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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 04.12.2007 Apertura di seduta

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 04.12.2007 Apertura di seduta

Presidente

Incominciamo i lavori di questo Consiglio Comunale, sono presenti tutti i Consiglieri assegnati, ad eccezione dei Consiglieri Bussini – D'Auria e Mangano che non sono presenti. Il Consiglio quindi è legalmente costituito e ha i numeri per deliberare. Procediamo col punto n. 1 all’ordine del giorno avente Assessore oggetto: Informativa sulla questione Baslini.

Punto n. 1)

INFORMATIVA ASS. AMBIENTE IN MATERIA DI AREA BASLINI – (PROCEDIMENTO DI BONIFICA E PROTOCOLLO URBANISTICO) - Presidente

Per l’illustrazione da parte della Giunta diamo la parola all’Assessore Tura, dopodiché apriamo il dibattito. Le informative non sono disciplinate nel nostro Regolamento, per cui consentiremo degli interventi per ogni Consigliere, 10 minuti ai Capigruppo e 5 minuti agli altri Consiglieri, poi sarà terminato il punto all’ordine del giorno, salvo una replica da parte dell’Assessore. Prego Assessore.

Assessore Tura

Buona sera a tutti. Questa informativa è nata su una richiesta della Commissione Consiliare Territorio. Io mi rendo conto che comunque è anche abbastanza difficile riassumere una procedura così complessa e articolata come quella della bonifica Baslini. Ho cercato di farlo cercando di ottemperare alle esigenze della sintesi con quelle comunque della chiarezza, se non ci sono riuscita sono qui per dare ulteriori chiarimenti e comunque in ogni caso quello che non potrò chiarire in questa sede, perché magari c'è bisogno di supporto documentale che non ho qua con me, come sapete l’Ufficio Ambiente è aperto senza nessun tipo di problemi, per cui potete tranquillamente chiedere gli approfondimenti che ritenete più opportuni. Come da prassi che mi sembra un po' già consolidata, alla fine io procedo con la lettura

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della relazione, poi caso mai appunto vedremo di approfondire le singole questioni.

La bonifica dell’insediamento della Baslini inizia nell’aprile del 2001. La ditta, preso atto che il nuovo D.M. 471/1999 dava l’opportunità alle ditte di autodenunciare il possibile rischio di inquinamento, comunica al Comune la volontà di procedere ad un piano di caratterizzazione, in modo da verificare il livello di concentrazione degli inquinanti e valutare la loro accettabilità o la necessità di intervenire.

Il piano di caratterizzazione viene approvato l’11 dicembre 2001 dopo due conferenze di servizi con Provincia, ARPA e ASL, prevedendo 13 piezometri interni all’insediamento e 8 piezometri esterni. Il 9 settembre 2004, sulla base dei rilievi effettuati in attuazione del suddetto piano, Baslini presenta un progetto preliminare di bonifica. Le conferenze dei servizi convocate per l’esame del progetto mettono in evidenza la necessità di uno specifico progetto di messa in sicurezza e di emergenza, in quanto sono stati riscontrati numerosi superamenti dei limiti tabellari, con riguardo anche a sostanze cancerogene.

Tale progetto è stato presentato nella conferenza dell’11 febbraio 2005 ed è stato successivamente integrato, includendo anche la matrice acque sotterranee. Le operazioni di messa in sicurezza e di emergenza sono consistite nella rimozione del terreno contaminato di arsenico.

Impermeabilizzazione dei terreni contaminati da cavi e nichel, nella recinzione dei terreni contaminati da mercurio e piombo, la cui bonifica veniva rinviata all’intervento complessivo e all’emugimento delle acque di falda dal piezometro P6 posto sul confine sud dell’insediamento.

Tali operazioni sono iniziate nel giugno 2005 e sono terminate nel novembre dello stesso anno. Parallelamente è stato approvato il progetto preliminare di bonifica l’11 luglio 2005. A seguito di questo Baslini ha suddiviso il progetto definitivo in tre stralci per la matrice suolo e in un unico progetto per la matrice acqua. Il primo stralcio è stato presentato il 14 novembre 2005 ed è stato approvato dal Comune di Treviglio il 18 maggio 2006. Con l’approvazione del progetto è stato definito in 4.041.469 il valore della fidejussione che la Baslini era tenuta a presentare a garanzia della corretta esecuzione degli interventi di bonifica relativi al primo stralcio. Tale importo rappresentava il 50% del costo presunto relativo al progetto preliminare complessivo.

Le operazioni di bonifica avrebbero dovuto iniziare il primo dicembre 2006 e terminare non oltre il 1° settembre 2007. Il progetto però non avrebbe dovuto essere approvato dal Comune, perché praticamente nello stesso periodo il D.Lgs. 152 del 3 aprile, quindi praticamente poco

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prima, attribuiva tale competenza alle regioni, salvo la possibilità di loro diverse disposizioni di legge. Pertanto il progetto relativo al secondo stralcio per il suolo e il progetto relativo alla bonifica della falda, sono stati trasmessi alla Regione Lombardia.

Per quanto riguarda la falda il progetto includeva la rappresentazione delle concentrazioni di inquinanti riscontrate nei diversi piezometri, evidenziando il persistere del superamento della concentrazione dei limiti di molti inquinanti, tra cui l’arsenico e il tetracloroetilene da 20 a 40 metri di profondità. A questo riguardo ho fornito degli allegati e un allegato fatto da quattro tavole. Da qui la proposta di intensificare la barriera idraulica, posta sul confine sud dell’insediamento, fino a realizzare dieci pozzi (all. 2).

La conferenza dei servizi indetta dalla Regione per il 9 novembre 2006 ha dato parere favorevole al progetto del secondo stralcio per il suolo e al progetto per la bonifica della falda, confermando il sistema di monitoraggio indicato nella planimetria allegata (all. 3). Tuttavia avendo il Comune di Treviglio chiesto l’approfondimento della situazione della falda idrica sotterranea in modo da verificare l’estensione effettiva del -- --- di contaminazione, la Conferenza ha riconosciuto la necessità di istituire un tavolo tecnico con gli enti preposti alla tutela della salute e dell’ambiente, coordinato dall’ente responsabile del procedimento.

Con l’approvazione della L.R. 30 del 2006, quindi poche settimane dopo la Conferenza dei servizi tenuta in Regione, la Regione Lombardia ha trasferito nuovamente ai Comuni le funzioni relative agli interventi di bonifica dei siti inquinati, che ricadono nel territorio di un solo Comune.

Pertanto il coordinamento del tavolo tecnico per la bonifica della falda e l’approvazione del progetto relativo al terzo stralcio, erano di competenza del Comune nuovamente. Tuttavia l’approvazione del progetto per il secondo stralcio e per la bonifica della falda, restavano di competenza regionale, in quanto conseguenti ad un iter già avviato presso la Regione. Pertanto entrambi i progetti sono stati approvati dalla Regione con un decreto del 18 aprile 2007, dopo aver acquisito tutti i pareri della Provincia. Infatti il motivo per cui è intercorso parecchio tempo dalla Conferenza dei servizi che si era tenuta a novembre all’emanazione del Decreto Regionale, quindi cinque mesi e più, è dovuto proprio al fatto che la Regione aspettava di acquisire dei pareri della Provincia di Bergamo.

Con tale decreto inoltre è stata disposta la presentazione della garanzia finanziaria pari al 20% del quadro economico relativo agli interventi previsti per la bonifica della falda che prima non erano stati previsti in maniera distinta. È vero che il decreto regionale fissa anche un'altra

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fidejussione che però poi è risultata non applicabile, in quanto comunque l’importo che Baslini era tenuta a presentare per effetto del decreto comunale, era già il massimo che poteva essere chiesto, perché la normativa prevede fino al 50%.

