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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 29 ottobre 2019 RESOCONTO DELLA SEDUTA

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 29 ottobre 2019 RESOCONTO DELLA SEDUTA

Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00

Presiede la seduta il Presidente Avv. Andrea Cologno Partecipa il Segretario Generale Dr. Giuseppe Mendicino All’appello risultano:

IMERI Juri Fabio – Sindaco Presente

RIGANTI Jacopo Lorenzo Presente

CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente

FERRI Giulio – Consigliere Presente

GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente

PREMOLI Monica Consigliere Presente

COLOGNO Andrea – Consigliere Presente

CONTI Maria Adelaide Presente

FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente

GHIGGINI Marco – Consigliere Assente

FRIGERIO Lorena – Consigliere Presente

MOLTENI Erik - Consigliere Presente

ROSSONI Laura Clementina – Consigliere Presente

SONZOGNI Stefano – Consigliere Presente

RONCHI Cristina – Consigliere Presente

CALVI Emanuele – Consigliere Presente

PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente

e con la partecipazione degli Assessori:

ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – ViceSindaco Presente

MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente

NISOLI Alessandro – Assessore Presente

PEZZONI Giuseppe – Assessore Presente

VAILATI Sabrina – Assessore Presente

Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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MENDICINO – Segretario Generale

Imeri Juri Fabio; Riganti Jacopo Lorenzo; Giussani Francesco; Ciocca Alessandro; Ferri Giulio;

Premoli Monica; Conti Maria Adelaide; Ghiggini Marco; Cologno Andrea; Fumagalli Giancarlo;

Frigerio Lorena; Molteni Erik; Rossoni Laura, assente; Sonzogni Stefano, assente; Ronchi Cristina;

Calvi Emanuele; Pignatelli Gianluca, assente.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.

Punto n. 1 all’o.d.g.: “Audizione Amministratore unico società Anita”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo al primo punto all’ordine del giorno, l’audizione all’Amministratore unico società Anita, dottor Zendra, che ringrazio per essere presente e a cui cedo immediatamente la parola. Prego.

ZENDRA

Buonasera a tutti. Ringrazio, innanzitutto, il Consiglio comunale per darmi la possibilità di illustrare e di fare questa audizione per quanto riguarda le risultanze di Anita. Vedrò di essere breve e conciso, come al solito, proprio per consentirvi poi di andare avanti con gli altri argomenti all’ordine del giorno.

Ho predisposto al solito delle slide per aiutarvi nella comprensione degli argomenti, anche perché il punto essenziale di questa audizione è il bilancio di esercizio di Anita che chiude al 30 di giugno 2019; essendo un anno termico non è come la maggior parte dei bilanci che chiude al 31 dicembre e quindi da approvarsi entro i 120 giorni successivi, bensì entro il 30 di giugno da approvarsi entro il 30 di ottobre.

Inizialmente, appunto, era prevista in data di oggi l’audizione, in data di domani l’assemblea di Anita per l’approvazione di queste risultanze, senonché in concomitanza con lo spostamento che c’è stato delle elezioni in ATS, che sono spostate appunto a domani, abbiamo dovuto riaggiornare anche l’assemblea di Anita che quindi slitterà di qualche giorno proprio per consentire domani le elezioni in ambito ATS, in maniera tale che non si sovrappongono i due adempimenti.

Gli argomenti, sarò molto conciso e vedo di illustrarli tutti, anche perché il mio mandato scade con questa approvazione del bilancio, questi tre anni sono stati tre anni intensi, scade perché effettivamente l’incarico dato aveva determinati compiti e fortunatamente sono stati portati a termine, e andrò un attimino, velocemente, ad elencarli tutti.

Allora, punto primo, la questione - già ne avevamo parlato più volte - del teleriscaldamento.

Fortunatamente siamo riusciti, nonostante il fatto che Anita legava, era legata da una convenzione di altri 25 anni con il Comune di Alzano Lombardo a gestire il teleriscaldamento con dei numeri - li abbiamo illustrati anche la volta scorsa - di una perdita consistente, considerevole, superiore ai 100.000 euro all’anno, che a cascata poi si ripercuoteva anche in tutti gli altri Comuni, perché chiaramente se erano 100.000 euro di perdite all’anno inevitabilmente c’erano 100.000 euro in meno di utili da poter dare, quindi fortunatamente, e tra le altre cose nell’ultimo anno termine questi 100.000 euro sono stati anche ben superiori, fortunatamente a seguito dell’accordo che è stato fatto, di cui vi avevo già comunque anticipato qualche cosa l’ultima volta, dal 1° ottobre Anita è completamente libera da qualsiasi vincolo. Quindi si è riusciti a superare quelle che sono state le giuste resistenza, perché dal punto di vista tecnico i funzionari, che dovevano comunque firmare, del Comune di Alzano, una rescissione contrattuale dicono “io sono legato da un contratto di 25 anni, giusto o sbagliato che sia, non voglio comunque creare un danno all’Ente nell’andare a recedere da questo contratto, mi rendo conto che ci sia un danno per Anita però comunque il Comune è tutelato”, siamo comunque invece riusciti a trovare la forma giuridica per “costringere”

anche il Comune di Alzano nella piena legittimità ad accettare questo, tant’è vero che effettivamente adesso dal 1° ottobre si è completamente liberi. Anche diciamo l’ultimo anno solare, nonostante il fatto che, l’ultimo anno termico, nonostante il fatto che abbia portato una considerevole perdita, effettivamente, abbiamo il ristorno da parte del Comune di Alzano che ci dovrà dare i 70.000 euro, che trovate comunque qui indicati a fronte appunto delle immobilizzazioni, più altri 40.000 a fronte della compartecipazione spesa della perdita, quindi, fa 110.000, più altri 90.000 di restituzione della cauzione a suo tempo data. Quindi 110.000 per la

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contribuzione nella perdita di gestione dell’anno e 90.000 di cauzione, quindi di fatto siamo andati a coprire buona parte appunto anche dell’ultima perdita dell’ultimo anno e soprattutto dal 1° ottobre si è completamente liberati da questo fardello. Il Comune di Alzano poi ha fatto un nuovo bando, ha assegnato, oggi c’è un gestore nuovo, però quelle sono cose che irrono. La cosa importante è che il primo obiettivo, risolvere la questione di Anita del teleriscaldamento, è stato portato a termine.

Secondo obiettivo: fusione unica Asco Piave. Anche questa, effettivamente, è stata una cosa chiusa poco prima dell’estate. Di fatto Anita aveva il 51% di Unigas, adesso considerato che Unigas era troppo piccola per poter andare a partecipare alle gare d’ambito, che comunque anche Treviglio come Comune capofila dovrà indire, nei quattro ambiti in cui Anita è comunque presente, pertanto si è fatta un’operazione di fusione dove Unigas, quindi Anita ha ceduto il 51% di Unigas e in cambio ha ottenuto il 3,05% di Ascopiave. Questo cosa ha comportato? Punto primo, il fatto che Unigas è stata passata completamente in Ascopiave, Ascopiave a sua volta ha creato la società Edigas, che è sì al 100% appunto di Ascopiave ma con delle rappresentanze che dovranno comunque essere, come da contratto, nominate anche dalla parte diciamo pubblica di Bergamo, quindi di Anita, dai soci di Anita, dovranno comunque mandare dei propri rappresentanti, ma soprattutto Edigas avrà la possibilità di partecipare alle gare d’ambito, cosa che Anita da sola non riusciva a fare.

In più, questo ha comportato appunto il 3,05% del capitale di Ascopiave, che abbiamo visto anche l’altra volta storicamente i dividendi che Ascopiave riesce a distribuire, il valore relativo rapportato al 3,05%, sono circa il 50% in più in media storica rispetto a quelli che è sempre riuscito a distribuire Anita storicamente negli ultimi anni.

