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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 30 luglio 2013 RESOCONTO DELLA SEDUTA

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 30 luglio 2013 RESOCONTO DELLA SEDUTA

Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00

Presiede la seduta il Presidente Avv. Gianluca PIGNATELLI

Partecipa il Segretario Generale Dr. Antonio Sebastiano PURCARO All’appello risultano:

PEZZONI Giuseppe – Sindaco Presente

COLOGNO Andrea – Consigliere Presente

FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente

MELLI Paolo – Consigliere Presente

PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente

RISI Oreste - Consigliere Presente

SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere Presente

CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente

FERRI Giulio – Consigliere Presente

GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente

PREMOLI Maurizio . Consigliere Presente

BORGHI Ariella – Consigliere Presente

BUSSINI Simona – Consigliere Assente

LINGIARDI Francesco – Consigliere Assente

CIOCCA Daniela – Consigliere Presente

MERISI Federico – Consigliere Presente

MINUTI Luigi – Consigliere Presente

e con la partecipazione degli Assessori:

IMERI Juri Fabio – ViceSindaco Presente

VAILATI Sabrina – Assessore Presente

MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente

ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore Presente

NISOLI Alessandro – Assessore Presente

Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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[CONSIGLIERE CIOCCA D.]

(...) ...Molto pesanti. A parte il tragico incidente in Irpinia e il fatto che, purtroppo, quasi ogni giorno c’è un omicidio di una donna, volevo ricordare, in particolare, la morte di un Sindaco, il Sindaco di Cardano al Campo, Laura Prati, colpevole solo, in questa Italia che ha smarrito il senso di se stessa, di aver richiesto rispetto delle regole. Questo le è costato la vita.

Per tutte queste persone chiedo un minuto di silenzio. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Grazie, consigliera Ciocca. L’invito è, come dicevo prima parlandone, condiviso. È stato dichiarato anche il lutto nazionale per le trentotto vittime morte nell’incidente stradale sul viadotto dell’A 16. Per cui ricordiamo loro, ricordiamo il Sindaco morto nell’adempimento del dovere. Invito il Consiglio a rispettare un minuto di silenzio.

Grazie, accomodatevi.

Procediamo con l’ordine del giorno al punto n. 1, avente ad oggetto: “Interrogazione presentata in data 11/07/2013, prot. 34983, dei Consiglieri comunali Ciocca Daniela, Minuti, Borghi, Lingiardi e Merisi, relativa a ‘Alienazione sedimi Bocca e Riale nel capitolo in Comune di Canonica d’Adda’”.

Gli interroganti hanno depositato al protocollo del Comune la seguente interrogazione:

“La principale roggia trevigliese, la Moschetta, realizzata a partire dal 1309, in località Ponte San Vittore a Brembate, venne dai nostri antenati integrata, prima del suo ingresso in territorio comunale, da dodici derivazioni, o riali, a beneficio dell’agricoltura e delle casse comunali, delle quali hanno tratto per secoli beneficio dall’entrata del canone pagato dagli utenti. Delle dodici derivazioni poste a nord oltre il confine comunale sei sono in Comune di Canonica e sei in Comune di Pontirolo Nuovo. Gran parte delle derivazioni di Canonica sono state interessate, si potrebbe dire fagocitate, nell’arco dei decenni, soprattutto del ventesimo secolo, dalle stesse urbanizzazione dei luoghi inglobati in ambiti residenziali, con o senza l’autorizzazione dell’Ente proprietario, il Comune di Treviglio.

Il loro corso è stato deviato per consentire l’edificazione dei lotti, mentre la parte terminale di alcuni di essi ha perso da tempo efficacia per quanto riguarda la funzione irrigua e potrebbe, pertanto, essere oggetto di alienazione, fonte di entrata utile a spesare altre opere di manutenzione del secolare e oneroso quanto prezioso sistema irriguo.

Tra le derivazioni in Comune di Canonica, a sud dell’abitato, quasi in prossimità della roggia gemella, la Vignola, a confine con i Comuni di Fara e Pontirolo, vi è il riale del capitolo dell’insigne Collegiata di San Giovanni Evangelista, il cui nome capitolo, come per gli altri nomi dei riali comunali trevigliesi (Doneda, Carminati, Fornasetta, Stella, Capitolo eccetera), riflette quello dei proprietari dei fondi beneficiari dell’acqua irrigua;

premesso, inoltre, a titolo di esempio, la situazione emblematica di porzione del riale Capitolo, sito in Canonica, via Bergamo, 63, di fatto inglobata nei mappali 1803-1804, intestata al signor Legorano Michele, interessata dalla recente realizzazione di una modifica di tracciato realizzata de facto per consentire l’edificazione del lotto, senza poter al fine accatastare il bene, realizzato per mancanza di titoli e di frazionamento, generatrice, tra l’altro, di un’impasse, che giustamente impedisce ogni atto dispositivo della proprietà, compresa la successione, se non previa acquisizione dal Comune di Treviglio del titolo di proprietà;

premesso che il signor Legorano Michele, con lettera protocollo 2011/59002 del 23.11.’11, ha avanzato richiesta al Comune di Treviglio, cui è seguita, dopo molte interlocuzioni con l’Ufficio tecnico e l’Ufficio patrimonio, una risposta inconcludente con protocollo 2012/20110 del 19.04.’12, e poi più nulla;

tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri comunali interrogano le Signorie Loro per conoscere l’orientamento della Giunta in ordine alla ricognizione dei tratti dismessi dei riali trevigliesi, posti in Comune di Canonica, inglobati nell’edificio. In particolare, chiedono per quali ragioni l’istanza sopra citata non abbia avuto oggi, positiva o negativa, ma esplicita conclusione”.

Risponde l’assessore Vailati. Prego.

[ASSESSORE VAILATI]

Grazie, Presidente. Do risposta all’interrogazione e do lettura della risposta predisposta dal tecnico.

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“Affrontare la questione storica sulle cosiddette ‘bocche aperte’, derivate dalla roggia Moschetta, senz’altro molto interessante, richiede un po’ più di tempo e certamente maggiore di quello concesso per rispondere all’interrogazione presentata. La bocca del Capitolo, già di proprietà della chiesa di Pontirolo, passò, intorno all’anno 1580, per decisione dell’Arcivescovo di Milano e Santo della Chiesa, il cardinale Carlo Borromeo, nei beni della Collegiata di San Stefano in Milano (tratto da ‘Breve storia delle cose mirabili di Trevi di Emanuele Lodi’ a pagina 118) ed è per questa ragione che la bocca del Capitolo è anche chiamata di San Stefano nello stato di consistenza delle rogge trevigliesi, redatto nella metà dell’Ottocento dall’ingegner Giambattista Carini, documento presso l’Archivio Storico comunale, di cui si allega lo stralcio.

Con atto 29 aprile 1784, al rogito notaio dottor Antonio Francesco Torelli, la Collegiata di San Stefano in Milano, in qualità di proprietaria della bocca del Capitolo, derivazione e impresa, venivano attribuiti i diritti d’acqua ai fondi della Pieve di Canonica d’Adda. Vigeva, infatti, fino agli anni Trenta del secolo scorso in regime privatistico delle acque, per cui le acque, quando venivano incanalate in alveo privato, divenivano di proprietà del fondo dominante, al contrario del vigente regime pubblicistico, dove le acque non perdono mai la loro caratteristica pubblica, nemmeno quando vengono utilizzate.

L’atto di cui sopra è stato personalmente visionato dall’architetto Solari, quando era conservato presso l’Ufficio tecnico, poi preso in carico dalla Biblioteca, presso l’Archivio storico, quando si fece il trasloco da Piazza Garibaldi alla sede attuale di viale Cesare Battisti (si veda la lettera a firma dell’illustrissimo concittadino professor dottor Pier Luigi Della Torre in merito alla ricostruzione di detta bocca del Capitolo, danneggiata da ignoti per prelevare una maggior quantità d’acqua).

Dal punto di vista giuridico non può provarsi la proprietà del canale irriguo di cui trattasi in capo al Comune di Treviglio, anzi, esistono prove contrarie. Non è neppure possibile rivendicare oggi la proprietà in quanto lo stesso non è funzionale alla distribuzione di acqua irrigua, essendo stato messo in disuso, ovvero soppresso per le urbanizzazioni che hanno trasformato i luoghi.

