Capitolo 3 – LA FILIERA VITIVINICOLA ITALIANA
3.3 Innovazione tecnologica in ambito vitivinicolo
3.3.1 Tecnologie per la tracciabilità e protezione della filiera vitivinicola
La filiera vitivinicola è costituita principalmente da quattro fasi: produzione delle uve, vinificazione, imbottigliamento - confezionamento e commercializzazione - vendita (AQUA, 2012). Poiché ciascuna di esse è fatta di vari step e viene solitamente gestita da uno o più operatori, non è difficile intuire la complessità che va a formarsi.
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A partire da queste considerazioni, la società GS1 Italy/Indicod-Ecr72 ha ideato un progetto volto ad espandere l’innovazione tecnologica in ambito vitivinicolo. Lo scopo è fornire degli strumenti, in grado di consentire una completa tracciabilità oltre ad un maggior controllo qualitativo del settore in questione (grazie a degli standard definiti a livello universale) e della pirateria che si sviluppa nei mercati paralleli. Essi permettono, inoltre, una più alta efficienza nelle funzioni produttive e logistiche.
Figura 29 - Benefici forniti dall’introduzione di tecnologie GS1 (Anno 2012).
Fonte: GS1 Italy/Indicod-Ecr
Le tecnologie GS1, hanno già registrato considerevoli successi nel largo consumo e nel settore bancario e ora sono pronte per essere applicate in un ambito preziosissimo per il nostro Paese, il quale necessita più che mai di tutela e progressi.
Già nel corso del 2011, l’associazione ha sviluppato, in collaborazione con alcune aziende vitivinicole leader in Italia e distributori giapponesi73, un progetto pilota
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Questo ente raccoglie un numero che ruota intorno alle 35.000 imprese italiane, appartenenti ai settori industriali e della distribuzione, le quali operano nel settore dei beni di largo consumo. Lo scopo perseguito dall’associazione (estesa, a livello mondiale, in 104 nazioni), è quello di favorire l’interazione tra gli attori di filiera, al fine di rendere quest’ultima più trasparente ed efficiente, grazie all’ausilio di moderne apparecchiature tecnologiche (codici a barre, etichette in radiofrequenza, tag attivi e passivi, etc.) (Montanari e Picelli, 2012).
73 Le aziende italiane coinvolte nel progetto sono: Marchesi Antinori, Barone Ricasoli, Le Macchiole e
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finalizzato a garantire al consumatore finale un prodotto autentico, esente da contraffazioni. È stata così monitorata una lunga serie di passaggi, fatta di circa 630 colli, 3.780 bottiglie di vino e 16 tag di temperatura, in un viaggio pari a circa 38.000 km effettuati (Montanari e Picelli, 2012).
Tra le partner, l’azienda agricola toscana “Le Macchiole”, la quale vanta una produzione annua di circa 150.000 bottiglie (2/3 delle quali rappresentate dal Bolgheri Rosso DOC, 1/3 da altre tipologie IGT), con un’esportazione che si aggira intorno al 73% della produzione totale (il 15% per l’appunto in Giappone).
In una tale situazione orientata all’export, la struttura si trova costantemente a risolvere problematiche di carattere pratico oltre che logistico; dal momento che la soddisfazione del cliente finale è l’obiettivo che muove lo spirito imprenditoriale, prestare attenzione ai diversi fattori che possono intervenire nel processo diviene fondamentale. Attenzione verso il mercato nero e alle varie sfumature della contraffazione, tutela del marchio aziendale, tracciabilità del prodotto divengono obiettivi imprescindibili per aumentare il tasso di fedeltà del cliente e la sua soddisfazione nel tempo (Montanari, 2012).
Le soluzioni GS1 entrano in gioco proprio con questo scopo: ciò viene effettuato, ad esempio, tramite la personalizzazione del retro della bottiglia oppure di speciali etichette anti-contraffazione (Figura n.30).
Figura 30 - Etichette anti-contraffazione (Anno 2012).
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Ma l’informatica GS1 non si ferma a questo, fornendo standard utili a definire il prodotto (per facilitare le funzioni logistiche e far in modo che il produttore non tralasci informazioni fondamentali, peccando di completezza) oltre ad agevolare le operazioni di emissione ordini e fatture (in accordo con le tecniche adottate dalla GDO) e fornire simbologie universali. Tra queste, l’ormai famoso Codice QR (Quick Read Code) che può contenere link URL, indicazioni sul lotto e sulle date, etc., divenendo partner fondamentale nelle applicazioni mobile di Extended Packaging74. Queste ultime hanno sconvolto il rapporto tra retailer e cliente, mettendo al centro della scena il cosiddetto “dialogo digitale” (Oldani, 2010) e consentendo la trasmissione di tutte quelle informazioni che, per questioni di spazio o logistiche, non compaiono sull’etichetta fisica del prodotto.
Figura 31 - Opportunità fornite dal mobile commerce (Anno 2012).
Fonte: GS1 Italy/Indicod-Ecr
Al giorno d’oggi, il consumatore può accedere ad informazioni affidabili e servizi mediante il proprio smartphone: considerando che, nel 2011, quattro italiani su dieci disponevano di un cellulare “intelligente” di ultima generazione, registrando un trend in
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La messa a punto di tale servizio, non richiede investimenti onerosi da parte dei produttori e retailer, fornendo allo stesso tempo una fonte di vantaggio competitivo crescente, man mano che la copertura del sistema aumenterà.
Esso si avvale di risorse già disponibili, dal momento che il cliente non deve far altro che fotografare il
bar code del prodotto, tramite una app, presente sul proprio smartphone. La connessione Internet fa si
che gli input in questione raggiungano una banca dati, che a sua volta restituisce uno specifico indirizzo
URL (indirizzo Internet del produttore o del rivenditore), contenente le informazioni, estratte da campi del
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crescita rispetto all’anno precedente (+52%), si intuiscono buoni scenari per tale strumento.
Il potenziale è alto anche per i tablet, facendoci entrare in una sorta di “primavera digitale”, che vede gli italiani entrare nell’era del computing senza aver mai, di fatto, accolto in modo maturo quella dei PC (Cella, 2011).
La Mobile Economy apre opportunità incredibili che vanno al di la delle semplici telefonate ed sms, muovendosi verso la frontiera della condivisione e dell’essere “always on” sui social network; ciò semplifica la vita dei consumatori e aggiunge valore ai prodotti e alle vendite attivate da produttori e distributori.
Figura 32 - Extended Packaging: informazioni disponibili in ogni luogo e momento (Anno 2012).
Fonte: GS1 Italy/Indicod-Ecr
Il flusso di informazioni che scorre tra i vari players di mercato diventa più trasparente, grazie alla possibilità istantanea di scambiarsi informazioni e consigli oltre a garanzie ed informazioni dettagliate sui prodotti (ingredienti, origine, etc.) e sui luoghi d’acquisto (“in che reparto del negozio posso trovare questo articolo?”).
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