I soggetti intervistati durante la ricerca a Posadas tra settembre e novembre 2015. Un momento dell’indagine sul campo in uno dei settori informali di San Jorge.
Parte integrante del processo di ricerca-azione sono i progetti di ampliamento e modifica delle strutture utilizzate dall’organizzazione per i servizi offerti nel barrio: la struttura di accoglienza per anziani indigenti (Club de Abuelos) a San Jorge e la casa per le ragazze madri (Hogar de Madres) situata nei pressi del Centro Educativo San Francisco nel vicino barrio Sesquicentenario.
La fase di indagine sul campo ha compreso anche l’esplorazione delle diverse realtà urbane del quartiere di San Jorge, grazie all’aiuto e al sostegno delle ragazze impegnate nell’area sociale della ONG. In particolare le zone informali del barrio hanno rappresentato un utile elemento di confronto per ricostruire i percorsi di sviluppo spaziale che hanno interessato l’intero San Jorge nei trent’anni di lavoro collettivo degli abitanti e dell’organizzazione.
Il terzo e ultimo piano di indagine si articola attraverso il confronto con altri casi, sia allo scopo di leggere e definire con maggiore definizione i soggetti e le pratiche, sia per isolare le possibili lezioni e prospettive. Da un punto di vista me-todologico, per la definizione dello spazio operativo in-between si sono analizzati casi diversi in contesti anche molto distanti da quello indagato in prima persona. In questo senso si vuole porre l’attenzione sulle modalità di intervento più che sul contesto di applicazione di questi approcci. L’obbiettivo è una maggiore com-prensione di come i ‘soggetti terzi’ si muovono tra spazi relazionali, economici e fisici diversi. Lo scopo è di definire le caratteristiche dell’approccio approfondito in diversi ambiti di intervento, senza legarsi a tipologie di spazi geografici o di sviluppo troppo simili. Il rischio che si vuole evitare, in questo caso, è di richiude-re la descrizione ad un singolo contesto, che ne depotenzi le possibilità di analisi e confronto. I casi trattati riguardano l’Europa (Italia, Regno Unito, Portogallo, Francia e Germania), il continente americano (Stati Uniti/Messico e Brasile), l’Asia e l’Oceania (Giappone, India, Filippine e Australia) e il continente africano (Malawi e Kenya). Gli spazi di relazione, conflitto, confronto e collaborazione sono, dunque, individuati in ambiti e contesti molto diversi, in modo da trala-sciare per quanto possibile le notevoli differenze socio-culturali ed economiche, per esaminare unicamente gli aspetti inerenti il rapporto tra i soggetti analizzati (cittadini, istituzioni, organizzazioni) e le caratteristiche dell’approccio condotto
(in-between). Alcuni dei casi partecipano, dunque, ad una maggiore definizione
del-le tematiche poste in rilievo dall’analisi di Posadas. Altri casi sono invece funzio-nali alla definizione delle prospettive per l’approccio in-between. Allo stesso modo, alcuni casi sono indagati allo scopo di mettere in luce gli aspetti più fragili e cri-tici delle pratiche alternative approfondite. Lo scopo di analizzare esperienze in ambiti e contesti diversi è quindi coerente con la volontà di affinare le tematiche sollevate e le questioni connesse. La scelta dei casi da approfondire si è sviluppata durante l’intero percorso di ricerca, sia a partire dalle oggettive disponibilità di informazioni più strutturate, sia in base al contatto con ricerche compatibili e rispetto alla mia esperienza personale (nel caso delle testimonianze attinenti alle realtà di volontariato professionale). La difficoltà di comprendere e inquadrare dinamiche così complesse ‘dall’esterno’ è parte del percorso di indagine e uno dei motivi che hanno portato alla scelta di sviluppare questo lavoro.
