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PRIMA PARTE

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 156-166)

Questa branca astrologica fa parte di quel settore ancora più ampio di questa disciplina, quello dell’astrologia che si dedica allo studio dei rapporti interpersonali; questa parte dell’astrologia rende possibile una verifica del grado di affinità fra due o più persone per quanto riguarda i rapporti di amicizia, per le relazioni di lavoro, per le relazioni familiari, e via di seguito.

Ho volutamente limitato questo lavoro allo studio dei rapporti interpersonali di coppia, privilegiando questo settore perché molteplici sono gli elementi che van-no considerati e che incidovan-no sul rapporto stesso, elementi quali gli interessi comu-ni, il dialogo reciproco, la compatibilità sessuale e altri.

Questo settore dell’astrologia resta in ogni caso uno di quelli che spesso viene trattato con molta superficialità, ma diventa abbastanza complesso per l’analisi del-lo studioso, se affrontato in maniera seria e approfondita.

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Fare una analisi del grado di compatibilità fra due persone significa intanto analizzare singolarmente i due temi natali, cercando di coglierne i rispettivi risvolti psicologici le esperienze affettive trascorse, e quelle in atto; quindi sovrapporre i due temi natali e valutare l’intreccio delle due personalità e tendenze verificando se un rapporto affettivo fra i due soggetti è possibile o consigliabile, o, se come più frequentemente avviene, il rapporto già esiste, qual è il grado di compatibilità tra i partners e quali le possibilità di sopravvivenza del rapporto stesso.

Alcuni aspetti psicologici

Partendo dalla complessità del problema che ci sta di fronte, e sapendo in quale mi-sura influiscano i meccanismi psicologici ai fini della formazione di una coppia, ho ritenuto opportuno introdurre alcuni elementi di psicologia come premessa allo studio dei rapporti di coppia, cogliendone per quanto possibile l’intreccio con il di-scorso astrologico.

Non intendo con ciò condurre lo studio del rapporto affettivo, e quindi consi-derare la molla che di solito spinge due persone ad unirsi, cioè l’amore, ad una pura combinazione razionalistico-psicologica di causa ed effetto; tuttavia è innegabile, e lo studio della psicologia non più ai primi passi nella materia, ce ne dà conferma, che vi è sempre un meccanismo inconscio che spinge alla scelta di una certa perso-na e non un’altra come proprio partner, e di questi meccanismi neppure l’astrologo che intenda affrontare il più scientificamente possibile l’argomento può fare a me-no di tenere conto.

Numerose sono le problematiche da analizzare nell’atteggiamento psicologico che porta una persona a stabilire una relazione affettiva con un’altra, e questa scelta, nella maggior parte dei casi, nasconde molteplici significati. Per com-prenderli tutti, come sostengono alcuni psicologi “Sarebbe necessario penetrare

simultaneamente in tutte le dimensioni, tanto biologiche quanto sociologi-che, comprenderne gli aspetti filosofici e psicologici, da quelli già palesi e coscienti a quelli più radicati nel profondo dello psichismo”. Impresa chiaramente impossi-bile.

Dobbiamo fare delle scelte nella consapevolezza che trattiamo solo alcuni aspetti del problema; la scelta che è stata fatta nell’elaborazione di questo studio sulla coppia è stato appunto quella di accoppiare all’indagine astrologica quella psi-cologica, supporto oggi sempre più indispensabile allo studioso di astrologia.

Partendo dallo studio del rapporto di coppia la prima osservazione che possia-mo fare si basa sul concetto di durata. Su questa base è possibile suddividere, come suggerisce l’approccio psicologico sistemico, i legami amorosi in “legami di breve e di lunga durata”.

Il legame amoroso di breve durata, che non va considerato soltanto sotto l’a-spetto dell’avventura, deve, dare al soggetto soddisfazioni immediate, e viene inter-rotto quando queste non sono più sufficienti o quando nascono difficoltà di una certa portata. Il legame di lunga durata, che spesso sfocia nella convivenza o nel matrimonio, è invece caratterizzato dalla capacità dei partners di tollerare sofferen-za e conflitti sensofferen-za rompere il rapporto

Già possiamo, da questa premessa, affrontare e comprendere il ruolo di quelle che in psicologia sono chiamate pulsioni aggressive, nella relazione amorosa di lun-ga durata, poiché per se si vuole che questo lelun-game duri nel tempo è necessario, da parte dei partners, la capacità di sopportare questa carica aggressiva

Esaminiamo, per comprendere meglio questi elementi, il concetto di amore da un punto di vista psicologico: la pulsione amorosa non va mai intesa, in psicologia, come amore puro, amore idealizzato, ma presenta aspetti ambivalenti, si presenta cioè come un impasto, “un’oscura mescolanza” fra amore e odio, tenerezza e ag-gressività.