Per cui questa ulteriore disposizione non è stata poi attuata, salvo il fatto che si faccia poi un conguaglio sulla base dei costi che verranno poi a essere definiti con una verifica ulteriore.

I lavori relativi al primo stralcio però non sono stati avviati nei tempi previsti. Tale dilazione è stata motivata da Baslini per la necessità sostenuta dai funzionari regionali che l’autorizzazione dei primo stralcio fatta dal Comune dovesse essere formalmente assentita dalla Regione, visto che il Comune non era l’ente competente all’approvazione, per effetto appunto di questa nuova disposizione normativa. Però in verità la Regione non si è mai espressa formalmente nemmeno nel senso di dover lei riadottare il procedimento. C'è stato questo periodo di incertezza in cui però nessun ente si è mai espresso formalmente.

Il 18 gennaio 2007 Baslini ha comunicato di aver cessato l’attività produttiva e commerciale dello stabilimento di Treviglio, assicurando di procedere alla realizzazione delle operazioni di bonifica, in conformità alla tempistica prevista. A seguito della persistente inattività della Baslini è stato intimato alla medesima di provvedere alla presentazione delle garanzie finanziarie a suo tempo stabilite e di dare avvio ai lavori.

Nonostante le ripetute assicurazioni scritte e verbali, Baslini ritardava ad ottemperare a causa della volontà di cedere l’area e conseguentemente di affidare i lavori ai nuovi proprietari.

Il 7 giugno 2007 si è tenuto un tavolo tecnico previsto nel Decreto Regionale per approfondire la situazione della falda. Le prescrizioni scaturite sono le seguenti:

- Attivare subito la barriera idraulica come previsto nel decreto regionale;

- Assicurare che il monitoraggio attraverso il pozzo PZ-8 avvenga ogni 15 giorni e i risultati vengano trasmessi al Comune, Provincia, Regione, ARPA e ASL. Il pozzo PZ-8 è il pozzo più vicino a un pozzo idropotabile che c'è in Comune di Treviglio verso il confine con Calvenzano. Per cui è chiaro che il PZ-8 aveva una rilevanza notevole, perché era un po' il pozzo sentinella rispetto a possibili contaminazioni che potevano verificarsi poi nel pozzo idropotabile.

- La terza prescrizione era presentare entro 30 giorni il piano di caratterizzazione per la matrice falda completo, con inclusa anche l’area esterna dello stabilimento.

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Pochi giorni dopo, il 12 giugno, si è tenuta la Conferenza dei servizi relativa al terzo lotto e del progetto per la bonifica del suolo, nell’ambito della quale gli enti coinvolti hanno espresso parere favorevole al progetto, con prescrizioni.

La ditta ha fatto nuovamente presente che era in via di conclusione l’accordo per la vendita dell’area e che pertanto riteneva opportuno che tutti gli adempimenti fossero assunti dai nuovi proprietari sin dalla fase iniziale, in modo da evitare il subentro ad azioni già cominciate. Tale richiesta non è stata accolta dal Comune che ha ribadito la necessità di dare il via ai lavori e di presentare le fidejussioni stabilite. Baslini ha quindi presentato un nuovo cronoprogramma dei lavori e le fidejussioni a suo tempo stabilite dal Comune e dalla Regione. (manca anche qua un articolo). Il contratto relativo a quest’ultimo tuttavia è risultato non conforme alle disposizioni regionali e pertanto è stato successivamente chiesto il loro adeguamento.

Il 13 luglio Baslini ha comunicato l’avvio dei lavori relativi alla costruzione della barriera idraulica. Tuttavia l’effettivo avvio dei lavori è avvenuto 15 giorni più tardi, ritardo rilevato e contestato dell’Ufficio Ambiente che poi si è attivato con la ditta per accelerare anche la realizzazione dei manufatti necessari all’emungimento dell’acqua dei piezometri esterni PZ-8 – A e B. I lavori relativi a questi ultimi verranno completati prima di natale. Il 6 agosto la Soc. ABITA che è quella che è subentrata a Baslini, ha comunicato di aver acquisito l’area dello stabilimento Baslini e di essere pertanto subentrata negli obblighi relativi all’esecuzione dei progetti definitivi di bonifica già approvati, fermo restando ogni responsabilità dei precedenti possessori per quanto riguarda l’area esterna all’insediamento.

La replica del Comune del 17 agosto ha messo in evidenza che i progetti approvati potranno dirsi definitivi solo dopo il positivo riscontro dell’efficacia degli interventi realizzati, certificato dalla Provincia previa relazione dell’ARPA. Inoltre è stato fatto presente che il progetto per la bonifica della falda, rinviava al tavolo tecnico l’ulteriore approfondimento ed i relativi interventi. Per cui a maggior ragione il progetto approvato in Regione non poteva essere considerato un progetto definitivo. Gli accordi fra ABITA e Baslini comunque hanno mantenuto in capo a quest’ultima gli obblighi relativi alle aree esterne dell’insediamento industriale. Pertanto Baslini ha continuato ad essere titolare del piano di caratterizzazione della falda.

La Conferenza dei servizi per esaminare quest’ultimo, con la proposta relativa ai nuovi piezometri, allegato 4, si è tenuta il 25 settembre. La Consulta per l’ambiente ha esaminato il suddetto piano e ha discusso le criticità riscontrate con il Dott. Gritti, consulente incaricato dal Comune

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per l’esame dei progetti di bonifica. Il Dott. Gritti ha convenuto sulle carenze presenti nel Piano di caratterizzazione, ma ha fatto presente l’opportunità di colmare le stesse con prescrizioni da assumere in sede di Conferenza, in modo da evitare il rinvio del piano ad un’approvazione successiva.

Il parere consultivo della Consulta – allegato 5 – confermava la richiesta di respingere il piano e di chiedere la sua integrazione entro due settimane. Tale parere è stato inviato al Comune via mail il 25 settembre, lo stesso giorno in cui si è tenuta la conferenza. I pareri di Provincia e ARPA, anticipati via fax o pervenuti durante la Conferenza, erano favorevoli all’approvazione del piano, pur dettando numerose prescrizioni. La conferenza pertanto si è chiusa approvando il piano, ma integrandolo con numerose prescrizioni, tra cui quella di aggiungere due nuovi piezometri nell’area sud-sud-est, come indicato nella planimetria allegata (all. 6).

Attualmente la situazione è la seguente, la barriera idraulica posta sul confine a sud dell’insediamento è stata quasi completamente realizzata e la sua attivazione avverrà entro poche settimane; i manufatti contenenti amianto sono stati smantellati e si procederà a breve alla demolizione di fabbricati. I nuovi piezometri previsti dal piano di caratterizzazione sono stati realizzati, con l’esclusione del PZ-15, perché nel sottosuolo vi sono i servizi a rete. Sentita la Provincia, la realizzazione di tali piezometri potrebbe essere differita, in modo da localizzarli sulla base dei dati che verranno rilevati con gli altri piezometri. Con l’Ufficio Ambiente però si è convenuto di chiedere alla Baslini la realizzazione del piezometro 15 più a sud.

Indubbiamente la migliore garanzia per la regolare e tempestiva realizzazione dei lavori di bonifica è costituita dalla volontà dei nuovi proprietari di procedere alla realizzazione del nuovo complesso edilizio.

Tale aspettativa però non riguarda direttamente Baslini. Pertanto è di assoluta importanza che i due procedimenti non vengano tenuti distinti e che l’avvio dei lavori edilizi per la realizzazione del nuovo complesso residenziale e commerciale, venga subordinato al completamento di tutti i lavori di bonifica.

