Neopurismo, parole d’autore, fascismo e (auto)censura nelle Parole Nuove di Bruno Migliorin
2. Alle «varie formule» citate da Migliorini (ma non tutte usate nelle sue
Appendici!), se ne aggiungono molte altre; qui le esaminiamo in una sorta di climax
ascendente.
Solo «ohimè» è il commento a vv. come charterizzato (per l’espressione commerciale «voli charterizzati», s.v. Chartered), Dibattimentale, Gal («Term. scient. […] Dal nome di Galileo (ohimè, mutilato)», solo in DM9), penclubista (s.v. Pen Club),
vocazionalità («der., ohimè» della v. Vocazionale)11.
Un giudizio negativo ancora più sintetico è espresso tramite il punto esclamativo, p.es. per autobussario (s.v. Autobussìstico), Gabinettistico, meticcizzazione (s.v.
Metissaggio, già «biasimevole adattamento del fr. métissage», di cui meticcizzazione è
«non molto migliore»), pletorizzazione (s.v. Pletorizzare, «foggiata nel basso giornalismo»), totalitarìstico (s.v. Totalitarismo). Con punti esclamativi viene espresssa perplessità anche per certi esempi o certi usi, come p.es. «nella pubblicità economica si chiedono “offerte referenziate” (!)» (v. Referenziare), «“possiamo tesserci un carapazio di silenzio” (!)» (v. Carapazio)12.
Sono «discutibili» voci come Occupazionale, Prefazionare («voce che sa di burocratico, e si può evitare senza difficoltà») e il derivato prefare; «piuttosto discutibile» è l’elativo Ultramìnimo, «più che discutibili» sono Autobussìstico e Gillìstico (derivato della sigla di Gioventù Italiana del Littorio). «Biasimevole» è Metissaggio, «sgradevole» è Revanscismo, «sconsigliabili» sono la «forma giustapposta» Cinesonoro e il francesismo Mammellone.
Sono «superflui» Contrabbandierìstico («un altro aggettivo superfluo in -
istico»)13, doppiogiochìstico (s.v. Doppio gioco), Ginnatura, Relazionare, «il ri-» del
verbo Riesumare.
11
Gli «ohimè» riproducono un’abitudine della prima parte del DM; tuttavia, gli «ahimè» panziniani erano riservati più al significato che al significante delle parole, si vedano p.es. le vv. Pròfughi («antica parola, ahimè rientrata nell’uso con l’invasione austriaca nel Veneto»), Sifìlide («alcuni scienziati vorrebbero mutare il nome sifilide in Lamafilide, essendosi riscontrata tale infermità nei lama del Perù […]. Ahimè! mutato il nome resta la cosa»), Travolgente («aggettivo di furia, dalla Guerra trasportato, ahimè!, nella pace»), Tribunale dell’Aja («nel 1907 si adunò nella pacifica Aja una […] Conferenza della Pace; ma, ahimè, nulla si concluse»). Per la forma delle parole, Panzini preferisce esclamazioni più articolate, che tirano in ballo i “veri” puristi, come «ombra di Pietro Fanfani!» (s.vv. Scuponata e – in DM5-DM6 –
Reazione (Apparecchio a)) o «povero Pietro Fanfani!» (v. Marciapiede), «povero Fanfani, anche per questa
parola è morto a tempo, chè, se l’avesse intesa, Dio sa quanto ne avrebbe sofferto!» (v. Maìdico). Quanto ai punti esclamativi, Panzini a volte ne usa addirittura due (p.es. s.v. Chiffon: «le signore dicono anche vuàl!! (franc., voile)» o s.v. Festa danzante: «c’è anche il the danzante!!»): in questi casi, la revisione di DM8 riduceva i punti esclamativi ad uno, o li eliminava del tutto.
12
È meno chiara la critica, espressa con esclamazioni, alle voci
[1942] Cementario, cementiero, cementizio. Agg. Di, del cemento: «industria cementaria, lavoratori cementieri (anche i cementieri), industria cementizia». Troppa grazia!
