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La Stampa Sportiva - A.04 (1905) n.28, luglio

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(1)

Anno IY.

TORINO, 9 Luglio 1905

N. 28.

L A S T A / A P A

A u t o m o b i l i s m o « C i c l i s m o

. .

A l p i n i s m o - A r e o s t a t l e a N u o t o - C a n o t t a g g i o - Y a c h t i n g vi/ I p p i c a « A t l e t i c a - S c h e r m a G i n n a s t i c a - C a s s i a - T i s i - P o d i s m o G l u o s h l S p o s t i v i - V a r i e t à

Esce offrii domenica in 16 pagine illustrate.

S P O R T I V A

(Conto corrente colla posta).

DIRETTORI : NINO Q. OAIMI E AVV. CESARE CORI A-O ATTI - REDATTORE-CAPO : GUSTAVO VERONA

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A n n o I * . S - E s t e r o ! . . I O Un Numero \ J ^ » ^ e®»*- J° j Arretrato Ceat. 20

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l ' A m m i n i s t r a z i o n e del G i o r n a l e 1 ''''''''i''''''t''''t'ii''i'»iiii»ii"i'HiiiniiititiiiitiniiiiiiiitiiiHiinuuiiiiiHiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiHiiii iiiinniiiiiiiiiniiiiiiiiiiMiniiiiiiiiiiiiiiiitiiiiniiniiiiiiiiiM iiiiiiiiiiiiniiiiiniiiniiiiiimiiiiiiiiniiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinilllllr

-, W .. ó - i

(2)

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rinnoyellò i passati trionfi vincendo

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P e r c h è le Eliminatorie francesi M a C o p p a

G o r d o n - B e n n e t t segnano un trionfo della Casa

P E U G E O T ?

1° Perchè Théry 1° arrivato e Caillois

2

J

arrivato avevano l e l o r o

vett u r e m u n i vett e d e l l a i m p a r e g g i a

-b i l e S o s p e n s i o n e P e u g e o t

B r e v e t t o T r u f f a u l t .

3° Perchè Théry 1°, Caillois 2° e

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LItalia vincitrice morale della Gordon-Bennett

T H É ; r y Pl i n i o - N A Z Z A R O s e c o n d o = C A G N O t e r ^ o = C A 1 D I . O I S Per uno di quei

mira-coli tipografici possibili solamente iu un grande Stabilimento come quello di Ronx e Viarengo, dove il nostro giornale si stampa, ci è ancora possibile nella notte tra mercoledì e gio-vedì sostituire una prece-dente pagina del giornale con questa, in cui possiamo ancora registrare i risul-tati della Gordon-Bennett.

E l'avvenimento valeva bene il miracolo, visto cbe l'industria italiana è risul-tata moralmente la vinci-trice di questa grande prova internazionale, che si è ridotta ad un emozio-nante duello franco-ita-ìiano.

Fin dal j rimo giro (la corsa era di 4 giri sul percorso di km. 337) la lotta si è ingaggiala fi a Théry, gran lavorilo e lancia, cbe riusciva a gua-dagnare sei minuti sul concorrente francese e a coprire il giro in ore 3,34, mentre Théry impiegava ore 3,43.

• Intanto gli altri due ita-liani Cagno e N azzardi par-titi 10 e 35) si portarono lavanti e nella classifica prendevano posto fra i primi sette.

Al secondo giro Lancia, che marciava splendida-mente, guadagnava ancora altri 6 minuti a Théry, per modo che pur essendo partito 15 minuti dopo, sdoppiava il traguardo con sol i 2 min. di ritardo e dopo 50 km.aveva senz'altro rag-giunto e sorpassato l'av-versario rimanendo primo di' classifica e del plotone. A 10 km. dai traguardo del terzo giro, aveva già 20 minuti di vantaggio su Théry e quindi corsa vinta, quando una malaugurata

panne lo arresta e lo mette fuori gaia.

Maledetta guigne ! Théry riprende la speranza e per quanto dietro a lui filino meravigliosamente b e n e Cagno e Nazza>4, riesce a mantenere al terzo giro 38 minuti di vantaggiosa Cagno e favorito dalla for-tuna giunge primo al 4 giro finale alle ore 13,30 — avendo impiegato ore 7,10 — secondo è Nazzarò ciie è stato una rivelazione, terzo Cagno ammirabile per sangue freddo, quarto Caillois (altro guidatore

d e l l a Richard Rrazkr),

quinto Werner (Uercédès) Germani

Delle 6 Mercédès è giunta la prima ! Glie débàcle !

Moralmente la Fiat colla

performance di L a m ia, c h e

lia fatto il miglior tempo di tutti i giri e con i due posti conquistati da Naz-zari e Cagno, può essere proclamata Ja vincitrice delia corsa, che le è sfug-gita solo per un soffio con-trario del destino.

(4)

u-lroT^ vrtrv/ 7; Chat canèa lEtiennc-d» : Bilame «ohanont Orcines Gellcs HroiuiinM Pcriénni PuyOBoarmtì Moni Rtfjjl S'.Pierre-• Roche •>' Bonnet irfivOprÌKil ÌOCTIEFORT-MOXT. 16. VA' MoritRe >'.Jnlicn-?iiy-la-Vèx> '-onrnols

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A t t e n d e n d o ?t r i s u l t a t o

d e i t à G o r d o n - B e n n e t t

Mentre il nostro giornale va in macchina

(gio-redi mattina), si dà la partenza, a Cleimont-Ferrand, ai 18 partecipanti alla grande prova Internazionale automobilistica della Coppa Gordon-Bennett.

Impossibilitati a raccogliere in questo numero qualunque risultato di questa corsa, non possiamo che rinnovare i nostri

voti per il successo dell'industria italiana che, sotto sì favorevoli auspici, vi partecipa, raccogliendo le ultime notizie giunteci fin al momento di andare in macchina.

Il prossimo numero della Stampa Spor-tiva sarà in gran parte

d e d i c a t o a q u e s t o grande avvenimento, a cui il nostro giornale sarà rappresentato dal n o s t r o condirettore Avv. Goria-Gatti e dal nostro redattore Gu-stavo Verona, partiti col treno speciale for-matosi a Torino e che ha recato colà un cen-tinaio di sportsmcn italiani.

la Francia si

astiene dalte

future corse

della

Gordon-Bennett.

La Francia ha sciolto la minaccia che aveva lanciato nel dicembre scorso, proclamando a maggioranza di 23 voti su 24 votanti nella Di-rezione dell'A.-C. di Francia, che d'ora in-nanzi non parteciperà più alla Gordon Ben-nett.

Per quanto attesa, la decisione non può non destare commenti.

E questi commenti non possono essere benevoli e lusinghieri per l'industria francese, à cui il

ti-more della concorrenza straniera ha svegliato tanto chauvinisme e prudenza da farle procla-mare nettamente le sue paure. - jJBasà

Poiché se niuno può mettere in d u b b i o che, come anzianità e quantità, l'industria automobi-listica francese ha tenuto e tiene il primato, non bisogna però dimenticare che se la supremazia -,

Gli organizzatori : Desson • Conte de Vogué - Loysel.

assoluta di bontà spettasse indubbiamente alla Francia, la migliore delle sue vetture dovrebbe risultare la prima della corsa. E' ben vero che l'esito di una corsa dipende da molti coefficienti,

e non è giusto che una fabbrica come la Mercédès possa sommarne un numero doppio a suo favore, iscrivendo delle vetture costruite in Germania e in Austria, ma se per questo necessaria ne risulta una revisione del regolamento, non è però provata la convenienza di abolire senz'altro la Coppa donata da Gordon Bennett.

Veramente la con-venienza vi sarà forse per la Francia, tanto più se prevale il suo concetto di sostituire la Coppa Gordon con un Grand Prix in cui l'industria francese ab-bia mezzo di esser rap-presentata dal 50 0[0 dei concorrenti, ma siccome la Coppa è internazionale e la con-venienza delle altre nazioni non collima con quella della Fran-cia, si p u ò credere che nella riunione dei de-legati degli Automo-bili-Clubs, che si terrà a Clermont Ferrand subito dopo la corsa (e in cui l'Italia sarà rappresentata dal marchese Ferrerò di Venti -miglia, dal cav. Grosso Campana e dal dottor Tapparo), ben difficil-mente le altre nazioni accetteranno le pro-poste francesi, e la Gordon Bennett so-pravviverà forse all'in-fuori e a dispetto dei francesi.

La Germania ha intanto subito risposto alla chauvinistica de-cisione dell'A.-C. fran-cese , lanciando a sua volta il progetto d'un Grand Prix interna-zionale.

Ma per ora tutto è subordinato ai risultati della Gordon di quest'anno. La parola del vinci-tore della sesta Gordon Bennett peserà molto sui destini di questa grande corsa. N. C.

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Le tre macchine Fiat hanno la medesima forza di 125 HP. Le nuove macchine da corsa, e nella loro f o r m a esteriore, e in genere nella loro- strut-tura, non differiscono gran che dal tipo da corsa 1904. Radiatore, carburatore, cambiamento di ve-locità, trasmissione, tranne in qualche piccolo particolare, non hanno subito modificazioni; l'ac-censione permane a magnete, le velocità restano quattro, e la quarta non è a presa diretta. Ciò che si è curato sopratutto è stato di ottenere un

demarrage pronto, facile, rapido e dolce. Ma la differenza sostanziale, la differenza organica fra i tipi del 1904 e quelli del 1905 consiste nella po-tenza del motore, la quale naturalmente si traduce in capacità di velocità. Il motore 1905, a quattro cilindri riuniti a coppie, è della potenza nominale di 100 H P . Come quello del 1904 era detto il motore a 90 cavalli, così quello del 1905 è detto di 100 cavalli. In realtà ne potrà sviluppare anche 120, ed è più leggero di quelli anteriori di minor forza.

I/organizxaz ione.

I francesi non vogliono essere a meno degli inglesi e dei tedescni in fatto di organizzazione, ed" hanno provvisto a tutto affinchè la grande prova riesca completamente. Basti il dire che si sono spesi 600.000 franchi in ponti, passerelle e palizzate, che dieci reggimenti di soldati saranno inoltre sparsi sul percorso.

Lungo quest'ultimo tre fermate saranno obbli-gatorie per i concorrenti, e cioè: 1» Rochefort; 2» Laqueiulle; 3' Pontgibaud. Solo a Rochefort si farà il controllo, e le vetture potranno ripartire immediatamente; agli altri dne arresti ogni vet-tura dovrà fermarsi fino a che non siano trascorsi tre minuti dal passaggio della vettura che la pre-c e d e : il tempo delle "fermate sarà sottratto dal totale del tempo impiegato. La strada è stata preparata in m o d o splendido e tutte le curve vennero corrette e attenuate.

I concorrenti e il loro ordine di partenza.

Ecco l'ordine ufficiale della partenza dei con-correnti, il primo dei quali lascierà il traguardo di Lascliamps alle ore 6; gli altri seguiranno con intervallo di 5 minuti l'uno dall'altro:

]» Théry (Richard Brasier) Francia; 2° Clift'ord-Earp (Napier) Inghilterra; 3" Jenatzy (Mercédès) Germania; 40 Lancia (Fiat) Italia;

5» Braun (Mercédès) Austria; 6° Lytle (Pope-Toledo) America; 7o Caillois (Richard Brasier) Francia; 8" Rolla (Wolseley) Inghilterra; 9o De Caters (Mercédès) Germania; 10» Cagno (Fiat) Italia;

11» Burton (Mercédès) Germania; 12° Dingley (Pope-Toledo) America; 13» Duray (De Diétrich) Francia; 14° Bianchi (Wolseley) Inghilterra; 15° W e r n e r (Mercédès) Germania; 16» Nazzari (Fiat) Italia;

17" Hyeronimus (Mercédès) Austria; 18" Tracy (Locomobile) America.

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Sporfsmen. L. 6IJERCI0, propr.

nel torneo svoltosi in codesta città il 22 giugno. Tanto più ne siamo lieti, in quanto oggigiorno i tornei internazionali all'estero sono affetti dalla stessa tabe, la quale corrode la società e la impar-zialità dei tornei nazionali, che spuntano come i fanghi attraverso la Penisola.

Per gl'italiani questa volta è andata b e n e ; ma ciò non vuol dire che il torneo Barcellonese das.se le garanzie d'imparzialità che si avrebbe diritto di pretendere, quando i nostri valenti

professio-nisti accorrono, rischiando oltre i denari del viaggio e la loro ripu-tazione di bravi, anche un po' di quella tranquillità, tanto neces-saria per poter efficacemente con-trastare agli avversari stranieri la vittoria.

E quindi, la nostra opinione su codeste riunioni schermistiche in-ternazionali rimane immutata, e cioè : Nessun concorso da parte dei nostri maestri se non quando la giurìa non offra rigidezza di giu-dizio, e i compensi non siano ade-guati al disagio e ai rischi, ai quali si espongono per accorrervi i nostri professionisti. E speriamo che così sia sempre e non altrimenti.

Galante . T. Gelli.

La scherma italiana trionfante a Barcellona

A l F ? . I M .

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L'apertura della stazione natatoria dei r. n. graficamente superbo, la folla degli appassionati « Florentia » ha avuto un immenso successo. Sulle e dei curiosi formava, domenica 18 giugno, una

Non è la prima volta che la nostra scherma miete allori nella Spagna e a Barcellona. Basti ri-cordare le vittorie clamorose di Pini e i lunghi anni passati a Barcellona, propagandovi l'arte no-strana del maestro G. Geraci, ora a Zurigo. Co-munque non è senza compiacimento che regi-striamo il recente successo del nostro buon Galante

1 vincitori del torneo di Barcellona. Tiberini Mormile

La Squadra dell''Istituto degli orfani dei marinai partecipante alle gare di nuoto di Firenze.

siepe compatta fra la (quale le chiare e appari-scenti toilettes estive delle numerosissime signore e signorine spiccavano, portando una nota ag-graziata e geniale.

Dal lato sportivo la giornata ha avuto un esito interessantissimo, segnando la vittoria di un ec-cellente campione, il signor Aristide Crosti, che, guadagnando il « Criterium Sociale » e la gara in-dumentale, si presenta ora come un temibilissimo concorrente nei campo natatorio italiano.

Nel « Criterium » furono premiati poi nell'or-dine Borghi, Berni, Salvini e Belletti; nella gara indnmentale Salvini, Berni e Ceccarelli.

Nel programma, opportuna e lodevole iniziativa, figurava una corsa per gli « orfani dei marinai », i poveri e bravi ragazzi che a Firenze sono ospi-tati nell'istituto di cui il duca Leone Strozzi è benemerito e attivo presidente. Dei sette concor-renti alla prova finale, nella quale arrivarono 1. Graffigna, 2. Ghiera, 3. Artini, pubblichiamo una delle solite eccellenti fotografie che l'ottimo Sbisà ci fornisce.

Per Domenica 9 luglio si annuncia poi la prima grande riunione nazionale. In programma figurano la « Coppa Florentia », detentore il forte Alhertini di Pavia, una Gara Nazionale, dotata di vistosissimi premi, una Gara Militare e un concorso di tuffi. Sarà ' una giornata interessan-tissima, la sola organizzazione della quale, fra tanta penuria di buone e disinteressate manife-stazioni sportive, fa molto onore alla fiorentis-sima sezione fiorentina dei Rari Nantes. M. F.

