COSTRUIRE I CONCETTI DI FISICA NELLA SECONDARIA SUPERIORE Lucia Bigozzi, Paola Falsini e Carlo Fiorentin
TRIADE FAMILIARE E SVILUPPO SOCIO-EMOTIVO IN ETÀ PRESCOLARE Elena Venturelli, Ada Cigala
Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Parma, Borgo Carissimi, 10. [email protected]
Introduzione
Molti studi e filoni di ricerca si sono da lungo tempo impegnati nell‘indagine della famiglia e dei pattern di relazioni che al suo interno si sviluppano, con particolare attenzione a come questi siano correlati con gli esiti dello sviluppo individuale. Da un‘analisi degli studi (Lukenheimer et al.,2007; Denham, Kochanoff, 2002; Parke, 1995) presenti in letteratura emergono alcune criticità date dall‘indagine di aspetti parziali relativi all‘influenza familiare e dalla focalizzazione, su alcuni membri (in particolare le madri). Inoltre, emerge l‘importanza di porre enfasi alla processualità e al carattere continuo e quotidiano dell‘evoluzione familiare (Fruggeri, 2005). A questo proposito un aspetto pregnante nello studio delle famiglie, riguarda i momenti interattivi quotidiani, quali contesti di espressione e negoziazione di differenti modalità interattive relazionali da parte di ciascun membro.
A partire da queste considerazioni, l‘attenzione è stata rivolta alle interazioni che avvengono quotidianamente e che vedono non solo i membri di una famiglia interagire tra loro in differenti forme, ma anche ―muoversi‖ da un tipo di interazione ad un'altra: le configurazioni e le microtransizioni familiari. Tale focus è strettamente collegato all‘idea che questi momenti rappresentino situazioni nelle quali i componenti di una famiglia sviluppano le abilità necessarie a esplorare nuovi contesti relazionali e nei quali possono apprendere competenze sociali da spendere anche al di fuori del gruppo familiare di appartenenza. L‘obiettivo del presente studio è, pertanto, quello di evidenziare in che modo alcuni aspetti del funzionamento familiare, in termini di tipologie di interazione triadica, possano influenzare lo sviluppo di alcuni aspetti della competenza socio-emotiva del bambino con i pari (Lukenheimer et al.,2007; Denham, Kochanoff, 2002; Parke, 1995). Per quanto riguarda l‘analisi dell‘influenza familiare, in linea con le suggestioni proposte da alcuni autori (Byng-Hall, 1995; Fivaz-Depeursinge, Corboz- Warney, 1999; Fruggeri, 2002; 2005) ci si è proposti di studiare la famiglia nella sua totalità, quale oggetto di analisi, e di adottare la prospettiva triadica, attraverso l‘impiego di un sistema di categorie in grado di cogliere aspetti differenti a livelli di analisi diversi (micro e macroanalitici) e di studiare la famiglia nel suo complesso senza perdere, tuttavia, il contributo dei singoli membri.
Metodo
A tale scopo sono state osservate 24 triadi, non cliniche, composte da padre, madre e bambino (età media 4,7anni) in laboratorio, durante momenti di gioco semistrutturato; i dati osservativi sono stati analizzati attraverso la messa a punto di una procedura di analisi delle interazioni triadiche (T.I.A.P., Venturelli, 2011) che prevede specifiche categorie di analisi e la trascrizione del materiale video. Successivamente i bambini appartenenti alle triadi familiari (12 maschi e 12 femmine) sono stati osservati all‘interno del contesto della scuola dell‘infanzia in diverse situazioni e attraverso differenti metodologie: videoregistrazione di momenti di gioco libero e di un gioco semistrutturato; somministrazione di un test semistrutturato ai bambini (TEC, Albanese, Molina 2008);
134
somministrazione di un questionario agli insegnanti (SCBE, Montirosso et. al., 2007). Risultati
Si è proceduto ad un‘analisi correlazionale (Spearman) tra le variabili relative al funzionamento familiare e quelle riguardanti la competenza socio-emotiva del bambino; in secondo luogo alcune variabili inerenti il funzionamento familiare, attraverso un‘analisi non parametrica (test di Mann- Whitney), sono state messe in relazione a variabili relative alla competenza socio-emotiva. I risultati indicano alcune interessanti relazioni significative tra stile di funzionamento familiare e competenza socio-emotiva del bambino. Nello specifico, una maggiore competenza socio-emotiva del bambino nelle interazioni con i pari (comportamento prosociale, competenza sociale, emozioni positive) risulta in relazione con: 1) la capacità della famiglia di muoversi ed esplorare le diverse forme interattive possibili; 2) la presenza di uno stile di risposta attento e responsivo ai segnali degli altri; 3) microtransizioni caratterizzate dalla presenza di tutti i processi interattivi, da un grado di coordinazione elevato e da un clima emotivo positivo, condiviso e congruente.
