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Adriana ALBINI1

Sommario. La ricerca scientifica richiede talento, dedizione e grande curiosità. Spesso quello che fa la differenza è lo slancio creativo: immaginare qualcosa che nessuno ha ancora immaginato, trovare i modi per dimostrarlo, improvvisare, prendere strade impreviste e giungere a risultati inattesi. Come in un buon libro giallo, anche nella ricerca non si può sapere come andrà a finire, fino all’ultima pagina, e gli indizi sono la guida. Infine il lato femminile della scienza è fatto di contraddizioni e amore, come nella letteratura rosa. Sembrano due mondi lontani, ma in realtà letteratura “di genere” e scienza medica (di genere?) parlano linguaggi molto simili. E possono servire da ispirazione, l’uno per l’altro.

Parole chiave: Romanzi rosa, Romanzi gialli, Letteratura, Scienza, Genere. Abstract.Scientific research requires talent, devotion and great curiosity. What makes the difference with every day life is creativity: it is to imagine something that nobody has yet thought of, find the ways to demonstrate it, make improvisations, take unexpected paths and reach original results. As in a good mystery story, also in research we do not know how the story will develop, which one is the solution, until the last page. Finally, the feminine side of science is made of love and contradictions, as in love novels. Writing and researching seem to distant worlds, but “gender” literature and “gender” medicine talk similar languages: use of research to solve a mystery. Research and writing novels can be inspiring for each other.

Keywords: Romance, Mystery, Books, Science, Gender.

Ma com’è che spesso medici e scienziati si danno alla penna? Io credo che tutti quelli che lavorano a stretto contatto con sofferenza, tragedie, emozioni forti, come succede a medici, avvocati, psichiatri e anche ricercatori, trovino nella scrittura una specie di sfogo, di catarsi mentale, e anche un modo di canalizzare la loro immaginazione e fantasia. Per una donna poi, talvolta l’inchiostro giallo si tinge di rosa.

Nelle lunghe solitudini della ricercatrice in cui la mente cerca la risposta a un quesito biomedico, lo scrivere è stato per me un fedele e assiduo compagno. Negli anni ho avuto l’opportunità di raccontare per riviste scientifiche storie biochimiche della medicina molecolare recente. Chi scrive di scienza deve imparare un linguaggio percepibile per poter trasmettere agli altri il messaggio in modo interessante e incisivo. La ricerca si fa conoscere solo scrivendo. Se è vero che un medico può salvare vite

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Direttore Dipartimento Ricerca-Statistica (I-RS) IRCCS Oncologico, Arcispedale S. Maria Nuova, Reggio Emilia. Presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (ONDA), [email protected].

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anche senza pubblicare, ogni idea o scoperta scientifica muore dove è nata se non la si diffonde. Per noi della ricerca vale il motto americano “Publish or Perish”.

Questo è vero non solo per il dato, ma per le idee che nascono dalla scienza che è creazione e creatività, un’arte, e quale forma di arte è più vicina a noi se non quella del corpo umano? La sua salute, le sue patologie, i suoi molti insoluti misteri che il DNA ancora non ha interamente rivelato pur nel suo quotidiano dipanarsi tra le pazienti mani dei sarti biochimici.

E’ nata così una confidenza con la penna che si traduce in un altro modo di raccontare: quello delle storie di vita… se la vita è quella di uno scienziato saranno quasi sempre storie di laboratorio, e se lo scienziato è donna, saranno storie un po’ al femminile.

Il primo libro che ho scritto, “Un Clone in valigia” racconta l’avventura di una ricercatrice, “cervello in fuga”, una giovane laureata in chimica, che, incerta sulle prospettive italiane, decide di partire. Va in Germania, all’Istituto di Biochimica di Monaco, dove apprende la ricerca biomedica e conosce il suo futuro capo americano. Lo raggiungerà qualche anno dopo all’Istituto Nazionale della Sanità di Washington, dove inventerà un nuovo test in provetta per la metastasi, riceverà riconoscimenti e “crescerà” come scienziata. Poi il ritorno a casa, in Italia.

