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Malattie cardiovascolari

3.e Disuguaglianze socioeconomiche nella salute e nell’assistenza sanitaria

2. Malattie cardiovascolari

Epidemiologia

Le malattie del sistema circolatorio rappresentano la principale causa di morte nella regione Lazio come nell’intero Paese, essendo responsabili di più del 40% di tutti i decessi .

L’IMA (Infarto Miocardico Acuto) costituisce la condizione più grave delle Sindromi Coronariche Acute (SCA), gruppo di sindromi caratterizzate da estrema rilevanza sociosanitaria per la frequenza, la morbosità, la mortalità, l’impatto sulla qualità della vita dei pazienti e l’importante carico assistenziale. Si distinguono due differenti presentazioni di SCA:

− l’IMA-STEMI, con permanente sopraslivellamento del tratto ST a livello elettrocardiografico, è una condizione ad alta letalità: il 20-30% dei pazienti muore entro poche ore dall’esordio dei sintomi prima ancora di giungere all’osservazione del medico; il 50% decede entro il primo mese. Tra i sopravvissuti al primo mese, l’8% muore entro il primo anno e circa il 4% presenta un nuovo episodio entro l’anno. Età avanzata e genere femminile caratterizzano sottopopolazioni a rischio particolarmente elevato. In questi casi l’obiettivo terapeutico è la riperfusione urgente con angioplastica percutanea o con farmaci trombolitici;

− l’IMA-NON-STEMI comprende a sua volta l’infarto non Q, a prognosi grave che richiede un’attenta valutazione del rischio e un’angiografia coronarica precoce ai fini della programmazione dell’intervento terapeutico più adeguato, e l’angina instabile, a prognosi più favorevole e trattabile con terapia medica.

Si stima che ogni anno nel Lazio si verifichino circa 20.000 primi episodi di SCA (IMA-STEMI, IMA non Q e angina instabile), 9 ogni 1.000 maschi di età superiore ai 35 anni e 4 ogni 1.000 femmine nella stessa fascia di età. Circa un quinto di questi eventi (e specificamente il 25-30% degli infarti miocardici con permanente elevazione del tratto ST) porta al decesso prima che sia possibile raggiungere l’ospedale. Tra i ricoverati con diagnosi di IMA-STEMI, la fatalità a 30 giorni è mediamente del 15-20%, in calo laddove si riesce ad assicurare un tempestivo ricorso alle procedure di rivascolarizzazione. Il genere femminile è un fattore di rischio per la letalità delle SCA.

Lo scompenso cardiaco (SC) è considerato lo stadio terminale di diverse malattie cardiovascolari, principalmente l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica e le valvulopatie. È quindi una patologia che riguarda soprattutto le persone più anziane ed è la più importante causa di ospedalizzazione nella fascia di età oltre i 65 anni: nel Lazio si stimano in circa 63.000 i soggetti con più di 65 anni affetti da scompenso cardiaco. In questo caso l’obiettivo terapeutico è rappresentato dalla prevenzione delle riacutizzazioni, che sono causa di ricovero ospedaliero, attraverso il controllo farmacologico e il monitoraggio clinico della malattia.

Attualmente l’offerta delle strutture dedicate all’assistenza a pazienti con IMA nel Lazio è costituita da 36 UTIC e 18 servizi di Emodinamica di cui 14 con attività h 24. Il 95% delle UTIC ed Emodinamiche sono concentrate nella città di Roma.

Ai fini della programmazione sanitaria in campo cardiologico sono state individuate due aree di intervento:

1. area della prevenzione, che prevede interventi comuni sia alle patologie acute che a quelle croniche;

2. area dell’assistenza sanitaria, che prevede modalità assistenziali diversificate per le SCA e lo scompenso cardiaco.

Piano sanitario regionale 2010-2012

Area della prevenzione Obiettivi

− Ridurre del 10% l’incidenza di eventi ischemici coronarici e di scompenso cardiaco;

− ridurre e controllare nella popolazione i fattori di rischio per malattie cardiovascolari, in modo che il 70% della popolazione target abbia avuto la quantificazione del rischio;

− ridurre del 10% la morbosità e la mortalità per malattie cardiovascolari.