Presidente

Grazie Assessore. Procediamo con l’intervento della Giunta con l’Assessore Simonetti. Prego Assessore.

Assessore Simonetti

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Sì grazie Presidente. Sull’area dell’ex Azienda Baslini, il tema forse dominante è stato credo in questo programma integrato di intervento il tema collegato agli aspetti ambientali, dovuto alle caratteristiche che ha illustrato la mia collega Tura di inquinamento del sottosuolo. Tuttavia il programma integrato di intervento presentato, è un programma integrato di intervento di notevoli dimensioni. È un programma integrato di intervento di 240.000 mc. che costruisce un pezzo di città nella zona ovest di Treviglio, in una posizione strategica tra le due stazioni, tra Treviglio ovest e Treviglio centro, con insediamenti anche di dimensione rilevante. È quindi un progetto di grande rilevanza che probabilmente assorbirà una parte consistente del mercato immobiliare dei prossimi anni e che è destinata quindi un po' ad asciugare una domanda di trasformazione edilizia che diversamente si sarebbe orientata verso altre zone. Quindi è un progetto di rilevanza urbanistica molto consistente. Anche perché in questa zona privilegiata probabilmente tenderà ad essere appetibile da una fascia di popolazione che nei prossimi anni sarà facilmente collegata col sistema ferroviaria, sia a Milano soprattutto, ma anche a Bergamo.

Però è un programma integrato di intervento già approvato, convenzionato nel maggio del 2007 e che ha quindi dei vincoli molto definiti. Ha una convenzione che ne stabilisce ripartizione, misure e oneri e onori e che per disposto normativo non può essere modificata, salvo le piccole parti che la legge ammette come modificazione a un programma integrato di intervento, cioè bisogna salvaguardare la sostanza dell’aspetto morfologico e tipologico dell’intervento.

Ora, come approccio rispetto a questi tipi di operazioni noi abbiamo dichiarato da subito che i diritti acquisiti vengono riconosciuti e che quindi laddove c'è un intervento legittimamente assentito, pur avendo io alcune riserve su alcuni aspetti planivolumetrici dimensionali, ma legittimamente assentito, questa Amministrazione non metterà in dubbio tutto ciò che è legittimamente assentito. Rimangono gli aspetti dell’attuazione che però non sono secondari, cioè vuol dire i modi attraverso cui questo intervento complesso si attua e in particolare la convenzione prevede l’opportunità che l’Amministrazione richieda una rivisitazione delle parti relative agli spazi pubblici. Prendo l’articolo di convenzione che vi richiamo brevemente, perché è molto chiaro.

“Facoltà del Comune di Treviglio – art. 16. Il Comune di Treviglio entro 30 giorni dalla stipula della presente convenzione avrà facoltà di richiedere modifiche al programma integrato di intervento per meglio valorizzare gli interventi di interesse pubblico - quindi per meglio valorizzare gli interventi di interesse pubblico – quali a puro titolo esemplificativo, la sede universitaria, la sala polifunzionale, nel rispetto di quanto indicato nel precedente art. 15.3”.

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Cosa recita l’art. 15.3? recita: “Le possibilità di modificazione che la legge regionale ammette per i programmi integrati di intervento”. Cioè si possono introdurre modificazioni nelle caratteristiche volumetriche e tipologiche degli edifici stessi, a condizione che non risultino alterate le caratteristiche morfologiche di impostazione nel programma indicate nella tavola C6 del planivolumetrico. Questa frase è una frase un po' duplice perché si possono introdurre modifiche volumetriche tipologiche a condizione di non alterare l’impostazione planivolumetrica. Allora una modifica volumetrica che non altera l’impostazione planivolumetrica è una convenzione tutta italiana, nel senso che io credo che vada interpretata nel buon senso. Nel senso che occorre che l’Amministrazione espliciti i suoi obiettivi per le aree pubbliche e questi obiettivi per le aree pubbliche, qualora sufficientemente motivati, possono portare limitatamente a quelle parti, quelle modificazioni planivolumetriche che sono coerenti con la natura di massima dello strumento. Non intendiamo quindi il senso degli allineamenti, dei rettifili che invece la legge assegna ai piani particolareggiati e il programma integrato di intervento è un piano particolareggiato.

L’Amministrazione ha esercitato questa opzione, nel senso che la convenzione è stata sottoscritta il 30 maggio del 2007, entro il mese di giugno è stata inviata alla proprietà una lettera in cui si richiedeva di avvalersi della facoltà prevista dall’art. 16. Questa lettera, essendo subentrata una nuova proprietà, è stata rinnovata a settembre del 2007 e la scadenza del termine è quindi il marzo del 2008. Allora entro questo termine l’Amministrazione ribadisco deve richiedere modifiche al programma integrato di intervento, quindi richiedere modifiche non significa rielaborare il programma integrato di intervento. Però la convenzione ha un margine anche qui non facile, perché l’Amministrazione deve richiedere modifiche, ma entro sei mesi le parti dovranno, di comune accordo, definire e approvare le modifiche. Quindi modifiche a uno strumento di questa dimensione, l’Amministrazione può nei sei mesi richiederle, ma poi bisogna trovare l’accordo con le parti.

Ora bisogna che le parti entro i sei mesi addivengano a un accordo.

Anche qui cosa vuol dire? Che unilateralmente di fronte a richieste all’Amministrazione, se la proprietà non acconsente queste variazioni, allora queste richieste sono nulle? La lettura letterale, scusatemi la cacofonia, sembrerebbe dire così, perché in caso di mancato accordo tra le parti entro i sei mesi previsti, il P.I.I. avrà attuazione in forza della presente convenzione. È un po' un paradosso però che vuol dire che se l’Amministrazione elabora delle richieste motivate e sensate nell’ambito dell’equilibrio della convenzione e la proprietà non le avvalla, la proprietà dice va bene, hai espresso i tuoi obiettivi, però io vado avanti lo stesso. Ecco. io credo che questo non possa essere.

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Per questa ragione l’Ufficio di Piano che sta elaborando il P.G.T. ha avuto mandato di approfondire i temi legati agli aspetti progettuali di massima del programma integrato di intervento per cercare, prima del termine stabilito, di esplicitare meglio quali sono gli obiettivi e le finalità pubbliche dell’Amministrazione.

Allora brevemente, il programma integrato di intervento convoglia le risorse pubbliche del programma integrato, gli oneri urbanizzativi e la monetizzazione di aree a standard, perché sono reperite meno aree a standard di quello che la legge prevede, convoglia questi oneri e queste risorse avuta la monetizzazione in parte rilevante sulla realizzazione della struttura universitaria e la realizzazione di un auditorium che è legato alla struttura universitaria, ma individuato in posizione esterna.

Dopodiché vi sono gli interventi viabilistici, vi è la realizzazione del verde pubblico, tutt’altro che opere secondarie.

