2.Cenni di storia dell’omosessualità
E. Cantarella, Op.cit pp 366-
2.2 Il ruolo attivo/passivo nel mondo antico e le ondate di repressione dell’omosessualità
Significativi a proposito della sessualità degli antichi, anche gli studi di Lawrence Stone; egli scrive:
“La cultura sessuale dei cittadini greci di sesso maschile del V e IV sec a.C. era atipica perché, oltre all’accettazione della bisessualità come norma (il termine aphrodisia si
riferiva sia al rapporto eterosessuale che a quello omosessuale), essa teneva in grande
considerazione una forma idealizzata di pederastia”49
Come si è visto, confermata dagli studi di Cantarella e Sergent sopra menzionati.
La principale distinzione presso gli antichi riguardava chi aveva nel rapporto sessuale un ruolo attivo e chi uno passivo.
Secondo lo storico, poi, fu solo a partire dal II sec. d.C. che si verificò un profondo cambiamento a livello della sessualità, con la predicazione stoico-cristiana dell’ascetismo e quando la concezione di eterosessualità riproduttiva iniziò ad opporsi a quella di omosessualità sterile.
Stone constata che per secoli Chiesa e Stato hanno cercato di tenere sotto controllo il sesso, che quindi è stato profondamente condizionato dalla politica, dalla religione e dalle tradizioni. Sostiene, come anche Cantarella, che nell’antichità greca e romana gli uomini erano considerati bisessuali per natura. Anche il corpo degli schiavi poteva essere usato per il proprio piacere erotico senza che questo destasse scandalo.
Ci sono stati poi periodi storici che sia dal punto di vista medico che da quello delle prescrizioni
religiose, hanno profondamente condannato l’onanismo denunciandone anche i suoi presunti effetti
nocivi sulla salute.
In altri, l’amore sensuale e passionale con la propria moglie veniva considerato immorale e si
tentava di evitarlo.
nessuna regola sessuale data in una determinata cultura è mai stata accettata e seguita da tutti i suoi membri, ma vi sono sempre state minoranze che si sono opposte. Tra cui quelle omosessuali, che hanno sempre svolto un ruolo importante ed in alcune epoche storiche, come nell’Atene di età classica, sono state dominanti rispetto a quelle eterosessuali.
A partire dalla modernità, poi, è necessario per Stone, riconoscere tre culture di classe: quella lavoratrice, quella della classe media e infine, le élites, che hanno avuto comportamenti sessuali diversi. Nello studio di una storia della sessualità, per Stone si pone innanzitutto un problema di recupero delle fonti: accanto alla mole di produzioni giuridiche, morali e religiose, che vietavano determinati comportamenti sessuali, non è detto che le stesse pratiche sessuali non fossero poi praticate, nonostante le sanzioni giuriche e religiose.
In aiuto, compaiono i documenti dei processi che hanno avuto come oggetto problemi di tipo sessuale, anche se purtroppo, la sessualità così indagata è soltanto quella posta sotto processo. Altri strumenti utili per analizzare la sessualità nel corso della storia, sono costituiti dalle pratiche e dai consigli medici, dagli epistolari e dalle creazioni letterarie e artistiche, anche se in questi ultimi tre casi, si tratta soprattutto di materiale prodotto dalle élites o per le élites e quindi definisce comportamenti sessuali atipici per la maggior parte della gente del tempo.
Tra gli studi più ambiziosi fatti in merito alla sessualità, Stone cita quelli di Freud, i lavori di Alfred Kinsey e di Foucault, verso i quali però è molto critico. Lo storico passa quindi ad analizzare le pratiche sessuali del mondo antico, greco e romano, il profondo cambiamento che nella sessualità avvenne nel II secolo d.C. quando il piacere iniziò a venir screditato a favore dell’ascetismo, le gioie sessuali cominciarono a prendere la forma del peccato e il corpo iniziò a venire mortificato. Lo stoicismo e il cristianesimo contribuirono in modo determinante a formare un nuovo atteggiamento verso la sessualità, della quale veniva enfatizzato soprattutto lo scopo procreativo, come evidenziato anche dagli studi di Cantarella.
Stone ribadisce il profondo cambiamento che avrebbe portato da un mondo bisessuale, ad uno diviso tra eterosessualità riproduttiva e omosessualità per sua natura priva di funzione procreativa e quindi peccaminosa; da un matrimonio contratto per ragioni patrimoniali, ad un matrimonio che divenne la valvola di sfogo della sessualità; da un erotismo inteso come fonte di piacere, ad una
sessualità puramente procreativa; da un relativo libertinaggio, all’imposizione della castità prematrimoniale; dall’ammissione del divorzio all’idea di matrimonio indissolubile; dallo
sfruttamento sessuale nei confronti degli schiavi, ad una sessualità che avrebbe dovuto implicare il consenso delle parti.
E anche l’incesto subì un mutamento: se prima era considerato un semplice peccato, da allora in
avanti sarebbe stato ritenuto non solo peccaminoso, ma anche contro natura.
soprattutto preoccupazione della Chiesa imporre dei limiti al sesso. A partire dall’XI secolo Stone nota che nei libri penitenziali le restrizioni in merito al sesso si fanno meno severe, mentre nel XII secolo si assiste ad un nuovo irrigidirsi delle pratiche ascetiche della Chiesa: anche se
l’omosessualità non viene ancora perseguitata come un crimine contro natura, ma si assiste ad uno sviluppo della letteratura omosessuale e all’apertura di bordelli per omosessuali.
Per quanto riguarda la repressione giudiziaria nel Medioevo:
“Boswell sostiene che nel corso dei primi dodici secoli di cristianesimo non vi fu alcuna netta condanna teologica dell’omosessualità maschile, e che sicuramente non vi fu un’azione energica di repressione giudiziaria. Non era ancora divenuta il vizio “contro natura”. Questo può essere vero in generale, ma Flandrin cita alcuni libri penitenziali in cui la sodomia è affiancata all’incesto, tra i più gravi di tutti i crimini sessuali”50
L’ondata repressiva non tardò ad arrivare, nel XIII secolo e nel Cinquecento; il numero dei figli
illegittimi e i casi di omosessualità si ridussero drasticamente anche nel XVII secolo.
Nel Settecento si verificò un nuovo cambiamento che vide rifiorire anche l’omosessualità; tuttavia, nonostante in città come Londra si sviluppassero subculture omosessuali, che si davano ritrovo in
luoghi come le saune, l’ostilità del popolo nei loro confronti era alta e culminava spesso con
condanne alla gogna o con impiccagioni. Il puritanesimo sessuale del XIX secolo, è tristemente famoso e anche l’omosessualità e l’adulterio vennero aspramente condannati. Mentre il XX secolo secondo Stone, sarebbe quello in cui “la volontà di sapere” di cui parla Foucault nel suo omonimo libro, sarebbe emersa in modo più evidente che in altri secoli, contribuendo alla nascita della psicanalisi. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, l’avversione verso l’omosessualità
sarebbe stata sempre diffusa, mentre dalla fine del XX secolo, si assisterebbe invece, secondo Stone, a un periodo di maggiore tolleranza sessuale, di sessualizzazione di tutti gli aspetti della vita quotidiana e di uno stile di vita edonistico nonostante il puritanesimo della “maggioranza morale” molto diffuso, unito alle preoccupazioni dovute al disfacimento della famiglia tradizionale, minacciata da separazioni e divorzi che, cita lo storico, in molti Paesi toccano la quota del 50% e