il piano Forestale Generale 2009-2013
3.4 Lo scenario agro-forestale regionale
I principali comparti che caratterizzano lo scenario agricolo regionale sono l’orto- frutta, i cereali, gli allevamenti, i settori oleicolo e vitivinicolo, il tabacco e le foreste. Numerosi inoltre sono i prodotti a marchio di origine e le produzioni tradizionali che con- traddistinguono il territorio.
Il valore delle produzioni regionali di ortaggi, frutta, latte e carne incide per oltre il 20% rispetto al Mezzogiorno; il tabacco nonostante sia destinato a calare incide per il 97% sulle regioni meridionali e per il 37% a livello nazionale mentre altri comparti ad alto valore sono quello del vino, dell’olio e dei cereali.
Per quanto riguarda il comparto zootecnico50 la Campania con quasi 493.000 UBA è
la sesta regione dopo Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Sardegna ed ospita oltre il 36% dei capi allevati al sud. Mentre per densità di allevamenti bovini è la quinta regione italiana, con un rapporto unità di bovino adulto superficie territoriale pari a 36,27 UBA/kmq di gran lunga superiore ai valori medi per le regioni del centro e del sud che non superano le 19 UBA/kmq. Si nota inoltre un notevole incremento negli ultimi anni con un aumento percentuale medio della densità di allevamenti di oltre il 10% dal 2002 al 2007.
Nella tabella che segue è indica la produzione vendibile del comparto pari a circa 516.000 milioni di euro suddivisi tra carne e latte prodotti in regione.
Tabella 3.1 – Quantità prodotta e valore della produzione per i principali prodotti cam- pani, valori percentuali rispetto al dato del Mezzogiorno ed al dato nazionale, nell’anno 2009.
Prodotti Quantità prodotta
(migliaia di q)
Valore produzione regionale nel 2009
(mln di euro)
Incidenza Valore pro- duzione regionale/
Tot. Mezzogiorno
Incidenza Valore pro- duzione regionale/ Tot. Italia Cereali 3.057 51.449 9% 2% ortaggi 13.939 828.166 26% 15% Frutta 6.366 313.372 26% 11% agrumi 700 26.977 2% 2% Vino 1.281 63.691 16% 3% olio 410 105.846 10% 8% Carne 1.688 328.482 21% 4% latte 4.863 187.446 20% 4% tabacco 313 89.955 97% 37%
Fonte: Elaborazione INEA su dati ISTAT, 2009
Nel suo complesso il settore agricolo vanta produzioni di alto livello qualitativo che costituiscono assieme all’agroindustria una componente di notevole importanza per l’eco- nomia della regione.
Tabella 3.2 – Numero di aziende e superfici per provincia relative alle produzioni ortofrut- ticole e cerealicole DOP e IGP ed oli extravergini nell’anno 2008.
Ortofrutta e cereali (DOP e IGP) Olio Extravergine di Oliva (DOP e IGP)
Provincia Aziende agricole Superficie (ha) Aziende agricole Sup. olivicola (ha)
Caserta 52 231 - - Benevento 6 14 - - Napoli 264 163 54 86 avellino 24 119 - - Salerno 327 287 142 476 Totale Campania 673 813 196 561,87 Totale Mezzogiorno 1.759 7.277 2.699 19.846 di cui Campania (%) 38% 11% 7% 3% totale italia 15.450 42.922 18.167 88.814 di cui Campania (%) 4% 2% 1,1% 0,6%
Fonte: Elaborazione INEA su dati ISTAT, 2008.
La regione ospita il 38% delle aziende produttrici di ortofrutta e cereali DOP ed IGP del Mezzogiorno ed il 4% di quelle nazionali. Secondo i dati del 2008 nelle regioni del Mezzogiorno sono attive 1.759 aziende per un numero complessivo di 7.277 ettari; a livello nazionale 15.450 su una superficie di 42.922 ettari, mentre in regione le aziende sono 673 su una superficie di 813 ettari. In termini di superficie investita la Campania partecipa alle produzioni di qualità occupando l’11% della superficie del Mezzogiorno con prodotto DOP ed IGP ed il 2% rispetto alla superficie nazionale.
Per quanto riguarda gli oli extravergine di oliva la Campania ospita il 7% delle azien- de a marchio DOP ed IGP ed il 3% della superficie del Mezzogiorno dedicata ai prodotti di qualità.
Le aziende votate alla coltivazione di vitigni per la produzione di vini DOC e DOCG in Campania rappresentano circa il 18% delle aziende viticole.
Sono presenti numerosi prodotti tipici e tradizionali che testimoniano la ricchezza del comparto in termini economici e non solo, assicurando l’esaltazione di componenti più difficilmente traducibili in valori monetari. I prodotti di qualità infatti esprimono un elevato valore in quanto a tradizione, legame con il territorio, capacità di conservazione del patrimonio genetico e quindi di tutela della biodiversità. Tra i prodotti a “marchio di origine” sono presenti le DOP (Denominazione di Origine Protetta), strettamente legate ad una determinata zona produttiva le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendo- no essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono prodotti. Più precisamente in Campania sono state riconosciute 12 DOP tra cui la Mozzarella e la Ricotta di Bufala Campana, il Provolone del Monaco, quattro oli extra-vergine (Cilento, Colline Salernitane, Penisola Sorrentina e Colline dell’Ufita); infine il Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese- nocerino ed il pomodorino del Piennolo del Vesuvio.
