Capitolo 8 Il modello di analisi e rappresentazione del ruolo agito
8.4 Rete di relazioni e identità
Il knowledge worker costruisce la propria identità non solo facendo riferimento all’organizzazione in cui opera poiché vi sono differenti fattori che possono influenzare, che possono esercitare un peso su tale processo. Il suo senso di identità, legato alla conoscenza posseduta e al modus operandi, risulta quindi collegato ad un insieme di valori e scopi personali che sono esterni all’organizzazione.
Il fatto di non essere embedded in una struttura rigida e gerarchica, ma di operare in diverse organizzazioni e appartenere a differenti comunità consente loro di disporre di un frame di riferimento molto ampio, di poter entrare in contatto con soggetti con cui hanno affinità sia a livello professionale che personale. La loro identità, quindi, non sarà mai legata ad una singola organizzazione, ma alla rete di legami formali e non che riescono a costruirsi e di cui sono parte. Il knowledge workers in tal modo ha l’occasione di ottenere informazioni che provengono da differenti fonti, dal legame con altri knowledge workers o con individui appartenenti al network sociale, per poter portare a termine il proprio compito (Scott, 1997).
Le interazioni che i knowledge workers stabiliscono sono l’elemento predominante nel processo di costruzione della loro identità e acquisizione di una identità condivisa. Facendo riferimento alla teoria della congruenza percettiva e del contagio sociale è possibile spiegare tale processo.
Congruenza percettiva. La percezione che un individuo ha dell’ambiente in cui opera ed agisce
non è influenzata dal modo in cui coloro che agiscono intorno a lui considerano e percepiscono lo stesso ambiente. La congruenza percettiva si ha nel momento in cui gli individui condividono le percezioni riguardo alla struttura nella quale sono inseriti. Nel caso dei knowledge workers, che operano all’interno di ambiente flessibile, la struttura emergente (che deriva dalla comunicazione costante) è il principale fattore che influenza il raggiungimento di una congruenza percettiva (Held, 1998).
La percezione individuale dell’ambiente di lavoro e la sua condivisione con gli altri membri del gruppo all’interno dell’organizzazione si realizza attraverso l’interazione, lo scambio costante di idee, la conversazione per il raggiungimento di obiettivi lavorativo o per la soddisfazione di desideri personali (Salancik, Pfeffer, 1978).
Contagio sociale. Un network sociale, come è stato descritto precedentemente, è il risultato
dell’interazione tra più individui. La teoria del contagio sociale permette di capire in che modo l’influenza sociale ha un ruolo determinante nel processo d formazione dell’identità del singolo e dell’identità collettiva. Tale teoria sostiene che è il network di comunicazioni che si crea all’interno dell’organizzazione che funge da meccanismo di esposizione del lavoratore alle informazioni, conoscenze, abitudini e credenze degli altri lavoratori che fanno parte della rete e attraverso tale esposizione si vengono a creare dei meccanismi di somiglianza tra gli individui (Mizruchi, 1993). In altri termini, se i knowledge worker comunicano e interagiscono con altri knowledge workers, attraverso la realizzazione di un network, essi possono condividere simboli, linguaggi e comportamenti e costruire così un’identità collettiva e condivisa. I soggetti che partecipano in modo più attivo all’interno del network avranno maggiori possibilità di subire tale contagio rispetto a coloro che agiscono in modo passivo. Per i knowledge workers tale possibilità di contagio risulta essere molto elevata poiché sono quotidianamente coinvolti in più reti di relazioni che sono flessibili e che si modificano continuamente.
Le relazioni, lo scambio continuo di informazioni hanno quindi per il knowledge worker un ruolo molto più significativo rispetto alle sue caratteristiche personali, alla conoscenza e al sapere che possiede e sono determinanti nel processo di formazione della sua identità e di costruzione della realtà sociale.
