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Cronache Economiche. N.221, Maggio 1961

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(1)

N.221

MAGGIO 1961

COMITATO DI

REDAZIONE:

Ono Dott. GIUSEPPE ALPINO Dolt. AUGUSTO BARGONI Pro!, Dott. ARRIGO BORDI N Doti. CLEMENTE CELIDONia Pro!. Dott. GIOVANNI DALMASSO Oott. GIACOMO FRISETTI Prol. Dolt. F. PALAZZI-TRIVELLI

Dott. GtUSEPPE FRANCO Dlrettor. r •• pono.bil.

MENSILE A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO

INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO

p.g. L'impresa privata e l'espansione economica dei

Paesi in fase di sviluppo 3

BRENA - Moda, Stile, Costume all'E. '61 11

...

Turismo in Italia in frammenti di contabilità

na-zionale

Novità e tradizione rinnovata al I( Salone del

17

Centenario» 21

Rassegna della Tecnica - a cura di G. F.

Mi-cheletti

1

5

Note di CRONACA CAMERALE:

1) Vi~ifa del sig. lulher H. Hodges, Segretario del Commercio degli Stali Uniti. - 2) Prove di esame per i

candidali alla iscrizione nel Ruolo camerale dei Periti ed Esperii. - 3) Centro Regionale Piemontese per la difesa dell'agricoltura contro le avvenilA atmosferiche. 32

Congiuntura economica del mese di aprile 1961 3S

Rassegna del Commercio Estero torinese nel

mese di aprile 1961 39

Sinossi dell'Import-Export 43

Borsa Valori gio 1961 Tra i libri (G.B.):

Rassegna del mese di

mag-W. ISARD: Melhode. 01 Region.I An.ly,i •• - CENTRO DI AZIONE LATINA: L'II.I,a economica 1961. -

Pubblico-zioni ricevute.

Fiere, Mostre, Esposizioni e Congressi Interna-zionali

Il Mondo offre e chiede

47

51

54

56

(2)

11°

SALONE

INTERNAZIONALE

DELLA

TECNICA

TORINO

23 settembre - 5 ottobre 1961

Palazzo delle Esposizioni al Valentino

·

... ··

:.':::;

1

È

la grande rassegna

~

di progresso Industriale

nel Centenario

dell'Unità d'Italia

Manifestazioni Internazionali componenti il Salone: XXI Mostra della Meccanica

VIII Salone Europeo delle Materie Plastiche

XIII Esposizione della Tecnica Cinematografica, Fotografica e Ottica

XI Mostra della Meccanica Agraria

Rassegna di Elettrodomestici e Radio Televisione

XIII Rassegna della Stampa Tecnica, Scientifica e Periodica

IV Mostra concorso delle Invenzioni e dei Progressi Industriali Salone Europeo della Metallurgia e della Fonderia

COMIT ATO E SEGRETERIA DEL SALONE: TORINO

Manifestazioni collaterali:

XIII Congresso Internazionale della Tecnica Cinematografica 24 -25 -26 -27 settembre 1961

XIII Congresso Internazionale delle Materie Plastiche 28 - 29 -30 settembre 1961

Congresso Internazionale dell'Automazione 24 -25 -26 settembre 1961

VI Congresso Nazionale di Fonderia Assofond

1-2 -3 -4 ottobre 1961

(3)

L'impresa privata

e

l'espansione economica

dei Paesi in fase di sviluppo

Dal 9 al!' 11 m,lggio

SI

è

s\ alto presso

la nostra

Cl-IlH'r.l di CommercIO

il

Comegno

della

ezione

Ita-liana (h'lIa Camera di Commercio

Internazionale

sul

ll'ma

«

L'impresa pri\ ata e l'espansione economica

de:

Pal'si in lase di sdluppo

>,

in preparazione del

Con-gresso (ltolla stessa Cam('ra di Commercio

Internazio-nale da tenersi successÌ\

'

amente a

Copenaghen,

l'I

corso del Convegno sono stati esaminati

aspet-ti

specinci, ed in particolare

le

infrastrutture e

le loro

fonne di gestione, soprattutto

nei

vari settori

dell('

comunicazioni e dei

trasporti. la

creazione,

delle

eco-nomie ('stenl(' nei settori agricolo,

industriale

e

dei

sen

'

izi. i ettori del credito e delle assicurazioni ed

innne, non meno

importante, quello delle ricerche

ed

analisi di mercato per l'oculatezza

degli im'estimenti

(' lo sviluppo economico armonizzato ed equilibrato,

i è rile\'ato

fra

l'altro

che,

dalla nne

dell'ul-timo conflitto mondiale, si è molto

parlato di

aiuti

ai

Pat'si sottos\Ìluppatl per favorire il

loro processo

di

de\'azione economico sociale,

ma

che

jl problema

è

lungi dall'essere approfondito

come merita,

e

ne

è

parlato

dapprima

sotto forma di

doni

e

poi di prestiti

pubblici, ed innne come di a sistenza

tecnica da part{'

dei

Paesi

più progrediti,

Oggi

si

puntualizza

il

proble-ma sugli imestimenti pri\ ati esteri e .