A dimostrazione dell’importanza della tradizione oleicola campana un altro olio che attualmente gode della protezione transitoria nazionale in corso di registrazione presso l’Unione Europea sta per essere aggiunto alle DOP già riconosciute, mentre la Castagna di Serino e l’Oliva di Gaeta sono in fase di istruttoria ministeriale. Tra i prodotti a marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) attribuito a beni agricoli e alimentari dotati almeno di una caratteristica strettamente legata all’origine geografica, sono presenti in Campa- nia 8 prodotti con marchio IGP registrato, tra cui il Carciofo di Paestum, i Limoni Costa
D’Amalfi e di Sorrento, la Mela Annurca Campana e la Nocciola di Giffoni.
Tabella 3.3 – Le produzioni di qualità
Caciocavallo Silano Cipollotto Nocerino Fico bianco del Cilento Mozzarella di Bufala Campana olio extravergine di oliva Cilento
olio extravergine di oliva Colline Salernitane olio extravergine di oliva irpinia - Colline dell’Ufita olio extravergine di oliva penisola Sorrentina
DOP - Reg. CE 510/06 pomodorino del piennolo del Vesuvio
pomodoro S. Marzano dell’agro Sarnese-nocerino provolone del Monaco
Ricotta di Bufala Campana
In corso di registrazione presso l’Unione Europea
con protezione transitoria nazionale olio extravergine di oliva terre aurunche
In fase di istruttoria ministeriale Castagna di Serino
oliva di Gaeta Carciofo di paestum Castagna di Montella limone Costa d’amalfi limone di Sorrento Marrone di Roccadaspide Melannurca Campana
IGP - Reg. CE 510/06 Nocciola di Giffoni
Vitellone Bianco dell’appennino Centrale IGP in corso di registrazione presso la Unione
Europea con Protezione Transitoria Nazionale Suino Napoli (protezione transitoria non richiesta)
Transitoria Nazionale
IGP in fase di istruttoria ministeriale
Noce di Sorrento pasta di Gragnano torrone di Benevento
Tabella 3.4 – I vini di qualità
Vini a Denominazione di origine controllata e garantita DOCG
Fiano di avellino. taurasi
Greco di tufo
Vini a Denominazione di origine controllata DOC
aglianico del taburno o taburno aversa
Campi Flegrei Capri
Castel San lorenzo Cilento
Costa d’amalfi, accompagnata o no dalle sottozone: Furore o Ravello o tramonti
Falerno del Massico Galluccio
Guardia Sanframondi o Guardiolo
irpinia accompagnata o no dalla sottozona: Campi taurasini ischia
penisola Sorrentina, accompagnata o no dalle sottozone: Gragnano o lettere o Sorrento
Sannio
Sant’agata de’ Goti o Sant’agata dei Goti Solopaca
Vesuvio
Vini ad Indicazione Geografica Tipica IGT Beneventano Campania Colli di Salerno Dugenta Epomeo paestum pompeiano Roccamonfina terre del Volturno
Fonte: Sito ufficiale della Regione Campania, 2010
Anche il comparto vitivinicolo è caratterizzato dalla presenza di numerose produzio- ni di qualità. Tra i vini campani registrati, tre sono a Denominazione di Origine Controlla- ta e Garantita (DOCG) veri prodotti di punta della provincia di Avellino: il Taurasi, ricono- sciuto già dal 1993, il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo, ben 18 vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC) e 9 ad Indicazione Geografica Tipica (IGT).
Infine sono ben 331 le produzioni campane classificate come “tradizionali” secondo il Reg. CE 509/06, tra cui l’Albicocca Vesuviana, il Limone di Sorrento, Costa d’Amalfi e di Procida, la Ciliegia Napoletana, la Noce di Sorrento ,la Mozzarella e la Pizza Napoletana sono stati registrati come S.T.G., Specialità Tradizionali Garantite.
L’agricoltura campana vanta dunque produzioni di alto livello qualitativo, nonostan- te la forma di conduzione più diffusa sia ancora quella tradizionale a carattere familiare e malgrado la ridotta dimensione media aziendale. Secondo l’indagine ISTAT (dati SPA
2007) che esamina la distribuzione delle aziende per classi di ampiezza della superficie agricola utilizzata, circa il 60% delle aziende dispone di meno di 2 ettari e coltiva il 13% circa della SAU; mentre meno del 1% delle aziende presenta una superficie che supera i 50 ettari.
A dispetto di queste caratteristiche strutturali, il settore svolge un ruolo molto impor- tante per l’economia della regione. Il valore della produzione dell’intera branca agricoltura per il 2009 è pari a 3.130.438.000 di euro, che al netto dei consumi intermedi ha determi- nato un valore aggiunto pari a 2.003.437.000 euro. Esso rappresenta circa il 22% del valore aggiunto prodotto dall’agricoltura nell’intero Mezzogiorno ed il 9% rispetto all’Italia. A li- vello nazionale la Campania è al quarto posto dopo Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia. L’occupazione, come negli altri settori, sconta la crisi emersa negli ultimi due anni, mostrando un calo fisiologico. Nel 2007 infatti l’incidenza degli occupati nel settore prima- rio sul totale regionale era pari al 6,1%, mentre nel 2009 i lavoratori occupati sono 66.000, il 4% del totale, comunque in linea con il dato nazionale.
In ogni caso in Campania si concentra l’8% circa della manodopera agricola italia- na, il 18% rispetto al Mezzogiorno. Si tratta per il 75% di manodopera familiare, al pari di quanto si registra a livello nazionale. La cui importanza strategica nelle aree rurali, si traduce in un fattore di garanzia sia per il presidio del territorio, delle tradizioni rurali, dell’economia locale.