Tutte le derivazioni fuori territorio poste a monte della strada provinciale Canonica-Cesarano sono sempre state libere di estrarre acqua senza pagamento alcuno e senza orario di apertura.

Solamente negli anni Novanta, dopo estenuanti contenziosi con i proprietari dei fondi, si è riusciti a regolamentare l’orario di apertura di dette bocche di estrazione.

L’Ufficio patrimonio, con propria lettera del 19 aprile 2012, confermando la complessità della natura tecnico-giuridica della materia, ha comunicato la necessità di approfondire la questione dal canto tecnico, come ho già avuto modo di comunicare anche al signor Legorano, l’impossibilità di procedere all’alienazione di tali beni per mancanza di presupposti giuridici”.

Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Grazie. Consigliere Minuti, prego.

[CONSIGLIERE MINUTI]

Allora, è singolare questa risposta fatta a cinque mani, con qualche mano anonima, perché “da me visionato” non credo che abbia visionato alcunché Sabrina Vitali, Vailati, ha visionato lei?

E allora perché “da me personalmente visionato”? È uno degli autori del testo fatto a cinque mani. Va beh! È singolare la risposta perché è la prima volta che il potenziale titolare di un diritto dal quale potrebbe ricavare o una rendita o un corrispettivo di alienazione, per principio, solo per contrapporsi a una istanza che tende a fare chiarezza, per principio rinuncia a difendere questi propri diritti, e dice: ma no, ma quella non è nostra proprietà.

Ma la cosa più singolare è che per asserire una cosa così strampalata – perché inverosimile, inverosimile – si richiama, addirittura, a un decreto del San Carlo Borromeo, con il quale venne cassata la Pieve plurisecolare di San Giovanni Evangelista di Canonica, dopo una visita pastorale, e venne dapprima assegnata alla giurisdizione di Santo Stefano in Broglio a Milano, e poi venne tripartita in tre pievi diverse: la Pieve di Trezzo al di là dell’Adda e al di qui dell’Adda la Pieve di Verdello e la Pieve di Treviglio. Nacque così la Parrocchia autonoma di Treviglio. Ma in quel decreto e nella pagina 118 del testo di Emanuele Lodi ‘Le cose memorabili di Treviglio’ non vi è l’elenco dei beni, e specificatamente la citazione della bocca del Capitolo, assolutamente, i beni sono conferiti alla Chiesa Collegiata di Santo Stefano in Broglio di Milano,

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i beni della Pieve di San Giovanni Evangelista di Pontirolo Vecchio, cioè dall’attuale Canonica.

Invero, un testo molto più recente, che è qui, che è del concittadino Gianni Chiari, Camparo Maggiore, figlio di Camparo Maggiore e capo del Servizio tecnico per molti anni in città, nel fare l’inventario delle bocche di proprietà dell’Ente, le cita tutte, compresa quella del Capitolo.

Ma, come suggeriva l’interpellanza, perché fatta nell’interesse del Comune – spiace che invece l’esecutivo del Comune faccia altri interessi, non faccia quelli del Comune – tendeva a chiarire la ragione per la quale questo riale, questa bocca, si chiama, intanto, del Capitolo, e qui si disquisisce Capitolo di San Giovanni Evangelista, poi di Santo Stefano, certo, poi, man mano cambiano i santi, magari si dovrebbe cambiare ancora capitolo, no? Perché si chiama così, ma semplicemente perché tutte le bocche prendevano il nome dei proprietari dei fondi che andavano ad irrigare, ma un conto è la proprietà dei fondi, che inequivocabilmente erano di proprietà dell’antica Pieve di Pontirolo Vecchio e un conto è la proprietà della bocca, del riale, che è di proprietà del Comune di Treviglio perché è il Comune di Treviglio che l’ha realizzata.

C’è un inventario ricognitivo, che è storicamente situato a mezzo tra gli atti del Trecento e la ricognizione che fa Gianni Chiari in questo suo libro, che chiarisce questa cosa. Basta avere, direi, la voglia di andarli a scoprire negli archivi comunali, e credo che tutto ciò che possa farci scoprire una proprietà e rivendicare una rendita, oppure un corrispettivo per alienazione sia dovuto, sia una buona cosa, e la rinuncia preventiva sia invece da censurare.

Quindi io sono, noi siamo insoddisfatti della risposta e vi invitiamo a proseguire nelle ricerche.

Singolare poi il fatto che vi siano dei cittadini di questi paesi che chiedono al Comune di Treviglio l’acquisto di questo bene, di una porzione di questo bene, ritenendolo pacificamente di proprietà del Comune di Treviglio, e il Comune di Treviglio dice: no, non siamo proprietari, non ci interessa, lasciamo perdere.

È veramente singolare questa storia. Perlomeno, diamoci il beneficio del dubbio, andiamo ad approfondire la questione. Allora, in tal caso, noi potremmo diventare soddisfatti. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Punto n. 2 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Interpellanza presentata dai Consiglieri comunali Minuti, Ciocca Daniela, Borghi, Lingiardi, Merisi, in data 11/07/2013, prot. 37987, relativa a ‘Referti controllo di gestione’”.

Gli interpellanti hanno depositato al protocollo il seguente atto ispettivo. Ve ne do lettura.

“In tempi di carenti risorse occorre fare grandi sforzi per contenere la spesa improduttiva, intaccando solo con prudenza e selettività i servizi erogati che, specie nel campo sociale, sono storicamente il vanto dell’Amministrazione trevigliese; che l’Ente dispone al riguardo di uno strumento importante, quale il servizio di controllo gestione posto in stato alla Segreteria generale, ma di cui non si conoscono i report, che logicamente dovrebbe orientare le politiche di contenimento e selezione della spesa, proprio sulla base delle rivelazioni sull’efficacia ed economicità di questa tempo per tempo;

premesso, infine, che l’assenza dei succitati referti è stata stigmatizzata in Consiglio comunale in occasione dell’approvazione degli ultimi conti consuntivi, i quali hanno chiuso entrambi con significativi avanzi di amministrazione;

tutto ciò premesso, nell’esercizio della funzione statutaria di controlli, i sottoscritti Consiglieri invitano le Signorie Loro a disporre affinché la competente Commissione consiliare e successivamente il Consiglio possano disporre per tempo della documentazione di cui si parla in occasione della verifica sull’andamento della gestione prevista legalmente e statutariamente entro il prossimo 30 settembre”.

Assessore Vailati, prego.

[ASSESSORE VAILATI]

Sì, grazie, Presidente. Allora avevamo già dato disposizione agli Uffici competenti affinché venissero inviati i documenti relativi al report del controllo di gestione, ancora prima del protocollo dell’interpellanza, facendo seguito alla richiesta verbale, che era stata effettuata durante l’ultimo Consiglio di giugno.

Infatti, in data 27 giugno, i documenti relativi al report venivano trasmessi dalla dottoressa Ciocca all’Ufficio di segreteria per la trasmissione a tutti i Consiglieri, e mi risulta che comunque ad oggi i documenti siano stati trasmessi.

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[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Consigliere Minuti, prego.

[CONSIGLIERE MINUTI]

Non posso dire che mi meraviglia la superficialità con la quale viene data questa risposta perché il sottoscritto non ha ricevuto nessun report del controllo di gestione. Nell’ultima Commissione consiliare e nella precedente ho sollevato la questione al dirigente della Ragioneria, il quale, dopo qualche giorno, mi ha fatto pervenire nuovamente una cosa assolutamente differente, cioè il report delle cosiddette società partecipate dal Comune. Io mi riferisco al report sulle attività dell’Ente, le attività delle varie ripartizioni dell’Ente, delle ripartizioni alla cultura, agli utenti, i servizi, i servizi sociali, quelle informazioni di carattere statistico che però non devono essere delle informazioni semplicemente fissate su un documento e morta là, perché non servono a nulla; devono essere oggetto di una valutazione per comprendere il trend, l’andamento di questi servizi, il loro costo, la loro efficacia e così via.

