• Non ci sono risultati.

Quando prevede che le richieste del movimento vengano accolte?

6-Quali sono stati e sono, secondo lei, i fattori che più hanno contribuito ad agevolare il movimento LGBT?

OTTENIMENTO DELLE RICHIESTE DEL MOVIMENTO

A. Rotelli, Rete Lenford Non sono in grado di fare previsioni Il nostro è un Paese strano dal punto di vista politico e

7- Quando prevede che le richieste del movimento vengano accolte?

Fiorenzo Gimelli (Agedo Nazionale) Io spero molto che almeno il discorso di una legge sulle

unioni civili che dia gli stessi diritti, passi. Vista come è stata l’evoluzione negli ultimi tempi, credo

che in breve ci sarà una regolamentazione. È ineludibile. Siamo 10 anni in ritardo…per il

matrimonio same sex. Presto le unioni civili paritarie, con la step child adotion, l’adozione del “figliastro”. Le famiglie arcobaleno oggi hanno il problema che se una delle due mamme o dei due

papà ha un bambino e muore, il figlio è adottabile perché il genitore non biologico non ha nessun diritto. Questa è la situazione drammaticissima. Nel modello tedesco la step child adotion è

compresa. C’è un bel disegno di legge che sta portando avanti la Senatrice Cirinnà che parla di

unioni civili in cui l’unica differenza dovrebbe rimanere nel nome.

Mario Marco Canale (Anddos) Se non succede oggi è piuttosto grave. Perché abbiamo la

componente maggioritaria del Pd che è assolutamente a favore dell’unione alla tedesca, capitanata

da Renzi, ed è un bel numero; abbiamo il Movimento 5 Stelle che è abbastanza orientato in quel senso, anche se aveva chiesto senza se e senza ma il matrimonio egualitario; Sel è sicuramente orientata a sostenere qualsiasi forma di legalizzazione della convivenza fra uomini. Meglio il matrimonio egualitario ma se questo non può essere presentato vanno bene anche le unioni alla

tedesca. Il partito di Berlusconi sembra anche lui orientato in questo senso…praticamente rimane fuori il Nuovo Centro Destra e Fratelli d’Italia. Se non passa questa volta, non so quando passerà…

Flavio Romani (Arcigay) Abbiamo fatto una grande campagna nel 2002-2003 per importare in Italia i Pacs. A noi sembrava che si potessero importare. Nel 2003 sembrava una questione di giorni, di settimane...sono caduti vari governi, passate legislature...e siamo ancora al punto 0. Dare tempi è difficile. Non credo passeranno altri 10 anni, con nessuna legislazione. Credo che ad un certo punto i politici si sentiranno in obbligo di provvedere. La discussione sulle unioni civili ora è in agenda del governo Renzi; doveva essere a settembre; poi dopo 100 giorni...non sanno nemmeno loro le tempistiche. Sarebbero leggi che potrebbero andare avanti speditamente in questa legislatura. In questo Parlamento ci sono tantissime donne e questo conta molto e molti giovani. Le donne come le persone omosessuali sono state vittime di una visione della società di tipo patriarcale che ha colpito donne ed eterosessuali...l'uomo eterosessuale possibilmente bianco era visto come dominatore assoluto. Ci sono stati anni di lotte femministe, anche se ancora non si può parlare di una totale

parità di genere… Il patriarcato ha colpito anche le persone omosessuali…il fatto che nella società

patriarcale fosse condannata soprattutto l’omosessualità maschile (quella femminile era meno condannata; tanto si trattava di donne e quindi contavano meno), mentre gli uomini che abdicavano

al loro ruolo di maschio dominatore, sono sempre stati ostacolati in maniera feroce. Dentro il Parlamento ci sono più donne, quindi persone che hanno dovuto subire discriminazioni in quanto donne, rende il genere femminile molto più aperto, molto più sveglio da questo punto di vista e

accogliente rispetto a tutta una serie di questioni…gli uomini, da una certa generazione in poi,

soprattutto, sono molto più legnosi, imbarazzati e incapaci di confrontarsi con questi temi. Dal

punto di vista politico, parlamentari e senatori hanno una difficoltà all’approccio a queste questioni

che gli deriva da un retaggio patriarcale. Noi siamo patate bollenti che eviterebbero molto volentieri.

