• Non ci sono risultati.

Capitolo 4. Progetto per uno strumento digitale di supporto ai processi di gestione d

4.3 La struttura dell’applicazione

4.3.2 La sezione “La mia collezione”

Cliccando sulla voce “La mia collezione” dal menu a tendina si ipotizza la possibilità di accedere alla sezione specifica dedicata alla descrizione della collezione e al monitoraggio continuo delle sue caratteristiche. Nel momento in cui l’utente effettua il primo accesso all'applicazione, gli dovrebbe essere richiesto di compilare il questionario conoscitivo sulla collezione utile all’assicuratore per l'ideazione e la costruzione della polizza e agli altri partner per la valutazione delle condizioni dei beni da porre sotto garanzia. Il questionario

137 Per approfondimento si veda GALERT A., Chatbot Report 2018: Global Trends and Analysis, Chatbot Magazine, 17 Marzo 2018, consultabile al sito https://chatbotsmagazine.com/chatbot-report-2018-global-trends- and-analysis-4d8bbe4d924b (ultima consultazione 14/01/2019).

dovrebbe essere introdotto da una pagina iniziale riassuntiva di tutte le categorie di domande contenute all’interno di esso, le quali dovrebbero poter essere completate separatamente. La prima sezione dovrebbe riguardare le informazioni di base relative alla collezione e all’utente: i dati personali del contraente, l’indirizzo di ubicazione della collezione e la tipologia di beni posseduti, per cui si ritiene necessario effettuare una divisione basata sui materiali di cui sono composti. Le diverse categorie di beni individuate dovrebbero essere: dipinti; disegni e grafica d’arte; libri e documenti in carta, pergamena o manoscritti; fotografie, negativi e pellicole; sculture; e infine arte contemporanea (mixed media).

La sezione successiva dovrebbe essere funzionale alla creazione di un condition report della collezione, cioè all’individuazione dello stato di conservazione dei beni contenuti al suo interno e alla segnalazione di eventuali beni in pessimo stato di conservazione, particolarmente delicati o che necessitano di specifiche accortezze per il loro mantenimento. La sezione dovrebbe prevedere l’inserimento di un file contenente un archivio completo dei beni che si intende porre sotto copertura assicurativa: il catalogo inserito dovrebbe essere completo delle informazioni di base di ciascun bene, tra cui l’autore, il titolo, le dimensioni reali e i materiali di cui è costituito, le quali dovrebbero essere accompagnate da almeno una fotografia che permetta il riconoscimento immediato dell’opera e da una identificazione della loro collocazione all’interno dei locali di conservazione. L’accuratezza e l’applicazione di un metodo più prettamente scientifico alla descrizione delle opere da porre sotto copertura assicurativa risultano assolutamente necessari per l’ottenimento di una certa e duratura tutela della collezione e per fornire ogni dettagliata informazione ai soggetti incaricati di occuparsi della gestione e risoluzione di un’emergenza. In caso di evento sinistroso il tempo disponibile alle operazioni di salvataggio è molto ridotto e qualsiasi contrattempo può rappresentare una concausa di un ulteriore aggravamento della situazione. Da un punto di vista estremamente concreto, tenere un archivio ordinato con la descrizione puntuale di tutte le opere, le loro dimensioni e un’immagine identificativa permette di evitare qualsiasi ritardo nelle operazioni di salvataggio dovuto al mancato riconoscimento dell’opera danneggiata e delle sue caratteristiche prima e dopo il danno; inoltre, la determinazione esatta delle dimensioni e del peso di qualsiasi opera, ricontrollate anche dopo l’acquisto con l’aiuto di un esperto, permette di procedere velocemente alla fase di imballaggio nel caso in cui sia necessario procedere con il trasporto presso un laboratorio di restauro. Le casse per l’imballaggio delle opere, infatti, vanno costruite su misura a seconda delle dimensioni dell’opera, dei materiali di cui è composta e delle sue caratteristiche strutturali: per questo motivo, avere già piena consapevolezza di tutte queste informazioni in fase statica, permette di collaborare con il

trasportatore in maniera molto più agevole e di poter rispondere in modo esaustivo a ogni eventuale quesito per soddisfare qualsiasi richiesta138. La sezione dovrebbe prevedere, inoltre,

l’inserimento di dati storici relativi ad eventuali danni occorsi alla collezione e a eventuali operazioni di restauro a cui è stata sottoposta: queste informazioni sono fondamentali per l’assicuratore per riuscire a calcolare i livelli di rischio e per prevedere eventuali pericoli che incombono sui beni assicurati, e sono inoltre utili al restauratore per la conoscenza completa del reale stato di conservazione delle opere e per effettuare quindi una previsione sulla loro capacità di resistere agli agenti di degrado.

