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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 28.09.2007 Apertura di seduta

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 28.09.2007 Apertura di seduta

Presidente

Buonasera. Riprendiamo i lavori del Consiglio Comunale sospesi ieri 27 settembre, sono presenti i Consiglieri Comunali assegnati, ad eccezione del Consigliere D’Auria, Lorenzi e Mangano. Il Consigliere Mangano ieri si era premurato di giustificare l’assenza. Il Consiglio Comunale è legalmente costituito e può deliberare.

Punto n. 8)

ORDINE DEL GIORNO CONSIGLIERA SILIPRANDI IN MATERIA DI NUOVO TRATTO AUTOSTRADALE BRE-BE-MI -

Presidente

Avevamo terminato ieri, la seduta di ieri con l’esame del punto n. 6 e poi del punto n. 10. Procediamo con il punto n. 7 e seguenti; in attesa dell’arrivo dell’Assessore Quadri che aveva giustificato il suo ritardo, vi propongo di iniziare dal punto n. 8 all’Ordine del giorno e proseguire quindi in questo modo. Se non vi sono opposizioni da parte del Consiglio, procediamo quindi con l’esame del punto n. 8 avente oggetto: Ordine del giorno della Consigliera Siliprandi in materia di nuovo tratto autostradale Bre-Be-Mi. Consigliera Siliprandi ha la parola per l’illustrazione, prego.

Consigliera Siliprandi

Grazie Presidente. Questo Ordine del giorno era mirato affinché il Sindaco e la Giunta si impegnassero ad attivarsi con tutte le azioni positive per dare impulso alla realizzazione, senza alcun ritardo, della Bre-Be-Mi, sappiamo che ormai fortunatamente questa mia richiesta è obsoleta e quindi ritiro l’Ordine del giorno. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliera Siliprandi. Diamo atto a verbale che il punto n. 8 all’Ordine del giorno è stato ritirato dal Consigliere proponente.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 28.09.2007 Punto n. 9)

APPROVAZIONE DOCUMENTO PRELIMINARE IN MATERIA DI PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO -

Presidente

Procediamo col punto n. 9 all’Ordine del giorno avente a oggetto:

Approvazione documento preliminare in materia di Piano di governo del territorio. Per l’illustrazione da parte dell’Esecutivo diamo la parola all’Assessore Simonetti. Prego Assessore.

Assessore Simonetti

Sì, grazie Presidente. Allora, io non ritengo opportuno ripercorrere i contenuti del documento che sono già stati illustrati in questa aula sia da me e poi dal gruppo di progettazione, dall’architetto Benevolo, naturalmente però se nel dibattito, su dei contenuti specifici si vuole ritornare, con piacere ci sarà occasione di farlo. Vorrei quindi, per lasciare invece spazio maggiore al dibattito del Consiglio, ricordare alcuni passaggi importanti di questo procedimento. In particolare il fatto che questo documento preliminare di Piano di governo del territorio è un atto irrituale che non è previsto obbligatoriamente dalla normativa della legge 12, che è quella che istituisce il Piano di governo del territorio e che infatti prevede che il Consiglio si esprima sull’atto finale, documento di Piano, il Piano dei servizi e il Piano delle regole.

Naturalmente però la stessa legge 12 auspica una grande partecipazione della Città, delle forze economiche e sociali e noi riteniamo che la partecipazione principale in un atto di programmazione debba avvenire in questa sede nel Consiglio Comunale. Per questa ragione abbiamo voluto anticipare un primissimo documento che, in evidente carenza di analisi perché le analisi di piano sono di solito molto lunghe, da subito cerca di individuare alcune linee strategiche; questo per una precisa scelta metodologica. Ci sono se volete, scusate la banalizzazione, ci sono un po’ due correnti di pensiero dell’urbanistica italiana negli ultimi decenni, che tendono a avere un approccio da un lato iperanalitico, produce analisi, documenti, indagini preliminari alle scelte e un’altra

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che ha un approccio che io chiamo legato a un canone inverso, cioè parte da alcuni scenari progettuali e poi cerca di verificarli attraverso la partecipazione e attraverso l’analisi successiva.

Questa seconda strada, che è quella che ho chiesto personalmente al gruppo coordinato da Leonardo Benevolo, ha come corollario di dover da subito provare a lanciare alcuni indirizzi progettuali, però il vantaggio di questo tipo di strada è che lanciando alcuni indirizzi progettuali ancora preliminari, naturalmente che devono essere verificati e capiti, si mette da subito la cittadinanza, in questo caso il Consiglio, nella condizione di potersi esprimere, di poter da subito dire alcune cose che servono a correggere, a trovare il percorso giusto, a migliorare un percorso che è in divenire. E credo che questo metodo sia il metodo più adatto al modo contemporaneo di fare pianificazione, che anche la legge 12 in qualche misura auspica, perché lo strumento urbanistico che la legge 12 prevede, il Piano di governo del territorio, non sarà più come il Piano regolatore, lo strumento definitivo al quale si arriverà dopo anni di gestazione e che poi saranno le tavole scritte sul marmo della gestione del territorio, ma invece uno strumento che, ancorché faticosamente raggiunto, alla fine potrà essere modificato con una delibera di Consiglio.

Quindi sarà uno strumento concepito per essere, non uso la parola flessibile perché è apportatrice di ambiguità, ma concepito per essere uno strumento in divenire. Allora se vogliamo da subito cogliere questo carattere interno, intrinseco del nuovo strumento, concependolo come uno strumento in divenire, la scelta che abbiamo compiuto è quella di partire da subito con delle scelte che siano iniziali ma che aiutino poi l’Amministrazione ad amministrare, il Consiglio a capire e proporre;

ecco perché di questo procedimento che chiamo inverso. Credo che questo procedimento inverso, almeno io l’ho interpretato così, sia un atto di rispetto del ruolo del Consiglio, nel senso che affidando ai Consiglieri la possibilità di chiosare, di dire, di esprimersi su questo documento, noi di fatto, io come Assessore e la Giunta intera, mettiamo a parte delle scelte, delle ambasce che dobbiamo compiere rispetto a alcune scelte strategiche.

Dico questo perché in questo momento noi crediamo sia importante scegliere, l’Amministrazione di Treviglio si trova a dover dialogare, per i motivi che voi tutti conoscete, gli scenari strategici sovracomunali con la Provincia, con la Regione su alcuni aspetti che sono piuttosto importanti, che sono le scelte infrastrutturali non decise da Treviglio ma che comunque si stanno sviluppando e per dialogare con questi enti abbiamo bisogno di esprimere delle posizioni. Questo documento, in maniera ripeto iniziale, probabilmente ancora elementare, però dice

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molto chiaramente che di fronte al quadro programmatico, al quadro realistico delle situazioni, noi con la Provincia decideremo di contribuire alla progettazione della tangenziale ovest, ed è una scelta controversa, faticosa, è la scelta di una strada che attraverserà un parco e per la quale il documento dice: attenzione, occorre che sia contemporaneamente progettato il parco, occorre che questa strada sia pensata come un’opera di paesaggio e non come una semplice opera di carattere ingegneristico come troppe se ne fanno in Italia, però lo scenario che ci consegna l’urbanista è quello di: sediamoci al tavolo e lavoriamo su questa impostazione.

Così come sul tema della trasformazione a sud, che è meno urgente perché il piano sovracomunale previsto dalla Provincia è al di là da partire, però la Provincia prevede su tutta quell’area azzurra indicata su questa mappa che gentilmente il Consigliere Brambilla ha fatto predisporre ed è molto utile, questa grande area di trasformazione la Provincia l’ha definita come grande area di trasformazione produttiva.

Allora se noi in questo momento siamo in grado di esprimere contenuti non dicono differenti ma che migliorano il calibro di quella scelta, dicono attenzione, quella scelta così è un po’ grande, occorre contemperarla con una serie di equipaggiamenti verdi, con una serie di spazi collettivi, occorre considerare la produzione un qualcosa di più contemporaneo rispetto al sistema di manifattura storica, allora con dei dati di contenuto ancora così elementari, ma abbastanza chiari, noi siamo in grado di sederci al tavolo di confronto con la Provincia e dire il Piano particolareggiato sovracomunale che volete portare avanti, che necessariamente deve essere fatto assieme a Treviglio, può essere arricchito di questi contenuti, può essere specificato, può essere così dimensionato.

