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Quali piattaforme online, quali obiettivi per il MUSE di Trento

communication – MUSE, Trento Elisa TESSARO

4. Quali piattaforme online, quali obiettivi per il MUSE di Trento

Senza una pianificazione e un chiaro sistema di analisi dei dati, i social network rischiano di essere utilizzati in modo inadeguato e di non apportare alcun contributo all'istituzione. Una volta presa la decisione di presidiare e investire sulla comunicazione online, il passo successivo è quello di delineare una strategia social, selezionando i canali sui quali si vuole essere presenti e decidendo il modo in cui si intende sfruttarli. Laddove la comunicazione sul sito (www.muse.it), che rappresenta il centro operativo online del museo, è resa difficoltosa dalla compresenza di diversi tipi di audience e da una necessità di elaborare contenuti funzionali, entrano in gioco i

social network che permettono di selezionare il target di riferimento e di differenziarlo

per ogni canale.

Figura 2. Manolo al MUSE. Un’occasione interessante dal punto di vista della comunicazione sui social:

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L’attività di comunicazione online del MUSE ha avuto inizio con la creazione di un profilo su Facebook (www.facebook.com/musetrento), la piattaforma più popolare e diffusa, sia fra i membri dello staff museale che fra il pubblico. Nel 2015 la pagina ha visto aumentare il numero dei suoi utenti di otto volte (da 5.886 utenti del gennaio 2014 si è passati a 42,975 utenti nell’aprile 2015) e ha alimentato la sua riconoscibilità, strutturando nel corso del tempo un palinsesto sempre più definito e riconoscibile per il pubblico. Il tono della comunicazione è informale, ma sempre attento alla dimensione del contenuto. La pagina ospita contenuti educativi, testi collegati all’attività del museo, crea occasioni di engagement e cerca di stimolare la “call to actio”’ attraverso quiz, concorsi, hashtag tematici, richiami a particolari ricorrenze e giorni dell’anno (Figure 2, 3, 4). I post riguardano l’attività di ricerca scientifica del museo, notizie divertenti riguardanti il mondo della scienza, dietro le quinte del museo, allestimenti e lavori dei curatori. La pagina ha alta reattività e attenzione alle interazioni del pubblico.

Figura 3. Dietro e quinte del museo. Gli strumenti e dalle piattaforme social che permettono di dare accesso

al pubblico a luoghi tradizionalmente accessibili solo agli addetti ai lavori. Foto Claudia Corrent.

Figura 4. La specialità dei social media: permettere di seguire gli eventi e la vita del museo live.

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Figura 5. La Museum Week al MUSE. Una settimana di live twitting, eventi e attività dedicate.

Foto Giacomo Vadalà.

Figura 6. Museum Selfie. Foto Giacomo Vadalà

Twitter, il servizio di social networking e micro-blogging che si basa sulla

condivisione di messaggi di testo della lunghezza massima di 140 caratteri, è un ottimo canale per condividere le attività del museo con un ampio numero di utenti: dalle collezioni alle mostre, dai singoli particolari di un’opera al collegamento con un

trending topic, dagli eventi speciali agli hashtag creati ad hoc per particolari attività ed

eventi, quiz e iniziative online che incoraggino la ri-condivisione dei contenuti postati. Nel 2014 e nel 2015 l’attività del MUSE su Twitter (www.twitter.com/MUSE_Trento) si è intensificata anche grazie alla partecipazione a campagne globali come #museumselfie e #museumweek (Figure 5, 6) che hanno permesso di dialogare in modo interattivo e coinvolgente con il pubblico e con gli addetti ai lavori. Queste occasioni, che stanno riscuotendo sempre più successo con milioni di messaggi pubblicati da tutto il mondo, permettono di condividere video, foto e link su scala globale, cambiando l’agenda dei social network solitamente non dominata dai temi della cultura.

YouTube è una piattaforma web gratuita per la condivisione e visualizzazione in rete di video. E’ il terzo sito web più visitato al mondo dopo Google e Facebook. Ha

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una audience internazionale molto diversificata con prevalenza di adulti nella fascia di età 18-34 anni. L’utilizzo di questo canale da parte del MUSE (www.youtube.com/user/MUSETrento) rientra in una strategia di creazione di contenuti ad hoc che spaziano dalla ricerca all’educazione, alla creazione di video virali (Figura 7). I video virali sono contenuti multimediali che hanno acquisito popolarità attraverso lo scambio su Internet, principalmente attraverso la condivisione su siti di video sharing, social media e email.

