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La Stampa Sportiva - A.04 (1905) n.33, agosto

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Academic year: 2021

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Anno IT

TORINO, 13 Agosto 1905 N. 33.

LA STA/A P A

« ìAd . A u t o m o b i l i s m o h Ciclismo A l p i n i s m o - Hreostatiea N u o t o ~ C a n o t t a g g i o - Y a c h t i n g Ippiea - A t l e t i c a - S c h e r m a Ginnastica - Caccia - Tiri - Podismo

Giuochi Sportivi - V a r i e t à

Esce ogni Domenica in 16 pagine illustrate.

SPORTIVA

(Conto corrente colla posta).

DIRETTORI: NINO Q. OAIMI E AVV. CESARE GO RI A-GATTI - REDATTORE-CAPO: GUSTAVO VERONA

A » * x o r f l B f ì o r l H | V [ E^T I | D I R E Z I O N E E R N U V I I N I S T R A Z I O N E | I N S E R Z I O N I

x x x x o I * . S E J ( S t e r o T^. I O t T O R I N O _ p;azza Solferino, 20 - TORINO « p01* trattativa rivolgersi presso

L'n Numero

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E s t e r o ' j Arretrato Cent. 2 0 | ^ thuefono n-36 | l ' A m m i n i s t r a z i o n e del Giornale,

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(2)

La media di 100 Km. all'ora, su strada, durante

6

ore e mezza,

è ottenuta dalla

del fura

vincitrice del

Circuito delle Hrdenne

1° H E M E R Y ,

coprendo 592 Km. e mezzo in ore

5 5 8 ' 3 2 " ' [ 5 , battendo tutti i suoi concorrenti e di

più del

2 0 ° i

0

il tempo fatto per la

COPPA GORDON DENNETT,

4° WAGNER - 8° MONTJOIE

Sabato, la D A R B A C R vinceva egualmente il « I r c u i t o d e l l e

A r d e n n e (Vetturette) con WAGNER 1° facendo più di 7 2 Km. all'ora.

Infine, ancora, la B A B R A C Q vince la

Coppa di Regolarità

(Prima per 13 punti)

La più bella prova finora avuta per

La velocità

La resistenza

(3)

REJNA ZANARDINI A C.

M I L A N O - Bastioni Magenta, 3 9 - M I L A N O

I FANALI

E FARI

SPECIALITÀ II Fili PEI MOTOCICLETTE - Fari a Itati sistema FRESHEL a a luti catadiitiritki'i tata lessa a ritratte.

GOJIE SI PREPARA Itfl SETTiPJiA AUTOPBIIiISTIGA BRESGIARA

I c o n c o r r e n t i al grande Circuito a u t o m o b i l i s t i c o delle A r d e n n e

17 Bougier - 18 Wagner. 7 Gabriel - 8 Héméry - 9 Héath. 27 Duray - 29 Teste.

riassumere te fasi di questo avvenimento spor-tivo, che deve fare onore all'Italia, per, fare co-noscere al mondo intero i risultati della nostra giovane industria meccanica.

Doppiamente interessante sarà la lotta di Brescia, perchè mentre a fianco degli italiani sarà una numerosa schiera di concorrenti stra-nieri, noi assisteremo per la prima volta ad una gara fra le più potenti fabbriche di automobili che esistono in Italia.

Entreranno infatti in lizza i 120 cavalli della Fiat con i 100 dell'Itola e delle macchine Isotta

Fraschini.

Sarà un vero campionato mondiale per tutti i concorrenti il circuito di Brescia, e al tempo stesso quella gara di velocità terrà il posto di un campionato nazionale.

L'avvenimento bresciano non è una di quelle manifestazioni che hanno bisogno, come si dice, in gergo giornalistico, della gran cassa.

E' una di quelle gare cbe si impone per ric-chezza di premi, per serietà di organizzazione, per bellezza del paese su cui si svolge, per le quali doti il successo è assicurato fin d'ora.

Poco possiamo fare noi giornalisti a prò di questa manifestazione, la quale, alla distanza di un mese dalla sua effettuazione, ha già raccolto l'adesione dei più noti automobilisti europei, e dei più arditi piloti, ai quali saranno affidati i più potenti canotti automobili.

Basterà per oggi dunque citare la prima lista degli iscritti per convincersi di ogni nostra as-serzione.

Ma prima di passare a quest'elenco ci sia per-messo un saluto ed un bravo agli entusiasti Il circuito delle Ardenne è cosa pure compiuta.

L'organizzazione beiga ha dato, dopo i francesi, i tedeschi e gli inglesi, buona prova: nessun inci-dente grave ebbe a deplorarsi. Ora tutto il mondo sportivo rivolge la sua attenzione al nostro paese. Sono gli italiani questa volta che organizzano, sono, a dire meglio, gli sportsmen bresciani, che, dopo avere lanciato uno splendido programma, vanno cercando la via migliore per attuarlo, de-siosi di registrare un risultato non certo inferiore a quello ottenuto dai colleghi d'oltr'Alpe.

Lo sport italiano non vanta, come all'estero, un numero così forte di organizzatori. In Italia si ama la vita all'aria aperta, si prova dell'entu-siasmo ogni qualvolta la nostra gioventù si eser-cita nella palestra dell'educazione fìsica, ma il nostro sport reclama spesso la mancanza di orga-nizzatori. Tralasciamo la dimostrazione a base di esempi, e diciamo piuttosto che nel nostro paese, se pochi sono coloro che organizzano, quei pocln bastano a tenere alto il prestigio dello sport na-zionale.

Quando noi infatti abbiamo dato, parlando del-l'automobilismo, uno sguardo ai risultati sortiti quest'anno dalla corsa Susa-Moncenisio, e dal grande concorso turistico, così ben ideato dall'Au-tomobile Club di Milano, quando ancora oggi noi leggiamo i tre importantissimi programmi che gli

sportsmen bresciani hanno sottoposto all'approva-zione della Commissione sportiva dell'Automobile Club Italiano e della Direzione del R. Jachting Club Italiano, non possiamo a meno di esclamare: « Pochi ma buoni ! » Di questa nostra convin-zione lo sono pure i colleghi di Parigi, i maestri del giornalismo sportivo internazionale, i quali appunto, apprezzando la nostra organizzazione, dànno al prossimo grande avvenimento italiano tutto il loro appoggio.

Quotidianamente vi parlano del circuito bre-sciano, dei suoi promotori, delle regate del Be-naco, dei suoi probabili concorrenti.

La settimana di Brescia (2-10 settembre) è de-stinata quest'anno ad avere un grande successo. Quanta gente si prepara ad assistere a quelle importanti gare, quanti preparativi, quante spe-ranze !

Giorno e notte studia il Comitato organizzatore, il quale va prendendo tutte le disposizioni ne-cessarie perchè l'avvenimento riesca veramente grandioso; lavora l'operaio nelle officine a prepa-rare le macchine della futura battaglia, mentre intanto gli audaci piloti si addestrano maggior-mente nella guida.

Il giornalista pure si dispone al lavoro per

sportsmen bresciani, al loro duce conte Marti-noni, alla Commissione sportiva che con tanto zelo, con tanta abnegazione, lavora attorno al grandioso

programma-Esso, è cosa pure da rilevarsi, è fra i più va-riati e comprende la manifestazione sportiva e 11 concorso pratico al tempo stesso dei due più moderni mezzi della locomozione terrestre e sul-l'acqua, dell'automobile e del canotto a motore.

* * *

Ecco ora l'elenco dei primi aderenti alle ma-nifestazioni bresciane :

Circuito di Brescia (Automobili da corsa).

Fiat I, 100 HP (Lancia).

Fiat II, 100 HP (Cagno).

Fiat III, 100 HP (Ing. Gandini).

Fiat IV, 100 HP (X...).

Itala 1,100 (M. Fabry).

Itala IL 100 HP (Amblart).

Itala III, 100 HP (M. Raggio, Matteo Ceirano).

Isotta Fraschini I, 120 HP (Nazzari).

Isotta Fraschini II, 120 HP (X...).

Darracq I, 85 HP (Héméry).

Darracq li, 85 HP (Wagner).

Darracq III, 85 HP (De la Toulonbre).

De Diétrich I, 100 HP ^uray).

De Diétrich II, 100 HP (Gabriel).

De Diétrich III, 100 HP (Rongier).

Mercédès I, 100 HP (Gasteaux).

Mercédès II, 100 HP (De Caters).

Ford, 100 HP (X...).

Locomobile, 100 HP (Tracy).

Gare di canotti automobili sul lago di Garda.

Canotti Bacers, della lunghezza inferiore ai 12 metri:

La Rapière (motore Panhard), il canotto della Società Veneziana di Navigazione; Fiat IX (Fiat),

Antonielte III (Antoniette); Redibis (Zùst); New

Terfle (Richard Brasier) ; da 12 a 18 mi tri

Du-bonnet (Delahaje).

Canotti Cruisers, inferiori ai metri 6,50:

Be-la hay e V, Nautilus, Picchiotto.

Da m. 6,50 a 8 : Fxcelsior VII (Picher-Mockand),

Bonsai (Mercédès).

Da m. 8 a 12: Delahaye VI, Nautilus (Delahaye),

Fiat X (Fiat), Fiat XI (Fiat), Mercédès (Mercédès austriaca), Florentia I (Rochet-Schneider),

Pat-tison (Tliornycroft), Le Tetù (Delahaye). Da 12 a 18 metri: Diétrich li (De Diétrich).

