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2. Gli strumenti del geografo 1 Misurare lo spazio

2.3 Le conoscenze geografiche ai tempi di Erodoto

2.3.5 Il mondo secondo Erodoto

Veniamo ora a descrivere la visione del mondo secondo Erodoto. Lo sguardo dello storico di Alicarnasso è critico nei confronti degli studiosi venuti prima di lui: nella sua opera rivolge parecchi attacchi ai presocratici, soprattutto Talete e Anassimandro, e al suo immediato predecessore, cioè Ecateo.

Il primo elemento che Erodoto emenda rispetto agli autori precedenti è l'Oceano che circonda tutta la Terra: in ben tre punti delle Storie lo storico mostra di non credere alla sua esistenza.

Al capitolo 23 del secondo libro afferma che questo oggetto geografico dev'essere frutto dell'invenzione di qualche poeta, per poi essere ripreso dai geografi ed essere entrato nella visione

ionica del mondo. Il nostro pensiero non può che correre ad Omero e agli ultimi due versi dell' κφρασις dello Scudo di Achille nel diciottesimo libroἐ 99.

Al capitolo 8 del quarto libro, invece, lo storico riporta che coloro che parlano dell'Oceano non hanno nessuna prova che lo dimostri, mentre al capitolo 36 afferma che la visione ionica del mondo, con l'Oceano che scorre tutt'intorno alla Terra è risibile perché troppo geometrica. Per Erodoto, quindi, non esiste un solo mare attorno alle terre emerse.

Possiamo infatti ricavare dalle Storie quali terre erano bagnate dall'acqua e quali no.

Per quanto riguarda la Libia e l'Asia lo storico mostra di avere delle informazioni relativamente precise, quantomeno per gli standard di V sec a.C.

Nel lungo excursus sulla forma del mondo100 presente nel quarto libro, troviamo il racconto di due

diverse spedizioni partite per circumnavigare la Libia: la prima, composta da Fenici, inviata dal Faraone Neco101, raggiunse il suo scopo; la seconda, ordinata dal Gran Re Serse a Sataspe, reo di

aver violentato una figlia di Zopiro, non giunse a termine e le navi tornarono indietro. Erodoto, grazie a questi elementi, può quindi affermare che la Libia è completamente circondata dal mare Eritreo ad eccezione del lembo di terra che la collega all'Asia, l'attuale Istmo di Suez.

Anche l'Asia è, secondo lo storico, bagnata dallo stesso mare: infatti, alla fine dell'excursus, vengono riportate le modalità di esplorazione dell'Asia. Erodoto riferisce che Dario, desideroso di conoscere le terre orientali e soprattutto la foce del fiume Indo, ordinò a Scilace di Carianda di partire da Caspatiro, forse l'odierna Peshawar in Afghanistan102 e di navigarlo fino al mare: dopo

trenta mesi di navigazione, il marinaio giunse di nuovo in Egitto103. Quindi l'Asia è anch'essa

bagnata dal mare Eritreo. Lo storico, però, precisa che essa non è bagnata da nessun mare lungo la sua estremità orientale.

Hdt., IV, 44.3: Μετ ὰ δ τούτους περιπλώσαντας νδούς τε κατεστρέψατο Δαρε ος καὲ Ἰ ῖ ὶ τ θαλάσσ ταύτ χρ το. Ο τω κα τ ς σίης, πλ ν τ πρ ς λιον νίσχοντα, τῇ ῃ ῃ ἐ ᾶ ὕ ὶ ῆ Ἀ ὴ ὰ ὸ ἥ ἀ ὰ

λλα νεύρηται μοια παρεχομένη τ Λιβύ .

ἄ ἀ ὅ ῇ ῃ

Dopo che i suoi inviati ebbero compiuto il periplo, Dario sottomise gli Indi e si servì di questo mare. Si è scoperto in tal modo che anche il resto dell'Asia, tranne le regioni verso levante, presenta le stesse caratteristiche della Libia.

Per quanto riguarda le estremità occidentali del mondo, come vedremo, Erodoto possiede 99 Hom., Il., Σ, 607-608.

