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PER LE NOZZE DOGLIOSI DAL MAS LIZZATI BELLUNO TIP. DELIBERALI E D I T. > 864. Digitized by Google

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(1)

PER LE NOZZE

DOGLIOSI DAL MAS LIZZATI

n

r

BELLUNO

TIP. DELIBERALI EDIT.

>864.

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(2)

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(3)

AL NOBILE SIGNORE

CO MOLANO DOGLIONI DAL MAS

Quando

udimmoche farestelietadiVostrenoz- ze con unaamabilesposa1‘onorevolissima Vostra famiglia,nacquetostoinnoituttiildesideriodifar pubblicounsegnodellasinceranostraesultanza.

Ma

poichéilsorriso dellapoetica inspirazione

foggegl’in-folio delleipoteche,cirivolgemmoalco-

mune

amicoavvocalo Doli,deBella,ilquale, plau- dendo dicuorepuregli alfeliceavvenimento, fu pronto adonarcipersì bellaoccasione questain- gegnosaversioned'unaleggenda diVittorio Hugo daluiintrapresaperincitamento avutodal Vostro

nobilezioilSig.Cavaliere;motivopercui speria-

mo

possa specialmente giungervi grata.

(4)

E

accompagnandovicoipiù fervidiatigurii di fcliciiàquestadimostrazione dellariconoscenza che

a Voi, nostro preposto,cilegaperlatantaamo- revolezza chesapeteall'esercizio deltasuperiorità associare,ciriprolestiamo

Belluno22Agosto4864.

di Voi,nobilesignore.

devotissimiobbligatissimi Piste

Locateli,!

Pajer PagasiCesa

Dal Fabra

Dogliosi

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(5)

MERIGUCCIO

VERSIONEDIEFRANCESE

(Li LEGENDE

DES SIÈCLES)

DI

VITTORIO HUGO

PER

FERDINANDO DOTT.

De'

BETTA

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(6)
(7)

UIERIGUCCIO

Carlomagno,ilpossenteImperatore Daliabarbapomposa,avea lespalle VolteallaSpagna

ecoll’ambasciaincore Gridava: »ohAoncisvalle,Roncisvalle!

Oh

Ganelonfellone,traditore!

»

CheilsuonipoteOrlandoinquellavalle Dellastrage,lamorteavea trovata Co’ suoi dodici pari e coll’armata.

Ai verdi boschi giàilvillandelmonte Colsuo canefedelfattoha ritorno;

Ha

giàbaciatalasuadonnainfronte,

E

cheto egravenelnatiosoggiorno

Ha

resegraziealciel;posciaallafonte Asterse l’arcodallapolve eilcorno;

DalduoloinveceilbuonreCarlo è oppresso,

E

ilsuocorsierdiSiriaètristeaneti’esso!

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(8)

(8) Ei piange

si.,l’Imperatore piange

Nell’amarezzaohimè!d’aver perduti Isuoidodiciparieunafalange De’ migliori guerrier,chemaiveduti

Non

aveastanchi

lamemorial’ange DelsuonipoteOrlando, e dei caduti, Deiqualiinonorate e senza fossa In quellelandesonrimaste Tossa.

Ed

ahipugnafatai!

— ma

delleSpagne Alvincitor,fraidurisuoipensieri, Quelche più coce,ondesospiraepiagne

È

che d’inni dischernoa’suoiguerrieri Tutte udransi echeggiar questemontagne,

Dove

livinseunsluoldipaltonieri,

E

chedisuadisfattaede’suoidanni Siparleràper più di seicento auni.

Peròprocede, edopotregiornate DeglialtiPireneigiungeallacima;

Guata pensosointorno,eunacitiate Lontan suun monteapparirvedeeiprima, Cintadi

mura

benfortificate,

Con

duetorriaogniporta,ctalch’estima Chilaosservacosi,chealmenotrenta Tutteastagnocoverteuepresenta.

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(9)

(9) Caditojeall’usanzasaracina

Grondanti ancordiresinaedipece.. .

Tremendo untorrlonsullacollina, Cheilpiù bellounpittorgiammainonfece, Co’merlisaldiapiombo,ove

cammina

Sempre unarcier,cuimai dormir nonlece

£

rosseguglieoveun diamantebrilla, Cheatreleghenon puòfisarpupilla!

Ilmareazzurro,sconfinato,asera Vieneabagnardellafortezzailpiede..

.

RistetteCarlo,ealducadiBaviera Sìdisse: »

Namo, uom

diconsiglioefede, Checittàèquellapressolariviera?