Aristide Orasti, vincitore del Criterium sociale e gara

indumentale. (Fot. P. Sbisà, Firenze).

M , fotocromatografia Berticri

l ^ f TORINO - V i a I » o , 3 5 - TORINO

Stampa totocromatlca per dilettanti f r e n i speciali - Collezioni artlmllcho

(6)

coreo-La traversata in battello del coreo-Lago di Costanza. La Torre di Costanza. In canotto automobile nel Lago dei Quattro Cantoni.

(Fot. dell'avv. Pastore, Torino). rino a Novara c'è poco da dire. Le ferrovie

ita-liane non ci offrono che il solito incomodo. Forse adesso collo Stato si starà un po' meglio ! Spe-riamolo.

A Novara si cambia treno pel Gottardo. Comin-ciano qui le emozioni del viaggio. Si ammirano

fanciulla che dolcemente allontana la mano indi-screta del suo damo. Le sponde, abbandonate da alcune ore, appena si scorgono, e già ci appare ingrandita la bella Vitznau, che dovrà accoglierci fra poco. Alfine siamo giunti. Lasciamo con ram-marico la fida nave che ci ha portato con tanta

Siamo proprio giunti in tempo per il tramonto del sole, quando il globo di fuoco lievemente ad-dormenta la vita e si indugia alquanto sugli alti e scintillanti ghiacciai. Ma il tempo stringe. Una visita in fretta al grandioso Albergo eretto su quel piano si rende necessaria e quasi doverosa

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OLI ESOURSIONISTI DI TORINO IN SVIZZERA

Una volta ancora la nostra Unione degli Escur-sionisti ha dimostrato chiaramente che, sebbene giovane di anni, possiede un tesoro di iniziativa e di buon senso nello svolgere il suo programma grandioso di affratellare i popoli e far conoscere a tutti l'utile, il buono e il dilettevole, ovunque esso si trovi.

Tali certamente sono i primi pensieri che ani-mano quel solerte Consiglio direttivo, ben diretto dal presidente sig. Fiori, il quale è realmente il prototipo di ogni cosa buona.

Molti conserveranno il più giadito ricordo delle passate gite al salubre Monte Generoso, alla su-perba Nizza, all'incantevole Trentino, ai memo-randi laghi di Como e di Lugano, all'ubertosa Savoia, ma nessuno di loro avrebbe mai pensato che l'attività di questa simpatica Associazione potesse dar saggi di iniziativa ancora maggiore.

L'odierna gita a Bellinzona, Lago dei Quattro Cantoni, Righi e Lucerna, mentre ha sconfessati moltissimi sulla limitata potenza di questa So-cietà, ha permesso che ben 160 gitanti (fra cui lio visto signore e signorine di un'amabilità af-fatto rara) rispondessero all'appello, acquistando con somma infima l'assicurata allegria di 4 giorni, viaggio e vitto compreso.

i paesaggi pittoreschi coricati nella valle e pian-tati sulle scoscese roccie delle nostre montagne. Maestoso nell'imponenza orrida il tunnel del

Nei dintorni del Righi Kulm.

(Fot. avv. Pastore, Torino). Veri miracoli!, direbbe taluno, e noi

sottoscri-veremmo a quell'affermazione se non ci ricordas-simo che si tratta di una Direzione a cui tutto è possibile, perchè tutto sa di ben meritare, com-presa la riconoscenza di quanti ebbero campo di accogliere l'invito suo graditissimo.

Dirò dunque che al mattino del 23 scorso giugno nna vera folla ingombrava la sala di par-tenze della nostra stazione. Moltissimi i parenti e gli amici venuti a salutare i gaudenti con un mondo di augurii sulle labbra, ma anche (per ta-luni, e lo dirò sottovoce), con un po' d'invidia nel cuore. Si capisce, del resto, ed è scusabile. Gite come queste succedono raramente, e beati gli ultimi se... c'è po3to anche per loro. Da

To-11 grandioso ristorante sull'alto del Righi (m. 1800/.

(Fot. avv. Pastore, Torino;. Gottardo, che dopo mezz'ora si cala in Svizzera a Fiuen. Di effetto magnifico è la discesa in questa cittadina pulitissima, ai cui piedi si cullauo dolcemente le acquo del grandioso lago dei Quattro Cantoni. Che dirò delle impressioni mie e di tutti i compagni escursionisti, nel-l'ammirare con quale splendore la natura abbia accordato i suoi favori a questo lembo di terra ! La comitiva è in festa, perchè il cuore gio sce in mezzo a quest'aura serena di pace, di virtù e di forza Salgono alla mente i ricordi di cent'anni e più, allorché il prode quanto leale Gu-glielmo Teli coi suoi baldi campioni ivi giurarono il patto federale, che doveva poi dar libertà agli oppressi e rinfrancare gli umili.

Si sale sul battello, che già pronto ci attende, e si salpa fra urrah inter-minabili clic rispecchiano i più le-gittimi sfoghi del cuore. A poco a poco la sponda si allontana. Giriamo attoniti lo guardo su tante naturali bellezze. Qua, mezzo nascoste fra le secolari querelo, alcune ca-sette, e su jiel pendìo un branco popolato di capre e di montoni. Come un soffio ci giunge il tocco delle campanelle che ciascuna bestiola ha al collo sospesa. Laggiù, su un picco irto, gli avanzi di un oscuro castello, impotente, sfasciato, ma ancora minac-cioso e spavaldo. Lontano le punte dei ghiacciai luccicanti al sole d'un vivo abbagliante. E tutto attorno silenzio, pace, dolcezza. 11 battello corre veloce, sfugge sollecito all'onda, quasi vezzosa

sollecitudine e comodità, e discendiamo dopo aver-fatto i convenevoli a chi di ragione.

Vitznau, città di terzo ordine, laboriosa e pu-litissima, come del resto ogni angolo terrestre dell'ospitale Svizzera. Ma Vitzuau non è lo scopo essenziale della nostra gita. Più in alto dobbiamo andare. Lassù, lassù, sul Righi (m. 1800), clie> maestoso si erge dinanzi a noi, e che percor-reremo senza fatica di sorta, grazie alla meravi-gliosa funicolare che pei suoi fianchi s'arrampica. Che dire di quest'opera umana"? Splendida, in-comprensibile quasi! Ma chi si arrischierà lassù "? penso io. Stavo quasi per consultare l'oracolo e vedere la decisione da prendersi, quando una mano amica si posa forte sulla spalla.

— Ohei ! che fai ? Andiamo ! — Ma tu vai ?

— E perchè no ! Hai paura ?

Quest'ultima frase puzzava d'un'ironia così fe-roce che mi scosse tutto il sangue.

— Ma ti pare !

Schiaccio in tasca l'oracolo, e via. Quando giun-giamo alla piccola stazioncella il treno è quasi completo. Stavo per fare un bell'uovo! dico fra me. Ci sono tutti, perfino le signorine ! Si parte, ed in segreto mi raccomando l'anima.

Sopra le cascate del Reno a Scia/fusa.

(Fot. avv. Pastore, Torino). La ferrovia va lenta, ma sicura. Infiliamo tunnels uno presso all'altro. A tratti proseguiamo al-l'aperto sulla cresta, quasi, di quei picchi, e guar-dando sotto quasi mi sento Un non so elio ad-dosso che sta fra la paura e il ribrezzo.

E dire che tutti sono allegri, spensierati, che il paesaggio è sublime in tutto il vero senso della parola. Quando si dice coraggio !

Pensare anche che in gioventù ho salvato la vita ad un uomo!

(7)

per noi italiani ed ospiti, non è delusa l'aspetta-tiva nostra per le comodità e il lusso che tro-viamo in quel luogo. Si riparte. La discesa mi è meno penosa della salita, non so se perchè già abituato, oppure perchè mi accorgo che vado man mano toccando la sicura terra (sicura fino a un certo punto, però!).