Inoltre, com’è scritto qua, Anita ha incassato anche un dividendo straordinario di 2.418.000 euro, 1.700.000 come dividendo straordinario e 700.000 come dividendo ordinario. Questi 700.000 di fatto andranno a riconfluire, nel senso quando si approverà questo bilancio, nell’utile di esercizio di quest’anno, che effettivamente siamo riusciti a portarlo a ben 993.000 e quindi abbiamo fatto anche proprio la proposta di distribuzione ai soci di ben 675.000, un importo considerevole anche rispetto a quello degli anni scorsi. Ma di 1.700.000 euro invece introitato si è riusciti anche a raggiungere gli altri obiettivi, in particolar modo la chiusura dei contenziosi con Cogeide, che questo vi riguarda anche, e con il Comune di Gandino, che erano due contenziosi che, come avevo detto già la volta scorsa, Anita si trascinava da anni, ci sono costati più di 65.000 euro, siamo usciti a chiuderli. Quindi introitando il dividendo straordinario da Ascopiave, chiedendo tra le altre cose anche una modifica, perché Ascopiave aveva proposto di subordinare questo pagamento di questo dividendo a quando avrebbero a loro volta concesso un dividendo straordinario. Noi abbiamo chiesto di concedercelo già da subito attingendolo da Unigas, nel mese di maggio è stata introitata questa somma e noi già al 31 di luglio abbiamo fatto l’atto notarile dove di fatto abbiamo dichiarato la cessazione della materia del contendere con Cogeide e con il Comune di Gandino, abbiamo trovato un accordo con tanto di pareri legali, tanto da una parte quanto dall’altra, perché sono entrambi Enti pubblici, dove attestavano la congruità e la correttezza di questo accordo, e anche la convenienza economica, anche perché in particolar modo il sottoscritto che l’ha firmato effettivamente vuole essere più che garantito dalla correttezza economica, anche perché stiamo parlando di 1.600.000 euro, 830.000 euro circa al Comune di Gandino e 810.000 euro circa a Cogeide, che di fatto quindi il Comune di Treviglio “doppiamente” era interessato come azionista di maggioranza di Cogeide.

Detto questo, quindi, si è riusciti a chiudere tutti con contenziosi e nell’atto notarile del 31 di luglio a sottoscrive proprio la fuoriuscita, quindi la liquidazione tanto di Gandino quanto di Cogeide, ma anche di tutti gli altri soci minori. Quali sono questi soci minori? Anche questi sono tutti Comuni della Bassa, compresa la provincia, che a suo tempo quando si era creata Anita avevano, tramite appunto la quota di Cogeide, ottenuto delle quote minoritarie, proprio minime di partecipazione, sotto l’1%, di Anita, ma non potevano detenerle, perché di fatto non sono Comuni affidatari. Cioè i Comuni come Treviglio, che è, sì, vero che viene da Cogeide ma ha comunque l’affidamento a Unigas prima, Edigas oggi, ha la possibilità di mantenere la partecipazione, altri Comuni, ed erano 11 in particolare più la Provincia di Bergamo, che pur avendo le partecipazioni minoritarie in Anita non avendo affidamenti in Unigas/Edigas non avevano titolo di mantenere la partecipazione.

Abbiamo risolto il problema anche a loro, tra le altre cose con enorme soddisfazione, perché gli importi comunque erogati sulla base di tanto di perizia asseverata, comunque allegata agli atti, sono stati liquidati tutti i soci, al 31 di luglio sono venuti tutti i Comuni, abbiamo sottoscritto l’atto e automaticamente, quindi, sono fuoriusciti dalla società e le quote di partecipazione, com’è anche

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scritto, essendo che il capitale sociale è rimasto 813.000 euro, sono state ripartite fra tutti i soci rimanenti, fra cui ovviamente anche Treviglio, i quali hanno beneficiato anche appunto della ripartizione di questi utili, perché i 675.000 euro che si propone di distribuire di fatto verranno distribuiti solo ai soci rimanenti. Quindi da tutta l’operazione di fatto ne sono usciti tutti bene: i soci rimanenti perché hanno acquisito qualche partecipazione in più e hanno ottenuto comunque 990…

hanno ottenuto un utile di 993.000 euro e una distribuzione di 675.000 euro, tenete conto che lo scorso anno era 350.000 euro, quindi circa la metà; Cogeide Gandino che avevano un contenzioso che durava da parecchi anni, si è chiuso questo contenzioso e di fatto, appunto, è stata dichiarata la cessazione della materia del contendere e loro hanno ottenuto i loro soldi; i soci minoritari che da anni reclamavano l’uscita dalla società perché non affidatari, quindi avevo un problema con la legge Madia, sono stati anche questi liquidati e quindi materialmente anche questo obiettivo è stato chiuso.

Vedete il riepilogo degli utili e se andiamo al Comune di Treviglio vedete subito che siamo a 106.089, e quindi è l’importo appunto previsto.

Tenete anche conto che c’è anche stato un incremento per quanto riguarda la capitalizzazione, perché materialmente, adesso andiamo a vedere i dati, questi sono di fatto, appunto, il conto economico che porta ai nostri 993.000 euro, eccoli qua, recesso di Cogeide e di Gandino, il contenzioso con i due soci è stato chiuso con accordi transattivi e quindi il 31 luglio sono stati pagati 1.640.000, 810 Cogeide e 830 il Comune di Gandino.

Si è attinto dalla riserva e quindi materialmente non si è andato a intaccare il capitale sociale.

La stessa cosa vale appunto con il capitale sociale 813.000 euro: le quote di partecipazione dei soci superstiti, fra cui Treviglio, appunto sono incrementate in proporzione delle quote, sulla base delle quote dei soci che sono usciti.

I soci minori, quindi, sono stati liquidati per un totale complessivo di 377.264, di cui solo alla Provincia di Bergamo 175.000 euro circa, più tutti gli altri soci che sono tutti soci della Bassa Bergamasca, e quindi tutti i soci che provengono da Cogeide. Anche in questo caso non si è toccato appunto la questione del capitale, perché si è tutto attinto dalla riserva.

Un’altra cosa importante, l’ho anche scritto, al 31 di luglio è stato sottoscritto l’atto notarile per la liquidazione dei soci minoritari. In tale data i soci rimanenti hanno acquisito appunto le relative quote andando ad incrementare, l’abbiamo detto. Quando è stata fatta l’operazione di fusione Unigas Ascopiave, è stato preso… è stata fatta la fotografia del valore di Unigas al 30 di settembre 2018, che è stata quindi la data diciamo che si è presa a riferimento per tutte le varie perizie.

Unigas, quindi il 51% di Unigas, quindi la quota diciamo di possesso di Anita, era 20.426.273. Alla data del 31 luglio, poi chiaramente sappiamo che Ascopiave essendo quotate in Borsa ci sono le quotazioni altalenanti, però alla data del 31 luglio, data in cui è stato fatto l’atto, Ascopiave, quindi il 3,5% valeva ben 29.527.000 euro. Pertanto, nel giro di pochi mesi la capitalizzazione, quindi la valorizzazione diciamo del patrimonio in pancia di Anita, quindi il mio 51% che mi valeva 20 milioni, con tutte le operazioni fatte, con il fatto che appunto mi ha consentito, che mi consentirà di fare le gare d’ambito, mi ha consentito di chiudere tutti i contenziosi, di pagare i soci minori, di pagare Anita, Gandino, di distribuire gli utili che andremo a fare, nonostante tutto questo proprio il valore diciamo della partecipazione di Ascopiave, ripeto è fluttuante perché di fatto è comunque una società quotata, però valeva 29 milioni di euro. Quindi vi è stata anche una “fortuna”, perché siamo capitati nel posto giusto al momento giusto, ovverosia l’operazione di fusione fatta appena prima delle strategie, ma le avete anche lette, ne avevamo anche forse parlato nell’ultima audizione, in cui Ascopiave ha deciso come business core di andare verso la distribuzione, che è esattamente l’attività che fa Anita, quindi ha ceduto tutti i propri asset, tutte le proprie partecipazioni di vendita alla Hera Group, alla società di Bologna, per parecchi milioni, questo ha comportato quindi un flusso enorme di liquidità per la società e questa liquidità gli consentirà, anzi in parte l’ha già fatto, di ricapitalizzare ad esempio Edigas, che è la società che parteciperà alle gare, ma anche di avere un notevole incremento della quotazione in Borsa, tant’è vero che appunto c’è stato un notevole incremento delle partecipazioni in pancia di Anita. Quindi 9 milioni nel giro di poco tempo chiaramente sono un bel risultato.

Poi, chiaramente, questo è “teorico”, poi uno dei punti sarà anche in futuro la valorizzazione delle quote di Anita, perché effettivamente avere 29 milioni sono una cifra importante, nonché la valorizzazione delle reti, e questo lo dirò però poi alla fine.

Pertanto, ad esempio, banalizzando, se Treviglio ha il 15% di Anita è chiaro che è un incremento, il 15% di 9 milioni, è un considerevole incremento di capitalizzazione in sé e per sé.

