• Non ci sono risultati.

Sfera dell’apprendimento

1. Organizzare e animare le situazioni di apprendimento

a. Conoscere la disciplina ed individuare i contenuti da insegnare, tradurli in obiettivi di apprendimento; b. Lavorare partendo dalle conoscenze degli studenti;

c. Costruire e pianificare dei dispositivi e delle sequenze didattiche; d. Coinvolgere gli allievi nelle attività di ricerca, nei progetti di conoscenza.

2. Gestire la progressione dell’apprendimento

a. Progettare e gestire delle situazioni problema adeguate ai livelli e alle possibilità degli studenti; b. Acquisire una visione longitudinale degli obiettivi dell’insegnamento primario;

c. Stabilire delle linee coerenti fra le teorie e le attività di apprendimento;

d. Osservare e valutare gli studenti nelle situazioni di apprendimento, secondo un approccio formativo; e. Stabilire dei bilanci periodici di competenza e prendere delle decisioni per il miglioramento;

3. Progettare e far evolvere serie di attività per la differenziazione

a. Gestire l’eterogeneità in seno al gruppo classe; b. Praticare un sostegno per gli allievi in difficoltà;

c. Sviluppare la cooperazione fra gli studenti e certe forme semplici di mutuo insegnamento; d. Allargare la gestione della classe in spazi più vasti.

4. Coinvolgere gli studenti nel loro apprendimento e nel loro lavoro

a. Suscitare il desiderio di apprendere, esplicitare il rapporto con la conoscenza, il senso del lavoro scola- stico e sviluppare la capacità di auto-valutarsi nello studente;

b. Istituire e far funzionare un consiglio degli studenti (consiglio di classe o della scuola) e negoziare con gli studenti diversi tipi di regole e di contratti;

c. Offrire delle attività di formazione opzionali a scelta; d. Favorire la definizione di un progetto personale dell’allievo.

Sfera del lavoro dell’insegnante fuori dall’aula

5. Lavorare in gruppo

a. elaborare un progetto di gruppo, delle rappresentazioni comuni; b. animare un gruppo di lavoro, condurre delle riunioni;

c. formare e rinnovare l’équipe pedagogica;

d. confrontare e analizzare insieme delle situazioni complesse, delle pratiche e dei problemi professionali; e. gestire le crisi o i conflitti fra le persone:

6. Partecipare alla gestione della scuola

a. elaborare, negoziare un progetto di istituto; b. gestire le risorse della scuola;

c. coordinare, animare una scuola con tutti i partner (parascolastici, di quartiere, associazioni di genitori, insegnamenti di lingua e cultura d’origine);

d. organizzare e far evolvere, all’interno della scuola, la partecipazione degli studenti.

7. Informare e coinvolgere i genitori

a. animare le riunioni d’informazione e di dibattito; b. condurre dei colloqui;

c. coinvolgere i genitori nella valorizzazione e costruzione dei saperi;

8. Servirsi delle nuove tecnologie

a. utilizzare delle logiche di edizione dei documenti;

b. esplorare le potenzialità didattiche di logiche in relazione con degli obiettivi del dominio di insegnamento; c. comunicare a distanza con la telematica;

Sfera della costruzione e senso della professione

9. Affrontare i doveri e i problemi etici della professione

a. prevenire la violenza a scuola e nella città;

b. lottare contro i pregiudizi e le discriminazioni sessuali, etnici e sociali;

c. partecipare alla costruzione di regole di vita comune definendo la disciplina a scuola, le punizioni, l’apprezzamento dei comportamenti;

d. analizzare la redazione pedagogica, l’autorità, la comunicazione in classe; e. sviluppare il senso di responsabilità, la solidarietà, il sentimento di giustizia.

10. Curare la propria formazione continua

a. saper esplicitare le proprie pratiche;

b. stabilire il proprio bilancio di competenze e il proprio programma personale sulla formazione continua; c. negoziare un progetto di formazione comune con i colleghi (équipe, scuole, rete di scuole);

d. coinvolgersi nei compiti (nella scala di un ordine di insegnamento o di un Dipartimento); e. aderire e partecipare alla formazione dei colleghi.

Fonte: Perrenoud, P. (2002). Dieci nuove com-

petenze per insegnare. Invito al viaggio, Roma:

Anicia.

L’orientamento impresso dalle dieci competenze comporta delle implicazioni per il docente, come previsto da P. Meirieu (1990), che definisce quella dell’insegnante una “professione nuova”: l’insegnare ad apprendere.

