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La natura, le ombre (qui in particolare Chiusaforte con il suo presente e il passato sulla

8.1. La narrazione in versi: Roberto Mussapi e Bianca Tarozz

Due poeti contemporanei hanno affidato ai versi narrazioni originali destinati ai bambini, Roberto Mussapi e Bianca Tarozzi, pur nella diversità di formazione, percorsi e scelte stilistiche e di contenuto.

Roberto Mussapi (1952), poeta, drammaturgo, saggista e traduttore di autori classici e contemporanei.242 Tra i più recenti volumi ricordiamo Il testimone (Jaca Book, Milano 2007), La stoffa dell’ombra e delle cose (Mondadori, Milano 2007), Volare (Feltrinelli, Milano 2008), La veneziana (Firenze, Le lettere, 2010). È anche autore e conduttore di programmi radiofonici, vincitore del « Premio Ceppo per l’Infanzia e l’adolescenza » 2014; ha curato varie antologie poetiche per ragazzi, come E tacque attorno a te il silenzio. Poesie del Romanticismo per giovani innamorati. Testi originali con traduzione a fronte (Salani, Milano 2005); Altro bene non c’è che conti: poesia italiana contemporanea per giovani innamorati (Salani, Milano 2009) insieme a

Giuseppe Conte e Maurizio Cucchi; l’audiolibro per Salani, La grande poesia del mondo (2010, 2 CD); Tanti baci ci vogliono a baciare. L’amore classico: poesie per giovani innamorati (Salani, Milano 2014), a cui si potrebbero aggiungere il romanzo-antologia Shelley, Keats e Byron: i ragazzi che amavano il vento. Testo inglese a fronte (Feltrinelli, Milano 1997) e Poesie di viaggio (EDT, Torino 2009). Per bambini e ragazzi ha pubblicato anche opere di divulgazione di testi classici, come la Divina Commedia (in prosa) o le Metamorfosi.243

Tutta la produzione in versi per bambini di Mussapi è tenuta insieme dal fil rouge di una vena epico-narrativa in cui il tema del viaggio è fondamentale (tema comunque centrale di tutta la sua opera e della sua visione poetica) a partire da Racconto di Natale (Guanda, Milano 1995; anche se non scritto espressamente per bambini), che prende spunto dal testo di Charles Dickens Christmas Carol’, per raccontare in versi la storia dell’avaro Ebeneezer Scrooge, al racconto/fiaba in versi Lo stregone del fuoco e della neve244 (illustrazioni di Simona Mulazzani, Salani, Milano

241 Pierluigi Cappello, Ogni goccia balla il tango. Rime per Chiara e altri pulcini, illustrazioni di Pia Valentinis,

Rizzoli, Milano, pp. 7 e 15.

242 L’opera poetica di Mussapi è racchiusa ora nel volume complessivo Le Poesie, a cura di Francesco Napoli, con

prefazione di Wole Solyinka e saggio introduttivo di Yves Bonnefoy, Ponte alle Grazie, Milano 2014. Traduttore, fra gli altri di Robert Louis Stevenson, Herman Melville, Derek Walcott, Seamus Heaney, Percy Bysshe Shelley. Molte traduzioni si trovano ora nell’antologia: Roberto Mussapi, The Conversation of voices. Introduzione di Maurizio Cucchi, Algra, Viagrande (Ct) 2015.

243 Divina Commedia di Dante Alighieri, a cura di Roberto Mussapi, illustrazioni di Giorgio Bacchin, Jaca Book,

Milano 2008; Roberto Mussapi, Le metamorfosi, con 18 tavole di Mimmo Paladino, Salani, Milano 2012 (a cui si devono aggiungere gli altri volumi per ragazzi riguardanti il Faust di Goethe, L’Avaro di Molière e La tempesta di Shakespeare).