Unicasottoilcielchi lapossedè Davver puòdirla,edioche oggimisento Sitriste,hod’ondeinvece essercontento.. .

Si:setrelustriquirestardobbiamo Duci.,compagni,arcier,perSanDionigi, Leonimiei,prima chepresaabbiamo Quellacittà,non rivedremParigi.

»

Inciòudirtrasalivailvecchio N'amo,

E

: »Compratelaallor1 Senzaprodigi, Sire,quellacittàdifesa ètanto, Che niuno avràdiconquistarlailvauto.

(10)

(IO) Là dentrosonco'Bearnesisuoi

BenventimilaTurchiadoppiousbergo.. .

Egliè ben vero chealtrevoltenoi

Vincemmo;

or mostralafortunailtergo,

E

nonvalgonledonneivostrieroi, Lassi,ansiosiditranquilloalbergo,

Tal ch’iosonoilpiùvecchio eil

meno

stanco;

Io dalusingheabborroeparlofranco.

E

inoltrenonabbiam macchineedarmi.

Sire,

ma

incambiogentisfiduciate

E

cavallisfiniti:ètempo,parmi, Chevoipurfinalmenteriposiate;

Fora pazzia(non temod’ingannarmi) Quelle torriassalircosiafrecciate.

»

E ilrebenigno: »Duca,rispondea, Dellacittadeil

nome

iochiestoavea.»

«Perdonateall’etàseloscordai...

Ma

vogliatedinoipietàsentire;

Inostrilarior sospiriamoassai

Conquistarsemprevainonmaigioire.. .

Tanteprovincieabbiamovinteornai

Da

raddoppiarneilvostro impero,osire.

Dall'eccelselortorrialnostrodanno Gliassedialidivoisirideranno!

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(11)

(IO

Sicuroajutosemprealorsiadduce, Se uninsensatoaquelle

mura

attenti, Persotterranee viemulediluce, Che seavaronnelmassoimiscredenti

UnaaBordò,l’altraaBostanconduce, Elaterzaalt’Inferno!...»

A

questiaccenti Tranquillosorridendoilreriprese:

Duca,il

nome

iochiedeadiquelpaese!»

»È Narbona!»

»Narbona? oh quantoèbella!...;

E

avroliaaffò;perchèsulmiopassaggio

Non

ho veduta maisimiipulzella.

Che nonlefessid’unsorrisoomaggio,

E

mipungessiunditoallagonnella...»

Indiaunsirch’eralàd’attolignaggio:

Perdio,» sciamò,»conte,ilbuon duca

Namo

Sviendivecchiezza: ordunquevoiquibramo.

A

voi!prendete voiNarbona, oamico, ì

Ed

iovifascierò tuttoilpaese DiquafinMonpelliè

perchè, veldico, Voifigliosieteauncavaliercortese,

E

vostrozio,che stimo, eral’antico DiScelleabate

edivoistessohointese Incliteprove;ordunque, obelsignore, Allescale!all’assolto!»

»Imperatore!»

(12)

(12)

RisposeOtiondiMondidieri,»ormai

Ad

altrochealcongedoattoionon sono

Maglia, usbergo,celata,elmoportai tìiàtroppoalungo;orchiedounlettoebuono.

Soninfermo,holafebbreaddosso,edahi!

Un’ulceraallagamba

ilriccodono Inverità,nonfaperme, conchiudo:

È

piùd’un anno chenongiaccioignudo!

L’Imperator non mostròcruccioosdegno, Ma,cercatocolguardoUgond’Anglarte, Pro’contepalatin,feceglisegno:

E:

— »Ho

caro,disse,unfaustoannunzioa darle, Narbonaètua.

Tu

nesaraiben degno;

Non

haicheaconquistarla efiatua parte.»

<

Ugo

all'Imperatorfeceuninchino.

Poidisse: »Io,sire,invidioun contadino!

Gliè feliceilpoltrone

Ei via

pd

giorno

Grattaun pocolaterraorosa*obruna

Fornital’opra,quindifaritorno Al suocovile,non appena imbruna

IocheTrifon vinsi eGoffierihoilcorno.

Cheallospuntardell'albam’importuna

Irtodiferro,soleogelchevenga.

Non

hoallasellaunchiovo piùchetenga.

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(13)

(43)

Basta!assaitempogiàeh’èlamiasorte Corcarmitardoealzarmia’primialbori;

Pervoi,pe’vostrisfidarbotteemorte.. .

Date Narbonaaeroidi

me

migliori

» Ilre chinòsulsenleguancie smorte, Epensosiguatavansiisignori

Ma

Carlo a RiehìerdiNormandia

Sivolse,e: »

Tu

seid’altabaronia,»

Disse, »evalentesei,lovidio.. .