Per questo, ne chiedevo, da un lato, di avere il report, che non ho avuto, e anche adesso l’ho sollecitato entrando qui alla Ragioneria, ma non l’ho ricevuto; dall’altro lato, sollecitavamo una discussione in Commissione proprio per trasformare della documentazione asettica in una realtà dinamica nella quale poter dire: ecco, le cose vanno così, potrebbero andare meglio, andar diversamente, come, per far questo.

A maggior ragione sostengo questa tesi dopo una discussione avvenuta nella scorsa Commissione consiliare con il dirigente reggente degli Affari generali a proposito, per esempio, della sicurezza in città e soprattutto di quel segmento della violenza che viene fatta, non alle persone, alle cose, alle proprietà pubbliche e private attraverso l’imbrattamento, che conosce una recrudescenza che è sotto gli occhi di tutti, ma che decisamente è stata negata dal preposto alla sicurezza nella nostra Amministrazione, il comandante Nocera, il quale asserisce che i dati statistici, i dati dei report statistici segnalano il dimezzamento delle denunce da parte dei proprietari dei muri imbrattati.

Allora io dico: se si de deve desumere da un dato di questo tipo la dinamica, per esempio, dell’imbrattamento, vale di più quel mero dato statistico delle denunce, che la gente ha omesso di fare per non fare delle code inutili presso la caserma dei Carabinieri, ore perse, oppure vale la vista di ognuno di noi che, passando per la città ogni giorno, vede che una nuova via, un nuovo edificio vengono intaccati da questo fenomeno?

E allora io mi domanderei, in sede di analisi dei report, quante denunce fa il Comune come proprietario per l’imbrattamento dei suoi muri. Per esempio, ne è stata imbrattata un’altra porzione stanotte in via Crivelli, è stata fatta una denuncia? Mi domando. Perché se la base per giudicare l’intensità del fenomeno è il numero delle denunce, mi domando già noi, come proprietari, cattivi proprietari, se non le facciamo, immaginarsi i proprietari che non hanno tempo da perdere, semmai vanno dallo sbianchino a prendere la vernice per ripulire i muri delle loro proprietà.

Ecco, l’analisi dei dati, noi ci preme di fare, di farla collegialmente perché la nostra chiave di lettura non necessariamente è quella giusta, vogliamo sentire anche la vostra, ma farla attraverso la visione dei dati e una seduta semestrale, mica chiediamo di riunirci tutti i giorni, e ci sembrava che la indicazione di fare questa verifica in sede di controllo di gestione il 30 di settembre sia anche cadenzato nel tempo e nel modo giusto. Quindi profondamente insoddisfatti.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

L’assessore Vailati ha chiesto la parola per la replica; ne ha facoltà.

[ASSESSORE VAILATI]

Sì, volevo solo aggiungere una cosa. Allora, io verificato personalmente perché mi risultava, appunto, che fossero state date disposizioni, come vi dicevo prima, in merito alla consegna di questi documenti. Ho recuperato la mail che è stata inviata dalla dottoressa Ciocca con il report del controllo di gestione e tutti gli allegati; ho verificato in segreteria e ho la e-mail, probabilmente è stata inoltrata magari solo tramite e-mail, domani farò un’ulteriore verifica, e la e-mail è stata poi trasmessa con tutti gli allegati, che la dottoressa Ciocca aveva allegato alla sua a tutti i Consiglieri.

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Quindi verifico comunque ancora domani, se vi è stata inoltrata solo tramite e-mail, vi faccio poi pervenire anche il cartaceo. Comunque era composto da: stato di avanzamento analisi gestione finanziaria; stato di avanzamento degli obiettivi 2013; note sulla contabilità analitica, sulla gestione utenze; situazione attuale del vincolo rispetto al patto di stabilità; analisi statistica. Questi erano tutti gli allegati. Verifico comunque domani.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Un secondo, Consigliere.

[CONSIGLIERE MINUTI]

No, per confermare che è stata inoltrata la e-mail, ma dieci minuti dopo avevo segnalato che dal mio computer non riuscivo leggerla e che, pertanto, mi facessero avere il cartaceo, sollecitato più volte, non l’ho avuto, così sono andate le cose.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Grazie. Punto n. 3 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Interpellanza presentata dai Consiglieri comunali Ciocca Daniela, Minuti, Borghi, Lingiardi e Merisi in data 11/07/2013, prot. 34988, relativa a ‘Assegnazione degli alloggi in deroga’”.

Gli interpellanti hanno depositato il seguente atto ispettivo:

“Il Consiglio comunale ha deliberato, su proposta dell’Assessore ai Servizi Sociali, un apposito Regolamento per la disciplina dell’assegnazione in deroga degli alloggi di proprietà pubblica comunale Aler, a fronte di situazioni di gravità e urgenza tali da giustificare, appunto, la deroga al meccanismo della graduatoria; che, decorso un anno da tale deliberazione, non è nota l’efficacia dello strumento, mentre sono in atto in città situazioni di grandissimo disagio, alcune delle quali a breve si tradurranno nella messa in strada di cittadini trevigliesi, che non hanno avuto sin qui ascolto da parte dell’Assessorato competente, come il caso arcinoto ai Servizi sociali del signor L. in via Cilea;

tutto ciò premesso, chiedono di conoscere quante e quali siano state le assegnazioni in deroga intervenute dall’adozione del Regolamento a oggi e quante quella avvenute in base alla vigente graduatoria; chiedono, inoltre, di conoscere il numero e l’ubicazione degli alloggi sfitti e il numero dei cittadini in attesa di assegnazione”.

Risponde l’Assessore ai Servizi sociali.

[ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA]

Grazie, Presidente. Con riferimento alla vostra richiesta, prot. n. 34988 dell’11.07.2013, concernente chiarimenti in ordine alle assegnazioni di alloggi in deroga, giova premettere quanto di seguito.

Come a voi noto, al Consiglio comunale, in adeguamento alle disposizioni di cui all’articolo 14, comma 5, del Regolamento regionale 2004, così come novellato dal Regolamento regionale n.

5/2011, con deliberazione n. 27 del 27.03.2012, ha istituito la Commissione consultiva per le assegnazioni in deroga ed approvato il Regolamento per il suo funzionamento.

La predetta Commissione, nella prima riunione di insediamento del 7.09.2012, ha elaborato ed approvato il testo recante “Criteri per le assegnazioni in deroga degli alloggi di ERP, ai sensi degli articoli 14 e 15 del Regolamento regionale n. 1/2004”. Il testo dei criteri, così come formulato dalla Commissione consultiva, è stato sottoposto, ai sensi dell’articolo 9 del citato Regolamento comunale, al vaglio della Giunta, la quale, con deliberazione n. 182 del 21.11.2012, ha provveduto alla sua approvazione quale strumento utile e necessario al fine di consentire alla Commissione di svolgere la propria funzione in un’ottica di efficienza e trasparenza.

Ne discende che la Commissione consultiva di cui sopra è da ritenersi pienamente operativa a decorrere da tale data.

Ciò posto, a seguito di n. 4 istanze di assegnazioni in deroga alla graduatoria, pervenute a far tempo dalla fine di novembre 2012, si è provveduto a convocare la Commissione all’uopo costituita.

Nelle riunioni del 7.02.2013 e del 20.02.2013 la Commissione ha esaminato, previa istruttoria del competente settore, le citate n. 4 istanze di assegnazioni in deroga alla vigente graduatoria bando 2012, esprimendo parere favorevole, con attribuzione dei relativi punteggi, in merito a

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n. 3 istanze; mentre una istanza, non sussistendo le condizioni oggettive previste dalla normativa, è stata dichiarata inammissibile.

All’esito di quanto sopra, con determinazione n. 311 del 9.04.2013, è stato assegnato un alloggio di ERP in deroga alla graduatoria, a favore di uno dei predetti tre nuclei familiari. Di contro, non è stato possibile ad oggi procedere all’assegnazione a favore degli altri due nuclei familiari, non solo per la carenza di alloggi idonei per metratura ai nuclei in questione, ma anche in considerazione del disposto di cui all’articolo 14, comma 4, del Regolamento regionale 2004, in forza del quale – così recita – le assegnazioni in deroga, di cui al comma 1, non possono superare il 25 per cento degli alloggi disponibili prevedibilmente nel corso dell’anno.