La distinzione, non è fra sposati e non sposati, bensì fra legame, che già nelle intenzioni inconsce dei partners deve assolvere a una funzione temporanea, e un legame amoroso, inconsciamente, organizzato per la durata, e di conseguenza ca-pace di resistere ai possibili conflitti.

Si può intuire facilmente come una coppia, che abbia come scopo la reciproca soddisfazione amorosa immediata, preferisca la separazione alla sofferenza di una lunga tensione o di una lunga crisi; in chiave psicanalitico-economica ciò significa che uno dei soggetti ha investito cosi poco nell’altro che il dolore che deve soppor-tare per ritirare questo investimento è sicuramente minore di quello che deve sop-portare mantenendo in piedi il rapporto, e che certamente, le sue sicurezze sono maggiormente in pericolo se egli affronta la crisi del rapporto che non se ritira il proprio investimento affettivo.

In altri casi, al contrario, l’investimento che uno o entrambi i partners hanno posto in essere è tale che il ritiro è molto più difficile, sia che le soddisfazioni amo-rose siano intense, sia che ormai esse siano compromesse; in questi casi il ritiro è

possibile solo a prezzo dello scatenarsi di notevoli sofferenze che possono portare anche a stati depressivi.

Alla luce di questa considerazione possiamo dunque affermare che una coppia stabile e con prospettive di lunga durata non è quella priva di conflitti, ma quella che ha la capacità di superarli, quella il cui grado di evoluzione sappia rispondere ai nuovi bisogni dei partners, adeguarsi alle nuove situazioni venutesi a creare.

Per chi studia il problema della coppia si tratta perciò di capire, e dal punto di vista astrologico e da quello psicologico le capacità evolutive della coppia.

A volte ci si trova di fronte a coppie con un’organizzazione compensativa cosi forte, tale da colmare le reciproche carenze all’interno della coppia. In questo caso la coppia non riesce a tollerare neppure una minima evoluzione del loro legame, Ci sono persone che hanno trovato nel partner una soluzione così stabile e radicata ai loro problemi, che porta ad esempio all’attribuzione reciproca di ruoli stabili e defi-niti e non modificabili. Se per un motivo qualsiasi avviene un cambiamento ognuno andrà alla ricerca della parte mancante fino a ricostruire l’unità nevrotica prece-dente. Questo spiega la ragione per cui spesso rimaniamo sorpresi dal fatto che, certe persone, pur avendo molte relazioni affettive, (lamentandosi perché insoddi-sfacenti) scelgano sempre dei partners con caratteristiche analoghe. Si preferisce in questo caso la riproposizione di ruoli già sperimentati ( e quindi rassicuranti) che forniscono le compensazioni psicologiche necessarie

In psicologia si è affermata infatti la teoria che le “pecche” della coppia nasco-no dalla scelta primitiva, una sorta di peccato originale nella scelta del partner che poi si tende a ripetere nella scelta dei partners successivi secondo l’ormai noto mec-canismo della coazione a ripetere.

In qual modo e secondo quali meccanismi avviene dunque la scelta del part-ner? Domandare a due persone che stanno insieme, e che non si trovino prossimi ad una rottura, perché hanno formato una coppia, si hanno risposte stereotipate e non certamente collegate alle motivazioni inconsce che li hanno attirati l’uno verso l’altro. A parte l’istinto biologico della riproduzione, che spinge le persone all’accop-piamento ma non ha rilevanza per quanto concerne la scelta del partner, l’aspira-zione all’unione con qualcuno che sia al di fuori della nostra esistenza biologica e psichica resta il movente costante di ogni approccio col partner amoroso.

