• Non ci sono risultati.

DAL PROGETTO PILOTA ALLA RICERCA AZIONE SITUATA

I. E L IML M ICC S N IP intra

5.3 LO SGUARDO SU ROBERTO

Passiamo ora al caso di Roberto, che partecipa al percorso TIM, senza i suoi familiari

5.3.1 Le teorie ingenue sull’intelligenza prima e dopo l’esperienza

Prima e dopo il percorso TIM, Roberto alla domanda –Chi è per te il ragazzo intelligente?- risponde (Tabella 44):

ENTRATA USCITA Feedback dopo

l’esperienza Roberto il ragazzo intelligente prima di

tutto deve essere consapevole di ogni sua caratteristica propria e di chi o che cosa ha intorno

Secondo me il ragazzo intelligente ha innanzitutto un’apertura mentale per apprendere e relazionarsi. Un ragazzo che ha consapevolezza delle situazioni e relazioni e tutto ciò che gli accade intorno a lui come persona. Che sappia esprimere la propria capacità e metterla in pratica

Tabella 44

Con la risposta in entrata rileviamo che l’intelligenza viene legata alla consapevolezza che la persona ha di sé –delle sue caratteristiche - e di ciò che lo circonda. Non sappiamo che cosa volesse intendere né con il termine consapevolezza né con la parole caratteristica. Dovremmo poter parlare con il ragazzo per conoscere più da vicino il significato attribuito a tali parole.

A seguito dell’esperienza TIM scrive, il ragazzo intelligente viene definito come colui che ha un’apertura mentale riferita alla possibilità di apprendere e relazionarsi. Inoltre viene ripreso il concetto di consapevolezza rispetto alle situazioni, alle relazioni e a tutto ciò che accade attorno alla persona. La riposta si chiude attribuendo al ragazzo intelligente la possibilità di esprimere le proprie

175 capacità e metterle in pratica. Sicuramente dopo l’esperienza Roberto utilizza un linguaggio più analitico descrittivo, sembra essere più capace di argomentare e articolare il concetto di intelligente abbinandolo alla possibilità di apprendere e relazionarsi, di saper esprimere le sue capacità e

metterle in pratica. A conclusione del percorso, Roberto ci propone dei contenuti che vanno ad

integrare e meglio descrivere quanto espresso sinteticamente con la risposta offerta prima dell’esperienza.

Analizziamo ora le risposte alla domanda Un genitore o un educatore, quali strategie possono mettere in campo che chiamino in causa l’intelligenza del ragazzo? Prima dell’esperienza scrive (Tabella 45):

ENTRATA USCITA Feedback dopo

l’esperienza Roberto Entrambe le due persone devono

evidenziare le capacità di un ragazzo e accrescere questi punti di forza del ragazzo per far si che possano uscire le proprie capacità come punto di forza e motivazione per migliorare il proprio benessere

Fargli fare un lavoro di introspettiva per far riconoscere le proprie capacità e i propri interessi ed aiutare il ragazzo a stimolare per poter applicare e coltivare le proprie capacità e i punti di forza

Tabella 45

Roberto prima dell’esperienza sottolinea che la strategia è quella di evidenziare le capacità del ragazzo e accrescere i punti di forza affinché possa emergere la motivazione per migliorare il proprio benessere. Dopo il percorso TIM Rispetto non fornisce una riposta tanto differente a quella in entrata, tuttavia compaiono aspetti nuovi ed altri più definiti. Il concetto nuovo è espresso dalla frase–fargli fare un lavoro di introspettiva; vi è quindi una sottolineatura rispetto al fatto che la strategia di supporto non è solo un’azione logica e riferita alla regione del pensiero ma un intervento di avvicinamento al mondo interno. Di conseguenza, se l’azione educativa è finalizzata ad aiutare il ragazzo ad accedere al mondo interno, le sue capacità non verranno solo evidenziate da altri, ma riconosciute da lui stesso. In altre parole, l’espressione - evidenziare le capacità del ragazzo- indica che l’azione per far emergere i punti di forza è in mano all’adulto, nella seconda risposta, invece, con la frase - fargli fare un lavoro di introspettiva per far riconoscere le proprie capacità- suggerisce che è il ragazzo stesso ad accorgersi delle sue risorse.