Allora, questo primo documento iniziale, ripeto, che contiene pochi elementi progettuali, però contiene elementi progettuali strategici e ci dà come Amministrazione la possibilità di confrontarci con gli altri enti istituzionali, portando dei contenuti che il Consiglio conosce. Il Consiglio non è tenuto a approvare questo documento, sarebbe un atto improprio, ma è tenuto a conoscere e a vedere se ci sono della proposte alternative, se ci sono degli arricchimenti possibili. Così come il tema delle zone agricole. Il tema della zone agricole si dice attenzione, è un tema sovracomunale, è un tema che va gestito quindi in rapporto con gli altri Comuni dell’area dell’ambito 21 della Provincia di Bergamo e con l’obiettivo non solo e non tanto di valorizzare e conservare le aree agricole, ma quanto di ridefinirne il ruolo, tenendo presente che se noi vogliamo che l’agricoltore, i fabbricati e gli equipaggiamenti delle zone agricole diventino occasione di presidio ambientale, dobbiamo capire in che modo si può generare il reddito

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agricolo oggi e quindi dobbiamo cercare di trovare un modo per bilanciare la possibilità dell’agricoltore di accedere a nuove formule di reddito e contemporaneamente per seguire, attraverso queste forme reddituali che gli garantiscono di investire e di stare in quel territorio, garantire che l’agricoltore raggiunga dei risultati utili alla comunità, come appunto la fruibilità del territorio agricolo, il rinnovo del paesaggio, il mantenimento del sistema irriguo eccetera eccetera.

Allora oggi questo documento dice al Consiglio questo, dopo questo voto noi convocheremo i Comuni dell’intorno e diremo ai Comuni dell’Ambito 21: attenzione che sul tema delle aree agricole vogliamo addivenire a un progetto comune, a un patto condiviso di sviluppo delle aree agricole, che è cosa diversa dalla semplice definizione di aree agricole di tutela, peraltro importanti, ma che non basta a capire la rilevanza dei fenomeni delle trasformazioni in atto. Così come il tema del margine urbano è un tema importante, perché in questo momento, pur essendoci un blocco sostanziale dovuto alla legge 12 che dice: non si fanno più varianti salvo quelle a procedura semplificata, però le Amministrazioni possono comunque approvare con procedure di carattere contrattualistico, Programmi integrati di intervento, sportelli unici attività produttive e accordi di programma.

Allora il riferimento a che cosa? Non dobbiamo scandalizzarci di questi strumenti perché sono strumenti che possono assolutamente pericolosi, ma possono essere in certi casi anche preordinati a raggiungere delle forme di sussidiarietà orizzontali, di corretto rapporto pubblico-privato e far partecipare il privato alle trasformazioni territoriali portando i vantaggi per la comunità.

Che scenario poniamo? Poniamo lo scenario di un sostanziale contenimento della crescita di Treviglio sugli altri fronti, che non vuole dire blocco totale, vuol dire capire che la città che si è costruita per addizione, se si vuole valorizzare le aree agricole, ha bisogno di definire il margine, come interfaccia, per usare questa categoria che ripropongo nuovamente, come interfaccia tra la città e il territorio agricolo e se quanto più è definita e meglio costruita e portatrice di valori collettivi e civili questo margine, tanto più sarà difficile poi andarlo a scompaginare e andare a definire delle altre aggiunte.

Questa può essere una scelta che magari fra 20 anni si rivela superata, tutte le scelte dei piani si rivelano sempre superate spesso appena approvati perché la natura delle cose va sempre in maniera piuttosto differente da quello che si auspica; ciò non di meno è importante cercare di definire un quadro, anche solo per dialogare in maniera appunto dialettica, scusatemi la cacofonia, con il divenire degli avvenimenti.

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Quindi lo scenario di crescita immobiliare del nostro territorio, non solo trevigliese ma lombardo, che per decenni ha prodotto espansione in maniera ciclica, probabilmente sarà di fronte ad alcuni territori ancora in crescita come Treviglio sembra essere per certi aspetti e per certi osservatori regionali e provinciali, ma sarà di fronte anche a una sostanziale chiusura di un ciclo di espansione, chiusura non improvvisa ma chiusura e che chiede di definire finalmente i territori, di definire il termine di questo ciclo di espansione edilizia, definirlo in maniera intelligente che non vuol dire poi bloccare tutto ma vuol dire capire che si è raggiunto una soglia e che questa soglia poi sarà difficile superare.

Allora, io magari mi ripeto e banalizzo un po’ di cose, però ho guardato recentemente alcuni dati dell’Università di Bergamo che ha prodotto alcuni compendi statistico-economici che saranno portati all’attenzione del Consiglio prossimamente e ad esempio c’è un’osservazione interessante sulla trasformazione demografica che Treviglio ha dalla fine del ‘700 alla fine dell’800, Treviglio passa da 7.000 a 14.000 abitanti e ha questo raddoppio grazie all’infrastrutturazione ferroviaria, perché è questa scelta di mettere la ferrovia con le stazioni che fa saltare di scala Treviglio, che era un mercato rurale, era un paese di un’importanza tutto sommato secondaria e di colpo il sistema infrastrutturale lo fa saltare di rango; questo ci aiuta a capire come il nuovo sistema infrastrutturale può generare ancora delle grosse trasformazioni. Però oggi, a differenza del secolo scorso, di un secolo e mezzo fa in realtà, abbiamo degli strumenti per cercare di governare i fenomeni in maniera diversa, quindi non è necessario che questo scenario infrastrutturale comporti un raddoppio come è stato nell’Ottocento e allora forse il definire un’idea di città aiuta poi a governare queste forti spinte, in modo che non accada questo raddoppio che nell’Ottocento è accaduto. Adesso è un ragionamento piuttosto semplicistico, ma è solo per dare l’idea di tutto questo.

Allora chiudo questa mia breve premessa per dire che questo è il primo percorso, è il primo atto di un percorso che poi sarà lungo, credo sarà lungo qualche anno, perché abbiamo già detto che realizzare il Piano di governo del territorio all’interno dell’Amministrazione è un’operazione faticosa, ma questo primo passaggio ci permette, in attesa dell’evolversi definitivo del Piano di governo del territorio, di iniziare a affrontare alcuni temi procedurali. E anche questo è un metodo diverso di lavoro. Se il Piano è concepito non per essere uno strumento definitivo fra tre anni, ma per essere uno strumento che sarà sempre in divenire, partire oggi con un’idea di città di permette domani, ci permette nei prossimi mesi, nel Piano delle opere pubbliche che sarà poi allegato al Bilancio, ci permette già di introdurre temi

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progettuali che nel loro sviluppo poi andranno a contribuire, a precisare il Piano di governo del territorio. Ecco il perché di questa logica del divenire e io devo chiudere questa premessa ringraziando il Consiglio per il dibattito che già c’è stato a fine luglio, è stato un dibattito iniziale ma che ha portato già molti contenuti, che sono stati trascritti, che saranno probabilmente compendiati nel prossimo documento perché ci piacerebbe che rimanga traccia anche scritta di tutto quanto viene detto in questo consiglio, non solo a uso dei Consiglieri stessi, ma a uso dei Consiglieri di domani, quando andranno a rileggere il Piano di governo del territorio troveranno le posizioni espresse, perché una cosa bella dell’urbanistica è che spesso si pensa di discutere per la prima volta le cose, invece poi si leggono gli atti dei Consigli di 30 anni fa e c’erano gli stessi ragionamenti, perché i fenomeni urbanistici sono lunghi e allora riuscire a tenere traccia di questo pensiero collettivo, perché poi ciascuno pensa di esprimere la sua forza politica, la sua intelligenza ed è giusto, ma in realtà partecipa di un’intelligenza sociale della comunità che esprime dei concetti che sono lunghi nel tempo. E allora io vi ringrazio di quanto è già stato detto a fine luglio, che è stato molto utile per noi, e credo che sia un primo mattone di questo documento. Grazie.