ulla funzione

che

l'iniziativa prÌ\ata

può

assoh'ere,

Il

riconoscimento della

funzione

che

l'impresa

pri-vata può e deve assolvere, se si

\'uole

che

effettiva-mente si

\erifichi

un processo eh sviluppo che sia

il

più

rapido e completo pos ibile e che sia

nel

contempo

un

processo di wiluppo sociale e

politico,

oltre che

eco-nOl11lCO, è fondamentale, E' solo !"impresa

privata

che

impegnanc!.0 le differt'nti

personalità nei

compiti

loro

specifici, wiluppa il senso

di indiddualità

e col

pro-greso

sociale

favori. ce

le libprtà democratiche,

Cii

imprenditori

dei

Paesi

più sviluppati sono

pie-namente

consapevoli

del

compito che si richiede

loro

di

a sol

vere,

e

lo

sono non solo per considerazioni

eco-nomiche in quanto l'espansione delle loro

industrie li

porta alla ricerca

dei

mercati potenziali rappresentati

dai Paesi

sottosviluppati,

ma

perchè si rendono

per-fettamente conto della

battaglia

che è impegnata

tra

due mondi

e

tra due

civiltà

e

sono pienamente coscienti

che

in questa battaglia

petta

loro

di essere in prima

linea,

enonchè è chiaro che

essi

non possono

gettar~i

allo sbaraglio con

la

certezza di

un

inutile sacrificio

,

ed

i?

logico

che

essi

cerchino e chiedano di realizzare

quei presupposti che possano rendere

la loro

azione

determinante

ed e'ffìciente per

la

vittoria

nnale,

Il primo pas

o è

quindi quello

che, in termini

mili-tari,

si chiamerebbe

il ricono

cimento del terreno e

cioè

la diagno i

della situazione.

L'esame

dei

fattori

del

sot-tosviluppo

i?

quindi il

primo pa

so che si impone,

per-chi?

individuati

i

fattori del

sottosviluppo arà più

fa-cile

predisporre i

mezzi

per debellarli

o superarli.

In questa diagno

.

i

che riguarda

fattori

storici, eco

-nomici, demogranci,

sociali

e

giuridici, balza subito

evidente come

l'attuale classificazione', basata

sul

red-dito pro-capite, indipendentemente

dalle dencienze

che

presenta nella

sua

determinazione,

sia

del tutto

inuffìciente.

Ben

altri e più complessi

indici

\i

richie-dono per orientare l'azione. Puntualizzato

il

fenomeno,

quello

che subito si avverte è

l'urgenza

dell'intervento,

intef\'ento

che

nOn può

essere affidato al

decorso

nor-male, ma richiede provvedimenti di

acceleramento,

L'iniziativa privata

con

le ue

sole

forze

non

po-tn'bbe

operare,

se

non nel rispetto di

quei

tempi

cosi-detti tecnici,

che

garanti

cono, con

la preme

sa

della

redditività,

il

successo

nnale, Ma questi tempi tecnici,

nelle comple~se difficoltà di

ambiente e

di

carenza

del-le

cosi

dette

economie esterne, sarebbero così

differiti

(4)

PARLA IL DR. VITELLI ALLA SEDUTA DI INAUGURAZIONE.

che

urterebbero

con

quella

es

igenza di acceleramento

del processo

di

sviluppo che

ha fatto

coniare

l'

espres-sione

di tempi

politici

d

e

l processo

stesso.

L

'es

igenza

,

se

non di risp

e

ttar

e,

il

che è praticamente

impossibil

e,

ma di

avvic:narsi il

più possibile a questi t

e

mpi

poli-tici

,

è

quella

che fa nascer

e

in tal uni

casi una divisione

di

compiti

,

in

a

ltri

casi

una

integ

razione, in

ogni caso

una

collaborazione con

l'iniziativa pubblica.

E' qu

es

ta una casistica che deve

essere

e

saminata

in funzione della

situaz

ion

e

di ciascun Paese più o

meno sottosviluppato.

Pr

egiudizia

l

e

appar

e

quindi

una

co

ll

aborazion

e

tra pubblici poteri

ed

iniziative private

nella r

e

dazion

e

di uno

schema

di sviluppo, per vedere

quali le funzioni

che

in forma

specifica

o in forma

mi-s

ta possono

venire assunte.

Ma

è ovvio c

h

e

ogni

e

qualsiasi

azione

non può

prescinder

e

dall

'a

mbiente in

cui

deve operare, per cui

la fOlmazion

e

psicologica

di

questo ambiente

si

pre-se

nta di fondam

e

ntal

e

importanza soprattutto in una

si

tuazion

e

in

c

ui]'

azione avversaria

ha

cercato e

cerca

continuamente

di operare per

creare

un clima

os

til

e.

La formazione psicologica rappresenta quindi una

controffensiva che richi

e

d

e

la

collaborazione

degli

am-bi

e

nti più

responsabi

li

dei Pa

es

i sottosviluppati,

am-bi

e

nti

che

v

e

ngono associati n

e

llo sforzo di sviluppo

,

che è

non

solo,

come

si

è

detto

,

economico,

ma altresì

sociale e

politico. E'

in

questa

co

ll

aborazione che si

inserisce il problema d

e

lla formazione d

e

i quadri

di-4/

CRONACHE ECONOMICHE

rettivi, dei quadri intermedi e

d

ell

a

mano d

'

op

e

ra

qua-lifi

cata

che dovrà portare i Pa

es

i in fas

e

di

svi

lupp

o ad

avere

co

l

t

e

mpo

l

e

propri

e

gerarchie operative.