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Detto questo, altro argomento fatto, altro obiettivo raggiunto è stata la valutazione delle reti, perché noi avevamo un una valutazione delle reti da perizia di circa 60 milioni di euro, chiaramente in vista delle gare d’ambito abbiamo fatto, è stata fatta la nuova determinazione del valore a linee guida, quindi tutte le reti sono state rivalutate con una svalutazione di circa 15 milioni di euro rispetto a quella che era la valutazione nel bilancio. Questa svalutazione noi l’abbiamo inserita all’interno del bilancio e quindi abbiamo recepito anche questo.

Quindi oggi le reti sono state valorizzate appunto a linee guida, quindi siamo pronti per le gare d’ambito, e quindi abbiamo recepito anche nel bilancio questa valorizzazione.

Inoltre, abbiamo risolto un altro problema storico che esisteva da tempo, che erano gli ammortamenti, perché effettivamente gli ammortamenti è un punto importante, perché le reti ci sono. E’ vero che sono di proprietà di Anita, è vero che non vengono gestite direttamente da Anita, perché vengono di fatto date, sono date in concessione a Unigas/Edigas, però di fatto l’ammortamento è un criterio che deve essere in ogni caso perseguito all’interno del bilancio stesso.

In passato non era stato fatto ma - banalmente - perché applicare l’ammortamento volevo dire mandare in perdita la società. E’ vero che l’ammortamento non si paga e quindi non è un costo, però anche mandare in perdita la società effettivamente non era una bella cosa, nonostante appunto che Anita, anche se la società fosse andato in perdita o comunque avrebbe avuto un abbattimento considerevole, poteva comunque distribuire se non gli utili perché non c’erano, mangiati dall’ammortamento, poteva distribuire comunque le riserve, cosa che avverrà negli anni futuri.

Quindi adesso in questo bilancio siamo riusciti anche a fare il conteggio degli ammortamenti, quindi gli ammortamenti in questo bilancio sono stati inseriti. Perché con l’applicazione degli ammortamenti in questo bilancio non siamo andati in perdita? Banalmente, perché abbiamo ottenuto il dividendo straordinario di 2.400.000 euro da Ascopiave che ci ha consentito di fare tutte le operazioni che dicevo prima, ma anche ci ha consentito di evitare di finire sotto con gli ammortamenti.

Pertanto, se l’anno prossimo quando ci sarà qualche d’un altro qua al mio posto che spiegherà le risultanze di Anita e ci sarà comunque l’incidenza negativa degli ammortamenti, quindi anche forse con il segno meno, a seconda di quello che ci entra, non è perché uno è più bravo e l’altro no, semplicemente che dal conteggio del calcolo degli ammortamenti è chiaro che incide a livello di conto economico e quindi materialmente ci sarà appunto un’incidenza solo a livello di conto economico ma non di possibilità di distribuzione, perché ripeto gli ammortamenti - li conoscete - non incidono dal punto di vista finanziario ma solo dal punto di vista economico, mentre la possibilità di continuare a distribuire gli utili quella permane. Però con la questione degli ammortamenti si è risolto un altro grosso problema, ovverosia la mancata applicazione degli ammortamenti degli anni scorsi, che è stata comunque “sanata” con la rideterminazione del valore a linee guida.

Pertanto, la motivazione per il quale in passato non era stato fatto gli ammortamenti era che non c’era… non erano ancora uscite le linee guida e quindi la valorizzazione delle reti era da perizia e non a linee guida. Sono uscite, l’abbiamo fatto e abbiamo inserito all’interno di questo bilancio anche il conteggio degli ammortamenti, e da qui in poi sarà così, però è un’altra… gli ammortamenti sono superiori al milione di euro annui e quindi è un’altra cosa comunque risolta.

Pertanto, alla luce di tutto questo, sono tutte le cose fatte che vi ho elencato. Cosa rimane da fare?

Rimane effettivamente la questione della valorizzazione delle reti, cioè la valorizzazione delle reti adesso noi le abbiamo stimate a linee guida, tutto quello che poteva fare è stato fatto, valorizzazione delle reti in vista delle gare d’ambito, perché le gare d’ambito sono imminenti.

Treviglio è uno dei Comuni capofila, quindi bisognerà necessariamente cercare di trovare lo strumento in accordo anche con Edigas che di fatto oggi è gestore, perché a oggi ricordatevi che le reti di proprietà del Comune sono di due tipi: una quelle che ha in quota parte appunto in Anita e una quelle che ha in quota parte appunto ex Unigas, di proprietà di Unigas, oggi appunto Edigas.

Pertanto, in sede di gara entrambe le reti dovranno essere messe a gara.

Chiaramente il concessionario ha tutti i suoi privilegi, ha tutta la sua disciplina. Anita non è né concessionario, perché non è Edigas, né Comune, perché non è un Comune, è un soggetto ibrido, quindi bisognerà trovare la forma per valorizzare al meglio appunto la patrimonializzazione e la valorizzazione delle reti di Anita in sede di gara, e questo diciamo che è l’argomento che verrà fatto anche sulla base di quello che succederà a livello normativo, che effettivamente sono previste alcune modifiche anche in sede di gara.

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Tutto quello che oggi si poteva fare però è stato fatto, gli obiettivi assegnati a mio avviso sono stati raggiunti, il risultato comunque è buono, gli utili sono stati distribuiti in maniera penso comunque sufficientemente elevata, e soprattutto tutte le pendenze e diciamo le criticità che c’erano prima di fatto a oggi posso dire con soddisfazione che sono comunque state risolte.

Adesso si chiude qui, vi ringrazio per la disponibilità. Se c’è qualsiasi chiarimento sono a disposizione.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, dottor Zendra.

I Consiglieri sono invitati a porre delle domande, se ci sono. Consigliere Giussani, prego.

GIUSSANI

…Con le quote dei piccoli Comuni che hanno dismesso le loro azioni?

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Ci sono altri Consiglieri? Dottore, lasciamo fare tutte le domande, se ce ne sono altre.

Consigliere Sonzogni, prego.

SONZOGNI

Guardi, più che una domanda erano diciamo delle considerazioni. Nel senso che da quello che ho capito il dottor Zendra quindi lascia questo incarico, se non ho compreso male. Per quanto diciamo riguarda me, riguarda Italia Viva, sicuramente i numeri che abbiamo visto, adesso sono arrivato un po’ tardi ma le questioni le ho anche un po’ seguite dai giornali per com’era possibile, indubbiamente è un lavoro questo positivo, nel senso che in particolare siccome è una questione che mi era stata a cuore nei precedenti anni questo ricucire la frattura che si era creata tra il valore di perizia del conferimento a suo tempo effettuato e quello che è il valore adesso prudenzialmente delle linee guida è certamente un atto di prudenza che non potrà che fare bene sia per la fedeltà nella ricostruzione dei valori di bilancio, sia anche nell’ottica poi di quelle che saranno le gare d’ambito.

Indubbiamente positivo è il risultato dell’operazione di conferimento in Ascopiave e quindi poi con lo slittamento delle concessioni in Edigas, nel senso che parliamo di un’operazione che comunque a differenza di altre non è stata oggetto di contestazioni, non è stata attenzionata ad esempio dall’ANAC, quindi anche questo è evidentemente un aspetto di cui dobbiamo essere sicuramente contenti come Amministrazione essendo che Treviglio ha un po’ il ruolo di capofila. Poi mi sento di suggerire al Sindaco di valutare in un secondo momento invece una nuova audizione nella prospettiva però, invece, di Edigas, e quindi dei nostri rappresentanti in Edigas, per capire un po’

anche le intenzioni rispetto alla partecipazione alle gare d’ambito. Le gare d’ambito alle quali la società potrebbe partecipare in quanto riferite a gestioni dov’è presente dovrebbero essere, se non ricordo male, potenzialmente addirittura quattro, non credo mai si arriverà a partecipare a quattro gare d’ambito, perché poi gli oneri sono effettivamente molto pesanti dal punto di vista economico e anche eventualmente organizzativo in caso di aggiudicazione, sarebbe interessante capire quali strategie abbia in mente la società, che comunque ha in pancia queste concessioni a oggi esistenti e sarà la società che comunque andrà a partecipare alle gare, in particolare - in teoria - dovrebbe partecipare quantomeno a Treviglio, e capire, per quanto si possa ovviamente riferire in questa sede, visto che poi parliamo di offerte che andranno strutturate nella loro segretezza, quali sono insomma in linea di massima le intenzioni nella gestione transitoria fino alle gare, quindi in termini di eventuali investimenti, e poi quali sono bene o male le macro intenzioni rispetto alle gare.

Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie, Consigliere. Altri interventi? Non ci sono altri interventi, per cui dottor… Facciamo prima rispondere il dottor Zendra. Prego, dottore.

ZENDRA

Sì, effettivamente la domanda posta dal Consigliere Giussani, sono andato a riprendere il prospetto, queste sono le nuove percentuali già inserite già con quelli che sono usciti già ricalcolati e quindi materialmente sono le nuove percentuali. Quindi la distribuzione degli utili di quest’anno e

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degli anni futuri avverrà sulla base delle nuove percentuali. Gli altri soci sono già fuori, sono già usciti, quindi nessun problema.

Ringrazio il Consigliere Sonzogni per quello che ha detto. Effettivamente, le risultanze ritengo anch’io che oggettivamente possono essere valutate comunque in senso positivo, che sono tutta una serie di operazioni che erano da anni che si trascinavano e secondo me siamo comunque riusciti a risolverle. Effettivamente è la mia ultima presenza nelle vesti di Amministratore di Anita, però visto che sono affezionato alla Bassa mi ritroverete sotto un’altra veste perché, magari qualcheduno non lo sa, qualche altro sì, la Provincia di Bergamo mi ha chiesto di assumere un ruolo nell’ambito di un’altra società partecipata dal Comune di Treviglio, ovvero Cogeide, e quindi tra pochi mesi verrò qua sotto un’altra veste sperando di portarvi le stesse notizie positive che vi ho portato per Anita, vedremo se riusciamo anche a portarle sotto la veste di Cogeide.

Sicuramente, adesso la questione delle linee guida non gli ho dato moltissimo peso, però giustamente il Consigliere Sonzogni, che è anche tecnico del suo settore, conosce benissimo la portata di questa manovra, avere valutato a linee guida è proprio elemento indispensabile ed essenziale, oltre per la questione degli ammortamenti che abbiamo risolto ma anche in vista delle gare d’ambito, e quindi sicuramente il passaggio delle gare d’ambito con eventuali modifiche normative che ci sono è il passaggio importante, che chiaramente oggi non si è potuto fare ma adesso Edigas dovrà necessariamente interagire anche con… Anita e Edigas dovranno andare avanti di comune accordo e di pari passo, proprio per valorizzare quelle che sono le reti di Anita, e quindi le vostre partecipazioni, e fare in modo, così come penso sia stato fatto fino a oggi, poi ripeto non spetta a me giudicare, spetta a voi, comunque nell’interesse della collettività e oggi comunque i risultati sono quelli che vi abbiamo comunque evidenziato.

Spero anche in tema di gare di riuscire a trovare la soluzione tecnica, che vi ripeto, l’ho accennato come prima cosa, che comunque il Consiglieri non era ancora entrato, ma il passaggio appunto su Alzano è stato oggettivamente tecnicamente comunque difficile e anche con il supporto di legali siamo riusciti a mettere a posto il tutto, speriamo di ottenere lo stesso buon risultato anche sulla valorizzazione delle reti di Edigas, di Anita nell’ambito delle gare fatte da Edigas, e speriamo anche per tutte le note problematiche che voi sapete benissimo che ci sono comunque in Cogeide, speriamo a breve di rivederci per di buone notizie anche su quel fronte. Io ce la metterò tutta.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie, dottore. Ha chiesto di intervenire il Sindaco. Prego.

IMERI – Sindaco

Grazie, Presidente. Danilo mi ha già rubato la comunicazione, ma era già uscito su tutti i giornali, tra l’altro: oltre che appunto ricoprire il ruolo in Cogeide, ricoprirà il ruolo di maggior garanzia e questo per quanto mi riguarda, visto il lavoro che è stato fatto in Anita, credo che possa essere una bella novità per il nostro territorio, sia per le capacità che sono indubbie dal punto di vista professionale, sia per la capacità di mediazione e di arrivare a chiudere partite e patate anche calde, penso appunto alla questione del teleriscaldamento sulla quale insieme agli altri soci credo che all’Amministratore sia sempre stato dato massimo supporto sia in sede di assemblea ma anche poi nella concretezza operativa.

I numeri di Anita sono numeri positivi, è una società che appunto adesso si appresta a definire una nuova fase, non solo perché ci sarà da nominare il nuovo Amministratore e anche da rivedere l’Organo di revisione contabile, ma perché appunto si appresta da una parte a indicare la nuova governance di Edigas, e quindi accogliendo anche lo spunto del Consigliere Sonzogni chiaramente ci sarà poi da fare un passaggio anche su quello, tenuto conto anche del tema che le nomine non sono dirette dai singoli Comuni ma sono assembleari, quindi non saranno i nostri rappresentanti nel senso territoriali, in Edigas ci sarà da nominare il Presidente del Consiglio d’Amministrazione e un Consigliere, poi uno dei Revisori, è una fase che, appunto, come diceva l’Amministratore, è stata rinviata, anche perché domani era prevista la convocazione dell’assemblea ma c’è appunto tutta la partita dei distretti della ATS e del Consiglio di rappresentanza.

Faccio i complimenti all’Amministratore unico perché da Amministratore unico e con una società poco strutturata, perché conosciamo la struttura di Anita, ha fatto un ottimo lavoro, che per il Comune di Treviglio è anche doppio, nel senso che beneficeremo anche su Cogeide nel prossimo bilancio di questa chiusura di partite aperte, e soprattutto al netto delle questioni economiche credo che lasciare il mandato di una società avendo chiuso tutte le questioni che potevano diventare

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anche contenziosi e trascinarsi per tempo, avendo trovato soluzioni legittime, concrete e anche in breve tempo sia assolutamente un merito nei tempi in cui burocrazia e lungaggini invece la fanno da padrona.

Noi abbiamo avuto modo di conoscerci durante questo mandato e quando anche il Presidente della provincia ha indicato la figura di Zendra per quanto riguarda Cogeide il supporto del Comune di Treviglio è stato convinto, proprio alla luce anche di questa esperienza.

E’ chiaro che poi tanto Anita quanto Edigas ci ritroveremo in questa sede a discutere gli scenari futuri, ricordando anche che noi siamo capofila di una gara d’ambito e che stiamo affrontando non poche problematiche gestionali, burocratiche, legislative, ricorsi e controricorsi, eccetera, non sulla nostra gara ma su altre, che stanno continuamente costringendoci a ricorrere a valutazioni diverse, ad aggiornare i dati e via dicendo.

Sono tante partite, il tema del gas è un tema importante. E mi piace anche la sottolineatura che è stata fatta, perché sicuramente il merito va all’Amministratore ma anche avere rivalutato i valori del patrimonio della società credo che anche come Assemblea e come soci, e Treviglio qui ricopre un ruolo di maggioranza relativa che non è indifferente, credo sia stata una scelta, oltre che doverosa, anche coraggiosa, perché magari se non è stata fatta prima magari qualche motivo poteva esserci, invece credo che sia stato giusto chiudere il mandato con una società “pulita” di tutte quelle pendenze e situazioni che avrebbero potuto poi generare ulteriori tematiche, dibattiti e contenziosi.

Quindi ringrazio l’Amministratore per il lavoro che ha fatto.

Ha già annunciato che non sarà più l’Amministratore e di questo appunto approfitto per ringraziarlo per il lavoro fatto anche a nome di altri soci che avevano chiesto di farlo. Quindi grazie e complimenti per il lavoro fatto.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie, Sindaco. Ha chiesto di intervenire l’Assessore Pezzoni, prego.

PEZZONI – Assessore

Grazie, Presidente. Mi associo anch’io ai ringraziamenti che ha appena fatto il Sindaco, perché nel momento in cui si è passati dal CdA all’Amministratore unico sembrava che la scelta fosse molto complicata da gestire. Nel momento in cui c’è stata questa necessità e questa scelta, tre anni fa oramai, il fatto che l’incarico sia stato affidato anche con il consenso di tutta la base sociale a Danilo Zendra penso che abbia poi garantito, come si diceva, i risultati che oggi siamo qui a quasi contemplare proprio, però dico a vedere con estrema soddisfazione.