Figura 7. Video Oltre il limite. La sperimentazione di nuovi linguaggi e la ricerca di una modalità di

comunicazione attraverso i video il più possibile virale ha portato alla realizzazione di una breve graphic novel per lanciare la mostra Oltre il limite - Viaggio ai confini della conoscenza in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). E’ stato scelto di porre al centro della storia una giovane donna che si interroga sulle questioni cardine sollevate dalla mostra: i misteri dell’universo, l’infinitamente

grande e l’infinitamente piccolo, i concetti alla base della fisica e dell’astrofisica. Il video è scaricable da Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=sa6PmCcgHIY.

Nel 2014 il MUSE ha realizzato 67 video fra interviste, trailer in forma di teaser brevi per promuovere le mostre, eventi e progetti speciali. Fra i contributi raccolti si citano quelli dedicati a: Fabiola Gianotti, Folco Quilici, Romano Prodi, Giovanna Melandri, Tullio Pericoli, Carlo Alberto Redi, Paolo Nespoli, Roberto Battiston, che hanno ottenuto complessivamente più di 100.985 visualizzazioni.

Pinterest è un social network basato invece sulla condivisione di immagini che

consente agli utenti di catalogare passioni e interessi. E’ una sorta di bacheca virtuale che permette di condividere gli interessi e le ispirazioni trovate dagli utenti sul web. Sta avendo una crescita progressiva al punto da trovarsi al ventisettesimo posto nell'elenco dei siti più visitati a livello globale. Questa piattaforma funge da cassa di risonanza dei numerosi progetti sviluppati dal museo (www.pinterest.com/musemuseum), in sinergia con il sito e i social network, permettendo di mettere in mostra una selezione delle collezioni, di pubblicizzare le proprie attività dando particolare attenzione alla dimensione visiva e amplificando online le competenze di curatela del museo.

Instagram è invece una piattaforma online e mobile per la condivisione di foto e

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e 29 anni. Questo social network incoraggia la condivisione di frammenti di vita, viaggi, interessi degli utenti come una sorta di diario visivo. La quantità e qualità di utenti attivi lo rende per il MUSE uno dei must be on social network, rendendolo particolarmente interessante perché utilizzato da utenti giovani, normalmente più difficili da coinvolgere nelle attività di un museo (www.instagram.com/muse_museum). I numerosi progetti digitali sviluppati dal MUSE sulle diverse piattaforme social nel corso dell’ultimo anno si sono basati sull’utilizzo proattivo di questi strumenti e linee guida, cercando di alimentare la connessione con la audience online attraverso un processo progressivo di fidelizzazione. Questi momenti, dai concorsi online in collaborazione con le principali testate italiane, ai progetti internazionali come la #MuseumWeek e #MuseumSelfie, dalle campagne di crowdfunding alle call to action, hanno avuto anche il merito di mettere alla prova e rafforzare la voce istituzionale del museo sul web, oltre che di affinare gli obiettivi, il linguaggio e la peculiarità dei diversi canali.

Bibliografia

Andreini, A. (a cura di) (2008). Il sito web del museo. Firenze: Regione Toscana. Bauman, Z. (2001). Voglia di comunità. Bari: Laterza.

Carson, G. (2008). The End of History Museum: What’s plan B? The Pulcic Historian. 30:9-27.

Kotler, N. G., Kotler, P., Kotler, W. (2008). Museum Marketing and Strategy: mdesigning missions building

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Moos, T., Braendholdt Lundgaard, I. (a cura di) (2010). The Museum’s web Users. Copenaghen: Heritage Agency of Denmark.

Mannucci, G. (2008). Art institutions and web social networks: Facebook’s innovation in reaching new

market.

Newman, M.E.J., Barabasi, A.L, Watts, D.J. (2003). The Structure and Dynamic of Complex Network. Princeton: Princeton University Press.

Manovich, L. (2002). Il linguaggio dei nuovi media, Milano: Olivares. Il Sole 24 ore (2008). Il fenomeno Facebook, Milano: Edizione Il Sole 24 ore.

Risorse on line utili

www.wearesocial.it www.electronicportfolios.com/digistory/ www.ninjamarketing.it/2015/01/26/pinterest-tutti-i-dati-in-una-infografica/ www.abccopywriting.com/wp-content/uploads/2013/12/What-really-makes-a-good-story.pdf www.tate.org.uk/research/publications/tate-papers/tate-digital-strategy-2013-15-digital-dimension-everything www.mashable.com/2015/04/22/facebook-quarter-user-numbers/ www.themuseumofthefuture.com

157 Scienza, genere e società. Prospettive di genere in una scienza che si evolve

A cura di S. Avveduto, M. L. Paciello, T. Arrigoni, C. Mangia, L. Martinelli CNR-IRPPS e-Publishing, 2015

doi 10.14600/978-88-98822-08-9-21

Trattare la scienza “difficile”: