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LETTERATURA

influenzare la frequentazione dello spazio pubblico

SOMMARIO

Definito cos’è uno spazio pubblico e stabilita l’importanza del sistema, in questo ca- pitolo il focus è sul singolo progetto.

La letteratura è la fonte per individuare alcuni parametri non banali per l’interpre- tazione del progetto dello spazio pubblico. Le qualità progettuali individuate fanno riferimento a tre categorie:

• grammatica: il progetto deve anzitutto rispondere a elementi tecnici e funzionali che mettano al centro i bisogni degli utenti [Carr et al, 1992];

• poetica: il significato è il bisogno umano fondamentale [Norberg-Schulz, 1979, ed. 2003];

• opportunità d’uso: le attività e le funzioni nello spazio, e la sua manutenzione nel tempo, sono fondamentali perché «Without activity, there can be no urba-

nity» [Montgomery, 1998, p. 97]. Per opportunità d’uso non si intendono solo le attività e le funzioni previste dal progetto, ma anche quelle spontanee o emerse in un secondo momento.

Molte considerazioni convergono sul tema dell’integrazione tra temi di progetto e componenti, rifuggendo la specializzazione funzionale. Solo in questo modo può av- venire il passaggio da “spazio” a “luogo”, da un sito generico e astratto a uno con- notato da valenze affettive ed emblematiche. In ogni caso, inizia a diventare chiaro che progettare un luogo è qualcosa di più di considerare la sua definizione formale. In particolare sono fondamentali la dimensione dell’identità e del carattere (che de- rivano dall’azione combinata di grammatica, opportunità d’uso e poetica), perché un luogo è più della somma delle sue parti, delle sue forme e delle sue componenti. È fondamentale comprendere il passaggio da spazio a luogo perché implica un diverso approccio progettuale: da disegno a progetto (a processo).

«It is hard to design a space that will not attract people. What is remarkable is how often this has been accomplished1» [Whyte, 1979].

«It is a relatively simple task to think of a successful place, to go there and know that this is a good place. We all have our favourites. But it is much more difficult to know why a place is successful, and importantly, whether and how this success can be generated by setting the right conditions. As the former Secretary of State for the Environ- ment has mused, what is it that «makes some places a pleasure to be in and others irredeemably dreary?» (Gummer, 1995). This debate has been ongoing amongst urban designers for at least 30 years now [...]. It is an important debate for it allows us to understand why places are successful rather than simply observing or appreciating that this is so2» [Montgomery, 1998, p. 94].

«Quindi cos’è un buon spazio pubblico? [...] in un certo senso è sorprendentemente facile sapere quando sono di successo. Un buon spazio pubblico è quello pieno di persone, uno spazio che istiga queste persone a rallentare, a fermarsi, a chiacchierare, o semplicemente a guardare il mondo che scorre, un posto che arricchisce le vite di quelli che lo usano» [Sorrell – ex Presidente CABE, in Gaventa, 2006].

«When commissioners talk about quality public spaces they often mean the choice of materials; when we talk about quality space we mean its spatial qualities and the quality of the experience it provides3» [Doedens - DS Landscaping, in Gaventa, 2006].

1 “È difficile progettare uno spazio che non attragga le persone. Quello che è notevole è quanto spesso questo avvenga” (traduzione dell’autore).

2 “È un compito relativamente semplice pensare a uno spazio di successo, dove andare e sapere che quello è un buon luogo. Abbiamo tutti i nostri preferiti. Ma è molto più difficile sapere perché un luogo è di successo, e cosa più importante, se e come questo successo sia generato ponendo le giuste condizioni. Come l’ex Segretario di Stato per l’Ambiente ha affermato, cosa rende alcuni luoghi piacevoli da vivere, e altri irrimediabilmente tristi? Il dibattito è in corso tra i progettisti urbani da almeno trent’anni. Si tratta di un dibattito importante perché ci permette di comprendere perché i luoghi sono di successo, piuttosto che semplicemente osservarli e apprezzare che sia così” (traduzione dell’autore).

3 “Quando i committenti parlano di qualità dello spazio pubblico, si riferiscono spesso alla scelta dei materiali; quando noi parliamo di qualità dello spazio ci riferiamo alle sue qualità spaziali e alla qualità dell’esperienza che forni- scono” (traduzione dell’autore).

3.1 SCALE E TEMPI DEL PROGETTO DELLO SPAZIO PUBBLICO