Ecco, fatti salvo gli aspetti viabilistici, l’elemento su cui si sta effettuando un approfondimento è il dimensionamento della struttura universitaria prevista, che è chiaramente individuata nella convenzione, è chiaramente individuata sia come progetto sostanzialmente preliminare, ma anche come spazi quindi per la facoltà di economia, 90 studenti anno con tre indirizzi di laurea, dal secondo anno di corso, con complessive 12 aule, oltre a un’aula studio e a una Biblioteca a scaffale con sala lettura, agli uffici di Segreteria – Preside e sala professori e gli spazi comuni. Allora l’università è già individuata in questo progetto, l’approfondimento che si sta facendo è relativo alle modalità, all’effettiva necessità di questo spazio e al raccordo anche con la sala dell’auditorium, perché sono individuate in posizione separata, ma strutture pubbliche non sono solo università. C'è un quartiere molto importante di 240.000 mc., vogliono dire indicativamente 2.000 abitanti, 2.000 abitanti che se per la zona del Bollone di 120.000 mc. abbiamo pensato che sarà da mettere in cantiere un’operazione magari non solo pubblico, ma in rapporto pubblico-privato, per un’erogazione di servizi all’infanzia, tanto più in questa zona. Vuol dire che forse ci possono essere anche temi connessi alla polizia locale o comunque a strutture pubbliche più di quartiere che di livello sovralocale.

Allora l’approfondimento che l’Ufficio di Piano sta svolgendo in questo periodo è legato a questi aspetti, quindi al definire l’effettiva necessità e modalità di realizzazione di questa struttura pubblica sovracomunale, ma anche definire le strutture pubbliche che credo debbano trovare localizzazione all'interno degli spazi che sono previsti a questo punto tutti privati, ma forse se tutti i privati non contribuiscono a realizzare una parte di quartiere vitale.

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Un altro aspetto che però non può essere messo come condizione vincolante, ma legato a un dialogo con l’operatore e quindi qui solo a titolo informativo viene portato, ma è un tema su cui le maglie della convenzione non lasciano spazio, però questo non vuol dire che non si possa trovare un qualche accordo, sarebbe opportuno che un intervento di questo genere avesse comunque anche una quota perlomeno di edilizia convenzionata. Sarebbe opportuno che ci fosse un rapporto, stante la zona di privilegio, di accessibilità che immaginiamo legata a una fascia possibilmente medio-alta, che ci fosse comunque anche una quota che tende a calmierare quella zona e anche a mischiare un attimo le condizioni di abitazione e di vita. Questo però non essendo previsto nella convenzione originaria è un aspetto su cui l’Amministrazione sostanzialmente non ha potere se non quello di interlocuzione o di interposizione dei buoni uffici, come si suol dire.

Per il resto la convenzione dà degli step molto stretti, molto stringenti, nel senso che una volta definito questo eventuale accordo con l’operatore privato, l’Amministrazione ha 12 mesi di tempo per sciogliere la riserva circa la realizzazione dell’auditorium, della struttura pubblica che è prevista in quattro milioni di Euro di intervento, però non tutti a carico dell’operazione, in parte realizzati a scomputo oneri, in parte a scomputo monetizzazioni, con un milione di Euro di contributo aggiuntivo dell’operatore e con 838.000 Euro mezzi di bilancio dell’Amministrazione. Questo lo prevede la convenzione. Credo che sia anche un po' gravoso per l’Amministrazione, però l’Amministrazione ha 12 mesi dalla stipula della convenzione, fatto salvo la proroga di sei mesi dovuta alla richiesta di approfondimento che è stata fatta.

Il progetto di questa sala sarà eventualmente confermato dall’Amministrazione e qualora lo fosse sarà redatto da tecnici indicati dall’Amministrazione Comunale, sentita la Soc. Baslini entro mesi 12 dalla sottoscrizione, quindi entro mesi 12 dalla scadenza del marzo o comunque dell’accordo trovato.

Per quanto attiene alla realizzazione della sede universitaria, Baslini S.p.A. si impegna a presentare il progetto definitivo entro mesi 6 dalla data della stipula della presente convenzione, ovvero dalla data degli ulteriori sei mesi trascorsi con la richiesta di messa in mora e nei tre mesi successivi all’approvazione a presentare il progetto esecutivo e a realizzare l’edificio nei termini previsti dal permesso di costruire. Quindi qualora questa rivisitazione confermasse queste strutture, c'è un impegno da parte dell’operatore privato molto stringente in convenzione a sviluppare la progettazione in tempi rapidi e arrivare a una realizzazione in tempi legati alla validità del permesso di costruire che come voi sapete per legge sono tre anni.

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Questo vuol dire che una volta sciolto questo nodo, fra l'altro la localizzazione di queste strutture pubbliche è sui primi dei quattro lotti di urbanizzazione, che è quello che dal punto di vista della bonifica ha meno problemi, che è la parte verso la zona urbana, una volta sciolto questo nodo, questa è la prima parte che l’operatore è tenuto a sviluppare. Credo che sia un tema molto delicato, io purtroppo qui ora non posso portare le risultanze di un approfondimento tecnico-politico che l’Amministrazione sta facendo in questo momento attraverso l’Ufficio di Piano, nella valutazione appunto dell’opportunità delle modalità di queste strutture. Vi posso solo dire che questo approfondimento si sta svolgendo nei tempi previsti e che noi abbiamo come obiettivo, prima della scadenza del termine, di definire la volontà specifica dell’Amministrazione in merito a queste strutture, in modo da poter arrivare a un accordo o comunque a un dialogo con l’operatore privato avendo chiara l’istanza che l’Amministrazione pone a questo intervento. Grazie.

Presidente

Grazie Assessore. Invito i Consiglieri a iscriversi per i loro interventi o per le richieste di chiarimento nei termini e nei tempi che prima vi dicevo. Ha chiesto di intervenire la Consigliera Siliprandi, ne ha facoltà.

Consigliera Siliprandi

Grazie Presidente. Questa sera ci viene presentato sia il procedimento di bonifica che il progetto urbanistico. Io faccio prima delle osservazioni e poi farò delle domande. Ritengo che sia assolutamente prematuro presentare un progetto che poi è un progetto come diceva l’Assessore importante, quando abbiamo un discorso assolutamente incompleto sulla parte bonifica. Un discorso assolutamente incompleto e lo sappiamo tutti e ci ha elencato le varie motivazioni l’Assessore Tura, però non è entrato nel merito del fatto che io trovo molto importante, che ci manca comunque una componente essenziale che è il consulente, il Dott. Gritti, che tutti noi sappiamo ha avuto la revoca del mandato e tra l'altro questa poi la formulo anche come domanda, vorrei anche capire se si ha intenzione o se si è già provveduto alla nomina di un altro consulente, quindi è chiaro che abbiamo un iter per quanto riguarda la bonifica assolutamente incompleto.

Quindi trovo assolutamente prematuro, anche se importante, presentare un progetto. Progetto che l’Assessore ritiene sia di grande rilevanza e io concordo e assolutamente d'accordo siamo sul discorso università, tra l'altro l’Assessore parla di un’eventuale edilizia convenzionata che

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potrebbe essere anche indirizzata agli studenti, non dico un campus, ma qualcosa del genere. Però lo ritengo, come dicevo prima, un discorso prematuro.

Per quanto riguarda la bonifica, io ho qualche domanda da fare all’Assessore Tura. Prima parlava di sostanze cancerogene, suppongo che Lei si riferisca innanzitutto all’amianto, al piombo, sappiamo che l’arsenico non è cancerogeno, vorrei sapere da Lei se ci sono altre sostanze cancerogene. Avevo anche delle altre domande che probabilmente ho perso strada facendo, ma eventualmente poi mi riservo di fare dopo. Credo che le due domande più importanti comunque siano soprattutto quelle del consulente, cosa pensate di fare e se il Comune comunque al di là del fatto che poi voi dite va be’ la Regione o non la Regione, comunque sia noi siamo qua e vorrei avere la garanzia che il Comune assuma tutte le garanzie e segua davvero questi lavori di bonifica in maniera completa e in maniera celere. Poi eventualmente mi riservo dopo, se il Presidente mi dà ancora la parola.

Grazie.