Il racconto è un affresco a tutto tondo sulla sua esperienza, dalla vita di laboratorio alle difficoltà di trovare casa, dai colleghi allo stile di vita yankee, dalle vittorie scientifiche alle feste con gli amici. E’ una storia autobiografica in forma romanzata, pubblicata dalla Fratelli Frilli Editori in varie edizioni e ora anche e-book.

Questa la trama:

“Quando parte per gli Stati Uniti, Alessandra, ricercatrice, porta con sé solo qualche indumento, una coperta, come Linus, e la speranza di diventare un biologo molecolare. Tra supermercati senza confini e scarafaggi altrettanto giganti, automobili di fortuna e baseball improvvisato, trova pian piano se stessa, l’amicizia, una famiglia, e la realizzazione del suo sogno scientifico. Isolerà un “clone”, il DNA di una proteina nuova, forse importante per un tumore infantile. Dopo tre anni in USA deciderà di far rientro in Italia, portandosi dietro anche il suo “clone”. Il gene in valigia sarà al tempo stesso il suo portafortuna e la base per un progetto scientifico e umano da completare in patria.”

Per San Valentino (e i giorni a seguire) con Gian Paolo Tonini, collega ricercatore abbiamo raccontato un intreccio di amori, avventure, donne stupende e uomini ambiziosi, ambientato in USA, ma con scorci di Italia. “Come il vento sul grano. Una

storia d’amore e OGM” pubblicato dalla Fratelli Frilli Editori per la collana Intrecci.

La Trama:

“Uomo attraente ed ambizioso, William Duncan è il manager di un’importante industria californiana che produce OGM. Sta per lanciare sul mercato una pianta di grano rivoluzionaria, ma Louise Donovan, sua splendida e irrequieta compagna, cerca di mettersi in concorrenza con lui spiandone le mosse. Alle sue dipendenze, Duncan annovera uno dei più abili scienziati americani, Martin Forrett, un giovane dal fascino magnetico. Le vicende della “Transgenic Company” si intrecciano con quelle di Betty e Daniel, una coppia di ricercatori impiegati nella pubblica amministrazione. Il vortice della passione travolgerà Betty, pur senza impedirle di scoprire, attraverso gli occhi di un’amica giornalista genovese inviata in USA, Stefania Serra, i pericolosi giochi di potere. Amore, intrighi e suspence sono il perno di questo giallo-rosa a sfondo biotecnologico”.

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Io sognavo una storia che contenesse tutti gli ingredienti, dramma e gioia, abbandono e passione, giallo e tecnologia. Un pezzo per volta, un personaggio dietro l’altro, avendo una scrittura molto simile all’ideatore della trama, Gian Paolo Tonini, è nato Come il vento sul grano. Spedendoci brani per e-mail la sera o incontrandoci dopo il lavoro, abbiamo tessuto la trama, approfondito i caratteri dei personaggi e costruito un giallo-rosa a quattro mani. Alla fine la sintonia di scrittura era tale che non sapevamo più noi stessi chi avesse ideato una frase e chi l’altra.

Mentre il giallo in Italia è affermato, quello a sfondo rosa è ancora raro: esiste ed ha cultori importanti, ma raramente combina la parte avventurosa a quella sentimentale. Impazza invece nel genere americano chiamato romance; autori come Sydney Sheldon, Danielle Steel, Patricia Highsmith, Nora Roberts mi hanno regalato ore deliziose prima del sonno notturno.

L’enigma scientifico e le fragilità umane, di donne ma anche di uomini, sono davvero alcuni degli elementi di forza dei libri che scrivo. Nella vicenda di un “giallo” a tinte decisamente forti, ma anche una storia d’amore e di passione “La danza delle

cellule immortali”, ci sono parecchi temi, ancora attuali.

