4. Piani nazionali
4.3 Piano italiano: Industria 4.0
La risposta dello stato italiano all'affermarsi della rivoluzione è stato più recente rispetto agli altri stati grazie anche ad un intervento rilevante da parte dell'Europa che con i suoi incentivi e i programmi ha dato un input per l'innovazione agli stati membri.
L'amministrazione italiana ha predisposto una serie di azioni che possano rispondere in modo adeguato alle caratteristiche del settore industriale italiano. In particolar modo lo stato ha messo in evidenza come manchino all'interno del settore industriale grandi imprese e soprattutto imprese dell'ICT che possano guidare lo sviluppo tecnologico e il cambiamento dal momento che la grande forza economica italiana è data dalle piccole e medie imprese. Per questo motivo la linea che lo stato vuole seguire è quella di sostenere le imprese nell'avanzamento tecnologico sfruttando i vantaggi e le competenze già esistenti, intervenendo con azioni orizzontali e non settoriali e attraverso un coinvolgimento e una collaborazione di tutti i soggetti della value chain. Inoltre, lo stato vuole sfruttare a vantaggio del settore manifatturiero e industriale la presenza di importanti poli universitari e
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Horizon 2020 è uno dei più grandi e importanti programmi europei nel campo della Ricerca e dell'Innovazione, per cui sono stati stanziati 80 miliardi di euro per sette anni, dal 2014 al 2020: ec.europa.eu/programmes/horizon2020/
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. Tutte le informazioni sono tratte dal Piano nazionale Industria 4.0 del 21settembre 2016 presentato dal ministero dello sviluppo economico:
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centri di ricerca per migliorare le competenze e la formazione per le mansioni del futuro e per appoggiare miglioramenti tecnologici.
Il Piano Industria 4.0 per i prossimi quattro anni 2017-2020 prevede tre direttrici chiave e due direttrici di accompagnamento. Le prime tre direttrici sono focalizzate sugli investimenti innovativi, sulle competenze necessarie a sostenere la rivoluzione e sul ruolo della governance pubblica: da una parte lo stato vuole incentivare gli investimenti dei privati sulle tecnologie dell'Industry 4.0 e sulla ricerca e sviluppo, e vuole sostenere le finanze delle start up, dei venture capital e di tutte le realtà nell'Industry 4.0. Relativamente al secondo tema fondamentale per il piano, lo stato ha creato nuovi strumenti di formazione, quali la Scuola Digitale e l'Alternanza scuola lavoro che, attraverso un maggiore interesse verso le discipline tecniche e digitali e l'opportunità di entrare molto presto nel mondo lavorativo così da applicare ciò che si impara nelle scuole, saranno gli strumenti per diffondere la cultura dell'industry 4.0 ancora poco nota nella realtà italiana. Il piano prevede anche dei finanziamenti per la ricerca, rivolti in particolare a cluster e dottorati oltreché alla creazione di Competence Centers e Hub di innovazione digitale che fungano da ponte tra ricerca, finanza e imprese favorendo una maggiore sensibilizzazione ai temi dell'innovazione e della trasformazione digitale.
L'ultima direttrice riguarda la grande azione di conoscenza o awareness che deve essere fatta nel privato e nel pubblico per sensibilizzare sul fenomeno dell'Industry 4.0 e sugli effetti positivi di cui potrà godere l'economia nazionale. Quest'ultimo obiettivo prevede l'utilizzo di centri di competenza o hub per la pubblicizzazione delle nuove tecnologie in ambito industriale e manifatturiero, così come l'organizzazione di seminari nel territorio destinati alle piccole e medie imprese e un'assistenza da parte di personale tecnico ed esperto per ottenere una preparazione ed un sostegno sulla materia. Inoltre, lo stato prevede un piano nazionale di comunicazione che sensibilizzi il pubblico e le imprese sulle innovazioni e gli aspetti positivi dell'Industria 4.0 attraverso la stampa tradizionale, i social media e il web.
Per favorire le azioni principali nel campo degli investimenti e delle competenze lo stato ha predisposto anche due direttrici di accompagnamento: una per migliorare le infrastrutture abilitanti e l'altra relativa ai servizi pubblici di supporto. Per fare in modo che le tecnologie che contraddistinguono l'Industry 4.0 possano essere sviluppate adeguatamente, è fondamentale che anche le infrastrutture di supporto siano opportune; per questo motivo lo stato prevede che vengano messe in opera infrastrutture di rete (Piano Banda Ultra Larga) e definiti degli standard e criteri di interoperabilità tra le tecnologie che garantiscano le connessioni e interazioni nel campo dell'Internet of things.
Tuttavia questi passi in avanti non possono verificarsi senza un opportuno intervento dello stato e del settore pubblico, dal supporto finanziario per i grandi investimenti dei privati e per migliorare la presenza delle imprese italiane nel contesto internazionale, fino all'ambito salariale.
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Di seguito una sintesi delle azioni previste dal Piano Industria 4.0 con specificazione dell'impegno finanziario privato e pubblico dei prossimi quattro anni e qualche obiettivo numerico delle direttrici:
1.8 Direttrici del Piano Industria 4.0
Fonte: Piano nazionale Industria 4.0- Ministero dello sviluppo economico, 2016
Definiti i campi d’ intervento e gli obiettivi da raggiungere, è il momento di individuare quali siano gli strumenti che lo stato ha deciso di impiegare per implementare il piano.
Per gli investimenti innovativi lo stato prevede tre linee d'azione: l'iperammortamento e il superammortamento, il credito d'imposta alla ricerca e gli investimenti statali (Piano nazionale Industria 4.0- Ministero dello sviluppo economico, 2016).
1) Le agevolazioni d’iperammortamento e superammortamento prevedono un incremento dell'aliquota di ammortamento dal 140% al 250% per l'iperammortamento e affinamento e proroga per un anno del superammortamento al 140% dei beni impiegati nell'Industry 4.0 con una diminuzione prevista delle tasse in cinque anni pari a 360.000 €.
2) L'altra iniziativa è rappresentata dal Credito d'Imposta alla ricerca che vedrà un incremento dell'aliquota sulla ricerca interna dal 25% al 50% e dei limiti massimi per il credito da 5 a 20 milioni di euro.
3) Infine, per quanto concerne i finanziamenti e le agevolazioni a supporto delle start-up, dei venture capital e dell'Industry 4.0, lo stato prevede molte azioni che vanno da detrazioni fiscali fino al 30% per investimenti nelle start-up e imprese innovative, il programma Acceleratori d'impresa finalizzato a finanziare le nuove imprese dell'Industry 4.0, il PIR (I piani individuali di risparmio) con la detassazione del capital gain su investimenti a medio e lungo termine e fondi di investimento per l'industrializzazione di idee e brevetti high-tech e fondi venture capital per start-up dell'Industry 4.0.
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Queste iniziative riguardanti gli investimenti innovativi comporteranno un impegno stimato in termini monetari di 57 miliardi di euro suddivisi in 24 miliardi per i privati e 13 miliardi per il pubblico, a cui si aggiunge l'investimento nel campo delle competenze che graverà più sul pubblico con una spesa di 700 milioni di euro e quella per le direttrici di accompagnamento che richiederà circa 40 miliardi di euro (Piano nazionale Industria 4.0, 2016-Ministero dello sviluppo economico).