(4)

AUSTRO - AMERICAN - TYRE Tmwvàfk'T

PNEUMATICO per Automobili, Vetture, Cicli, Motocicli.

t o r i a t o - v i a P r i n c i p e A m e d e o , 1 6 - t o r i n o

jp Povero Segantini, a che giovò toccare col ma-gico pennello i verdi piani dell'Engadina, ove mngge a sera, tra solchi dorati, la mucca ? E il tuo verso immortale, massimo Poeta civile d'Italia, ov'è, e a che gioverebbe ancora la soave

ispira-colono, apportando all'umile casolare un benes-sere maggiore ebe non nel passato.

«

* *

Ci scrivono: Fra tutti gli strumenti agricoli che figurano al grande Concorso nazionale di

Varatro Ivel in funzione Ira i vigneti.

QuesC aratro-automobile ha la forza di 18 cavalli, e può supplire il lavoro di sei od otto buoi.

zione del preziosissimo sonetto al bove? Ricor-diamolo appena:

T'amo, pio bove, e mite un sentimento di vigore e di pace al cor m'infondi.

E ti riveggo, o bove, dallo sguardo azzurro come il mare, sereno come il cielo; ti riveggo, ancora, solenne come un monumento, proce-dere lento e grave, ma a che cosa giove-rebbe ornai? Anche tra i pampini dei rigo-gliosi vigneti ove la giovanotta alterna i lieti canti d'amore al taglio del grappolo pre-zioso è passato inesorabile l'automobile. La zampa bovina attardandosi rispettava an-cora, o giovinetta, qualche flore agreste cre-sciuto tra quei solchi ad ornamento tno, ma ora tutto è divelto dal mostro d'acciaio, innanzi al quale tu cerchi ritrarti così sgo-menta e curiosa. Eppure, non temere !

Un'era novella è venuta pei campi. Le zolle riarse dal sole hanno trovato un vo-mere più audace, ma la terra che intendi coltivare sarà d'ora in poi meglio sconvolta, sarà più feconda, nò tu dovrai ristartene così a lungo tra i campi in attesa che la melanconica stella appaia in cielo guidandoti sicura al casolare ove ti chiamano lontanis-sime campane !

L'automobile s'è fatto borghese. Vuol con-fondersi col popolo, ha lasciato qui tra i campi l'aristocratica alterigia, non vuol di meglio che aiutarti, o uomo della gleba ! E l'agricoltura, dal canto suo, se ne allieta tutta: ben venga dunque [l'automobile se occorre, ma s'occupi qualcuno di lei, pove-retta, abbandonata per anni e anni, vittima di uomini ingordi o delle collere del cielo ! Forse questa dell'aratro automobile è la più simpatica e proficua applicazione dello sport a scopi vantaggiosi per l'umana società, e se nel campo dell'areonautica il pallone come vedetta militare e nella navigazione il ca-notto automobile, che sfida sicuro l'elemento più infido, hanno potuto darci un esempio manifesto di utile praticità, non sarà inop-portuno prestare attenzione a questa geniale mac-china che in nome dello sport allieterà più d'un

Bordeaux, la nostra attenzione fu particolarmente colpita da un aratro-automobile e — notisi — con possibile applicazione ai più svariati lavori cam-pestri. Esperimenti assai interessanti erano stati fatti l'anno passato coll'aratro Ivel, per quanto concerne la coltivazione in genere. Questi primi

vero avvenimento, poiché per la prima volta si riuscì a fare ottimamente l'aratura dei vigneti con questo mezzo di trazione meccanica. A buon diritto adunque si può concludere che un'éra no-vella s'apre pei lavori campestri, e in ispecie per

l'aratura del vigneto, cosa così difficile a farsi senza apportare involontari quanto facili danni alla biblica pianticella di Noè. Rimaneva una questione a risolvere, e sa-pere cioè se questo aratro avrebbe potuto resistere ad un lavoro continuo. Anche questo fu assodato, e l'automobile aratore uscì vittorioso nella difficile impresa.

Noi tutti sappiamo come la macchina, nella coltivazione dei campi, sia ai nostri tempi oggetto di primissima importanza avuto riguardo anche alle difficoltà di otte-nere la mano d'opera necessaria nell'epoca dei raccolti. Or bene, l'automobilismo è chia-mato evidentemente a dare una prova non lieve della stia utilità a vantaggio dell'agri-coltura. Questo aratro, che supplisce in modo mirabile gli attacchi di cavalli o di buoi per trasporto qualsiasi di attrezzi agricoli, permette che si diminuisca in modo considerevole il numero degli animali necessari oggidì alla bisogna. Inoltre questo aratro-automobile non affatica, ma può essere adoperato anche tutto il giorno, e sotto i raggi del sole più ardente. E no-tisi anche che esso ha un pregio invidiato : esso ritorna alla rimessa, ma appetito non La, e quindi, non dovendosi sfamare, non produce altro consumo. L'aratro-automobile Ivel ha un motore di circa 18 cavalli, è molto forte e compie il suo percorso in modo regolarissimo. La manovra ne è semplicis-sima.

Il peso è di circa 1600 kg., e lo spessore delle ruote, essendo assai largo, fa sì che l'aratro non abbia ad affondare nei terreni umidi, ma trovi invece snl suolo un'ade-renza sufficiente, tale da concedergli di pro-cedere nell'opera sua, pari al lavoro che po-trebbero produrre sei od otto buoi. I filari del vigneto, ove ebbero luogo le prove, erano a 2 metri l'un dall'altro.

II terreno era quello paludoso della Garonna, e tutti sappiamo quanto questi luoghi siano di difficile coltivazione.

Nonostante questi inconvenienti appositamente

tSmSrP

Varatro Ivel si reca nei vigneti.

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esperimenti ebbero luogo all'epoca del Concorso nazionale organizzato in Francia, e furono tali da attirare l'attenzione di tutto il ceto agricoltore.

Quest'anno il signor Pilter, in occasione de 1 Concorso di Bordeaux, ha fatto pure degli espe-rimenti con questo aratro-automobile. L o scopo essenziale fu quello di vederne la pratica attua-zione per l'aratura dei vigneti. Fu qualcosa di più d'un semplice esperimento: fu piuttosto un

voluti onde valutare il pregio dell'esperirne nto, l'aratro-automobile riuscì ad arare 4 ettari di

ter-é

fotocrotnatojjrafia Bertieri

TORINO - "Via ! P o , S 5 - TORINO S t a m p a i o t o c r o m a t i c a p e r d i l e t t a n t i

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(5)

reno al giorno, e con un consumo di benzina va-lutata in media a Cinque lire per ettara.

Conclusione di capitale importanza fu la se-guente : « Valutato il consumo allo spegnersi del motore, la manutenzione dell'automobile, le spese di grasso e quelle necessarie per i due uomini che lo assistono, e fatta poi la differenza fra il

costo di un'ettara di vigneto arato dall'uomo con Un cavallo, si trovò che il costo dell'aratura col-l'automobile agricolo e la metà di quello che si è incontrato nella lavorazione fatta con animali. Altro vantaggio poi quello del tempo, attesoché tale lavorazione si compie in ragione di 4 volte più in fretta ».

Siamo lieti di portare a conoscenza del lettore questi dati pervenutici, e plaudiamo allo sport da tutti ritenuto tanto crudele, mentre invece sta baciando in fronte Monna Cerere, porgendole aiuto e conforto, a lei, Cenerentola sconsolata e triste.

Iggius.

I n o s t r i c a m p i o n i del n u o t o

U L T I M E G A R E di Roma - Milano - Spezia - Chiavari e Cannerò

tenza due squadre di quattro nuotatori ciascuna. Una di queste dovette all'ultimo momento riti-rarsi, per mancata presenza di un concorrente. Scese così in acqua la sola squadra della « r. n. » composta dei soci Retacchi, Altieri, Serventi Luigi e Serventi Enrico. Còmpito di questa squadra era di abbassare il precedente record di minuti 36, stabiliti su detto percorso. Come ognun prevedeva, la squadra riuscì benissimo nel suo intento, riducendo la performance a soli minuti 34' 59". La Coppa d'onore viene così aggiudicata alla valorosa « Rari Nantes » di Roma, e a ciascun componente la squadra è offerta una speciale me-daglia d'argento.

» *

Il « Campionato di Lombardia », bandito dalla « Rari Nantes » di Pavia, ebbe luogo a Milano, Come abbiamo promesso nell'ultimo numero

illustriamo oggi tutte le ultime gare di nuoto tenutesi in Italia.

Incomincieremo dal Campionato del Tevere, lasciando la parola al nostro corrispondente ro-mano !

Da qualche settimana siamo entrati nel periodo, per così dire acuto, delle gare di nuoto, e grazie all'instancabile attività della « Rari Nantes » di Roma, il pubblico romano può assistere ogni do-menica a delle splendide riunioni che riescono sempre bene, sia per l'organizzazione delle corse, che per il numero e bontà dei concorrenti.

E ne v'ha fatto un meritato plauso alla fiorente Società « r. n. », che conta ormai 15 anni di vita, ed in ispecial modo al suo socio fondatore signor Achille Maria Santoni, che ne è l'anima. La « r. n. », senza badare a spese, cerca di inculcare nella gioventù la passione allo sport del nuoto ;

Ferrari Gino, vincitore del campionato spezzino.

Albertini Mario di Pavia, vincitore del campionato

di Lombardia e delV Alta Italia.

sport che indiscutibilmente è uno dei migliori, e che mentre alletta lo spirito agisce favorevol-mente sul morale.