Inoltre, emerge una maggiore influenza sullo sviluppo delle competenza socio-emotiva dei bambini dei momenti di microtransizione familiare, rispetto alle configurazioni. Questi dati preliminari evidenziano come le microtransizioni, seppure si configurino come momenti molto repentini, rappresentano spazi interattivi dove si ―giocano‖ diverse emozioni e competenze e che rappresentano importanti contesti di sviluppo.
Bibliografia
Albanese, O., Molina, P. (2008). Lo sviluppo della comprensione delle emozioni e la sua valutazione: la standardizzazione italiana del Test di Comprensione delle Emozioni (TEC). Milano: Unicopli.
Boyum, L.A., Parke, R.D. (1995). The role of family emotional expressiveness in the development of children‘s social competence. Journal of Marriage and the Family,57, 593-608.
Byng-Hall, J. (1995). Le trama della famiglia. Milano: Raffaello Cortina, trad. it. 1998.
Denham, S.A., Kochanoff, A.T. (2002). Parental contributions to preschoolers' understanding of emotion. Emotions and the family, 34, 311-343.
Fivaz-Depeursinge, E., Corboz-Warney, A. (1999). Il triangolo primario. Milano: Raffaello Cortina, trad. it. 2000.
Fruggeri, L. (2002). Genitorialità e funzione educativa in contesti triadici. In F. Emiliani (a cura di), Bambini nella vita quotidiana (pp. 109-131). Roma: Carocci.
Fruggeri, L. (2005). Diverse normalità. Psicologia sociale delle relazioni familiari. Roma: Carocci. Lunkenheimer, E.S., Shield, A.M., Cortina, K.S. (2007). Parental emotion coaching and dismissing in family interaction. Social Development,16, 232-248.
Montirosso, R., Frigerio, A., Molteni, M., Cozzi, P., Pastore, V., Borgatti, R., LaFreniere, P. (2007). Competenza sociale e profilo comportamentale. Un contributo alla validazione italiana del Social
135
Competence and Behavior Evaluation (SCBE). Psicologia clinica dello sviluppo, 3, 477-500.
Venturelli, E. (2011). Famiglia e gruppo di pari: relazioni e connessioni. Studio delle interazioni triadiche tra padre-madre-bambino in età prescolare e delle competenze socio-emotive del bambino nella scuola dell‟infanzia. Tesi di Dottorato non pubblicata, Università di Parma
136 Relazioni sociali a rischio in adolescenza: esperienze online e faccia a faccia
Proponente:
Ersilia Menesini, Franca Tani
Affiliazione e indirizzo: Dipartimento di Psicologia – Università degli Studi di Firenze - Via S. Salvi, 12 50135 Firenze
[email protected] Discussant:
Silvia Ciairano
Affiliazione e indirizzo * Dipartimento di Psicologia – Università degli Studi di Torino – Via Verdi 10 – 10124 Torino;
Il simposio si propone di approfondire il ruolo delle relazioni sociali tra coetanei e con il partner nei processi di sviluppo della persona, analizzando diverse modalità relazionali e mettendo a confronto i modelli tradizionali con nuove prospettive derivanti dai contesti virtuali.
