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Strumenti, iniziative e attività a supporto del movimento Open Access

Movimento Open Access: origini, strategie, politiche e iniziative

1. L’Università di [Nome] fa propri i principi dell’accesso pieno e aperto alla letteratura scientifica e promuove la libera disseminazione in rete dei risultati delle

1.3 Strumenti, iniziative e attività a supporto del movimento Open Access

Nell`ultimo decennio il movimento OA si è dimostrato abbastanza forte e attivo nel campo della ricerca scientifica, contribuendo all’apertura di una moltitudine di nuovi canali digitali che seguono le strategie OA (Riviste e Repository Istituzionali e Disciplinari OA) e in conformità alle Politiche OA, che vengono adottate e condivise da diverse istituzioni che supportano la produzione scientifica.

Repository Istituzionali Open Access e strategie Linked Open Data

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Tra i Repository OA noti a livello internazionale vi sono i già citati Repository Disciplinari per la diffusione dei prodotti della ricerca scientifica:

a) di fisici e matematici - ArXiv.org;

b) di economisti - RePEc (Research Papers in Economics); c) nel campo delle scienze dell’informazione - E-LIS.

Tra le più importanti Directory che indicizzano Riviste e Repository OA e loro contenuti ci sono:

1. DOAJ (Directory of Open Access Journals);

2. OpenDOAR (Directory of Open Access Repositories); 3. ROAR (Registry of Open Access Repositories); 4. Open Access CORE (COnnecting REpositories);

5. NDLTD (Networked Digital Library of Theses and Dissertations);

6. DOAB (Directory of Open Access Books), la Directory dedicata alle monografie peer reviewed rese disponibili tramite licenze OA;

7. Portale NARCIS (National Academic Research and Collaborations Information System);

8. Portale DART-Europe Portal (vedi sito) di ricerca delle tesi di dottorato full- text provenienti da 300 Università di 19 paesi europei;

9. Portale di ricerca DRIVER (Digital Repository Infrastructure Vision for European Research);

10. Motore di ricerca BASE (Bielefeld Academic Search Engine); 11. Motore di ricerca OAIster;

12. Motore di ricerca Open Access Thesis and Dissertations.

Tra le più notevoli comunità online che promovono la conoscenza sul movimento OA si segnalano i seguenti Portali:

1. UNESCO’s Global Open Access Portal (GOAP);

2. SPARC (Scholarly Publishing and Academic Resources Coalition) e SPARC Europe;

3. OpenAIRE (Open Access infrastructure for Research in Europe); 4. COAR (Confedaration of Open Access Repositories);

5. EIFL (Knowledge without boundaries); 6. EnablingOpenScholarship (EOS); 7. Public Library of Science (PLoS);

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8. PLEADI, la piattaforma nazionale per l'accesso centralizzato alla letteratura scientifica depositata nei Repository aperti italiani, istituiti e gestiti da Università ed Enti di ricerca.

Dal 2009 in poi sono stati lanciati diversi progetti di collane di monografie culturali umanistiche OA, come: New Metaphysics, Critical Climate Change, Global Conversations, Unidentified Theoretical Objects, Liquid Books, OA books (Altman M. 2013).

La British Academia ha preparato una ricca riflessione sulle sfide affrontate dalle pubblicazioni OA nelle Scienze Umanistiche e Sociali (vedi sito Debating Open Access, 2013), mentre il JISC (Joint Information Systems Committee) insieme con l’Arts and Humanities Research Council (AHRC) hanno finanziato il Progetto britannico OAPEN-UK (2010-2015) per la pubblicazione delle monografie OA.

Nel 2012 la Commissione Europea ha pubblicato le «Raccomandazioni sull’Accesso all’informazione scientifica e sulla sua conservazione» (417 del 17 luglio 2012), in cui viene indicato che lo sviluppo di un’economia basata sull’innovazione e sull’ampia diffusione dei risultati della ricerca scientifica rappresenta una priorità tra le azioni da avviare nell’ambito della «Agenda digitale».

Inoltre, diverse nuove tendenze e concrete proposte relative al movimento OA sono affiorate durante:

a) le annuali (dal 2005) conferenze Munin Conference on Scientific Publishing;

b) le annuali (dal 2007) settimane OA Week programmate a livello internazionale. Nella Settimana internazionale OA (Berlin 11) del 2013 è stato rilasciato un utile strumento, OA Button, per la ricerca alternativa in modalità OA, ovvero per la verifica di una «immediate online availability of research articles, along with the rights to use these articles fully in the digital environment» (vedi sito OA Button) di articoli scientifici con accessi negati sul web.