Presidente

Il Consigliere Guzzetti ha chiesto di intervenire, ne ha facoltà.

Consigliere Guzzetti

Grazie. Ho qualche domanda da fare all’Assessore Tura. Prima di analizzare dal nostro punto di vista, prima di analizzare il progetto urbano che poi andremo anche noi ad analizzare e quindi faremo le nostre valutazioni, però penso che sia importante prima stabilire, analizzare, fare la situazione sulla bonifica in corso e quindi io ho due o tre domande da fare all’Assessore. La prima è questa: ho letto la documentazione e ho visto che comunque sono coinvolti nella bonifica diversi Comuni dell’area sud – Casirate – Calvenzano – Arzago, addirittura anche la Provincia di Crema, considerando la pendenza del territorio. Non ho capito bene se questo progetto di bonifica li coinvolge oppure no. Questa è la prima domanda. La seconda è quella che riguarda le falde oppure unità idrologiche, non so se è corretto dire falde o unità idrologiche; leggendo la documentazione addirittura si parla di tre unità idrogeologiche o tre falde che siano, questa bonifica riguarda la prima falda o la prima unità, oppure non so, sta continuando e c'è in previsione l’approfondimento anche per le altre due o tre? E l’ultima domanda è che ho visto appunto il parere negativo della Consulta per l’ambiente, che però a quanto pare è arrivato lo stesso giorno della conferenza dei servizi e quindi in sostanza non è stato tenuto conto del parere negativo della Consulta dell’ambiente. La

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Conferenza si è chiusa approvando il piano, però con alcune prescrizioni. Volevo chiedere se la Consulta per l’ambiente è stata risentita o ha analizzato praticamente l’approvazione del piano da parte della Conferenza dei servizi e che cosa ne ha concluso. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Zoccoli. Ne ha facoltà.

Consigliere Zoccoli

Sì, grazie Presidente. Prima di entrare nel merito devo fare un apprezzamento agli Assessori che sono intervenuti perché credo che questa materia sia una materia importante non solo per il Consiglio Comunale, ma credo anche per dare un’informazione ai cittadini di Treviglio rispetto a quest'area che dovrà essere urbanizzata e bonificata rispetto alla produzione che ha avuto nel passato. Io sono stato uno di quelli insieme ad altri che ha insistito perché questo argomento ritornasse in Consiglio Comunale, perché appunto credo che facendo un po' il punto rispetto alla situazione sia importante. Credo che le cose che sono state dette hanno evidenziato tutta una serie di problematiche ancora abbastanza aperte.

Io partirei molto velocemente, perché il tempo è poco, nel fare un ragionamento di questo tipo. Io credo che con la Conferenza dei servizi si sia chiuso tutto un iter per quanto riguarda la bonifica, perché lì, se ho letto bene e se ho compreso, ci sono tutta una serie di pareri, della Regione, della Provincia, del Comune, dell’ARPA, dell’ASL e si è concluso in sostanza un percorso che la legge prescrive. Però noi abbiamo due problemi se ho capito bene, uno che riguarda la società e riguarda l’area interna e di conseguenza questo è a carico della società che è subentrata alla Baslini della bonifica. L’altro invece è quello dell’area esterna, che è fuori dal perimetro dell’Azienda e di conseguenza questa riguarda la Regione, se ho intuito bene, perché sono due cose diverse.

La terza cosa che volevo sottolineare è questa che è un po' il punto della situazione. Tutti questi piezometri, tutti questi pozzi in sostanza noi ci troveremo che emungeranno una grossa quantità di acqua. Se non ho capito male l’altra volta nella riunione della Commissione, in pratica si diceva che noi emungeremo dal nostro sottosuolo circa un milione di litri di acqua al giorno. Ora la cifra è grossa e non si sa per quanto tempo, se è un anno, se sono due, se sono tre. C'è un periodo praticamente di incertezza rispetto a questo percorso. Allora io credo

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che questo sia un po' il punto nodale rispetto agli altri importantissimi da tenere in considerazione rispetto a questo progetto di bonifica, perché non è ininfluente un milione di litri d’acqua al giorno e per tanti giorni, per tanti mesi, per non so quanti anni.

Perciò io credo che vada un po' specificato in questo Consiglio, ma anche alla popolazione questo ragionamento, perché nel nostro territorio ci sono dei periodi alterni rispetto all’approvvigionamento idrico; ci sono molte aziende sul nostro territorio che utilizzano una certa quantità di acqua e io credo che questo dato debba essere tenuto in considerazione.

L’altro punto legato a questo è che questa quantità di acqua che verrebbe emunta, praticamente viene convogliata nella roggia e qui vedere tutta questa quantità che contiene questo materiale che è arsenico ed altri, che quantità ci sarà nell’acqua. Certo ci sarà una diluizione, però bisognerà vedere di tenere monitorato sul problema dell’agricoltura più a valle, che tipo di effetto avrà questo, perché appunto c'è questo problema da tenere in considerazione. Questi due aspetti aggiuntivi a quello che ci ha detto, secondo me sono importanti da tenere in considerazione. Volevo capire se questo è un problema nostro con la Regione e di conseguenza la Società che è subentrata alla Baslini, oppure è la Baslini ancora che deve tenere un rapporto con il Comune rispetto a questo problema, è lei, oppure la Baslini non c’entra più e noi dobbiamo avere un rapporto tra il Comune e la Regione.

L’altro punto che è importante secondo me è questo, nella Sua lettera non l'ho trovato, ma non è questo il problema, è che la Baslini è proprietaria anche di un'altra area, l’area del Roccolo. L’altra volta per dare un’informazione, si era già fatto quando è venuto questo P.I.I. in Consiglio Comunale con la sua discussione, di dire che in sostanza nel percorso della bonifica anche quell’area lì si sarebbe dovuta tenere in considerazione. L’emendamento portato è stato bocciato dall’allora Maggioranza. Però successivamente dopo la discussione che c'è stata in Consiglio Comunale e l’emendamento proposto dalla Minoranza, è subentrata una lettera della Baslini, della proprietà, che dice che lei...

non so se Lei l'ha letta Assessore, magari vi do copia se vuole, che praticamente lei è intenzionata a fare degli accertamenti e poi successivamente magari dare quest'area al Comune, se ho intuito bene nella lettera.

Perciò si tratta di capire anche qui, con la Baslini, di trovare un percorso di definizione di questa area che è l’area del Roccolo, dove in sostanza lei l'ha utilizzata per degli scarichi industriali che loro facevano delle pulizie, oppure ha portato lì tutta una serie di fanghi, di cose in

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sostanza nocive. Ecco, si tratta appunto di tenere in considerazione anche questo argomento dentro a questo ragionamento di bonifica, in questo progetto di bonifica, perché appunto quell’area lì è un’area importante che ha avuto la sua storia e ha a mio modo di vedere le sue criticità. Però c'è questo impegno della proprietà dove c'è una lettera mandata penso al Comune, agli Uffici, dove si impegna in questi ragionamenti.

