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Struttura argomentale

CAPITOLO 3: La nominalizzazione non marcata

2. Correlati grammaticali

2.3. Struttura argomentale

Come visto nel cap. 2 (§1.2.2), una delle caratteristiche principali88 dei nomi eventivi

è di presentare una struttura argomentale. Infatti, la struttura argomentale di una parola dipende dalle sue caratteristiche semantiche (Grimshaw 1990: 1-2), e pertanto un verbo nominalizzato tende a conservare la propria struttura argomentale. In termini sintattici, gli argomenti A e P di un nome eventivo coincidono col soggetto e l’oggetto del corrispondente verbo transitivo, mentre l’argomento S coincide col soggetto del corrispondente verbo intransitivo.

Il trattamento degli argomenti dei verbi nominalizzati è uno degli aspetti più studiati delle Action Nominal Constructions (Comrie 1976: 200), ossia delle nominalizzazioni la cui testa è un nome eventivo. Infatti, essendo le nominalizzazioni elementi intermedi tra nome e verbo, vi sono due possibilità principali: i loro argomenti possono presentare la stessa realizzazione morfosintattica degli argomenti di un nome non derivato, oppure possono essere trattati come gli argomenti di un predicato. Koptjevskaja-Tamm (1993: 60-61) ha individuato nelle

88 Per quanto non esclusive: si è mostrato in cap. 2 §1.2.1 che anche i nomi del primo ordine possono

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lingue del mondo numerose varianti intermedie tra i due casi estremi, riassumibili nell’elenco seguente:

1) Tipo frasale (SENT), in cui tutti gli argomenti sono realizzati come argomenti del verbo;

2) tipo possessivo-accusativo (POSS-ACC), in cui i soggetti transitivo (A) e intransitivo (S) sono realizzati come argomenti del nome, mentre l’oggetto (P) è realizzato come argomento del verbo;

3) tipo ergativo-possessivo (ERG-POSS), in cui P e S sono realizzati come argomenti del nome, mentre A è realizzato come argomento del verbo oppure come complemento obliquo;

4) tipo nominale (NOMN), in cui tutti gli argomenti sono realizzati come argomenti del nome (diretti o obliqui); un sottotipo è quello in cui sia S-A sia P sono espressi come possessori (DBL-POSS), in altri casi S e A sono espressi come possessori, mentre P è reso con un complemento obliquo (POSS-ADN);

5) tipo misto (MIX), in cui S è realizzato come argomento del nome, A come obliquo (magari con la stessa marca dell’agente delle frasi passive), e P come argomento del verbo;

6) tipo incorporante (INC), in cui P entra a far parte della nominalizzazione, S è realizzato come argomento del verbo o del nome, mentre A si comporta come S oppure è realizzato come obliquo;

7) tipo relativo (REL), in cui S e P sono espressi come argomenti del nome, mentre A è espresso in una frase relativa che si riferisce alla nominalizzazione.

Essendo la nominalizzazione un fenomeno molto ampio, spesso ogni lingua presenta costruzioni riconducibili a tipi diversi. In italiano, ad esempio, sono attestate nominalizzazioni di sette tipi, come si vede negli esempi seguenti (tratti e adattati da Palmerini (2005) con l’esclusione di (52), che è tradotto da Chomsky (1970)):

132 (50) L’aver Piero agitato le braccia (SENT).

(51) Il dispensare interviste ai giornalisti dei parenti degli ostaggi (POSS-ACC). (52) La distruzione della città da parte del nemico (ERG-POSS).

(53) Il controllo dei passaporti della polizia (NOMN del sottotipo DBL-POSS). (54) La stima di Andrea nei confronti di Mario (NOMN del sottotipo POSS-ADN). (55) Non controllare i prezzi da parte del governo (MIX).

(56) Lo smaltimento rifiuti del Comune (INC).