1 Le caratteristiche della rete di relazioni del knowledge workers possono essere così sintetizzate:
2 Condivisione delle responsabilità in modo uniforme così da soddisfare le esigenze e i desideri degli individui. Il rispetto del potere e dei punti di vista dei membri del network è visto come opportunità per incrementare il valore delle convinzioni e per sviluppare una “sinergia” intorno a nuove idee. La difficoltà principale consiste nell’individuare soggetti che condividano lo stesso punto di vista, ovvero mostrino una propensione all’interazione costante e la necessità di incrementare le proprie idee attraverso la conversazione e lo scambio critico di opinioni;
3 Alti livelli di fiducia, ovvero l’esigenza di trovare un bilanciamento tra un atteggiamento altruistico ed uno egoistico e di sviluppare relazioni basate sulla fiducia;
4 Trasmissione fluida e libera di informazioni e conoscenza data dalla consapevolezza dei propri limiti in termini di conoscenza, skills posseduti e abilità;
5 Sviluppo costante delle interazioni sociali con individui che operano a differenti livelli;
Il valore aggiunto dato dalla realizzazione di tali reti consiste in:
• Miglioramento della qualità delle idee e discussione critica delle differenti opzioni in caso dell’emergere di problematicità;
• Sviluppo di sinergie là dove le idee sono condivise e supportate dall’intero gruppo; • Connessioni sociali con altri simili in modo da disporre di nuove informazioni; • Incremento del range di skills e competenze personali.
Le possibili criticità che possono emergere riguardano le differenti modalità di interazione e comunicazione, la disponibilità di strumenti messi a disposizione in modo che tali contatti siano sempre più frequenti e permettano l’individuazione di elementi comuni così da poter costruire un’identità collettiva.
In tutti i sistemi sociali il successo dipende dalla costruzione e dal rafforzamento delle relazioni. Sono i legami con gli altri, favoriti dalle tecnologie e dai contatti interpersonali, che permettono all’individuo di costruire la propria identità e di svolgere un dato compito. Attraverso tali relazioni l’individuo ha l’opportunità di accumulare differenti risorse: informazioni, idee, opportunità di business, potere, cooperazione, legami di fiducia e di supporto emotivo che compongono quello che viene definito come capitale sociale. Il capitale sociale, quindi, costruisce ed è costituito da relazioni sociali che hanno una certa persistenza nel tempo e che gli individui possiedono, in parte per via ascritta, in altra parte per acquisizioni successive. Il capitale sociale è un bene relazionale, il cui valore è dato dalla qualità della rete di relazioni all’interno delle quali sono inseriti gli attori
sociali. In quanto attori, non sono soggetti passivi delle relazioni, ma soggetti attivi, responsabili delle stesse relazioni sociali nelle quali si trovano ad essere. Pertanto il capitale sociale di qualità genera relazioni di fiducia generalizzata e fa si che, attraverso il processo di networking, di incremento del numero di contatti con altri soggetti, un individuo diventi una risorsa strategica (Tymon, Stumpf, 2002).
Ci si potrebbe chiedere per quale motivo il capitale sociale, rispetto alle altre forme di capitale (umano, intellettuale, conoscitivo, ecc) è una risorsa così importante e critica per il knowledge worker?
Il valore del capitale sociale per i knowledge workers deriva dal fatto che è la chiave, la risorsa per acquisire forza e potere. Paradossalmente per il knowledge worker la risorsa strategica per lo svolgimento delle attività che deve realizzare non è rappresentata dalle competenze che possiede (capitale umano), dalla conoscenza e dalle capacità intellettuali, ma dalle relazioni che riesce ad instaurare con gli altri e che gli danno l’opportunità di utilizzare, comprendere e trasmettere le sue conoscenze e di acquisirne di nuove.
Il cemento di tali relazioni è la fiducia che fa si che i legami tra gli individui siano duraturi, nonostante il trascorre del tempo, e di qualità, quindi legami ai quali l’individuo può far riferimento ogni volta in cui ne sente la necessità. Lo sviluppo di relazioni basate sulla fiducia è facilitato se il knowledge worker mostra un desiderio sincero di aiutare l’altra parte della relazione senza aspettarsi nulla in cambio (Ibidem).
Il knowledge worker è consapevole che lo sviluppo di un network di relazioni ampio, forte è una risorsa inimitabile a sua disposizione e che gli offre un vantaggio competitivo, poiché aumenta la probabilità di individuare nuove idee, di scoprire nuove modalità di azione e risoluzione di situazioni problematiche.
Il capitale sociale è anche la chiave per offrire un contributo significativo all’organizzazione in cui il lavoratore è chiamato ad agire. Questo richiede skills interpersonali e desiderio di interazione da parte del knowledge workers, ma anche la capacità di utilizzare il capitale sociale per soddisfare, oltre ai desideri personali, le esigenze dell’organizzazione. Quest’ultima incoraggia gli individui a sviluppare una broad network di relazioni di fiducia, ad allargare la propria rete di contatti poiché ne può ricavare dei vantaggi, dei benefici che non potrebbero essere ottenuti con nessuna altra forma di capitale.