Da

questa

collaborazione

na

sce

non

solo

il

clima di

fi-ducia nel qual

e

l'iniziativa privata soprattutto stranier:l

può op

e

rar

e,

e

nella quale i

capitali esteri

possono af

-fluire, ma nascono soprattutto

le

garanzie

che

a

tale

iniziativa

ed

a tali

capitali

possono

essere accordate.

Si tratta di garanzie

che

è

opportuno

non

siano

so

lo

bilaterali, ma siano multilaterali

, e

quindi

nego-ziate

in un clima di

co

ll

abo

r

az

ion

e

internazionale

,

sia

per il maggior valore che in

tal

modo

assumono,

ma

soprattutto

perchè in tal modo si cementa

l

a

coscienz

a

dell'imp

eg

no internazional

e e

della so

lid

arietà che d

eve

tutto

l

egare

in una battaglia, che non

è

battaglia di

singoli

,

ma

è

battaglia di una

int

era civiltà.

Da questa

collaborazione

int

e

rnazionale

,

in

cui

purtroppo si

av-vertono

ancora

sintomi di

défaillance,

possono nascere

quelle

garanzie,

sotto forma

assicurativa, che

i Pa

es

i

più sviluppati possono

concedere ai loro

operatori

eco-nomici

c

h

e

si assumono

la

funzione di

e

l

ementi

di

punta

e

di avanguardia nella lotta che

è

ingaggiata

.

Alla collaborazione int

e

rnazional

e

sul piano

pubbli-co,

fa risçontro

anche

la n

e

cessità

di una

stretta

colla-borazione internazionale

sul

piano

privato.

Collabo

(5)

di-spersione

di mezzi, lotte intestine

ed

altre forme

incon-cepibili

quando una gu

e

rra

-

e

quale gu

e

rra

-

è

in

at

to.

La

seduta

di

apertura

d

e

l Conv

eg

no ha

avuto

luogo

il

mattino del 9 maggio

alla

Civica Galleria d

'

Arte

Moderna.

Il nostro Pr

es

id

e

nte dott. Vitelli ha porto il

saluto

della Cam

e

ra di Comm

e

rcio di Torino:

«

La

Camera

di Comm

e

rcio di Torino

vi

p01'g

e

a

mio m

ezzo

il

saluto

più sincero

e

cordiale,

li

e

ta di av

e

r

co

llaborato

alla

pr

e

parazion

e e

d allo

svolgimento

di

qu

es

to Convegno

che

avrà l

'o

nore di

ospitare.

Nel secondo

dopol!.u

.e

l·ra l'

ec

onomia mondiale ha

rivelato

profondi

s

quil

i

bri

che

hanno avuto

gravi

ri-percussioni,

pO'ltando

alla

ribalta lo.

grave

qu

es

tion

p

dei

Pa

es

i

sottosviluppati.

Qu

es

ta qu

es

tion

e,

come

è

noto

,

implica probl

e

mi non solo di

ordine

ec

onomico.

ma

anche

di ordin

e

sociale

e

politico. Noi

s

t

ess

i

ci

tro-vi

amo

,

come

Italiani, di front

e

alla ind

e

rogabil

e

n

e

-cessità

-

-

- co

m

e

ha

sottolineato

r

ece

nt

e

m

e

nt

e

in qu

e-sta città,

dando inizio

alle

manif

est

azioni

per

l

'U

nità

d'Italia

,

il Pr

esi

d

e

nt

e

d

e

l Con

sig

lio

ono

Fanfani

-

eli

colmm'e

lo

squilibrio

fm

nord

e

sud;

e

d il nostro

Go-ve

rno

vuole

imp

eg

nar

e

lo.

sensibilità

di tutti

gli

Ita-liani in una

gara

di fraterna

solidarietà.

per lo. lib

e

m

-zio

n

e

dal biso

g

no d

e

ll

e

popola

zio

ni eli bvona part

e

d

e

l

territorio

italiano.

Dobbiamo

alla

se

nsibilità d

e

lla Ca'

m

e

m di

Com-m

e

rcio Tnt

e

rna

z

ional

e

l'imposta

z

ion

e

di un probl

e

ma

cos

ì

impO'ltante per

l'a

vve

nir

e

d

e

l mor,

do lib

e

ro. E lo.

Sezione

Italiana

-

tanto

aut01'

evo

lm

e

nt

e

pr

es

i

e

duta da

S.

E.

Campilli

-

ha

v

oluto far

e

un primo

esa

m

e

d

e

lla

scottante questione, che si

svo

l

ger

à att-rav

e

rso il

di-battito a

c

ui

sono chiamati

e

min

e

nti t

ec

nici,

studiosi

e

d

opem

tori

eco

nomi

c

i. proprio n

e

lla nostm Torino

che

è

all'avanquardia dello sviluppo economico. Noi

lo.

rin-g

ra

z

iamo p

e

r

aver

vo

LLtto

che

l'int

e

r

ess

ant

e

dibattito

si svolgesse

fra

il

f

e

r

v

O'l

'e

d

e

ll

e

nostr

e

iniziative

e

av-g

uriamo

al Convegno

la mi

g

lior

e

riu

sc

ita

».