Come mostrato in §1.1, la resa “verbale” degli argomenti in cinese si manifesta solo nell’ordine dei costituenti, mentre la resa “nominale” coinvolge la particella di determinazione nominale de (come visto in §2.1). Si osserva, in particolare, che quando l’elemento modificato è una parola che lessicalizza un’entità del secondo ordine, prima di 的 de possono comparire sia il soggetto sia l’oggetto delle azioni transitive (A e P), nonché l’unico argomento dei nomi eventivi monoargomentali (S). Cfr. gli es. seguenti, tra cui (59) è ripreso dall’es. (10) del cap. 2:

(57) 城市 的 破坏

chéngshí de pòhuài città DE distruzione ‘La distruzione della città’ [P 的 de N].

(58) 专家们 的 称道

zhānjiāmen de chēngdào esperto.PL DE elogiare ‘Gli elogi degli esperti’ [A 的 de N].

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(59) 鲨鱼 的 游泳

shāyú de yóuyǒng squalo DE nuoto ‘Il nuoto dello squalo’ [S 的 de N].

La struttura di modificazione nominale vista negli esempi appena citati permette di esprimere uno solo degli argomenti del verbo. Può essere interpretata in questo senso l’osservazione che in cinese le nominalizzazioni hanno come regolare conseguenza l’“eliminazione” di uno degli argomenti del verbo (Sun 2006: 187). In taluni casi, l’interpretazione dell’argomento espresso può essere ambigua tra A e P. Ad es., in (58) sono solo la conoscenza del mondo e il contesto a permettere di capire che gli esperti lodano, e non sono lodati. Secondo Li & Thompson, nei casi di ambiguità l’argomento che viene normalmente inteso è il paziente (1981: 577). Questo sembra vero anche in altre lingue89, e trova riscontro cognitivo nel fatto che il

paziente è l’argomento interno all’azione, e pertanto è meno facilmente omissibile. È a questo punto interessante esaminare il trattamento degli argomenti delle nominalizzazioni del cinese dal punto di vista della classificazione di Koptjevskaja- Tamm (1993). In primo luogo, la tipologia di nominalizzazione SENT è logicamente esclusa perché, quando la morfologia non dà informazioni sulla parte del discorso, l’unico modo per individuare una nominalizzazione è proprio il diverso trattamento degli argomenti, e nella fattispecie il diverso ordine sintattico e l’uso delle particelle. In assenza di una traccia morfologica di nominalizzazione sul verbo, il tipo di nominalizzazione SENT sarebbe in cinese del tutto indistinguibile dalla frase predicativa non marcata, col verbo non nominalizzato.

Si consideri il sintagma nominalizzato “La distruzione della città da parte del nemico”. La resa probabilmente più naturale del sintagma in questione è tramite una struttura del tipo POSS-ADN:

89 Ad esempio in italiano, ove un sintagma come “la distruzione dei nemici” viene facilmente interpretato come “i nemici sono stati distrutti”, più che come “i nemici hanno distrutto”.

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(60) 敌人 对 城市 的 破坏

dírén duì chéngshì de pòhuài nemico verso città DE distruggere (lett. La distruzione del nemico verso la città’).

Come osservato per l’italiano, tuttavia, anche in cinese sono disponibili diversi formati di resa degli argomenti del nome. Ad es., in (57), si è visto come il paziente 城市 chéngshì ‘città’ possa comparire come modificatore del verbo 破坏 pòhuài ‘distruzione’ in un sintagma traducibile come ‘La distruzione della città’, come si verifica nel tipo ERG-POSS. Quando, come in questo caso, P compare come argomento del nome, è tuttavia esclusa l’espressione dell’agente realizzato come complemento obliquo, come sarebbe tipico del tipo di nominalizzazione ERG-POSS. Negli esempi agrammaticali che seguono, A è introdotto rispettivamente da 被 bèi, la marca dell’agente e del passivo, e da 叫 jiào, 让 ràng e 给 gěi, le altre tre preposizioni che possono introdurre l’agente nelle frasi passive:

(61) *被 敌人 城市 的 破坏

bèi dírén chéngshì de pòhuài

PASS nemico città DE distruggere

(significato inteso ‘La distruzione della città da parte del nemico’).

