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Capitolo 5. Alcuni casi di studio ricavati dall’archivio dei sinistri gestiti dall’azienda

5.2 Caso B: allagamento nei locali di conservazione di una importante biblioteca

5.2.1 Le problematiche del Caso B

Nell’analisi del Caso B, relativo all’allagamento dei depositi di un’importante biblioteca italiana a seguito della rottura della condotta comunale, sono stati riscontrati alcuni ostacoli e alcune problematiche che hanno reso la gestione della situazione particolarmente complicata e dilatata nel tempo.

La problematica principale è sicuramente l’assenza di una polizza assicurativa a garanzia dei volumi conservati all’interno del deposito, questione che ha determinato l’assenza totale di un indennizzo per il salvataggio dei beni a seguito di un sinistro così gravoso. È necessario considerare, però, l’estrema difficoltà che la scelta di una copertura assicurativa da applicare sui volumi e, soprattutto, della somma totale da assicurare rappresenterebbe. Il patrimonio librario della biblioteca è infatti immenso e risulta particolarmente ostico riuscire a stabilire il valore economico che l’intera collezione rappresenta. Inoltre, è opportuno ricordare che all’interno di una biblioteca sono spesso presenti volumi con valori economici che possono avere delle differenze sostanziali tra di loro. L’insieme dei beni assicurabili, perciò, non può essere considerato da un punto di vista assicurativo come una totalità risultante dalla somma

di elementi equivalenti tra di loro. Per questa ragione, una polizza assicurativa realmente efficace a copertura dei volumi della biblioteca avrebbe dovuto prendere le mosse da una compartimentazione dei libri in singole partite rappresentate da importi assicurabili differenti. In primo luogo, si sarebbe reso necessario effettuare una compartimentazione a partire dall’epoca a cui risalgono i volumi: nei locali allagati della biblioteca erano infatti presenti sia volumi risalenti al 1900 sia volumi risalenti al 1400, i quali godono di una valutazione economica completamente differente. In secondo luogo, sarebbe stato necessario individuare una lista di priorità, individuando all’interno della collezione i volumi più preziosi, più rari o più pregiati per cui la valutazione economica dovrà essere effettuata separatamente. Un’altra caratteristica fondamentale da tenere in considerazione è il possibile aumento di valore di cui i beni godono per la sola ragione di fare parte di una collezione integra e completa. Sarebbe stato inoltre necessario per un istituto proprietario di un patrimonio culturale così prezioso effettuare una valutazione dei rischi effettivi che possono colpire la collezione e selezionare quelli per cui si sarebbe reso necessario attivare una copertura assicurativa.

Un’altra problematica rilevante per la gestione di questo caso specifico deriva dal processo di attribuzione di responsabilità civile per il danno occorso. Il sinistro è infatti stato causato dalla rottura di una conduttura comunale posta nei pressi dell’istituto. L’ente incaricato della gestione delle condutture dispone di una polizza assicurativa a copertura non solo dei danni materiali e diretti che possono occorrere sulle proprie tubature, ma anche a copertura delle questioni relative alla responsabilità civile. Per questa ragione il caso si trova attualmente in giudizio, per la valutazione e l’attribuzione della responsabilità del danno a una delle parti. Soltanto nell’eventualità in cui la responsabilità del danno sarà effettivamente attribuita all’ente di gestione delle condutture, l’istituto potrà presumibilmente ottenere un risarcimento per il danno causato.

Le problematiche però più significative riscontrate sono quelle conservative, relative soprattutto alla disposizione dei locali della biblioteca e ai metodi di conservazione dei volumi. Come per il Caso A, i locali di conservazione dei libri si trovano in un piano interrato, questione che rende il patrimonio contenuto estremamente vulnerabile ai danni derivanti da allagamenti. Inoltre, il deposito dispone di alcune finestre collocate in aperture a bocca di lupo, le quali rappresentano un pericolo significativo in caso di allagamento. Con queste caratteristiche strutturali, infatti, anche un evento atmosferico eccezionale, come una pioggia particolarmente intensa, avrebbe potuto rappresentare un enorme rischio per l’archivio. Inoltre, come per il Caso A, la maggior parte delle scaffalature del deposito sono della tipologia a compactus, la quale, pur essendo funzionale per la disposizione di una

grande quantità di materiale all’interno di uno spazio ridotto, può rappresentare un pericolo per il materiale in caso di emergenza. Come è già stato affrontato per il Caso A, infatti, le strutture a compactus, nell’eventualità di un allagamento, creano un ambiente sigillato con scarsa aerazione e rendono il materiale estremamente vulnerabile ad attacchi microbici e fungini favorendo la propagazione delle spore anche sul materiale asciutto.

La questione però che più ha determinato un aggravamento del danno è stata la dilazione nella gestione dell’emergenza e nell’attribuzione del lavoro di ripristino dei volumi. Il personale dell’istituto si è accorto del sinistro in ritardo, questione che ha favorito lo sviluppo di muffe e funghi sui volumi bagnati. Inoltre, la gara di appalto indetta per l’attribuzione del lavoro di ripristino della totalità dei volumi non è ancora stata conclusa, e per questo motivo i lavori di ricondizionamento del materiale non sono ancora potuti iniziare. Questo causa soprattutto un ingente spreco di tempo e di denaro, considerando che i volumi si trovano attualmente all’interno di container frigo di cui è necessario pagare mensilmente un noleggio. Un’altra problematica segnalata da Prodoc e affrontata durante i giorni di lavoro in loco per le operazioni di messa in sicurezza del materiale è il fatto che il sinistro sia avvenuto in un edificio posto in una delle vie principali della città, la quale è anche meta di flussi turistici di massa. Per questa ragione, la gestione del cantiere ha dovuto tenere in considerazione l’occupazione del suolo pubblico e le possibili problematiche derivanti dalla presenza di una quantità ingente di persone che potevano occupare il terreno utile al passaggio dei mezzi di sicurezza e delle vetture preposte al trasporto dei materiali salvati.

5.2.2 Le opportunità per una migliore gestione del caso

Una delle opportunità che avrebbero potuto migliorare la gestione del caso è sicuramente rappresentata dall’impatto positivo che la sottoscrizione di una polizza stipulata a copertura dei volumi avrebbe apportato. Una polizza assicurativa ben costruita e focalizzata almeno alla copertura dei beni più preziosi e rari, avrebbe permesso all’istituto di ottenere un risarcimento per una parte dei lavori di ripristino dei volumi coinvolti, questione che avrebbe ridotto, anche se solo parzialmente, i costi di gestione dell’emergenza.

Si ritiene inoltre che, la stipula di un contratto di collaborazione a priori con un’azienda di risanazione preposta alla messa in sicurezza e al restauro dei beni archivistici e librari, avrebbe sicuramente rappresentato un’opportunità fondamentale per la rapida risoluzione di questo caso. La scelta preventiva dell’azienda a cui affidarsi in caso di emergenza avrebbe

sicuramente rappresentato motivo di velocizzazione delle pratiche di gestione e la possibilità di impostare un migliore risposta all’emergenza dopo il sinistro.