La sezione successiva del questionario dovrebbe essere dedicata alle caratteristiche dell’edificio in cui la collezione è conservata: un’analisi attenta della struttura del fabbricato, della tipologia di ambiente circostante e dei locali in cui sono custoditi i beni è fondamentale per la corretta valutazione dei rischi a cui le opere sono sottoposte. A titolo esemplificativo, per ricordare una questione già affrontata nel Capitolo 2 relativa all’importanza dell’ubicazione geografica e morfologica dell’istituto di conservazione di beni archivistici, i materiali cartacei sono estremamente vulnerabili ai processi di degrado innescati dalla presenza all’interno dell’ambiente di conservazione di polveri sottili inquinanti provenienti dall’esterno e, per questa ragione, un archivio che si trovi nelle vicinanze di una zona industriale particolarmente attiva deve analizzare attentamente le sostanze volatili che potrebbero entrare nei propri locali e mettere in pratica tutte le attività utili alla prevenzione di questa tipologia di danno139.

Un’altra questione fondamentale affrontata dal questionario dovrebbe essere la destinazione d’uso dell’edificio. Come è già stato menzionato nel Capitolo 1, a proposito delle diverse tipologie di polizze offerte da AXA ART, l’uso che viene fatto di un fabbricato è un’informazione fondamentale ai fini della costruzione di una polizza. Il fatto che un edificio sia destinato ad abitazione abituale del contraente oppure rappresenti soltanto un luogo di deposito dei suoi beni ha grandi ripercussioni dal punto di vista della sicurezza e della valutazione del livello di rischio dovute prevalentemente alla possibilità di monitorare con più o meno facilità i beni in quel luogo collocati.

Sarebbe opportuno provvedere alla creazione, inoltre, di una sezione relativa alla gestione delle emergenze, suddivisa secondo le quattro categorie fondamentali di rischio: furto, incendio, terremoto e alluvione o allagamento. Una prima sezione introduttiva relativa alle

138 Per approfondimento si veda PANZIRONI F., Imballaggio e trasporto di opere d’arte. In AXA ART, APICE, STUDIO LEGALE LCA (a cura di), In & Out. Guida pratica al prestito di opere d’arte, AxaArt, 2018, p. 37-48.

emergenze dovrebbe essere utilizzata per richiedere alcune informazioni di base per la valutazione della sicurezza all’interno del fabbricato in cui è collocata la collezione: sarebbe opportuno richiedere al contraente di indicare l’accessibilità o meno dell’edificio ai mezzi di soccorso e l’esistenza o meno di una persona incaricata per la messa in sicurezza della collezione. Dovrebbe inoltre essere richiesto all’utente di indicare quelli che secondo il suo parere personale sono i rischi a cui le opere sono maggiormente vulnerabili. Questa informazione sarebbe utile non solo per effettuare una stima reale da parte dell’assicuratore del livello di rischio a cui i beni sono sottoposti, ma anche per comprendere la propensione al rischio del contraente e la sua opinione sul livello di tutela che pone alle proprie opere. Sarebbe poi appropriato effettuate alcune domande standard relative ai principali rischi sopra elencati, riguardanti soprattutto le caratteristiche dell’edificio che potrebbero rendere la collezione particolarmente vulnerabile a specifici pericoli, e tutti i dispositivi di sicurezza installati all’interno dei locali di conservazione, come allarmi antincendio, sistemi di rilevazione di fumo e fiamme, sistemi di rilevazione delle intrusioni. Dovrebbe inoltre essere richiesto di inserire alcuni dati storici relativi ad eventuali danni subiti dalla collezione e causati dagli specifici rischi indicati.

L’ultima pagina del questionario dovrebbe essere costruita con la funzione di richiedere le caratteristiche specifiche dei locali di conservazione dei beni da assicurare: le domande contenute dovrebbero essere principalmente orientate all’identificazione dei processi di monitoraggio che vengono svolti all’interno dell’ambiente. In particolare, sarebbe opportuno richiedere all’utente di inserire la frequenza con cui i controlli dei valori di umidità, temperatura e radiazione luminosa vengono effettuati all’interno dei locali. In ultimo sarebbe opportuno prevedere una funzionalità con la funzione di inserimento di note, pensata specificatamente per immettere qualsiasi comunicazione aggiuntiva utile alla descrizione della collezione e del suo stato di conservazione.

Nel momento in cui l’utente ha completato la compilazione del questionario conoscitivo della collezione, egli dovrebbe caricare le sue risposte sul database, le quali dovrebbero risultare automaticamente consultabili dall’impresa di assicurazione, dal perito e dal restauratore, in modo da consentire loro di valutare l’effettivo livello di rischio a cui la collezione è sottoposta e il reale stato di conservazione dei beni.