Un po’hanno paura di scottarsi, un po’hanno paura di affrontare queste questioni. Le generazioni

più recenti, di trentenni e quarantenni che sono in Parlamento, invece hanno vissuto un’apertura

culturale e trattano l’argomento con più tranquillità e serenità.

Ci si è accorti che tutta una serie di visioni che erano colonne portanti di quella società erano dogmi

e regole che non potevano reggere con l’evoluzione sociale: erano costruzioni che sarebbero crollate. Per fortuna questo è avvenuto anche grazie all’apporto delle donne, che sono riuscite a smantellare tutte quelle prevaricazioni incredibili che all’interno dell’istituto familiare trovavano la

loro rappresentazione quotidiana pesantissima e non più sopportabile.

La società patriarcale si basava su presupposti primitivi per chi non era maschio eterosessuale bianco. La parte discriminata e sottomessa non ha più voluto essere discriminata e si è ribellata. La società patriarcale, molto semplicemente, è caduta perché era ingiusta.

Oggi abbiamo uno dei Parlamenti con il più alto tasso di laicità mai avuto nella storia della Repubblica. Se il Pd lasciasse il nuovo centro destra, che è il partito più omofobo che abbiamo adesso, con cui è alleato al governo, e decidesse di mettersi a lavorare su matrimonio, unioni civili, legge sull'omofobia, documenti per le persone trans...riuscirebbe a far passare queste leggi. Il Movimento 5 Stelle, Sel sono sulle nostre posizioni...questa cosa però provocherebbe degli scossoni alla stabilità del governo e quindi non viene fatto nulla.

Paola Brandolini (Arcilesbica) L'"efficiente" Renzi parla di date sempre, anche sempre ripianificate.... Io credo che a oggi l'essere circondati dall'Europa rispetto ai nostri temi in termini di una parità ormai ovunque concessa, determinerà un' accelerazione inevitabile, se non altro per non

Edda Billi (Casa delle donne) Per realizzare la parità a breve, dovrebbe avvenire un miracolo. Io sogno un mondo senza più etichette, dove non c’è più la parola lesbica, omosessuale ed eterosessuale, perché vorrebbe davvero dire che il mondo è liberato e si esiste e basta. Ci si parla, si

vive…finché ci saranno etichette bisognerà fare lotte. Come la destra, la sinistra…finché ci saranno

etichette bisognerà lottare come dannate. E quindi è ancora molto lontano…non bisogna arrendersi, sia chiaro. E continuare a credere in quello in cui crediamo, sperando che le giovini si rendano conto che niente è dato per certo.

Irene Pasini (Cassero) Sono piuttosto ottimista a riguardo: l'Italia dovrà seguire prima o poi quelle che sono state le delibere dell'Unione Europea che esortano da anni il nostro paese a seguire l'esempio di tutti gli altri membri del parlamento. Dovessi fare una previsione direi due, massimo tre anni.

Yuri Guaiana (Certi diritti) Secondo me siamo in un periodo di grande cambiamento; è molto probabile che qualche cosa si riesca ad ottenere a breve…posto che la situazione politica italiana è sempre così frammentata e volatile che non si sa mai quanto i governi durino, quanto le promesse

possano essere mantenute, per le mille variabili che entrano in gioco…però ormai il Paese è molto

maturo in termini di cittadini, ma anche in termini di dibattito politico, partitico ed anche

religioso…Dopo che il Sinodo ha preso le posizioni che ha preso e anche la stessa Forza Italia…francamente c’è un consenso talmente ampio, quanto meno sulla legge sulle unioni civili,

che immagino che questo sia un obiettivo raggiungibile in un tempo abbastanza ravvicinato.

Questione di mesi o un anno…bisogna poi vedere come viene raggiunto. E bisogna poi ricordare

che questo è un obiettivo di retroguardia: ormai da anni il movimento chiede qualcosa di più delle unioni civili, il matrimonio egualitario. Il rischio è che venga dato al movimento qualcosa che il

movimento non chiede più. La comunità stessa LGBT…Sicuramente nessuno, anche qualora

passasse una legge sulle unioni civili, farebbe festa. La vedrebbero come una vittoria di serie

B…Poi bisognerà vedere come verrà fatta, se sarà un nuovo ghetto giuridico con istituti di serie A,

come il matrimonio, concessi agli eterosessuali e di serie B concessi invece agli

omosessuali…questo è un rischio forte. Anche se è sicuramente meglio di niente…

Maurizio Nicolazzo (Circolo Maurice) Non ho idea, a livello legislativo credo poco o nulla, forse meglio a livello socioculturale più in generale, ma io non sono (mai) un ottimista.