Fra le gare che ogni anno si disputano nelle acque del Tevere, è certamente una delle più importanti quella del «

Campio-nato del Tevere » : gara che ha luogo dal 1899 e che raccoglie sem-pre i più forti campioni romani.

Quest'anno poi la corsa presen-tava maggiore interesse per la pre-sènza di tre campioni, quali il Pizzingrilli che la vinse nel 1902 in ore 1, 3' 04", l'Altieri, vincitore del 1903, in ore 1, 6' 47", e il Retacchi, vincitore nel 1904, in ore 1, 3' 48". La corsa ha luogo su un percorso di 7500 metri, corrente in favore. Alle 10 precise viene dato il se-gnale della partenza ai nove con-córrenti, e subito cominciano i distanziamenti. Serventi Enrico, un giovane e bravo nuotatore che promette molto, con un mirabile stacco si avvantaggia di qualche

centinaio di metri dal gruppo, f0ua

obbligando così gli altri a tenere un passo piuttosto svelto ; dopo

qualche chilometro però il Serventi viene rag-giunto e oltrepassato, rimanendo al terzo posto,

miato con medaglia d'oro (dono del Ministero della guerra e titolo di « Campione del Tevere » pel 1905 ; 2° Altieri Vincenzo, della « r. n. » di Roma, in ore 1,4' 26", medaglia d'argento (dono del Club Canottieri del Tevere); 3" Serventi Enrico, della « r. n. » di Roma, in ore 1,4' 51", medaglia d'ar-gento.

Giungono in tempo massimo, vincendo una me-daglia di bronzo: 4° Serventi Luigi, della « r. n. » di Roma, in ore 1,7'15"; 5° Bitetti Olindo, della «Lazio», in ore 1,7'18"; 6° Albert Giovanni, in ore 1,9' 15".

La giurìa era così composta: per la « r. n. » i signori Massa (Ispettore sportivo della Società ed infaticabile coadiuvatore del sig. Santoni nell'or-ganizzazione e direzione delle gare), Zarlatti, Se-bastiani e Volpi ; per la Società « Roma », signor Tuzzi; per la « Lazio », sig. Pistarino.

Così, per la seconda volta, il bravo Retacchi ha conquistato il titolo di Campione del Tevere, ed è convinzione generale che, se a Firenze non ha portato via nessun premio, nelle prossime riu-nioni di Bracciano saprà degnamente rappresen-tare la « r. n. » di Roma.

Il 4 agosto, pure sul Tevere, ha avuto luogo, con ottimo successo, la seconda gara di nuoto a

staf-al porto in attesa dell'arrivo dei concorrenti del Campionato

(Fot. fette, per squadre, bandita dalla «Rari Nantes», sul percórso di metri 4000. Si presentarono alla

par-De Pasquale Francesco, vincitore del campionato ligure.

sul Naviglio, il 30 luglio. Percorso metri 7500 a favore di corrente. Gara libera a tutti i nuotatori dilettanti della Lombardia, inferiori ai sedici anni. Partiti sette.

Giunsero: 1° Albertini Mario della « r. n. » di Pavia (1,19'); 2» Cattaneo (1,24'7"); 3° Franco Amatore (1, 25' 55") ; 4» Malgorani (1, 31' 40") ;

5" Vallio (1, 35' 10"). tutti della « r. n. » di Milano.

L'Albertini por la quarta volta riesce vincitore della Coppa, che rimane alla Società « r. n. » di Pavia.

* *

Lo stesso Albertini domenica scorsa, a Cannerò (Lago Maggio-re), vinceva il « Campionato Alta Italia » (m. 1000).

1° Albertini, della « r. n. » di Pavia; 2° Cattaneo; 3° Beretta, della « r. n. » di Milano. Bella la partenza dei cinque concorrenti Albertini, Bezzi, Beretta, Catta-neo, Berticelli, che a forti brac-ciate cercano di staccarsi. Beretta sembra avere, nel principio, la meglio, ma presto Albertini, con

del Tevere. stilo impressionante, è in testa e Collari - Roma), prosegue indisturbato,

dimostran-do ancora una volta la sua asso-luta superiorità. Viva lotta pel secondo posto fra i due nuotatori milanesi Beretta e Cattaneo. preceduto da Retacchi 1° e Altieri 2°; e così si

svolge la corsa tino al traguardo, dove i nuotatori arrivano nel seguente ordine : 1" Retacchi Ferdi-nando, della « r. n. » di Roma, in ore 1, 3' 24",

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percorso, al giro di boa il r. n. di Spezia, Ferrari Gino, campione degli studenti, stacca con una bella volata gli altri concorrenti, e riesce a pren-dere un vantaggio di circa 50 metri, che conserva fino al traguardo, dove arriva primo in 33'.

La bella vittoria del forte r. n. spezzino è accolta da fragorosi applausi.

Il Ferrari vince la grande medaglia, dono del Ministero della P. I.

La « Rari Nantes » della Spezia vince la Coppa del Municipio, che diviene sua proprietà aven-dola vinta per tre anni consecutivi.

Giunge secondo in 33' 50" Brusacà Guido, r. n. di Spezia, ma che correva per il « Club Sport » di S. Terenzio di cui è pure socio. 3° De Pasquale Francesco della « Rari Nantes » di Spezia. 4" Ar-mando Misuri del « Club Sport ». Si ritirano Carozzo Vittorio della « Rari Nantes » e Cozzani Anchise del « Club Sport».

* *

Il campione spezzino di nuoto, signor Ferrari Gino, fu da pochi giorni passato da allievo a r. n. della « Rari Nantes » di Spezia. Giovanissimo ha una nuotata ali'ot'er uniforme e regolare. Benché fuori allenamento, ha fatto una splendida prova nel Campionato Spezzino, battendo avversari temibili. La sua è stata una vera rivelazione, ed io mi auguro ohe egli intraprenderà un razionale e costante allenamento e saprà assicurare alla « Rari Nantes » di Spezia delle segnalate vittorie. La fiorente Società ginnastica « Pro

Chiavari », detentrice della Coppa Ligure Vassallo, ha bandito nova-mente il Campionato ligure sulla di-stanza di metri 1500. Quantunque si credesse che il numero dei concor-renti scesi in lizza fosse maggiore di quello avuto realmente, e che l'im-portante cimento richiedeva, tuttavia il fior fiore dei nuotatori ha risposto all'appello, ed è quanto giustamente meritava la solerzia della « Pro Chia-vari ».

Quest'anno fu vincitore della Gara il rari nantes De Pasquale di Spezia, che, sebbene non aspettato dalla mag-gioranza degli spettatori, tuttavia, col suo tempo di minuti 28, dimostrò di essere un nuotatore eccellente e tale da dare le maggiori garanzie per altri piò importanti cimenti.

Domenica, 23 luglio, nei locali della

Società Canottieri « Velocior » di Spezia, ebbero luogo le Gare di nuoto, organizzate dalla « Rari Nantes » di Spezia.

Un numeroso pubblico gremiva la spianata dinanzi al chàlet e al giardino della « Velocior ».

Gli arrivati nel campionato del Tevere.

Fernando Retacchi - 2. Vincenzo Altieri - 3. Enrico Serventi - 4. Luigi Serventi - 6. Bitetti - 6. Tcstori. (Fot. G. Collari - Roma).

Ecco il risultato della Gara pel Campionato

Spezzino, libera a tutti, percorso m. 2000 con giro di boa.

Inscritti 7, partenti 6.

Dopo animata lotta, durata per più di metà del

LE G A R E P O D I S T I C H E I N L I G U R I A

I L G I R O DI S A V O N A

La grande gara podistica del Giro di Savona si disputò domenica scorsa, organizzata molto bene per la seconda volta dalla benemerita So-cietà Ginnastica « Sport-Club Savonese ».

La gara era divisa in tre categorie : una libera a tutti, una per i soci delle società ascritte alla « Federazione Ginnastica Italiana », ed un'altra pei' i giovanetti inferiori ai 15 anni; il percorso era di metri 4500.

La vittoria, anche quest'anno, arrise ai corri-dori dello « Sport Pedestre Genova », che arriva-rono primi nelle due prime categorie.

Ecco i risultati ufficiali :

Prima categoria. — 1. Lunghi Emilio, in 15' 30", dello « Sport Pedestre Genova », campione ita-liano di mezzofondo; 2. Pallenzone Giuseppe, campione ligure, pure dello « Sport Pedestre Ge-nova »; 3. Moncagatta Marcello, della « Barabino » di Sampierdarena; 4. Pirotto Michele, della «Fra-tellanza Ginnastica Savonese »; 5. Cermelli Er-nesto, della « Sampierdarenese »; 6. Aonzo Mi-chele, della « Giovane Liguria » di Savona.

Il Lunghi condusse una corsa buonissima, ed all'arrivo fn molto applaudito.

Seconda categoria. — 1. Parodi Luigi, delio «Sport Pedestre Genova», in 36'; 2. Mattini Gregorio di Genova; 3. Calcagno Antonio, della «Giovane Liguria» di Savona; 4. Lunghi Nino (fratello del campione), dello « Sport Pedestre Genova »; 5. Ferrari Luigi, della stessa società; 6. Cerisola, della « Fratellanza Ginnastica »,

Terza categoria, giovanetti. — 1. Beltrame Claudio, della « Giovane Liguria »; 2. Saccarello Federico, idem ; 3. Saiango Paolo, idem ; 4. Pan-coni ; 5. Pattuelli ; 6. Noberasco.