Sarebbe opportuno creare uno strumento per la certificazione e l’approvazione delle dichiarazioni che il contraente esplicita tramite la compilazione del questionario. In questo modo, nel momento in cui l’utente ha terminato di rispondere a tutti i quesiti che gli vengono posti, egli dovrebbe poter accedere a una tabella contenente l’incrocio tra due serie di dati:

alcune categorie di dichiarazioni che egli ha effettuato all’interno del questionario e i tre partner legati al caso specifico, l’assicuratore, il perito e il restauratore. In particolare, sarebbe opportuno individuare le categorie di informazioni che necessiterebbero di un'approvazione, o semplicemente di una conferma di presa visione, da parte delle figure professionali incaricate di collaborare: le categorie potrebbero essere la valutazione economica, lo stato di conservazione, le caratteristiche del fabbricato e i mezzi di prevenzione delle emergenze. Per quanto riguarda la prima categoria di informazioni, è necessario ricordare che, nel caso specifico della polizza a stima accettata, la valutazione economica viene effettuata da un perito che sottopone al giudizio dell’assicuratore e del contraente il valore individuato: se il valore è considerato accettabile da entrambe le parti, esso viene stabilito e non può più essere variato, se non in condizioni particolari previa approvazione delle parti. Per questo motivo, un’informazione come il valore economico della collezione, o del set di beni, che si stabilisce di porre sotto copertura assicurativa, richiede già di per sé un’approvazione ufficiale da parte di un perito e dell’assicuratore; inoltre, il parere aggiuntivo di un restauratore potrebbe fornire una certezza maggiore sull’esatta attribuzione di una valutazione delle opere. Allo stesso modo, per tutte le altre categorie di informazioni avere una certificazione delle condizioni dichiarate e un’effettiva verifica di esse potrebbe rappresentare un vantaggio per entrambe le parti. Si presuppone, infatti, che questa fase di approvazione sullo strumento digitale avvenga in seguito a un sopralluogo effettuato da tutti e tre i partner coinvolti.

Un processo assuntivo di questo tipo, permetterebbe l’eliminazione di qualsiasi dubbio in merito alle reali condizioni dei beni e dei locali di conservazione e supporterebbe l’impresa di assicurazione nella valutazione del reale livello di rischio a cui i beni sono sottoposti. Inoltre, assumendo il punto di vista del cliente che intende stipulare una polizza a garanzia di alcuni beni, egli avrebbe la possibilità di affidarsi a tre figure professionali esperte che lo possono indirizzare verso le migliori attività da mettere in atto per la conservazione delle proprie opere nei tre ambiti che competono a ciascuno: l’assicuratore può supportarlo nella gestione delle cose assicurate per il corretto adempimento delle clausole contrattuali, il perito può rappresentare una funzione di supporto soprattutto nell’eventualità di un sinistro, e il restauratore potrebbe fornire tutta la sua professionalità per la migliore conservazione dei beni in questione, per evitare con ogni mezzo possibile di incorrere in tutte le categorie di danni prevedibili.

Una volta completato il questionario e una volta terminato il processo di certificazione della coerenza delle informazioni contenute da parte delle tre figure professionali coinvolte, i dati della collezione dovrebbero essere salvati in memoria e utilizzati per la creazione di una

pagina riassuntiva di facile consultazione contenente anche una galleria fotografica dei beni sempre consultabile da tutti i partner. Inoltre, all’interno della pagina riassuntiva, l’utente dovrebbe avere la possibilità di segnalare qualsiasi eventuale modifica conseguente a una variazione nelle condizioni standard della collezione. Si prenda per esempio il caso della nuova acquisizione di un’opera che non viene automaticamente compresa sotto la garanzia della polizza: in questo caso il contraente potrebbe comunicare tramite una procedura semplice e lineare l’acquisizione del nuovo pezzo e la volontà di porlo sotto copertura assicurativa. Sarebbe poi compito dell’assicuratore prendere in carico la richiesta e valutare la procedura da mettere in atto. Nel caso di una nuova acquisizione che non viene automaticamente compresa sotto la copertura della polizza, sarà presumibilmente necessario acquistare un’estensione contrattuale e pagare un sovrappremio.

Una volta concluse le operazioni di raccolta delle informazioni riguardanti la collezione, in particolare la compilazione del questionario, i sopralluoghi delle tre professionalità e la certificazione dei dati inseriti, l’impresa di assicurazioni potrebbe procedere con la costruzione vera e propria della polizza, la quale verrebbe proposta al cliente e, se adeguata, firmata da entrambe le parti. Le fasi di costruzione delle clausole contrattuali e di scelta della copertura e del premio adeguati alla situazione dovrebbero essere, come da consuetudine, effettuate di persona, poiché si reputa che queste attività debbano essere ancora strettamente legate a un confronto diretto tra le due parti e non possano essere completamente affidate a un mero contatto virtuale e a distanza. Nel processo necessario alla sottoscrizione di una polizza si tende a prediligere un momento di scambio reale e concreto tra il cliente e il referente dell’impresa a cui si è rivolto, per favorire l’engagement e il legame di fiducia tra le due parti. In seguito alla conclusione della fase relativa alla conoscenza e alla valutazione dell’insieme dei beni che il cliente intende assicurare, l’impresa di assicurazione avrebbe il compito di invitare il contraente nei propri uffici per poter dare luogo a quel dialogo fondamentale che ha come obiettivo comune il garantire alle opere da assicurare il giusto livello di protezione.