Indi hanno parl

a

to il Sind

aco

avv

_

P

ev

ron

,

a nom

e

della città

, e

l'ono Giach

e

ro p

e

r

«

Italia

'

61

».

L

'o

n. Campilli

,

ha

quindi svolto

la

prima

relazion

e

introduttiva su

«

I fattori d

e

l

sottosviluppo ». «

Non

s

i

dic

e cos

a nuo

va -

eg

li ha d

e

tto

-

quando

si

aff

er

ma

che

la

seconda metà

d

e

l nostro

secolo sarà

dominata

,

come

avviene oggi,

dai probl

e

mi d

e

i Pa

es

i

sottosvi-luppati.

Non

v

i

possono

esse

r

e

dubbi sulla

fondat

ezz

a

di una

s

imil

e

I7rospettiva. p'J'Ospettiva

c

h

e

r

es

ta

valida

anche se

non

s

i

v

liol

e

a

ccog

li

e

r

e

la t

es

i di

c

hi fa dip

e

n-d

e

r

e

la

co

n

se

r

v

a

;r.io

n

e

d

e

lla

pace

e

s

c

7usi

v

am

e

nt

e

;:'0

1

7"

dim

e

n

s

ioni

e

dall

' efficacia

d

eg

li int

e

rv

e

nti d

ei

Pa

esi

più progrediti

a fa

vore

della

paTt

e

più

v

asta d

e

ll'uma-nità

,

ancora

in

lotta

Con

l'indig

e

nza

, e

d ancora

man-ca

nt

e

d

e

l

minimo

di istitu

zio

n

e e

d attr

ezz

atu'ra

suffì-cip

nt

e

a proteggere

lo

pubblica salute. C'è

in

vece

da

rit

e

n

e

r

e

che,

come

i

movim

e

nti p

e

T l'indip

e

nd

e

nza

nazional

e ca

-ratt

er

i

zza

n

o

l

'

int

e

ro

co

rso d

e

l XIX

secolo

,

così

la qu

es

tion

e

d

e

ll

e

zone

d

e

pr

esse

d'Africa, d'A

s

ia

e

d

e

lla stessa America -

in

pratica due t

e

rzi d

e

ll

'u

ma

-nità

vivente -

condizionerà

l

'evo

lu

z

ion

e

storica

d

el

prossimo

cinquantennio

».

«

Si

a

vve

rt

e

con

se

mpr

e

mag

giore

int

e

n

s

it

à -

h

a

pros

e

guito l'oratore

-

l

'i

n

s

uffi

c

i

e

n

za

dei sol-i

int

e

r

ve

nti

finan

z

iari

e

d

e

lla

sola consulenza ad alto

li

ve

llo

e s

em-pT

e

me

g

lio

c

i

si

Tende conto

d

e

ll

'

impOTtan

za

d

ei

fat-tori

umani n

e

l proc

esso

di

sv

ilu.ppo

».

Avviandosi

alla

fin

e

d

e

l

suo

di

sco

r

so

il Pr

eside

nt

b

a

infin

e

fatto ril

e

var

e

che accanto

a

i dov

e

ri

occorr

e

anche

parlar

e

d

e

i diritti d

e

ll'iniziativ

a

privata

a

ffin

c

h

è

la

stessa si

trovi

in condizioni

di

assolvere

la

s

u

a

fun-zione, ed

ha quindi

acce

nnato

alle condizioni pregiu

-diziali p

e

rch

è

gli

investimenti

pos

sa

no

effe

ttu

ars

i,

alle

proc

e

dure

,

al

tr

a

ttam

e

nto fi

sso,

alle

infra

s

truttur

e

,

al

trasferim

e

nto d

e

i r

e

dditi p

e

r intratt

e

n

e

rsi

più

diffusa

-m

e

nt

e

sul

probl

e

ma d

e

ll

e

garanzie

,

soprat

tutto

con

tr

o

i rischi politici,

additando

po

ssi

bi

l

i

so

lu

zio

ni

a cara

t-t

e

re int

e

rna

z

ional

e

.

Succ

ess

ivam

e

nt

e

hanno

svolto

l

e

loro

comunica-zioni

il prof. Cipoll

a,

che

h

a

rif

e

rit

o s

ui fatt

o

ri

s

tori

ci

del

sottosviluppo,

ponendo in

risalto

co

m

e s

i

a

oltre-modo difficil

e

d

e

t

e

rminarli

, a

nch

e

perchè

è

necessario

distingu

e

r

e

caso

p

e

r

caso, anzichè procedere

a

gene-ralizzazione.

Il prof

.

Di

Nardi

ha

poi

so

tt

o

lin

eato come

i

fattori

eco

nomici siano l

ega

ti

esse

nzi

a

lm

en

t

e

sia

a

l liv

e

ll

o

d

e

l

-la produzion

e

,

d

e

lla domanda

,

d

e

lla r

e

lati

va capacità

di sp

esa,

quale funzion

e

qualifi

ca

ta d

e

llo

s

to

c

k

di

ca-pital

e,

d

e

ll

' e

ffici

e

nza t

ec

nolo

g

ic

a e

d

e

ll'

offer

t

a

di

la

-voro.