Siccome con Danilo c’è stata una lunga frequentazione fino al 2013, 2014, 2015 in altre società, e nel momento in cui c’era la necessità davvero di trovare qualcuno che facesse quell’operazione di chiusura delle partite aperte che invece sono rimaste aperte in altre società a me davvero era sembrato opportuno ai tempi chiedere anche una disponibilità di questo genere. Io sono particolarmente convinto di una cosa: il problema non è che ci sia un Consiglio di Amministrazione plurale o un Amministratore unico, il problema sono le competenze e la qualità delle persone che vengono messe a capo delle società. Credo davvero - e qui ci tenevo a farlo anche in maniera formale, perché è vero che ci sono relazioni di tipo amicale ma ci sono anche ruoli di tipo formale da riconoscere - per quanto mi riguarda il ringraziamento personale e il ringraziamento dell’Amministrazione, che si associa a quello che diceva prima il Sindaco, proprio per l’enorme lavoro fatto in una struttura estremamente poco dotata di mezzi e di risorse ma che ha una grande prospettiva nel momento in cui segue la strada che è stata indicata da Danilo. Quindi mi permettevo di prendere questo momento per ringraziarlo formalmente, perché le telefonate insistenti per chiedergli la disponibilità sono cose di un tempo ma i risultati sono quelli di oggi.

Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie, Assessore. Ringrazio anch’io il dottor Zendra per essere intervenuto stasera. Grazie e buonasera.

Punto n. 3 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dai Consiglieri Pignatelli, Ronchi, Calvi e Molteni, prot. n. 54384/2019, riguardante il trasferimento degli Uffici ASST Bergamo Ovest”

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COLOGNO – Presidente del Consiglio

Proseguiamo con l’ordine del giorno al punto n. 2. La consigliera Rossoni mi ha chiesto di spostarlo un attimino perché sta arrivando, per cui facciamo prima il punto n. 3. “Interpellanza presentata dai Consiglieri Pignatelli, Ronchi, Calvi e Molteni, riguardante il trasferimento degli Uffici ASST Bergamo Ovest”.

“I sottoscritti Consiglieri comunali, premesso che fonti giornalistiche hanno recentemente riferito che gli uffici della ASST Bergamo ovest attualmente posti in questo Comune alla via Rossini si trasferiranno presso una edificanda palazzina presso la sede di “Anni Sereni” in Treviglio piazzale Ospedale 5; che attualmente gli uffici ASST in oggetto si trovano in zona centrale e facilmente raggiungibile a piedi e in bicicletta da un’ampia porzione di trevigliesi; che infatti nel raggio di 900 metri abita la gran parte dei residenti in Treviglio; che la futura collocazione degli uffici della ASST presso la sede di “Anni Sereni” renderà difficoltoso l’accesso soprattutto per la fascia di popolazione più anziana e priva di automobile; ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri comunali chiedono al Sindaco di conoscere: uno, quando ASST Bergamo ovest ha informato codesta Amministrazione comunale l’intenzione di traslocare i propri uffici da via Rossini a piazzale Ospedale; se codesta Amministrazione comunale abbia in programma di incrementare gli stalli di sosta per gli automezzi dell’area prossima alla struttura di “Anni sereni”; se codesta Amministrazione comunale intende istituire un sistema di navettaggio anche non gratuito tra il centro e gli uffici e “Anni Sereni” e ospedale”. Risponde il Sindaco. Prego.

IMERI – Sindaco

Buonasera. Grazie, Presidente. Con riferimento all’interpellanza, ovviamente la premessa è doverosa, nel senso che la ASST Bergamo ovest e la Fondazione “Anni sereni” hanno piena autonomia decisionale e non dipendono dal Comune di Treviglio.

Detto questo, è evidente che per quanto riguarda il punto 1, quindi la richiesta dei Consiglieri che dice “quando la ASST ha informato l’Amministrazione?”, siamo stati informati nelle scorse settimane e diciamo nelle immediate vicinanze della conferenza stampa, che appunto viene citata come fonti giornalistiche, di questa idea. Ovvero, avevamo condiviso durante la nomina del nuovo CdA della Fondazione “Anni sereni” un input forte verso l’ampliamento della RSA, che è una notizia che tengo a dare e a confermare anche in Consiglio comunale, dall’altra parte nell’ambito del progetto c’era apposta la disponibilità di questo spazio e il CdA della Fondazione ha ritenuto di aprire un dialogo tanto con ATS quanto con ASST al fine di valutare la possibilità di sinergie nella logica di perseguire gli obiettivi anche dalla riforma regionale, e quindi del cosiddetto sistema sociosanitario che oggi sta finalmente entrando un po’ nel vivo.

Pertanto, ovviamente non è stato informato solo il Sindaco di Treviglio ma anche le altre Amministrazioni, in particolar modo che fanno riferimento alla Fondazione “Anni sereni”, e la ASST ha accettato di partecipare a questa fase di progettazione che garantisce anche ovvi vantaggi in sede di progettazione, eccetera. Tant’è che appunto le fonti non sono giornalistiche ma alla conferenza stampa erano presenti il Direttore generale e il Presidente, e quindi non sono indiscrezioni o che ma sono vere e proprie conferme da parte dei diretti interessati.

Questa collaborazione nelle logiche dei due principali attori dovrebbe portare benefici logistici, economici di servizi, tanto alla fondazione quanto alla ASST.

Bisogna infatti ricordare che sicuramente via Rossini è centrale, però rispetto a un bacino d’utenza che è quello che è tracciato bene nell’interpellanza ma che non è quello di riferimento dei servizi che ci sono, ma lamenta allo stesso tempo problemi di accessibilità parcheggi e poi, è stato bene illustrato anche dal Direttore generale della ASST, chiaramente, c’è una relazione con un privato e una compresenza anche del privato in quegli edifici che ha fatto sì di propendere verso questa scelta.

E non bisogna mai dimenticarsi che questi servizi che vengono erogati e che si trasferiranno nella nuova palazzina non sono destinati solo ai cittadini trevigliesi in senso lato ma a un’utenza che è, appunto, territoriale.

Anche per questo, venendo al punto 2 dell’interpellanza, la nuova destinazione comporterà una revisione delle aree di sosta che in una prima fase è già stata valutata quando ci sono stati i primi confronti con l’Ufficio tecnico e si pensava esclusivamente ai 35 posti letto di “Anni sereni”. Adesso, alla luce di questa novità, che doveva essere ovviamente confermata anche dalla progettazione, si valuterà nel corso dell’iter tecnico per il rilascio del permesso di costruire la revisione delle aree di

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sosta, con una sottolineatura: ci sono le aree dei parcheggi dell’ospedale, eccetera, sono aree di proprietà dell’azienda ASST Bergamo ovest, quindi anche quando era stata fatta la convenzione che permette oggi di avere forse ormai l’unico ospedale dalla Regione, se non pochissimi, con i parcheggi gratuiti, era una convenzione fra Comune e ospedale proprio perché la proprietà di quei parcheggi è dell’ospedale, quindi ovviamente anche l’iter terrà conto di questo e chiaramente a seconda dei servizi dell’utenza e del personale si andrà in fase di rilascio del permesso di costruire a definire la revisione/ampliamento delle aree di sosta.

Per quanto riguarda il punto 3 anche di questo si è, in realtà, accennato durante la conferenza stampa, perché il tema del sistema di navettaggio è un tema che è stato posto all’attenzione di ASST e “Anni sereni” nella logica di incentivare anche i servizi che vengono erogati, perché ricordo che “Anni sereni” non è solo RSA ma è tanto alto, la ASST erogherà anche attraverso i nuovi ambulatori altri servizi.

E’ un tema che è all’attenzione, che potrebbe essere integrato in quello che è un punto del programma di mandato dell’Amministrazione, quindi questo sistema di collegamento, da aggiungersi, integrandosi, al servizio Omnibus 70, che oggi è attivo e che ha registrato in 40.000 mesi circa 30.000 trasporti, senza dimenticarci che stiamo parlando di un progetto sul medio periodo, perché la struttura dovrebbe essere pronta nel 2021.

Quindi queste sono le tre risposte ai tre punti all’ordine del giorno dell’interpellanza presentata.

Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie, Sindaco. Chi interviene per i proponenti? Consigliere Molteni, prego.

MOLTENI

Grazie, Presidente. Ringrazio il Sindaco per la risposta.

Un paio di puntualizzazioni. Non voglio fare il pignolo, però fonti giornalistiche… capisco che abbia detto… No, perché più che altro nella risposta scritta sembrava che ci fosse un equivoco. L’abbiamo saputo dai giornali, ovviamente poi non dubito che fosse notizia di prima mano, ecco, per così dire.