Sicché, preso atto che nel corso dei primi mesi del corrente anno erano stati assegnati, nelle more dell’approvazione della vigente graduatoria, due alloggi di ERP in via ordinaria, sulla base della precedente graduatoria del bando 2011, preventivato il numero degli alloggi disponibili nel corso del 2013, osservata la norma di cui sopra, considerata altresì la mancanza di alloggi all’epoca disponibili, non è stato possibile soddisfare nell’immediatezza l’esigenza abitativa degli altri due nuclei in questione. Al riguardo si comunica che a breve si procederà all’assegnazione di un alloggio in deroga alla graduatoria a favore dall’altro nucleo, per il quale è stato formulato parere positivo dalla Commissione consultiva. Invece, quanto all’altro nucleo, verificato che attualmente risulta ultimamente collocato nella vigente graduatoria al fine di un’assegnazione in via ordinaria, si procederà in tal senso nel minor tempo tecnicamente possibile, anche in relazione alla disponibilità di alloggio idoneo per il predetto nucleo familiare.

Per quanto concerne gli alloggi attualmente sfitti, in allegato alla presente troverete il prospetto esplicativo della situazione in essere. A tal proposito si precisa che degli otto alloggi sfitti, facenti parte del complesso di via Redipuglia, a proprietà mista, ben cinque di essi risultano non locati già nel periodo di marzo 2009 - ottobre 2011, stante la necessità di interventi di manutenzione di particolare rilevanza al vaglio del competente settore.

Si informa, inoltre, che alcuni alloggi indicati nel prospetto allegato sono stati consegnati dal Settore Lavori pubblici al Settore competente, il quale ha avviato le procedure di assegnazione degli appartamenti in questione.

Per quanto riguarda, infine, le domande di alloggi di ERP, si comunica che sono collocati in graduatoria nel bando 2012 n. 264 richiedenti idonei per il canone sociale e n. 11 richiedenti idonei per il canone moderato. Ad oggi sono stati assegnati, sulla base della vigente graduatoria, n. 4 alloggi in via ordinaria e 1 alloggio in deroga alla graduatoria.

Trovate a corredo... ho finito. Ho sforato.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Sì, abbiamo anche superato... l’ho lasciata terminare perché tanto era l’ultima interrogazione.

[ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA]

Trovate a corredo l’elenco degli alloggi sfitti. Volevo solo evidenziare che gli otto alloggi di via Redipuglia necessitano di una manutenzione importante e radicali. Se poi penso che alcuni alloggi ex Aler e oggi, diciamo, al libero mercato di proprietà privata sono stati messi all’incanto per 16.000 euro, e purtroppo l’asta è andata deserta, potete per cui immaginarvi in che stato di degrado si trovino.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Grazie.

[ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA]

Mi spiace. Avevo ancora qualcosa da dire, mi riserverò di farlo personalmente con il primo firmatario, che è il consigliere Minuti.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Gli interroganti chiedono la parola? Consigliere Minuti, prego.

[CONSIGLIERE MINUTI]

Beh, sarebbe facile strumentalizzare i dati, che, invece, lodevolmente, ha fornito l’assessora Prandina, relativi agli alloggi da assegnare, pronti ve ne son ben dieci, quelli in manutenzione

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ordinaria ben diciotto, e gli undici da ristrutturare, con il caso più delicato, che è quello di via Redipuglia, che secondo me ha una particolare urgenza perché anche la settimana scorsa un cittadino è stato visitato dai soliti truffatori, che gli hanno spazzato la casa, spacciandosi per membri delle forze dell’ordine, e nessun vicino ha potuto soccorrerlo perché gli alloggi vicini erano vuoti. Poi, sai, non comparano quegli alloggi quando vengono venduti per questo insieme di circostanze, non solo per le caratteristiche dell’alloggio, ma per le caratteristiche, che poi a fianco appunto ci sono alloggi vuoti, e quindi chi va dentro si sente insicuro. Mentre con una buona sistemazione, magari mettendo due o tre famiglie giovani, dietro c’è uno splendido parco, uno splendido orto, che è lasciato a se stesso. Sarebbe una bella residenza quella. In totale fanno trentanove alloggi.

Io però non mi scompongo per questi numeri perché sono una proporzione legittima del discreto patrimonio residenziale pubblico del nostro Ente. Quel che vorrei mettere in relazione, invece, è la nostra capacità di risposta al fabbisogno, i nostri tempi di risposta con la situazione drammatica del mercato degli affitti che c’è nella nostra città, perché veramente molti non ce la fanno più a pagare. La morosità ha raggiunto livelli altissimi. C’è la morosità anche nel terziario, nel commerciale, ma la morosità nella residenza è veramente drammatica, e quindi prossimamente avremo una recrudescenza di richieste di rilascio degli alloggi.

È vero che la presenza dello sfratto esecutivo non dà titolo, se questo è fatto per morosità, tuttavia occorre prevenire queste situazioni e gestirle, noi raccomandiamo con un sempre maggiore dinamismo e sempre una più prudente attenzione. Anche per evitare, intanto, spiacevolmente di andare sui giornali, a volte a ragione, a volte a torto – a volte a torto –...

Ho già replicato io dicendo: a volte a torto. Non siamo per strumentalizzare queste cose, però ci sembra che si possa fare qualche cosa di più. Io non lo so se il limite è di carattere politico o burocratico. È controversa la questione, io lo dico con molta franchezza, l’Ufficio dei Servizi sociali è molto orientato alla burocrazia, ma questa è una garanzia che le cose vengano fatte secondo le norme, a fronte di una pressione che a volte è bestiale. Però, a volte, si registra anche una interferenza eccessiva della politica nelle procedure, che allungano – intendo dire alla sua interferenza politica, signora Assessora – le procedure; per esempio, le richieste di audizione, di presentazione di istanze per l’assistenza a domicilio da parte di cittadini, che si trovano improvvisamente un anziano divenuto di colpo non più autosufficiente, impiegano venticinque, ventisette giorni, trenta giorni solo per essere ricevuti dall’assessorato, e la burocrazia...

Che cos’è? Non è l’Assessorato? Dall’Assessorato... Dall’Assessorato. L’Assessore non deve ricevere, ci sono i dipendenti, devono ricevere loro, solo che se qualcuno gli dice che devono avere prima l’input dell’Assessore, tutto si allunga.

Allora bisogna fare in modo che i tempi siano compatibili con la intensità e la gravità del bisogno. Questo mi sento di raccomandare. Poi se non è così, è meglio, però io sottolineo che come chiave di lettura che è una buona cosa se il Settore dei Servizi sociali rimane ai Servizi sociali e non assistenza, e diventa assistenza nel momento in cui la politica ci mette eccessivamente le mani.

Riguardo poi alla questione delle assegnazioni, le ho segnalato in un’altra circostanza che sarebbe opportuno portare in Consiglio una rivisitazione del Regolamento per le assegnazioni, in modo che vengano meno anche le resistenze di qualche parte politica o di qualche sensibilità relativamente al fatto che, quando fai un elenco di duecentocinquanta futuri assegnatari, duecentocinquanta sono di nazionalità inevitabilmente non italiana, dipende dalle regole che vengono immesse. Certo, ci sono delle linee guida che derivano dalla legislazione regionale, però la sovranità del Consiglio – che io ho sempre invocato qui ogni volta che si trattava di discutere un testo normativo – ci può portare anche a fissare dei paletti, che consentono non dico di privilegiare ma di garantire anche le assegnazioni per i cittadini di Treviglio. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Grazie, Consigliere. L’assessore Prandina per una breve replica.

[ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA]

Beh, consigliere Minuti, io già volevo sottolineare e non ho avuto tempo perché la sua mozione – parlo della sua mozione primo firmatario, guardo sempre chi firma per primo – e volevo

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sottolineare lo scadimento di stile e la debolezza politica nel citare un singolo soggetto. Lei dice che è arcinoto ai Servizi sociali, ha messo l’elle puntato e la via, le dico, in questa via, in questo vicolo abiteranno dieci famiglie, per cui è subito individuabile.