II prof. Minoli ha

affermato

c

h

e

il minor

sviluppo

ec

onomico ha quasi

sempre

co

rr

e

l

a

ti

vo

un

ordinamento

giuridico ed

una prassi

giudiziaria

e

d

amministrativa

poco o punto

adeguata alle

es

ig

e

nz

e

di una

eco

nomi

a

mod

e

rna

ed a

qu

e

ll

e

di uno

sviluppo rapido.

La

comunicazione

d

e

l prof. Tagliacarn

e

ha trat

-tato

dei fattori d

e

mografici, rilevabili

soprattutto

n

e

ll

a

sproporzione

tra le popolazioni

e

gli altri

fattori

pro-duttivi: popolazione terra

(territori con

alt

e e

bass

e

densità di popolazion

e)

in modo particolar

e.

Nel pom

e

riggio i lavori

sono proseguiti

pr

esso

l

a

Cam

e

ra di Commercio

.

L'ing

.

Arrigo Usigli ha

svolto

i

l

t

e

ma

«

Il clima favorevole

all'impresa privata

»,

ril

e-vando come oggi

appaia in tutta la

sua

imp

eg

nativa

dimension

e

il grande problema

rispecchiante

l

e

form

e,

l

e

tecnich

e,

i pr

es

upposti necessari

e

sufficienti,

attra-verso

i quali possono pr

e

nd

ere

sostanza

i

programmi

di aiuto da part

e

d

e

i Pa

es

i più

ev

oluti n

e

i

riguardi

di

Paesi

sottosviluppati

o in fase di

sviluppo, siano

qu

es

ti

già

da t

e

mpo

costituiti

in Stati indip

e

nd

e

nti

,

si

a

che

alla

forma di

autogoverno

siano arrh

-a

ti più r

ece

nt

e-m

e

nt

e.

Il dr. Mazza Galanti, parlando d

e

ll

e ca

mpagn

e

pubblicitari

e,

ha

sostenuto che gli

op

e

ratori

eco

nomici

d

ev

ono persuadersi della necessità dell

'

int

e

resse

di

(6)

UN INTERVENTO DELL'ING. GIUSTINIANI.

queste

campagne sia

nel

campo

nazionale sia in campo

internazionale.

Il

dr. Paladini

h

a svo

lto il

tema

«

L

e

ricerche

di

mercato quale

s

trum

e

nto

per

l'

es

pansion

e econo

mica

dei

Pa

esi sot

t

osv

iluppati

».

Soltanto quando si

avran-no dei dati

s

t

atis

ti

ci agg

iornati

ed

attendibili

si

po-t

ra

nno utilizz

arne

i risultati per

usufruir

e

d

e

i b

e

n

e

fi

ci

c

h

e

possono dare.

Il

prof. Arturo

Pol

ese

ha

parlato su

«

Impr

esa

pri-vata

ed

infrastruttura

»,

ril

eva

ndo

che

la

prima

fun-zion

e

c

h

e

l'impr

esa

privata assolve sempre

è

qu

e

lla di

svolgere

un

'

azione anticipatrice,

un'

azione

dir

e

ttric

e

per quel

c

h

e

riguarda il

progr

esso

d

e

lla t

ec

nica.

Parl

ando

d

e

ll

'

apporto dei

trasp

o

rti

allo sviluppo

eco

nomi

co

,

il

dr. Giovanni

Pinto

,

dell'Univ

ers

ità di

Roma,

ha

rilevato come

la

sua

realizzazion

e

rappre-senti uno de

i

casi più

difficili d

e

l

problema

d

egli

inv

e

-stimenti.

L

'

oratore ha poi

illu

s

trato

l'azione dei

tra-spor

ti

sul

l'

eco

n

o

mia

agricola

e

su

qu

e

lla industrial

e.

L'ing. Fedele Cova ha parlato

d

e

ll

e

infrastrutture

e

dei

tra

spo

rti

,

rilevando che

l

a s

trada

ass

um

e,

con

l

e

t

ec

ni

c

h

e

mod

e

rn

e

di

costruzione

e

dei m

ezz

i di tr

a

-sporto, un'importanza superiore a quella

d

e

ll

e

f

e

rro\'Ì

e

.

La

f

unzion

e

dell'aviazione

c

ivil

e

nei

Pa

es

i m

e

no

sv

iluppati

,

l

e

comunicazioni

marittim

e,

ferroviari

e, e

l'

imp

orta

n

za

del

turi

smo sono

i

temi che l'avv.

Danilo

Sartogo,

il

prof.

Egidio Dagna

,

il

dr. F

erna

ndo Targia

e

d

il

comm. Giorgio Campione

hanno trattato. Ha

chiuso

l

a

prima giornata di

lavori la

co

municazion

e

del

6/

CRONACHE ECONOMICHE

prof.

Alb

e

rto Ru

sso

Frattasi

su

l

tema

"

Il

coordina-mento

d

e

i tra

spo

rti

»

.

Nella seconda giornata di

l

avori,

l'acceleram

ento

d

e

llo

sv

ilupp

o economico

è stato

il

tema d

e

ll

a

prima

relazione svolta

d

a

li

'

ing. Piero Giustiniani

,

Ammini-stratore

D

e

l

ega

to

della Soc. Montecatini. L'oratore

ha

affermato che

l

e econom

i

e

libere,

quando

siano

p

er-m

ea

t

e

da una b

e

n

meditata

azione

economica

e

gui-dat

e

con

int

erven

ti

confor

mi

a

ll

a

loro

struttura

ed

al

loro fun

z

ionam

en

to

,

possono

ri

valeggiare con

l

e eco

no-mie

soggette a

piani

di

imp

e

ri

o,

giovandosi,

come punti

di forza

,

proprio delle

loro

ca

r

atteristiche

istituzionali.