Per il resto ci fa piacere indubbiamente l’attenzione da parte dell’Amministrazione comunale e indubbiamente è un’azione in itinere, perché comunque la struttura sarà operativa nel 2021, sì, però ci premeva porre l’attenzione su un potenziale problema essendo uffici che appunto sono in centro facilmente raggiungibili e prevalentemente da persone anziane magari con carenza di deambulazione, di conseguenza sospendiamo il giudizio e rimaniamo in attesa, seguiremo con attenzione la situazione rimarremo in attesa di capire come si evolverà.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliere Molteni.

Punto n. 2 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dai Consiglieri Rossoni e Molteni prot. n.

53662/2019 riguardante l’abbattimento degli alberi in via della Pace e via Tricolore”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

E’ è arrivata la Consigliere Rossoni, per cui riprendiamo l’iter normale dell’ordine del giorno, veniamo al punto n. 2: “Interpellanza presentata dai Consiglieri Rossoni e Molteni riguardante l’abbattimento degli alberi in via della Pace e via Tricolore”.

“I sottoscritti Consiglieri comunali, premesso che con delibera 62/2019 la Giunta comunale ha approvato il progetto di fattibilità delle alternative progettuali per i lavori inerenti la riqualificazione di via della Pace e Tricolore individuando tra le soluzioni fattibili quella indicata come ipotesi 4;

l’ipotesi n. 4 prevede l’istituzione di un senso unico di marcia veicolare per via Tricolore, il mantenimento dei due sensi di marcia in via della Pace con riduzione della carreggiata a metri 6 di lunghezza e divieto di transito agli autobus per entrambe le vie, è prevista la conservazione del filare alberato con abbattimento su alberature in condizioni maggiormente critiche evidenziate dalla perizia agronomica, tra i vantaggi della soluzione viene espressamente indicata la salvaguardia dell’attuale alberata stradale.

La perizia agronomica della Demetra società cooperativa sociale ONLUS ha certificato lo stato soddisfacente di salute e conservazione degli alberi e non ha accertato esemplari con problematiche vegetative o patologiche tali da prevedere esaurito il ciclo vitale e anomalie strutturali da rendere

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possibili imminenti cedimenti in porzioni significative. Anziché problematiche di singoli esemplari arborei, sono state invece appurate problematiche connesse con l’apparato radicale in quanto il sollevamento del manto stradale da parte delle radici è stato aggravato dalla copertura intorno al colletto degli alberi che ha condizionato la direzione dello sviluppo delle radici rimaste superficiali alla ricerca di ossigeno.

La relazione afferma che è possibile sistemare i siti di radicazione preservando l’integrità dei pini e indica quale unica opzione ipotizzabile per aumentare lo spazio a disposizione per le radici quella di creare aiuole contigue variabili tra i 410 centimetri e i 430 centimetri, utilizzando parte dello spazio attualmente occupato dai marciapiedi e dalle carreggiate.

La perizia agronomica ha indicato la necessità di abbattere due soli esemplari il n. 1.540 e il n.

1541, ossia gli unici due che occupano la carreggiata a sud di via della Pace; gli altri esemplari sono stati catalogati tramite indicatori per praticità che ha raggiunto indici rilevanti in dodici casi non per lo stato di salute delle piante ma per le condizioni del manto stradale ovviamente da sistemare. Tutte le criticità, dunque, sono determinate dal grave sollevamento delle radici e non da problematiche morfologiche della pianta, problematiche quindi tutte risolvibili tramite intervento programmato di allargamento delle aiuole e rifacimento degli asfalti.

Tutto ciò premesso, i sottoscritti chiedono al Sindaco e all’Assessore competente di riferire in merito a quanto segue: uno, quali sono gli alberi abbattuti in via della Pace e in via Tricolore; due, con quali criteri sono stati individuati gli alberi da abbattere; tre, quale sia stato il compenso corrisposto a Demetra Società Cooperativa Sociale Onlus per la relazione tecnica di verifica dello stato di conservazione di compatibilità con il sito e studio delle azioni correttive e di mitigazione dei danni arrecati dei pini ubicati nelle vie della Pace e Tricolore; quattro, per quale ragione si è ritenuto di disattendere la perizia agronomica; cinque, per quali ragioni sono stati battuti esemplari con problematiche morfologiche identiche ad altri esemplari non abbattuti”.

Risponde il Sindaco, prego.

IMERI – Sindaco

Grazie, Presidente. In relazione all’interpellanza rispondo leggendo integralmente la nota fornita dall’ingegner Bruno Cirant, che è il nuovo dirigente del servizio Gestione del territorio.

“Con riferimento all’interpellanza in oggetto si riferisce quanto segue.

Punto uno: non è stato abbattuto nessuno albero in via Tricolore dove era prevista la possibile eliminazione da valutarsi solo in sede di scavi in relazione alla posizione altimetrica che potrebbero avere alcune radici rispetto alla quota marciapiedi, n. 16 alberi in via della Pace, in particolare i due esemplari sulla carreggiata sud 540 e 1.541, i due esemplari antistanti piazza della Repubblica, 1.493 e 1.494, e gli esemplari sul lato nord 1.495, 1.496, 1.502, 1.504, 1.512, 1.514, 1.515, 19, 22, 25, 26 e 28.

Punto due: i criteri con i quali sono stati individuati gli alberi da abbattere. Va preventivamente evidenziato che nella valutazione delle alberature da eliminare il criterio guida non è stato solo il criterio di salute e qualità vegetativa delle piante, risultando sotto questo aspetto poche le piante che all’attualità hanno gravi problemi, bensì anche il criterio di sicurezza stradale e pubblica di cui, indipendentemente da valutazioni discrezionali e lecite dell’Amministrazione comunale, deve tenere tassativamente conto, e ne porta la responsabilità diretta i progettisti e più in generale il responsabile della manutenzione e gestione del patrimonio pubblico.

Va, infatti, ricordato che il progetto e l’intervento nascono esplicitamente per gravi problematiche di deformazione della carreggiata e dei marciapiedi.

La presenza molto superficiale dell’apparato radicale unita alle esigenze funzionali da garantire alla viabilità, alla necessità di elementi di divisione fisica tra sede stradale e altre zone, all’impossibilità tecnica e/o economica di utilizzare soluzioni progettuali che evitassero da un lato di toccare in modo abrasivo e di taglio l’apparato radicale e dall’altro il loro corretto arieggiamento che evita la risalita in superficie delle piante, hanno determinato in sede di lavori propedeutici al rifacimento della via della Pace la necessaria rimozione delle alberature di seguito elencate. Le alberature lato piazza della Repubblica sono state abbattute per consentire il raccordo geometrico del nuovo assetto stradale con le corsie di immissione e uscita dalla rotatoria, oltre a presentare alcune problematiche illustrate per le altre alberature; le rimanenti alberature sul lato nord sono quelle indicate nella relazione agronomica con alto indice di problematicità. Tali criticità inerenti soprattutto all’apparato radicale non sono risolvibili con l’intervento in progetto, in quanto l’allargamento dell’aiuola su via della Pace è di un solo metro, inferiore cioè ai 4 metri suggeriti

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dalla relazione come condizione per la salvaguardia dell’apparato radicale e per fermarne la tendenza alla risalita superficiale, soluzione non praticabile con la volontà di mantenere il doppio senso di marcia, seppur ridotto, e la fila di stalli di sosta.

Si è anche valutata la possibilità di fresare le parti più superficiali dell’apparato radicale che con la loro quota impedivano sia la messa in opera di soluzioni progettuali finalizzate a garantire un minimo di separazione fisica tra la corsia stradale, già ristretta rispetto a quella attuale dovendo recuperare un minimo di spazio vitale intorno ai colletti delle alberature, che l’esecuzione delle opportune minime stratificazioni dei manti stradali. Ciò è stato però escluso per evidenti e palesi effetti di indebolimento delle fondazioni arboree con una diminuzione del livello della sicurezza pubblica.

Infatti, mentre vi sarebbe certezza che toccare un elemento fondale sicuramente altera i livelli di staticità del potato, non si può invece con altrettanta certezza escludere un effetto di riduzione della stabilità. E’ quindi sempre dovere del progettista e dei responsabili dei lavori evitare interventi che possano diminuire in alcun modo livelli preesistenti di stabilità e quindi di sicurezza; ciò porterebbe anche a responsabilità penali rilevanti in caso di eventi di crollo con danni a cose o persone.