244 Che, come afferma lo stesso autore in un’intervista: «È il primo libro di poesia esplicitamente per bambini, ma non il

primo sull’infanzia: nel Racconto del cavallo azzurro, un libro di poesia non per bambini, racconto comunque la storia del mondo a un bambino, anzi, la faccio narrare da un cavallo dipinto in una grotta: l’impianto drammaturgico ha a che vedere con l’immediatezza dell’infanzia. Anni prima avevo pubblicato il Racconto di Natale, un poema in versi esplicitamente ispirato al capolavoro di Dickens. Più in generale il mondo della narrazione e della favola fanno parte della mia poesia. Inoltre scrivo da anni, in prosa, opere per ragazzi»: www.infinitestorie.it Nel testo pronunciato in occasione del conferimento del “Premio Ceppo Ragazzi 2014”, Mussapi ricorda a proposito della nascita di questo

2001), cui seguono il poemetto, in versi (quasi interamente in endecabillabi) e prosa, L’incoronazione degli uccelli nel giardino (illustrazioni di Fabian Negri, Salani, Milano 2010) e Il capitano del mio mare (illustrazioni di Eugenia Lecca, Salani, Milano 2012), una sorta di racconto autobiografico in rima, in cui attraverso il viaggio verso il mare si delinea una vera e propria storia di iniziazione all’avventura e dunque alla vita245.

Bianca Tarozzi (1941), poeta, scrittrice e saggista, arriva alla scrittura per l’infanzia nel 2001 con la Storia di Matilde, quando è già riconosciuta come una delle voci più originali della poesia contemporanea, come ha sottolineato in vari interventi Alfonso Berardinelli246. L’anno successiva pubblica il racconto in versi Il principe e la rosa,247 (illustrazioni di Cristiana Valentini, Mondadori, Milano), ritornarnando poi di nuovo alla prosa con Il mondo di Ivo (2003). Molti degli elementi che caratterizzano la sua poesia, in particolare l’attitudine alla narrazione, si trovano anche nei suoi versi dedicati ai bambini, mentre il tema della memoria - del recupero, della memoria - e dell’infanzia hanno sicuramente un posto privilegiato in tutta la sua produzione (a partire dalle dediche). Il principe e la rosa, che avrebbe dovuto intitolarsi Il principe povero (titolo poi mutato da Mondadori), deriva la trama dalla fiaba di Andersen Il guardiano dei porci di cui però Tarozzi preferisce correggere il finale concludendo la storia con un felice esito culinario. 248

libro: «Pubblicando Il mio letto è una nave mi sorse il desiderio di scrivere poesie analoghe, quindi in rima. Sarebbe troppo lungo dilungarci qui sul verso libero, ma è quello che pratico abitualmente, mentre sentivo che libri come quelli che avrei scritto per Salani dovevano essere in rima, per la natura catturante e ipnotica della stessa. Nacque così Lo

stregone del fuoco e della neve (Salani, 2001), il cui protagonista è mio padre (stregone davvero, faceva nevicare la sera

della vigilia di Natale), e libro di viaggio inassoluto, dove mio padre, alla guida della sua Giulietta che vedevo bianca e scintillante come un motoscafo Riva, iniziava il bambino, il futuro scrittore, alla navigazione nel mondo. Lui, che non era un viaggiatore, è stato il mio primo maestro, mi ha insegnato la più ardua e felice delle navigazioni.»: Roberto Mussapi, L’avventura della poesia, «LiBeR», 103, Luglio-Settembre 2014, pp. 50-57, ora: http://www.liberweb.it/upload/cmp/Liera/lecture%20roberto%20mussapi.pdf

245 Nel libro-intervista Il necessario incanto. Conversazioni sulla poesia (Le Lettere, Firenze 2006) il poeta ha

raccontato a Fabrizio Pagni come le storie di mare abbiano da sempre affascinato e stimolato la sua immaginazione, fin da bambino.