Sul t

e

ma

"

La

formazione

d

e

ll'

ambiente

»

l'avvo-cato

Enrico March

esa

no ha

sos

t

enuto i

vantaggi

della

lib

e

ra iniziativa

nei confronti dei

sistemi

totalitari.

(7)

I

problemi

d

e

lla distribuzion

e,

del

credito e

d

e

i

sa

l

ari so

no

s

tati illu

s

tr

a

ti dal

sig.

C

esa

r

e

Brustio, dal

dr.

Dominici

e

d

a

ll

'i

ng

.

Za

cc

hi.

L'avv. Mario Valer

i M

a

n

e

ra ha parlato d

e

lla

«

For-mazione

d

e

ll

e co

mp

e

t

e

nz

e

t

ec

nich

e e

direzionali

».

L

'o

r

a

tor

e

h

a sos

t

en

uto

che

molto

l'iniziativa

privata

può

fare

n

ei

P

aes

i

so

tto

sv

iluppati p

e

r la pr

e

parazion

e

d

e

i

quadri

dir

e

ttivi

,

per così

dir

e

azienda

li.

Essa dev

e

affrontare

il

programma di

c

r

eare

in

lo

co

istituti

ed

organismi

dando

ad

ess

i

programmi,

insegnamenti

e

d

a

mbi

e

nti

tali

d

a

poter formare

v

e

ram

e

nte una classe

dirig

en

t

e

preparata

prof

ess

ionalm

e

nte

e

socialm

e

nt

e

.

Il prof.

Giuseppe

Palomba ha trattato

«

La ricerca

di

cap

it

a

li

per

lo

sviluppo

econo

mico

»,

sos

t

e

n

e

ndo

che

essa

d

eve

b

asars

i

s

ulla

formazione del

risparmio,

e cioè

s

ullo

sp

irito

di previdenza

c

h

e esa

lti l

e

possibilità

di

sacr

wci

o

d

e

ll

a

generazione attuale

p

e

r frutti

che essa

forse non raggiungerà al cento per cento.

Il

prof.

Ricaldon

e

ha trattato d

e

lla formazione d

e

l

rrsparmio

e

d ha

affermato che esso

non

è

il

ri.sultato

di una

accumu

l

azione che si

esa

urisca in se st

e

ssa

,

b

ens

ì l

a

for

za

propulsiva

d

e

l progr

e

sso. Il risparmio

deve

esse

r

e

visto come

il risultato d

e

ll'imp

egno

umano

c

h

e trasforma

il

frutto d

e

l

l

avoro, o

r

e

ddito

,

non

speso

,

in fonte

di ri

cc

h

ezza,

dando

vita a

qu

e

l

«

capitale

»

ch

e

molti

s

ull

e

piazze aborriscono,

ma tutti in fondo

al

c

u

ore agogna

n

o e

che rappresenta

in r

ea

ltà

la

grand

e

e

n

e

rgia

c

h

e

muove

il mondo v

e

rso il b

e

n

esse

r

e

ed

il

progresso.

Sul

t

ema

«

Clima

favor

evo

l

e ag

li inv

es

tim

e

nti

es

t

eri

»

ha parlato

l'ing. Quinto Quint

e

ri, il quale ha

dichiarato

c

h

e

«

quando

si

c

hi

ede

all

'i

ni

zi

ativa pri

v

ata

di

operare

nei Paesi

nuo

vi

sottosviluppati,

si

part

e

dal

pres

u

pposto c

h

e essa debba

la

vo

rar

e so

ltanto in bas

e

a

dei

tornaconti

economici,

s

ia

pure intesi

i

n forma

larga

ed

umana. Ma

il

quadro attuale

s

tring

e

in

un

nodo

indissolubile economia

e

politica

e

n

ei

Pa

e

si in

via

di

svi

luppo

non

si

concepisce

quasi

che

qu

es

ti du

e

punti di

vista vengano

distinti.

E

'

do

ve

roso p

e

7

am-mettere

-

ha

conc

lu

so

l

'orato

r

e -

c

h

e

in

una part

e

d

ei

ter

ri

,to

ri

cosi

dd

ett

i

e

m

erge

nti,

cioè

d

e

i Paesi

che

hanno

raggiunto

l'indipendenza

n

e

ll

'

ulUmo d

ece

nnio

,

mancano

qu

e

lle

stwtture

stata

li

e

sodali

att

e

a dare

un

sufficie

nt

e

affidamento agli investimenti

e

st

e

ri

»

.

Le politiche commerc

iali d

e

ll

e eco

nomie di m

e

rcato

e

delle

econom

i

e marxiste,

l

a

lib

era

lizzazion

e

del

com-mercio

int

ernaz

i

ona

l

e,

il nnanziamento

d

e

i crediti

al-l'

esportazione e 1'assicurazione

d

e

i

c

rediti relativi, sono

s

t

ati

i t

em

i

trattati nelle co

muni

caz

ioni d

e

l prof. Casari,

d

e

l

dr

.

