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DAL PROGETTO PILOTA ALLA RICERCA AZIONE SITUATA

I. E L IML M ICC S N IP intra

5.2 LO SGUARDO SU THOMAS

Passiamo ora al caso di Thomas, che ha partecipato con molto interesse al progetto di ricerca e insieme a lui anche i suoi genitori.

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5.2.1 Le teorie ingenue sull’intelligenza prima e dopo l’esperienza

Prima del percorso TIM alla prima domanda Chi è per te il ragazzo intelligente? incontriamo le seguenti risposte Tabella 39):

ENTRATA USCITA Feedback a distanza di due

mesi dall’esperienza Thomas è un ragazzo che riesce ad

affrontare al meglio le situazioni che gli si presentano durante la vita

Secondo me una persona intelligente è chi sperimenta ciò che non sa o che non è abile nel fare alcune cose, chi chiede informazioni su ciò che non sa, chi apprezza nelle persone i difetti (i pregi li amano tutti), chi riesce a coltivare con passione degli hobby

... con questa esperienza mi è rimasto impresso che attraverso le nostre abilità possiamo metterci in gioco e quindi è importante coltivare le nostre passioni.

Madre è un ragazzo che non si fa raggirare dai falsi miraggi

Che ama fare mille cose e sperimentare tutto

… nell’esperienza vissuta i ragazzi hanno potuto sperimentare le nuove intelligenze

Padre che ha voglia di imparare Che ha le capacità, gli interessi e che ha voglia di imparare

Tabella 39

Tutte e tre le definizioni date non hanno alcuna congiunzione e sono espresse in modo sintetico valutativo. Il ragazzo dice – affrontare al meglio le situazioni…..-; si comprende che l’intelligenza spinge verso un ideale -al meglio- ma non sappiamo che significhi per il ragazzo al meglio. Anche la mamma del ragazzo usa un’espressione sintetica valutativa data dalla negazione – che non si fa

raggirare dai falsi miraggi-; non ci viene suggerito chi è il ragazzo intelligente e neanche che cosa è

bene che faccia o dica, ma che cosa è bene che non faccia. Infine il padre del ragazzo, lega l’intelligenza - alla voglia di imparare-, ma non ci dice nulla circa il che cosa voglia imparare. A seguito dell’esperienza, alla stessa domanda, il ragazzo ci offre un’immagine di intelligenza abbastanza articolata, che si associa all’idea di poter sperimentare ciò che non si sa e non si sa fare e alla possibilità di chiedere informazioni, apprezzare i difetti altrui e coltivare con passione hobby. Anche il padre e la madre del ragazzo esprimono un’idea di intelligenza caratterizzata dalla presenza di capacità e interessi, dalla voglia di imparare, dal piacere di fare le cose – che ama fare mille cose- e dallo sperimentare. Potremmo dire che, il figlio descrive in modo più analitico, quanto il padre e la madre riportano in modo sintetico.

Prima e dopo l’esperienza alla domanda: Un educatore o un genitore quali strategie può mettere in campo che chiamino in causa l’intelligenza del ragazzo?, incontriamo le seguenti risposte (Tabella 40):

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ENTRATA USCITA Feedback dopo

l’esperienza Thomas la strategia del genitore è fare in

modo che il ragazzo ottenga le cose con la sua intelligenza; la strategie dell’educatore è fare chiarezza su come usare l’intelligenza per ottenere le cose

Genitore: provare a coltivare hobby con il ragazzo. Sostenerlo nelle scelte giuste. Parlando e

ascoltando: problemi

informazioni, curiosità ecc. Educatore: ascoltando i problemi e cercando insieme a lui delle strategie per affrontarli. Motivando a fare le cose in generale. Creare insieme al ragazzo il percorso più adatto a migliorare

... come abbiamo visto nel ponte la migliore strategia è lavorare insieme, genitori educatori e ragazzi.

Madre Fargli rispettare la strada Aiutarlo in queste cose insieme all'educatore

… da sola io non riesco, insieme agli altri possiamo supportare i ragazzi.