Si pranza in allegra compagnia e si va a letto stanchi, ma soddisfatti.

L'indomaui, 24, per tempo si parte per Arth-Goldau. Altro viaggio incantevole sino à questa stazione, dove si sale sul treno del Gottardo, che ci porta il fresco saluto d'Italia, e si prosegue sino a Lucerna.

Viaggio abbastanza lungo, ma interessante al sommo grado. Duolmi la sconoscenza di quei luoghi per non poterne parlare diffusamente come meriterebbero. Di impressioni generali, dirò : col-tivazione della terra comune, allevamento ot-timo del bestiame, caseggiati piccolissimi, molti di legno e quasi tutti di un piano, pulitissimi e lucenti.

Tra gli abitanti cortesia somma, serietà di ca-rattere e fanciulle vere madonne! Lucerna, colla sua elegante stazione, risuona presto del nostro giubilo. Ormai siamo gli scolaretti in vacanza e più nessuno ci tiene. Visitiamo in ogni punto la città, che è veramente spaziosa, elegante e pos-siede monumenti di pregio. Osservo che la com-pagnia è un po' assottigliata, e mi si informa che alcuni (previa autorizzazione del nostro duce), hanno proceduto per Interlaken, altri a Basilea, altri a Berna ed i più a Zurigo e alle meravi-gliose Cascate del Reno. Questi ultimi sono

ca-pitanati da quel bravo mattacchione e buon gior-nalista che è Virgus.

Si va a letto tardi, dopo aver peregrinato in città anche di notte, cosi per rendersi esatto conto di tutte le bellezzo che essa racchiudo (occhio ai maligni!). Il giorno 25, sempre di buon mattino (era il supplizio più grave per me), si inizia il ritorno.

Proviamo come uno stringimento al cuore a dover lasciare tanto presto persone e luoghi si graditi.

Si riattraversa per la seconda volta l'immenso e seducente lago ilei Quattro Cantoni, e colla scia che sfugge al nostro battello, pare che se ne vada laggiù lontano l'anima nostra trasportata.

La ferrovia del Gottardo, simbolo vivo del pro-gresso dei popoli, è là, vigile, ad attenderci, come un amico affezionato.

Si risale in vagone, si riattraversa il tunnel, e si rientra a riveder l'Italia, patria diletta, dove si cullano le gioie più care dell'anima nostra.

Si raggiunge Novara e siamo presto o Torino, ove si scioglie l'allegra brigata, non col saluto del commiato, ma con quello più a' èttuoso, più desiderato ilell'« arrivederci alla prossima gita ». L'hanno detta i gitanti, questa frase, e io la ripeto. Sappia regolarsi la Din zione degli Escur-sionisti, e ricevere quel giusto premio che le spetta alle molto sue fatiche.

Vice V. G.

{proposito del varo di due eutiers nel cantiere [{aglietto di Varale

nire, industria che, aiutata e secondata, non può mancare di confermare il suo splendido passato. *

* *

Intanto, silenziosamente, ma sicuramente, la fama della bontà delle costruzioni del Baglietto ha fatto strada e ha valso al modesto Cantiere di Yarazze un buon numero di ordinazioni. E mentre alle Esposizioni di Torino e di Milano ognuno ha potuto ammirare alcuni riuscitissimi tipi di scafi di canotti-automobili, su cui erano applicati dei motori Fiat e Daimler, attualmente è pronto pel varo un cruiser, munito di motore

Fiat 16 HP, di cui corre voce di cifre di rendi-mento di velocità meravigliose, ma pienamente attendibile, dati i risultati precedenti ottenuti dal

Baglietto.

Intanto, in questi giorni, fu fatto il varo di due

cutters a vela, che il Baglietto ha costruito pel

Sailing-Club di Napoli.

La festa è riuscita ottimamente e le due im-barcazioni, battezzate Sirio e Righel, sono scese maestosamente al mare, lasciando pienamente soddisfatti i loro committenti, che si ripromettono numerose vittorie in corsa da questi due campioni.

Della geniale festa ci ha inviato le fotografie, che qui pubblichiamo, e le notizie il dott. Zimini, di Savona, che è un vero amico dei Baglietto e un loro prezioso consigliere, con lui quindi, oltre che col Baglietto, ci compiacciamo di queste tappe, che sono le pietre miliari del loro brillante cam-mino.

Sigg. Mercanti e Spada dell' « Olona » di Milano : vincitori della Gara Vertano (2 vogatori e timoniere) nelle recenti Regate Nazionali di Torino del 22 giugno 1905. (Fot. A m b r o s i o , T o r i n o ) .

In quel lembo di spiaggia, a cui la moda ri-chiama in questi giorni così eletta schiera di belle ed eleganti signore, specialmente torinesi e mila-nesi, a Yarazze, poco prima dei due grandiosi stabilimenti balneari del gran Botta, sorge il famoso cantiere Baglietto, che tante imbarcazioni vittoriose ha dato alla nostra marina a vela spor-tiva e che fu tra i primi in Italia a studiare e tentare la costruzione dei canotti-automobili.

I lettori della Stampa Sportiva forse ricordano che già altra volta, l'anno scorso, quasi a dispetto della schiva modestia del Baglietto, noi abbiamo parlato di questo interessante cantiere di costru-zione, che la famiglia dei Baglietto ha fatto sor-gere e prosperare, più per intuito naturale e per vero merito, che per la modernità della direzione o lo slancio nel farlo conoscere.

Appartengono i Baglietto a quella caratteristica razza ligure, che presenta, per atavica eredità, un felicissimo intuito di tutto quanto è marinaresco, e mentre ingegneri e architetti navali d'Inghil-terra studiano formule e fauno discussioni scien-tifiche sulle stazze e sui tipi da corsa, dalla mente incolta del figlio Baglietto ecco sgorgare quelle creazioni tipo Glin Glin che, una volta scesi nel mare, volano alla vittoria e lasciano ben lontano

nella loro scia i migliori tipi di yachts inglesi.

Ma all'in fuori di questo dono, che chiamerei atavico, e del sincero en-tusiasmo per le lotte sportive e per le corse delle imbarcazioni (entusiasmo che strappa loro delle lacrime ad ogni gara), poco vi è di moderno in quel nido di rapidi gabbiani. Manca un completo e moderno impianto di mezzi di lavorazione, manca una solerte ed energica direzione, mancano forse i grandi capitali che permettino di lan-ciare questo cantiere e manca affatto quella caratteristica della moderna in-dustria sportiva che è la ridarne; ne-cessario e indispensabile coefficiente di riuscita.

Noi, anche a costo di vedere ancora più rabbuiate le faccio bronzate di marinai dei Baglietto, vogliamo rilevare tutto questo, sembrandoci d o -veroso segnalare una di quelle indu-strie nazionali, a cui, specialmente coll'affermarsTdel canotto-automobile, è riserbato un sicuro glorioso

avve-Vattività del cantiere Baglietto di Varazze ti fu più viva allorché i vari dei tuoi eccellenti prodotti sono prostimi a compiersi.

Il varo d'un elegante cutter per il « Sailing Club » di Napoli avvenuto recentemente nel cantiere Baglietto di Varazze.

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Le ultime vittorie dei ginnasti italiani all'estero

Le feste sportive di Vercelli

La squadra delta Pah sit a Marziale Garibaldi di Terni al Concorso di Tolone.

D'Ercoli Terigi Castelletti Prof. Sereno Sereni, direttore Cernasi Porazzini Pazzaglia Cai imandrei Caro foli Ferri

ginnasti, istruiti e diretti in gara personalmente dal noto e bravo maestro prof. Sereno Sereni.

La squadra ebbe il premio d'eceellenza (corona d'alloro), palma artistica e grande medaglia.