L’altra cosa, e qui purtroppo devo andare veloce, riguarda il progetto. Io qui la domanda che ho intuito è questa: la Baslini ha venduto l’area a una nuova società e di conseguenza, se ho capito bene, questa nuova società assume in toto il progetto presentato in Consiglio Comunale nella passata Amministrazione. Resta fuori, come diceva l’Assessore, tutta una parte che riguarda gli spazi pubblici e gli standard. Ora io credo che questo qui sia un ragionamento abbastanza complesso, nel senso che lì così si va a costruire tra virgolette anche con una certa dimensione un progetto urbanistico che secondo me nascerà un nuovo quartiere di Treviglio, per la dimensione dato che si parla di 2.000 – 3.000 abitanti rispetto anche a come verrà costruito in sostanza. E allora gli spazi pubblici io credo che siano importantissimi. Tenuto in considerazione anche un altro fatto, che c'è credo in itinere un altro progetto di P.I.I. che è la SAI Triade, che è sempre grosso modo in quell’area lì... no, è la SAI Triade il discorso, esatto. L’ex SAI Triade per l’esattezza e lì siamo vicini, perciò rimane il problema del traffico, abbiamo problemi di parcheggi e abbiamo problemi anche in questa dimensione e lo diceva anche Lei, di sviluppo della città, di trovare anche delle aree edilizia economica e popolare.

Allora io qui glielo dico perché è giusto che ci rinfreschiamo un po' la memoria, perché le cose che io ho detto sono un po' degli argomenti o degli...

CAMBIO CASSETTA

... questi ed altri per la verità, perché erano molto consistenti, devono essere tenuti in considerazione se si modifica o si fa un ragionamento che in quell’area lì non si deve considerare più l’auditorium, più l’università, perché appunto se c'è da fare un ragionamento, si deve intervenire creando o lasciando lì degli spazi pubblici, limitando al minimo il pagamento degli standard, perché appunto in quell’area lì se viene su un quartiere di circa 2.000-3.000 persone, tutti gli spazi lì sono importanti. Tenendo presente anche il futuro sviluppo che avrà quell’area lì con l’altro intervento sulla città.

Perciò io credo che noi dovremmo, io personalmente e principalmente agli argomenti e all’osservazione che ho proposto l’altra volta sia di

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intervento sugli spazi pubblici, credo che siano importanti e credo che andrà fatto un ragionamento più complessivo e non limitarsi dal mio punto di vista solo al ragionamento. Ecco, se è importante questa sera questo ragionamento, ma però anche metterlo in prospettiva dell’integrazione del nuovo sviluppo dell’altro Piano Integrato d'Intervento. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. È quasi stato nei tempi. È iscritto a parlare il Consigliere Minuti, ne ha facoltà.

Consigliere Minuti

Anch'io apprezzo le informative, le relazioni che sono state date sul duplice aspetto ambientale ed urbanistico di questa che è la operazione edilizia più importante che riguardi il territorio di Treviglio credo nella sua storia. Non esiste un intervento edilizio circoscritto in un’area di questa dimensione così rilevante, sia dal punto di vista quantitativo, i volumi, sia per le prospettive qualitative di ciò che lì si vuole insediare, sia per l’operazione di bonifica.

Dalle relazioni però, che apprezzo, credo che rilevi come le due questioni marcino troppo separatamente. Da un lato c'è la relazione sugli interventi ambientali e di bonifica che registrano qualche difficoltà oggettiva, il passaggio di competenze dal Comune alla Regione e viceversa e di nuovo le cose ripristinate come erano; il sopraggiunto rilievo di accertamenti e di cose che non si pensava ci fossero, cambio di proprietà e così via. Dall’altro lato la relazione urbanistica dice: eh sai, c'è una data storica che è la firma della convenzione, dopo un certo termine possiamo fare le nostre proposte, se però le proposte non vengono accolte, la controparte può procedere alla progettazione esecutiva; certo noi dobbiamo sciogliere le nostre riserve dicendo qual è lo standard qualitativo che noi vorremmo.

Io ritengo che mancava una terza relazione perché noi si potesse avere un quadro delle problematiche e potessimo con un orientamento del Consiglio esprimere un nostro orientamento di governo di quella porzione del territorio e la terza relazione doveva essere l’Assessore Stucchi e doveva essere una relazione che l’assessora Stucchi doveva fare di concerto con l’Assessore ai Lavori Pubblici, poiché è il primo ragionamento da fare perché io ritengo che le questioni della bonifica sono rilevantissime, però sono anche in buone mani. Tutti quegli enti lì che sono deputati a bonificare, alla fine si assicureranno che la bonifica avvenga nel modo migliore, secondo il risultato migliore.

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Credo che la questione di fondo è quella che a fronte di una operazione edilizia derogatoria dello strumento urbanistico, che prevede che lì si localizzino degli standard anche qualitativi, magari anche standard non strettamente comunali, ma sovracomunali, a fronte di un potenziale gettito-introito per il Comune che può andare da 15 a 20 milioni di Euro di oneri urbanizzativi, che potrebbero consentire di realizzare l’intero tronco della tangenziale sud e rendere funzionale la tangenziale ovest con la tangenziale sud e risolvere il problema del traffico di viale Piave, viale Monte Grappa, viale Buonarroti e viale Ortigara, a mio avviso una discussione serena del Consiglio potrebbe portare a dire: ma l’università è meno prioritaria della tangenziale sud-ovest di Treviglio, la città con l’intervento Baslini – SAI Triade ed altri e con l’entrata a regime del raddoppio della ferrovia, va verso la saturazione di quell’area, non si respira più, non si circola più, introito gli oneri urbanizzativi e faccio la tangenziale sud ed ovest integrate tra di loro.

Quando poi si parla dell’auditorium, a me viene da non essere d'accordo, voglio dire c'è l’auditorium della SAME usato un giorno al mese e lo si usi una volta al giorno. Ci sono degli spazi che sono permanentemente vuoti o non utilizzati o sotto-utilizzati. La Città di Treviglio non credo che nella considerazione comune abbia come priorità quella di una struttura di questo genere. Certo che si sposa con l’università, ma tocca al Comune di Treviglio fare l’università a Treviglio? Però non voglio qui fare il discorso sull’università, sono ragionamenti che sono stati ereditati da una convenzione che c’era e che è molto problematico mettere in discussione. Ma è proprio questa problematicità che io mi permetto non dico di contestare, ma di dire che la si gestisce con eccessivi limiti, eccessive prudenze e cioè questo approccio di faccio le mie proposte, però sulla base di ciò che è previsto dalla convenzione e poi mi rassegno che se la parte mi dice di no, devo fare soltanto quegli altri passi e così via.

Mi sembra contenere l’azione di governo, l’azione amministrativa a livello puramente burocratico e la forza politica, e l’orientamento politico? Voglio dire, stiamo ragionando della occupazione, ripeto, di una parte rilevante del nostro territorio e quindi la discussione fondamentale a mio avviso dovrebbe essere quella di quali standard devono andare lì e se sono quelli giusti basta ragionare e convincerci e può darsi che a seguito di un ragionamento e comunque di fronte al fatto che l’Assessore rassicura, state tranquilli che anche le altre opere hanno la loro corsia per essere realizzate, parliamo di opere di 10 – 15 – 20 milioni di Euro, non parliamo di 500.000 Euro. E allora dico va bene, si realizzino quegli standard, ma però una scelta credo che vada

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fatta, atteso che la convenzione sotto questo profilo ha una certa flessibilità.

C'è un'altra questione però, anzi due questioni, una è quella della qualità urbana che ne esce.

Io non parlo della qualità che deriva dalla connessione tra questo intervento di 230.000 mc., quindi di 2.000 potenziali abitanti, con il contesto, quindi la viabilità al di là della ferrovia, il collegamento con la zona più a nord, il collegamento con la ferrovia, il problema dei parcheggi, il problema del verde, altro che immaginare un asilo nido!

