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La narrazione di sé di studentesse universitarie: analisi delle dediche e dei ringraziamenti delle tesi di laurea di G Savarese e N Pecoraro

OBIETTIVO E METODO

L‘obiettivo di questa prima fase dello studio è di indagare il vissuto associato all‘esperienza scolastica degli adolescenti dell‘ultimo anno della scuola media inferiore a rischio di dispersione scolastica coinvolti nel progetto.

Allo studio hanno partecipato 69 ragazzi (47 M e 22 F) iscritti al III anno della scuola media inferiore, residenti nella periferia di Napoli, che hanno deciso di non proseguire i loro studi nonostante l‘obbligo scolastico e che sono stati selezionati fra i 121 (79 M e 42 F) segnalati da 8 scuole. I materiali utilizzati sono delle tracce narrative, già sperimentate in progetti d‘orientamento (Farrello, Bianchi, 2001), ma per

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l‘occasione opportunamente riadattate e semplificate. I temi delle tracce (nome, miti, modelli, scuola) e il loro ordine di successione è stato pensato seguendo una logica che permettesse ai partecipanti di partire dalla presentazione di sé fino ad arrivare al proprio vissuto nei confronti dell‘esperienza scolastica. Qui prenderemo in esame solo i materiali raccolti attraverso la quarta traccia narrativa, relativa all‘esperienza scolastica, i cui testi sono stati sottoposti ad una prima analisi categoriale tematica assistita da Atlas.ti (Muhr, 2000).

RISULTATI

L‘analisi categoriale ha messo in luce un nucleo tematico fondamentale (core category), definibile Forza centrifuga della scuola, da cui si diramano le altre categorie emerse dai dati testuali. Essa fa riferimento ai vari aspetti dell‘esperienza scolastica che allontanano l‘allievo dalla scuola. Attorno a questo nucleo centrale ruotano le 5 macrocategorie che spiegano e dettagliano il processo di

allontanamento/avvicinamento che la scuola esercita sui suoi allievi: Accoglienza degli spazi, Tipologia insegnante, Fallimento scolastico, Scuola come obbligo, Vissuto emotivo.

DISCUSSIONE

Dopo aver collezionato ripetuti fallimenti scolastici, i nostri allievi mostrano di sentirsi allontanati e rifiutati dalla scuola, ma contemporaneamente se ne mostrano ancora attratti.

Da un lato la scuola è infatti vissuta come inutile obbligo e sottrazione di tempo ad attività proficue per il sostentamento della famiglia, dall‘altro resta il luogo in cui sarebbe possibile darsi/avere una seconda chance, grazie all‘aiuto degli adulti: ―Io in questa scuola mi sento a disagio, non vedo l‟ora che finisce questo strazio… alle elementari la docente che mi ha fatto più bene è stata quella che mi ha aiutato a cambiare, perché si vedeva che lei ci vedeva qualcosa di buono in me”.

Bibliografia

Bruner J. (1996), The Culture of Education, Harvard University Press, Cambridge, Mass. (tr. it. La cultura dell‟educazione, Feltrinelli, Milano, 1997)

Colucci F. P. (a cura di) (2009), La ricerca-azione come teoria e pratica psicosociali. Numero speciale di Ricerche di Psicologia, anno XXXII, n. 3-4

Farello P., Bianchi F. (2001). Laboratorio dell‘autobiografia. Ricordi e progetto di sé. Erickson, Trento. Migliorini L., Piermari A., Rania N. (2008), La dispersione scolastica: analisi delle sue componenti e motivazioni. Psicologia dell‟educazione, vol. 2, n. 2, 247-262.

Muhr T. (2000), Atlas.ti short user‟s guide. Berlin: Scientific Software Development.

Parrello S. (2009). I punti cardinali dell‘orientamento formativo. Editoriale. Psicologia Scolastica, vol. 8, n.1, pp.5- 15

Parrello S., Menna P. (2006), The narration of problematic events and coping strategies during adolescence: the importance of scholastic difficulties, 10th EARA, European Association for Research on Adolescence, Turchia, maggio 2006

186 La narrazione di sé di studentesse universitarie: analisi delle dediche e dei ringraziamenti delle tesi di laurea

Giulia Savarese, Nadia Pecoraro

Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche, della Formazione Università di Salerno

gsavarese@unisa.it Introduzione

La conclusione di un percorso formativo, come quello universitario, rappresenta cronologicamente la fase terminale di un processo che ha coinvolto lo studente sia nell‘acquisizione delle conoscenze e competenze, sia nelle modificazioni intrapsichiche ed interpersonali. Nel raccontare di sé, lo studente ri- significa il senso del proprio percorso e lo colloca all‘interno delle trame di una storia personale più ampia, in cui si situano personaggi ed eventi. Per cogliere tali percorsi e dinamiche, si può utilizzare il metodo narrativo-biografico, in quanto esso considera centrale l'interpretazione della realtà descritta attraverso le narrazioni intrapersonali e intersoggettive delle esperienze vissute. Dunque, tale metodo aiuta a comprendere meglio quella modalità di pensiero che assume un ruolo fondamentale nel determinare i vissuti prodotti dalle esperienze e ad individuare dimensioni legate all‘identità personale e sociale degli individui (Smorti, 1994; 1997).