Nel Campionato artistico federale tre coronati: D'Ercoli Francesco, Porazzini Sesto e Ferri Italo. Nella Corsa in sezioni la « Garibaldi » fu la terza fra tutte le squadre.

Un successo completo. Bravi i ginnasti e sopra-tutto bravissimo il distinto maestro.

cbe si piazza ottava, e in ultimo quella di Sestri che viene classificata 13".

Nelle Gare individuali degli italiani si piazza-rono con corona il bravo Pavanello della « Pro-Sestri » e il D'Ercoli della « Palestra Garibaldi » di Terni: altri seguirono con medaglie d'argento, e nelle Gare olimpiche si piazzò terzo con medaglia d'argento il Pavanello ed altri della « Velo-Sport >: e della « Pro-Sestri », seguirono pure premiati con medaglia d'argento.

20 lire; 2. caporal maggiore Brindisi, 10 lire; 3. soldato Badoer, 5° lancieri, medaglia argento; 4" caporal maggiore Conti, 53° fanteria, id.; 5. ca-poral maggiore Uholdi, id., id.

Gara straordinaria di tiro a segno esclusiva pei ginnasti intervenuti al Concorso nazionale di gin-nastica. —- Tiro collettivo. — Premio d'onore, « A n d r e a Doria », Genova; Premio speciale, tiro a segno, medaglia oro, « Pro Vercelli ». — 1. premio, tiro a segno e ginnastica, « Forza e Co-raggio», Milano, medaglia oro grande; 2. premio, « P r o Vercelli», medaglia oro media; 3. premio, « Pavese », Pavia, medaglia oro piccola ; 4. e 5. le due squadre Convitto Dalprego, Vercelli, medaglia oro piccola.

Pro Vercelli. — 1. Casanova, statua bronzo, « V i r t u s » , Bologna; 2. Pietro Quaranta, di Torino, coppa argento; 3. Pizzio, « Forza e Coraggio », Milano, medaglia argento media; 4. Ricotti, me-daglia oro media; 5. Callegari, Pavia, meme-daglia oro piccola; 6. Andrea Bona, medaglia argento; 7. e seguenti, cioè: Oberti di Genova; Poli, della « Forza e Coraggio » di Milano; Bosetti, Prati, Polastri di Pavia; Defabianis, Bioni, id; Ronzoni di Milano; Greppi, Carones, Barino, ing. P. Dus-nasi, Provini di Pavia; Pagani, Piletta e Bre-gante, idem.

Gara mandamentale « Patria ». — Premio di Gli italiani continuano a trionfare in tutti i

grandi concorsi ginnastici esteri. Nuovi trionfi, nuove vittorie registriamo infatti nei recenti con-corsi di Bordeaux e di Tolone.

Gli allori conseguiti dai ginnasti della beneme-rita Associazione Ginnastica « Lihertas » di Pistoia nel concorso di Bordeaux, ove le più forti società ginnastiche d'Europa erano convenute, sono i frutti meritati alle fatiche dell'ardua preparazione, al valore di questi bravi giovani, i quali anche questa volta, sotto l'intelligente guida dell'egregio pro-fessor T. Bizzarri, seppero compotere ai fratelli d'oltr'Alpe il premio ambito dai forti e tenere alto il nome della nostra patria.

L'avere conquistato il Campionato internazio-, naie di corsa in sezioni sopra 117 società iscritte è stato certo, come ben disse l'illustre senatore Todaro, il più bel premio vinto dagli italiani; e l'ammirazione, l'entusiasmo suscitato per questa corsa deve aver lusingato l'amor proprio della valorosa squadra, composta dei sigg. F. Fredianelli, B. Oiappei, M. Iacometti, U. Grassini, G. Agostini, I. Andreucci.

Non meno importante è la massima onorificenza

coronata, riportata nel Concorso Alternativo, ove le più forti società di Francia e del Belgio

ave-Gontinuiamo oggi la cronaca delle feste sportive di Vercelli, che si chiusero col convegno ciclistico giovedì scorso.

L e gare di tiro a segno.

Ecco i risultati delle grandi gare di tiro a segno che ebbero luogo nel Poligono Umberto I:

Piparlo scuole. — 1. premio, Ardizzone Filippo, medaglia argento grande; 2. Basile Carlo, me-daglia argento piccola.

Riparto milizia. — 1. Armando Marchetti, ser-gente 5° lancieri, medaglia oro; 2. Andrea Bona, medaglia argento; 3. Pietro Rivera, id.; 4. Fran-cesco Ballotti, capitano 5'' lancieri, id.; 5. Andrea Pantriero, furiere maggiore 53° fanteria, id.; 6. Carlo Defabianis, id.; 7. Leonardo Crafa, ca-porale 17° artiglieria, medaglia bronzo.

Ufficiali. — 1. tenente Cuccia, 53° fanteria, oro-logio artistico; 2. tenente Varvello, 5° lancieri,

c e r v o i n bronzo ; 3° ten. Ruffo, id., m e d a -glia oro; 4. c a p i t a n o Bellotti, id., med. argen-to; 5. ten. avv. Bottini, id. Sotto uffi-ciali. — 3. furiere Do-nini, 5° lan-cieri, orolo-gio argento ossidato; 2" serg. Mar-chetti i d . , m e d a g l i a argento.

La squadra della Liberta? di Pistoia al Concorso Internazionale Ginnastico di Bordeaux.

Caporali e soldati. —

1.* s o l da t o Malac a r n i , 5° lancieri, Vada al valoroso prof. Bizzarri, ai suoi degni allievi, al solerte Consiglio direttivo il nostro plauso sincero.

Ecco del resto la classifica del Concorso di Tolone:

La « Velo-Sport » di Sanremo, classificata prima fra tutte le 75 società concorrenti, conseguì il Premio d'onore coronato con punti 635,75; segue seconda la « Pro-Sestri » di Sestri, con punti 626,25 e quindi la «Palestra Garibaldi» di Terni, con punti 624,25. Nelle Gare di corsa la squadra di Terni è classificata terza, segue quella di Sanremo

Il senatore Todaro e la bandiera federale italiana con

la corona che la Federazione depose sul monumento a Gambetta a Bordeaux.

vano partecipato, ed i premi ottenuti individual-mente nel Campionato artistico dai sigg. Bizzarri e Iacometti, ed in quello atletico dai sigg. Biz-zarri, Ciappei, Fredianelli, Iacometti.

Se noi pensiamo alla grandiosità del concorso ed al numero dei concorrenti alle gare, i risultati ottenuti da questi bravi giovani sono splendidi e ci auguriamo che tali si mantengano in concorsi avvenire.

(9)

onore, Fasoli, fucile, dono dèi Ministero della guerra. — 1. Garezzo, medaglia oro; 2. Bosetti, coppa d'onore; 3. Bona A., medaglia oro; 4. Mar-chetti, sergente 5" lancieri, servizio giapponese; 5. Rosa, rivoltella; 6. Quaranta, carabina Floberti 7. Andrea Pantriero, oggetto d'arte; 8. geometra

Si prepara il gran corteo ginnastico. ( F o t .

Palestro, coppa; 9. Varvello, portabiglietti; 10. Cari e vari s, medaglia argento grande; 11. Rivera, medaglia argento media; 12. Porta, rned. bronzo.

Il tiro al piccione.

Le grandi gare di tiro al piccione, con premi per L. 5000, che si tennero nello stand dei

Cac-ciatori, diedero il seguente risultato :

Poule d'apertura. — Premio unico diviso fra Yaccari di Piacenza, Vassallo di Genova e Co-lombo di Torino, con 13 su 13.