Ogni volta che pensiamo a un intervento edilizio, allora l’asilo nido nella zona est, un asilo nido alla Baslini... ma qui non nascono bambini Assessore. La cosa fondamentale che occorre a Treviglio è far nascere bambini, prima che fare gli asili. Questa è la cosa di fondo. Dico altro che asili nido, lì c'è bisogno di interventi forti dal punto di vista edilizio per la viabilità, per i parcheggi, per il verde di qualità. Ma l’altra questione che è stata risolta a mio avviso in modo birichino dalla precedente Amministrazione, che è relativa all’altezza degli edifici che lì vengono ubicati e cioè tutti vi vedo rassegnati a che la città cambi le sue caratteristiche tipologiche, perché quello che era macroscopicamente inaccettabile e cioè i nove piani della SAI Triade, invece diventano accettabili i 25 piani della Baslini. 25 piani sono previsti alla Baslini.

Ora, da qualunque parte del territorio si arriva verso Treviglio, non si vedrà più il campanile di Treviglio, si vedrà la torre della Baslini. Ma di questo non gliene frega niente a nessuno, a me me ne frega qualcosa.

Io che come il Sindaco che si è pentita della disattenzione dice che adesso è innamorata del campanile. Ogni volta che si affaccia dalla sua finestra si commuove a guardare il campanile. Ariella, tra poco dovremo invece indispettirci perché non vedremo il campanile, ma vedremo la torre della Baslini. Allora preveniamo questo, esercitiamo la nostra funzione di governo del territorio non solo sulla questione degli standard, qualitativi o ordinari, ma anche sulla qualità tipologica dell’intervento. La convenzione è fatta così, esprimiamo un gesto di volontà politica di ridiscutere dell’insieme. Certo non per intavolare dei contenziosi, i diritti delle proprietà sono sacrosanti, i volumi non si discutono, le modalità di plasmarli sull’area a mio avviso possono essere sapientemente governate.

Io faccio appello alla Giunta, al Sindaco, a Lei Assessore che è una persona saggia, di buon senso, perché questa questione venga perlomeno rimessa in discussione. Questa dell’altezza dell’edificio e poi quella delle urbanizzazioni, per stabilire veramente se lo standard qualitativo più utile sia l’università o l’auditorium o se sia invece la

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tangenziale sud connessa con la tangenziale ovest. Aggiungo solo un promemoria, perché l'ho già detto prima, ma prudentemente Zoccoli ne ha a sua volta accennato parlando dell’area del Roccolo, di tenere presente in questo caso abbiamo solo questo fatto puntiforme della discarica di inerti al Roccolo, che va in un certo senso connessa con questo intervento edilizio, ma quando affronteremo altri casi, per esempio quello della bonifica della Bonelli, teniamo conto che la Bonelli faceva consistentemente uso di discariche sul territorio per i suoi inerti con relative autorizzazioni provinciali. Ricordiamocelo perché nello stendere la convenzione per quell’intervento edilizio che un bel giorno assurgerà anche lui agli onori della cronaca, noi si tenga presente e si faccia tesoro di questa esperienza per poter governare meglio quell’altra che avrà avvenire. Ecco io faccio appello proprio per questa cosa qui, non quest’ultima soltanto finale, perché si tenga presente l’aspetto della bonifica, le tipologie edilizie e soprattutto l’impatto a cascata della riscossione o meno degli oneri urbanizzativi con la rinuncia per la revisione di standard, ma che siano veramente utili, sennò che la programmazione finanziaria e di opere pubbliche ci proponga la soluzione migliore, perché stiamo parlando non di una cosa di tutti i giorni. Grazie.

Pertanto

Grazie Consigliere. È iscritta a parlare la Consigliera Bonfichi, ne ha facoltà.

Consigliera Bonfichi

Grazie Presidente. Una considerazione e un paio di domande. Sentiti gli interventi finora in Consiglio Comunale, credo che sia importante e lo chiedo, me ne scuso non mi sono procurata per tempo il materiale che comunque avevo a casa, credo che sia importante in ogni caso che l’Assessore Simonetti dia una breve cronistoria del progetto, perché alcuni degli interventi fanno supporre che in parte lo si sia dimenticato e soprattutto anche per le persone presenti nel pubblico e anche per i nuovi Consiglieri Comunali che sono oltre la metà del numero dei Consiglieri Comunali in Consiglio.

La seconda questione riguarda sempre la bonifica. Volevo capire se da un punto di vista normativo-giuridico ci fossero per i cittadini anche delle aree fuori comparto di progetto, quindi delle tutele o delle forme giuridiche di tutela per eventuali residui derivanti dalla bonifica che possano essere scoperti successivamente. Dalle relazioni che sono state introdotte si intuisce che il progetto di bonifica viene sviluppato su vari lotti e alcune parti sono state completate e altre sono in essere,

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sono seguite da una serie di operatori specialisti in questo settore, però credo che sia anche importante per i cittadini sapere in linea generale e di massima quali sono i loro diritti a tutela di eventuali possibili residui derivanti da bonifiche non completate o altro.

So per certo per esempio e potrebbe non essere il caso della Baslini, che in molti casi di bonifica si è intervenuti sulla bonifica sia sull’area di progetto, ma anche con carotaggi e analisi nelle aree vicine, ancorché magari non più di proprietà dell’attuale società, perché ceduta in passato e quant'altro e mi riferisco per esempio a una parte delle aree verso il Palazzetto su cui ha visto insistere un solo piezometrico, diversamente dalle aree di via Veneto dove ce ne sono più di uno. Così come ho visto per esempio totalmente scoperte le aree oltre la ferrovia, verso il P.I.P., anche perché dobbiamo tenere in considerazione la società e la tipologia di prodotti che venivano prodotti e il fatto che questa è una società chimica, di produzione di prodotti chimici, molto storica e di vecchissima data e quindi credo che possa essere rilevante e importante capire, visto che gli standard qualitativi, gli interventi, le analisi di una volta e di una volta mi riferisco anche a 40-50 anni fa, erano diversi da quelli odierni, se ci sono possibilità di indagini su questo fronte e quali possono essere invece da un punto di vista giuridico le tutele per i cittadini.

Una riflessione che vorrei indirizzare al Consigliere Minuti, ricordo al Consigliere Minuti che per quanto attiene gli asili nido, noi siamo di 20 punti percentuali al di sotto dell’obiettivo europeo che si prevede si raggiunga entro il 2010. Da qui al 2010 ci sono solamente tre anni e la Comunità Europea prevede che ci sia a livello europeo un numero – adesso non ricordo quale sia il dato esattamente – credo del 40% di bambini che frequentano anche gli asili nido e noi in Italia e nel Nord in particolare siamo di 20 punti percentuali al di sotto di questa cosa.

Un’ultima questione che riguarda la convenzione e quello che ha elencato in modo sintetico l’Assessore Simonetti, in questo Consiglio Comunale è stata deliberata la convenzione credo a febbraio-marzo 2006 o giù di lì, in modo definitivo, credo che quella convenzione abbia poi un fondamento giuridico e non so fino a che punto la volontà politica di questo Consiglio Comunale, che è un Consiglio Comunale diverso dal precedente, possa rimettere in discussione quella convenzione. Al massimo credo e qui ci vorrebbe un parere giuridico, al massimo posso pensare che il Consiglio Comunale di oggi possa dare delle indicazioni di massima diverse, che se la società decide di cestinare, visto che è stata siglata una convenzione, deliberata anche dal Consiglio Comunale, possa farsene un baffo insomma da un punto di vista

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giuridico dell’opinione dell’attuale Consiglio Comunale. Quindi vorrei delle risposte su queste questioni. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliera. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scarpellino, ne ha facoltà.