Mi dispiace molto che il Consiglio comunale chieda informazioni legittime su quello che è l’andamento dell’Assessorato dei Servizi sociali, ma che non si faccia – e lo chiedo a viva voce – che non si facciano dei personalismi.

Quello invece, il secondo punto, quello che mi ha sottolineato dell’ingerenza politica, io le dico che se lei allude al fatto dei ventisei giorni per avere un appuntamento, non certo con me, ma con le assistenti sociali, delle quali ne manca una perché è in maternità e la richiesta è notevole. Proprio in quel caso, penso che alluda al caso di una persona, che non voglio assolutamente qui citare perché correrei il rischio della sua stessa caduta di stile, io ho perorato perché questo signore avesse un appuntamento molto più snello, molto più celere, con l’assistente sociale.

Stia tranquillo! Dorma sonni tranquilli perché la politica non entra né nelle Commissioni in deroga (ho qui il Regolamento) perché è fatta squisitamente da tecnici, nemmeno sugli appuntamenti delle assistenti sociali perché hanno tempi abbastanza lunghi. Speriamo di rimediare alla cosa e di accorciare queste attese per dare risposte ai cittadini.

Questo l’ho anche sottolineato perché proprio lei diceva, nella poc’anzi interpellanza, rispondendo alla assessora Vailati, diceva: proprio per comprendere il trend asettico del controllo di gestione. Il trend, non la persona, ma una visione globale del problema, una visione globale della tematica. Ecco, io le chiedo questo, grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Procediamo oltre. Punto n. 4 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Ratifica deliberazione di Giunta comunale n. 99 del 10 luglio 2013 – Variazione urgente di Bilancio”.

Illustra il provvedimento l’assessore Vailati. Prego.

[ASSESSORE VAILATI]

Sì, grazie, Presidente. Chiedo al Consiglio di ratificare la terza variazione al bilancio di previsione annuale 2013 e pluriennale 2013-2015, che è stata adottata in via d’urgenza dalla Giunta, così come previsto ai sensi dall’articolo 175 del decreto legislativo 267/2000.

L’urgenza è determinata dalla necessità di istituire capitoli nuovi, capitoli di spesa, connessi al tempestivo avvio di attività di affidamento di un servizio pubblico, quello relativo al trasporto scolastico e servizio di assistenza disabili, e anche per l’adeguamento degli stanziamenti a bilancio connesso con le variazioni normative relative alla TARES, che sono intervenute successivamente.

Per quanto riguarda il trasporto scolastico e il servizio assistenza disabili, l’urgenza stava proprio nel fatto che serviva la delibera per poter predisporre la documentazione per l’affidamento del servizio.

So che con il dottor Cervadoro, il dirigente, avete già visto in Commissione le singole voci che compongono la variazione di bilancio, vista sia nell’anno corrente che negli anni successivi, quindi 2014-2015. I fatti essenziali, che prima vi elencavo, comunque sono relativi all’eliminazione del maggior tributo rifiuti e servizi, che era in previsione attuale di 750.000 euro, che prima doveva il Comune riversare allo Stato, adesso invece vengono introitati direttamente allo Stato, e quindi abbiamo eliminato il capitolo; e per quanto riguarda sugli anni a partire dal 2014 la spesa relativa al servizio in appalto del trasporto scolastico scuola dell’obbligo e il servizio di assistenza educativa scolastica e trasporto disabili, quindi per l’assistenza.

Sono state poi inserite altre piccole variazioni, che si rendevano comunque utili per sistemare alcune voci di bilancio. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Grazie. Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi. Nessuno chiede la parola? È iscritta a parlare la consigliera Borghi; ne ha facoltà.

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[CONSIGLIERE BORGHI]

Io faccio domande perché ritengo che sia scorrettissimo analizzare in Commissione le voci delle variazioni e non farlo in Consiglio comunale, perché in Commissione i partecipanti sono in numero di molto inferiore ai Consiglieri, che qui poi alzano la mano. L’Assessora giustamente diceva che gli interventi più importanti sono quelli che ha citato, ma ci sono anche 800.000 euro in entrata e in uscita che vengono dalla Fondazione Cariplo per un percorso intercomunale, credo con “Pianura da scoprire”.

Io credo che giustamente il Consiglio comunale vada informato, e non tutto entri nel calderone, già è una delibera che siamo chiamati a ratificare, quindi il Consiglio comunale proprio non ha ruolo alcuno, ma almeno, se non quello di alzare la mano, almeno precisare con un pochino più di attenzione le varie voci. C’è una diminuzione di 75.000 euro, se non sbaglio, per la ristrutturazione – chiedo a parole perché ho preso appunti molto veloci – del Comune perché non si è ottenuto di fare il progetto che si aveva intenzione di fare dalla Sovrintendenza.

Ci sono 18.000 euro restituite da risorsa sociale, e questa cosa mi preoccupa un po’ perché, insomma, essendo così pochi i fondi nell’ambito sociale, il fatto che addirittura ci vengano restituiti mi preoccupa un pochino. C’è la novità di “Anni sereni”, che non so se tutti sanno perché prima c’era una certa modalità per il pagamento delle rette, e oggi ce n’è un’altra, e quindi c’è una variazione in meno di 90.000 euro per insoluti, che alla fine vengono sempre pagati dall’Amministrazione comunale. E ci sono altre cose, come meno 50.000 euro sulla pista ciclabile del Bollone, insomma, ci sono altre piccole cose.

La cosa che voglio davvero chiedere, chiedendo conferma di quanto detto fino adesso, è la seguente: a pagina 7 dell’allegato provvedimento variazioni n. 11 del 2013 ci sono al trasferimento di capitale 25.000 euro. Presumo – e lo chiedo – che siano per rimborsare la caparra che 37 soggetti hanno versato per i vincoli soggettivi legati al diritto di superficie di proprietà, con la delibera del marzo 2012, ma dichiarati prescritti, credo, con una legge del luglio 2012. Chiedo se, appunto, questi 25.000 euro sono così destinati.

Chiedo anche se in questi 25.000 c’è la disponibilità per rimborsare chi ha pagato la quota intera, quindi chi non ha versato solo la caparra, ma chi ha pagato la quota intera, che, se non sbaglio, sono quattro persone perché, probabilmente, il Patto di stabilità urgeva, avete fatto parecchie riunioni, avete invitato a, e questa cosa qui adesso non consente più di avere questo introito; e come ci si comporterà con chi ha pagato tra il marzo e il luglio 2012, perché nel marzo 2012 il Consiglio ha deliberato, e la legge è del luglio 2012. Ci preoccupa il fatto che per questa persona, o per queste persone, ci possano essere due metri, due misure.

I vincoli soggettivi sono prescritti, per cui la campagna che si è fatta sulla buona opera, la buona prassi di questa Amministrazione comunale su questa partita non si è realizzata.

Chiediamo, appunto, come ci si comporterà con i rimborsi e chiediamo anche di avere informazioni sul PIP. A me risulta che ci siano state due adesioni e che ci sia in sospeso una terza adesione, se magari quantificate anche le cifre di passaggio dal diritto di superficie di proprietà. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Vi sono altri interventi? È iscritto a parlare il consigliere Minuti; ne ha facoltà.

[CONSIGLIERE MINUTI]

È stato opportuno il passaggio in Commissione consiliare perché la esposizione, direi, completa, analitica del dirigente ha consentito di vedere le ragioni per le quali sussistevano i requisiti di urgenza ed era quindi necessario procedere in questa formula di eccezione rispetto alla regola, che è che del bilancio si occupa il Consiglio.

In quella sede è stato sottolineato, ad esempio, da parte del sottoscritto, che per quanto riguarda la quota del Comune di Treviglio, di quell’intervento fatto, invece, da “Pianura da scoprire” lodevole, interessante per la promozione turistica del nostro territorio, poteva essere discusso nel merito, ma andava fatto prima questo, da un lato; e, dall’altro lato, poteva essere gestito – e suggerivo alcune cautele – per renderlo più efficace, così poi come ne è risultato.

