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4 CASO STUDIO

4.2 INQUADRAMENTO DELLA REALTà COMUNALE

4.2.3 TERRITORIO COMUNALE: DINAMICHE IN CORSO

Fino alla fine del XX secolo, Saragozza era una città tradizionalmente compatta, con un intorno metropolitano ridotto. Era riconducibile al modello di città mediterranea densa che accumula la maggior parte delle funzioni al suo interno (residenziale, com- merciale, attrezzature, ozio, servizi, industrie, ecc.) e questo ha permesso una città relativamente gestibile in quanto a distanze e funzioni. L’intorno della città possedeva un forte peso industriale, comunque i nuclei intorno erano piccole unità, trascurabili rispetto al comune di Saragozza.

Negli ultimi decenni, soprattutto a partire dall’anno 2000, numerosi fattori tradizio- nali sono cambiati. Da una parte, la città ha subito un’enorme espansione, dovuta principalmente a un forte sviluppo residenziale, che ha quasi duplicato la superficie urbanizzata. Inoltre, il boom industriale dei comuni confinanti, la miglioria delle vie di comunicazione e l’aumento dei prezzi delle case nella capitale hanno portato a una crescita di tali nuclei20. La costruzione di social housing (VPA - Vivienda Protegida de

Aragón) è stata tra i principali obiettivi dell’Amministrazione e interessi della politica urbanistica della città. La volontà politica era quella di offrire abitazioni di varia tipolo- gia, capaci di propiziare un ambiente urbano caratterizzato dall’integrazione sociale. Tra le grandi operazioni di social housing:

• Parque Goya (2000), settore già completato nell’estremo nord della città, 3.654 abitazioni con un’elevata percentuale di VPA;

• Rosales del Canal, 2330 abitazioni di cui il 93% VPA;

• Valdespartera, l’attuazione più importante in materia di social housing, con 9.387 abitazioni VPA (vedi figure 268-269 e figure a pagina 194);

• Arcosur, ancora in fase di costruzione, nei suoi 435 ettari costruirà 21.148 abita- 20 La popolazione di questi nuclei è aumentata di un 36% dal 2001 al 2007, in una proporzione molto maggiore rispetto a quella della capitale Saragozza. Circa 25.000 residenti di Saragozza si sono spostati in questi municipi, con più di 12.000 case costruite negli ultimi anni. La capitale nel frattempo ha messo a disposizione un’enorme quantità di social housing, alle quali si sommano tante altre attuazioni, che vanno a formare circa 35.000 abitazioni sociali più altrettante libere. Questo, unitamente alla regolazione del prezzo delle case, dovrebbe portare a una moderazione del tasso di crescita di questi comuni.

Figura 266. Popolazione per giunta municipale, fonte Atlas Zaragoza 2009. Figura 267. Piramide dell’età della popolazione, fonte Atlas Zaragoza 2009.

zioni, con il 60% di VPA.

Non tutte le grandi operazioni di sviluppo residenziale prevedevano grandi quote di social housing, come ad esempio l’urbanización Parque Venecia (http://www.residen- cialparquevenecia.com/), con più di mille appartamenti, vincitrice per la qualità e per il suo progetto del Premio de Arquitectura “Fernando García Mercadal” 2012 (vedi figure a pagina 195).

Il grande sviluppo immobiliare non ha interessato solo il settore residenziale. Fino a qualche anno fa, la città appena disponeva di edifici di uso esclusivo per uffici, men- tre la maggior parte si concentrava in edifici misti (divisi con la residenza) nel centro della città (soprattutto nella zona Independencia - Coso - Cesar Augusto - Paseo Pam- plona), con uffici di 200-300 m2 di superficie. Dall’anno 2000 iniziarono a sorgere i

primi immobili per esclusivo uso commerciale e fuori dal citato asse, ma sempre all’in- terno del terzo cinturone, come l’Edificio Trovador e il CEA di Gómez Laguna, con uffici tra i 200 e i 500 m2 di dimensione media. In entrambi gli edifici, la maggior parte degli