[1942] Sottolineare. Metafora di moda, tratta dalla scrittura (sec. l’esempio del franc. souligner e dell’ingl. underline). Ma non solo si sottolinea una lode, ciò che è legittimo: si arriva a «sottolineare l’atmosfera di calda familiarità di una riunione»: e questo è troppo!
13 Migliorini offrì una trattazione completa sugli aggettivi in –istico nel terzo capitolo dei Saggi sulla
Esseista è «infelice adattamento dell’ingl. essayist», Maneggiante fu «proposto
(non molto felicemente) per sostituire manager», addirittura «infelicissimo» è testo come adattamento di Test. Di un esempio del neologismo Incursionare («aeroplani nemici hanno incursionato la città») si dice che «la parola dispiacque altrettanto che la cosa».
Fra le moltissime «voci inutili» sono annoverate p.es. Abusivìsmo nel senso di «esercizio abusivo di una professione», bilingualismo («anglicismo inutile» per
Bilinguismo), Defogliare e defogliazione («voci pretensiose e inutili per “sfogliare,
sfogliatura”»), Demagliare, demagliazione, Educazionale («inutile ricalco dell’ingl.
educational»), Ortalizio («inutile doppione di ortense e, talora, di ortìcolo»), Percentualìstico («inutile duplicato di percentuale agg.»), Profilassare o profilattare.
(«inutile neol. medico»), e ancora «la grafia ciak» (s.v. Ciac).
Sono «abusive» voci come Bòlo (nel «terzo significato […] di “ciotola”. Si sente in ospedali, mense operaie, ecc., e riproduce il franc. bol (che a sua volta è dall’ingl. bowl)», Civilista («nel significato di civile, borghese (ted. Zivilist)»),
Cooperativìstico (quando usato come derivato di cooperativa anziché di cooperativismo), Eco («forma abusiva» se usata come «plurale femminile invariato»), Estètica
(«abusivamente adoperato per indicare l’arte delle estetiste»), Pèriplo se usato come «sinonimo nobile di “viaggio» (anche terrestre)»14.
«Ingiustificate» sono le varianti Arguzie per arguzia e Riseificio per risificio, e l’uso intransitivo di Curvare. Invece, solo «un po’ di arbitrio» viene riscontrato (ma solo in DM10; in DM9 non vengono dati giudizi) nella creazione della parola Missino, «nome tratto, con un po’ di arbitrio, dalla sigla M.S.I.».
«Da evitare» Calepino come sinonimo di “taccuino” e il termine commerciale
Contrassegno (usato «pessimamente» nella locuzione in contrassegno) per il «facile
equivoco con il sost. m. contrassegno “caratteristica, segno di riconoscimento”».
«Non bene» è il commento p.es. ad agglomerante come sinonimo di Legante, a
Fluoro usato nel significato di «luce fluorescente», a manovrìstico per Manovrièro, a missaggio come traduzione di Mixage.
La locuzione «di cattivo gusto», che pure è elencata da Migliorini fra la sue «formule», è adoperata solo per il lemma Sportivo («titolo (compendioso, ma di cattivo gusto) di giornale sportivo»); l’aggettivo Premierale è «derivato (con gusto molto discutibile) da premier». Analogamente, «ridicoli» sono giudicati solo Carapazio («ridicolo adattamento del fr. carapace “guscio della tartaruga”») e la sigla Fritalux (anche s.v. Finebèl)15.
«Fortunatamente rari» sono Reclamizzare e Requisizionare; è antifrastico il biasimo per Ippotrasportatore, «altro gioiello della lingua burocratica» (che ricorda singolarmente il commento di Panzini alla v. Pubblicitàrio, «altro gioiello della nuova lingua italiana»).
Decisamente «errate» voci come Complementarietà («forma errata, ma tutt’altro che rara, in luogo di complementarità»), Producibilità («in senso attivo (capacità di produrre), errato per produttività»), quotidianeità per Quotidianità.
14 Anche Panzini parlava spessissimo, specie per i forestierismi, di «voci abusive» o «abusivamente usate» (che spaziano da Abat-jour a Wolt).
15
Sono «deformi» Netturbino, Mortiere («deforme vocabolo militare, che indica il soldato della compagnia di mortai da 81») e Scautismo, scautìstico («non meno deformi» delle varianti scoutismo, scoutistico)16.
Addirittura «orrendi» sono Bagagista («dal fr. bagage. Chi si occupa del trasporto dei bagagli»), verbi come Crocerossizzare («munire (un edificio, una città) di croci rosse dipinte sui tetti, per immunizzare dagli attacchi aerei nemici»), igeizzare (dalla sigla IGE), Pauscializzare, aggettivi come Slenghìstico e Tibicìstico.
Analogamente, sono «orribili» gli adattamenti escapista, escapismo (s.v.
Escapist, da cui derivano; «si dica, se mai, evasionista, evasionismo») e l’ibrido
erinnofilia (s.v. Mnemofilìa)17, o verbi come missare (s.v. Mixage) e Crisare («alcuni
medici novellini usano con civetteria questo orribile verbo, con valore intransitivo: “Il malato ha crisato ed è già in convalescenza”»). Addirittura «raccapricciante» Laterizio (il cui interpretamentum è costituito solo da un esempio: «notiamo con raccapriccio i
lavoratori laterizi (1949)!»).
In molti casi viene condannata la struttura e la formazione del neologismo: sono «voci non ben foggiate» Cofattore («dovrebbe essere confattore», e similmente per
Cobelligerante e cobelligeranza, Cogarante - «la formazione corretta sarebbe
congarante» - Cogerente, Copilotae Coproduzione, «un altro composto in cui si ha co-
invece di com-»). «Mal foggiati» sono p.es. Resistore, Risorgimentìstico, il verbo
Ipotizzare, di cui Ipotetizzare è «forma meno comune, ma più corretta». Lo stesso dicasi
di preterintenzione, «meno pesante» di Preterintenzionalità «ma non ben formato»18. Gioca sulla fama di Firenze come culla della lingua italiana la critica alla v. (presente solo in DM 8, qui in Supplemento 3)
[1942] Guffirè. Abbreviazione di Gruppo Universitario Fascista Firenze. Una volta, a Firenze, le parole si foggiavano meglio.
Il giudizio negativo è meno esplicito per i verbi Evoluare, evoluzionare, «tentativi sfortunati di foggiare un verbo corrispondente al sostantivato evoluzione, e diverso da
evolversi, che ha già un proprio significato. Cfr. EVOLUIRE».
«Parola pessimamente formata» è Artifante, «soldato addetto all’artiglieria di minimo calibro assegnata alla fanteria». Mentre “solo” «strutturalmente inaccettabile» è il francesismo tecnico Concassore («in ital. dovrebb’essere conquassatore»).
Più icastiche altre critiche a certi neologismi composti, come Lavostirerìa («vocabolo, o piuttosto intruglio, che dovrebbe significare lavanderia + stireria») o
Milmart («sigla (mal triturata) di Milizia artiglieria marittima»). Ma la palma dell’orrore
16
«Deforme» è un giudizio frequentissimo nel Panzini a proposito dei forestierismi (da Abutire a
Visionare) o di alcuni linguaggi settoriali, in primis il «deforme linguaggio della moda».
17
Migliorini, appassionato collezionista di francobolli (cfr. GIANFRANCO FOLENA, La vocazione di Bruno Migliorini: «Dal nome proprio al nome comune», in FANFANI, L’opera di Bruno Migliorini…, cit., pp. 1-16, a p. 4) dedica ai termini erinnofilia, mnemofilia, iconofilia uno dei suoi primi contributi (in «L’iride», 16/9/1916).
18 Invece, non compare mai nell’Appendice la dicitura «mal coniato», pur presente nell’elenco dell’Avvertenza.
pare spettare a Cuòital o cuoitàl, il cuoio artificiale, nome che «difficilmente poteva esser foggiato peggio di così».
A proposito della correttezza di alcune parole, Migliorini talvolta col tempo cambia parere, cfr. (oltre alla v. Puericultrice, infra) i casi opposti di
[1950] Rettorale. Di, del rettore. In qualche università, si adopera rettoriale. [9] Rettorale.