Le spiegazioni psicologiche attengono tanto allo studio di questa necessità dell’uomo di creare una coppia, tanto alla scelta dell’altro membro della coppia stessa.

Jung per esempio, si rifà al mito platonico dell’Androgino descritto nel “Simpo-sio” di Platone, secondo il quale un tempo l’umanità era composta di tre sessi, di cui il terzo era partecipe tanto del sesso maschile quanto di quello femminile appunto quello degli androgini. Questi strani e fortissimi esseri tentarono la scalata al cielo per combattere gli dei e Zeus, per punirli e indebolirli, li divide a metà.

“Ogni essere fu tagliato in due, e desideroso di ritrovare la parte mancante, ab-bracciava e si attaccava all’altro, tentando di ricostituire l’unità scomparsa, e moriva

di fame pur di non fare nessuna cosa senza l’altro Allora Zeus, mosso a pietà, tra-sportò gli organi sessuali rimasti dietro, nella parte anteriore di ogni individuo in modo che fosse possibile l’accoppiamento e la riproduzione, e quindi l’unione sia pure temporanea”.

Questo mito, secondo Jung, adombrerebbe l’archetipo del grande sogno d’a-more che spinge l’uomo a cercare disperatamente l’anima gemella, l’altra metà, l’u-nione con la quale può renderlo più forte della morte, e quindi eterno: e i riferi-menti in questo senso, nella letteratura, sono moltissimi.

Secondo la psicologia junghiana in ogni uomo esistono qualità maschili co-scienti e qualità femminili inconsce (l’Anima), così come nella donna sono coco-scienti le qualità femminili mentre le tonalità maschili restano inconsce (l’Animus). Perciò ognuno cercherebbe nel partner la parte inconscia della propria personalità, e su questa base si opererebbe la scelta dell’altro membro della coppia.

Secondo invece l’ipotesi di Freud, espressa nei “Tre Saggi sulla teoria sessuale “ si tende ad amare la donna che nutre o l’uomo che protegge. Quindi nella sostanza la persona cerca di ritrovare nell’oggetto d’amore ciò che è stato perduto nella se-parazione dal primo oggetto d’amore. Lo stesso Freud inoltre, nella sua “Introduzio-ne al narcisismo” aggiunge che la scelta dell’oggetto d’amore può avere caratteri-stiche narcisicaratteri-stiche che proiettiamo sul partner, cioè possiamo amare ciò che siamo stati, ciò che siamo o ciò che vorremmo essere; quindi attraverso un meccanismo proiettivo amiamo, il nostro ideale dell’io.

La scelta del partner, come si può ben comprendere, è perciò in stretta relazio-ne con la storia personale del soggetto; la tipologia del legame basata su quella particolare scelta influisce quindi anche sull’organizzazione del rapporto.

Come ho già detto affinché la coppia si cementi e duri nel tempo occorre che ciascuno dei due componenti la coppia trovi, sul piano psicologico, qualche vantag-gio nella relazione che ha intrapreso. Non è sufficiente che uno trovi nell’altro un aspetto (ad esempio secondo Freud: la rappresentazione del proprio ideale dell’io).

Adesso si comprende meglio la distinzione precedentemente fatta fra legame che richiede una soddisfazione immediata e legame a lungo termine, destinato a dare un contributo al proprio equilibrio personale e al rafforzamento delle difese del proprio io.

Nella scelta a lungo periodo l’oggetto deve rispondere contemporaneamente a questi due requisiti; soddisfare quindi gran parte dei desideri coscienti del soggetto, e nello stesso tempo contribuire a rafforzare l’io e a renderlo più sicuro.

Talvolta il problema che nasce nell’ambito di una relazione ha invece radici più profonde. Spesso questo può essere un alibi dietro al quale il soggetto nasconde dei disturbi nelle relazioni interpersonali, che la persona aveva cercato di risolvere proiettandolo nella relazione.

Si può concludere questa parte con una citazione di un docente di Psicologia della Sorbona “La relazione di lunga durata può essere quindi vista anche come il luogo dove si manifestano con più facilità le tendenze arcaiche legate ai conflitti

non risolti in precedenza; vi si può trovare quindi l’espressione dei desideri primitivi insoddisfatti e le difese organizzate dal soggetto contro lo stimolo esercitato da questi”.