uffici era pubblica (uffici municipali, Consejerias o Servicios del Gobierno de Aragón) o semi-pubblica (Zaragoza Alta Velocidad, Sodemasa). Negli ultimi anni la situazione è completamente cambiata e il settore ha incominciato la sua “decentralizzazione”, con grandi aree per uffici in complessi ubicati dentro e fuori il terzo cinturone. In par- ticolare spiccano il complesso del Parque Empresarial Expo (ex recinto Expo, edifici Ronda, Actur ed Ebro e Padiglioni dei Partecipanti, per un totale di quasi 167.000 m2),

il World Trade Center Zaragoza (quasi 30.000 m2 destinati a uffici) e il complesso Ara-

gonia (9.000 m2). A questi si aggiunge il progetto del Milla Digital (edifici Bicentenario

e Trevoli). Sono inoltre sorti nuovi spazi lungo l’asse tradizionale o nelle sue vicinanze, principalmente edifici misti (Puerta Cinegia, Plaza 14, Zity), che difficilmente superano i 500 m2.

Anche il settore commerciale negli ultimi anni ha subito una profonda trasformazio- ne. Si è assistito a una proliferazione dell’offerta commerciale e all’apertura dei nuo- vi “parchi” commerciali e di tempo libero fuori dal tessuto urbano consolidato. La trasformazione ha riguardato anche la città consolidata, in cui la distribuzione delle attività commerciali e ricreative è andata conformandosi ai parametri dei centri com- merciali (ad esempio nell’intorno del Corte Ingles lungo il Paseo de Indipendencia si trovano il cinema multisala e succursali e franchasing delle stesse catene che si tro- vano nei centri commerciali della periferia). Paseo Indipendencia è ora considerato

come centro commerciale all’aperto, comunque nel suo intorno resistono paesaggi Figura 268. Valdespartera aprile 2003 , fonte: Urbanismo y desarrollo sostenibile en Zaragoza: la eco- ciudad de Valdespartera [de Miguel Gonzàles, 2010].

commerciali tradizionali21. I primi centri commerciali (anni Ottanta e Novanta), a dif-

ferenza di quanto accadde in tantissime altre città, vennero realizzati nel centro città, uno in ogni quartiere (Pryca, Continente, Independencia, el Carrefour Actur, Alcampo, Utrillas, Grancasa22). Fattore cruciale del cambiamento la soppressione nel 2005, da

parte del Gobierno de Aragón, della moratoria commerciale che limitava a 45.000 m2

la soglia massima di SBA (Superficie Bruta Alquilable - superficie lorda affittabile) che poteva essere promossa a Saragozza. Dopo le ripetute offerte da diverse marche con volontà di stabilirsi in città, tra cui Ikea, e la certezza che se non si fossero stabilite a Saragozza lo avrebbero fatto nelle comunità autonome confinanti, il governo regiona- le abolì le restrizioni commerciali in vigore. I nuovi parchi commerciali come Puerto Venecia23, PlaZa Imperial o Aragonia vogliono offrire “qualcosa in più”, un elemento

addizionale che funziona da richiamo commerciale e invita il visitante a passare tutta la giornata nel complesso. Generalmente è la combinazione tra un centro commercia- le che raggruppa negozi specializzati in un certo ambito (mobili, articoli per la casa, giocattoli, bricolage, giardinaggio, elettronica, ecc.) e spazi per il tempo libero spe- cifici (cinema multisala, piste da bowling e sale giochi, laghi artificiali e grandi aree verdi, aree gioco per i bambini, ecc). Tutto questo disegnato per attrarre soprattutto le famiglie e i giovani, i più inclini a questo tipo di centri, e convertire lo shopping in un’attività ludica.

Inoltre con l’apertura dei grandi multisala hanno chiuso le piccole sale cinema: già ne- gli anni Settanta e Ottanta del Novecento iniziarono a scomparire i “cines de reestre- no” nei barrios, poi a partire dagli anni Novanta (e ancor più nei 2000) hanno chiuso i cinema convenzionali nel centro città.