Dico, perché discutere prima se era, per esempio, meglio sistemare il piano terra del campanile, far godere il campanile? Bella cosa è, secondo me. Abbiamo uno dei campanili più

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belli di Lombardia, se non d’Italia, effettivamente si presta ad essere una delle tappe di un percorso turistico cittadino molto più consistente, però tutti abbiamo sott’occhio anche che il nostro Centro civico culturale sta esplodendo e non regge più la quantità di gente che c’è, la quantità di tesori che racchiude.

L’altro giorno ho portato una quindicina di disabili anziani, cinque in carrozzella, non c’era né il dirigente né il vice dirigente, non c’era nessuno, e poi però portata su la prima carrozzella l’ascensore non ha funzionato più. Le abbiamo dovute portare sugli scalini per andare a vedere il museo. Mi piaceva la tappa del museo per i disabili, infatti non andavano più a casa, si sono innamorati del luogo, che effettivamente è un contenitore straordinario, ma rischia di diventare un magazzino, non un museo.

È essenziale che la nostra Amministrazione adotti quale urgenza assoluta la prosecuzione dell’esposizione museale nella parte oggi della crociera sotto, dove si tengono le riunioni, le assemblee, e si può fare con dei contenitori metallici o di vetro, esattamente come è stato fatto il soppalco che ha fatto la crociera su due piani anziché uno. Sarebbe un intervento di grande efficacia, di non eccessivo costo e consentirebbe di accettare ancora un po’ per altro tempo la insufficienza del contenitore museale cittadino, che, a mio avviso, potrebbe essere arricchito, non solo con i reperti archeologici ma anche con l’arte moderna e contemporanea, magari utilizzando edifici pubblici vicini. Però sono questioni, queste, che vanno oltre il tenore della variazione di bilancio.

Scelto, però, l’intervento di rendere accessibile la torre campanaria, che è Torre civica, e che mi piacerebbe che continuasse nella tradizione di suonare le campane alle sei del giorno in cui il Consiglio comunale si riunisce, perché così avviene dal Medioevo, e questa tradizione è stata interrotta. Ma mi piacerebbe che in quel vano, che era la sala del Tesoro della comunità, con affreschi della fine del Duecento di scuola giottesca, questi affreschi asportati e portati in piazzale Santuario venissero riportati in sito.

Ha un senso questo restauro non solo per vedere l’altezza, il panorama del museo, di questo museo puntiforme, di un sistema di museo, di camminamento museale, ma se si potesse vedere anche questo affresco sarebbe un qualche cosa di più. Ecco, ci piacerebbe, quando si fa l’esposizione, appunto, dei numeri, e quindi, come prima dicevamo, dei report del controllo di gestione poter correlare ad essi anche un giudizio di qualità, un giudizio di opportunità, se è prioritario questo, se è prioritario quell’altro e così via.

Al di là di questo suggerimento, che comunque ripropongo anche qui, e cioè che al termine dei lavori di resa accessibilità della torre campanaria, si riporti in loco questi affreschi degli allievi di Giovanni da Milano, e quindi di Giotto, lì sotto. Nel frattempo, poiché si tratta di una ratifica di delibera di Giunta, che poteva benissimo essere gestita anche con una delibera di Consiglio, noi dell’opposizione esprimeremo un parere contrario.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Nessun altro chiede la parola? Se non vi sono altri interventi, procediamo con la replica da parte dell’Assessore. Nessun altro ha chiesto la parola. Assessore Vailati, prego.

[ASSESSORE VAILATI]

Sì, allora, per quanto riguarda i 25.000 euro inseriti nel capitolo relativi alla restituzione delle somme su istanze e atti di eliminazione vincoli, così come proprio è chiamato il capitolo, riguarda tutti... restituzione somme su istanze e atti, e comunque riguarda tutte quelle somme introitate sia per gli atti già fatti che anche per le caparre ricevute. Quindi i 25.000 euro sono relativi a tutti i vincoli, che sono stati pagati e che provvederemo poi alla restituzione.

Non ho l’elenco qui, comunque sia quelli già rogitati che quelli pagati in acconto, quindi tutti.

No, no perché va in vigore, se non ricordo male, la norma va in vigore poi dal luglio del 2012, giusto? Quelli prima... è una variazione normativa, quindi a far data da.

Per quanto riguarda, invece, gli 800.000 euro, allora, questi 800.000 euro, che erano stati inseriti nel bilancio dell’anno scorso, sono finiti poi nelle economie, quindi adesso provvediamo a ripristinarli sia in entrata che in uscita perché è la quota, che poi verrà corrisposta agli altri Comuni dal Comune capofila.

Per quanto riguarda, invece, il PIP, effettivamente, risulta anche a me che siano state fatti solo delle richieste, quindi al momento, o, meglio, quando ho chiesto qualche tempo fa, erano state fatti due richieste di valutazione del riscatto di superficie, a me risultano due non tre, e quindi,

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va beh, mi aggiornerò poi sui dati, e vedremo, ma mi risulta che siano solo richieste al momento.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Nessun altro è iscritto a parlare. Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto. È iscritta per dichiarazione di voto la consigliera Ciocca. Prego.

[CONSIGLIERE CIOCCA D.]

Voglio solo ribadire quanto già ha annunciato il consigliere Minuti, cioè il voto contrario.

Voglio sottolineare che i motivi di urgenza, come del resto riconosce la relazione dei Revisori dei conti, riguardavano solo ed esclusivamente il problema del trasporto scolastico, tutto il resto poteva tranquillamente passare in Consiglio. Devo prendere atto, purtroppo, che, in nome di una dichiarata efficienza, il Consiglio, appena possibile, viene dribblato, però non posso certo avallare questo tipo di iter. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Per dichiarazione di voto la consigliera Borghi. Prego.

[CONSIGLIERE BORGHI]

Il Gruppo del Partito Democratico si unisce alle osservazioni, fa proprie le osservazioni fatte dal consigliere Minuti e dalla consigliera Ciocca.

Mi spiace che ci siano informazioni così poco precise per quanto riguarda i vincoli i soggettivi per il passaggio dal diritto di superficie al diritto di proprietà. Io ho dei dati diversi da quelli dell’Assessore. E soprattutto mi spiace che chi ha preso per buoni anche i vostri annunci giornalistici, che sono stati trionfalistici, e ha pagato immediatamente, adesso siano quelli che non hanno più il rimborso e la restituzione della cifra, che hanno non indebitamente in quel periodo pagato ma che oggi, rispetto a tutti gli altri, hanno avuto un comportamento, un danno, un danno, in pratica, da questa delibera del Consiglio comunale.

Il nostro voto è contrario.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Nessun altro per dichiarazione di voto? La parola al Sindaco.

[SINDACO PEZZONI]

Il 19 giugno, con la delibera n. 93 di Giunta comunale, abbiamo tentato di fare il quadro della situazione in relazione ai diritti di superficie e di proprietà per l’evoluzione della normativa, che è estremamente frequente in questi anni e che porta la gente a cogliere le occasioni nel momento in cui ci sono. Non credo che nessuno oggi metta in discussione chi ha pagato dieci anni fa, cinque anni fa, tre anni fa, due anni fa o l’anno scorso.

Noi abbiamo cercato di fare la chiarezza la situazione nel momento in cui stiamo vivendo tutti un periodo normativo particolarmente complesso, in cui le decisioni si susseguono una sull’altra, e la cifra che intendiamo restituire è quella che vedete nel bilancio. Non stiamo parlando di famiglie e famiglie che sono stato oberate di carichi. Diciamo anche che per tutti coloro che hanno convenzioni in diritto di proprietà stipulate prima del ‘92 non è più dovuto niente, per cui abbiamo fermato le pratiche e restituiremo quanto è dovuto nel momento in cui la normativa è entrata in vigore, al di là dei trionfalismi di cui parlava prima la consigliera Borghi.

Per coloro che sono in diritto di superficie è prevista anche oggi – e lo chiediamo – eventualmente il pagamento di ciò che è la sola trasformazione, mentre per coloro che sono in diritto di superficie e la cui convenzione è stata stipulata dopo il ‘92 è previsto anche il pagamento di quello che veniva chiamato, in maniera semplificata, la cosiddetta “soppressione dei vincoli”.