(62) *叫/让/给 敌人 城市 的 破坏

jiào/ràng/gěi dírén chéngshì de pòhuài

AG/AG/PASS90 nemico città DE distruggere

(significato inteso ‘La distruzione della città da parte del nemico’).

In questi casi, l’agente non viene espresso nel sintagma nominale ma nella frase, come in (63) e (64):

90 Le preposizioni 叫 jiào e 让 ràng sono glossate come AG (agente) perché dopo di esse è

obbligatoria l’espressione dell’agente, mentre 给 gěi, come 被 bèi, è glossato come PASS (passivo)

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(63) 城市 的 破坏 是 敌人 造成 的。

chéngshì de pòhuài shì dírén zàochéng de città DE distruzione essere nemico creare DE ‘La distruzione della città l’ha causata il nemico’.

(64) 城市 的 破坏 来自于 敌人。

chéngshì de pòhuài láizìyú dírén città DE distruzione venire da nemico ‘La distruzione della città è provenuta dal nemico’.

Quanto alle preposizioni che introducono l’agente 被 bèi , 叫 jiào, 让 ràng e 给 gěi, esse compare solo con il verbo al passivo, in frasi in cui in nessun modo il verbo può essere privato dei tratti verbali e nominalizzato:

(65) 城市 被/叫/让/给 敌人 破坏 *(了)。

chéngshì bèi/jiào/ràng/gěi dírén pòhuài *(le)

città PASS/AG nemico distruggere *(PERF)

‘La città è stata distrutta dal nemico’.

In definitiva, per quanto diversi tipi di realizzazione degli argomenti siano disponibili a livello di sintagma nominale, il cinese sembra presentare minore flessibilità rispetto all’italiano. L’italiano, infatti, se trova nel tipo ERG-POSS la propria strategia prediletta, realizza anche sintagmi riconducibili a tipi diversi. In cinese, invece, molti tipi di espressione degli argomenti sono esclusi. In particolare, sembrano essere esclusi i tipi misti, che mischiano argomenti realizzati con strategie verbali e argomenti realizzati con strategie nominali.

L’espressione di uno dei partecipanti all’azione attraverso una strategia nominale è un chiaro correlato grammaticale di nominalizzazione: segnala la nominalizzazione anche in funzioni sintattiche che potrebbero, altrimenti, essere svolte anche da verbi. Si veda, ad esempio, (66), in cui il verbo 吃 chī ‘mangiare’ funge da topic del tipo hanging. Si è detto che questo formato di topic può essere realizzato anche da verbi (cfr. §1.3); tuttavia, in questo caso, il fatto che nel topic sia espresso uno specificatore attraverso una strategia peculiarmente nominale indica che in quel contesto il verbo è nominalizzato:

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(66) 葡萄 的 吃, 你 能 说出 几 种?

pútao de chī, nǐ néng shuōchū jǐ zhǒng? uva DE mangiare, tu potere dire quanti CLS? ‘Il mangiare dell’uva, quanti tipi (di usi) potresti dire?’

(zhTenTen).

Analogamente, nel caso di un verbo che compare nel contesto di oggetto, l’espressione di un suo argomento attraverso una strategia nominale lo qualifica come esempio di nominalizzazione, invece che come caso di complementazione. Cfr. (67):

(67) 这 番 话 引来 周围 人们 的 赞叹

zhè fān huà yǐnlái zhōuwéi rénmen de zàntàn questo CLS parola guidare a dintorni gente DE ammirare ‘Questo discorso ha suscitato l’ammirazione della gente intorno’

(Chinese Giga Word 2 Corpus).

In (67) il verbo 赞叹 zàntàn ‘ammirare’ è retto dal verbo 引来yǐnlái ‘guidare a’. La frase non è tuttavia interpretabile come caso di verbi in serie perché il verbo retto esprime un argomento, nella fattispecie l’agente 人们 rénmen ‘gente’, attraverso la strategia nominale strutturata dalla particella 的 de.