Andrea Maccarrone (Circolo Mieli) Credo che nei prossimi anni avremo dei risultati importanti. Sicuramente non otterremo tutto e il ruolo del movimento e delle associazioni non è destinati ad

esaurirsi, ma ci sono tutte le condizioni per essere ottimisti, a cominciare dal fatto che persino la Chiesa Cattolica che pure certo non è favorevole comincia ad essere costretta ad interrogarsi profondamente sulla necessità di rivedere proiezioni e atteggiamenti. Evidentemente persino lì si sono resi conto dell'importanza e della profondità del cambiamento sociale e culturale in atto.

Giuseppe Sartori (Circolo Tondelli) La strada per ottenere il matrimonio credo sia ancora lunga,

perché l’Italia parte con un forte ritardo rispetto ad altri Paesi che festeggiano già il ventennale del riconoscimento… questo ritardo si deve a quelle difficoltà della cultura e della classe politica di cui abbiamo parlato prima. Il nostro Paese sul tema dei diritti e della cittadinanza l’Italia è molto lenta. Io penso che si potranno avere le unioni civili già l’anno prossimo. Non ci sono più giustificazioni per non farle…

Giuseppina La Delfa (Famiglie Arcobaleno) Adesso guarda…io non ci credo più, per cui diventa

una domanda retorica. Non lo so…se dovessimo credere a Renzi sarebbe stato già fatto. Dunque

non mi azzardo a fare delle previsioni. Non so se tra un anno, due tre o quattro e che tipo di diritti avremo. Sicuramente non avremo la parità come la vorremmo, a breve tempo; ma la avremo prima o poi, ma questo poi non so quando sarà. Siamo perennemente delusi, crediamo di avere finalmente a che fare con degli interlocutori intelligenti, preparati e pronti e poi scopriamo che non è così. Fino a quando durerà? Non lo so. Quello che ho capito è che non serve andare a ragionare con la ragione,

con il cuore, con i fatti…finché non sarà conveniente al sistema non avremo nulla. E al sistema è

conveniente mantenere questa situazione per non fare guerra contro il mondo cattolico e reazionario che è molto potente. Dunque dovremo dimostrare al potere di essere così convenienti come loro, se non di più, per il sistema. Non so come potremo dimostrarlo. Semplicemente vivendo ed essendo

sempre più presenti. A dire la verità sono un po’demoralizzata. Perché aprono una porticina e chiudono il portone… E’ faticoso. Le ultime speranze che ci rimangono sono la Corte

Costituzionale e le Corti Internazionali, per avere qualcosa di più a breve.

di amare liberamente, di modo che non ci fosse nulla di nascosto e di segreto, ma di poterlo fare alla

luce del sole. A furia di ripetersi, sono delle feste gioiose… le immagini di persone dello stesso

sesso che si abbracciano, si tengono per mano, si danno dei baci, sono importanti per far vedere la normalità del rapporto omosessuale. Vedremo se con questa legislatura diventerà una legge o sarà

l’ennesimo pasticcio all’italiana.

Il relatore del progetto di legge sull’omofobia era Scalfarotto, un deputato attivo nel Pd e credo seguirà anche lui il progetto di legge delle unioni civili. E poi Renzi ha detto che farà una legge simile a quella tedesca. Anche la Francia ha cominciato con i Pacs; dopo sono arrivate le leggi sui

matrimoni e le adozioni…anche in Spagna…senza lasciar passare altri quarant’anni… L’importante

è che tutti i diritti previsti dalla legge tedesca ci siano anche in Italia.

Katia Acquafredda (LLI) Non sono in grado di fare previsioni circa il momento – che senz’altro verrà- in cui una qualche legge a favore delle unioni verrà promulgata anche in Italia. Penso ormai che questo non farà una grande differenza o, peggio, che il suo significato potrebbe avere un impatto negativo sul nostro benessere, e sulla nostra legittimazione a ricercare forme di interazione tra di noi più aperte e felici di quanto non consentano il matrimonio e la monogamia seriale.