Di, del…si adopera rettoriale.] Di, del rettore. Non bene, rettoriale. 9>T;
[1942] Ridottista o riduttista o passoridottista. Cinematografista dilettante che adopera il formato (o, non correttamente, passo) ridotto.
[8] Ridottista o riduttista o passoridottista.
(o, non correttamente, passo) ridotto.] (o passo) ridotto. 8-9>T19.
3.
Fra le categorie più biasimate ovviamente troviamo i forestierismi, integrali o adattati; «stridentemente straniero», con un’allitterazione certo intenzionale, era il nomeTouring Club secondo la v.
[1950] Consociazione Turistica Italiana. Nome dato dal 1937 al 1945 al Touring Club Italiano: nome pesante, nome imposto, eppure non stridentemente straniero come Touring Club20.
Molti adattamenti sono criticati in vari modi, come Eclatante, «adoperato (speriamo per ischerzo) come adattamento del fr. éclatant», persiflaggio (s.v. Persiflage: «Linati ha adattato la parola in persiflaggio (e non sapremmo lodarlo)»), pleinairismo (s.v.
Pleinairisme; «Pavolini ne ha fatto un pleinairismo che non piacerà a molti»).
Particolarmente infastidita è la critica allo «pseudoforestierismo»
[1942] Presspàn. Specie di cartone: semicuoio, cartone lucido da pressa. Quasi non bastassero i forestierismi, presspan è uno pseudoforestierismo: cioè un pressapanno deformato in modo da prendere un aspetto esotico!21
Migliorini individua, generalmente senza stigmatizzarli, svariati forestierismi semantici, come Cancellare («anglicismo, nel significato di annullare, disdire»),
Cartoteca («qualche volta la parola è stata adoperata, secondo il modello del ted.
19
Per le convenzioni seguite nell’apparato critico, si vedano i Criteri di edizione. 20
Il giudizio è ribadito nella v. Touring Club Italiano, pure da DM9: «l’antico nome è stato ripreso nel 1945, in luogo di Consociazione Turistica Italiana. È vero che il nome di Touring era caro a tutti i vecchi soci, è certo che il nome di Consociazione era pesante ed era stato assunto di mala voglia: resta indiscutibile tuttavia che un’associazione così italiana non dovrebbe avere un nome per metà straniero, e impronunziabile per le persone incolte». Anche Panzini, nella v. omonima, osservava in DM2-DM6 che l’associazione promuove «cose ottime che si potevano fare anche dando all’istituto nome italiano. Vero è che il nome straniero si impose perchè l’istituto è imitazione inglese e francese».
21
Fra gli «pseudoforestierismi» vanno certo annoverati quelli che Panzini chiama «conii subalpini», per cui cfr. MARIANNA FRANCHI, «Arte culinaria» e forestierismi nel Dizionario Moderno di Panzini, in CECILIA ROBUSTELLI e GIOVANNA FROSINI (a cura di), Storia della lingua e storia della cucina, Firenze, Cesati, 2009, pp. 331-48, a p. 332 e nota 5 e pp. 340-41.
Kartothek, nel significato di “schedario”»), Chierico o clèrico («si tende a dare o a ridare
a questa voce il significato di “dotto, uomo colto, intellettuale”, secondo il modello del franc. clerc, specialmente per allusione al volume di J. Benda, La trahison des clercs»),
Regionale («nell’uso giuridico e politico internazionale, la parola risente del significato
inglese. La regione è più del territorio nazionale, mentre da noi sarebbe meno»),
Riabilitare, riabilitazione («nel secondo dopoguerra queste parole hanno preso - secondo
l’esempio dell’ingl. rehabilitate, rehabilitation - anche il significato di “ripristinare, ridare efficienza, ricostruire”»), Riconversione («riprende l’analogo significato dell’ingl.
reconversion. Il verbo corrispondente è, com’è ovvio, riconvertire e non riconvergere»), Rifugiato («della parola si fa grande uso nel diritto internazionale, forse perché la parola
che risponde esattamente a profugo manca in francese»).