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Le modalità in cui si esercita l’attività di lobbying Le lobbies “esterne”

Nel documento Le lobbies in Europa. Regole e trasparenza (pagine 134-137)

A seconda della modalità con la quale un gruppo di pressione svolge l’attività di lobbying, si può distinguere tra lobby “esterna” e lobby

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il Forum europeo sull'energia, ad esempio, ha organizzato un viaggio all’Artico per i deputati, pagato dalla società petrolifera norvegese, Statoil. Ogni volta che si verificano episodi di questo genere, come osserva il Corporate Europe Observatory, in Lobby Planet.

Brussels, the EU quarter, nascono seri dubbi sul fatto che le scelte successivamente prese da

parte del decisore pubblico siano state prese in maniera completamente libera o comunque determinate da un influenza esercitata in modo tutt’altro che basato sul merito.

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“interna”359

. Si ha una lobby “esterna” nel caso di attività di lobbying per conto terzi, ossia quando società di consulenza specializzate e studi legali svolgono attività di rappresentanza su incarico dei propri clienti presso le istituzioni dell’Unione. Sono lobbisti esterni gli studi legali, i lobbying firms (studi lobbistici), le società di consulenza in affari pubblici. Gli studi legali sono spesso incaricati dai propri clienti di disporre emendamenti a progetti di legge, i quali sono accolti favorevolmente dai deputati dal momento che vengono redatti in modo professionale360. Tuttavia, nel luglio del 2015, l’articolo del Corporate Europe Observatory, Law firms. The most

underrated lobbyists361, ha sottolineato un dato allarmante, ovvero che gli studi legali rappresentano solo 90 delle 7910 organizzazioni registrate nel Registro per la trasparenza UE e che ciò non dipende dal fatto che di law

firms che esercitano attività di lobbying a Bruxelles non ce ne siano, dal

momento, continua l’articolo, che passeggiando per il quartiere delle istituzioni comunitarie è impossibile non notare l’enorme quantità di uffici di studi legali internazionali. Questo suggerisce infatti che il loro numero vada ben al di là dei 90 studi registrati. Sussiste pertanto un serio problema circa la registrazione di detti soggetti. Il CEO riporta il nome di alcuni studi legali che, pur offrendo ai propri clienti lo svolgimento di attività lobbistica, non risultano iscritti all’interno del registro. Lo studio legale britannico

Freshfields Bruckhaus Deringer per esempio, seppure affermi sul proprio

sito web di avere stretti rapporti con i regolatori e legislatori UE e di essere in grado di influenzare il decisore pubblico nell’interesse dei propri clienti, non è iscritto al Registro per la trasparenza. Stessa cosa può dirsi con riguardo allo studio legale statunitense K&L Gates362 che pur sostenendo di avere il più grande reparto di lobbying tra tutti gli studi legali attivi nel

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Bernardo Paolo, Farella Alice, Oretano Manuela, Savazzi Erika, Poletti Alessandro, Di Staso Paola, L’attività di lobbying nell’Unione europea, http://www.ilchiostro.org/wp- content/uploads/2011/02/Ricerca_UE_a.a.09.101.pdf.

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Corporate Europe Observatory (CEO), Lobby Planet. Brussels, the EU quarter, new edition (2011), p. 10.

361 Law Firms: the most underrated lobbyists, Corporate Europe Observatory, Exposing the

power of corporate lobbying in the EU. https://corporateeurope.org/international- trade/2015/07/law-firms-most-underrated-lobbyists..

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attualmente difendendo la Germania nel caso di Vattenfall contro lo stato dopo la decisione di Berlino di eliminare gradualmente nucleare a seguito del disastro di Fukushima.