Gran tiro Vercelli, 30 inscritti. — 1. e 2. divisi fra Busetto di Padova e Marchesi di Piacenza,

con 25 su 25; 3. e .-rfgj? t e » ^ 9 % 4. pure divisi fra

J f l U i H k l l i n » a * Lonzi Gian Ga-leazzo di Genova | e Colombo di To-rino; 5. Stagni, r di B o l o g n a ; 6. Marsch, unghere-se; 7. Belloni, di Milano; 8.

Savo-'DIGESTI BLE-CACHETS"^ Modica

9

' ^

d Ì Il premio di maggioranza, dono del Municipio di Vercelli, fu vinto dall'avv. Pietra, di Vercelli.

Sul campo della fiera ebbe luogo inoltre un match di foot-ball fra la prima squadra del

Juventus-Club di' Torino e la prima del Cricket-Club di Milano. Le due forti squadre, che fecero delle splendide giocate, segnarono un goal ciascuna.

Fra una ripresa e l'altra del match, ebbe luogo la premiazione dei vincitori dei campionati po-distici.

Il convegno ciclistico.

Il concorso ciclistico, favo-rito da una splendida gior-nata, è riuscito abbastanza numeroso.

Giunsero squadre di ciclisti da Trieste, Torino, Torre Pol-lice, Biella, Andorno, Arona, Novara, Milano, Asti, Nizza Monferrato, Genova, Alessan-dria, Alba, Varallo, Cherasco, Magenta, Pegli, Romagnano, Casale, Modena, Lomello, Voltri, Bianzè, Monza, Cre-scentino, Mortara, Cuneo, Trino: complessivamente fu-rono rappresentate una qua-rantina di Società ciclistiche.

Giunse da Milano un batta-Borgarelli, Vercelli), glione di volontari ciclisti, che

appena giunto si recò subito al Poligono di Tiro per le esercitazioni.

La principessa Laetitia giunse in automobile poco dopo m e z z o

-giorno. L'attendeva ^ g i ^ ^ H H l H f e ^ numeroso pubblico, i ' n i l v ^ B k che le fece festose f B vpjjg. • accoglienze. Sua Al- |)ff; tezza era accompa- § AsM w L

guata dalla sua dama f'Ì8&#:' V.'IK - J y | d'onore marchesa di tfllSllll-JK. f ' L"' i :>; Castelnuovoe dai suoi j ^ ^ M g L ^ K t m ^ gentiluomini c o n t e j M

Fossati e cav. Bon- | 1 M vicino. [.'

Sua Altezza si recò j ^ ^ L ^ H alla caserma Conte di i ^ n f l

Torino, dove fu ospite A del reggimento lan- ^ f l cieri di Novara. NJMfc^Bjt

Alla colazione, che ebbe luogo nel locale

del Circolo degli uffi- j o H ; ^ T i ^ f e

ciali, assistevano an- ^ C ' . a ^ l , clie — la gita di Sua « - f;>

Altezza avendo il cà- M . * ; j A Xjjdg|0 rattere di una visita S p A » | ff^L vf.ill ufficiale — il sindaco K 4 ** l " cav. Dusnasi, l'asses- fjf M ^ ^ t - M ^ m m B l l soreanzianoon.Lucca, «SÉ f j p ' y "

-quale presidente dei l ^ i j M ^ ^ & B m d g ^ m J j festeggiamenti, il sot- 9 H B

toprefetto cav. Miro B j ^ ^ ^ K , , ^ H 1 k | J | e il generale Calza.

A l l a Principessa ^ a l venne offerto dagli

ufficiali, oltre un bel ^ ^ ^ H mazzo di orchidee, nn H H

facsimile in fotogra- B H H fia, chiuso in

un'ele-gante busta in perga- B R f l i mena, colle armi del

reggimento, di un au-tografo del principe Amedeo.

Si t r a t t a d i u n a l e t - Petri Durando t e r a s c r i t t a d a l P r i n - Camp. lini, corsa di resisi, (km. 25) c i p e q u a n d o a s s u n s e della Società « Patria » di Carpi.

il comando del reggimento Novara cavalleria. Sua Altezza, quindi, alle ore 14,30, si recava in vettura, scortata dai carabinieri, a visitare l'Ospe-dale Maggiore.

jp Colla Principessa erano l'on. Lucca, la mar-chesa di Castelnuovo ed

il colonnello Malingri cavalleria.

il banchetto ciclistico

all' Albergo del Leon • Bfcl alla presenza della Prin- À JjÈ cipessa, che fu salutata ^ ^ ^ ^ /|\

dalla Marcia Reale, ebbe

luogo la distribuzione H H H ^ ^ ^ M j f H

dei premi ai vincitori. jLlilV^m Il premio del Re, pel ^ ^ ^ A p É M U i u

nova. Il primo premio

^^^^PÉHWjJ

del concorso delle

fan-fare, che ebbe luogo in

seguito, toccò al Velo-Club di Magenta.

Ecco come vennero assegnati i premi dèi con-vegno :

Grande medaglia d'oro (dono di S. M. il Re):

dudax, Genova;

Coppa d'onore (dono del Municipio di Vercelli):

Velo-Club di Magenta;

Medaglia d'oro: Società scherma e ginnastica di Novara; Unione Sportiva di Casale Monferrato; la Società La Boia di Cuneo; Squadra Audax di Alba; Signora Cremmo di Biella; Signor De-Bar-bieri di Genova; Fortiores di Genova; Boutierdi Modena.

Medaglia d'argento: Società Nicola Mameli, di Voltri; Unione Ciclisti, Pegli; Unione Sportiva, Asti; Pro-Sport, Andorno ; Club Ciclistico, Arona;

Audax, Alessandria; Unione Sportiva, Biella;

Esperia, Bianzè; Touring Club, Chivasso; Velo

Club, Castellanza; Unione Ciclisti, Crescentino

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Nella eorsa Milano-Torino (Km. 150),

arrivò

Primo

ROSSIGNOLI.

Il Grand Prix Ciclistico 1905 della Città di Parigi venne

vìnto da

KRAMER

entrambi con Bicicletta munita di Pneumatici

cbe ovunque trionfa perchè più scorrevole e più resistente.

T H E D U N L O P P N E U M A T I C T Y R E C. (CONT.) L.TD

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Routier e La Bicicletta, Milano; Audax, Sporting

Olub, Fortiere, La Torino, Torino; Audax, Trieste;

Unione Ciclisti, Carmagnola; Audax, Magenta;

Sport Clul), Nizza Monferrato; Audax, Monza;

Andar, Legnano; Velo Club, Romagnano Sesia; Società di L o m e l l o , Torre Pelliee e Varallo Sesia;

Premio Speciale: « U n i o n e Sportiva » di Trino.

CONCORSO FANFARE: 1. p r e m i o , m e d a g l i a d ' o r o ,

Velo Club, Magenta; 2., medaglia d'argento grande,

Unione Sportiva, Casale .Monferrato; 3., medaglia d'argento, La Rola, Cuneo, e Sporting Club, di

Torino. #

Il risultato della lotteria è il seguente: Bicicletta, dono del Municipio di Vercelli, vinta dal n. 546; Bicicletta, dono della Società Eser-centi, n. 499; Fanale (Superba), per motocicletta, n. 404; Fanale (Reina), n. 538; Freno (Bowden), n. 510; Sella per bicicletta, n. 449.

vincitore della gran Gara Reale del Pentatlon

Il forte Ciappei Balilla, vincitore del Pentatlon italiano, appartiene alla benemerita Ginnastica « Libertas » d i Pistoia.* Ex-bersagliere, allievo prediletto del valente professore T. Bizzarri, sotto l'intelligente sua guida ha saputo vincere l'im-portante gara quale felice debutto della sua vita di ginnasta.

Ottimo saltatore e corridore, forte atleta, lotta-tore e distinto ginnasta agli attrezzi, tutte queste

Oiappei Balilla della « Libertas » di' Pistoia.

doti riunite in lui, costituiscono una sicura spe-ranza per nuove importanti vittorie.