Presidente

Grazie Assessore della presentazione. Prima di aprire il dibattito credo che sia opportuno ricordare al Consiglio che il testo della delibera che viene proposta è di presa d’atto e non di approvazione degli indirizzi, come potete leggere nella bozza di delibera che è in vostre mani.

Dichiaro aperto… prima di… come presentazione? La parola al Sindaco, prego.

Sindaco

Presa d’atto significa nessun ostacolo a procedere nel metodo e nel contenuto; non chiediamo una condivisione proprio perché è un documento in fieri, però presa d’atto significa nulla osta a che questa direzione venga imboccata.

Presidente

Grazie della precisazione signor Sindaco. Dichiaro aperto il dibattito, invito i Consiglieri… vuole aggiungere qualcosa?... Dichiaro aperto il dibattito e invito i Consiglieri e iscriversi. È iscritto a parlare il Consigliere Minuti ne ha facoltà… Allora la parola al Consigliere Riganti. Prego.

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Consigliere Riganti

Grazie Consigliere Minuti. Ho letto attentamente perché tanto sono due paginette, che con una deliberazione della Giunta sono stati nominati cinque tecnici. Con una determinazione dirigenziale sono stati affidati gli incarichi professionali per la redazione del Piano di governo del territorio. Con una determinazione dirigenziale è stata indetta la procedura per l’affidamento di incarico agronomo e geologo.

Visto lo studio preliminare di governo del territorio predisposto, vista un’altra deliberazione della Giunta che ha preso atto di questo studio del professor architetto Benevolo, illustrato alla Seconda Commissione questo Piano di governo del territorio, richiamata la deliberazione che c’è un’informativa alla discussione su argomento programmatico in materia di governo del territorio, noi prendiamo atto e diciamo si proceda.

Ma io ho letto anche due righette dell’art. 15 di competenza del Consiglio Comunale che dice: il Consiglio Comunale è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo. Ma è d’indirizzo, prima c’è indirizzo poi c’è il controllo, cioè poi votiamo che tutto va bene, che i piani li ratifichiamo eccetera, ma prima c’è indirizzo e c’è: il Consiglio Comunale ha competenza limitatamente, limitatamente, ai seguenti atti fondamentali: emette gli statuti e poi b) i programmi, e nei programmi mette anche i piani territoriali e urbanistici, i piani particolareggiati eccetera.

Ora quando il Consiglio Comunale discute questo, lo discutiamo per approvarlo quando sarà ben steso, fatto e finito noi lo approviamo, o abbiamo, come dice lo Statuto, obbligo e dovere di discuterne degli indirizzi, cioè decidere noi, sentire noi la popolazione e programmare questi incontri con la popolazione, con chi è interessato al Piano di governo del territorio per fare il Piano di governo del territorio?

Altrimenti facciamo una seduta a parte, cancelliamo questo indirizzo, cancelliamo questo Piano di territorio e diciamo: il Consiglio Comunale deve ratificare quello che viene fatto dai cinque tecnici e dal consulente nominato. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere Riganti. È iscritto a parlare il consigliere Minuti, ne ha facoltà.

Consigliere Minuti

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Giustamente il collega Riganti ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’argomento per quanto riguarda le competenze e il ruolo del Consiglio Comunale, la materia urbanistica insieme alla materia di bilancio e la questione fondamentale riguardo ciò che ancora residualmente spetta ai Consigli Comunali. Leggevo oggi pomeriggio frettolosamente alcune relazioni di consuntivo delle Giunte che si sono succedute negli ultimi cinquant’anni e la terza Giunta Mozzi sottolineava, la Giunta che relazionava, come il Consiglio aveva adottato 480 delibere su altrettanti importanti argomenti e sottolineava anche come quegli importanti argomenti erano stati quasi tutti deliberati all’unanimità. Eppure io mi ricordo, andiamo un po’ più in la non proprio la Giunta Mozzi, ma dalla Giunti Mozzi un po’ più in avanti, non è che il clima politico-amministrativo fosse di grande conciliabolo, era piuttosto fatto di contrapposizioni, contrapposizioni ideologiche tra Maggioranza e Opposizione, però nel merito delle questioni la Giunta, al termine del proprio mandato, poteva vantarsi di sottolineare come i 480 provvedimenti erano stati approvati per lo più all’unanimità. È una cosa che fa riflettere.

Credo però di leggere nell’argomento all’ordine del giorno, anche nel titolo apparentemente in contraddizione tra ciò che è il testo sul quale esprimiamo il nostro voto di presa d’atto, rispetto al titolo che è di approvazione, comunque un momento di riconoscimento del ruolo del Consiglio e di sensibilità. Ha ragione il Sindaco nel dire l’approvazione è di uno strumento che poi è formato, pienamente formato, qui si tratta di indirizzi, quindi di questioni che sono in fieri, in itinere e però il parere del Consiglio è fondamentale per stimolare la coerenza a quegli indirizzi, ma anche poi il rispetto dei tempi e dei modi e anche io credo, con direi la buona metodologia, con l’occasione di chiedere anche al Consiglio se ci sono degli arricchimenti, delle proposte, delle integrazioni. Credo che questo sia apprezzabile.

Io voglio dire due cose soltanto. La prima, siccome faceva cenno l’Assessore a uno studio dell’università sulle relazioni tra i fenomeni demografici e le infrastrutture. È un argomento molto delicato perché quando si danno i numeri relativamente sia al passato, sia alle prospettive sulla base dei dati del passato, alle prospettive future, in particolare riguardo alla demografia, spesso si prendono molte cantonate. Leggo ancora in documenti recenti sui giornali locali:

“Treviglio città dai 40.000 abitanti”; non ripeto le considerazioni che ho già fatto relativamente alla questione che l’intera zona nord è cresciuta e ha occupato un terzo in più del territorio di Treviglio, proprio mentre Treviglio perdeva 2.000 abitanti e scendeva da 27 a 25.000. Non è detto che l’attività edilizia porti in sé un incremento di abitanti e non è detto che le infrastrutture portano abitanti. Esempio: quando Treviglio

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aveva 11.000 abitanti ed era il 1861, l’Unità d’Italia, Bergamo ne aveva 22, noi eravamo la metà di Bergamo e adesso è Treviglio, nonostante il valore aggiunto della sua straordinaria formidabile ferrovia, è un quarto di Bergamo. Nello stesso tempo era un ventesimo di Milano, adesso è un ottantesimo di Milano e Treviglio ha perso colpi.

Le cause, le motivazioni, ci si può sbizzarrire; io credo per esempio che riguardo a Bergamo un fattore determinante nel determinare la forte concentrazione demografica, non tanto di Bergamo città, anche di Bergamo città, ma soprattutto di Bergamo città metropolitana, è l’autostrada. L’autostrada incide oggi molto più di quanto incida la ferrovia per quanto riguarda l’incremento demografico, però sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano perché vanno verificate a posteriori, non si riesce anticipatamente a stabilire con esattezza, però si può fare dei ragionamenti a riguardo. Quindi cautela quando si prospettano i numeri e di conseguenza sulla base dei numeri si compiono delle scelte di carattere urbanistico.

Un secondo solo, tre secondi solo per ribadire il concetto già espresso ieri sera quando si parlava della questione del Catasto e cioè delle relazioni per esempio con Brignano che era escluso da quella perimetrazione dei Comuni soggetti a un piano attuativo di un comparto omogeneo di Piano territoriale di coordinamento provinciale, per riprendere invece una gestione di contestualità tra le pianificazioni che stanno avvenendo, a Brignano c’è il problema dell’interporto, vedo che anche il Piano territoriale è stato generoso riguardo all’espansione di Brignano e soprattutto il residenziale è stato generoso con Lurano, forse più di quanto lo sia con noi; quindi è importante che vi sia questo coordinamento per evitare i fenomeni di concorrenza nello spreco del territorio e per prevenire lo spreco del territorio. Però queste cose le ho già dette come quelle della demografia.