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mondo, risulta assente dal registro della trasparenza delle istituzioni europee. Lo studio inoltre è membro del Transatlantic Business Council (TABC) e opera pressioni ai fini della ratifica del trattato TTIP, per effetto del quale, aumentando gli scambi e le relazioni tra UE ed USA, gli studi legali trarrebbero nuove opportunità di operare all’interno di cause giudiziarie ed arbitrati commerciali. Sempre con riguardo ai negoziati transatlantici, lo studio legale Sidley Austin è stato uno dei principali sponsor della Conferenza organizzata dal Forum Europa nel febbraio 2015 circa il partenariato, alla quale hanno partecipato anche il commissario Malmstrom e il presidente della commissione per il commercio del Parlamento europeo Bernd Lange sui quali probabilmente è stata fatta pressione ai fini del negoziato. Nonostante l’indubbia attività di lobbying che Sidley Austin svolge, lo studio legale non risulta iscritto nel registro della trasparenza. All’interno della categoria lobbies “esterne” vi sono altri due soggetti attori del fenomeno lobbistico, vale a dire gli studi lobbistici e le società di consulenza in affari pubblici, tra i quali sussistono delle differenze. I c.d.

lobbying firms (studi lobbistici) sono persone, fisiche o giuridiche, che

svolgono attività in maniera diretta per conto di un cliente, o incaricano ulteriori terzi soggetti al posto loro. Gli studi lobbistici possono essere società private indipendenti o sussidiarie di gruppi multinazionali. Le società di consulenza in affari pubblici invece sono enti (società o associazioni) che si avvalgono di persone che svolgano attività di lobbying per conto dell’ente stesso, il quale ha ricevuto l’incarico dal proprio cliente. I nomi degli uffici specialistici più quotati sono Burson Marsteller, il quale compete con lo studio Hill&Knowlton per lo status di più grande ufficio di consulenza lobbistica a Bruxelles. Bruson Marsteller ha un fatturato di circa € 7.5 milioni e circa 50 addetti all’interno del suo ufficio per conto di oltre 50 aziende sue clienti, le quali consistono soprattutto in aziende farmaceutiche, dell’industria chimica e dell’olio. L'amministratore delegato della sede di Bruxelles sostiene che l'ufficio opera secondo i più alti standard etici, ma il fatto che lo studio abbia assistito la campagna dei quattro maggiori produttori al mondo di ritardanti da fiamma bromurati, sostanza altamente tossica, intrapresa da questi contro il divieto di poterla commercializzare in

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Europa, costituisce indubbiamente un elemento di scandalo. Altro studio di consulenza particolarmente influente è l’APCO Worldwide, tra i cui clienti risultano le aziende Coca-Cola, Microsoft, Novartis e Unilever. L’ufficio in questione è noto anche per aver fatto pressioni per conto di governi con

record di violazioni dei diritti umani, quali la Nigeria, l'Ucraina e il

Kazakistan363. Lo studio di consulenza Interel Cabinet Stewart rappresenta circa 67 clienti, tra cui Bank of America, Google, l’Oreal e il colosso minerario Rio Tinto, con un fatturato di oltre 1 milione di €. Tra il suo personale risultano ex dipendenti della Commissione europea, tra cui Jean- Philippe Monod de Froideville, uno specialista di politica della concorrenza, che in precedenza era nel gabinetto del commissario alla Concorrenza Neelie Kroes. Il presidente dell’Interel Cabinet Stewart è portavoce del club dei lobbisti SEAP ed ha portato avanti una campagna contro le regole di trasparenza dell’attività di lobbying364

. La società di consulenza gplus

europe, secondo le informazioni contenute nel report Lobby Planet del Corporate Europe Observatory, sembra essere specializzata in clienti con un

'problema di immagine'. Infatti, sia il governo Putin, che la Royal Bank of

Scotland, così come anche il Palm Oil Council malaysiano (MPOC) sono

stati tutti nei libri contabili dello studio. Il consiglio malaysiano ha assunto l’ufficio gplus per contrastare i report dai quali emergeva come le piantagioni d’olio di palma comportassero deforestazione, innumerevoli violazioni dei diritti umani dei soggetti impiegati nella filiera produttiva ed emissioni di carbonio eccessive.

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