Il pervasivo utilizzo di Internet tra gli adolescenti offre loro nuove opportunità di costruire relazioni sociali ed amicali (Livingstone et al. 2010) e attraverso la rete essi sono incoraggiati ad instaurare nuovi legami ( Valkenburg e Peter, 2009). Tuttavia, lo scenario in termini di rischio o protezione rimane complesso: la relativa nuova attenzione posta sui potenziali effetti benefici della comunicazione online, si affianca ad una rilevazione della presenza e persistenza di rischi legati alla comunicazione virtuale come, ad esempio il cyberbullismo (Smith, 2009). Inoltre, accanto a queste nuove dimensioni conflittuali, emergono forme sommerse di abuso e prevaricazione, quali quelle presenti nelle relazioni sentimentali di adolescenti e giovani adulti.
Lo studio di Zucchetti et al., intende indagare attraverso un‘ottica longitudinale la relazione tra malessere psicologico e autodisvelamento online ed offline, ipotizzando un possibile effetto di mediazione della qualità amicale negativa faccia a faccia tra adolescenti. Lo studio di Bonechi e Tani, attraverso un‘indagine su vasta scala, illustra i dati allarmanti e la complessità del fenomeno dell‘abuso psicologico nelle giovani coppie. Gli ultimi due interventi infine si concentrano sul cyberbullismo e sulle sue possibili interconnessioni con le forme tradizionali. Nel lavoro di Palladino e Nocentini si affronta la definizione del fenomeno evidenziando come le forme online siano per alcuni aspetti simili per altri diverse da quelle faccia a faccia. Nell‘ultimo lavoro di Guarini e coll. si evidenzia l‘entità e il peso di alcuni predittori del cyberbullismo in relazione a diversi paesi europei.
137 Bibliografia
Livingstone S., Haddon L., Gorzig A., Olafsoon K. (2010). Risk and Sefety of European children. (www.eukidsonline.net).
Smith P.K. (2009). Cyberbullying: Abusive Relationships in Cyberspace. Zeitschrift für Psychologie, Journal of Psychology, Vol. 217, No. 4, 2009
Valkenburg, P.M., Peter, J. (2009). Social Consequences of the Internet for Adolescents: A Decade of Research. Current Directions in Psychological 18, 1-5
138
1° COMUNICAZIONE ORALE
Autodisvelamento online e offline tra le adolescenti: il contributo dei sentimenti depressivi e del senso di alienazione dai coetanei
Giulia Zucchetti*, Delia Latina*, Emanuela Rabaglietti*
* Dipartimento di Psicologia – Università degli Studi di Torino – Via Verdi 10 – 10124 [email protected]
Introduzione
La recente ricerca sull‘utilizzo di Internet ha messo in luce come esso rappresenti per gli adolescenti un mezzo per raggiungere, sul piano relazionale sociale ed amicale, diversi scopi (Ellison, Steinfield, Lampe, 2007). Gli amici online, come quelli offline, ricoprono il ruolo specie nell‘adolescenza di confidenti emotivi, fornendo consiglio, aiuto ed uno spazio di confronto (Giordano, 2003). Alcuni studi hanno messo in luce che, sentimenti quali una bassa autostima, un senso di solitudine ed un disturbo dell‘umore guidano l‘adolescente verso l‘utilizzo della ―rete‖ al fine di compensare alcune mancanze derivanti dall‘ambiente sociale circostante (Amichai-Hamburger & Ben Artzi, 2003). Nel caso dell‘amicizia, la formazione di tali legami online è infatti più comune per gli adolescenti che riportano non solo un malessere psicologico, ma anche una insoddisfazione per le amicizie faccia a faccia. La comunicazione online potrebbe infatti aiutare ed avere ricadute positive per gli individui che, a causa di una elevata ansia sociale, sperimentano maggiori difficoltà ad instaurare relazioni sociali nelle situazioni faccia a faccia (Valkenburg, Peter, 2009). Nella comunicazione online la minore presenza di elementi ansiogeni può