Vorrei che restasse invece quest’altra questione. L’argomento di attualità di oggi, ne parlo perché è così raro che noi affrontiamo le questioni di una certa rilevanza, siamo qui a ratificare le delibere di variazione d’urgenza del Bilancio di pochi euro per lo più, e quindi consentitemi di parlare di qualche cosa che apparentemente andrebbe fuori tema. Una delle questioni rilevanti di oggi è questa questione che tiene il fiato sospeso dei mercati finanziari, che è la questione della capacità di rimborso dei mutui, fatti a tasso particolarmente elevato per dei mutuatari che erano incapienti, incapaci magari di rimborsarlo, però le banche li hanno fatti lo stesso perché tanto da un lato recuperano attraverso il maggior tasso, dall’altro lato voi sapete che scaricano il rischio attraverso gli strumenti dei derivati a qualcun altro, Dio non voglia magari anche a qualche fondo pensione, visto che ora

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si prendono i fondi di liquidazione e si danno i fondi di pensione. E si dice: ma l’Italia non c’entra niente, un 1, un 1,5% di questi problemi.

Siccome le cose non stanno così, da cinque anni a questa parte ormai, ma soprattutto negli ultimi due anni, la maggior parte dei mutui che si stipulano nel nostro territorio, a Treviglio, e nella Provincia di Bergamo, vengono fatti per un controvalore pari al 120%

dell’ammontare del costo della casa. Dice: cosa c’entra questa roba qui con… c’entra eccome, al 120%! Consultate qualunque studio notarile e vi dirà con grande sorpresa come mentre una volta si accedeva a un mutuo quando si disponeva della metà della somma, del 60, del 70%, ma la durata dei mutui era più breve voi direte, ma i tassi di interesse erano più alti, adesso i tassi di interesse sono più bassi e la durata qui dei mutui è molto più lunga, 20, 30, 40 anni; il Giappone li fa anche di 100 anni, di un secolo, però noi non siamo il Giappone.

Cosa vuol dire questo stipulare mutui al 120%? Siccome i mutuatari la maggior parte ormai sono extracomunitari, sono quella quota del 20%

che non sono ancora proprietari ma non riescono a pagare l’affitto, la rata di affitto è pari alla rata del mutuo e si azzardano a fare il mutuo.

Però mentre una volta per fare il mutuo si andava a uno sportello delle nostre banche, soprattutto le nostre gloriose banche locali, sportelli aperti, poca burocrazia e quindi facilità di concessione, adesso la gente va a fare il mutuo, va da un azzeccagarbugli il quale fa una telefonata a un altro azzeccagarbugli, lo mette in contatto con un’agenzia, la quale lo mette in contatto con l’esperto dei mutui, il quale negozia con un’altra… a Treviglio ci sono una quarantina di queste agenzie improprie che vendono i mutui e ognuna di loro si cucca in due, tre passaggi un 5% in più, un altro 5% in più, un altro 5%

in più; in sostanza ogni 100 euro che vengono consegnati al venditore della casa, ce ne sono 20 che vengono consegnati ad emeriti parassiti che fanno la intermediazione.

Direte ancora: ma che cosa c’entra questo discorso con… c’entra questo discorso, perché la tradizione storica di Treviglio è stato quella che nel governo del territorio, largamente inteso, vi fosse una politica di edilizia economica e popolare e quindi di attività sia diretta di costruzione propria, sia degli enti preposti all’edilizia pubblica che sono l’ALER, a suo tempo lo IACP, i quali si accaparravano questa quota marginale di mutuatari, per dire, di coloro che acquistano la casa ed evitava che questi dovessero pagare il 120% e quindi si ponessero nelle condizioni di concorrere domani, volenti o nolenti, all’esplosione anche da noi di quella bolla che attualmente preoccupa i mercati finanziari.

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Tutta questa storia molta lunga è solo per dire Assessore che non è possibile accogliere il suo orientamento che lei ha espresso la volta scorsa e quindi io pongo un indirizzo di integrazione alla relazione di indirizzo che lei ci dice di condividere e cioè la posizione che lei ci diceva la volta scorsa, di gerarchicamente attendere uno stato più avanzato dello studio del Piano di governo del territorio per predisporre un piano di edilizia economica e popolare. Da quando si predispongono i Piani di edilizia economico popolare, quando si attuano, ne passa di acqua sotto i ponti della Vignola e della Moschetta e se ne stipulano di mutui a tassi esagitati e con commissioni a tanti… io mi permetto di essere schietto a volte di aggettivare un po’, poi il parassita… uno fa il suo mestiere, ha scelto quel mestiere lì e lo fa legittimamente, però nella mia concezione di lavoratore, di uno che ha sempre lavorato e ha lavorato sempre con fatica, vedere che certe professioni rendono senza il rincorso alla fatica mi ripugna un po'.

Detto questo, quindi sollecito l’indirizzo che venga data assoluta priorità alla predisposizione in tempi brevi di un Piano di edilizia economica e popolare attraverso la messa in gioco delle proprietà comunali che quindi cammini di pari passo con l’inventario che l’Assessore Stucchi sta cercando di riformulare, ridefinire, aggiornare eccetera, perché si possano mettere in moto sia le proprietà esistenti, sia anche delle opportune acquisizioni, sollecitando gli enti preposti a fare le… sentivo dire, ma me lo confidava il Sindaco, chiedo scusa se rivelo una… che c’era stata una istanza da parte dell’ALER per avere un’area perché ha ottenuto dei finanziamenti e quindi era disponibile a costruire e gli uffici hanno eccepito che il Comune non disponeva di aree urbanizzate; ora mi permetto di contestare questa soluzione intanto non corrispondente al vero, però molto frettolosa, nel senso che non mi impegno tanto a ricercarla perché, faccio un esempio, è stato oggetto di una simpatica polemica con l’Assessore Rigon quando abbiamo parlato di Bilancio, la questione degli orti, dice: stiamo ampliando gli orti; che ampliando gli orti, se l’area lì bisogna edificarci sopra? Infatti l’area degli orti è immediatamente disponibile perché ci passa la fognatura, ci passa l’acquedotto, ci passano le strade, poteva benissimo essere consegnata all’ALER per fare una costruzione. Poi si deve discutere se quel posizionamento è corretto dal punto di vista urbanistico, ma questi sono ragionamenti e ci potevano essere delle alternative.

Il mio sollecito, se sto andando fuori tema chiedo scusa, però l’argomento è di quelli che raramente capita di dover approfondire, è quello che insomma si dia un nuovo slancio, un nuovo vigore a questo

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tipo di attività. L’inerzia di quest’anno è giustificata, è giustificata perché il forte intervento che c’è stato in particolare nella Geromina è uno di quelli che aveva scombinato eccessivamente forse il peso del pubblico rispetto al privato, però la totale assenza dell’intervento privato ha come ripercussioni proprio il fatto che l’utenza meno capiente è costretta a servirsi, insomma e ad accedere, a risolvere il fabbisogno casa in un modo che a me è sgradito. Senza contare che mi sembra l’Amministrazione ha più volte espresso determinate sensibilità, non basta farlo verbalmente, occorre andare nel merito delle grandi questioni.

Detto questo, concordo con la sollecitazione del collega Riganti e cioè che intanto era opportuno magari che la delibera di presa d’atto o di approvazione quale presa d’atto di uno strumento in itinere fosse corredata ancora magari del documento; è vero che ci è già stato consegnato, però un documento così prezioso… per farne promemoria, non per continuare a spendere i soldi nella carata, eh sarà anche costoso però il Piano regolatore… il Piano di governo del territorio è la cosa più importante che dobbiamo… e qui il testo è un po’… ah, voi ce l’avevate già? Io non ce l’avevo… l’avevo avuto una volta, sì però… sì, sì, tanto tempo fa, però… poi siccome io sono un archivista delle carte, archivio tutto e quello là è già nel suo archivio e poi invece bisogna tenere le cose aggiornate… Che questo passaggio che rivela una squisita sensibilità da parte dell’Assessore insomma prosegua, si vada oltre, l’informativa riguardo all’ulteriore step sia periodica, costante, anche per acquisire i suggerimenti e non essere soltanto coloro che ratificano le prese di posizione dell’ufficio, del dirigente, ma che il Consiglio eserciti davvero il ruolo attivo che gli spetta. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere Minuti. È iscritto a parlare il Consigliere Zoccoli, ne ha facoltà.