Azioni

− Completare gli interventi previsti dai Piani di prevenzione attiva;

− implementare interventi di educazione sanitaria rivolti alla popolazione generale, alla scuola e agli ambienti di lavoro, atti a ridurre i comportamenti a rischio (tabagismo, dieta inappropriata, inattività fisica), fra i quali in particolare i programmi di cessazione del fumo sui posti di lavoro e negli ospedali, anche attraverso la promozione del maggiore ricorso ai centri antifumo;

− implementare interventi di sensibilizzazione, responsabilizzazione e formazione degli operatori sanitari sulla prevenzione primaria e secondaria delle malattie cardiovascolari. In particolare, il MMG dovrebbe incrementare l’utilizzo della carta del rischio elaborata dall’ISS, in ottemperanza a quanto proposto nel Piano nazionale della prevenzione 2005-2007; valutare e monitorare i pazienti a rischio cardiovascolare; favorire l’accesso dei propri assistiti alle risorse disponibili per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie cardiovascolari;

− implementare interventi di promozione della salute rivolti ai pazienti con SCA/scompenso cardiaco e ai loro familiari finalizzati al riconoscimento dei sintomi e alle azioni da intraprendere al momento della loro comparsa, all’utilizzo dei farmaci prescritti, al controllo dei fattori di rischio.

Area dell’assistenza sanitaria Obiettivi

− Riorganizzare i servizi sanitari nell’area dell’emergenza cardiologica;

− realizzare una gestione integrata del paziente cardiologico fra i servizi ospedalieri e territoriali;

− migliorare la qualità dell’assistenza in termini di appropriatezza ed efficacia dei trattamenti sanitari, in modo che la degenza media dei pazienti con patologie cardiovascolari sia ridotta di una giornata nell’arco del triennio.

Azioni

− Sviluppare una rete di emergenza cardiologica per il trattamento delle SCA, secondo il modello hub and spoke.

La rete ha l’obiettivo di assicurare una tempestiva terapia riperfusiva ai pazienti che ne hanno bisogno, prevedendo interventi differenziati sulla base di una stratificazione del rischio ed eventualmente l’invio dei pazienti all’ospedale più appropriato. La descrizione dei requisiti delle strutture idonee al funzionamento della rete è riportata nell’allegato C al presente Piano;

− potenziare le attività di riabilitazione del paziente infartuato a partire dalle prime fasi dopo l’evento acuto (reparti di riabilitazione e ambulatori);

− promuovere l’uso dei percorsi clinico-assistenziali per la gestione delle patologie cardiovascolari prodotti a

Piano sanitario regionale 2010-2012

livello regionale e condivisi da parte di tutti gli operatori sanitari (emergenza – ospedale – territorio);

− definire i criteri per l’accreditamento delle strutture sanitarie di alta specialità appartenenti alla rete, anche in rapporto al volume di attività e agli esiti degli interventi, come indicato al cap. 8.b (Allegato H);

− promuovere l’integrazione tra assistenza specialistica e assistenza territoriale ambulatoriale/unità cardiologiche ospedaliere, al fine di garantire un’adeguata continuità assistenziale e una gestione multidisciplinare del paziente;

− qualificare l’assistenza primaria (MMG e specialisti ambulatoriali) perché essa diventi il principale livello di assistenza per lo scompenso cardiaco cronico;

− identificazione degli indicatori utili alla realizzazione di studi di valutazione di esito dell’assistenza sanitaria, come indicato al cap. 8.b (Allegato H).

Indicatori area della prevenzione

− Percentuale di MMG che hanno partecipato a corsi di formazione sulla prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria;

− percentuale di assistiti in età 40-69 anni sottoposti a valutazione del rischio cardiovascolare con l’utilizzo della carta del rischio.

Indicatori area dell’assistenza

− Percentuale di pazienti con IMA STEMI che hanno ricevuto un trattamento con fibrinolisi entro 24 ore;

− percentuale di pazienti con IMA STEMI che hanno ricevuto un trattamento con PTCA entro 24 ore;

− percentuale di pazienti con IMA STEMI che hanno ricevuto CABG entro 24 ore;

− valutazione dell’efficienza della rete per l’emergenza nel trattamento dell’IMA STEMI (infarto miocardio acuto con ST sopraslivellato);

− percentuale di pazienti dimessi per SCA (sindromi coronariche acute) che accede a terapia di riabilitazione cardiovascolare;

− percentuale di pazienti con scompenso cardiaco riammessi per episodio acuto di scompenso cardiaco (recidiva);

− percentuale di pazienti in cui lo scompenso cardiaco è diagnosticato in urgenza o emergenza.

Piano sanitario regionale 2010-2012