L’ultimo piano di ricerca pone, inoltre, in risalto i punti oscuri del rapporto tra i soggetti terzi e il mondo finanziario e istituzionale, che nel campo dello svi-luppo ha avuto un effetto globalmente rilevante (Harvey, 2003). Oltre a questo viene sottolineato il valore della diffusione delle buone pratiche, siano esse
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OSSERVAZIONE SUL CAMPO
Barrio San Jorge a Posadas (Argentina)
INDAGINE
Il rapporto tra l’approccio in-between e la costruzione di strategie di conquista
e difesa del diritto alla città
L’approccio in-between come potenziale dispositivo per la definizione di ‘spazi giusti’
PERIMETRARE IL CAMPO DI INDAGINE
Definizione dell’in-between come dispositivo di sviluppo
contesto disciplinare rapporto con l’informale spazio teorico d’azione evoluzione dei soggetti soggetti e ambiti agire nell’ emergenza tutela e difesa diritto alla città produzione nuovi spazi abitativi integrazione urbana pratiche e relazioni stratificazioni interstizi (ri)conquiste temporaneità DEFINIRE L’APPROCCIO IN-BETWEEN Pratiche ed esiti compatibili con il caso studio, in contesti
socio-spaziali diversi
Barrio San Jorge (Posadas) Mandaue Orissa Mumbai Malawi São Paulo Timau Tijuana VALUTARE IL DISPOSITIVO IN-BETWEEN
Considerazioni sulle potenzialità dell’approccio indagato limiti e prospettive criticità e incongruenze potenzialità e diffusione esiti ed effetti giustizia sociale giustizia spaziale condivisione buone pratiche evoluzione e crescita urbana dimensione professionale Elemental Estudio Teddy Cruz+Fonna Forman Urban-Think Tank Mappa concettuale del percorso di ricerca.
zionali o alternative e sul ruolo del professionista ricercatore. In questo senso si vogliono mettere in evidenza aspetti diversi del lavoro professionale socialmente attivo, allo scopo di porre a confronto approcci e sistemi differenti, quando non premesse ed esiti contrapposti.
Struttura della tesi
La tesi si struttura in tre parti non necessariamente coincidenti con i piani di indagine prima enunciati.
La prima parte ha lo scopo di perimetrare il campo di indagine attraverso un approfondimento del quadro disciplinare di riferimento, delle caratteristiche e degli scenari operativi dei ‘soggetti terzi’ (ONG e organizzazioni simili) e di introdurre le pratiche e i processi between. Questa prima parte ha lo scopo di in-quadrare i percorsi di analisi e le potenzialità di sviluppo dell’approccio indagato, da un punto di vista pratico e metodologico. In questa sezione si evidenziano le caratteristiche degli attori approfonditi, la loro evoluzione nel tempo, le aree di intervento e il sistema delle relazioni adottato. I casi trattati in questa parte sono funzionali alla definizione della tipologia di approccio condotto dalle organiz-zazioni e all’evidenziazione delle sue caratteristiche quale sistema di intervento in-between. Attraverso la comparazione tra esperienze e contesti diversi si vogliono delineare le linee di intervento delle organizzazioni non governative, prescinden-do da una considerazione troppo legata all’ambito fisico di azione. L’obbiettivo di questa parte è inquadrare le tipologie di soggetti terzi approfonditi e sviluppare le caratteristiche dell’approccio in-between.
La seconda parte della tesi si concentra sulle pratiche spaziali attivate dai sog-getti terzi per meglio definire il dispositivo di azione in-between indagato dalla ricerca. La descrizione del caso studio del quartiere San Jorge a Posadas ha un ruolo centrale in questa parte, in quanto elemento fondante dalla cui analisi sono emerse le ipotesi di ricerca. Attraverso un suo inquadramento storico ed evoluti-vo si intende strutturare le caratteristiche principali dell’approccio condotto dalla ONG argentina. Tali caratteristiche contenutistiche e metodologiche divengono, successivamente, i caratteri discriminanti su cui confrontarsi con esperienze simili. La lettura di casi in contesti diversi partecipa alla definizione di quanto ipotizzato in merito agli interventi alternativi di produzione di città. Come per le esperienze presenti nella parte precedente, anche in questo caso l’obbiettivo si sposta dallo spazio fisico a quello dell’intervento e delle relazioni che lo hanno determinato e reso possibile. Il focus sui casi non è unicamente inerente la tipologia di relazione, ma ricerca un confronto in merito agli esiti socio-spaziali dell’intervento, quando non al loro peso sulle politiche di gestione di quello spazio. L’obbiettivo di questa seconda parte è restituire gli esisti dell’indagine sul caso di San Jorge, ponendolo poi a confronto con casi compatibili in contesti diversi.