I premi d'onore per maggior numero di soci premiati, furono assegnati come segue : 1. allo

presidente; Candia, Saettone, Rota, Lanza, Ba-gnasco, ed altri rappresentanti le società concor-renti.

Allo « Sport-Club Savonese » complimenti vi-vissimi per la bella

riu-scita della importante manifestazione podistica. *

* *

In Liguria si susse-guono le gare podistiche. Al giro di Savona è se-guita la grande gara po-distica notturna svoltasi sul percorso Genova-Nervi e ritorno, chilo-metri venti, per cma dello Sport Pedestre

Ge-nova.

Pubblichiamo l'elenco completo dei premiati e qualche altra notizia del-l'importante manifesta-zione podistica.

In Piazza Tommaseo, alla partenza ed all'ar-rivo, e lungo tutto il percorso, a S t u r 1 a, a Quarto, Quinto, a Nervi, la popolazione assisteva al passaggio dei corri-dori applaudendo ai mi-gliori, incoraggiando gli altri.

Nell'andata giunse primo ai traguardi di Sturla in 0,9', e di Nervi in 0,31' il noto Pallenzone dello

Sport Pedestre Genova; nel ritorno venne sorpas-sato dal piccolo Ricci Giulio, della stessa società

e dal Riccio di Milano. Ecco l'arrivo ufficiale, 1. Ricci Giulio in 1,13 dello Sport Pedestre Genova

niello Tullio della Pro Sestri — 20. Fontanelli Tersi 1 io — 21. Bertocehi Eugenio —- 22. Ponzio Cesare dell'Andrea Doria — 23. Desealzi Edoardo — 24. Corsanego Amerigo — 25.

Bal-li Giro di Savona. E primo gruppo dopo la

(Fot, « Sport Pedestre Genova »; 2. alla « Giovane Li-guria » di Savona; 3. alla « Fratellanza Ginnastica Savonese ».

La Giurìa era formata dai signori Berlingeri,

2. Riccio Giovanni 1,14 di Milano — 3. Pallenzone Giuseppe 1,15 dello Sport

Pedestre Genova — 4. Cer-melli Ernesto 1,16 della

Sampierdarenese — 5. Musi Eugenio 1,16 dello Sport

Pe-destre Genova — 6. Pavesi Pietro dell'Andrea Doria — 7. Albini Giovanni 1,17 della Giovane Liguria di

Sa-vona — 8. Prato Socrate dello Sport Pedestre Genova — 9. Grillo Giuseppe della

Cristoforo Colombo — 10.

Lunghi Nino dello Sport

Pe-destre Genova —11. Bertelli

partenza. Alessandro, id. — 12. Pessot , Guarnieri - Genova). Giacomo, id. —13. Lugo

Giu-seppe — 14. Riccomi Pietro della Raffaele Rubattino — 15. Berutti Giovanni dello Sport Pedestre Genova — 16. Pirro Conti, id. — 17. De Carlini Francesco id. — 18. Pa-rodi Antonio dell 'Audace di Sestri— 19.

Tra-Gruppo di ginnasti e podisti Savonesi.

(Fot. Guarnieri - Genova).

letto Romeo dello Sport Pedestre Genova — 26. Carbone Attilio — 27. Musso Attilio della

Raf-faele Rubattino — 28. Bozzo Willeroj — 29. Fracco Campodonico — 30. Ferro Paolo della Sempre

Avanti di Savona — 31. Leoni Bernardo, id. — 32. Marcenaro Giuseppe — 33. Serafini Torello — 34. Carngni Antonio — 35. Spartaco Perquei — 36. Risso G. B. — 37. Frisiani Napoleone Arrigo — 38. Solari Luigi — 39. Basso Francesco.

Della Direzione dello Sport Pedestre Genova stavano alla partenza ed all'arrivo i signori Rota, Cumani, Bianchi, Guarneri ed altri soci; a Nervi i signori Achillini e Colombo; a Quinto, Saclusa Edoardo; a Pietraruggia, Gerbi Enrico; a Quarto, Botticelli; a Stnrla, Bocciardo e Bolzacchini; a San Martino, Gillio.

Alla partenza presenziava il sig. G. Sommariva, direttore del Consiglio provinciale ginnastico; il servizio di controllo ciclistico era gentilmente prestato dal signor Montefiori e dai signori soci del Veloce Club Ligure; altre squadre di soci dello Sport Pedestre Genova sorvegliavano al buon andamento lungo il percorso da Genova a Nervi,

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31 piccolo e grande Circuito

Il piccolo e grande Circuito delle Ardenne hanno formato nella scorsa settimana l'avveni-mento più importante dello sport motoristico, di cui oggi diamo ogni risultato a fianco delle foto-grafie riproducenti i diversi concorrenti.

Il giorno 5 agosto ha avuto luogo il piccolo Circuito (motociclette e vetturette), e il giorno 7 il grande Circuito, riservato alle vetture.

Il piccolo Circuito delle Ardenne, misurante un percorso di km. 40, m. 240, fu dai motociclisti ripetuto ben cinque volte; così in totale km. 201 e m. 200. I partenti furono 16.

Durante il primo giro il torinese Giuppone ab-bandonava la corsa. Alla fine dei primi 40 km., m. 240, salutiamo primo il motorista Bocquet, che guidava una motocicletta Griffon. Egli ha impiegato 25' 9".

Al terzo giro anche l'italiano Anzani, che aveva fino a quel punto marciato assai bene, dovette ritirarsi per un incidente di macchina, mentre Bocquet continuava a tenere il primo posto sino alla fine del quinto giro. La classificazione degli arrivati risultò la seguente:

1. Bocquet (Griffon), che percorse i 201 km. in ore 2, 17'49"; 2. Thomas (Alcion), in ore 2,21'; 3. Lamberjack (Griffon), in ore 2,25'; 4. Demester (id.), in ore 2,30; 5. Benoit (Z. L.), in ore 2,31'; 6. Champoiseau, in ore 2,32'; 7. Dejau (Adit i), in ore 2,45'; 8. Fayard (Sarolea), in ore 2,47'; 9. Cissac (Peugeot), in ore 3, 27'.

Nella categoria vetturette si ebbero due con-correnti.

Il Wagner, con una Darracq, percorse i km. 201 in ore 2,46'; secondo giunse Taveneau (Orétjoìre), in ore 2,51'.

Automobilistico dette Ardenne

La corsa del grande circuito delle Ardenne prova di velocità vinta nel 1902 da Jarrot con una Pauhard-Levassor, nel 1903 da P. de Crawliez (idem) e nel 1904 da Heath (idem), si è ripetuta oggi per la quarta volta. Il percorso totale della gara era di 600 chilometri, dovendo per cinque volte i concorrenti percorrere il tratto Bastogne, Saint-Hubert, Recogne, Neufchàteau, Louglier, Habay-la-Neuve, Carrefour d'Arlon, Martelange, Bastogne, cioè chilometri 120.

Vi erano in gara francesi, tedeschi e italiani, e la vittoria fu riservata ai francesi, e precisamente alla casa Darracq.

Il percorso netto di ogni giro si riduceva a chi-lometri 113 e m. 400. Ecco la descrizione di ogni giro: Dopo il primo giro la classificazione è così stabilita:

1° Wagner, che guidava una vettura Darracq e impiegava minuti 64'22", battendo di cinque minuti il record del miglior tempo del giro uffi-ciale, coprendo nella prima ora 109 chilometri e 200 metri; 2" giunge Tart (Panhard-Levassor), in minuti 65'20' : 3» Héméry Darracq), 65'44 ' ; 4° Rou-gier (De Diétrich), 65'58"; 5" Jenatzy (Mercédès), 66 21"; 6» Duray (De Diétrich), 67'39"; 7° barone De Caters (Mercédès), 68'38"; 8' Teste (Panhard), 68'57"; 9° Fabry, che guidava una vettura di 100 cavalli della fabbrica Itala, di Torino, in 6945"; 10. Heath (Panhard), 71'; 11. Le Blon (Panhard), 76'30". Il belga Fabry dopo il primo giro abban-dona la corsa.

Durante il primo giro: nella curva di Recogne, a 49 chilometri dal traguardo, si rovescia la vet-tura De Diétrich, guidata da Gabriel. Questi e il suo macchinista non sono stati feriti. Il

mec-canico riportò delle leggiere graffiature al volto. Alla fine del secondo giro i concorrenti hanno percorso la distanza di chilometri 236 e m. 800. Héméry passa primo a Bastogne, alle ore 8,50, seguito da Jenatzy, Rougier, Wagner, Heath,Teste, De Caters, Duray.

L'automobilista Rougier ha fatto il miglior tempo nel secondo giro, percorrendolo in 64'21'(, cioè che batte il tempo stabilito nel precedente giro da Wagner.

Ecco la classificazione dopo il secondo giro: 1» Rougier, in ore 2,2019"; 2° Jenatzy, in ore 2,14'44"; 3° Héméry, in ore 2,1613'; 4° Tart, in ore 2,17*29" ; 5» Wagner, ore 2,18 51"; 6° Teste, ore 2,26'; 7» Le Blon, ore 2,32'; 8" Duray, ore 2,34'; 9U Heath, ore 2,39 ; 10. De Caters, ore 2,40';

11. La vettura leggera del Montjoie, ore 2,42'. Alla fine del terzo giro si sono percorsi km. 355 e m. 200. La classifica è così stabilita:

lo Héméry, ore 3,23'32": 2" Teste, ore 3,38'38"i 3» Tart, ore 3,3941'; 4» Le Blon, ore 3,51'; 5° Ileath, ore 3,52'; 6° De Caters, ore 4,1'.