Consigliere Zoccoli

Sì, grazie Presidente. Anch’io per quanto riguarda questo argomento, questo strumento urbanistico che è il P.G.T., credo di non condividere la fretta con cui questo documento viene portato in questo Consiglio Comunale. Questa fretta, da quello che ho sentito, è frutto di diversi ragionamenti. Ora, prima di entrare nel merito, noi crediamo come forza politica che per un argomento così importante ci voglia più tempo, perché si passa da uno strumento che era il Piano regolatore generale al nuovo strumento e credo che non si possa discutere

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questo argomento nuovo, dal 28 di luglio, con dentro un mese di ferie che era il mese di agosto, e a settembre trovarci qui di punto in bianco a fare una presa d’atto addirittura di un documento che segnerà poi la storia, nel bene o nel male, di Treviglio.

Perciò, poi l’argomenterò più nello specifico, io presento un Ordine del giorno che ha questo contenuto. Premessa, data l’importanza del PGT che va a sostituire l’attuale Piano regolatore, tenuto conto che è stato presentato in Consiglio Comunale solo il 27.7.07 e che quindi è mancato il tempo ad alcune forze politiche e alla società civile per approfondirlo nel rispetto del metodo partecipativo che abbiamo garantito alla Città, il Consiglio Comunale delibera che l’attuale seduta, punto PGT, sia ancora di approfondimento e successivamente, dopo un tempo congruo, il PGT sia riportato in Consiglio Comunale per l’approvazione. Io lo consegno al Presidente.

Continuando questo ragionamento io penso che noi non possiamo affrontare questo argomento questa sera solo perché c’è, come ho sentito qui, l’urgenza di affrontare la tangenziale ovest; io questo credo che sia un argomento che sotto tutti gli aspetti sia sbagliato… sì, se vuole fare una copia anche a tutti i Consiglieri… no, no, ne ho fatte due, due o tre, grazie… e credo che questa urgenza non debba stasera come ho sentito, non debba essere affrontata solo perché c’è la necessità della tangenziale sud. Noi qui approviamo un documento complessivo da questo punto di vista e non dobbiamo neanche fare una presa d’atto, perché la presa d’atto vuol dire che noi, su questo documento che è stato consegnato, approviamo la parte politica che è l’indirizzo dell’Assessore, e approviamo la parte tecnica che è quella illustrata dall’architetto Benevolo. Perciò un piano urbanistico da questo punto di vista deve avere credo un ragionamento anche di questa Amministrazione di come si deve sviluppare questa Città.

Perché qui non basta dire che noi, come si può dire, svilupperemo la città al sud, io credo che prima di fare questo ragionamento, e l’ho già detto anche l’altra volta, bisogna fare il punto della situazione, perché noi oggi abbiamo già degli interventi che segneranno la Città di Treviglio per il futuro e riguardo i PII della Baslini, della sAI Triade, del Bollone e anche dell’area a nord che è l’area che riguarda la Bianchi, che c’è ancora un progetto che non si riesce bene a capire dove va a parare. Ecco bisogna partire secondo noi da questi interventi, per poi fare un ragionamento successivo allo sviluppo della città, tenendo presente che non si riesce a capire anche da questo documento per chi si sviluppa la città, dove si sviluppa la città da questo punto di vista, perché la città con il nuovo strumento del Piano del governo del territorio, con la legge regionale n. 12, tutta diventa, tra virgolette,

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edificabile, tant’è che lei Assessore a una riunione della Consulta, alla domanda precisa di un membro, che ha fatto la domanda ben specifica: ma la città si sviluppa solo a sud? E lei ha detto: no, si sviluppa anche dalle altre parti della città, perché è ovvio che lo strumento del PGT ha questi obiettivi che praticamente sia con il Piano del governo e sia con il Piano dei servizi e con l’altro strumento, praticamente porta a tutto questo sviluppo della città.

Ora io penso a questo in sostanza, lei dice giustamente che noi dobbiamo scegliere; certo, ma per scegliere qui bisogna affrontare questo argomento avendo una documentazione e avendo anche degli strumenti più complessivi, cioè io penso in sostanza che noi dovremmo avere uno strumento non solo che riguarda un documento di Piano, che è un documento strategico come lei molte volte l’ha citato, capire anche un percorso. Cosa vuol dire il Piano dei servizi? Infine cosa vuol dire anche il Piano delle regole? Cioè avere un documento complessivo che per poi questo Consiglio Comunale lo affronta e capisce un po’ penso a tutti, perché siamo un po’ tutti digiuni rispetto a questa materia, di capire poi cosa sarà questo strumento e come inciderà poi nel futuro della Città. Perché se non c’è questo, io personalmente non delego a nessuno da questo punto di vista questa materia, penso che sia materia del Consiglio Comunale e sia penso anche una crescita, avendo tutti questi strumenti, anche una crescita importante per i Consiglieri Comunali su questa materia.

Perciò io credo che noi dobbiamo avere del tempo per affrontare queste cose, perché sono cose importanti, non sono cose banali.

Tenendo presente, come ho già detto anche l’altra volta, noi pensiamo in sostanza che ci siano degli obiettivi che devono essere qualificanti per la Città, perché abbiamo anche presentato un programma che non va in uno sviluppo, diciamo così, solo dal punto di vista quantitativo, ma ci sia anche un tipo di sviluppo che praticamente deve riguardare nel suo complesso la popolazione di Treviglio; quello che invece non è successo oggi da questo punto di vista, perché noi vediamo che praticamente il costo delle case continua ad aumentare, il costo dell’affitto continua ad aumentare e di conseguenza non si riesce a capire questo sviluppo della città se avrà ancora questo trend, oppure ci saranno delle modifiche e credo che una città, delle forze politiche da questo punto di vista che rappresentano la complessità dei cittadini, non possono delegare solo al mercato il problema abitativo dei cittadini di Treviglio, ma dato che siamo forze politiche e abbiamo anche il ruolo politico da questo punto di vista, io credo che dobbiamo considerare, facendo l’analisi della situazione attuale, anche questi problemi per il futuro e la garanzia, tra virgolette che la Città di Treviglio sia in futuro una città ancora coesa da questo punto di vista,

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come attualmente è penso grande parte ancora oggi. Perciò noi abbiamo presentato questo Ordine del giorno…

Cambio cassetta

… questo spirito costruttivo da questo punto di vista. Speriamo che insomma questo spirito costruttivo sia anche un proseguo di discussione e anche di avere delle informazioni, perché noi, parlo come Consigliere Comunale, abbiamo avuto questo documento con questo periodo limitato, ma penso che invece lei Assessore, con la sua Giunta e con questo studio tecnico, abbia affrontato questo argomento con mesi e mesi e mesi di discussione, e lei non può pensare che un Consiglio Comunale e una forza politica, tra virgolette, come la mia, nel giro di due mesi, togliendo le ferie perché sono un diritto per tutti penso, sia in grado di dargli già delle risposte o delle proposte. Certo se c’è questo tempo, noi siamo in grado di dargli queste proposte, di portargli queste proposte, se non c’è questo tempo, noi invece faremo altre valutazioni politiche da questo punto di vista. La ringrazio.

Presidente

Grazie Consigliere Zoccoli. Allora, abbiamo preso atto del suo Ordine del giorno che è stato presentato quindi ai sensi dell’art. 56, comma 8, del Regolamento. In relazione al seguente art. 57 io ritengo che il suo Ordine del giorno abbia natura soppressiva rispetto all’Ordine del giorno proposto dalla Giunta, per cui nel caso in cui venga approvata la sua proposta d’indirizzo, non porrò più in votazione la presa d’atto di cui la Giunta si è fatta proponente. È iscritto a parlare il Consigliere Guzzetti, ne ha facoltà.