Gavazzi,

d

e

l dr.

Guerra

e

del prof. De Mori.

Il

dr. Vincenzo Cazzaniga

ha

svolto

una

comuni-cazione s

ul t

ema

«

Tut

e

l

a

d

eg

li inv

es

timenti

l),

soff

e

r-mandosi

s

ui

rischi

d

eg

li inv

es

tim

e

nti

a

ll'

es

tero, che

non

so

n

o

l

ega

ti

solo a

f

a

ttori

eco

nomici ma

anche a

fa

tt

ori po

liti

ci.

Il

dr. Enrico

D

e

Gennaro si

è

soffermato

sulla

for-mazione dei quadri

dirig

en

ti n

e

ll

'

industria

,

mentre

il

dr. Longo ha parlato

s

ull

'

arbitrato.

La

seduta conclusiva

d

e

l Con

vegno

ha

avuto

lu

ogo

il mattino dell'll maggio,

al

Mus

eo

d

e

ll'Automobil

e.

L

'o

n. Campilli

,

nell'aprire

i l

avo

ri d

e

ll

a

seduta

,

ha

voluto

ricordar

e

quanto S.E.

Alberto

Pir

e

lli

e

bb

e a

di-chiarare or sono

22

anni sulla

n

ecess

it

à

che

c

hi

più

possiede

e

più

guadagna

co

ntribui

sce

n

e

l mod

o

ma

g-giore alle spese

p

e

r il b

e

n

esse

r

e ge

n

e

r

a

l

e,

ai

fini di un

a

opportuna

ridistribuzion

e

di

ricchezza

e

d

e

ll'a

cco

rcia-m

en

to d

e

lle distanz

e eco

nomich

e

. In

ca

mpo int

e

rna

z

io-nale occorr

e

combatt

e

re l'irrigidim

en

to d

e

lla dif

esa

dell

e

posizioni acquistat

e,

anche

p

e

rch

è

la qu

es

tion

e

va

vista

esse

nzialm

e

nt

e so

tto

il

profi

l

o

di

e

ti

ca eco

n

o

-mica.

«

Le realizzazioni d

e

ll

'

impr

esa

pri

va

ta n

e

i P

aesi

in

fas

e

di

svi

lupp

o

n

e

l dopogu

erra

»

è stato

il t

e

ma

svo

lt

o

dal dr. Alighi

e

ro D

e

Mich

e

li

,

vice

pr

es

id

en

t

e

d

e

ll

a

Confindustria. In qu

es

to dop

og

u

e

rr

a

l

'

inizi

a

ti

va

privata

ha d

ec

isam

e

nt

e

contribuito alla trasformazione

d

e

l-l'economia d

ei

Pa

es

i

arretrat

i

e

depressi.

E

ssa s

i

è a

tti

-vamente impegnata n

e

i Pa

es

i m

e

n

o evo

luti

,

oltre che

alla valorizzazion

e

d

e

ll

e

risors

e

min

e

rari

e e

d

e

i

pro-dotti di base

lo

ca

li

, anche

d

e

ll

e

attività

manifatturi

ere

e

di distribuzion

e

d

e

i b

e

ni. Dal punto di

vista sociale

il

contributo

fornito dall

'

impr

esa

pri

va

ta

è

impli

c

ito

n

eg

li

effetti

positivi

esercitati

s

ugli

e

l

e

m

e

nti lo

ca

li

coi

quali

essa

viene

a

contatto nella

s

ua

s

f

e

ra d

'az

ion

e, e

qu

es

ta influ

e

nza int

e

r

essa s

i

a

i d

a

tori

di

la

voro, s

ia

i

l

avoratori,

so

prattutto

perchè

l

a

pr

esenza

di

attivi

im-pr

e

nditori

stranieri stimola

la

creazione

di uno

sp

irit

o

impr

e

nditoriale

l

ocale

e

d

agevola

l

a

form

az

ion

e

di una

sua

classe media.

«

Circa l

'

avv

e

nir

e

d

e

ll'int

e

r

ven

to d

e

ll' impr

es

a

pTi-t:ata

-

ha pros

e

guito l'orator

e -

nelle aTee in

fa

se

di

svi

luppo

,

p

e

nso

che

qual

siasi

pr

evis

ion

e

non po

ssa

pre-sc

ind

ere

dalla

considerazione

c

h

e

il movimento

d

e

i

ca-pitali pri

v

ati

ve

rso

i

Pa

es

i

meno

evo

luti

economica-m

e

nt

e

trova du

e

r

e

mar

e:

una

nel li

ve

llo di

Tedditività

d

eg

li in

ve

stim

e

nti n

e

i Pa

es

i

industrializzati

e

l

'a

ltra

n

e

l rischio

esse

nzi

.

alm

e

nt

e

politi

co c

h

e

comporta

l'in

-vestimento

di

capitali

in non po

c

h

e

di qu

e

ll

e

lontan

e

ar

ee

sottosviluppate

».

Il primo

ostaco

l

o,

seco

ndo

il

dr. D

e

Micheli

,

può

es

s

ere

superato con

il

consolida-m

e

nto d

e

lla

economicità

e

con

il progr

esso e

conomico

di qu

e

i Paesi. L'ostacolo d

e

rivant

e

dal ris

c

hio poHtico

potrà

essere

superato dai

sistemi

di

assicurazione che

alcuni Paesi occidentali hanno

già

m

ess

o in

atto.