Ora analizziamo la risposta all’ultima domanda, -Quale ruolo svolge la sua intelligenza?- prima dell’esperienza TIM (Tabella 46):

176

ENTRATA USCITA Feedback dopo

l’esperienza Roberto La mia intelligenza ha il ruolo di

far riconoscere il giusto dallo sbagliato e il bene dal male, il sano dal malato, e portare a fare le scelte giuste

La mia intelligenza svolge il ruolo di poter credere nelle proprie capacità e far nascere degli interessi lavorativi sociali e personali in cui la sua vita ne fa parte, cosi che lui si possa esprimere e costruire

Tabella 46

Come si è osservato per Matteo e per Thomas, anche per Roberto, l’immagine dell’intelligenza prima dell’esperienza TIM, viene legata ad aspetti logici, normativi; il ragazzo inoltre ci consente di descrivere maggiormente tale considerazione, esplicitando che il ruolo dell’intelligenza è quello di

far riconoscere il giusto dallo sbagliato, il bene dal male e quello di portare a fare le scelte giuste.

Viene quindi descritta un’immagine statica, poco flessibile dove la scelta dell’azione non è data dalla possibilità di integrare diversi aspetti ma dalla contrapposizione fra due elementi: il giusto dallo sbagliato, il bene dal male, il sano dal malato. A conclusione del percorso TIM, il ragazzo afferma che il ruolo della sua intelligenza è quello di credere nelle proprie capacità, di far nascere degli interessi lavorativi, sociali e personali. Inoltre l’intelligenza fa sì che lui si possa esprimere e

costruire; a differenza delle considerazioni formulate prima dell’esperienza TIM, dove

l’intelligenza ha il circoscritto compito di scegliere fra due categorie distinte e opposte (giusto e sbagliato), in questo caso ha una funzione più articolata. Aspetti intrapersonali si integrano ad aspetti sociali, lavorativi.

5.3.2 Punti di forza e di debolezza prima e dopo l’esperienza

Rispetto ai punti di forza e di debolezza ricordiamo che Roberto è il ragazzo che partecipa al percorso TIM in assenza dei suoi familiari, quindi avremo il suo punto di vista, quello dei suoi genitori, e degli operatori. La tabella riporta il punto di vista, del ragazzo (R), della psicologa (PS), della tirocinante as soc (AT), dell’educatore (E), dell’assistente sociale non partecipante (A.S).

Rispetto ai punti di forza in entrata e in uscita rileviamo (Tabella 47): .

ENTRATA punti di forza USCITA punti di forza

I.L IML I.M ICC I.S. I.N. IP intra

IP inter

I.E I.L IML I.M ICC I.S. I.N. IP intra IP inter I.E R x x x x PS x x x A.S.T x x x

177

E x x

E x x

Tabella 47

Rispetto ai punti di debolezza in entrata e in uscita rileviamo (Tabella 48):

ENTRATA punti di debolezza USCITA punti di debolezza

I.L IML I.M ICC I.S. I.N. IP intra

IP inter

I.E I.L IML I.M ICC I.S. I.N. IP intra IP inter I.E R x x x PS x x x A.S.T x x E x E x x x Tabella 48

Roberto, prima del percorso TIM, si riconosce come punti di forza l’intelligenza Musicale e Interpersonale e scrive Riconosco la musica che è una mia passione e conoscenza interpersonale

perché capisco le persone e cerco sempre di trovare delle soluzioni. La musica per conoscere e farmi conoscere dalle persone e per crescere più sulle mie capacità. Come punti di debolezza, l’Int

Corporeo Cinestetica ed Esistenziale e scrive: Il Movimento perché non sono un salutista e

conoscenza esistenziale in cui sono lunatica che non ho mai avuto interesse.

A conclusione del percorso individua come punti di forza: intelligenza Naturalistica e Musicale e scrive: sono i miei principali interessi: Intelligenza naturalistica: giardiniere e passione

per i cani, Musicale: passione per la chitarra. Come punti di debolezza: intelligenza. Logico-

matematica ed esistenziale e scrive: a scuola non ero bravo in materia non sono portato per calcoli.