Consigliere Guzzetti

Grazie Presidente. Noi della Città Invisibile abbiamo fatto un documento con delle osservazioni e delle considerazioni e su questo studio preliminare per il PGT redatto con la consulenza dello Studio Benevolo e l’abbiamo fatto anche pervenire all’Assessore e vogliamo ufficializzarlo in questo Consiglio Comunale e il documento è questo.

Ci sono a nostro avviso degli elementi positivi che sono questi:

l’analisi storica molto approfondita e superamento dello sviluppo radiocentrico; la previsione di sviluppo agricolo di qualità, con nuovi riassetti urbanistici e verde intorno alla città; pianificazione di sviluppo comunale e sovracomunale del territorio; metodo di apertura e attenzione verso tutti i soggetti interessati e non solo verso gli addetti ai lavori.

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Poi invece ci sono degli elementi che a nostro avviso non sono convincenti o dubbi. Il primo è: l’assunzione quasi automatica e allineata dello sviluppo urbano deciso dai vari tavoli istituzionali in merito all’arrivo delle grandi infrastruttura, quali Bre-Be-Mi, Alta Velocità FS, raccordo autostradale tangenziale ovest, centro intermodale merci o interporto. L’altro punto è la previsione automatica, a seguito dell’arrivo della Bre-Be-Mi e dell’Alta Velocità FS, di una nuova area di espansione a sud di Treviglio con attività produttive, abitazioni e servizi; vedi a questo proposito il punto 5 e seguenti delle conclusioni dello studio preliminare, che sicuramente porterà più abitanti, con conseguente aumento di traffico, insufficienza di servizi adeguati eccetera.

In questo documento noi facciamo alcune proposte che sono queste, che prendiamo atto e condividiamo questo studio, però con queste seguenti variazioni. Primo, modificare il punto 5 delle conclusioni come segue, da: nella striscia interna aderente alla città da un insieme ordinato di industrie e abitazioni e sevizi, che inglobi le sparse localizzazioni attuali e nello stesso tempo fornisca alla città una nuova area di espansione centrale anziché periferica, a: nella strisca interna aderente alla città da un insieme ordinato non più di industrie e abitazioni ma di verde e servizi, che inglobi le sparse localizzazioni attuali e nello stesso tempo fornisca alla città una nuova area non di espansione ma di riferimento centrale, anziché periferica, aggiungendo: evitando nuovi insediamenti abitativi, produttivi e commerciali.

Questa proposta a nostro avviso nell’ottica e nelle affermazioni contenute nel programma maggiorale della Maggioranza, ove indica di volere contenere lo sviluppo urbano a quanto è già previsto dall’attuale Piano regolatore, puntando sui servizi, il verde e la qualità della vita dei cittadini trevigliesi. Lo sviluppo residenziale già deliberato dalle Amministrazioni Comunali precedenti, quale ultime la Sai Triade, il Bollone, la ex Baslini alla Geromina, porterà sicuramente all’incremento di qualche migliaio di abitanti a Treviglio con il conseguente impatto negativo sul traffico, sull’aria e sui servizi già ora notevolmente sofferenti. Noi della Città Invisibile riteniamo indispensabile, indispensabile dico, fermare gli insediamenti abitativi, produttivi e commerciali e continuare ad operare concretamente, come già in parte si è iniziato, con degli obiettivi verificabili, per migliorare la qualità della vita dei cittadini trevigliesi, a partire dai servizi, dal verde, dal traffico e dall’aria.

Continuo con le proposte. Un’altra proposta è di introdurre già nelle linee guida del PGT dei modelli e dei parametri di riferimento per

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valutare il significato di sviluppo sostenibile, in relazione a emissioni di aria, consumi idrici, consumi elettrici e servizi necessari che siano coerenti con una buona qualità della vita dei cittadini. Un altro punto è, oltre a garantire una fascia verde di rispetto attorno alle grandi infrastrutture previste, assumere il PLIS come elemento indispensabile e portante del P.G.T., predisponendo un piano per la gestione dei parchi e di tutto il verde esistente, con particolare attenzione agli aspetti storico-architettonici e allo sviluppo dell’agricoltura di qualità.

Continuando, partendo dal documento di Piano, dal Piano delle regole e dal Piano dei servizi, pianificare in modo specifico nello sviluppo del PGT servizi di qualità per il centro storico, le periferie e le frazioni, valutando in particolare le indicazioni per il risparmio energetico, il regolamento di impianti per la telefonia mobile, gli impianti sportivi, lo sviluppo della mobilità ciclo-pedonale e del turismo.

Un altro punto, per quanto riguarda la mobilità e la viabilità, riteniamo utile avere un quadro complessivo con dati aggiornati in merito a servizi sanitari, istituti scolastici, strutture pubbliche, insediamenti produttivi, lavoratori e pendolari in arrivo e partenza sul territorio cittadino, traffico, recettività e possibile evoluzione futura. L’ultimo studio sul traffico risulta essere quello fatto da Polinomia tre o quattro anni fa; sarebbe utile averne uno più aggiornato, ma allo stato attuale non ci convince la previsione di realizzare una tangenziale ovest che passi all’interno del PLIS, mentre ci sembra più logico e utile la realizzazione della tangenziale est-sud. La tangenziale ovest, che qualcuno ipotizza essere la interconnessione Pedemontana/Bre-Be-Mi, dovrebbe intercettare il traffico dell’Isola verso Cassano d’Adda e la Bre-Be-Mi, cioè altro nuovo traffico che ora non passa dalla Bassa bergamasca, mentre a noi serve intercettare il traffico che arriva a est- sud di Treviglio, dove troviamo l’ospedale, il polo scolastico, il futuro Bollone, le due zone PIP e l’area ex Baslini.

Allo stato attuale la realizzazione della tangenziale ovest, con il tracciato previsto, non ci sembra proponibile ai cittadini in quanto manca completamente di una documentazione specifica a sostegno.

Inoltre, da quanto ci risulta, non c’è nemmeno la certezza del finanziamento, in quanto pur essendo prevista nel polo della Provincia di Bergamo, non risultano finanziamenti deliberati ma si rimanda a un impegno della Regione Lombardia, che a sua volta non ha ancora deliberato. L’unica certezza, dal nostro punto di vista, è la considerazione che questa prevista tangenziale ovest passerà in mezzo a uno dei pochi parchi esistenti nella nostra zona, che dovrebbe essere tutelato come un bene prezioso.

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Niente, noi della Città Invisibile comunque apprezziamo notevolmente tutto il lavoro svolto in questo studio, ma non condividiamo né le conclusioni, le indicazioni di sviluppo dell’area sud di Treviglio e la realizzazione della tangenziale ovest. Chiaramente per noi queste sono delle linee strategiche importanti e quindi chiediamo all’Assessore una risposta in merito a queste osservazioni. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Scarpellino, ne ha facoltà.

Consigliere Scarpellino

Grazie signor Presidente. A questo punto comincio ad andare in confusione anch’io e quindi chiedo a questo Consiglio Comunale e soprattutto all’Assessore e al Segretario comunale, di chiarirmi alcune cose. Io devo ammettere che ovviamente non sono un urbanista, sto imparando a fare il politico da qualche mese, però credo almeno in italiano di sapermela cavare discretamente. È chiaro che va chiarita la discrepanza tra diciamo la definizione della delibera e il contenuto della delibera, laddove nella descrizione si parla di approvazione documento preliminare e in delibera di presa d’atto di studio preliminare e vorrei ricordare ai colleghi che mi hanno preceduto negli interventi che studio preliminare presuppone poi un progetto, uno studio definitivo.

Io credo di aver capito dall’Assessore, nei suoi numerosi interventi fatti non solo in Consiglio Comunale ma anche in altre riunioni, e di questo lo ringrazio, che è un percorso lungo e condivisibile. Condivisibile con osservazioni, integrazioni, indirizzi, ho apprezzato anche l’intervento dei colleghi della Minoranza Riganti e Minuti, laddove appunto sottolineavano le prerogative del Consiglio in materia di indirizzo.