In generale, le storie con cui interpretiamo e riportiamo le nostre esperienze della realtà determinano il significato che attribuiamo a quest'ultima (Bruner, 1991; Groppo et al., 1999).

Ipotesi

Le dediche ed i ringraziamenti delle tesi di laurea, in quanto narrazioni spontanee di sé dello studente, permettono di accedere alla ricostruzione autobiografica del suo percorso di vita, in cui le esperienze di studio si intrecciano con le altre esperienze, presenti e passate, nonché con le proiezioni per il futuro. Obiettivi

Esplorare le dimensioni autobiografiche di studentesse universitarie attraverso l‘analisi delle dediche e dei ringraziamenti delle loro tesi di laurea.

Metodo

Analisi di un corpus testuale costituito da dediche e ringraziamenti contenuti in 140 tesi di laurea dei vari corsi di studio della Facoltà di Scienze della Formazione dell‘Università di Salerno (tesi discusse tra gli anni accademici 2003 e 2010). L‘analisi del testo è stata eseguita con il software TLab 5,5 (Lancia, 2004).

Risultati e discussione

Emergono quattro dimensioni narrative, attraverso le quali le studentesse danno significato al loro percorso di studi universitario. L‘analisi tematica dei contesti elementari ha, infatti, evidenziato i seguenti cluster:

- primo cluster (13,16% dell‘unità di contesto): si concentra sulle tematiche legate al “morire”. Le dediche e i ringraziamenti sono rivolte a persone non più in vita, a figure quasi ―angeliche‖ che, con la loro presenza simbolica, hanno ―protetto‖ gli studenti lungo il percorso di studi;

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- secondo cluster (29,82 % dell‘unità di contesto): si concentra sulla ruolo del ―professore‖, quale figura a cui essere riconoscenti per aver mostrato sensibilità, interesse, sostegno, ed aver fornito aiuto. E‘ il ―ruolo di mentoring del docente relatore”, che ha sostenuto ed aiutato il laureando affinché raggiungesse il proprio traguardo formativo; si tratta di una aiuto concreto, ma anche di una presenza affettiva che ha permesso sia di superar le ―paure‖ legate al percorso di studi, sia di evitare insuccessi e deludere se stessi ed i propri genitori;

- terzo cluster (32,46% dell‘unità di contesto): richiama al ruolo dei ―genitori‖ e dei ―familiari/propri cari‖, ovvero l‘‖holding familiare”. Si tratta di un contenimento affettivo e concreto, collegato ad un percorso formativo a volte complesso, in cui il calore, l‘amore, il sostegno e la comprensione dei propri cari sono diventati elementi decisivi per contenere lo stress e la fatica dello studio;

- quarto cluster (24,56% dell‘unità di contesto): richiama la parola “esami”. Si tratta di una dimensione in cui lo studente si vede coinvolto e si riconosce quale attore di un processo, a volte faticoso, giunto al termine e che apre alla speranza e alla progettualità per il futuro; esso si configura come una restituzione soddisfacente per quanto realizzato.

Emerge, attraverso l‘analisi delle emozioni narrate, una ricostruzione temporale insita nel percorso formativo. Nella dimensione del passato ritroviamo le paure e le ansie affrontate nel preparare e sostenere gli esami; la dimensione del presente si collega, invece, alla gioia ed alla soddisfazione personale per il traguardo raggiunto; nella dimensione futura, infine, primeggia l‘ansia per quello che sarà, per come evolverà la propria vita lavorativa, e, probabilmente, come conseguenza, anche quella affettiva. All‘ansia, per fortuna, spesso, si affianca il senso di speranza e il prevalere del possibilismo positivo per il proprio futuro.

Dall‘ ―Analisi di associazione di parole‖ si evidenzia che il ―ringraziamento‖ è collegato ad una dimensione di processo: i laureandi ringraziano chi li ha aiutati e sostenuti nel perseguire l‘obiettivo ―conseguimento della laurea‖. Si tratta per lo più di una dimensione operativa, in cui sono coinvolti soprattutto i docenti relatori. Nella ―dedica‖, invece, prevale la dimensione affettiva e di sostegno, condivisa sia con i docenti relatori, sia, soprattutto, con i propri cari, familiari e partner amorosi.

Research agenda

Analisi delle variabili: sesso, corso di studi frequentato, area geografica di provenienza, conseguimento prima o seconda laurea.

Bibliografia

Bruner J. (1991), La costruzione narrativa della realtà, In Ammaniti M., Stern D. (a cura di), Rappresentazioni e narrazioni, Laterza, Bari.

Groppo M., Ornaghi V., Grazzani I., Carrubba L. (1999), La Psicologia culturale di Bruner, Cortina, Milano.

Lancia F. (2004), Strumenti per l'Analisi dei Testi. Introduzione all'uso di T-LAB, Angeli, Milano. Smorti A. (1994), Il pensiero narrativo, Giunti, Firenze.

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