246 Che evidenzia, tra l’altro, come l’autrice «[…] sembra che abbia imparato dagli inglesi e dagli americani (che ha tradotto) ad accettare la felicità di comunicare in versi di "senso comune", non sublimi né sibillini. È questa la felicità che afferra subito il lettore: la felicità di trasgredire a una norma o convenzione attuale (la poesia enigmistica in versi liberi) per ritrovarne una in disuso, come si trova un favoloso tesoro nascosto in soffitta: la lingua di un microcosmo familiare, infantile e remoto, sottratto alla tirannia del presente»: Alfonso Berardinelli, Ha un’impronta quasi

anglosassone il microcosmo poetico di Bianca Tarozzi, in «Avvenire», 13 Luglio 2013: https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/ha-un-impronta-quasi-anglosassoneil-microcosmo-poetico-di-bianca-

tarozzi_20130713

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Docente di lingua e letteratura anglo-americana a Verona, ha tradotto molti poeti e scrittori inglesi e americani tra cui Elizabeth Bishop, Emily Dickinson, Richard Wilbur, Lewis Carrol e A.E. Housman, ha scritto libri di critica (su Jean Rhys e Robert Lowell), curato due antologie critiche che hanno per tema la diaristica (Giornate Particolari. Diari, memorie e cronache, 2006 e Diari di guerra di pace, 2009) e i saggi Pagine di diario: coriandoli di vita (2015), su André Gide e Charles Du Bos. Fra le sue opere in versi: Nessuno vince il leone, Arsenale, Venezia 1988, raccolta di racconti in versi; La buranella, Marsilio, Venezia 1996, con nota di copertina di Giovanni Raboni; Smemorata, Flussi, Lecco 1998; Prima e dopo, Libreria delle donne, «Quaderni di Via Dogana», Milano 2000; Il teatro vivente: poesie e

racconti in versi 1985-2007, Scheiwiller, Milano 2007; La signora di porcellana, Di Felice, Teramo 2012, Tre per dieci, Cicero, Venezia 2013 e i due volumi che accompagnano le immagini dell’amica fotografa Nijole Kudirka: Gli oggetti della memoria (2002) e La casa di carta (2006). Recentemente ha pubblicato per Jacobelli il romanzo Una luce sottile. Storia di Eddo e Mary (Roma 2015).

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Cfr. la recente intervista ad Alessandra Nucci (https://venipedia.it/it/tv/venipedia/intervista-bianca-tarozzi ), in cui l’autrice racconta, tra le altre esperienze di scrittura, anche quella per l’infanzia, affermando come tutti i suoi libri per bambini siano nati per bambini “specifici” che conosceva. Si vedano anche i due interventi critici di Silvana Tamiozzo Goldmann, Il canto della buranella. Note sulla poesia di Bianca Tarozzi, in «Quaderni Veneti», 35, 2002, pp. 147-166 e Luca Cecchetto, «Arcaicamente nuova». Appunti sul Fondo Bianca Tarozzi, in «Quaderni Veneti», Vol. 4, Num. 2, Dicembre 2015, pp. 353-362: http://edizionicafoscari.unive.it/media/pdf/article/quaderni-veneti/2015/2/art-10.14277- 1724-188X-QV-4-2-15-9.pdf

L’organizzazione in quartine di settenari, legati da una sorta di rima/assonanza alternata (affidata solo al secondo e quarto verso), dona alla narrazione un ritmo più serrato rispetto all’abitudine dell’autrice a una scrittura in versi più morbida e lenta affidata (e legata “affetivamente”) più all’andamendo endecasillabico; il linguaggio è piano, prosastico, come si può leggere fin dalle strofe iniziali:

C’era una volta un principe che aveva come regno una casetta, un orto, un alberello storto, un giardino, un gazebo, un grazioso usignolo che cantava ogni sera un canto sempre nuovo. La casetta era vuota, e dunque lui pensò di trovarsi una sposa: per questo la cercò per ogni dove. Intanto aveva dal giardino preso una rosa e messo in gabbia l’uccellino che cantava ogni sera una nuova canzone: una gioia sentirlo in ogni situazione. Quanto alla rosa...in lei ogni profumo al mondo annusavi felice

respirando profondo. Il principe felice

giunto un giorno a un castello decise di fermarsi

e di offrire il fringuello […]

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