Tutto comincia quando Marta, una donna che si affaccia ai quarant’anni, decide di prendersi una pausa dal suo lavoro di ricercatrice oncologica e di medico, per andare a trascorrere una settimana nella casa della nonna, a Venezia, nel periodo del Carnevale. Una pausa che sa tanto di fuga, perché Marta, nonostante sia una scienziata responsabile, ha qualche difficoltà ad affrontare il suo lavoro con il necessario distacco per sopravvivere, soprattutto quando si tratta di conoscere i suoi pazienti e di visitare con loro drammatici percorsi di sofferenza. Infatti tutto il romanzo è attraversato da una sottile vena di malinconia e fatica del vivere.

La trama:

In una Venezia invernale, ricca di suggestioni e misteri, Marta Manin, medico e ricercatrice presso un immaginario Centro di Tecnologie di Genova, è alla ricerca di se stessa. Trova invece inquietanti maschere, ombre che sembrano osservarla e turbano la sua coscienza, mettendo in dubbio il suo operato professionale. Ritrova anche il primo amore, l’affascinante e misterioso Marco, professore di medicina all’università di Padova, e ne è irresistibilmente attratta. Al centro dell’intreccio si collocano le colture di cellule staminali dei tumori, di cui Marta si occupa con le sue ricerche. Come elementi viventi che si propagano indefinitamente, queste cellule coltivate dai pazienti restano immortali depositarie dei segreti del loro cancro. Mantenere in vita, nelle provette, frammenti di tessuto di persone ormai scomparse, può costituire per le loro anime una forma di prigione? Giallo, ossessione e amore si intrecciano e Marta non sa più cos’è vero e cos’è illusione. Tra suggestioni, oscure minacce, passione e intrighi, l’enigma legato alle cellule staminali costringerà Marta a un precipitoso ritorno presso il Centro di Tecnologie ligure, dove la scienziata si troverà di fronte a una drammatica scelta.

Ma il mistero è ancora più vasto. Ci sono grandi interessi in ballo. La morte e l’ambiguità aleggiano su tutto il romanzo, e danno forza ad esso, e la protagonista dovrà attraversare le ombre, le proprie e quelle dei vari personaggi, per riuscire a dare un volto reale all’ enigma.

Codice Genetico, è l’ultimo nato tra i miei romanzi, ed è pubblicato sotto lo

pseudonimo, che in modo intuibile riporta a me, Adriana Albini, ovvero Adrienne B. White. Si tratta di un Segretissimo, una storia hard in tutti i sensi. Il titolo completo della spy story, dalle forti tinte noir, è “Codice Genetico. Il segreto è scritto nel Dna”

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ed è stato acquistabile in tutte le edicole; la catena di vendita privilegiata dalla Mondadori per questo genere letterario.

La storia è ambientata in un laboratorio di ricerca governativo americano dove si sperimentano terapie geniche. Paul Stevenson, stimato biologo molecolare, accetta di trasferirsi in Egitto, ufficialmente per trovare grazie al DNA, una risposta ai misteri biologici delle mummie di un’antica dinastia. Meno ufficialmente, è stato ingaggiato da un principe degli Emirati Arabi per lavorare a una ricerca genetica contraria all’etica professionale e anche a parecchie leggi del mondo occidentale. Dovrà far concepire un figlio sano a una coppia portatrice di un morbo letale, questo il suo obiettivo inconfessabile. Una terapia genica embrionale che, in caso di successo, potrebbe rivoluzionare la scienza, permettendo un giorno di cancellare dalla faccia della terra le malattie ereditarie. Una sfida affascinante, ma carica di insidie. Perché in una regione dove prolifera il terrorismo integralista, l’arrivo di uno studioso come Paul Stevenson, esperto nella manipolazione dei virus, è una vera manna dal cielo. E sarà costretto a lavorare su Ebola come arma biologica per una confraternita integralista. Molti misteri ed avventure, immagini forti e colpi di scena, e il DNA ovviamente trionferà ma con risvolti assai amari.