Siamo qui per dare indirizzi, però siamo qui nella prima fase di questo percorso, siamo nella presa d’atto e siamo ancora in itinere, come ha sottolineato il Sindaco, per concordare ulteriori osservazioni e variazioni che ovviamente andrebbero prese a larga maggioranza, trattandosi di uno strumento così importante per il futuro e lo sviluppo della nostra Città.

Anch’io posso condividere tanto del contenuto dell’intervento della Città Invisibile, però credo che sia un passaggio successivo a questo Consiglio. Non condivido la messa ai voti dell’Ordine del giorno di Rifondazione Comunista, laddove chiede quello che secondo me è il contenuto nel dispositivo della delibera, siamo in presa d’atto, quindi

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l’approfondimento è conseguente ed è scontato. Per cui io, a nome anche della lista che rappresento, inviterei il collega Zoccoli a ritirare questo Ordine del giorno.

Per quello che riguarda il contenuto della delibera e quelli che possono essere gli sviluppi del lavoro, non mi resta che prendere atto appunto della qualità del lavoro svolto, delle novità che ci sono sicuramente nel documento, soprattutto per quello che riguarda una concezione ben diversa rispetto al passato del tipo di insediamenti, quindi anche nella zona sud che pensavamo, davamo tutti come terra abbandonata a ridosso delle infrastrutture, come invece un territorio da recuperare alla città, quindi anche a garanzia dei cittadini che lì vi risiedono e vi lavorano, di continuare a perseguire quella che è la vocazione storica e lavorativa dei trevigliesi in materia di agricoltura, di valorizzare alcuni aspetti sicuramente interessanti per quello che riguarda la progettazione dell’impiantistica sportiva, del polo scolastico, ma anche di prendere atto di quelle che sono le problematiche del nostro territorio, primo fra tutti il traffico. Il traffico, che anche a me sarebbe piaciuto poterlo gestire in una certa direttiva, però è anche vero che non dobbiamo dimenticare che questa Maggioranza si è costituita su un preciso documento di mandato di programma del Sindaco, in cui non è esclusa assolutamente la realizzazione della tangenziale ovest laddove definita e progettata dagli enti sovracomunali come Provincia e Regione, ma dove almeno noi come Comune abbiamo tutto il diritto e il dovere di poter fare le nostre osservazioni, poter proporre le nostre variazioni.

Mi piacerebbe anche che il PLIS, che finalmente siamo riusciti a portare in porto, fosse realmente uno strumento che ci permettesse di gestire questi interventi impattanti però purtroppo necessari. Pertanto il mio invito è ai colleghi della Maggioranza di sostenere quello che propone l’Assessore nel voler condividere, adesso aprendo anche a tutte le altre organizzazioni, alla società civile, alle associazioni ambientaliste, a recepire le osservazioni del caso e soprattutto ai colleghi dell’Opposizione a cercare di dare un’impronta condivisa di indirizzo comune e concludo appunto ripetendo che almeno questa discrepanza di definizione andrebbe un attimino chiarita prima di proseguire nel dibattito, se no la confusione aumenta. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Consigliera Siliprandi è iscritta parlare, ne ha facoltà.

Consigliera Siliprandi

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Sì, grazie Presidente. Stasera andiamo ad approvare un documento preliminare in materia di Piano di governo del territorio, l’Assessore Simonetti lo definisce un documento embrionale, un atto irrituale, mi è piaciuto irrituale, non previsto dalla normativa della legge 12, legge che però auspica una grande partecipazione della Città. Certo in questa sede si mette da subito la cittadinanza ad esprimersi, a migliorare il percorso, a contribuire in maniera propositiva al progetto.

L’Assessore Simonetti definisce questo documento uno strumento concepito per essere uno strumento in divenire, però è uno strumento che con procedimento inverso, e sono le sue parole, da subito dà la possibilità di scelte iniziali, affidando ai Consiglieri, e lo ringrazio, perché lo metterò subito in pratica, affidando ai Consiglieri la possibilità di chiosare, dice lei, io dico meglio, in maniera più pragmatica, di emendare e quindi presenterò, dopo aver finito questa piccola presentazione, l’emendamento che noi riteniamo di presentare questa sera. Quindi di emendare la delibera che andremo a votare, delibera che il Sindaco stranamente ha chiamato nullaosta.

Certo qui ci esprimiamo solo come indirizzo, abbiamo un ruolo di indirizzo e quindi è chiaro che è un progetto in itinere, però si possono da subito mettere dei paletti imprescindibili. In luglio io avevo anticipato, rappresentando il mio partito, la Lega Nord, un nostro parere favorevole a questo Piano di governo e da subito ci siamo anche dichiarati disponibili a dare un contributo, ove ce ne fosse bisogno, ma avevamo anche anticipato comunque che per noi era imprescindibile il fatto che l’area della cosiddetta Cava ex Vailata subisse una variante. A maggior ragione, visto che la Città ha in previsione uno sviluppo a sud, uno sviluppo a sud che lei Assessore chiama, definisce una trasformazione a sud come grande area a destinazione produttiva.

Allora, per essere pragmatici, per essere realisti, per dare davvero una mano e per dire sì a queste linee di indirizzo, io ho presentato un emendamento che ora faccio circolare, molto breve che conclude la delibera che voi ci fate votare. Se volete ve lo leggo, comunque lo faccio distribuire e l’ho anche, stranamente di solito scrivo malissimo, questa volta l’ho anche scritto col computer. Allora, è inutile che io legga tutta la parte precedente, arriviamo alla delibera.

Delibera di prendere atto dello studio preliminare per il Piano di governo del territorio, redatto dall’Ufficio di Piano con la consulenza scientifica del professor Leonardo Benevolo, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, e qui c’è la parte emendata: impegnando Sindaco e Giunta ad apportare allo stesso una

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sostanziale modifica relativamente all’area ex Vailata, prevedendo per tale area una destinazione concordata con le istituzioni locali, i cittadini, le associazioni, i sindacati, gli operatori, eccetera, che comunque escluda ogni possibilità di ulteriore utilizzo come discarica.

Detto questo, noi approviamo. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliera Siliprandi. Poi mi fa avere l’originale dell’emendamento firmato. Nessun altro è iscritto a parlare? Il Consigliere Zordan ha chiesto di intervenire. Abbiamo qualche problema allora con la sua postazione. Ha facoltà di intervenire, prego.

Consigliere Zordan

È interessante vedere come su un provvedimento così importante come questo, pure informale come ha precisato l’Assessore, che avvia il percorso complesso della predisposizione, del disegno della Città futura, le varie aggregazioni, i vari gruppi politici un po’ si sfilacciano e prendano posizioni diverse. Però è un fatto questo secondo me positivo, perché? Perché la definizione, la costruzione di uno strumento che disegna la città per il futuro è un atto così importante che richiede la partecipazione e a volte anche il conflitto e non schieramenti già precostituiti. È importante quindi che ci sia ampia libertà di intervento e di proposta.

Parto subito dicendo che condivido in pieno la scelta che ha fatto l’Assessore di costruire, con una procedura in progressione, di costruire il Piano di governo del territorio. Alcuni Comuni che hanno già fatto… molto diligenti, che l’han già attuato, hanno dato l’incarico a qualche professionista, l’hanno portato in discussione in Consiglio Comunale, hanno fatto qualche aggiustamento sulla base delle proposte e il Piano di governo è stato confezionato. La procedura invece scelta dall’Assessore e cioè di costruirlo con la partecipazione con atti irrituali come questo, che però favoriscono la proposta, la discussione, la partecipazione, è chiaro comporta tempi più lunghi, impegna maggiormente tutti quanti a contribuire con delle proposte, però, pur essendo un percorso più lungo, è quello che probabilmente a mio avviso riesce a costruire un disegno della Città futura, io continuo a dire disegno della Città futura, proprio più partecipato, più costruito con l’apporto di tutti.