La conquista del Pentatlon è stata la meritata ricompensa alle sue fatiche ed a quelle del suo maestro Bizzarri, al quale la « Libertas » deve tante vittorie.

Fece parte della squadra che nell'ultimo Con-corso internazionale di Bordeaux conquistò il Campionato internazionale d i corsa in sezione, nonché il premio coronato di eccellenza nella gara di squadra.

Vada al valente ginnasta, al forte campione d'Italia, il nostro saluto augurale.

Un grande Convegno Ciclistico ad Aosta

In occasione dell'inaugurazione della strada car-rozzabile, che sale all'Ospizio del Gran San Ber-nardo (m. 2400 s/m), si terranno ad Aosta d e i grandi festeggiamenti.

Tra questi occupa il primo posto un grande

Convegno Ciclistico, indetto per domenica 16 lu-glio. Il programma contiene numerosissime gare, con premi vistosi e distribuiti in m o d o che tutti possano concorrervi, con buona speranza di riu-scita in qualche gara. E' assicurato l'intervento di molte Società ciclistiche in costume e fanfare e d i moltissimi gruppi d i ciclisti.

' Non dubitiamo che anche Torino sarà degna-mente rappresentata a queste feste e d al Con-vegno, tanto più in questi tempi in cui il caldo si sente soffocante e consiglia un'ottima gita ad Aosta, con la probabilità di una punta al celebre Ospizio del Gran San Bernardo, che è tuttora avvolto dal bianco velo abituale di neve.

iiiiinfiHiiniiiii HTTTTITTITTMIIIII • IN 1111 n 111 M N rTTTTTTTTTrTi 11 t.niiniinminn.r

oCct classifica

nella Corsa jfìlgeri-Zolone

Il Comitato della corsa Algeri-Tolone si è riu-nito il 1° luglio. Gerville-Reache, nominato pre-sidente della Giuria, lesse un reclamo della si-gnora D u Gast concernente u n o dei battelli concorrenti del Camille. Questo documento ricorda che il Fiat imbarcò soltanto quattro uomini i n -vece d i cinque, che era il minimum prescritto dall'articolo 5 del regolamento. Ebbe così il van-taggio d i una diminuzione di peso che gli permise di aumentare la sua v e l o c i t à ; inoltre il Fiat non aveva ponte contrariamente al regolamento.

Gerville-Reache constatò che un errore era stato commesso ammettendo il Fiat, e che era scusa-bile in ragione dei doveri di alta cortesia inter-nazionale, esigenti che non si squalificasse il ca-notto italiano. Il conte Recoppó chiese la messa fuori concorso del Fiat e l'attribuzione dei primo premio al Camille. Il Comitato approvò questa idea e decise che il Fiat era stato ammesso in condizioni extra-regolamentari, ma che in ragione delle qualità d i velocità e di resistenza di cui fece prova, un certo numero d i premi potevano essergli accordati.

In seguito a questa decisione, la lista d e i premi stabiliti per la tappa Algeri-Malion viene così decisa :

Fuori corsa : Il Fiat riceve un astuccio da si-garette con porta fiammiferi in oro, del Re d i Spagna, l'oggetto d'arte offerto dalla città di Port Mahon ed un altro del giornale l'Auto.

I Premio : I l Camille, montato dalla signora D u Gast, riceve il premio offerto dalla marina francese, quello della Lega marittima d i Spagna ed un oggetto d'arte offerto dall'Automobil Club di Francia.

II Premio : Il Mercédès C. P., montato da Charley, riceve una coppa d i Sèvres, premio della Lega marittima d i Spagna.

I l i P r e m i o : Il Mercédès Mercédès, montato da Jellineek e Fifre, riceve il premio d e l ministro della marina italiana ed un oggetto d'arte offerto da Gerville-Reache.

I V Premio : Il Quand-méme, dei duca di Cazes, riceve un oggetto d'arte offerto dalla Lega ma-rittima francese e d un oggetto del Principe d i Monaco.

V P r e m i o : L ' F r a c l é s II, appartenente al dot-tore Lesage, riceve una coppa d'argento cesellata, offerta da Glandaz, ed un oggetto d'arte offerto dalla citta d i Nizza.

V I P r e m i o : Il Malgré-Tout, montato da Roche, riceve il premio offerto da Archemont: un quadro ed una medaglia d'oro.

Il Comitato, essendo nell'impossibilità d i pro-cedere alla classifica per la tappa Mahon-Tolone, decide che la Coppa del Mediterraneo non sarà

attribuita nel 1905 e che delle medaglie comme-morative saranno date ai concorrenti. Un oggetto d'arte, offerto dalla città d i Cannes, è attribuito al duca di Cazes, il cui battello si è meglio con-dotto in mare durante la tempesta. Il Comitato ha deciso che dei premi in denaro di cento franchi saranno presi sui diecimila franchi offerti da Ca-millo Ria ne a ciascuno dei marinai di equipaggio. La rimanenza d i questo premio sarà destinata alla corsa del Mediterraneo dell'anno prossimo. Il Comitato rende omaggio alla marina francese della squadra d e l Mediterraneo e fa dono dei premi che non sono stati distribuiti all'ammi-raglio comandante la squadra del Mediterraneo ed ai comandanti del Klebert e delle torpedh niere.

Inoltre il Comitato decise che una nuova prova sarà disputata nel 1906, nell'epoca dell'anno in cui i cambiamenti bruschi d i temperatura sono meno da temersi. Il punto d i arrivo sarà Tolone, Una Commissione tecnica stabilirà il programma.

I componenti la giurìa che ha pronunciato questo verdetto sono personalità troppo note e stimate (Balli/, presidente Touring di Francia, conte di Recoppé, Gaston Menier, Charley, Saint Ghaf-fray, ecc.), per poter fondatamente accusarle di imparzialità e scortesia internazionale.

Senza quindi poter discutere le intenzioni, noi dobbiamo riconoscere che questo giudicato nelle sue conclusioni è risultato abbastanza miope e strano. Non vi è fra noi chi non ha ammirato il coraggio della signora Camille du Gast e ne abbia seguito con ansia le peripezie del salvataggio, ma a nes-suno di noi, chiamato a far parte di una giurìa, verrebbe certamente in mente di far entrare come coefficiente Ai giudizio sulle velocità sviluppate dalle imbarcazioni (questo era il punto da giudicare),: o i riguardi che si devono a una signora/o V am-mirazione per una sua ardita impresa.

Noi — chiamati a giudicare una simile gara — avremmo cominciato a considerare come non avve-nuta la seconda disastrosa tappa Port Mahon-Tolone, e quindi a non approvare alcuna premiazione per quei battelli che hanno tenuto il mare nella bur-rasca — perchè altrimenti conveniva tener conto che il Fiat fu l'unico canotto giunto salvo a

To-lone, mentre gli altri, abbandonati, solo per caso furono in parte più tardi ricuperati.

Sui risultati della prima tappa quindi avremmo pienamente confermato i risultati dei fatti e delle

cifre, e cioè il primo posto e quindi tutti i premi, compresa la coppa del Mediterraneo, a questo con-corrente dovevano essere aggiudicati.

Nè vale il fatto del passeggero in. meno imbar-cato sul Fiat, poiché la sua superiorità sugli altri

fu così schiacciante da rendere certo comunque il suo primato.

Nè vale il concetto della semi-squalifica per giu-stificare la semi-premiazione. O era fuori del rego-lamento, e allora nessun premio gli spettava, o non lo era, e allora è ingiusto aver fatto un giudicato artificioso, che, sotto lo scopo di accontentare tutti, non è giusto con nessuno.