E siamo al quarto giro. L'interesse della corsa aumenta. I concorrenti hanno percorso senza in-cidenti km. 473 e m. 600.

Primo passa Héméry, in ore 4,40 3", il quale ha fatto sviluppare alla sua Darracq in media km. 100 all'ora; 2» è Teste, in ore 4,5131' ; 3" Tart, in ore 4 54'3"; 4° Wagner, in ore 5,12'11"; 5° Heath, in Ore 5,14'; 6" De Caters, in ore 5,22'.

Ecco i teinpi del percorso totale (km. 592): 1» Héméry, ore 5 58'32"; 2° Tart, ore 6,13'37' ; 3» Le Blon, ore 6,22'56"; 4» Wagner, ore 6,24'10"; 5" Heath, ore 6,24'20"; 6° De Caters, ore 6,40'27". La Coppa di regolarità è stata guadagnata dalla Casa Panhard-Levassor. Infatti fra le prime 6 macchine che compirono l'intero percorso, figurano tre Panhard guidate da Tart, Teste e Le Blon.

Wagner, s u l l a vettura leggera Darracq., vincitore del p i c c o l o circuito delle A r d e n n e (km. 201 m. 200 in ore 2,46' 32" ij,).

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^inaugurazione Sei Rifugio Quintino 5eIIa al Jftorifliso

Il 22 luglio, secondo il programma, partiva da

Torino la comitiva ufficiale, invero piccina, dati i 950 soci della Sezione di Torino !

Vi era però l'illustre Presidente del C. A., com-mendator Antonio Grober, appositamente venuto da Alagna; il cav. Corradino Sella, sindaco di Biella, coll'avv. Pietro, rispettivamente figlio e nipote di Q. Sella, alla cui gloriosa memoria il Rifugio è dedicato, i quali rappresentavano la fa-miglia e la Sezione di

Biella alla festa; il signor Capello ed F. Ghigliotti della Sezione di Genova; l'ing. E. Silvano della Sezione d'Aosta. Per la Sezione di Torino erano col Presidente, conte Cibrario, il prof. F. Ca-stellano col figliuolo Al-berto Mario, il conte Barbavara, il professore M. Ricca-Barberis, l'av-vocato F. Arrigo, il dot-tore Livio Rosset-Casel, il sig Wollman.

A Barge ebbero la gen-tile tradizionale ospita-lità dell'avv. D. Signo-rotti, e dopo un buon pranzo ali1 Albergo del

Leon d'Oro, partirono in vettura direttamente per Crissolo, ove giunsero alle 18 circa.

L'entusiasmo della fe-sta era preparato dai nuovi soci della Sezione Monviso costituitasi da poco in Sai uzzo, donde una numerosa comitiva era partita in bicicletta o in vettura, decisa poi a salire nella notte stessa al Rifugio onde trovarsi al mattino pronti a dare

il bene arrivati ai colleghi della carovana partita da Torino.

Tutti arrivati a Crissolo, troppo noto ai lettori, perchè ci soffermiamo a farne la descrizione, furono invitati nella Sala municipale, ove il vecchio Sindaco, signor Carlo Perotti, cinta la sciarpa tricolore, dette eoi cuore il saluto del Comune, grato al Club Alpino per l'opera bene-fica; quindi il segretario, sig. E, Araldo, lesse brevi parole di saluto a nome della Giunta, la quale non volle perder l'occasione per raccoman-dare alla benevola operosità della forte istituzione l'opera pubblica che ora sta tanto a cuore a quelle popolazioni, ossia la riattazione del Buco

di Viso, la prima galleria, per volere di Lodovico II Marchese di Saluzzo, aperta da secoli a colpi di scalpello a traverso le Alpi, ed ora lasciata in disastroso abbandono e resa inservibile, mentre è numeroso il passaggio per il Valico delle Tra-versone tra Crissolo ed

Abries (Delfinato), e tutti gli anni nel tardo au-tunno, per l'impossibilità di passare nella galleria, si hanno a lamentare vit-time umane.

Risponde il Presidente Grober ringraziando del cortese salato, della con-cessione del terreno pel Rifugio e dicendosi lieto di trovarsi fra quella po-polazione ospitale, alla cui onestà affida la nuova grandiosa opera alpina, esprime la speranza che di essa abbia a tornar vantaggio anche al paese

con un aumento di passeggieri. Assicura poi che il Club Alpino tiene in gran conto la raccoman-dazione della Giunta per il valico, e promette eoll'interessamento morale anche l'appoggio finan-ziario.

Dopo gli applausi il sig. Michele Borda, Vice-Presidente della Sezione Monviso, ringrazia e saluta Crissolo a nome della Sezione, assicurando che nel programma di lavoro della Sezione figura in prima linea il riattamento del Valico delle Traversette.

Dopo un copioso servizio di vermouth e birra offerto dal Municipio, la comitiva si raccoglie a

lieta cena nell'ottimo Albergo del Gallo del socio G. Pilatone, e quindi verso le ore 21 la comitiva di Saluzzo, guidata dal prof. Valbusa, apposita-mente disceso dal Rifugio ove da più giorni era per allestire ogni cosa, prende la via della mon-tagna.

Dei saluzzesi ci sfugge purtroppo di molti il nome; registriamo, col vice-presidente già nomi-nato, il dott. Imberti colla signora, l'ing. Bonelli

La celebrazione della Messa.

colla sorella, l'avv. Depetas, il comm. Buttini, il noto fotografo G. Berardo, il sig. Sandri, console del Touring, il delegato Camperio, il sig; Fauda, il geom. Scatolero, il pretore di Saluzzo, l'avvo-cato Vittorio Isasca, ecc. La marcia notturna fu oltremodo fantastica, rischiarata da frequenti bengala a cui altri rispondevano dal Rifugio ap-pena fu in vista, e col timore di un temporale che, scatenatosi nel basso della valle, ebbe il buon garbo di rispettare i coraggiosi nottambuli. Ai piedi delle Balze di Cesare, spuntò dalle nubi pietosa la luna, benefica luce davvero ed

opportunissima durante l'inerpicata su per quei ronchioni rocciosi che al buio avrebbero dato assai più impaccio. Tutti nniti, senza ritardi, malgrado la notte, pervennero alle ore 1,45 al Rifugio, fe- 16 stosamente accolti dal generale Cerri e dall'ingegnere Luino, saliti in precedenza. Al mattino del 23, sorto limpido e presto rannuvolato da nebbie vaganti, ma non minacciose, mentre nell'interno del palazzotto ferveva ancora il lavoro per apprestare le mense ed il servizio, per inalberare le bandiere, per intrecciare fegM» trofei di piccozze e di frondi, e mentre i « F gitanti della notte usciti all'aperto si

tro-vavano meravigliati in un mondo fan-tastico che solo allora appariva alla loro ammirazione, era un continuo giungere da ogni parte di brigate e brigateile do-vunque dai paeselli della valle lassù con-venute spontaneamente alla festa. Tra i primi giunge svelto ed arzillo come un giovanotto, anzi, più di molti giovanotti, il presidente Grober, e dopo esso il grosso della carovana partita da Crissolo la mat-tina stessa, della quale, oltre i già nomi-nati, ricordiamo il sindaco di Crissolo col suo segretario, il generale Sanguinetti colie signorine, il dottor Audifredi, il com-mendatore Margaria, consigliere provinciale ed il cavalier Margaria, sindaco di Paesana, il pro-fessor Aymar, il dott. Borgogno, il maggiore Albana, il sig. Ambrosio, col cinematografo, ca-rabinieri, guardie forestali e di finanza, ecc. Splendido l'effetto della sfilata della 22" com-pagnia alpini, di oltre 170 uomini colla fan-fara del battaglione, che portò una vita ed un movimento straordinario alla cerimonia, e che appositamente era venuta ad accamparsi la sera

precedente ai piedi delle Balze di Cesare nel piano di Prato Fiorito.

Oltre alle brigateile dei valligiani sciamanti qua e là a sbocconcellarsi la refezione portata seco, portò una nota variata una compagnia pri-vata guidata dall'avv. Prato di Saluzzo e salita col sacerdote don Fraire, che celebrò la messa nei pressi del Rifugio.

Finalmente, verso le ore 10, ebbe principio la cerimonia i n a u g u r a l e : inalberata la bandiera tricolore sulla fronte del Rifugio, presso un trofeo di conifere, mentre in-torno erano schierati gli alpini che presentarono le armi, dato l'attenti dalia fanfara, in un si-lenzio solenne il presi-dente con voce stento-rea, che l'eco del Viso ripeteva dall'altra parte del Lago, cominciò uno di quegli elevati discorsi ben noti nelle riunioni del C. A. I., e ben degni di quell'illustre uomo che da quindici anni colla mente e col cuore go-verna il C. A. I. Biso-gnerebbe riferirlo per intero, riassumerlo è im-possibile senza sciuparlo ; egli ricordò la prima ascensione italiana del Monviso compiuta da Q. Sella, eoi fratelli di S. Robert e G. Baracco il 12 agosto 1863 ; come di quella abbia scritto un'entusiastica relazione in una lettera al geologo Gastaldi gettando l'idea di fondare il C. A. I. ; ricordò i primi gloriosi imitatori del Sella che, scarsi dapprima, domarono sul suo esempio le vette del Rosa.