Ecco perché allora ritengo prima di tutto che qui il campo è aperto per tutte le proposte, ne sono state fatte, il Consigliere Minuti ha sottolineato un problema che condivido in pieno anch’io, il discorso

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della presenza anche in itinere nella formazione del Piano di governo del territorio di iniziative di edilizia economica e popolare, proprio per la funzione importante di questo settore che ha l’Amministrazione Comunale e che ha sempre avuto il Comune di Treviglio; ma comunque con attenzione anche a altre proposte che sono venute, che hanno espresso un concetto un po’ particolare, strano di sviluppo;

sembra quasi quasi a volte che secondo le proposte fatte lo sviluppo per alcuni voglia dire che resti tutto così com’è oggi. Certo in tanti, di fronte all’innovazione, si preoccupano o hanno paura o temono posizioni diverse o retropensieri o disegni nascosti. Il problema è invece che lo sviluppo è necessario e deve essere controllato.

Ecco allora le proposte che sono state fatte, puntare più sulla qualità che non sulla quantità e mi pare che emerga chiaramente da tutta l’impostazione di quella relazione che è stata fatta in questo primo documento, puntare sulla qualità più che sulla quantità dello sviluppo, prevedere che in quella fascia compresa tra le due ferrovie, la futura e quella attuale, sia ed è l’unico posto per uno sviluppo, per una realizzazione, però con una attenzione alla qualità dell’ambiente che venga strettamente valutata e che preveda un saldo ambientale positivo, attraverso verifiche e realizzazioni che garantiscano appunto questo equilibrio. L’attenzione alle fasce di margine, come ha ribadito adesso, fasce di margine che se ben definite costituiscono proprio un limite a una espansione disordinata, eccessiva o sproporzionata, sebbene definite, previste, disciplinate.

E un altro punto importante il principio della perequazione, che garantisce che decisioni prese dal Consiglio Comunale, decisioni prese dall’Amministrazione, cambino i valori, spostando ricchezze, cambiano i valori delle aree, garantendo invece una perequazione su questi valori. Questi alcuni degli aspetti che io ritengo positivi del lavoro fin qui svolto. Certo, mi pare che sia stato detto ben chiaro, sono prime indicazioni che l’Amministrazione è disposta ad arricchire, ad ampliare con le proposte che vengono anche e che però devono poi procedere per ulteriori documenti che saranno sempre discussi e portati in questo Consiglio, mi pare di aver capito dalla procedura proposta. È proprio per questo che ritengo positivo e do il mio parere favorevole a questo documento.

Presidente

Grazie Consigliere Zordan. È iscritta a parlare la Consigliera Bonfichi, ne ha facoltà.

Consigliera Bonfichi

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Grazie Presidente. Alcune considerazioni sul documento in particolare e su alcune personali opinioni con riferimento alle eventuali proposte.

Non ripeto quanto detto già sulla programmazione condivisa, io considero questa fase di passaggio, ricordo però al Consiglio che con questa delibera di oggi il vigente Piano regolatore è ancora in essere e lo sarà ancora fintanto e quando noi non andremo definitivamente a fare una prima adozione del nuovo PGT, lo pubblicheremo, raccoglieremo le osservazioni dei cittadini, dopo di che approveremo o non approveremo le osservazioni e delibereremo definitivamente il nuovo Piano di governo del territorio. Lo ricordo perché dai documenti presentati, dai documenti che sono passati e da alcuni interventi, sembra quasi come se la delibera di oggi fosse la delibera del Piano di governo del territorio.

Ricordo che l’attuale Piano regolatore, che regola e detta le regole della gestione del territorio, è un Piano regolatore che è stato deliberato da questo Consiglio Comunale nel ’94, si era a fine mandato, però ricordo, pur non essendo in Consiglio a quell’epoca, che ci hanno messo una intera legislatura a predisporlo e ricordo anche, non so quante fossero, però sicuramente il Consigliere Minuti se lo ricorda, che le osservazioni dei cittadini dopo la prima adozione erano una quantità enorme, che ha portato via anche molto tempo, perché quelle poi devono ancora essere approfondite e analizzate; e quindi di fatto reputo che questo sia un documento di inquadramento generale molto interessante, positivo, costruttivo, propositivo, confido nelle dichiarazioni dell’Assessore e della Giunta che ha già dichiarato di avere estrapolato dagli atti del Consiglio Comunale del 28 di luglio una serie di indicazioni interessanti e quindi invito davvero il Consiglio Comunale e i Consiglieri Comunali… cioè quando vedo girare questi documenti come l’Ordine del giorno di Rifondazione Comunista o la proposta della Consigliere Siliprandi che addirittura chiede di, adesso non c’è l’ho davanti… ah sì qui, chiede di modificare la destinazione d’uso… cioè questa non è neanche contenuta questa cosa nel documento di inquadramento, non stiamo deliberando un Piano regolatore in cui c’è quell’area con una destinazione d’uso precostituita e definitiva, stiamo deliberando un documento di inquadramento generale. Quell’area attualmente è ancora come è nel vigente Piano regolatore; se si vuole cambiare quell’area, si deve fare oggi lo strumento, la variante del Piano regolatore attualmente in essere.

Quindi rilevavo queste contraddizioni e volevo proprio sottolineare il fatto e rammentare il fatto ai Consiglieri che fino a che non andremo definitivamente a deliberare il Piano di governo del territorio con tutti i

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passi che questo compete, daremo in questo Consiglio una serie di consigli, suggerimenti, proposte e indirizzi e approfitto di questa occasione per lanciarne un paio, certamente con riferimento all’attenzione all’edilizia economica popolare come citata dal Consigliere Minuti, ma anche per esempio una richiesta di aggiustamento della stortura del nostro attuale Piano regolatore, laddove per esempio nella Geromina ha previsto solo una edificazione di abitazioni, con nulla per quanto riguarda i servizi.

Mi interessa che nel nuovo Piano regolatore o nel nuovo Piano di governo del territorio siano contenuti o ampliati gli spazi di verde attrezzato e quelle aree identificate nella zona sud di forestazione urbana, a tutela dei nuovi insediamenti o a tutela anche degli attuali insediamenti. E lancio una provocazione che è anche un sogno nel cassetto, che per una volta tanto Treviglio, con uno scatto di orgoglio, inserisca nelle norme tecniche attuative, ovvero nel Piano delle regole, dei criteri di costruzione che prevedano l’uso di materiali innovativi, con risparmio energetico elevato, produzione di energia e che portino Treviglio a essere nella Lombardia, come dire, un punto di riferimento e arrivi anche Treviglio a quegli standard di costruzione che hanno ormai raggiunto i paesi europei e alcune città del nord-est Italia.

Ecco, questi io li considero indirizzi, non chiedo che vengano inseriti nella delibera di oggi perché sarebbe fuori luogo, sarebbe fuori tempo e sarebbe fuori ogni logica del documento attuale d’inquadramento, ma saranno certamente oggetto di dibattito e di discussione perché dovranno essere inseriti nel Piano delle regole e nel Piano dei servizi, che saranno oggetto di ulteriori deliberazioni.

Confrontare questo documento con un Piano… o confonderlo con un Piano di governo del territorio finito e concluso, vorrebbe sminuire le competenze di questo Assessore, che è anche un urbanista di professione, vorrebbe ridurre al minimo le competenze del professionista di cui ci siamo dotati come consulenze, dei nostri uffici, perché se lo confrontiamo con un Piano di governo del territorio concluso, ci rendiamo conto che un Piano di governo del territorio è pieno di tavole, di regolamenti, di regole, di identificazioni di aree su cui si può costruire una certa cosa piuttosto che un’altra, i volumi eccetera. Quindi signori, ricordiamoci, ci stiamo dando oggi un indirizzo e il fatto che siamo qua a discuterne fa supporre ed è un atto chiaro ed evidente, a fronte del quale noi periodicamente saremo chiamati a dire la nostra su ulteriori e futuri atti che gradualmente si andranno a costruire e andranno a integrare il Piano di governo del territorio generale. Grazie.

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