Padre Non saprei E’ difficile ….non ho

capito….quello che abbiamo detto delle intelligenze, vedere quali sono e spingerlo a fare

Tabella 40

Il ragazzo propone una differenza fra la strategia del genitore e quella dell’educatore: al primo affida il compito di fare il modo che il ragazzo ottenga le cose con la propria intelligenza, al secondo attribuisce il compito di fare chiarezza su come l’intelligenza è bene che sia usata per -

ottenere le cose-. Il padre non sa come rispondere mentre la madre scrive un’espressione sintetica – fargli rispettare la strada-. Il ragazzo che scrive ha circa 30 anni e la risposta che propone la madre

rimanda ad una funzione della genitorialità tipica dell’infanzia ovvero quella di proteggere. In questo caso la sig.ra attribuisce all’intelligenza il compito di aiutare il figlio a fargli rispettare la

strada.

Alla stessa domanda e a conclusione del percorso TIM la risposta di Thomas è ricca di spunti di riflessione. In evidenza è messa l’idea che la strategia di supporto all’intelligenza va costruita insieme, genitore-ragazzo, educatore-ragazzo; infatti dice provare a coltivare hobby con il ragazzo, riferendosi al genitore, e cercando insieme a lui delle strategie per affrontarli, creare

insieme al ragazzo il percorso più adatto a migliorare, riferendosi all’educatore. Se osserviamo la

risposta del padre notiamo diverse espressioni sintetico valutative, che per comprenderne il significato, dovremmo chiederlo all’autore; tuttavia è evidente la presenza di parole che richiamano ad una strategia che va ad agganciarsi ai punti di forza – quello che abbiamo detto delle intelligenze,

vedere quali sono e spingerlo a fare-. Inoltre ci sono riferimento puntuali che richiamano

170 Infine la mamma, ripropone un concetto già espresso in modo più descrittivo dal figlio, ovvero il fatto di -aiutare il ragazzo insieme all’educatore -.

Prima e dopo dell’esperienza TIM alla domanda –Quale ruolo svolge la sua intelligenza?-, il nucleo familiare risponde (Tabella 41):

ENTRATA USCITA Feedback dopo

l’esperienza Thomas la mia intelligenza ora svolge il

ruolo di non farmi fare errori che potrebbero essere irreversibili (ragazzo)

La mia intelligenza nella mia vita è fondamentale perché mi fa sfogare quando sono arrabbiato, mi tira su di morale quando sono demoralizzato, mi fa stare sereno quando ho tempo libero. E sono le int Musicale, linguistica, intrapersonale

… ora ho scoperto che le mie passioni sono anche intelligenze.

Madre nel saper ascoltare sempre tutti e poi trarre delle conclusioni (madre)

Nel fare cucina … nessuno mi aveva detto

prima che anche nel saper cucinare si esprimono le proprie intelligenze. Padre correggerlo quando sbaglia

(padre)

Fare le cose insieme, come…quelle che piacciono a lui o me. Fargli seguire quello che dicono gli educatori

Tabella 41

Prima dell’esperienza TIM, sia il ragazzo che il padre assegnano all’intelligenza il compito normativo – non farmi fare errori che potrebbero essere irreversibili-, invece la madre del ragazzo usa l’intelligenza per sapere ascoltare tutti e poi trarre conclusioni. Con le prime due risposte ritroviamo ancora una volta un’accezione logica, normativa all’intelligenza; mentre con l’ultima risposta, seppur presente un aspetto razionale –trarre delle conclusioni- riscontriamo anche elementi che richiamano ad aspetti relazionali –saper ascoltare sempre tutti.

A seguito del percorso TIM è evidente il richiamo a dimensioni emotive –mi tira su di

morale quando sono demoralizzato-, irrazionali –mi fa sfogare quando sono arrabbiato- e legate

anche al tempo libero – mi fa stare sereno quando ho tempo libero-. In aggiunta vengono esplicitate alcune delle nove intelligenze studiate da H. Gardner, ovvero quelle che gli consentono di manifestare quello che sente – e sono le int. Musicale, linguistica, intrapersonale. Il padre di Thomas fa un accenno a quanto già espresso sopra, ovvero al fatto che l’intelligenza serve a - fare le

cose insieme- ed inoltre esplicita in parte la parola cose, dicendo quelle che piacciono a lui o a me.

Infine la mamma del ragazzo risponde nel fare cucina. Tale risposta può essere in parte compresa se si aggiungono contenuti emersi durante il percorso TIM. Durante l’incontro sull’intelligenza naturalistica, che si è svolto con alcuni materiali tipici della natura, ovvero frutta e ortaggi e con il compito di collocare questi nel periodo (mesi) della piantagione e della raccolta, la mamma del

171 ragazzo ha espresso il suo piacere al termine dell’incontro. Ha esplicitato che certe tematiche la rimandano ad un’attività che le piace fare e che pensa di saper far bene e poter insegnare agli altri. Con questi elementi è più facile comprendere il senso della sua risposta – nel fare cucina.

