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Il paradosso del mondo occidentale: disuguaglianze e povertà crescono con l'aumento della

Capitolo 2 Buona salute e cattiva salute: dinamiche e variabili in gioco

2.2 Il paradosso del mondo occidentale: disuguaglianze e povertà crescono con l'aumento della

l'aumento della ricchezza

“Anche nei Paesi più ricchi, le persone più svantaggiate hanno una speranza di vita decisamente più breve e si ammalano di più rispetto ai ricchi” sono le parole con le quali Marmot introduce il suo libro The Solid Facts, in questa frase trovano spazio le differenze di salute e le ingiustizie sociali che affliggono le società moderne. La salute di tutta la popolazione è influenzata dall'ambiente e non può essere considerata solo un fatto di spettanza medica ma deve essere interesse di tutti. Ogni essere umano è parte integrante del proprio ambiente nel quale confluiscono tutti quegli elementi, come il reddito, il grado d'istruzione, il lavoro e tanti altri, che determinano le condizioni di vita e che creano i diversi ambienti sociali i quali spesso generano una barriera, limitando notevolmente l'accesso alla salute che diventa un bene non fruibile da tutti. E' innegabile che la scienza medica nel tempo abbia fatto scoperte e progressi prima impensabili,

21 Michael Marmot è presidente della World Medical Association (WMA), la federazione mondiale delle associazioni professionali mediche fondata nel 1947 con lo scopo di assicurare l'indipendenza dei medici dai condizionamenti estranei all'obiettivo della salute. Nel 2005 viene chiamato a presiedere la Commissione sui determinanti sociali di salute, istituita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, in cui erano presenti anche Amartya Sen (Premio Nobel per l'economia) e Giovanni Berlinguer (saluteinternazionale.info).

dimostrati dalla riduzione della mortalità infantile e dall'allungamento della vita media, inoltre è un dato di fatto che numerose patologie si riescano a sconfiggere con una diagnosi precoce grazie alla precisione di strumenti diagnostici sempre più sofisticati e accurati. Purtroppo è altrettanto vero che ad oggi continuano a esserci enormi disparità di salute dovute alle diseguaglianze che ancora persistono e che sono in aumento, non solo nei Paesi poveri, ma quello che è paradossale è il loro aumento all'interno dei Paesi ricchi. La Commissione dell'OMS sui determinanti sociali della salute, nel rapporto finale pubblicato nel 2008 afferma che le disuguaglianze e l'ingiustizia sociale sono fattori che “uccidono su larga scala [...] le disuguaglianze di salute sono una questione di vita e di morte [...] c'è un legame diretto tra reddito e salute chiamato gradiente sociale presente non solo nei paesi in via di sviluppo, ma anche in quelli più ricchi. Il gradiente sociale può essere più o meno marcato ma è un fenomeno universale”.

Da quanto detto dalla Commissione si desume che il benessere raggiunto dal mondo occidentale non è servito ad eliminare le disparità di accesso alla salute e le disuguaglianze di vario tipo. La povertà, sia assoluta che relativa, è aumentata a conferma del contrasto che si è venuto a creare tra successo materiale e insuccesso sociale, questo fenomeno è indicativo del fatto che per raggiungere uno stato di equilibrio e di benessere non basta solo la crescita economica, ma si deve migliorare anche il benessere sociale e psicologico. Come indicato dalla Commissione è importante eliminare alla fonte i problemi che possono causare malessere, attraverso politiche in grado di garantire quell'uguaglianza reale che permetta a chiunque, senza distinzione alcuna, un accesso libero a tutti i servizi e i benefici.

La cattiva distribuzione delle risorse, insieme alla forte sperequazione del reddito, sono la causa principale delle disuguaglianze esistenti tra diversi Paesi, questo fenomeno è ancora più evidente all'interno di uno stesso Paese rispetto alle differenze di reddito medio tra una società ricca e una povera, perché la differenza di reddito ha un impatto maggiore sulle persone in termini di accesso ai servizi, di salute e di stile di vita, dato che i fattori che contano di più sono la condizione economica del singolo individuo e la posizione sociale che egli occupa rispetto agli altri membri della stessa collettività (Wilkinson, Pickett 2009). Oggi, nelle società con un più alto grado di benessere, la distanza tra ricchi e poveri ha fatto incrementare notevolmente le povertà vecchie e nuove, basti pensare che fino a non molto tempo fa nell'immaginario comune i poveri erano assoluti, cioè erano coloro ai quali mancavano mezzi e risorse necessarie per poter vivere in condizioni vivibili e che appartenevano allo strato marginale permanente della

società. Questa concezione di povertà sta cambiando nelle società globali poiché la povertà assoluta sempre più spesso viene affiancata dalla povertà temporanea, dato che c'è un aumento considerevole dei poveri temporanei, ossia tutti coloro che si trovano temporaneamente al di sotto della soglia di povertà. Tanti sono i fattori che unitamente alla disoccupazione dei giovani, al reddito insufficiente e alla precarietà del lavoro hanno contribuito al cambiato della composizione della povertà che non appartiene più solo agli strati sociali marginali ma sta divenendo una condizione di vita che in varia misura può interessare, sia pure temporaneamente, categorie di persone appartenenti a diverse posizioni sociali (Giddens 2007).