Dal 2007 l'European Research Council (ERC) ha richiesto che tutte le pubblicazioni peer reviewed (Ferrazzoli, 2015) prodotte nell'ambito di progetti finanziati dall'ERC (vedi sito «Pubblicazioni dei progetti finanziati dall'ERC») siano depositate - immediatamente dopo la loro pubblicazione - in un Repository OA, e rese liberamente accessibili - immediatamente o al più tardi 6 mesi (il periodo di embargo) dopo la loro pubblicazione. Per appoggiare in parte tale richiesta, nel 2010 il Progetto OpenAIRE (2010-2013) ha lanciato OpenAIRE Orphan Repository nel

Repository Istituzionali Open Access e strategie Linked Open Data

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quale possono essere depositate le pubblicazioni dei ricercatori le cui Istituzioni non possiedono ancora un proprio Repository OA.

Lo stesso Progetto, al fine di offrire uno spazio informativo per ricercatori, enti e finanziatori di ricerca per quanto riguarda le questioni su Accesso Aperto, Diritto d'autore, Repository ad Accesso Aperto, ha creato una rete di servizi online a livello iternazionale - National Open Access Desk (vedi sito). Entro il progetto OpenAIREplus (vedi sito), che ha lavorato in tandem con l’OpenAIRE fino a 2013, sono stati sviluppati i collegamenti tra diverse categorie di pubblicazioni di ricerca, dati di ricerca e i progetti di finanziamento.

Nel 2013 viene lanciato il Repository Zenodo per le pubblicazioni e dati aperti della ricerca, frutto della collaborazione tra CERN e il citato progetto OpenAIRE. Zenodo presenta un database per il deposito e la conservazione dei risultati di ricerca da parte di tutti i ricercatori, singoli o parte di gruppi di ricerca, comunità o istituzioni non dotate ancora di un Repository dei contenuti di ricerca. Attravreso metadati, i contenuti nel Repository Zenodo comunicano con i servizi Web 2.0, Mendeley, servizio online recentemente acquisito da Elsevier, che utilizza la tecnologia Cloud per la creazione di bibliografie a scopo citazionale (De Robbio A. 2013, p.1).

Sempre nel 2013 LIBER (Ligue des Bibliothèques Européennes de Recherche – Association of European Research Libraries), COAR (Confedaration of Open Access Repositories) e il Progetto OpenAIRE hanno pubblicato uno Statement congiunto sull'Open Data Pilot del programma HORIZON 2020 promosso dalla Commissione Europea. Il medesimo Programma accentua l’importanza di disseminazione dei risultati della ricerca attraverso i canali OA.

Il Progetto europeo MedOAnet (Mediaterranean Open Access Network) ha rilasciato nel 2013 le «Linee Guida per l’implementazione delle Politiche Open Access» (MedOANet for implementing Open Access policies), a supporto degli enti di ricerca e dei finanziatori di ricerca.

Sulla scia delle politiche promosse dall’Unione Europea in materia OA e del programma Horizon 2020, la Commissione Europea ha rilasciato Guidelines on Open Access to Scientific Publications and Research Data e ha attivato i progetti OpenAIRE20201 e Open Research Data Pilot2, due iniziative supportate

rispettivamente con 13.132.500 e 3 miliardi di euro. Nel 2015 OpenAIRE ha lanciato una gara per due prototipi (tecnologie o workflows/flussi di lavoro) nel settore della

1 OpenAIRE2020: A new horizon for open science: <https://www.openaire.eu/news-events/openaire2020- press-release>

2 Horizon 2020 – Outline of a Pilot for Open Research Data:

<http://sito.entecra.it/portale/public/documenti/horizon_2020_open_data_pilot.pdf> 66

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peer review aperta che deve essere allineata con l'infrastruttura OpenAIRE, compreso Zenodo.org.

Il 6 maggio 2015 la Commissione Europea ha reso pubblici i piani per creare un mercato unico digitale per l’Europa (una delle principali priorità stabilite nel suo programma di lavoro) definendo sedici iniziative, la prima tra le quali è migliorare l’accesso ai beni e servizi digitali in tutta Europa per i consumatori e le imprese.3

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