5.2.2 Punti di forza e di debolezza, prima e dopo l’esperienza

Analizziamo ora il profilo dei punti di forza (Tabella 42) e di debolezza di Thomas, visti con i suoi occhi, quelli dei suoi genitori, e degli operatori. Tale risposte vengono riprese dal questionario utilizzato per il Project Spectrum descritto nella prima parte dell’elaborato. La tabella riporta il punto di vista, del ragazzo (R), della madre (M), del padre (P), della psicologa (PS), della tirocinante as soc (AT), dell’educatore (E), dell’assistente sociale non partecipante (A.S).

I punti di forza.

ENTRATA punti di forza USCITA punti di forza

I.L IML I.M ICC I.S. I.N. IP intra

IP inter

I.E I.L IML I.M ICC I.S. I.N. IP intra IP inter I.E R x x x x M x x x P x x x x x PS x x x x A.S.T X x x E X x A.S x x Tabella 42

Rispetto ai punti di debolezza (Tabella 43):

ENTRATA punti di debolezza USCITA punti di debolezza

I.L IML I.M ICC I.S. I.N. IP intra

IP inter

I.E I.L IML I.M ICC I.S. I.N. IP intra IP inter I.E R X x M x x x P x x PS x x x X A.S.T x X E x x x A.S x Tabella 43

172 Rispetto ai punti di forza in entrata Thomas si riconosce l’intelligenza musicale e intrapersonale e scrive: ho scelto la musica perché mi aiuta a rilassarmi molto e mi ha aiutato

tantissimo ad uscire dal giro delle sostanze e la conoscenza intrapersonale perché sono innamorato. In musica ho frequentato un laboratorio e durante alcuni fine settimana ho partecipato a delle gare di canto libero. Fra i punti di debolezza il linguaggio e fa sapere: linguaggio perchè a

volte non riesco a spiegare i concetti che mi vengono richiesti. Ho scritto sopra, mi è stato chiesto di recente di dire tre pregi e tre difetti miei e il perchè ho avuto difficoltà. Fra i punti di forza in uscita, si riconosce l’intelligenza Musicale e il Linguaggio e scrive: perché ascoltare canzoni mi rilassa,

scrivere di me con delle basi musicali in sottofondo mi fa riflettere tanto in molti week end mi siedo davanti alla finestra e ascolto musica e compongo e rifletto. Fra i punti di debolezza l’intelligenza

Logico-Matematica e afferma: perché l'ho lasciata molto accantonata non provo mai a risolvere i

problemi che ho con la logica.

La madre del ragazzo, in entrata, riconosce al figlio i seguenti punti di forza: l’intelligenza Musicale e quella Corporeo Cinestetica e scrive: gli piace molto ballare e fare sport. Fra i punti di debolezza, invece l’intelligenza Logico-matematica ed Esistenziale affermando non riesce a capire

le difficoltà che ci sono in famiglia, crede che tutto sia dovuto. In uscita rileviamo fra i punti di

forza l’intelligenza Musicale e Intrapersonale e scrive ……..al gruppo parla di sé, quello che pensa

e che lo fa star bene. Un po' diverso l'ho visto.... Fra i punti di debolezza riconosce il Linguaggio

dicendo: …scriveva poco a scuola.

Il padre del ragazzo invece fra i punti di forza in entrata individua l’intelligenza Musicale, Naturalistica, Corporeo Cinestetica, mentre fra i punti di debolezza l’intelligenza Logico- Matematica.

In uscita, fra i punti di forza individua l’Intelligenza Naturalistica e Musicale, affermando…ha i

cani e ci sa fare ed è abile a suonare. Fra i punti di debolezza l’Intelligenza Logico-Matematica e

scrive ….A scuola lo dicevano.