Ci sono poi due libri particolari, di cui accenno alla fine, perché non sono mysteries, si tratta di “Il destino dell’11 settembre” (Liberodiscrivere) e “Irresistibili Bastardi” (Fratelli Frilli Editore).

Le trame:

Il contenuto del “Il destino dell’11 settembre” è un racconto riflessione. New York, Venezia e Genova legano il destino della protagonista, Marta (ovviamente ricercatrice), a una data, quella dell’11 settembre. A dieci anni dall’abbattimento delle Torri Gemelle e a quaranta dal ciclone che travolse l’isola veneziana di Sant’Elena, suo luogo di nascita, la ricercatrice rievoca, tra le pareti del laboratorio, momenti della sua vita. Riflette su Ground Zero e i suoi misteri ancora irrisolti. La memoria dell’amore giovanile s’intreccia a quella di altri incontri sentimentali, sorprendenti, profondi e sempre segnati dall’Undici Settembre.

Uno stralcio dal testo:

Io c’ero. Si dice sempre così. Ma è la verità. Io c’ero, anche se un po’ più in là. Celebravamo il premio alla carriera di Hilary Koprowsi, ideatore di uno dei primi vaccini antipolio, durante un convegno di virologia a Baltimora. Ero, come spesso mi capita, in ritardo. Questa è la cronologia della mia giornata. Un tentativo di cronologia di una giornata misteriosa, chiamata Nine-Eleven. Qualcosa finì quel giorno, molto è iniziato allora.

Come si vede c’è sempre la scienza a fare da sfondo alle mie narrazioni. Tranne, forse, per quest’ultima opera di cui vi narro.

Nell’antologia tutta al femminile edita da Fratelli Frilli Editori “Irresistibili

Bastardi” per nella collana Intrecci, dodici donne raccontano a modo loro l’amore, il

sesso, la vita al fianco di uomini con la “u” minuscola. La mia prima idea era quella di pubblicare una serie di racconti brevi a tema libero firmati da dodici “donne che contano”: tra loro c’erano giornaliste, scrittrici, professioniste che vivono o lavorano in Liguria. La sorpresa è stata grande quando, leggendo quei brani, ho scoperto che tutte avevano scelto di parlare di uomini “bastardi”. Uomini sbagliati che ci affascinano, ci attraggono, spesso ci fanno del male. Ma noi li amiamo, nonostante tutto. E se è vero

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che a volte le donne sono masochiste, è altrettanto innegabile che molti uomini bastardi sono in realtà “irresistibili”.

In particolare la protagonista del mio racconto è un “agente immobiliare” che ha una storia di breve passione e lunga sofferenza con un cliente a cui fa visitare un meraviglioso appartamento a picco sul mare. In questo libro c’è amore, rabbia, vita, morte e sensualità.

Nella ricerca, come in un libro giallo o rosa non si può sapere come andrà a finire, fino all’ultima pagina, e gli indizi sono la guida. Il lato femminile della scienza è fatto di contraddizioni e amore, come nella letteratura. Scrittura, scienza, sembrano due mondi lontani, ma in realtà letteratura e scienza medica parlano linguaggi molto simili e possono servire da ispirazione, l’uno per l’altro.

Bibliografia

Albini, Adriana (2004). Un clone in valigia. L’avventura americana di una ricercatrice. Genova: Fratelli Frilli Editori.

Albini, Adriana, Tonini, Giampaolo (2006). Come vento sul grano. Una storia d’amore e OGM. Genova: Fratelli Frilli Editori.

Albini, Adriana (2007). Irresistibili Bastardi. Genova: Fratelli Frilli Editori.

Albini, Adriana (2008). La danza delle cellule immortali. Genova: Fratelli Frilli Editori. Albini, Adriana (2011). Il destino dell’11 settembre. Genova: Liberodiscrivere.

PARTE III