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Lo sforzo ricostruttivo della nostra dottrina e le ipotesi più frequenti di destinazioni meritevoli Primazia della persona e pluralità degli intenti destinatori –

IL CONTROLLO DI MERITEVOLEZZA NEGLI ATTI DI DESTINAZIONE

11. Lo sforzo ricostruttivo della nostra dottrina e le ipotesi più frequenti di destinazioni meritevoli Primazia della persona e pluralità degli intenti destinatori –

Senza alcuna pretesa di completezza, ma con la sola volontà di valorizzare lo sforzo ricognitivo di parte della nostra dottrina413, si può dire che costituiscono interessi sicuramente meritevoli di tutela e suscettibili di essere attuati, attraverso lo strumento della destinazione patrimoniale, le situazioni qui di seguito selezionate: i bisogni della famiglia (come già precisato nelle pagine che precedono), le necessità di persone che richiedono amministrazione di sostegno414, l’avviamento ad una professione o ad

411 Così, R.L

ENZI, Le destinazioni atipiche e l’art. 2645 ter c.c., Relazione al Convegno svoltosi a Firenze il 23 settembre 2006.

412 P.P

ERLINGIERI e P.FEMIA, Nozioni introduttive e princípi fondamentali del diritto civile, cit., pp. 24 e 25, affermano che il bilanciamento, quale strumento per stabilire le relazioni di compatibilità e di preferenza in seno al sistema dei princípi, è operazione che richiede la ragionevolezza. Quest’ultima non è un principio, ma una criterio di giudizio, attraverso il quale si stabilisce se la scelta effettuata è adeguata, proporzionata, non discriminatoria e non contrastante con la giustizia.

413 V., per tutti, M.B

IANCA,M.D’ERRICO,ADE DONATO e C.PRIORE, L’atto notarile di destinazione, Milano, 2006, p. 16 ss. Si rinvia, inoltre, a P.DELL’ANNA, Patrimoni destinati e fondo patrimoniale, in Nuovo diritto nella giurisprudenza, a cura di P.CENDON, Torino, 2009, p. 83 ss.

414 Le piú acute riflessioni in tema di amministrazione di sostegno si devono, anteriormente alla l. 9

gennaio 2004, n. 6, a: G.P.LISELLA, Amministratore di sostegno e funzioni del giudice tutelare. Note su

una attesa innovazione legislativa, in Rass. dir. civ., 1999, p. 224 ss.

Dopo la modifica del codice civile, i contributi della dottrina italiana sulla nuova misura protettiva dei soggetti deboli si sono susseguiti senza tregua: G. BONILINI e A. CHIZZINI, L’amministrazione di sostegno, Padova, 2004; S.DELLE MONACHE, Prime note sulla figura dell’amministratore di sostegno: profili di diritto sostanziale, in Nuova giur. civ. comm., 2004, p. 29 ss.; M.DOSSETTI, M.MORETTI e C. MORETTI, L’amministratore di sostegno e la nuova disciplina dell’interdizione e dell’inabilitazione,

un’arte, l’assistenza in ambito lavorativo, l’attività di impresa, i premi di nuzialità o di natalità, l’assistenza sanitaria, l’educazione, l’istruzione415 e la formazione, la tutela dell’ambiente, la valorizzazione del patrimonio culturale, la promozione del turismo sociale, la formazione universitaria e post-universitaria, la ricerca.

Si tratta di situazioni nelle quali emerge l’interesse primario della persona al suo libero e pieno sviluppo, nonché l’esigenza dell’impresa di svolgere la sua attività nell’ottica del perseguimento di obiettivi di produzione e di crescita, in conformità ai princípi di libertà, di sicurezza e dignità, di cui al comma 2 dell’art. 41 cost416. L’ampio ventaglio delle fattispecie di diritto positivo, che lasciano emergere situazioni giuridiche soggettive fondate sul nucleo di interessi meritevoli, dimostra un’enorme possibilità applicativa degli intenti destinatori che l’art. 2645 ter c.c. riconosce e tutela.

La possibilità di dilatare la sfera di utilizzazione dello strumento in esame nasconde il rischio di portare la centrale questione della meritevolezza sul piano della tipicità o atipicità delle fattispecie destinatorie.