Non

vorrestùprenderunpo’Narbona?» L'altrorispose: »La mercèdiDio

Ho

giù,signore,unaducalcorona

-

Siffattaimpresanonadunpar mio,

Ma

persoldatidiventuraèbuona:

A

chidiNormandiapossiedeilsuolo, Basta,reCarlo,quelducatosolo!»

CarloalloraparlòdiGandalconte:

»TugiàatterrasliMalgironbrigante;

Quando

nascestiinrivaalmar,sulfronte L’audaciatisoffiòspirtogigante Eratuamadredibenchiarafonte,

tucedestiad alcun

uom

davante, Fuorchépertradimento; eancorpiùpura Uscival’ulrnatuadallasventura!

(14)

(14)

Rammenlerommi

finoall’oreestreme Delgaudiofiercheundil’hovistoinvolto Presso adunpian,'vesoliinmarcia insieme

A

un confuso

romor

porgendoascolto,

Scoprimmo

iTurchi...

Oh

tetimornon

preme Ed

ilperigliosemprehaibeneaccolto

Levaci,conte,orvia,doquesto impaccio, Prendi Narbona,ediobalitenfaccio!«

Sire,»disseilGoutese,»ediovorrei,

Essere,nFiandra,la natalmiaterra;

Ho

fame,sire,edhanno fameimici:

Abbiamo

fallauna ben dura guerra Per mezzoa luoghi indiavolati erei, Oveper cibone toccò sotterra Cercareisorci,epastofudigioja Divecchie scarpe masticarlecuoja.

E

poidavveroilvostrosoldiSpagna ITammicosilugubremenleadusto, Chesedaquestaesizialcampagna Ripatricròsiflorido c venusto, Credermi un

Moro

puòlamiacompagna.

Cheforsed'unamante hapresoilgusto...

Tuttol’órdiPipinoornonmialletta...

M’urgesaperquelchelaggiù m’aspettu!

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(15)

(»5)

Esepertotbisognaanchemideste L’orodiSalomon, non mi rimane Attrochedirvino:le

membra

hopeste,

E

tornoinFiandraovesimangiapane!»

«Buoni Fiamminghi,» disseCarlo,»aqueste Bocchebasta mangiarioh,

ma

chestrane Ideesonolemie:cercoilvalore, Cercoun

uom

dicittadiespugnatore

Ed

hoquite,miovecchioauge!da preda, EustachiodiNancy.Vienqua rimpetto!...

Narbona èdura!èben chetu laveda!

Trentatorri,trefossi,ispidoaspetto,

Un campo

adogniporta ... eparche creda

(

Lo

scordavaperdioI)darciadiletto Laggiùque’seicastelli digranito

Da

farricominciardopofinito.

SI:parche,vintalacittà,vendetta Minacciancorqueltorrioneinfido

Ma

tu l’aquilasei!»

»Sonlacutretta, Sire,ilpasseroioson

misalvoalnido!

Sonoalverde,elagenteilsoldoaspetta:

Niunpiù fariaroiunsolfendenteafido:

Civorrebbeunzecchino ogni pupilla Per cavar daqueglioccj»unascintilla!»

(16)

is'oL

(io)

«Goffamarmaglia!

Ma

sonstanco io stesso:

Ve’ilmio pugnodi'sangueancorvermiglio...

La guerra aspro mestieriS’odiaper esso Quel che primas’

amò —

parveilperiglio Colordirosaundi:parnegroadesso

Songliacciacchiche fanmutarconsiglio.

Ilreumaa’lombi, vienlagottaalpiede

£

partitoavoltor,pulcinsiriede.

Collazampapestavailsuolfremente Il buondestrierdelre,

come

intendesse.

Gaddo

diRossiglioncollasuagente Era11accanto

Fra lenubispesse Carlomagnoaluivenneesorridente:

»Lavirtùd’un

Romano

ateconcesse, Gaddo,ildestin, nèmaitufosti

domo; —

,

E

tuaquellacittà,buon gentiluomo!»

Gaddo

diRossigliondie'un guardobieco Allavecchiacorazzaarrugginita,

A

que’pochiescoratiche aveaseco, Allabandierasminuitasdruscita, Alsuocavallozoppicante e cieco,

E

tacque,eCarloancoraaseloinvila;

»Tu

pe.isi

come

unchiercoallaSorbona.. .

Tanto pensarperaccettarNarbona?»