In questa prospettiva lo studente è concepito come un praticante meta-riflessivo, in favore del quale la didattica si converte al lavoro per problemi, all’utilizzo di diver- se strategie d’insegnamento-apprendimento, al contratto didattico, alla valutazione formativa, all’interdisciplinarietà (Perrenoud, 2004).

Nel procedere ad un confronto essenziale con il profilo professionale elaborato e promulgato dal governo francese, si nota il richiamo alla “Sfera della costruzione e del senso della professione: agire in modo etico e responsabile; lavorare in equipe e cooperare con i genitori e i partners; formarsi ed innovare” di Perrenoud, nella parte dedicata all’”Agire da funzionario dello stato e in modo etico e responsabile (1); Lavorare in equipe e cooperare con i genitori e i partners (9); Formarsi ed innovare (10)”.

La medesima similitudine si ravvisa in quanto alla “Sfera del lavoro fuori dell’aula: lavorare in gruppo, partecipare alla gestione della scuola, informare e coinvolgere i geni-

tori, servirsi delle nuove tecnologie”, rispetto ai referenziali: “padroneggiare le tecnologie informatiche e della comunicazione (8); Lavorare in equipe e cooperare con i genitori e i partners (9)”, formalizzati dal Ministero dell’Istruzione francese. La parte dedicata al “lavoro fuori dall’aula” risulta, a ben vedere, la meno sviluppata nel modello appli- cato per la valutazione dei docenti francesi.

Per quanto riguarda la “Sfera dell’apprendimento: organizzare e animare le situazioni di apprendimento, gestire la progressione degli apprendimenti, progettare e far evolvere una serie di attività per la differenziazione, coinvolgere gli studenti nel loro apprendi- mento e nel loro lavoro”, proposta dall’autore ginevrino, l’accostamento è con le com- petenze: “Padroneggiare la lingua francese per insegnare e comunicare (2); padroneggiare le discipline e avere una buona cultura generale (3); concepire e mettere in opera il proprio insegnamento (4); organizzare il lavoro della classe (5); Prendere in considerazione le diversità degli studenti (6); valutare gli alunni e studenti (7)” del modello ministeriale.

Le dieci competenze professionali dell’insegnante

Si propone di seguito il dettaglio delle dieci competenze e di alcune sotto-compe- tenze (quelle relative alla valutazione e alla formazione) come risultano dal docu- mento ufficiale (Ministére de l’Enseignement Supérieur et de la Recherche, 2010)2. Le competenze che si prevede possieda l’insegnante sono:

Agire in modo etico e responsabile;

padroneggiare la lingua francese per insegnare e comunicare;

padroneggiare le discipline e avere una buona cultura generale;

concepire e mettere in opera il proprio insegnamento;

organizzare il lavoro della classe;

prendere in considerazione le diversità degli studenti;

valutare gli alunni e studenti;

2 Traduzione di Dordit, L., (2011), pp. 61 - 68. Si rimanda a Dordit, L., (2011), anche per il dettaglio delle sotto-componenti di tutte le dieci competenze.

padroneggiare le tecnologie informatiche e della comunicazione;

lavorare in èquipe e cooperare con i genitori e i partners;

formarsi ed innovare.

Ogni competenza richiesta al docente è scandita in conoscenze, capacità e attitu- dini. Il profilo del docente che emerge è caratterizzato da una precisa competenza disciplinare, di cultura generale e linguistica, oltre che da specifiche competenze pedagogiche, didattiche e relazionali.

Gli indicatori relativi alla valutazione sono declinati all’interno della competenza “Valutare gli alunni” e prevedono anche che il docente sviluppi le capacità dell’allie- vo di valutare le proprie performances.

In quanto alla competenza inerente all’autovalutazione, nell’indicatore “Formarsi ed innovare” è richiamata l’attitudine del docente ad essere curioso intellettualmente e a mettere in discussione la propria attività di insegnamento e i metodi che utilizza; un altro aspetto valorizzato, che si accompagna all’autovalutazione, è che l’insegnan- te sia entrato in una logica di formazione per tutto l’arco della vita.

Si specificano, nella tabella che segue, le sotto-competenze, relative alle conoscenze, alle capacità e alle attitudini, solo per gli ambiti della valutazione degli alunni e della formazione, i più significativamente connessi al presente lavoro.

Tabella 19. Definizione di competenze per gli insegnanti,