L’analisi del tema natale

Addentriamoci ora, dopo le precisazioni fatte nelle premesse nell’analisi del singolo tema natale allo scopo di trarne delle indicazioni tanto in merito alle tendenze della persona nel portare avanti un rapporto affettivo, quanto a quelle riscontrabili nella scelta del partner.

È indispensabile prendere le mosse dai singoli temi natali anche nello studio della comparazione, perché è necessario che l’astrologo comprenda prima a fondo, individualmente, i due soggetti su cui poi verrà ad effettuare l’esame comparativo: la psicologia dei singoli componenti la coppia è la base essenziale per una buona comprensione della relazione stessa che i soggetti portano avanti.

È evidente, per esempio, che qualora una persona abbia dei problemi psicologi-ci, questi si manifesteranno sempre nella relazione.

Sole e Luna

Un punto importante dell’oroscopo su cui l’astrologo deve concentrare l’atten-zione e la posil’atten-zione e gli aspetti del Sole. Il Sole, infatti, determina la vita di relazio-ne a livello cosciente, rappresenta anche la spinta creativa del soggetto e la realiz-zazione nel mondo esterno.

Il Sole ci fornisce anche le necessarie indicazioni sull’ideale dell’io, nel senso che esprime una potenzialità, il desiderio di raggiungere un obbiettivo e realizzarsi in esso.

Per la donna il Sole rappresenta l’immagine maschile, quella effettivamente vissuta (l’immagine paterna e altre figure maschili realmente presenti nella vita del-la donna) e quindi interiorizzata. Vanno perciò attentamente analizzati gli aspetti del Sole, in particolare gli angoli disarmonici, che indicano tensione e difficoltà di integrare determinati modelli.

Un discorso analogo può essere fatto per l’altro luminare, la Luna, che rappre-senta nell’uomo l’imago matris, che nell’uomo viene esteriorizzata nelle figure fem-minili realmente vissute o cercate, come nella madre, nella moglie, nell’amata.

Ai fini di una valutazione circa la ricerca del partner va considerato, oltre agli aspetti formati dalla Luna con gli altri pianeti, il segno che la ospita.

Aspetti solilunari

Gli aspetti che eventualmente si formano fra il Sole e la Luna in un oroscopo sono fra i più importanti ai fini dell’indagine sui processi affettivi di un soggetto, poiché ai due luminari è demandata la rappresentazione dello archetipo genitoriale. Dall’analisi del tema natale è possibile valutare a quale livello della personalità

agi-sce l’immagine genitoriale e quali riflessi questo modello ha creato nella psiche del soggetto esaminato, sulla sua integrazione; se il soggetto si trova in rapporto con-flittuale col proprio modello o tende a subirne un’identificazione.

Allorché fra i luminari vi è un aspetto armonico, il soggetto ha vissuto un ar-monioso scambio fra l’elemento archetipico maschile e quello femminile, ed il rap-porto con le figure parentali è in generale positivo.

Se invece fra Sole e Luna riscontriamo un aspetto disarmonico, allora il sog-getto è esposto a rischi di scissione fra i due elementi, a un distacco conflittuale e nevrotico dalle figure genitoriali.

Sugli aspetti Sole-Luna vale la pena di soffermarsi, perché lo stile di relazione fra due partners può stabilirsi partendo dal modello di relazione fra le figure del pa-dre e della mapa-dre.

Certo è raro che avvenga una riproduzione pura e semplice del modello geni-toriale di origine, in quanto le esperienze conducono í soggetti a una certa evolu-zione, e quindi a un distacco progressivo dai modelli parentali; resta tuttavia un ri-ferimento di base alla coppia genitoriale non solo nella situazione realmente vissuta dai genitori del soggetto ma anche in quella immaginata come reale dal soggetto stesso.

Ricordiamo, a questo proposito che l’analisi del tema natale ci offre una vedu-ta soggettiva delle esperienze vissute dal soggetto che stiamo studiando e quindi è difficile operare una distinzione fra il vissuto reale e quello immaginarlo o fanta-smatico

Nel caso di congiunzione fra il Sole e la Luna può mancare un chiaro criterio di distinzione fra archetipo maschile e femminile nel soggetto portatore; questa in-differenziazione può diventare un cliché per il futuro affettivo del soggetto, il quale può avere difficoltà ad identificarsi nel ruolo attivo o passivo.