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(17)

(17)

»Grazie,re,disseGaddo, »hoterre altronde

» Ecosituttiaduno ad unque’fieri Mentre ruggianodeltorrenteTonde;

Cosi

Samo

edAlberto cavalieri, Animenelperiglioognor giocoude

E

ArnaldodiBolanda, efinRuggieri Ilprò’ deiprodi,edancheUggierDanese,

Ed Eudo

redelBorgogoonpaese;

Rifiutartutti.Allorlatestaalzando,

E

qualchisdegnaognimolestoinciampo, Levandosiiuarcion,traendoilbrando, Chebalenò

come

sinistrolampo,

.

E

collosguardod’aquilaatterrando.

Tremendo

insuopallore,il

mulo

campo, Con asproaccento e piend’acrerampogna, Gridòf invittoImperator: «Vergogna!

O

Rolando,Olivier,voichecadeste InquestaohimèItroppofataicontrada, Voi chegigantinellazuffa avreste SatansfidatoeTinfernaimasnada, VoivivisiNarbonaprendereste

Ma

voieornonvenal,buonalaspada, L’alma chiusaavevateasensibassi

coniavateavaramenteipassi!

(18)

i

(18) Or

cercoinvanouncor.Voinell’avello

Dormile,fidimiei,sonno profondo:

Ah!sequifosteco! vostrofratello, Voivivi,noiconquisteremmoilmondo.

Chefar,granDio!solochepensi aquel!o, Chea compieremi restaio

mi

confondo,

Chè

daqueimortipassanoimieisguardi

A

questivivi,ohimè, che soncodardi!

Oraiononso

come

siportiun’onta

Iolagettoa’miei piedi

iononlavoglio

Ma

voi,baroni,checonalmapronta

Mi

seguistefinqui,mia curae orgoglio, Lorenesi eNormanni,equanticonta

Lo

sguardo miopiend’iraedicordoglio, Voi,marchesi,tedeschieborgognoni, Di Fiandra oPiccardia,franchiobretoni,

Lungi da me,daquesticampi, dove Lenegretrombe miesquillanminaccia, Tornatea’vostrilari,aglorienove

Viatutti,viadiqua:Carloviscaccia!

Piùnonvivoglio:aviverilealtrove, Dellefemminevostreinfralebraccia Lunghi;lunghianniindolcialmiriposi, Là,contenti,prudenti,infami e ascosi.. .

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(19)

(49) loresto,e soloassedieròNarbono

Iorestopiendigiojaedisperanza;

E

quandotuttiinsalvolapersona AvretenellanostrainclitaFranza, VincitordiSassoniaed’Aragona,

E

alfocolardellatiepida stanza Viscalderete ipiedi assiderati, I travagliscordandoeidipassati..

.

Sel'allegestarammentarviudrete.

Onde

giùil

mondo

empieste di terrore

E

chiederanno,dovedunqueavete Lasciato,oprodi,ilvostro Imperatore, Chinandogliocchiversolaparete, Fuggimmo,dite,ilgiorno dell'onore

E

l’alia’piècosiiltimorcihadato, Che non sappiamo ovel’abbiamlasciato.*

TaldiCarlodiFrancia,di

Lamagna

ImperatoreediRavennaEsarca,

La

gran voce tuonòsullamontagna,

E

giunse purialtuon cheinembi varca Entroiboschiaipastor.Perla campagna, CogliocchibassidavantialMonarca Stavanmestii baroni,eniunzittiva

Repenteunbelgarzondifilausciva.. .

(20)

ìfvC

(20)

E: »SunDionigiguardiilrediFrancia!» Disse.Aisecurofavellarsltrpia

Re

Carlo,eun guardoaquellavoltalancia,

E come

a SaulDavide,.gliapparia

Un

giovincellodalla roseaguancia, Dallecandideman,talche dappri*

Lo

eredeanquegliarmaliirtierubesti Uuadonzellaentromaschilivesti.

Gracile,dolce,confidenteegajo,

Senzastemmaepennacchioegliveniva,

E

virilgravitàsottoilsuosajo

A

un vergineifreddo riserbouniva.

»Che vuoi?»glichieseilre.»Tal qualvipajo, Iovichiedol’onor,chenrungradiva:

D’ esserioquel,se Dionon m’abbandona, Delqualdirassi:

EiconquistòNarbonal»

Cosiilfanciullointuonschiettoeleale Guardando ingenuamenteicircostanti.

ProntoilGaalcsealzòlafronteatale Favella,edesclamòvóltoa’suoifanti Ridendo:»Affé,cheilpiccolo rivale

È

Meriguccio!»

»Meriguccio,avanti!»

Allorcosil’imperatorriprese:

» li

nome

tuo su via facci palese.»

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