Questo è il quadro ad oggi. Se domani ci dicessero che la normativa cambia, ovvio che ci adegueremo. Però la domanda che mi pongo è: restituiamo anche i soldi che sono stati pagati nel 2010, nel 2009, nel 2008 oppure il problema di fondo è sempre e comunque questo discrimine, che mi pare sia particolarmente significativo per qualcuno?

Seconda osservazione – e lo ribadisco perché l’avevo già detto in Commissione –: a casa mia

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“non entia multiplicanda sund praeter necessitatem”, una volta lo chiamavano “Rasoio di Occam”, e ci diceva che, nel momento in cui si può fare una variazione invece che farne due, è meglio farne una.

Quindi venire qui a discutere di due cose, una dietro l’altra, nel momento in cui si può discutere una volta sola, perché mi pare che i contenuti vengano comunque esplicitati, perché siccome è scorrettissimo – diceva la consigliera Borghi – analizzare in Commissione le singole voci e non in Consiglio, poi si è entrati nel dettaglio delle singole voci; stiamo facendo la...

leggeremo la registrazione poi, comunque mi annoto anch’io ogni tanto le cose. Dicevo, ci è sembrato opportuno cogliere l’occasione dell’urgenza e sistemare anche ciò che c’era da sistemare, per evitare di fare l’inutile rito, per alcuni, invece, sostanziale momento democratico, in cui due delibere che sono pressoché simili o non identiche, se non identiche tra di loro quanto a impostazione non quanto a contenuti, potessero invece essere trattate una volta sola. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Possiamo procedere alla votazione del punto n. 4 all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

“Ratifica deliberazione di Giunta comunale n. 99 del 10 luglio 2013 – Variazione urgente di Bilancio”.

Dichiaro aperta la votazione. Procediamo con voto palese in forma elettronica. Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione. 11 voti favorevoli, 4 contrari, nessun astenuto. Il Consiglio approva.

Hanno votato no i Consiglieri: Borghi, Ciocca Daniela, Minuti, Merisi; a favore gli altri Consiglieri presenti.

Punto n. 5 all’ordine del giorno: “Società controllata YGEA S.p.A. – Trasformazione in S.r.l.”.

Illustra il provvedimento il Sindaco.

[SINDACO PEZZONI]

Grazie, Presidente. Si propone al Consiglio comunale di approvare la variazione dello statuto della Società YGEA S.p.A., trasformandola in società a responsabilità limitata ed introducendo alcune modifiche, che riguardano poi la vita della società nella sua relazione con l’Amministrazione comunale e, nello specifico, anche poi con il Consiglio comunale.

Perché questa scelta? Nel momento in cui c’è stato, diciamo, il processo di societarizzazione di gran parte delle partecipazioni esterne dell’Amministrazione comunale, che è iniziato con la legge 241/90, molti dei Consorzi, che adesso non sono più neanche ammessi dalla normativa, avevano avuto anche la possibilità di trasformarsi in società per azioni, era l’unica modalità che veniva consentita dal legislatore.

Faccio presente che, però, la normativa italiana è stata, come si può dire?, in alcuni momenti, in estrema difficoltà rispetto al rispetto delle normative europee, soprattutto per quanto riguarda il discorso degli aiuti di Stato: non dimentichiamoci che, nel momento in cui era prevista la trasformazione in Società per Azioni dei Consorzi, c’era anche una sorta di moratoria fiscale, che poi ha aperto un contenzioso nei confronti dell’Unione Europea per aiuti e distorsione della concorrenza, che ha portato alcune Società poi ad avere difficoltà, più o meno risolte, con il fisco.

Qual è il problema di fondo? Noi oggi stiamo vivendo un periodo in cui il sistema dei controlli delle Amministrazioni sulle società partecipate sta diventando sempre più stringente e il Regolamento, che abbiamo approvato in Consiglio comunale qualche mese fa, ci chiede di fare un’operazione di questo genere, cioè di avere una forma societaria che ci consenta di avere un maggiore controllo della vita delle società partecipate. Lo stiamo facendo e l’abbiamo fatto, se vi ricordate, nelle altre circostanze in cui abbiamo, ad esempio, portato il bilancio consuntivo delle Società partecipate a una preventiva analisi da parte del Consiglio comunale, per l’espressione poi di un mandato al Sindaco per la votazione dello stesso in Assemblea; e in quei due casi precedenti, COGEIDE e SAAB, le società sono partecipate dall’Amministrazione comunale, che in alcuni casi è socio di maggioranza relativa, ma non è socio totalitario.

Per quanto riguarda, invece, il discorso di YGEA, essendo l’Amministrazione comunale socio totalitario, le cose diventano molto più semplici. La trasformazione in S.r.l. ci consente di avere una forma giuridica che ci avvicina di più al concetto di “in house providing” e al controllo

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analogo, nel momento in cui evitiamo la presenza del consiglio di amministrazione, se non quando – lo Statuto lo prevede – fosse possibile una partecipazione non unipersonale, come al momento è, ma fosse aperta o ad altri Enti pubblici il vincolo dello Statuto prevede il sessanta per cento di capitale sempre pubblico, e nel caso di apertura al privato una gara a doppio oggetto. Quindi fondamentalmente la necessità che possa partecipare al capitale della società non soltanto un socio finanziatore, ma un socio che apporta una competenza specifica nell’ambito dei settori che la società esercita per l’esercizio delle sue finalità.

Seconda cosa fondamentale: si introduce la figura dell’amministratore unico come possibilità per quanto riguarda la gestione della società.

Vorrei far presente al Consiglio comunale che noi siamo oggi in un quadro molto particolare per quanto riguarda gli amministratori, o la nomina degli amministratori in Società totalmente partecipate dal capitale pubblico, sia perché sono entrate in funzione quelle norme relative alla incandidabilità e inconferibilità, che stringono molto le maglie rispetto agli amministratori locali; ma anche perché poi, rispetto a questo genere di società, nel momento in cui deve essere nominato il consiglio d’amministrazione nuovo, dei tre componenti minimo che sono previsti due devono essere espressione della Amministrazione comunale intesa nel senso di dirigenti responsabili dei servizi, che operano all’interno dell’Amministrazione comunale. Cioè la legge oggi dice: i consigli di amministrazione delle società totalmente partecipate sono sostanzialmente composti, per due terzi almeno, da componenti della struttura amministrativa, tecnico-amministrativa, dell’Ente.

Per questo motivo, in pratica, si ha una sorta di duplicazione, e anche qui ci sono problemi poi di incompatibilità, per cui il paradosso è quello per cui, ad esempio, nel Settore dei Servizi sociali, in YGEA non può essere nominato membro del consiglio d’amministrazione il dirigente dei Servizi sociali in quanto sarebbe una sorta di conflitto di interessi. Quindi il paradosso è che andrebbero nominati amministratori i dirigenti che sono esterne, magari non del tutto neanche competenti, rispetto al tipo di azione che l’azienda fa.

Quindi introduciamo la figura dell’amministratore unico come possibilità e facciamo in modo tale che, però, la società viva in una relazione molto più stretta con l’Amministrazione e con il Consiglio comunale, perché obblighiamo alla presentazione del Bilancio di previsione, che diventa una sorta di bilancio autorizzatorio e che quindi mette il Consiglio comunale non soltanto nella prospettiva di analizzare ex post quelli che sono i risultati del bilancio, ma di costruire insieme la programmazione delle attività; e, dall’altra parte, facciamo in modo tale che in questa, oltre al discorso del bilancio preventivo, venga approvato anche il consuntivo successivamente come atto formale del Consiglio comunale.

Altra cosa, secondo me, ancora importante è che sulle scelte strategiche la presenza o le deliberazioni sono assunte nel momento in cui c’è l’assenso della proprietà, quindi del socio, e dall’altra parte, in alcuni casi, per le scelte, diciamo, più radicali, il socio, quindi la proprietà, quindi il Sindaco in questo caso, deve essere preventivamente autorizzato dal Consiglio comunale.

Quindi diciamo che dal punto di vista della forma stiamo cercando di riportare più in casa possibile la gestione della società, facendo in modo tale che il nesso forte tra Amministrazione comunale e S.r.l. venga rimarcato dalla forma giuridica che viene scelta.