L

'o

ratore ha poi posto l'acc

e

nt

o

· sulla pr

e

parazion

e

professionale della mano d

'o

p

e

ra

e

d ha

accennato ai

settori

n

e

i quali dovr

e

bb

e

svilupparsi

l'industrializza-zion

e

dei Pa

e

si d

e

pr

ess

i.

Il dr. De Mich

e

li ha

così concluso:

«

L

e

posi

zio

ni

di privil

e

gio

e

di forza

eco

nomica

,

p

e

r

cospicue che

e

ss

e

siano,

non possono più

consentire

di

compensare

con

r

eg

ali

i

v

antaggi

che

d

e

rivano dall' av

e

r

assicurato

in

certi

Paesi le

10'/'0

ris

e

r

ve

di mat

e

ri

e

prim

e

a

condi-zioni di particolar

e

favor

e.

Situazioni

come

queste non

sono

e

non saranno più

sagge

e

realistiche

per l

'

a

vve

-nire,

e

si

dovrà

comp

'

iere

ogni sforzo perchè le r

e

la-zioni con

i

Paesi sottosviluppati

si

impostino sulla base

di

vere

relazioni

ec

onomico-

c

omm

erci

ali

».

(8)

IL SALONE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DURANTE LO SVOLGIMENTO DEI LAVORI.

Il

contributo

dato dalle grandi

compagni~

petroli-fere internazionali

a

l

progresso

economico

dei Paesi

meno sviluppati è stato

l'argomento della

comunica-zione svolta

questa mattina dall'ing.

Di

ego

Guicciar-di, presidente della Shell Italiana. Sulla scorta di dati

precisi,

l'oratore ha illustrato la

ser

i

e

dei benefici

che

i Paesi meno

sv

iluppati

,

quali quelli del Medio

Oriente

ed

il

Venezuela,

hanno ricavato

e

continuano

a ricanre

dall'industria petrolifera, potendo destinare

l'ingente massa di questi loro proventi

a

piani di

svi-luppo

economico.

Altri tipi di accordi fra società

peu·o-lifere

e

Paesi produttori prevedono una partecipazione

dello Stato

alla produzione con

proprio capitale e

pro-prio personale.

Se per i Paesi produttori questo sistema

sia

più

van-taggioso di quello tradizionale, che non comporta alcun

rischio

per lo Stato,

è

cosa

ancora da vedere, secondo

l'ing. Guicciardi, però gli investimenti di capitale

col-legati

con

imprese di

esito

incerto dovrebbero

costi-tuire il

campo

di azione caratteristico delle imprese

private, mentre la creazione delle infrastrutture e delle

opere

di pubblica utilità dovrebbero attirare

soprat-tuto

il

capitale statale.

«

Comunque -

ha proseguito

l'oratore

-

nei rapporti con

i

Paesi meno sviluppati

occorrono soprattutto

pazienza, tenacia

e

serietà.

Oc-corre conoscere

i

problemi, le si.tuazioni

e

le

menta-lità locali prima di dettare soluzioni, soprattutto se

esse

sono

miracolistiche. Nell'opera di

elevazione

dei Paesi

meno sviluppati -

ha concluso l'oratore -

c'è posto

e c'è

lavoro per tutti

».

L'avv. Gianni Agnelli, a conclusione del convegno,

ha affermato che

la

funzione sociale dell'impresa

pri-81

CRONACHE ECONOMICHE

vata nei Paesi in fase di

sviluppo

sta

essenzialmente

nel

fatto che l'azienda deve manifestare in pieno le proprie

Yirtualità nel formare

e

condurre gli uomini

e

nel

coor-dinarne

il

lavoro.

Ciò facendo, l'impresa moderna,

che

sia

dimensionalmente rispondente ai grandi problemi

da

affrontare,

viene a

costituire

nella

compagine

so-cia

l

e

del Paese in

cui

opera un

«

polo di

sviluppo »

,

un

centro

di

stimolazione

di tutto l'insieme. Inserita nel

tessuto delle forze

economiche e

sociali della regione,

l'impresa potrà manifestare la

sua socialità con

inter-venti diretti, per creare, anzitutto per

l

e

proprie

mae-stranze,

le più urgenti infrastrutture

sociali:

la

casa,

la

scuola pro.fessionale, l'assistenza

sanitaria.

Ma questi

interventi diretti, pur cospicui

ed essenziali,

non

esau-riscono la funzione sociale dell'impresa,

sono anzi

l'esempio vivo per gli altri interventi

ancor

più

impor-tanti per

la

comunità civile in quanto

attuati

in

coo-perazione COn i poteri pubblici per il bene di tutta la

compagine

socia

l

e

in cui l'impresa trovasi inserita:

la

città,

la

regione, lo Stato.

L'avv. Agnelli ha rilevato poi che, poste in

situa-zioni analoghe

e

sotto la

spinta

di forze identiche,

l'ini-ziativa privata

e

quella pubblica devono

cercare

di

in-tendersi, di consultarsi reciprocamente, di cooperare,

superando

in

definitiva l'anacronismo di una

opposi-zione sistematica fra l

e

due sfere.

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