Infatti, in caso di caduta della pianta per eventi naturali o altro è palese che pur essendo difficile dimostrare senza alcun dubbio l’influenza dell’eseguito taglio fresatura della radice sull’evento sarebbe altrettanto difficile dimostrare il contrario.

Compenso Demetra. La suddetta società è stata incaricata con determina dirigenziale 547 del 7 agosto, che ha offerto uno sconto del 20% sull’importo a base gara di 2.000 euro.

Quattro: richiesta delle ragioni per cui è stata disattesa la perizia agronomica. La perizia agronomica non è stata disattesa. Così come sopra illustrato, è stata tenuta in considerazione come elemento di riferimento nelle convergenti valutazioni tecniche di sicurezza.

Sarebbe stata disattesa, seppur seguendo il suggerimento tecnico necessario per non toccare le radici, ovvero la creazione di aiuole di larghezza di 4 metri, si fossero rimosse le alberature.

Non essendo però stato possibile progettare un maggiore allargamento delle aiuole in via della Pace, contrariamente alla via Tricolore, dovendosi rispettare le funzionalità previste nella soluzione scelta dall’Amministrazione comunale si è dovuto in sede di verifica per i lavori effettuare le scelte già illustrate.

In ultimo, ai suddetti vincoli geometrici era anche nel contempo peggiorata la situazione morfologica, come anche evidenziato la segnalazione della Polizia locale.

Cinque: come indicato al precedente punto, si è operato sulle alberature che la relazione agronomica indicava come le più critiche”.

Questa è la relazione dell’ingegner Bruno Cirant, che allego all’interpellanza.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Sindaco. Prego, Consigliera Rossoni.

ROSSONI

Innanzitutto, evidenzio che non è vero che si è operato solo sulle alberature che la relazione indicava come le più critiche, nel senso che io ho il grado di criticità delle alberature che era allegato alla perizia agronomica, sono numerate le piante e ne sono state abbattute alcune, vedi la 1.528 che non aveva diciamo un indice di problematicità elevato, quindi non corrisponde diciamo alla realtà quanto completa, quanto indicato nella relazione. Così come è abbastanza curioso che si dica: “non è stata disattesa la perizia ma è stata presa come elemento di riferimento”. Elemento di riferimento significa che tutto sommato, sì, è stata valutata, però poi sono state fatte scelte diverse.

Quello che a me stupisce devo dire è la risposta un po’ burocratica che è data a questa interpellanza, perché su questo tema sono intervenuti una discussione già in Consiglio comunale, una successiva delibera di Giunta che ha preso in considerazione la discussione consiliare che aveva come obiettivo quello di salvaguardare gli alberi, non solo perché gli alberi sono un valore in sé, come faremo già con altra discussione in questo Consiglio comunale su una mozione che viene presentata, perché di fronte all’inquinamento, il problema del surriscaldamento, eccetera, salvaguardare le piante è una cosa importante, ma perché quelle due vie, e la via della Pace in particolare, hanno delle caratteristiche particolari: sono qualcosa che identifica anche appunto con delle caratteristiche visive di un certo pregio una via di Treviglio, e quindi qua il problema è

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sostanzialmente politico prima ancora che tecnico, cioè il salvaguardare ciò che di bello c’è a Treviglio.

Mi viene in mente, per esempio, che è un tema anche questo che abbiamo già affrontato in Consiglio quando per esempio abbiamo parlato di Foro Boario: lì è stata demolita una palazzina bella, liberty, d’inizio del Novecento, al suo posto è stato fatto un piazzale e poi questa mattina io con molta sorpresa ho scoperto che quella invece, quella palazzina che non c’è più, è indicata sui manifesti che dicono che verrà inaugurato quel luogo il 7 novembre come il simbolo di Foro Boario.

A me è sembrata una gran presa in giro, onestamente, perché è vero che siamo in una realtà sempre più virtuale però che si demolisco una palazzina che rappresenta un simbolo, che quel simbolo non ci sia più e che poi venga però utilizzata per indicare un centro commerciale e la spianata di parcheggi che c’è al posto della palazzina lo trovo veramente una cosa poco rispettosa della storia delle caratteristiche di Treviglio. Quindi salvaguardare quella via ha questo significato, prima ancora che salvaguardare gli alberi: cercare di preservare ciò che di caratteristico c’è a Treviglio.

Per questo mi sarei aspettato una risposta dall’Assessore, prima ancora che dal tecnico, perché credo che sia un problema politico salvaguardare ciò che di bello c’è a Treviglio. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Prego, Sindaco, per una replica.

IMERI – Sindaco

Giovedì 7 novembre venga a dire a chi di dovere i manifesti, perché che il Sindaco abbia anche la responsabilità dei manifesti… Tra l’altro, penso che abbiate qualche contatto diretto.

Al netto di questo, la risposta è tecnica perché la decisione politica è stata quella di rispettare quanto definito in Consiglio comunale e in Giunta; la risposta è tecnica perché la valutazione è stata esclusivamente tecnica, con la salvaguardia delle alberature, con la tutela dei residenti, perché in questo Consiglio comunale mi sono sentito più volte fare la morale per infortuni o incidenti anche gravi e mortali, come se il Sindaco avesse responsabilità, e dopo anni che questi marciapiedi e questa strada causavano e causano, e possono ancora causare oggi, dove abbiamo anticipato i tempi dei cantieri proprio per evitare che qualcuno potesse incappare in qualche incidente e poi sentirci dire “ma perché è più importante la pianta a una vita umana?” abbiamo rimesso ai tecnici le decisioni, che sono state motivate.

L’ingegner Cirant, oltre a essere presente stasera, riceve nel suo ufficio tranquillamente, quindi chi avesse necessità di ulteriori chiarimenti, non per scaricare, perché la scelta ovviamente è tecnica ma noi i funzionari non li mettiamo certo in vetrina, può chiedere tutti i chiarimenti.

Quindi la risposta è doppia, tecnica e politica. Politicamente rispondo che era una priorità dell’Amministrazione, dopo troppi anni, intervenire in maniera auspico definitiva su quella strada, che c’è stato un dibattito in Consiglio comunale che ha dato degli input ben precisi, che mi pare che circa l’80-85% degli alberi rimanga dov’era, e che però le valutazioni e la risposta è di carattere tecnico perché non è che il Sindaco o l’Assessore che è stato chiamato vanno in via della Pace a decidere quale albero tenere, abbattere o quale aiuola allargare, quindi è semplicemente questo il motivo ed era anche una forma di rispetto verso l’interpellanza, perché chiaramente chi conosce la vita amministrativa sa che non è che poi il Sindaco fa il progetto e va a definire i dettagli. Quindi è per questo motivo che la risposta era esclusivamente tecnica, ricordando che la scelta politica è stata appunto quella condivisa di mantenere il doppio senso, di mantenere i marciapiedi e di mantenere il più possibile le alberature del viale.

Poi sulle scelte tecniche di progetto, eccetera, non ho né le competenze per rispondere, né stasera gli elementi. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Sindaco.

Punto n. 4 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dai Consiglieri Molteni, Rossoni, Calvi, Pignatelli e Ronchi prot. n. 54386/2019, in merito alle molestie olfattive sul territorio comunale”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

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Veniamo ora al punto n. 4 all’ordine del giorno: “Interpellanza presentata dai Consiglieri Molteni, Rossoni, Calvi, Pignatelli e Ronchi in merito alle molestie olfattive sul territorio comunale”.

“I sottoscritti Consiglieri comunali, considerato che da tempo con notevole frequenza sul territorio comunale e in prevalenza sulla zona est della città si segnalano molestie olfattive, un odore acre simile a mais bruciato tipo popcorn, la cui natura non risulta per ora né chiarita, né indagata adeguatamente; più volte i cittadini hanno segnalato il forte disagio attraverso contatti diretti con i Consiglieri comunali, con la stampa locale e con i social network; che il fenomeno delle molestie olfattive, nonostante sia noto da tempo, è andato via via intensificandosi; fonti giornalistiche riferiscono che si tratti dell’azienda Comagri di via Brignano; chiedono al Sindaco: uno, se si sia risaliti all’origine di tali molestie olfattive; due, qualora se ne conosca l’origine, se siano stati effettuati adeguati controlli in modo da poter escludere la pericolosità per la salute dei cittadini; tre, qualora l’origine sia da imputare a suddetta azienda se siano rispettati gli standard di sicurezza con normative vigenti; quattro, di sapere i risultati di eventuali controlli effettuati e delle relative certificazioni rilasciate da organismi competenti sia in ambito ambientale che di sicurezza sul lavoro; cinque, al fine di scongiurare in futuro episodi simili se non sia il caso di valutare l’installazione nel territorio comunale di apparecchiature adibite a rilevazione tempestiva delle molestie olfattive”.