Da quanto sopra esposto è intuibile che obiettivo politico deve essere l'eliminazione delle diseguaglianze che non dipendono esclusivamente dal reddito e dal miglioramento economico ma anche dall'intreccio di tutti quegli elementi che direttamente o indirettamente influiscono sulla vita di ognuno, determinando lo stato di benessere bio- psico-sociale degli individui.

Interessante è il pensiero di Amartya Sen, economista indiano e Premio Nobel per l'economia nel 1998, il quale ha dato un contribuito importante ai rapporti pubblicati nel 1990 dall'Undp22 sullo sviluppo umano nel prendere in considerazione un nuovo indice23 per la misurazione del benessere di un Paese.

Per Sen, al contrario delle altre teorie economiche benesseriste, il reddito non deve essere identificato con il benessere perché è solo un elemento attraverso il quale si definisce la qualità della vita, uno strumento che dà la possibilità di raggiungere il well- being. A dimostrazione di quanto sia fuorviante misurare il benessere solo in base al reddito, Sen fa notare che se si considerano due individui con lo stesso reddito ma con caratteristiche e ambienti di vita diversi, sicuramente avranno uno stile di vita differente, allo stesso modo una persona affetta da una patologia cronica godrà di un benessere minore rispetto ad un'altra con il suo stesso reddito ma che gode di buona salute; egli propone di utilizzare i funzionamenti perché sono i soli che possono rappresentare realmente il benessere di una persona o di una collettività. Altro elemento di rilevanza nella teoria dei funzionamenti è il concetto di libertà, intesa come la capacità e l'abilità di essere e di fare, le politiche dello sviluppo si devono interessare e

22 Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (United Nations Development Programme) è un'organizzazione internazionale nata nel 1966. Dal 1990 inizia a pubblicare i rapporti sullo sviluppo umano con l’obiettivo di spostare l’attenzione delle politiche per lo sviluppo, dal prodotto interno lordo alla persona. (Parra Saiani 2009). 23 L'indice di sviluppo umano (isu) è composto da indicatori basati su 3 dimensioni: longevità (speranza di vita alla

nascita), conoscenza (tasso di alfabetizzazione degli adulti e tasso di iscrizione ai diversi gradi di istruzione) e standard di vita (PIL).

interrogare su ciò che le persone possono o non possono fare e se le risorse e i mezzi disponibili sono sufficienti a raggiungere quel livello di libertà tale da consentire di essere qualcuno e di fare qualcosa (Parra Saiani 2009).

In una recente intervista rilasciata al blog scientifico Saluteinternazionale24, Iona Heath25 afferma che oggi il determinante sociale della salute più importante resta la povertà, questa è in relazione con tutti gli altri determinanti della salute. Come ribadito più volte, la povertà non è solo quella economica, ma va intesa come qualsiasi tipo di privazione che si possa fare ad una persona o ad una popolazione. La salute non deve essere intesa come uno stato di perfezione perché essendo socialmente costruita subisce l'influenza sia del momento storico che del contesto di vita, e la sua definizione può mutare nel tempo. Permettere ad ognuno di dare un senso alla propria vita, di viverla liberamente in maniera appagante e produttiva e fornire risorse distribuite equamente, sono tutti fattori che contribuiscono a raggiungere uno stato di benessere. Purtroppo oggi si assiste ad una distribuzione iniqua delle risorse che toglie sempre di più a chi ha meno, a vantaggio di chi ha di più, questo paradosso delle società del benessere non fa focalizzare l'attenzione sui problemi reali che affliggono un’ampia fetta della popolazione, ma la fa spostare su altri fattori come l'immigrazione, fenomeno che riesce a deviare i timori reali e a far emergere sentimenti di intolleranza verso i propri simili. Dal pensiero di Amartya Sen e dalle parole di Iona Heath si evidenzia l'intreccio di tutti i fattori che entrano in gioco nel sistema salute, di come sia complesso raggiungere quello stato di benessere che dovrebbe essere patrimonio di tutti ma che ancora oggi appartiene solo ad una parte della popolazione. La salute non appartiene esclusivamente alla scienza medica ma è fondamentalmente un problema sociale di dimensione globale e un mondo più giusto sarebbe un mondo più sano.