Tracciò il progresso del C. A. e la vita del Sella dedicata al servizio della patria ed allo studio delia natura alpina; spiegò così il significato della dedica del nuovo monumento che il Club Al-pino consacra alla memoria del suo fondatore, ed invitò la signora Imberti, prima socia della Se-zione Monviso, ad aspergere dell'acqua lustrale il granitico muro del Rifugio. Ciò fatto, in nome del Club Alpino Italiano dichiara inaugurato il

(Fot. ing. Luino - Torino).

'Barrivo della 20* eompagr

Rif ugio Q. Sella, ed invita i presenti ad apporre la firma al verbale di inaugurazione.

E' ora di pensaré al pranzo: ai soldati viene dal C. A. servita la colazione di pane, formaggio e vino, con quale allegria di quelle pezze di gio-vanotti si può immaginare, e mentre non pochi si raccolgono a gruppetti intorno al Rifugio, e quanti ne possono capire nei locali terreni, gli iscritti e gli invitati salgono nella grande sala da pranzo del primo piano, sala veramente grande per un Rifugio, poiché raccoglie ben 51

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E' difficile immaginare l'aspetto giocondo di questa sala in quel mattino, mentre torrenti di luce la innondavano da cinque finestre, mentre l'appetito stuzzicava la turba giuliva intorno al-l'unica mensa a ferro di cavallo, tutta sparsa di alpestri fiori; che rivelano il. .garbo della signora e signorina Luino, che ne ebbero la cura. L'as-suntore del servizio, signor Perotti, si fece vera-mente onore servendo, con una prestezza e pro-fusione da albergo cittadino, un vero banchetto. Quando saltano i tappi dello spumante e rosseg-giano sulla mensa delle immense e squisite torte collo stemma zuccherino del Club, sorge il pre-sidente Grober, che improvvisa gaiamente un toc-cante discorso, tessendo sommariamente la storia del Rifugio, e non dimenticando nessuno di quelli che in qualche modo

contri-buirono alla buona riuscita del-l'impresa. In particolare rin-grazia il gen. Cerri, che volle anche dotare il Rifugio del patrio tricolore, che sventola al sole, ed il D. Valbusa, che, ini-ziatore primoj instancabilmente accompagnò il lavoro dal prin-cipio alla fine, facendo di tutto perchè la cosa riuscisse a bene.

Invita a toccare il bicchiere anche l'impresario Campo Bat-tista, cui fa un elogio per l'ese-cuzione del lavoro. Questi rin-graziò, è contento di aver fatto del suo meglio, e ringraziò il D. Valbusa, che gli ha indicata la via da seguire. Poi parla il Sindaco di Crissolo, che ha pa-role gentili all'indirizzo del C.A. Parlano ancora : il geometra Borda, vice-presidente della Se-zione Monviso; il maggiore Al-bana rappresentante del 2° reg-gimento alpini, inneggiando alla comunanza di ideali e alla salda fratellanza tra Club Al-pino e milizie alpine; il com-mendatore Margaria, a nome della vallata e della sua Paesana ; il generale Cerri, che ricorda i

bei tempi in cui comandava i suoi alpini, ed addi-tando nel piano la Reggia di. Racconigi, invita a mandare un evviva al Re, presidente onorario del C. A.; il conte Cibrario, che saluta ed augura fortuna alla Sezione Monviso; il signor Cappello, rappresentante la Sezione di Genova, che, a nome del suo presidente, saluta la Sezione Monviso e stringe con affetto la mano al professor Valbusa; l'ing. Silvano, rappresentante della Sezione di Aosta, che affettuosamente saluta la consorella Monviso, augurando che possa presto emularla

Lorenzo Bozano, presidente della Sezione di Ge-nova; il cav. Glissenti, presidente della Sezione di Brescia; il cav. Autouiotti, di Biella; l'inge-gnère Moccio, di Torino. Perchè la festa sia completa, invita nella sala anche un operaio, che lavorò fin dal principio, ed il forte portatore Colomba, sulle cui spalle passò più di un quarto dei materiali trasportati. A nome del Club rin-grazia il presidente dell'Unione Ginnico-Sportiva, avv. V. Isasca, per la parte che ebbe nella costi-tuzione della Sezione Monviso, e finisce inneg-giando e dichiarando figliale affetto al forte Pre-sidente, sagace amministratore del Club, sosteni-tore dell'opera che è causa della festa, e rilevando, tra gli evviva affettuosi dei presenti, la sua somi-glianza colla bronzea figura di Q. Sella, che pende sul suo capo in mezzo ad un trofeo di picche e di corde adorne di infocati rododendri.

Alcuni rimangono al Rifugio per compiere la ascensione del Monviso; la maggioranza batte la via del ritorno, parte per il vallone di Prato Fiorito, parte per il colle del Viso ed il Piano del Re, od il Pian Melzè, facendo colà tappa negli alberghi di Pilatone e di Genre.

Al ritorno a Crissolo la comitiva si reca all'Al-bergo della Corona, del socio C. Bessone, ove tro-vano un ottimo servizio. Il ritorno in città si fa nuovamente per Barge; con grande dispiacere dei Saluzzesi, che desideravano il piacere di ospitare in Saluzzo il Presidente ed i colleghi ; ma resta combinato che nel settembre, dopo il Congresso del C. A. I., che si terrà in Venezia, si farà in Saluzzo l'inaugura-zione della Sede Sociale, comune colla Unione Ginnico-Sportiva, organizzando una gita nella bellissima Valle Varaita, per la quale il Presidente promise il suo intervento. Allora si avrà una ripetizione dell'entusiasmo di questa bella riuscitis-sima festa, spontaneamente assecondata in modo mirabile dalle popolazioni locali.

E così alla nuova Sezione Monviso, già forte di oltre 80 soci, Excelsior!

I al Rifugio Quintino Sella. (Fot. U. Valbusa nel numero dei soci. Per ultimo il prof. Valbusa ringrazia vivamente i colleghi tutti di tutte le espressioni di benevolenza e di affetto che gli diressero ; dice che non ha avuto altro merito che quello di essere tenace nel fronteggiare e vincere gli ostacoli non tecnici che si frapposero al com-pimento dell'impresa; ricorda che alla festa vanno tenuti presenti molti che a lui diressero lettere o telegrammi, che sono il senatore Vigoni ed il comm. Palestrino, vice-presidenti della Sede Cen-trale, il senatore d'Ovidio della Sezione di Napoli;

Completiamo la cronaca di questa nuòva e riuscitissima festa alpina, dando una descrizione del nuovo rifugio Quintino

Sella.

La sezione torinese, la più numerosa e più antica, fondata nel 1868, che conta 929 soci ed ha per presidente l'avv. conte Luigi Cibrario, ha forse più d'ogni altra sezione contribuito all'erezione di rifugi alpini. Così si devono alla sua iniziativa, Torino), il Ricovero dell'Alpetto al Monviso (m. 2300) il Rifugio Vaccarone nel gruppo d'Ambin, (m. 2675), il Rifugio al Pian dei Sabiunin (m. 2600), il Rifugio all'Albergo B. Gastaldi al Crot del Ciaus-sinè (m. 2650), il Rifugio della Gura (m. 2230), il Rifugio della Levanna (m. 2600), il Rifugio alla Torre del Gran San Pietro (m. 2750), il Rifugio al ghiacciaio del Rutor (m. 2465), la Capanna del Dome al Monte Bianco (m. 3120), la Capanna sul Colle del Gigante (m. 3362), il Rifugio-Albergo Torino sul Colle del Gigante (m. 3365 catena del Monte Bianco), la Capanna delle Grandes Jorasses (m. 2804), la Capanna del Triolet (m. 2584), il

Ri-Durante il discorso del presidente Grober.

(Fot. dott. U. Valbusa - Torino).

fugio Luigi Amedeo di Savoia al Monte Cervino (m. 3830). Pei 100 rifugi eretti dal Club Alpino Italiano finora due soli erano adattati ad uso al-bergo, e cioè il

Ri-fugio Torinoe ilRi-fugio Gastaldi, un terzo grande ri-fugio-albergo fu inaugurato.

Il Rifugio-Al bor-go Quintino Sella si trova nella Valle

del Po, sul versante est del Monte Viso, a sud del Viso Mozzo, sul ciglio superiore delle Balze di Cesare, tra il Lago Grande di Viso, che giace nel bacino della Lenta affluente nel Po,

Co-mune di Oncino, ed il Lago di Costa Grande, che giace nel vallone di Prato Fiorito, tribu-tario del Po, nel territorio del Comune di Crissolo, il quale concedette gratuitamente il ter-reno. L'altitudine è di m. 2650 circa.

Il dottor Valbusa, ideatore di questo bellissimo Rifugio-Al-bergo, ha redatto, in occasione dell'inaugurazione, una chiara ed interessante relazione sul Rifugio ed i suoi dintorni. Dice essere il Rifugio stazione ottima pel naturalista. Il panorama che vi si gode à svariato e vasto quanto mai, ed il Rifugio è punto di partenza per nume-rose ascensioni, delle quali la più importante e più diretta è quella del Monviso pel ver-sante est.

L'edificio ha pianta rettango-lare di metri 10,50 per 7, colla fronte a levante verso valle, dove sale il sentiero delle Balze. Al comignolo del tetto la altezza sopra la risega di fondazione è di m. 11,40, e sui lati di m. 8,70. Il tetto è a due pioventi longitudinali. Il Ri-fugio venne costrutto dai signori Campo e fratelli Givodano di Gialione (Susa). Normalmente si hanno in- totale 63 posti, ma in caso di bisogno possono comodamente ricoverarsi e pernottare, con paglia e materassi per terra, circa 100 persone. Il nuovo Rifugio-Albergo è costato al Club Alpino lire 21.000 circa.