Intelligenza Esistenziale: non mi interessavano questi temi. Esistenziale: tipo il significato di vita o morte non mi interessa.

Il punto di vista degli operatori partecipanti al percorso è il seguente. La psicologa individua come punti di forza, l’intelligenza Musicale ed Interpersonale, mentre come punti di debolezza l’intelligenza Logico-Matematica ed Esistenziale. A fine percorso, riconosce come intelligenze quella Musicale e Corporeo Cinestetica e scrive Sono quelle in cui Roberto riesce a esprimere la

sua energia e il suo mondo interiore. Nel periodo trascorso in comunità, la musica ha spesso riportato Roberto a impegnarsi nel compito che si era prefissato, tipo suonare qualcosa che stava imparando. Il movimento si è espresso in tutte le attività previste dal programma. Come punti di

178 debolezza l’intelligenza Intrapersonale ed Esistenziale e scrive: Roberto ha sempre fatto molta

fatica a mettere ordine nella sua vita, avendo avuto un modello di attaccamento genitoriale altamente disorganizzato e confuso. Scarsa interiorizzazione sul tema della legalità, e su cosa possa interessarlo o piacergli sia in campo personale che rispetto al suo futuro professionale. Non ha ancora manifestato particolare interesse per nessuna esperienza lavorativa a cui è approdato, essendo stato abituato per anni a vivere alla giornata e soprattutto ad occuparsi più dei suoi genitori che di se stesso.

La tirocinante assistente sociale, individua come punto di forza in entrata l’intelligenza Esistenziale e afferma: Ho scelto la musica come punto di forza perché a Roberto piace suonare la

chitarra, anche se riferisce che dovrebbe essere più costante. Ho trascorso del tempo libero con i ragazzi e Roberto suonava la chitarra sul divano. Come punto di debolezza, l’intelligenza Corporeo

Cinestetica ed afferma: Ho scelto come minore abilità il movimento. Movimento perché quando

giochiamo ai giochi in scatola e lui deve mimare cerca sempre di farlo fare a qualcun altro e si nota la sua difficoltà. Lo stesso operatore, al termine del percorso individua come punti di forca

l’intelligenza Musicale e Naturalistica e scrive: Musica perché gli piace ascoltare la musica e suona

la chitarra. Ho visto più volte Roberto suonare la chitarra; inoltre svolge tirocinio al canile e ha la possibilità di custodire i cani e stare con loro in mezzo alla natura. Ama la natura e i cani. Come

punti di debolezza l’intelligenza Intrapersonale ed afferma: Spesso non si rende conto dei suoi

comportamenti non rispettosi verso il Centro Diurno e gli altri perché preso dalla rabbia.

Gli altri due operatori hanno compilato il questionario solo in entrata. Uno non ha partecipato all’esperienza e uno ha fatto un solo incontro. Il primo vede come punti di forza l’intelligenza musicale e intrapersonale e scrive –ama la musica-, riesce durante i colloqui a

riflettere su di sé. Come punti di debolezza l’intelligenza esistenziale e scrive rimane in superficie durante i colloqui. Il secondo operatore vede come punto di forza la musica e l’intelligenza

esistenziale, come punto di debolezza la conoscenza spaziale, il movimento e la conoscenza esistenziale. Non aggiunge alcun elemento descrittivo.

Anche in questo caso è di rilievo l’uniformità delle risposte rispetto all’intelligenza musicale visto come punto di forza in entrata e in uscita; Roberto, la psicologa e la tirocinante (tutti hanno partecipato all’esperienza TIM) confermano anche in uscita il punto di forza dell’intelligenza musicale. In uscita, tuttavia, ritroviamo da parte di Roberto e della tirocinante anche l’intelligenza naturalistica come punto di forza. Probabilmente l’esperienza TIM ha aperto lo sguardo anche verso tale abilità e questa è stata riconosciuta.

179

5.3.3 Commenti di Roberto e i suoi familiari al momento della restituzione

Rispetto a Roberto, non è stato possibile fare l’incontro di restituzione, dal momento che è stato contattato tre volte non presentando mai all’impegno concordato per la restituzione dei dati.