Risponde il Sindaco, prego.

IMERI – Sindaco

Grazie, Presidente. Stasera faccio il pieno.

In merito all’interpellanza i punti sono appunto dettagliati. Uno: se si sia risaliti all’origine di tali molestie olfattive. Stante il carattere delle molestie lamentate, viene lamentato spesso questo dolore simile al mais bruciato associato al popcorn, si è ritenuto e si ritiene che l’origine non possa essere altra che quella di un’azienda sita in via Brignano a Treviglio, che è stata oggetto in questi anni (2012, 2013, 2014 e più di recente nell’estate del 2019) di sopralluoghi, istanze, richieste, sollecitazioni da parte dell’Amministrazioni comunale e di segnalazioni anche da parte della cittadinanza, come appunto viene riportato nell’interpellanza stessa, amplificate poi appunto dai social network in questa fase.

Punto numero due: quali siano stati i controlli e se siano stati effettuati. La competenza in materia di controlli ambientali è in carico ad ARPA Lombardia e alla Provincia di Bergamo che ha la competenza sulle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera di impianti come questo. Esiste numerosa corrispondenza in merito alle segnalazioni di cittadini e Amministrazione comunale rivolte agli enti preposti, oltre che vari interventi della Polizia locale e soprattutto nel 2012-2013 anche dei Vigili del fuoco. Nessun documento ha mai rilevato problemi concreti o potenziali per la salute dei cittadini.

Le comunicazioni più recenti indirizzate ad ARPA e Provincia sono di luglio e settembre da parte del Comune di Treviglio e ARPA ha risposto con una nota di luglio 2019 riscontrando che, cito testualmente: “i parametri nel flusso dell’emissione rispettano abbondantemente i limiti stabiliti dalla DGR di riferimento”.

Le analisi fatte pervenire - e vado al punto tre - dalla ditta hanno rilevato a sua volta il rispetto dei limiti di emissione, come l’autorizzazione provinciale vigente e come attestato anche da ARPA.

Al punto quattro, se vengono effettuati i controlli da parte di organismi, da tempo la ditta oggetto di monitoraggi da parte dell’Ufficio Ambiente e della Polizia locale e degli Enti preposti per quanto concerne gli obblighi di legge autorizzativi non si sono mai rilevate situazioni anomale. La ditta peraltro ha in corso il rinnovo dell’AUA con la Provincia di Bergamo, che è l’ente competente, e l’iter è stato avviato a settembre 2017, e solo tre anni dopo - ma questi purtroppo oggi sono i tempi di queste autorizzazioni - è stata diciamo aperta l’istruttoria, sono state richieste osservazioni al Comune che ha risposto in data 7 ottobre 2019 esprimendo le proprie osservazioni.

In merito alla sicurezza sul lavoro invece non si hanno elementi per rispondere, in quanto è un ambito che esula dalle tematiche di diretta competenza del Comune di Treviglio.

Cinque: premesso che simili episodi sono associati anche alle condizioni climatiche e a fattori microclimatici, e ricordando che le molestie olfattive sono di valutazione difficile e anche la quantificazione, si rileva che già in passato è stata valutata dal Comune di Treviglio la possibilità di installare sul proprio territorio apparecchiature specifiche, ma anche in accordo con gli Enti competenti si è ritenuta la strada non percorribile. Infatti, non si ha evidenzia di apparecchiature adibite alla rivelazione tempestiva di tali molestie olfattive, che come noto assumono un carattere

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prevalentemente soggettivo.

Si ritiene, invece, più opportuno attendere l’esito dell’istruttoria AUA e valutare poi l’attivazione di un tavolo tecnico di confronto come prevede la DGR 3018 del 2012.

Al netto di questo, si sottolinea che anche recentemente l’Ufficio Ambiente ha eseguito un sopralluogo in azienda e che la ditta che si occupa della spremitura di semi vegetali con la produzione di oli ad uso alimentare, zootecnico e industriale, con produzione di pannelli ad uso zootecnico, si è impegnata in un percorso impiantistico atto a ridurre ulteriormente l’impatto odorigeno delle proprie emissioni, che verrà implementato nel rinnovo dell’AUA in corso presso la Provincia di Bergamo.

E’ stato fatto, appunto, recentemente un sopralluogo dove si è avuta visione del manufatto che entrerà in servizio e che attraverso un sistema di ugelli dovrebbe abbattere le emissioni odorigene.

Ricordo infatti che i temi sono di due livelli diversi: da una parte ci sono i valori limite delle emissioni in atmosfera, quei parametri fissati dalle DGR e dalle eventuali autorizzazioni, un altro è l’impatto odorigeno che da sempre provoca effettivamente difficoltà di valutazione, gestione e altro.

ARPA e Provincia hanno dato nuovamente la disponibilità anche a sopralluoghi congiunti, eccetera.

E’ chiaro che strumenti che vanno a rilevare queste problematiche sono difficilmente attuabili e soprattutto non per forza la presenza e la rilevazione di odore comporta una molestia olfattiva, come viene definita.

Chiaro che l’attenzione c’è. So che è un tema che anche grazie ai social, o purtroppo per i social, dipende poi dai punti di vista, è tornato alla ribalta. Quello che posso garantire che l’attenzione è sempre stata massima e che anche nella qualità di Consigliere provinciale ho riaattenzionato la Provincia affinché attraverso lo strumento dell’AUA possa magari, nel limite del possibile e nel rispetto delle normative vigenti a tutela del pubblico e del privato, garantire un livello di attenzione più alto.

Sottolineo anche appunto che nel periodo 2014-2019 credo che al Comune di Treviglio siano pervenute meno di cinque segnalazioni dal fascicolo che mi è stato consegnato dall’Ufficio Ambiente, e quindi da una parte l’invito a formulare segnalazioni contestualizzate e non attraverso i social, dall’altra ovviamente augurandoci che queste segnalazioni non abbiano più ad aversi, perché chiaramente nel rispetto delle condizioni di tutti e delle percezioni di tutti è ovvio che se ci sono queste segnalazioni non possiamo che tenerne conto e farci portavoce presso gli Enti competenti, che non è però il Comune di Treviglio, se non per la segnalazione, ma poi ARPA e Provincia. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Sindaco.

Consigliere Molteni, prego.

MOLTENI

Grazie, Presidente. Grazie, Sindaco, per la risposta.

Non siamo soddisfatti, perché il problema è, a noi risulta, che le segnalazioni vadano indietro almeno di 7-8, addirittura 9 anni, e quindi se dopo 8-9 anni di segnalazioni siamo qui ancora ad attendere l’esito dell’istruttoria AUA e valutare poi l’attivazione di un eventuale tavolo tecnico di confronto come previsto, eccetera, facciamo a tempo a morire tutti di vecchiaia e eventualmente le molestie olfattive di popcorn si sentiranno ancora.

Spiace che un problema… Qui si dice che le rilevazioni non hanno appunto sottolineato i rischi per la salute, ce lo auguriamo. Ci riserviamo il fatto di fare un accesso agli atti per avere la corrispondenza tra il Comune e l’ARPA, speravamo di poterla avere direttamente con l’interpellanza visto che chiedevamo i dati precisi dei rilevamenti e non ci sono stati dati, quindi, faremo un accesso agli atti per vedere e analizzare appunto la corrispondenza, perché comunque la risposta è in parte lacunosa.

Fermo restando che se è salvaguardata - ci auguriamo - la salute dei cittadini, rimane comunque la molestia olfattiva, che è fastidiosa, che è stata rilevata più volte. Prima era vincolata al quartiere est, nelle ultime settimane - e lo posso testimoniare anche direttamente - alcune volte, soprattutto il sabato mattina, si sente anche nella frazione di Geromina, che è ben distante, probabilmente dovuta alle correnti d’aria o come si dice qui al microclima. E ribadisco che essere qui ancora a 8-9 anni di distanza a dover attendere un’istruttoria, un tavolo tecnico, mi pare di capire che qui qualcuno evidentemente ha sottovalutato il problema.

Quanto alle segnalazioni ora mi pare che questa Giunta, anche con la precedente Amministrazione,

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