facilitare infatti il disvelamento delle proprie emozioni spesso difficile ed imbarazzante per alcuni, nell‘ambiente reale (McKenna et al., 2002). Il presente contributo intende esplorare in ragazze adolescenti i possibili effetti di un generale malessere psicologico, inteso in termini di sentimenti depressivi e senso di alienazione dai pari, sul disvelamento di sé sia nei confronti dell‘amico online sia di quello offline. Si indaga inoltre il possibile effetto di mediazione in questa relazione, della qualità amicale negativa, intesa in termini di insoddisfazione e mancanza di affetto faccia a faccia. Metodo
Hanno preso parte alla ricerca 50 adolescenti di sesso femminile di età compresa tra i 14 e i 18 anni e con un‘età media pari a 15,86 (D.S.=0,93) che frequentano la 1^ classe e la 2^ classe di un istituto di formazione professionale di Torino. Strumenti self-report sono stati somministrati durante le ore di lezione. In particolare, per quanto riguarda i sintomi depressivi (Short Mood and Feelings Questionnaire, SMFQ: Messer et al., 1995), il senso di alienazione (Bonino, Cattelino e Ciairano, 2006), la qualità delle relazioni amicali (Network Relationship Inventory NRI: Furman e Buhrmester, 1992) e l‘autodisvelamento (Emotional Self Disclosure Scale, Snell, Miller e Belk, 1988). Al fine di verificare le associazioni previste sono state utilizzate delle regressioni lineari, mentre per indagare il possibile effetto di mediazione sono stati calcolati gli effetti indiretti (z-test) attraverso la formula del Sobel. Risultati
I principali risultati mostrano che il malessere psicologico a T1 predice un maggior disvelamento con l‘amico online a T2 (B=.42; p<.01); per quanto riguarda gli effetti di mediazione i risultati mostrano che
139
tale relazione è totalmente mediata dall‘insoddisfazione per le relazioni faccia a faccia (z=2,25; p<.05). Lo stesso modello testato sul disvelamento offline non presenta risultati significativi. Questi dati confermano il contributo del malessere psicologico e delle mancanza di buone relazioni offline sul disvelamento via online rispetto a quello offline nel quale sono richieste maggiori abilità sociali delle quali alcuni adolescenti possono risultare sprovvisti.
Bibliografia
Amichai-Hamburger, Y. & Ben Artzi, E. (2003). Loneliness and Internet use. Computers and Human Behavior, 19, 71-80.
Bonino, S., Cattelino, E., Ciairano, S. (2007), Adolescenti e rischio. Comportamenti, funzioni e fattori di protezione. Firenze: Giunti
McKenna, K., Green, A. S., Gleason, M. (2002). Relationship formation on the Internet: What is the big attraction? Journal of Social Issues, 58, 9–31.
Ellison, N. B., Steinfield, C., Lampe, C. (2007). The benefits of Facebook "friends:" Social capital and college students' use of online social network sites. Journal of Computer-Mediated Communication, 12(4), article 1. Retrived on line May 2010 http://jcmc.indiana.edu/vol12/issue4/ellison.html
Giordano, P. (2003). Relationships in adolescence. Annual Review of Sociology, 29, 257-281. Messer, S. C., Angold, A., & Costello, E. J. (1995). Development of a short questionnaire for use in epidemiological studies of depression in children and adolescents: Factor composition and structure across development. International Journal of Method in Psychiatric Research, 5, 251-262.
Snell, W. E., Jr., Miller, R. S., Belk, S. S. (1988). Development of the Emotional Self-Disclosure Scale. Sex Roles, 18, 59-74
Valkenburg, P.M., Peter, J. (2009). Social Consequences of the Internet for Adolescents: A Decade of Research. Current Directions in Psychological 18, 1-5.
140
2° COMUNICAZIONE ORALE
L‟ABUSO PSICOLOGICO NELLE RELAZIONI SENTIMENTALI: PREVALENZA E