DAL PROGETTO PILOTA ALLA RICERCA AZIONE SITUATA
4. LA RICERCA AZIONE PRESSO IL CENTRO DIURNO FENICE DI PESARO
4.2 COME NASCE LA RICERCA AZIONE PRESSO IL CENTRO DIURNO FENICE DI PESARO
Il ricercatore all'interno della struttura organizzativa nella quale si trova il Centro Diurno Fenice è anche operatore in qualità di assistente sociale. Il ricercatore/operatore ha pertanto cognizione dei bisogni e delle risorse del contesto lavorativo; egli stesso si è fatto portatore di una domanda di ricerca ed ha avviato una fase di confronto e condivisione con alcuni operatori per comprendere se da parte di questi ultimi si ravvisasse la medesima necessità e opportunità. Si è quindi realizzato un incontro fra ricercatore/operatore (assistente sociale), il Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche (medico-psichiatra), il Responsabile del Centro Diurno (psicologia-psicoterapeuta), la Coordinatrice dell'equipe del Centro Diurno (assistente sociale).
Tale incontro ha avuto i seguenti obiettivi: far conoscere agli operatori la cornice teorica di riferimento della ricerca proposta, condividere le riflessioni circa la difficoltà del sistema di welfare di dare riposte individuali, proporre un progetto di ricerca che valorizzasse le risorse delle persone in termini di capacità di problem solving. Si è spiegato che la valorizzazione delle risorse sarebbe avvenuta sia grazie alla metodologia utilizzata, che avrebbe visto i partecipanti alla ricerca direttamente coinvolti, sia grazie alla Teoria delle Intelligenze Multiple che osserva l’intelligenza secondo una prospettiva plurale. Nell’incontro con gli operatori si è aperto un confronto libero e l’operatore/ricercatore ha registrato (a mezzo di carta e matita) gli interventi che ruotavano attorno alle seguenti tematiche:
1. Il tema dell’intelligenza, vista dal punto di vista dei genitori, ragazzi e operatori. 2. La metodologia: ricerca azione destinata ad un gruppo costituito da tre microsistemi (ragazzi, genitori, operatori).
128 Di seguito si riportano alcuni feedback di ogni partecipante al gruppo di discussione:
Il Direttore del Dipartimento
In generale credo molto nel family learning, un gruppo con operatori, ragazzi e genitori….così….ruoli diversi con un obiettivo comune e…ragazzi, genitori, educatori che si contagiano…il discorso che facciamo io e te (rivolto al ricercatore/operatore)…si contagiano mmmm una contaminazione in positivo. …è importante che questa formazione, questo progetto, possa diventare patrimonio degli utenti, ma anche nostro; cioè deve diventare una risorsa anche per i nostri operatori.
Il direttore del dipartimento sottolinea l’importanza che l’attività di ricerca diventi esperienza formativa per gli operatori che lavorano per il Servizio di cui lei è direttrice. Inoltre vede positivo il fatto di far interagire nello stesso gruppo, operatori, genitori e ragazzi
La Responsabile dell’U.O. Centro Diurno
Interessante perché al Diurno, con i ragazzi si lavora molto sulle risorse personali; la persona è una risorsa, noi lo sappiamo ma forse loro non sono tanto consapevoli, non tutti. Poi…come dice Monica spesso i ragazzi non vengono visti, non sono visti dai loro genitori; ragazzi che non sono stati visti o perché genitori così…basso livello culturale, oppure presi dalle loro cose…tante ragioni. A volte sono famiglie multiproblematiche
…se posso dire…un po’ mi sembra un progetto alto, cioè i nostri pazienti, i loro genitori, non hanno questa capacità cognitiva…...ragionare e riflettere…per esempio; metacomunicare per capire…
La coordinatrice sottolinea l’importanza del fatto che è un progetto che mette in evidenza le risorse dei ragazzi, che spesso non vengono viste dai propri familiari. Pone un dubbio sul fatto che le sembra difficile per gli utenti sostenere processi di metacomunicazione.
Coordinatrice dell’equipe del Centro Diurno
Per me è una grande opportunità, il Diurno è il luogo della sperimentazione, quindi introdurre metodologie nuove…. La rappresentazione dell’intelligenza è un elemento importante, cioè …..volevo dire…. l’intelligenza dei ragazzi che spesso non vengono visti…invece hanno delle belle risorse mi sembra molto interessante e strategico…… Così i genitori si confrontano, parlano con i ragazzi…il confronto si, perché a volte il conflitto è quello…cioè quando non si parlano e non si capiscono……ognuno ha la sua idea e non ascolta quella dell’altro.
129 La coordinatrice dell’equipe esprime il suo favorevole punto di vista per la portata innovatrice del progetto rispetto alla metodologia. Inoltre sostiene con la responsabile l’importanza di approfondire il tema dell’intelligenza dei ragazzi che spesso non vengono visti nelle loro specificità
Il ricercatore tenuto conto di quanto aveva detto il direttore del Dipartimento, circa
l’importanza di rendere l’esperienza formativa utile per i suoi collaboratori, chiede:
Quali figure pensate possano partecipare? Inoltre vista la complessità del progetto, che si era evidenziata con il progetto pilota, visto l’impegno che richiede ai partecipanti, il ricercatore chiede: L’organizzazione delle attività del Diurno a vostro parere va rivista?