La psicologa che ha in carico il ragazzo riferisce in entrata come punti di forza l’intelligenza Musicale e Intrapersonale e come punti di debolezza l’Intelligenza Logico-Matematica e Spaziale. In uscita, rispetto ai punti di forza l’operatore rileva l’intelligenza Corporeo Cinestetica e Intrapersonale e scrive: - Rappresentano le aree in cui Thomas riesce a esprimersi meglio. Il suo

impegno nell’attività sportiva delle MMA (Arti Marziali Miste) l’ha rafforzato e difeso in situazioni anche pericolose per la sua persona. Conosce cosa gli piace e cosa no. Fra i punti di debolezza

l’intelligenza Spaziale ed Esistenziale -avendo poca consapevolezza sul tema della

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tema della legalità, con l’essere andato contro regole precise per il vivere nella società, ha mostrato la sua inadeguatezza.

La tirocinante assistente sociale, individua, prima del percorso TIM, l’intelligenza Musicale e il Linguaggio come punti di forza e scrive: A Thomas, piace la musica, compone brani rap.

Thomas è un ragazzo che comunica, ascolta e da consigli ai suoi amici al centro diurno. Ha chiesto agli operatori di poter utilizzare un cellulare senza sim solo per ascoltare musica e ci ha riferito che comporrà un testo rap sul centro diurno. Fra i punti di debolezza l’intelligenza Esistenziale e

scrive - Non sono mai stati approfonditi con Thomas grandi discorsi sulla vita e sull’umanità. Si

parla del percorso al centro diurno. Dopo il percorso TIM, individua l’intelligenza. Musicale e

Naturalistica ed afferma - A Thomas, piace molto la musica, compone brani. Inoltre, ama la natura

e soprattutto i suoi cani Vorrebbe comporre un brano con le rime sul centro diurno. Per quanto riguarda l’intelligenza naturalistica racconta spesso il suo amore verso i suoi cani. E’ anche addestratore. Come punto di debolezza riconosce l’intelligenza Esistenziale e scrive Nelle assemblee al centro diurno, sento che Thomas è povero, superficiale su certe tematiche riguardanti il senso della vita e della morte in relazione all’uso di sostanze. Con Rosita, al centro diurno abbiamo affrontato la tematica “il valore della vita”. Thomas non riusciva a dire un suo punto di vista.

Gli altri due operatori che non hanno partecipato al percorso TIM individuano i seguenti punti di forza e di debolezza. L’educatore presente solo al primo incontro individua come intelligenza Linguaggio, Musicale, come punti di debolezza, intelligenza Spaziale, Interpersonale ed Esistenziale. L’operatore, che non ha partecipato neanche al primo incontro ma che conosce il ragazzo, individua come punti di forza l’intelligenza Musicale e Intrapersonale e scrive Durante i

colloqui, parla di sé e dei suoi interessi. Come punto di debolezza l’intelligenza Esistenziale e

scrive Aspetti di illegalità.

In conclusione, anche in questo caso, il profilo ha diverse sfaccettature sia in entrata che in uscita. E’ significativo rilevare come tutti siano concordi prima dell’esperienza sul fatto che l’intelligenza musicale sia un punto di forza. Dopo l’esperienza solo un operatore non conferma la scelta fatta. Tale orientamento visto sia in entrata che in uscita lascia supporre che l’intelligenza musicale sia per il paziente una significativa risorsa.

5.2.3 Commenti di Thomas e i suoi familiari al momento della restituzione

Significativo sottolineare che l’intelligenza L.M. viene vista come punto di debolezza in entrata sia dal padre che dalla madre del ragazzo; solo in uscita viene riconosciuta come tale anche da Thomas. Tuttavia, al momento della restituzione dei dati, ha comunicato che nonostante questa

174 difficoltà si sia iscritto privatamente al terzo anno dell’Istituto Tecnico Benelli. Ha affermato che le competenze logiche richieste possano essere da lui esperite visto che vi sono professori che conosce e con i quali ha un buon rapporto. Intravede il rapporto interpersonale come veicolo per arrivare a superare una difficoltà per poter raggiungere un obiettivo di suo interesse. In questa breve descrizione si fa luce un altro aspetto, ovvero quello del bridging, ovvero la strategie attraverso la quale è possibile sostenere un punto di debolezza, passando attraverso un punto di forza (ibid). Thomas inoltre, al colloquio di restituzione dei dati, ha più volte affermato che, pur riconoscendosi nell’analisi fatta dal ricercatore, le risposte date dopo l’esperienza TIM erano più ricche di termini ed esplicite delle prime in quanto il percorso gli ha fornito il linguaggio per narrare.