Il soggetto può arrivare, in un certo senso, ad avvertire í ruoli dei propri geni-tori non semplicemente come ruoli complementari, bensì come ruoli indifferenziati stretti in una unità simbiotica; talvolta può avere la sensazione che l’unione condu-ca alla spersonalizzazione, in cui la personalità singola e i suoi inevitabili spigoli vie-ne abbandonata in nome dell’uniovie-ne.

L’espressione di una preoccupazione simile può essere evidenziata dalla seguen-te affermazione fatta in sede analitica: “I miei genitori sono molto uniti, persino

troppo, tanto che ho difficoltà a parlare con uno del due senza che l’altro lo sappia. Quando sento il bisogno di parlare con mia madre ho invece la sgradevole sensazio-ne di stare in realtà parlando alla coppia. Mia madre è molto disponibile,in effetti, al dialogo privato con me: ma è chiaro che poi ogni volta ne parla con mio padre“.

Quando il Sole è in aspetto di sestile o trígono con la Luna, lo scambio fra le funzioni solari e lunari è armonioso, e quindi sono favoriti i contatti col sesso oppo-sto. L’individuo ha, normalmente, e salvo aspetti inibitori ulteriori, un ottimo grado di adattabilità; qui, al contrario che nel caso della congiunzione la differenziazione

dei ruoli è più evidente, e il soggetto che ha avvertito un buon accordo di fondo fra i genitori, è portato a rilevare nella divisione dei ruoli la loro complementarità.

L’armonico scambio fra personalità maschile e personalità femminile nell’am-bito della psiche del soggetto favorisce una migliore comprensione del partner di sesso opposto.

Quando ci troviamo di fronte ad angoli negativi fra i due luminari, di solito ri-scontriamo nel soggetto portatore una più o meno grave difficoltà ad armonizzare, all’interno della propria psiche, gli archetipi maschile e femminile simboleggiati dal Sole e dalla Luna.

Il soggetto ha avuto la sensazione di una mancanza di accordo profondo fra i genitori, mancanza che può essere stata reale, ma che può anche aver preso vita nell’immaginazione del soggetto stesso sviluppandosi nel ricettivo periodo dell’in-fanzia.

A causa della scarsa capacità di integrazione della parte femminile e di quella maschile il soggetto va spesso incontro a difficoltà di accordo col sesso opposto, e quindi a legami scarsamente armoniosi, nonché, talvolta, a difficoltà di equilibrio psicologico.

A volte, soprattutto nel caso dell’opposizione, un genitore può essere mancan-te, sia nel senso fisico della parola, sia per quanto riguarda il suo ruolo all’interno della famiglia.

Nella quadratura Sole-Luna il soggetto è portato a fare continui sforzi per riunificare i due ruoli e a volte, in questo tentativo si possono ripercorrere esperien-ze negative già vissute all’interno della famiglia.

Nell’opposizione fra i due luminari avviene spesso che il soggetto protagoni-sta viva solo una delle due polarità, alternativamente con l’altra oppure anche protagoni- sta-bilmente, rimuovendo l’altra polarità, che può essere ricercata nel partner.

Venere

Dopo aver analizzato i rapporti fra il Sole e la Luna dobbiamo valutare la posi-zione di Venere nell’oroscopo. Venere rappresenta nell’oroscopo le capacità affettive e il modo di esprimere il sentimento; quindi anche la capacità di partecipazione af-fettiva rispetto all’oggetto d’amore.

Dal punto di vista psicologico il pianeta esprime il rapporto con l’oggetto d’a-more, l’energia affettiva che il soggetto ritiene di potere investire nei processi affet-tivi.

Venere ci informa sulle capacità e le modalità di contatto affettivo col mondo esterno, tanto come intensità delle capacità di amare quanto come modalità di espressione dell’amore stesso; vanno dunque valutati i rapporti di Venere con gli al-tri pianeti, e la collocazione nei diversi segni dello zodiaco allo scopo di verificare come viene sviluppata l’energia di questo pianeta.

Se Venere è colpita da aspetti negativi le capacità affettive possono soffrire dì inibizioni e blocchi; quando sono coinvolti in angoli negativi con Venere il Sole e

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