Il Direttore del Dipartimento
Per non fare troppe sovrapposizioni forse alcune attività vanno riviste....l'incontro con la psicologa per i genitori andrebbe sospeso fino al termine degli incontri della ricerca azione. Sulla partecipazione, sarebbe importante fosse una formazione che coinvolga i nostri operatori e non solo utenti e operatori di Cooperativa. E’ un’esperienza che non deve restare qui, dobbiamo scrivere quello che facciamo.
Il direttore afferma che la ricerca azione deve inserirsi evitando quindi delle sovrapposizioni con altri interventi, che potrebbero essere posticipati, ciò al fine di convogliare risorse (in termini di tempo e persone) sul progetto presentato.
La Responsabile del Centro Diurno
Si, quello forse si mmm, andrebbe sentita Manuela (la psicologa che gestisce gli incontri di gruppo con i familiari al Diurno). Chi può farlo? Io partecipo volentieri a tutti gli incontri della ricerca.
Il responsabile del Centro Diurno manifesta subito la disponibilità alla sua partecipazione e conviene sulla necessità di rivedere le attività previste al Centro Diurno.
La Coordinatrice dell’equipe del Centro Diurno
Si posso pensarci io, la (Manuela) vedo questa settimana. Inoltre dirò agli operatori del Centro di farlo già presente ai ragazzi e ai loro genitori. Io non posso esserci agli incontri, altrimenti mi sarebbe piaciuto, però la tirocinante assistente sociale credo di si.
130 La coordinatrice si assume la responsabilità di comunicare alle figure interessate la sospensione del gruppo con i familiari dei ragazzi frequentanti il Diurno. Comnica anche la sua impossibilità a partecipare al percorso TIM presentato.
Il ricercatore
Quindi potrebbero partecipare: Alessandra (Dott.ssa Cacciaguerra ovvero la psicologa responsabile del Centro Diurno), gli educatori del Centro anche se ruoteranno a secondo dei turni del martedi (gli incontri della ricerca azione si svolgeranno il martedi dalle 17 alle 19), l’assistente sociale tirocinante. Fra gli utenti, parteciperanno: Davide e sua madre, Matteo e i suoi genitori, Thomas e i sui genitori, Roberto.
A conclusione dell’incontro di condivisione e concertazione del progetto ricerca, si decide che la proposta verrà presentato congiuntamente, Università e Centro Diurno; tale decisione risponde a due riflessioni: in primo luogo i diversi referenti del Centro riconoscono la validità della proposta che nasce da un operatore interno al contesto lavorativo ma allo stesso tempo con funzione di ricercatore e convengono nella idea di inserirla all’interno delle attività del Diurno vista l’aderenza del progetto agli obiettivi di cura generali; in secondo luogo, la presentazione congiunta del progetto entrerà a far parte del programma del Centro e non è quindi un’iniziativa a sé stante dell’Università. Viene stilata congiuntamente, ricercatore e coordinatrice equipe del Diurno, una lettera di presentazione del progetto di ricerca che viene successivamente consegnata ai genitori e ai ragazzi attraverso gli operatori del Centro.
Si decide di non avviare il gruppo condotto dalla psicologa e rivolto ai genitori dei ragazzi per lasciare spazio al progetto di ricerca. Il gruppo per genitori verrà riproposto a conclusione della ricerca azione. Si decide inoltre che i potenziali nuovi utenti in ingresso potranno partecipare al gruppo TIM anche se il percorso sarà già stato avviato. Gli obiettivi di cura e il mandato del Servizio hanno infatti priorità rispetto alla purezza dell’impianto della ricerca. Si decide che potranno partecipare al gruppo di ricerca azione gli educatori del Diurno, i ragazzi inseriti e i loro genitori. Si registra da subito la partecipazione del Responsabile del Centro Diurno, della tirocinante del responsabile, della tirocinante dell’assistente sociale coordinatrice dell’equipe del Diurno. Si concorda inoltre che la coordinatrice del Diurno pur non essendo presente al percorso, monitorerà la ricaduta del percorso all’interno delle pratiche di lavoro del Diurno. Nello specifico prenderà nota, lasciandosi guidare dalle seguenti domande:
I contenuti proposti nel percorso TIM entrano a fare parte della narrazione all’interno dell’equipe settimanale del Diurno?
La metodologia risponde alle possibilità dei ragazzi, genitori?
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4.3 IL CAMPIONE
Il campione che ha partecipato al progetto di ricerca è costituito:
dai ragazzi che nel periodo di realizzazione della ricerca (Febbraio 2016 – Aprile 2016) stavano facendo il programma riabilitativo per problemi di tossicodipendenza. Nello specifico: Matteo, Roberto, Thomas;
dai genitori degli stessi ragazzi coinvolti nel programma dei loro figli e disponibili a partecipare; nello specifico: il padre e la madre di Matteo, il padre e la madre di Thomas.
dagli operatori coinvolti nel programma riabilitativo dei ragazzi e disponibili a partecipare per ragioni organizzative (la psicologa responsabile del Centro Diurno, la tirocinante assistente sociale, l’educatore del Centro Diurno.