100 Hdt., IV, 36-45. 101 Hdt., IV, 42. 102 DAFFINÀ 1980, 3. 103 Hdt., IV, 44.

pochissime e vaghe informazioni. Dubita dell'esistenza del fiume Eridano e delle Isole Cassiteridi e, soprattutto, afferma di non aver sentito da nessuno dell'esistenza di un mare occidentale:

Hdt., III, 115: […] το το δ ο δεν ς α τόπτεω γενομένου δύναμαι ῦ ὲ ὐ ὸ ὐ ἀ ῦκο σαι, το τοῦ μελετ ν, κως θάλασσά στι τ πέκεινα τ ς Ε ρώπης. ξ σχάτης δ' ν τεῶ ὅ ἐ ὰ ἐ ῆ ὐ Ἐ ἐ ὦ ὅ κασσίτερος μ ν φοιτ κα τ λεκτρον.ἡ ῖ ᾷ ὶ ὸ ἤ

[…] d'altro lato, sebbene me ne dia cura, non riesco a sentire da nessuno, il quale l'abbia visto con i propri occhi, che al di là dell'Europa esista un mare. In ogni caso, lo stagno e l'ambra ci provengono da una estremità del mondo.

Lo storico dubita quindi anche dell'esistenza di un mare ad ovest e a nord dell'Europa.

A questo punto dobbiamo occuparci della divisione in continenti adottata da Erodoto: abbiamo visto nei paragafi precedenti che l'opinione predominante fra gli ionici è quella di una Terra divisa in Europa a nord e Libia a sud. Stando ai frammenti e alle epitomi in nostro possesso, sia Anassimandro sia Ecateo paiono utilizzarla.

In Erodoto, invece, notiamo che vengono nominati tre continenti: Europa, Asia e Libia. James Romm104 suppone che questa visione si sia originata contemporaneamente a quella ionica più

diffusa e venga poi ripresa nelle Storie. Lo storico di Alicarnasso, però, non si limita ad adottarla sic

et simpliciter, ma la critica e la adatta alla propria visione del mondo. È egli stesso a farci luce su

questa teoria tripartita grazie ai suoi attacchi ad essa.

La teoria ionica dei tre continenti prevedeva che essi avessero la stessa dimensione, come si evince dal capitolo 42 del quarto libro:

Hdt., IV, 42: Θωμάζω ν τ ν διουρισάντων κα διελόντων Λιβύην τε ὦ ῶ ὶ κα σίην καὶ Ἀ ὶ Ε ρώπην· ο γ ρ σμικρ τ διαφέροντα α τέων στί. Μήκεϊ μ ν γ ρ παρ'ὐ ὐ ὰ ὰ ὰ ὐ ἐ ὲ ὰ μφοτέρας παρήκει Ε ρώπη, ε ρεος δ πέρι ο δ συμβαλε ν ξίη φαίνεταί μοι

ἀ ἡ ὐ ὔ ὲ ὐ ὲ ῖ ἀ

ε ναι. ἶ

Mi meraviglio quindi di coloro che hanno separato e diviso la terra in Libia, Asia ed Europa: le differenze tra di esse non sono piccole. Infatti in lunghezza l'Europa si estende lungo le altre due, in larghezza poi non mi sembra neppure che possa essere paragonata.

Dal passo in questione notiamo come la teoria debba essere emendata secondo Erodoto. I tre 104 ROMM 2010, 217.

continenti hanno dimensioni diverse fra loro: in particolare l'Europa si estende sopra l'Asia e la Libia.

Infine, occorre notare come lo storico non sia d'accordo nemmeno su questa tripla denominazione delle terre emerse, affermando di non sapere chi diede questi tre nomi ai continenti né perché un'unica terra dovesse avere tre denominazioni105.

Tuttavia, i termini Europa, Libia e Asia sono continuamente usati nell'opera erodotea. Una spiegazione può risiedere nel fatto che i tre nomi dovevano essere molto diffusi nel V sec. a.C., oltre a rappresentare un'indubbia comodità per gli studiosi: infatti, i tre nomi possono essere considerati come tre specifiche categorie in cui inserire le informazioni sulle varie regioni conosciute del mondo.

Sulla base delle informazioni sopra esposte, l'ο κουμένη erodotea doveva apparire all'incirca così:ἰ

Nel prossimo capitolo analizzeremo le modalità di concettualizzazione dello spazio adottate da Erodoto.