Alessandro Rizzo (Milk Milano) Noi in Italia stiamo ancora discutendo delle unioni civili...Fioroni, l'ex Ministro della Pubblica Istruzione del Governo Prodi, cattolico integralista, diceva: "Forse tra 10 anni ne parleremo"... Ma secondo me non c'è proprio la volontà di farlo. Se ci fosse stata una volontà politica, c'è una proposta di legge che giace in Parlamento e che potrebbe essere realizzata anche subito...Anche quella di Berlusconi che diventa gay friendly con Vladimir Luxuria è solo una boutade elettorale. L'obiettivo è quello di andare Primavera prossima (2015) alle elezioni...e c'è sempre una preparazione alle elezioni. Il divorzio breve l'hanno approvato in poco. L'80% dei Parlamentari ha interesse ad averlo, l'hanno approvato in poco tempo... Mentre per le unioni civili non c'è la volontà politica di farle. Ci sono stati dei cambiamenti in politica ma sono solo di facciata, perché dietro resta la vecchia classe dirigente. Dovrebbe esserci una rivoluzione totale nel Parlamento... se non l'hanno fatto fino ad adesso, non l'hanno fatto nemmeno con il Governo Prodi, non credo le approveranno a breve. Il teatrino è questo: le unioni civili vengono sbandierate in prossimità delle elezioni. Siccome hanno visto che la cosa piace, per aumentare il

consenso ne parlano, fanno “marketing”. Poi con le nuove elezioni, il governo che si insedierà dirà ancora: "Si le faremo, ma ora ci sono altre priorità…". Perché né a destra né a sinistra c'è una

cultura politica decisa a farle. È una conseguenza di 60 anni di politica fortemente castrata sul tema della laicità. Sia a sinistra, con il Pci, che vedeva gli omosessuali come dei borghesi viziosi, sia da parte della Dc che vedeva l'omosessualità come un peccato da tener nascosto, sia dalla parte

neofascista che vedeva gli omosessuali come dei malati contro natura... Così è rimasto: non c'è né una destra liberale e conservatrice come quella di Cameron, né una sinistra liberale e libertaria come la sinistra tedesca, quella spagnola... È uno scotto che dobbiamo pagare per la nostra arretratezza culturale. Men che meno, le approveranno il Pd o Forza Italia...

Porpora Marcasciano (MIT) I dati e la realtà mi dimostrano che le richieste non verranno accolte a breve. Ho paura che si muovano a livello legislativo, ma al ribasso. Vedi la legge Scalfarotto sulla violenza; la montagna ha prodotto il topolino, era meglio che non ci fosse stata quella legge. Visto che il dibattito politico è viziato, io ho paura che in questo momento questo mondo politico produca delle leggi allucinanti.

Luca Trentini (Orlando) Abbiamo avuto una notevole accelerazione nel corso degli ultimi anni

rispetto a queste problematiche. Io credo che l’Italia approverà una legge, sulle unioni civili, quasi

sicuramente nel corso dei prossimi due o tre anni. Questa però non rappresenta la fine delle nostre battaglie: se si approva una legge sulle unioni civili significa che il matrimonio è ancora precluso alle persone omosessuali e poiché noi chiediamo di essere trattati da questo Stato in maniera assolutamente identica rispetto a tutti gli altri, non si riesce a capire perché non si possa approvare il matrimonio, che garantirebbe la nostra uguaglianza su tutti i piani. Capisco il discorso che i passi

vadano fatti l’uno alla volta…l’importante è che si inizi a farli. Da quello che vedo dal punto di

vista politico e soprattutto dal punto di vista sociale, credo che nel corso dei prossimi due o tre anni una legge che regolamenti le nostre coppie arriverà sicuramente nel nostro Paese. Questo porterà a sdoganare in maniera non indifferente la tematica a livello nazionale, perché una volta che la si riconosce, non si torna più indietro. Quindi sicuramente aumenterà anche la visibilità delle coppie LGBT che si sposeranno o si uniranno con queste unioni civili; ci sarà una migliore visibilità anche delle nostre coppie e sicuramente si andrà in una direzione positiva. Ci vorrà secondo me molto di più per arrivare alla piena uguaglianza. Per arrivare alle adozioni, siamo estremamente indietro, perché in un Paese estremamente familista è ancora difficile decostruire lo stereotipo del bambino

o pessimismo.