Ultima cosa da osservare: credo sia una garanzia della possibilità di prosecuzione dell’attività per come era stata impostata, e questo consente anche, per quanto riguarda questa Amministrazione, il mantenimento della scelta strategica di non alienazione, che era uno dei momenti della campagna elettorale del lontano 2011. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi.

[CONSIGLIERE MERISI]

Grazie, Presidente, mi prendo la parola, anche se...

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Non l’ho vista, consigliere Merisi, prego.

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[CONSIGLIERE MERISI]

Grazie. Una domanda velocissima, signor Sindaco: ci sono vantaggi economici per l’Ente? E se ci sono, quali sono e in che misura? Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Vi sono altri interventi? Nessuno. Possiamo procedere alle repliche, allora. Signor Sindaco, prego.

[SINDACO PEZZONI]

La normativa che prevede il fatto che vengano nominati all’interno del consiglio di amministrazione delle società totalmente partecipate dagli Enti pubblici dirigenti degli stessi Enti consente il risparmio, consentirebbe il risparmio perché i dirigenti vengono nominati senza percepire alcun emolumento.

Premesso che, secondo me, qui c’è un problema, però apro la questione in punta di diritto, ma non sta a me risolverlo, del fatto che uno si debba portare a casa delle responsabilità civili, magari penali, sicuramente patrimoniali, senza avere il minimo riconoscimento. Di per sé questo mi pare che contrasti con lo spirito normale, dico, delle attività. Però ovvio che, nel momento in cui si riducono i componenti del consiglio di amministrazione, può esserci una significativa riduzione della spesa, dipende anche da quanto si dà ai consiglieri di amministrazione e quali sono gli emolumenti riconosciuti.

Quindi collegio sindacale e consiglio di amministrazione hanno avuto, nel momento in cui questa maggioranza si è insediata, una significativa riduzione dei compensi, soprattutto per quanto riguarda il discorso del collegio sindacale. Quindi è possibile pensare a una riduzione dei compensi, ma, d’altro canto, è anche possibile che, nel momento in cui si trovasse una figura di manager, un amministratore unico, possa essere riconosciuto, nel momento in cui ci sono meccanismi di contrattazione che possono consentirlo, significativi premi di risultato, nel momento in cui l’utile dell’azienda c’è.

Quindi, di per sé, dal punto di vista giuridico è ovvio che il sistema, diciamo, della governance risulta semplificato; dal punto di vista economico dipende dalle scelte dell’azionista nel momento in cui vengono fatte.

Sottolineavo l’ultima cosa: è anche in corso di attivazione una sorta di controllo strategico all’interno di YGEA da parte di personale dell’Amministrazione comunale distaccato in maniera tale che i rapporti possano essere anche più facilmente conciliati, nel momento in cui arriveremo al bilancio consolidato della holding Comune di Treviglio, le relazioni con le società partecipate, almeno con quella totalmente nostra, siano più semplici. Quindi sui numeri è possibile, non è detto, che ci sia.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Grazie. Dichiaro chiusa la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto.

È iscritta per dichiarazione di voto la consigliera Ciocca. Prego.

[CONSIGLIERE CIOCCA D.]

Sì, io non credo che il punto su cui riflettere per prendere una decisione sia quello di verificare il maggiore o minore dispendio di risorse economiche per la gestione della società. Non è mica detto che un futuro amministratore delegato, se non vogliamo trovare qualcuno in attesa di pensionamento anticipato, non esiga, sotto forma di premio di risultato o altro, un compenso maggiore di quello che costa attualmente il consiglio di amministrazione.

Ecco, secondo me, il problema è vedere se questa proposta di nuovo rapporto con la società interamente partecipata YGEA sia il famoso volano che proietti nelle stelle del Welfare migliore del migliore dei mondi possibili, come ci era stato annunciato due anni fa. Ecco, io credo che anche il nuovo CdA si sia reso conto di quali sono le pesanti difficoltà di gestire una società, che ha le caratteristiche di YGEA e che ha i freni che YGEA ha proprio costituzionalmente.

Io mi auguro per l’Amministrazione che funzioni di più il controllo analogo, e quindi un passaggio per lo meno di informazioni più diretto tra il Comune, proprietario al cento per cento di una società, e la società partecipate. Tuttavia non credo che una variazione statutaria come questa garantisca quello che per YGEA... cosa ho detto? Societaria. Variazione societaria come questa garantisca il lancio nell’iperuranio del welfare cittadino. Me lo auguro come cittadino,

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come rappresentante dei cittadini, però non ci credo molto perché credo proprio che siano altri i problemi, i difetti, e che questa scelta non incida più di tanto.

Sono d’accordo anch’io che una delle scelte fondamentali è ridurre i costi e incrementare la produttività e la resa. Non credo, però, che questa sia la panacea. È per questo motivo che credo che mi asterrò. Sento gli altri colleghi, ma presumibilmente mi asterrò su questa votazione. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Per dichiarazione di voto la consigliera Borghi. Prego.

[CONSIGLIERE BORGHI]

Sì, per quanto riguarda il vantaggio economico, giustamente, il Sindaco – e sono d’accordo – ha detto che oggi non si può assolutamente prevedere se ci sarà o no. Aggiungo che assolutamente è necessario un direttore generale che sia nella stessa... che sia svolta questa funzione dallo stesso amministratore unico o no, comunque è sicuramente fondamentale. E in più ci sarà un aumento, presumo, di stipendio per il dipendente comunale distaccato, che lavora qua e là, mi pare, fa un part-time qua e un part-time a YGEA.

Perché anche il mio voto sarà di astensione? Quindi il voto del Partito Democratico. Perché in questi anni ci sono state sul percorso di YGEA parecchie ombre: si è partiti con le acquisizioni edilizie, poi se n’è fatta una, si è tornati indietro, poi non si sono avuti i bilanci per mesi, si è dovuto ricorrere al potere sostitutivo, abbiamo avuto una relazione da parte della Presidente del CdA incompleta, con notizie imprecise, insomma, troppe ombre su questo percorso.

Anch’io mi auguro, anche se, ovviamente, politicamente, ritengo che le vie da percorrere siano molto diverse, anch’io mi auguro che questo possa consentire di risollevare le sorti di un’azienda che fatica grandemente a decollare. E questo augurio lo faccio. Ovviamente, se i risultati ci saranno, darò atto perché in questo momento non sono in grado di capire se è questo il la per accendere la scintilla in un’azienda che ha i problemi che ha, e sono tanti, a partire dalla gestione difficilissima che c’è stata e che credo continuerà ad esserci, a meno appunto di una rivisitazione globale del piano di gestione. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Consigliere Risi, per dichiarazione di voto, prego.

[CONSIGLIERE RISI]

Siamo favorevoli, quindi voteremo a favore di questa delibera. Riteniamo che, ovviamente, questo nuovo Statuto possa portare, come ha già detto il Sindaco, un maggior controllo e una maggiore autonomia, forse, della società e una maggiore incisività dell’amministratore unico rispetto al consiglio d’amministrazione, per quanto ridotto, come attualmente. Però prevediamo, invece, almeno secondo il mio pensiero, che potremmo riuscire a risollevarla. La società già va abbastanza bene, certo i problemi che può incontrare attualmente la società sono quelli legati alla carenza, a una riduzione del consumo di farmaci, in particolar modo dei farmaci da banco, legati alla situazione economica attualmente in atto.

Però penso che il fatto di avere un maggiore controllo, da parte del Consiglio comunale, del bilancio di previsione e del bilancio consuntivo possa permetterci anche di aiutare l’amministratore unico nel suo lavoro. Per cui ribadiamo la nostra positività e quindi voteremo a favore. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Nessun altro è iscritto per dichiarazione di voto? Nessun altro. La dichiarazione del Sindaco.

Prego.

[SINDACO PEZZONI]

Grazie, Presidente. Consentitemi di spezzare una lancia a favore della Presidente attuale. È stata rimproverata per una relazione incompleta e di notizie imprecise. Io credo che nell’ultima audizione che abbiamo avuto abbiamo avuto modo, invece, di apprezzare il lavoro che è stato fatto da questo consiglio di amministrazione, e dal consiglio di amministrazione nel momento in cui è stato rinnovato.

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