La terza parte ha lo scopo di mettere in tensione il caso con ambiti diversi, allo scopo di comprendere quali lezioni sia possibile estrarre dall’esperienza di Posadas e più in generale operare una valutazione sull’approccio in-between de-lineato come dispositivo di costruzione di ‘spazi giusti’. La terza parte affronta quindi trasversalmente il tema di ricerca, ponendo in risalto elementi critici e potenzialità degli argomenti posti. L’evoluzione disciplinare della considerazione sullo sviluppo della ‘città giusta’ viene messa in parallelo alle pratiche alternative
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di costruzione di tali spazi, che si sono evidenziate. In questo caso le esperienze citate hanno la funzione di manifestare le prospettive dell’approccio in-between indagato e di evidenziare allo stesso tempo le problematiche che può determi-nare. L’ultima parte, dunque, approfondisce le criticità dell’approccio in-between e le sue potenzialità nella diffusione di buone pratiche urbane, anche attraverso il confronto con figure professionali di riferimento che possono suggerire possibili linee di condotta per futuri sviluppi della ricerca e del laoro sul campo.
«Quindi perché l’America Latina è speciale? E cosa possiamo imparare da essa? Come vedremo, i paesi del Sud e Centroamerica sono stati il contesto per il più grande esperimento del ventesimo secolo nell’ambito dell’abitare urbano. L’America Latina, non dimentichiamolo, ha assistito all’urbanizzazione di massa molto prima di Cina e Africa (…) è diventato un cliché dire che metà della popo-lazione mondiale vive nelle città, ma molti paesi dell’America Latina hanno avuto un’urbanizzazione dell’80 per cento per decenni.» (McGuirk, 2014: 112).
Per raccontare l’esperienza svolta a Posadas, da settembre a novembre 2015, è utile partire da un’immagine di qualche anno successiva. A dicembre 2017 Misio-nes Online, un quotidiano digitale della provincia di MisioMisio-nes, nel povero nord-est argentino, pubblica una foto che farà in pochi giorni il giro del mondo. Si vede una bambina di etnia Guaraní1 che durante la torrida estate australe placa la propria sete distesa a terra, con il viso schiacciato su una piccola pozzanghera. Questa foto, ripresa da una giornalista di Misiones Online il giorno stesso, viene scattata proprio a Posadas, la capitale economica e amministrativa della regione. L’immagine scatenerà una serie di reazioni internazionali e un’attenzione media-tica che porterà all’annuncio di misure volte a contenere l’emergenza umanitaria presente nella città. L’immagine, nella sua immediatezza, rappresenta bene la dua-lità che ho potuto testimoniare con la mia esperienza in Argentina.
La foto è stata scattata nel Microcentro, lungo una delle quattro avenidas che racchiudono il centro storico, economico e amministrativo della città. Il quartiere più vecchio e benestante di Posadas, in cui sorgono lottizzazioni di villette private accanto ad alti palazzi con vista sul famoso rio Paraná reso celebre anche dalle storie dello scrittore Horacio Quiroga2. In una città in cui la maggior parte delle persone si muove con ciclomotori e biciclette, oltre che con i variopinti e malan-dati autobus pubblici, una giornalista fotografa dalla sua auto, mentre si reca nella centrale sede del giornale, una bambina che beve da una pozzanghera sul selciato. L’immediatezza dell’immagine descrive una doppia città che condivide i propri
1 I Guaraní sono un’etnia indigena precolombiana che attualmente è prevalente in Paraguay, ma che risulta avere influenze culturali e genetiche anche in Argentina, Brasile, Uruguay e Bolivia. 2 Lo scrittore, originario dell’Uruguay, proprio a Misiones trascorrerà un periodo della sua vita, immerso nella natura selvaggia della regione.