Giorgio Rainelli (Refo) Io spero se non in questa legislatura, almeno nella prossima, almeno le

unioni di fatto…può anche essere che questo governo approvi qualcosa. Anche qui, penso che tutti e tutte a prescindere dall’orientamento sessuale si debbano impegnare; il nostro Parlamento è ancora succube…non diamo tutta la colpa alla Chiesa cattolica romana, ma in buona parte c’è anche questo.

Nonostante le innovazioni di questo Pontefice. Io spero che nei prossimi 5,6,7 anni approvino qualcosa. Penso però che anche le persone omosessuali debbano prendersi le proprie responsabilità.

Se io vado in ospedale e il mio compagno vuole assistermi…a me è andata bene perché ho trovato persone gentili in ospedale ma non sempre è così. Oppure il testamento biologico… che ne so se verrà rispettato? Non spetterebbe nulla al mio compagno… la pensione di reversibilità: perché due

persone che sono sempre state insieme e hanno condiviso tutto, perché non si può avere un sussidio? Qualche cosa verrà fatta sicuramente; se non altro perché i voti del movimento sono voti che

contano. Non siamo pochi…Io lo vedo con l’8 per mille che viene dato alle Chiese protestanti: è

molto maggiore delle persone che effettivamente appartengono a queste chiese. Sono persone della

società civile e tra loro sicuramente anche omosessuali… Io lavorato in Francia; e quando c’è stata l’approvazione del matrimonio egualitario, nonostante la Francia sia un Paese molto più laico dell’Italia, le resistenze sono state enormi. In Italia per matrimonio e soprattutto per le adozioni ci vorrà più tempo. Soprattutto per le adozioni; anche all’interno del movimento stesso sull’adozione

ci sono persone perplesse. Si dice: “Forse i bambini hanno bisogno di una figura paterna e di una

materna, di un maschio e di una femmina…” Ho sentito anche persone GLBT fare questo

ragionamento. Per fortuna pochi. Poi ci sono i giovani, che secondo me partecipano meno alle

attività del movimento. Parlo dei pride, di fare volantinaggio…capita anche di venire aggrediti quando si fanno di queste attività. Gli strumenti per reagire comunque ci stanno…le persone che

subiscono violenza, sia bullismo, sia omofobiche, sia le donne, devono avere il coraggio di denunciarlo. Molte volte subentra la vergogna: poi che cosa penserà la gente? Non deve importare

nulla… se si subiscono violenze fisiche o verbali bisogna far si che queste cose non succedano.

Dovrebbe esserci una legge che dia veramente una tutela…non una cosa all’acqua di rose. Non solo

la sanzione pecuniaria…almeno il carcere. Il carcere ti macchia. Se la nostra Ministra dell’Istruzione introducesse degli incontri su questo nelle scuole farebbe molto bene. Ci sono

insegnanti che accettano di parlarne; ma c’è anche un’omofobia che non si nota subito e non si può lasciare alla buona volontà di insegnanti e presidi di parlare di questi argomenti. Dovrebbe essere una cosa programmata nelle scuole. Bisogna parlarne e bisogna parlarne perché la parola “frocio” è

un’offesa…ed io ho sentito tanti ragazzini dirlo. Servirebbe un cambiamento di mentalità che è molto difficile ma è questo che andrebbe fatto. Anche con una legge che sia rigorosa: l’omofobia è

un reato. Se io mi approccio ad un adolescente o ad una persona e dopo aver saputo che è gay gli

racconto una barzelletta gay…questa è omofobia. Non dico che vada punito questo, ma vanno messi dei limiti…quando poi si arriva alla violenza fisica, le persone non devono più nuocere. Ho sentito ancora dire “faceva la femminella…” ma ognuno può fare quello che gli pare. Anche le forze dell’ordine e le strutture pubbliche vanno sensibilizzate al problema. Il Comune di Roma sta facendo qualcosa…penso anche a Milano e Torino. In quelle città dove il movimento lavora di più sul territorio. A Milano c’è una vita omosessuale molto forte; a Torino e in Piemonte il movimento è molto forte…ci sono anche dei negozi che appendono dei cartelli con scritto: “No all’omofobia” e