Il Rifugio-Albergo sta aperto dal 15 luglio al 15 settembre e del servizio è concessionario per quest'anno 1905 la guida Claudio Perotti di Cris-solo. Io Alpinista.

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1. KAZZARD (Fiat 100 HP) • 2. CAGNO (Fiat 100 HP) • 3. HEMERY (Darracq

80 HP). Vincendo la Coppa Principe Amedeo e Coppa Nazionale.

Classe B • TURISMO - Categ. l

a

Vetture:

1. Dott. A. WEIILSCHOTT (Fiat 75 HP) • 2. E. SORMANI (Itala

30 HP) • 3. ROLLA (Itala 50 HP). Vincendo la Coppa C- Berteaux.

Classe B - TURISMO - Categ. 3

a

Vetturette:

1. GRAZIANI (Peugeot 7 HP).

Tutti cou Pneumatici

(11)

I mezzi di comunicazione migliorano di giorno in giorno; lo studio dei nostri inventori è conti-nuamente rivolto al grande problema della comu-nicazione celerissima a lunga distanza. Il telefono e il telegrafo senza fili rappresentano quanto di più moderno si è creato

a tale proposito, ed è veramente meraviglioso il progresso fatto in bre-ve tempo nell'arte di co-municare. Il pensiero tradotto in segni col tele-grafo, la voce trasmessa istantaneamente a di-stanza enorme col tele-fono, ecco quanto i nostri inventori hanno raggiun-to dopo lunghe e ripe-tute esperienze.

C e r t o chi maggior-mente risente i beneficii di queste glandi inven-zioni è il giornalismo; in poche ore la novella di una guerra combattuta oltre l'Atlantico, di un disastro ferroviario av-venuto oltre l'Alpe, ecc. è riprodotta nei suoi più minuti particolari dai nostri grandi periodici.

Ma il telegrafo, e tanto meno il telefono, non sono ovunque a disposi-zione di chi ba urgenza di comunicare. Nessuno

meglio del giornalista, questa volta può dimo-strare la grande necessità di aumentare le liuee di comunicazione. Ma anche qualora in ogni co-rnano vi fosse il telegrafo o si potesse usufruire del telefono, uon si potrebbe dire di assicurare un servizio celerissimo di informazione.

Qualche esempio ei faciliterà la dimostrazione. Ci troviamo in alto mare, una furiosa tempesta ha messo in grave pericolo la nostra imbarcazione, urgono soccorsi. 11 telefono non esiste, il telegrafo

istanti il piccolo animale si innalza nell'atmosfera, studia lar direzione da prendersi, e parte veloce, quasi couscio del mandato affidatogli.

La posta a mezzo dei piccioni è oggi tenuta in gran pregio. Sembrerà a tutta prima strano questo

Una partenza in mare.

senza fili non è pure a nostra disposizione, ed occorre comunicare con la terra. Un ritardo di soccorsi potrebbe farci registrare una disgrazia. Altra volta abbiamo raggiunto la vetta di un'alta montagna dopo avere vinto le difficoltà di una pericolosa ascensione ; compiuta l'ardita spedi-zione desideriamo informarne i congiunti, fare pervenire il risultato della spedizione alpina ad un giornale. Allora un mezzo celere di comuni-cazione è da noi reclamato. Ecco il piccione che supplisce al telegrafo e al telefono, ecco il pic-colo pic-colombo viaggiatore, al quale noi affidiamo la notizia che desideriamo sia partecipata a chi, lungi da noi, ansiosamente l'attende. In brevi

F f e W & c H W A B I S T R I

LIQUORE TONICO

RKPSTITOENTEDELSAN GUE

N O C

E

R A - U M B R 0

(.SORGENTE ANGELICA)

ACQUA MINERALE DA TAVOLA

Dal tetto dilla sede delfgiornale II Matin.

fatto, quando si pensa all'invenzione ultima del telegrafo senza fili. I grandi giornali, come il

Slatin, e i giapponesi nella recente guerra, ci

di-mostrano come la posta con i piccioni va tenuta in glande pregio, ed oggi è anche da preferirsi al telegrafo senz ; fili. Se infatti sulle loro navi, nelle loro fortezze della Manciuria, la telegrafia senza fili vi era stata impiantata con tutti i suoi perfezionamenti, lo stato maggiore, così di terra come di mare, era messo in comunicazione a mezzo dei piccioni viag-giatori, e i dispacci che portavano questi gra-ziosi messaggeri a l a t i non furono mai intercet-tati, come all'incontro si verificò per quelli tras-messi con la telegrafia senza fili. E' cosa facile tagliare una linea tele-grafica, intercettare un dispaccio trasmesso col telegrafo senza filo, di sorprendere una conver-sazione telefonica, ed è quasi i m p o s s i b i l e to-gliere un dispaccio ad un piccione.

In Francia, dove esi-stono numerose società colombofilo, si organiz-zano spessissimo grandi p r o v e per dimostrare tutta l'utilità del pic-cione viaggiatore. Un interessante esperimento è riuscito quello recen-temente organizzato dal

Matin. Il piroscafo V

Or-tolan d o v e v a lanciare dall'Atlantico un certo numero di piccioni viaggiatori, affidando loro la notizia di un finto disastro marittimo, notizia che doveva pervenire ai francesi, e precisamente al giornale il Matin. Il risultato fu splendido, e dimostrò come in tempo di guerra tutti i piccioni delle colombaie francesi, requisiti dalle autorità militari, dovranno fornire un servizio sicuro e celere di informazioni, poiché essi sono pronti a

partire ad ogni segnale. V .

IL COMMENDATORE RAPELLI

(Jl/lacchietta sportiva)

Pochi giorni or sono ho ricevuto da un gentile mio collaboratore artistico un'istantanea di questa geniale macchietta milanese. Il donatore aveva scritto ai piedi queste poche parole (quasi come quelle del tempio di Delfo): Riconosce quest'uomo? Mi era saltato il ticchio di mandarlo alla Stampa

Sportiva, ma ho Una paura tale delle querele, ed ho una paura tale dell'umanità avida di réclame a qualunque costo, chè ho creduto bene di rimet-tere nel cassetto la caratteristica immagine per migliore occasione...

Del resto, volete sapere chi è il commendator Rapelli ? Un uomo di età incerta, credo che sia nato così, vecchio e grinzoso come è, io l'ho visto sempre con la sua papalina, il sigaro spento, maluccio calzato e vestito netto... ma di roba un po' passata di moda... parecchie mode.

La sua storia è roba clxe ci riguarda;

occhieg-giava dietro gli assi di un tiro al piccione, un pallino sbaglia strada... paffete... nell'occhio indi-screto.

Causa, coutrocausa, accomodamento all'amiche-vole, ed ecco il nostro commendatore a spasso per i giardini come un maggiore del genio a ri-poso. Dico del genio perchè il commendatore ci tiene molto ad essere un uomo di genio.

Egli ha i suoi ammiratori, tanti pensionati come lui, non forse tutti colpiti dai pallini riservati ad un più innocuo animale, ma tutti amanti della politica, e che ogni sera cambiano la carta geo-grafica di questo sdrucito nostro povero mondac-elo. Il circolo del commendatore ha la sede unica irremovibile (salvo casi di pubblica utilità, ed è questo caso che fa diventar poco commendatore il nostro povero Rapelli) nei giardini pubblici. Gli ascoltatori siedono sui sedili di pietra e di ferro, ed egli è in mezzo...

— Al '98 ho fatto togliere io lo stato d'assedio, ho scritto in alto, molto in alto che i milaneis

imi minga balos, inn tucc brava gente, e lo stato d'assedio fu tolto.

L'uditorio lo ascolta attentamente. Un giorno chiesi ad un vecchietto, che sorrideva alle smar-giassate del commendatore, se egli ci credeva. Mi rispose: cosa vuole; delle sciocchezze se ne leg-gono tante sui giornali, si può ben ascoltarle da questo bravo uomo, che ci risparmia l'incomodo di consumarci la vista.

Ed aveva ragione infatti.

Il commendatore è una cronaca, un diario, è un Tacito redivivo, ma che non è mai... tacito.

Cioè, mai... è un po' azzardato la frase. Se voi andate a cercarlo e vi fate accorgere di aver l'intenzione di prenderlo un po' in giro, egli di-venta muto, vi guarda brutto e vi volta le spalle sdegnoso, proseguendo la sua via ammantato di superbia e di dignità, come un vecchio senatore della Repubblica romana. Ci vuol della maniera... Da qualche giorno mi avevano avvertito che il commendatore era su tutte le furie perchè ai giardini fanno l'esposizione ciclo-automobilistica, e ciò lo disturba per due ragioni: il dovere spostare il centro del suo parlamentino ed il dover essere continuamente disturbato dai colpi furiosi dei costruttori.

"^Pensai: bisogna intervistarlo.

Presi sol viale, ancora nudo di foglie, un due ore di sole, primaverile (ciò che vuol dire una sicura emicrania), ma non mi scappò.

Lo salutai.

— Ruon giorno, commendatore...

Mi guardò male, ma il mio sorriso di... amico sincero lo calmò.

— E così come se la passa?

— Se fosse un altro a farmi questa domanda non darei risposta. Non lo vede? Sono esiliato.... Infatti era fuori del suo centro e guardava gli assi della nuova costruzione come se volesse ful-minarli.