Se l'anno venturo si rifarà la coppa del Medi-terraneo — come sembra — e vi saranno ancora concorrenti italiani, premi italiani e forse partenza da un porto italiano — perchè non si potrebbe chiedere che anche nella giurìa vi fosse qualche cosa di italiano ? N, d . R .

La IV Corsa Automobilistica del Moncenisio

Km. 23 in salita a! 10-12 °\

0

D O M E N I C A 1<; U U G D I O l 5 > O — D o p o la Gordon, la corsa del Cenisio si

pre-senta nel calendario sportivo internazionale come uno degli avvenimenti più importanti. Infatti la presenza di alcune tra le grandi marche che si contendono quella prova mondiale a questa gara italiana d i salita, aggiunge un interesse tutto speciale e quasi un indiretto giudizio d'appello.

L'organizzazione che si è venuta affermando sempre più completa, l'importanza dei premi fu-rono e sono coefficienti d i successo e di fortuna.

V e d r e m o quindi d i nuovo domenica l'altipiano del Cenisio fatto mèta d i una gita da qualche centinaio d i chauffeurs italiani, e sui diffìcili

tour-niquets che conducono da Susa al Cenisio, si svol-gerà una delle più belle prove automobilistiche.

I concorrènti.

Non chiudendosi ie iscrizioni che il 6 corrente, quando cioè il nostro giornale sarà già in mac-china, non possiamo darne l'elenco completo, elenco completo che, come è d'abitudine,- si riempie

nelle ultime ore d i termine. D o b b i a m o quindi limitarci a registrare i nomi già pervenuti e

l'or-dine delle fabbriche che abbiamo visitate in questi giorni e nelle quali regna un'attività febbrile.

Categoria velocità, grandi vetture: Fiat (3 vet-ture), Itala (1 vettura), Darracq (2 vetvet-ture), De

Dietrich (2 vetture), Rochet-Schneider (1 vettura),

Mercédès (2 vetture).

Categoria vetture leggere : Itala (2 vetture),

Rochet-Schneider (1 vettura).

Categoria vetturette : Peugeot (3 vetture).

Motociclette: Peugeot (5 macchine), Maffeis (2 macchine), Sarolea (2 macchine).

In questa settimana il Comitato organizzatore si riunirà per prendere le ultime disposizioni, d i cui daremo largo cenno nel prossimo numero.

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Notiziario Sportivo

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CICLISTI F R A N C E S I A B R E S C I A . — In attesa degli Audaees francesi, partiti da Parigi per restituire la visita loro fatta dai bresciani lo scorso anno, il 26 corrente le nostre numerose Società ciclistiche prepararono festose, entusia-stiche accoglienze. Dovunque sventola-vano le bandiere italiane e francesi.

Alle 18, ciclisti, automobilisti e nume-rosa folla si recarono a Porta Milano, per incontrarvi gli ospiti, mentre il sin-daco e diversi assessori li attendevano nella sala maggiore del Municipio, dove s'era disposto per un servizio di rin-freschi.

Dopo lunga attesa, giunsero finalmente, verso le 20, quattro Audace» francesi.

Dissero che il viaggio, in causa delle orribili strade, fu faticosissimo. Partiti in numero di 18 da Parigi, lungo la strada si dispersero. Non si sa quindi dove si trovino gli altri, nè quando giun-geranno.

Si spera però che arrivino durante la notte.

G R A N P R E M I O D I P A R I G I . — La

vittoria di Kramer. — Una folla enorme

assisteva alla finale del « Gran Premio di Parigi ». Kramer è stato il grande trionfatore della giornata, battendo, dopo una corsa magnifica, il corridore fran-cese Poulain. Eccovi i risultati:

Gran Premio di Parigi. — Prima

semi-finale: l . o Poulain (francese), 2.0

Elle-gaard (danese), 3.0 Shilling (olandese). — Seconda semifinale: l . o Mayer (tedesco), 2.o Otto Meyer (id.), 3.o Dupré (frane.). — Terza semifinale: l . o Kramer(americano), 2.o Friol (francese), 3.o Rutt (tedesco). — Finale: l.o Kramer, 2.o Poulain, ad una ruota, 3.o Mayer, ad una lunghezza.

La corsa riesce molto interessante. Kramer, chiuso dai due corridori, non può aver via libera che nel rettilineo, ma ha tempo per vincere in buono stile.

Gran Premio Dilettanti. — Dopo nove

batterie e tre semifinali, giungono in

decisiva : l.o Benyon (inglese), 2.o

Debon-gine (A. V. A.), 3.o Avrillon (A. S. S.).

Corsa Consolazione del Gran Premio. —

l.o Gardellin (italiano).

Corsa dell'Ora. — l.o Dussot (km. 56,

m. 720), 2.0 Darragan, 8.0 Boutler, 4.0 Lecuyer.

Gli introiti per i tre giorni del Gran Premio salirono a L. 60.000.

n o o n x

L A F E S T A D E I 4000 SOCI D E L L ' A U -D A X I T A L I A N O -DI R O M A . - La - Dire-zione generale dell'Audax Italiano ha deciso che l'iscrizione del 4000° socio sia festeggiata nelle 139 sezioni il giorno 16 luglio. Per detto giorno verrà'indetta la prima marcia generale dell'Audax nel senso che tutte le sezioni debbano simul-taneamente compiere nella propria zona una marcia ufficiale (km. 200, in ore 14 tempo minimo, ore 18 tempo massimo).

Cosi tutto l'Audax sarà in quel giorno

e nelle stesse ore in movimento. Ogni sezione terrà nella sera dello stesso giorno un banchetto sociale ed invierà il proprio saluto al banchettassimo che la Direzione generale terrà in Roma.

Al banchettissimo, che già promette di riuscire imponente, verrà estratta a sorte fra gli intervenuti una bicicletta, e ver-ranno distribuite cartoline-ricordo ed altre sorprese che la Commissione orga-nizzatrice dei festeggiamenti sta prepa-rando.

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S C H E R M A

G A R E DI S C H E R M A . — Domenica, 28, ebbe luogo, al Politeama Garibaldi di Palermo la grande festa d' armi orga-nizzata dal prof. cav. Ernesto Salafia, e riuscita attraente ed interessantissima per la nota e rara competenza dell'or-ganizzatore, e per i forti schermitori che vi parteciparono e per il pubblico

elet-tissimo che v'intervenne.

La Giuria fu composta dal maestro Giulio Pinto, presidente, e dai signori cav. avv. Giovanni Raimondi Vanni, presidente del Tiro a Segno Nazionale e prof. Giovanni Russo.

A disposizione di essa furono poste due medaglie d'oro e venti di argento per i gironi di spada e di sciabola, e quattro regali, cioè: pariglie spade e sciabole d'assalto, elegantissimo bastone e due statuette antiche di maiolica, ree gali destinati ai migliori tiratori

degl-assalti accademici. i Presero parte ai gironi di spada e di

sciabola, i signori : Raimondi cav. Tu-rillo, Cacioppo Vincenzo, Rolando Salafia, De Luca Franco, Bongiovanni Giuseppe, Chiaramonte avv. Vincenzo, Vega Ta-nuzzo, Vega maestro Oreste, Salafia prof. cav. Ernesto, Pinto prof. Franco, Collotti Salvatore barone di S. Pietro, Caradonna prof. Enrico.

Negli assalti accademici, fra tutti, mag-giormente ammirato fu il sig. Bongio-vanni Giuseppe.

Le due medaglie d'oro per i gironi di spada e di sciàbola furono l'una e l'altra attribuite al sig. Tanuzzo Vega, allievo del cav. Antonio Palizzolo per la spada e del maestro barone A . Malvica per la sciabola.

I premi furono dati ai signori profes-sore Franco Pinto e avv. Vincenzo Chia-ramonte per la spada, Bongiovanni Giu-seppe e Cacioppo Vincenzo per la soia-boia.

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