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Il patriottismo nella repubblica

IV. Cittadinanza e appartenenza in Kant

4. Il patriottismo nella repubblica

Se la repubblica, che è «scaturita dalla pura fonte del concetto di diritto»88, e quindi è

uno stato giusto, è idealmente una comunità di cittadini che legiferano su sé stessi in direzione del contratto originario, allora, perché questa possa esistere e non vanifichi la sua stessa condizione di possibilità, ha bisogno di cittadini che si considerano come co- legislatori. Questa è la giustificazione del patriottismo kantiano89. Ci troviamo, con

86 G. MARINI, La filosofia cosmopolitica di Kant, p. 101. Si veda anche N. DE FEDERICIS, The Virtue of Democracy, cit. pp. 13-20.

87 N. DE FEDERICIS, The Virtue of Democracy, cit. p. 15 [trad. mia]. «This […] remains as the very

problem to reduce political pluralism into unity; namely, it is the constructivist job of creating a common will where diversity rules» (p. 16).

88 ZeF, AA VIII 351, trad. it. cit. p. 160.

89 Kant usa più volte l’aggettivo ‘patriottico’ per caratterizzare il governo repubblicano. Si veda il Detto

Comune, laddove oppone il governo paterno (imperium paternale) al governo patriottico (imperium non paternale, sed patrioticum): «Quello che può venir pensato esclusivamente per esseri umani capaci di

diritti, anche in rapporto alla benevolenza del dominatore. Patriottico è cioè il tipo di pensiero, dal momento che ciascuno nello stato (non escluso lo stesso capo) considera la cosa comune come il grembo materno, e il paese [Land] come il suolo paterno, dal quale e sul quale egli stesso nacque, e che deve anch’egli tramandare con un caro pegno, solo per proteggere i diritti di questa entità per mezzo di leggi della volontà collettiva [gemeinsamen Willens], ma non si considera autorizzato a sottometterlo, per l’uso,

Kant, all’interno della tradizione del patriottismo civico, che è «l’amore dei cittadini per la loro libertà politica e le istituzioni che la sostengono», appunto verso una grandezza giuridica o politica, a prescindere da identità nazionali: «In questa tradizione, ‘patriottico’ e ‘per il bene comune’ sono pertanto usati spesso come sinonimi»90. Come

scrive Pauline Kleingeld: «Il vero patriottismo da parte del cittadino significa considerarsi come “membro” co-legislatore dello stato e non solamente come sua “proprietà”. […] L’argomento di Kant poggia sul fatto che uno stato giusto sia un sistema di auto-governo e che, concettualmente, un tale sistema preveda che i suoi cittadini abbiano un’attenzione particolare [special concern] per il loro proprio stato»91.

Uno stato dispotico non concepisce cittadini, ma sudditi, le persone non hanno diritti politici92. Un dispotismo non ha bisogno, per funzionare, che i suoi sudditi abbiano una

speciale attenzione verso di esso, «è possibile anche se i suoi sudditi cercano di ritirarsi nei propri progetti privati il più possibile e adottano il principio di disinteressarsi del proprio stato»93: esso funziona come uno Stato-macchina.

Differentemente, i cittadini di una repubblica si trovano «in una relazione unica rispetto alla loro repubblica. Perché se tutti i cittadini di una repubblica decidono di adottare il principio di concentrarsi esclusivamente sui propri affari privati e ritirarsi dagli affari pubblici, la repubblica come res publica diventa impossibile. Questo perché un sistema di auto-governo è concettualmente impossibile se tutti i cittadini adottano la massima di

al suo piacere incondizionato» (TuP, AA VIII 291, trad. it. cit. p. 104). Si veda anche la Metafisica dei

Costumi, dove Kant oppone dispotismo e patriottismo (MdS, AA VI 317, trad. it. cit. pp. 146).

90 P. KLEINGELD, Kantian Patriotism, p. 317.

91 P. KLEINGELD, Kant and Cosmopolitanism, cit. p. 28 [trad. mia].

92 «In una costituzione in cui il suddito non è cittadino e dunque non è repubblicana» (ZeF, AA VIII 351, trad. it. cit. p. 161).

non prestare alcuna attenzione speciale al loro proprio stato»94. Il problema, scrive

Kleingeld, si situa a un livello fondamentale della filosofia morale kantiana: la stessa massima di indifferenza verso il proprio stato, se fatta oggetto dell’imperativo categorico, distrugge il repubblicanesimo kantiano e lo stesso sistema di diritto, che trova nella repubblica la sua pura istituzione. Se tutti si disinteressano del proprio stato, allora non possono esistere repubbliche, e non possono esistere cittadini: «La massima di rinunciare al legame speciale con la repubblica di cui si è cittadini non può essere voluta come legge universale. Dalla prospettiva kantiana, questa massima si prova sbagliata [is shown to be wrong]. […] Perciò, si deve adottare la massima di adempiere al ruolo di cittadino»95. Kleingeld scrive come, dall’argomento svolto a favore del

patriottismo come dovere, si possa ricavare un dovere di non disinteressarsi dello stato di cui si è cittadini e un corrispondente dovere imperfetto di mostrare speciale attenzione nei confronti del proprio stato. I doveri imperfetti, nella dottrina della virtù kantiana, riguardano l’adozione di massime, e non comandano azioni definite. Come abbiamo visto96, l’adozione di una massima consente di scegliere le intenzioni

specifiche che la realizzano. Il dovere di avere un interesse speciale per la propria repubblica non prescrive quindi attività precise. Ciò che ci è richiesto ha un contenuto minimo, ovvero avere un’attenzione speciale per il proprio stato in modo da preservarlo e sostenerlo affinché continui a essere uno stato giusto, che funzioni come una

94 Ibidem.

95 Ibidem, p. 31. Si veda anche P. KLEINGELD, Kantian Patriotism, pp. 327-332. Questo tipo di supporto

richiesto ai cittadini è quello che può essere chiesto solo ad essi, come co-legislatori nella medesima repubblica, il tipo di supporto che le repubbliche non potrebbero avere da altri.

repubblica97. Le intenzioni che implementiamo adottando la massima, scrive Kleingeld,

dipenderanno dalle abilità di ciascuno e dal tipo di stato in cui si vive: «Ciò che si richiede esattamente ai cittadini dipenderà dal tipo di democrazia, le richieste saranno maggiori nelle versioni più repubblicane rispetto a quelle più liberali»98. Bisogna quindi

definire la dimensione della partecipazione politica, dell’autogoverno all’interno della cittadinanza kantiana, per immaginare in quali attività possa consistere il patriottismo doveroso.