— Non mi si lascia più tranquillo, ne avremo almeno per tre mesi.

— Ma lei non ama l'industria?

— Sì, sì, e se non l'avessi sempre prediletta, Milano non sarebbe alla testa...

— Dunque dovrebbe essere orgoglioso. Non va in bicicletta?

Mi guardò per scrutare l'intenzione, ma io mi frenai ed egli credette nella mia... ingenuità.

— Non trovo serio per un uomo conosciuto come me...

— Ed in automobile?

— Le mie cure non me ne lasciano il tempo, i miei amici non permetterebbero che io li defrau-dassi della mia presenza, ma vede, l'Esposizione per il Sempione volevano farmela anche qui, ai giardini, io ho scritto in alto, molto in alto, e l'ho evitato, come ho evitato tante cose...

— Ed ora perchè non ha fatto altrettanto ? — Perchè mi è arrivata tra capo e collo la notizia... Con tutti questi processi in aria, non mi è rimasto tempo per le notizie sportive, e l'espo-sizione è venuta su senza che io me n'accorgessi, questo fatto mi irrita, ma il presidente mi ha promesso di farla durare il minimo possibile e di lasciarmi nuovamente liberi i giardini. In fin dei conti io allo sport ho dato molto... sono quasi un...

— Un eroe...

— No, volevo dire, insomma, un... interessato... Alludeva all'occhio, al tiro al piccione... — Vuol dire che non spingerà oltre le sue op-posizioni per questa mostra.

— No, io lascio fare, hanno commesso un grave torto a non interrogarmi, ma io amo i milanes

tucc brava gent, minga baloss. Ed io mi sacrifico per la mia città, l'interesse supremo della patria... — Vuole accendere? — offrii la scatola dei fiammiferi per smorzare... la foga impetuosa.

— No, grazie...

— Commendatore, posso assicurare il pubblico di questo suo consentimento?

— Faccia pure; il pubblico mi adora ed io lo ricambio.

Si abbottonò il soprabito, ingiallito dalla so-verchia... esposizione al sole, si rimise il sigaro spento fra i denti, raddrizzossi la vellutata papa-lina sulla geniale testa e mi degnò d'un sorriso compiacente susurrando: tutto per la mia adorata patria...

— Commendatore, ai suoi comandi... Erpi.

(12)

Notiziario Sportivo

AUTOMOBILISMO

GLI I T A L I A N I A L L E CORSE DI LIEGI. — Alle prossime corse di auto-mobili parteciperà una vettura Itala di 100 HP, guidata dal belga Fabry.

GLI INGLESI RINUNCIANO A L L A GORDON-BENNETT. - 1 giornali inglesi annunziano che l'Inghilterra, seguendo l'esempio della Francia, ha deciso di non partecipare più alla corsa per la Gordon-Bennett. Gli inglesi, come i francesi, si faranno organizzatori di un gran premio internazionale.

UN CONCORSO I N T E R N A Z I O N A L E AUTOMOBILISTICO A R O M A . — Pros-simamente in Roma sarà costituito un Comitato per organizzare in Roma stessa, nel prossimo inverno, un Concorso inter-nazionale automobilistico per viaggio, allo scopo di stabilire quali macchine, con nn minimo consumo di benzina, rag-giungono la maggior velocità.

Il Concorso avrà per primo premio una coppa mondiale Regina madre, della Città

di Roma, che sarà disputata ogip anno. Fanno parte del Comitato il ministro Tittoni, i senatori Caetani, Pompili, Co-lonna, Biscaretti, comm. Florio e le più spiccate persone del mondo automobili-stico italiano.

UNA COPPA V A N D E R B I L T P E R CANOTTI AUTOMOBILI. - I giornali annunciano che Vanderbilt junior ha de-ciso di offrire una nuova coppa per i canotti automobili, simile a quella che annualmente si disputa dagli automo-bili. Il percorso della nuova gara sarà di 100 miglia.

UNA GRANDIOSA P R O V A TURI-STICA. — Si parla a Parigi di una gran-diosa prova turistica di 5000 chilometri, che VA. C. di Francia organizzerebbe nel 1906 attraverso la Francia, l'Italia, l'Austria, la Germania, l'Olanda e il Belgio. Detta prova dovrebbe sostituire la corsa per la Coppa Gordon-Bennett.

AUTOMOBILE CLUB DI MILANO. — Il 31 luglio si chiuse la votazione e vennero approvati i seguenti nuovi soci:

Effettivi — Balzarotti cav. uff. Federico, Casanova avv. Antonio, Luserna d'Ar-grogna, Pallavicino marchese G., Maz-zotti cav. Lodovico, Piantanida Luigi, Torrani Carlo, Tosi ing. Francesco.

Corrispondenti — Dellepiane Ettore, De Pasquale Samuele G., Foresti ingegnere Gian B., Masini dott. Edgardo, Pezzani cav. dott. G., Stncchi Federico.

Per cura de\V Automobile Club di Milano venne in questi giorni pubblicato uno splendido annuario dell'automobilismo.

e i e n s M ©

IL RECORD DEI 50 CHILOMETRI. — Al velodromo Buffalo ha avuto luogo la corea di 50 chilometri. La prova è stata vinta da Valthonr, americano, in 42' 52" 2[5, battendo cosi il record an-tico, di cui era detentore i l Guignard, 43' 32".

L A CORSA MILANO - P A V I A - MI-LANO. — Discreto pubblico assisteva domenica all'arrivo dei concorrenti alla gara ciclistica Milano (Conca Pallata), Pavia e ritorno (km. 60) bandita dalla

Società Unione Ciclistica Milanese, sorta da pochi giorni. Inscritti 22, partenti 20.

Giunse primo .a Pavia: Farina. A Mi-lano giunsero: 1. Arona, 2. Magretti, 3. Pedroni, 4. Farina, tutti in un gruppo, compiendo il percorso in ore 1,54.

Ritiratosi Brusotti per la rottura della catena.

PER L A CORSA NAZION. X X SET-TEMBRE. —Alla Società sportiva «Forza e Coraggio » di Roma, ideatrice ed orga-nizzatrice della grande corsa ciclistica nazionale XX Settembre (Roma-Napoli e ritorno, km. 460 circa), per la Coppa del Comune di Roma, sono giunti numerosi premi, fra cui quelli di S. M. il Re (grande bronzo artistico rappresentante la

For-tuna), del Ministero dei lavori pubblici e di quello d'agricoltura, del Messaggero, del Rugantino, del Popolo Romano, della

« Federazione Ginnastica Italiana », della Direzione generale dell'» Audax », della Società « La Rotabile » del « Veloce-Club Napoletano», del cav. Leschanz Ales-sandro, del signor Cordano Angelo, del Circolo Romano « Audax », e del signor Giulio Mazzoni, il campione principe del giuoco del pallone.

C O R S E CICLISTICHE A C A S T A -GNOLE D ' A S T I . — In occasione della festa patronale a Castagnole Monferrato ebbe luogo lunedi, 7 agosto, alle ore 7,30, una grande corea ciclistica mandamen-tale sul percorso: Castagnole - Quarto d'Asti-Castello d'Annone e ritorno; tempo massimo ore I.

Ebbe pure luogo una grande gara al pallone.

S P O R T P E D E S T R E

LE G A R E PODISTICHE D E L L ' A T A -LA V T A E D E L L ' EXCELSIOR. -

Do-menica scorsa, alle ore 15, ebbero luogo le interessantissime gare dell' Atalanta.

Prima si disputarono le batterie della

corsa di velocità. Nella prima giunsero : 1. Cartasegna, 2. Ferreri, N. P.: Robiolio, Regge e Cagno. Nella seconda: 1. Me-schino, 2. Borei, N. P. Tagliavacche, Helmsdorff, Fioravanti. Segni la corsa

répèchage: 1. Tagliavacche, 2. Helmsdorff.

— De-isiva: 1. Moschino (Virtns), 2. Borei (Atalanta), 3. Cartasegna (Ginnastica), 4. Tagliavacche (Atalanta). N. P.: Fer-reri (Ginnastica).

Nella c Corsa di giovanetti » giunsero : 1. applauditissimo, Luciano D., della (Atalanta), 2. Ferand, 3. Castelli (Ata-lanta), 4. Avataneo (Fulgor), 5. Stava-rengo (Atalanta), 6. Armondino (id.), 7. Coppa. 8. Riccio (Atalanta), 9. Brossa (id.), 10. Piovano (id.), 11. Rocco, 12. Za-notti.

Il servizio di controlli era disimpe-gnato dai signori Sgherlino, Frè, Urani, Giacobone, Colombo, Lombardi, Savio, Hattis, Gardino. Formavano la Giuria i signori Cena, Giusti, Dragone, Fiorda-riso, Gila, Grandi, Moretta e Cagno.

Starter il signor Civalleri Ippolito, della U. P. I.

La gara podistica della Società Excelsior si svolse pure ieri, su un percorso di km. 5. Giunsero: 1. Lombardi, in 18'15", 2. Roberto, in 19' 10", 3. Raspino, 4. Vian-sone, 5. Ferrerò, 6. Aimaretti. Seguirono in tempo massimo Barbero, Rocca, Val-lelonga. Ritirato: Salvini.

Le gare erano dirette dai signori Or-solano P., Regge, Serra, Bertero, Defa-bianis, Valentino, Piatti, Bernasconi.

IL GIRO DI PIEVE D I SORI. — In

Il più grande successo della stagione automobilistica 1905 è costituito dalla

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