Se, da un punto di vista meramente ricostruttivo, serve stabilire ex ante quali siano gli interessi da tutelare attraverso il vincolo ex art. 2645 ter c.c., da un diverso angolo prospettico, quello della valutazione in concreto dello scopo perseguito, poco

Milano, 2004; S.VOCATURO, L’amministratore di sostegno: la dignità dell’uomo al di là dell’handicap, in Riv. not., 2004, p. 241 ss.; B. MALAVASI, L’amministrazione di sostegno: le linee di fondo, in

Notariato, 2004, p. 319 ss.; U.MORELLO, L’amministrazione di sostegno (dalle regole ai princípi), in Notariato, 2004, p. 225 ss.; F. RUSCELLO, «Amministrazione di sostegno» e tutela dei «disabili».

Impressioni estemporanee su una recente legge, in Studium iuris, 2004, p. 149 ss.; A.BUSANI, Piccolo vademecum per la nomina del nuovo amministratore di sostegno, in Guida al dir., 2004, p. 118 ss.; R. BUTTITTA, L’incapacità naturale e l’amministratore di sostegno (L. 9 gennaio 2004, n. 6), in Vita not., 2004, p. 483 ss.; E.CALICE, Commento agli artt. 404 ss. cod. civ., in Cod. civ. ipertest., Aggiornamento, a cura di G. Bonilini, M. Confortini e C. Granelli, Torino, 2004; E.CALÒ, Amministrazione di sostegno. Legge 9 gennaio 2004, n. 6, Milano, 2004; ID., La nuova legge sull’amministrazione di sostegno, in Corr. giur., 2004, p. 861 ss.; G. CAMPESE, L’istituzione dell’amministrazione di sostegno e le modifiche in

materia di interdizione e inabilitazione, in Fam. e dir., 2004, p. 126 ss.; F.ANELLI, Il nuovo sistema delle misure di protezione delle persone prive di autonomia, in Studi in onore di P. Schlesinger, Milano, 2004; S.PATTI, La nuova misura di protezione, in G. Ferrando (a cura di), L’amministrazione di sostegno. Una nuova forma di protezione dei soggetti deboli, Milano, 2005; P.CENDON, Un altro diritto per i soggetti deboli, l’amministrazione di sostegno e la vita di tutti i giorni, in G. Ferrando (a cura di), L’amministrazione di sostegno, Milano, 2005; G. MARCOZ, La nuova disciplina in tema di

amministrazione di sostegno, in Riv. not., 2005, p. 523 ss.; G.ORLACCHIO, La contraddittoria residualità sostanziale e alternatività procedurale dell’amministrazione di sostegno, in Vita not., 2005, p. 109 ss.

415 Sui delicati temi dell’educazione ed istruzione, v., per tutti, P.P

ERLINGIERI, La libertà di educazione, in ID., La persona e i suoi diritti. Problemi del diritto civile, Napoli, 2005, p. 170 ss.

416 P.P

ERLINGIERI, Mercato, solidarietà e diritti umani, in Rass. dir. civ., 1995, p. 84 ss.; ID., Il diritto dei contratti fra persona e mercato, cit., p. 254, afferma che la difesa del mercato sta nella tutela adeguata dell’impresa privata, come atto qualificato di iniziativa economica che, per sussistere, ha inevitabilmente bisogno di regole che non permettano che l’attività si svolga in contrasto con l’utilità sociale o in modo da arrecare danno alla sicurezza, libertà e dignità umana. Il comma 2 dell’art. 41 cost., pertanto, dimostra il nesso indissolubile tra la libertà di iniziativa e i valori personalistici e solidaristici affermati nella Costituzione. Ciò comporta che l’attività economica, categoria dell’avere, non può che essere strumentale alla realizzazione dei valori esistenziali.

rileva la predeterminazione degli intenti destinatori. L’attenzione al dato concreto e il superamento della tradizionale dicotomia tipicità-atipicità rappresentano le vie da percorrere nella soluzione di tutti i problemi connessi alla struttura e alla funzione del vincolo di destinazione. In effetti, il controllo di meritevolezza è vaglio attento e puntuale, che supera le angustie della distinzione fra negozio tipico e negozio atipico. L’esame sull’apprezzabilità dello scopo per conformità ai princípi fondamentali dell’ordinamento giuridico dello Stato esula dalla questione relativa al tipo. In un sistema negoziale come il nostro, fondato sulla valorizzazione della causa quale funzione in concreto svolta dall’atto, il tipo perde la sua collocazione privilegiata417 e cessa di essere oggetto di sopravalutazione da parte dell’interprete.

12. L’orientamento che nega carattere autonomo al controllo di meritevolezza.

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