Consigliere Scarpellino

Grazie Sig. Presidente. Anch'io desidero ringraziare gli Assessori per la loro puntuale relazione e informativa, soprattutto l’Assessore Tura per aver accolto con sensibilità la raccomandazione espressa in seconda Commissione. Però proprio dall’esame della documentazione che ci è stata presentata devo esprimere la mia profonda preoccupazione laddove in effetti dalle cartine che evidenziano la concentrazione dell’inquinamento, si evidenzia che quella più colpita è la falda di profondità a 40 metri e soprattutto è concentrato nella zona che è a nord dell’acquedotto della nostra città. Infatti osservando il plume di scorrimento della falda che scorre come un fiume sotterraneo, è chiaro che l’inquinamento interesserà, se non ha già interessato, l’acquedotto.

Quello che mi preoccupa è che questa cartina è datata giugno 2006, per cui io chiederei all’Assessore se abbiamo una fotografia più attuale, perché è passato quasi un anno e mezzo da questi valori. Per cui è chiaro che gli interventi di bonifica proposti possono avere con un aggiornamento di questi valori già una prima valutazione della loro efficacia. Una cosa è certa, una delle poche cose che sul nostro pianeta non si riesce a fermare facilmente è l’acqua. L’acqua scorre, per cui anche i pozzi messi in grande quantità, comunque una parte prosegue il proprio cammino. E prosegue il proprio cammino con sostanze che non ci lasciano ben sperare per la nostra salute. Non mi preoccupa tanto l’arsenico che magari fa più effetto, visto che l’uomo nella sua storia ha sempre avuto compagnia da parte dell’arsenico, mi preoccupa invece il tetracloroetilene che mi risulta essere un forte cancerogeno. Per cui posso solo rivolgere la mia raccomandazione all’Assessorato perché tale bonifica sia seguita con molta attenzione, con molto scrupolo.

Io a differenza del collega Minuti non sono molto tranquillo sugli enti preposti, proprio per la difficoltà di una bonifica del genere, infatti devo anche evidenziare con un po' di perplessità, anzi parecchia perplessità, quello che è contenuto nella Sua relazione, laddove il nostro Comune in conferenza ha fatto suo l’orientamento del proprio consulente, il Dott.

Gritti, che ha suggerito un’accettazione con prescrizione e non ha fatto suo invece il parere della nostra Consulta dell’ambiente che devo dire,

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per aver partecipato, che è di alto contenuto di esperienze professionali, che invece la sera prima aveva espresso un parere nettamente contrario a questo piano di bonifica.

È vero che come ha detto Lei stesso nella relazione questo parere è stato inviato al Comune nella stessa giornata della Conferenza, però Lei ha partecipato la sera prima e poteva farsene carico. Ecco, io concludo dicendo come al solito quando ci troviamo di fronte a queste situazioni, rimaniamo veramente preoccupati, per cui viene quasi di conseguenza una riflessione, la riflessione di uomini più saggi e permettetemi di citare il Dalai Lama che a una domanda che gli hanno rivolto, cosa l'ha sorpreso di più nell’umanità, ha risposto: mi sorprendono gli uomini, perché perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute, perché pensano tanto ansiosamente al futuro che dimenticano di vivere il presente e in tale maniera che non riescono a vivere felici nel presente e nel futuro, perché vivono come se non dovessero morire mai e perché muoiono come se non avessero mai vissuto.

Ecco io affido a Lei Assessore all’ambiente questa pillola di saggezza del grande Dalai.

Presidente

Grazie Consigliere. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Brambilla, ne ha facoltà.

Consigliere Brambilla

Grazie Presidente. Anch'io trovo corretta l’impostazione della serata, nel senso che oltre ad avere informazioni sulla bonifica, essendo tra l'altro, come diceva qualcuno, Consigliere nuovo e quindi non conoscendo esattamente il discorso progettuale, quindi ho avuto piacere che quantomeno ci fosse una indicazione, anche se a larghe maglie, del tipo di impostazione che si vuole dare a tutto il complesso.

Per cui trovo positivo questo avvio di discussione sul progetto Baslini, ancorché ho saputo, e l'ho saputo un po' di tempo fa, che una convenzione comunque ha dovuto essere firmata e che direi, ringraziando l’Amministrazione che ha usufruito della clausola di poterla quantomeno ridiscutere per alcuni aspetti entro i 30 giorni successivi, si è avvalsa di questa possibilità. Per cui c'è aperta una strada che consentirà non so quale tipo di recupero, o comunque di miglioramenti rispetto a una visione generale del complesso edilizio della città, possa essere migliorata.

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Per esempio sono convinto di questo aspetto, cioè di questa iniziativa di costruire in quel punto strategico della città in un complesso sicuramente di portata storica come diceva prima il Consigliere Minuti, anche proprio per un discorso di paesaggio.

Voglio dire, Minuti si preoccupa che non si potrà vedere più il campanile e io dico che il campanile comunque non lo si vedrebbe anche se invece di 25 piani sarebbero 10 o 12 o 15, perché da una certa prospettiva in salita il campanile non si vede più, però quantomeno e io mi ricordo quando un po' di anni fa coi bambini miei che tornavamo dal mare, una nota di tristezza loro per il rientro dalle vacanze non era tanto il fatto di tornare a Treviglio, quanto il fatto di vedere come primo impatto lo stabilimento della Baslini, che da un punto di vista paesaggistico era veramente obbrobrioso. Questa come battuta.

Invece vorrei chiedere una precisazione che mi sembra importante ai due Assessori, perché per quanto riguarda la chiusura della relazione dell’Assessore all’ambiente, alla fine dice: pertanto è di assoluta importanza che i due procedimenti non vengano tenuti distinti e che l’avvio dei lavori edilizi per la realizzazione del nuovo complesso residenziale e commerciale venga subordinato al completamento di tutti i lavori di bonifica. Questa è una preghiera, è una richiesta, è una proposta, non lo so. Vorrei un chiarimento su questo e vorrei capire anche dall’Assessore Simonetti se questa proposta è accoglibile in una misura diversa dai tempi di cui ha parlato lui prima, illustrandoci il progetto, cioè i famosi sei mesi di proroga ecc., perché mi sembra che questi due aspetti quantomeno siano piuttosto importanti, perché se non sono finiti i lavori di bonifica, unificati, perché se non ho capito male ci sono due aspetti, quello che riguarda l’esterno e che rimane a carico della Baslini e quello che riguarda l’interno che invece è a carico della nuova società, proprietaria dell’area. A questo punto se i due aspetti non sono unificati e se non è possibile soprassedere alla concessione della licenza per edificare, che cosa succede? Punto di domanda.

Questo era un po' il dubbio che mi è rimasto da tutta la discussione che è venuta fuori stasera.

Per il resto ritengo tra l'altro che probabilmente, salvo cose nuove, questa cosa, almeno per quanto riguarda il progetto di edificazione non so se tornerà in quest'aula, visto e considerato il procedimento così come è impostato, quindi è forse un’eccezione ed è un merito dell’Amministrazione di averla portata stasera a conoscenza nostra e anche di tutta la città, ma probabilmente è una cosa che ormai va avanti per vie tecnico-amministrative ecc., per cui a un certo punto dico il progetto andrà avanti così come sarà. Da questo punto di vista raccomanderei, non so se sarà possibile, una verifica ulteriore a livello di Commissione del Paesaggio piuttosto che Consulta Urbanistica ecc.,

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per verificare tutte quelle indicazioni che l’Assessore ha dato e che magari saranno ulteriormente perfettibili o comunque allargabili, proprio perché in un complesso di duemila persone, con una prospettiva di abitabilità di cui non conosciamo oggi il tipo di qualità.

Noi sappiamo che se lì dentro ci vanno duemila persone e vicino anche la SAI dove ne andranno altre e poi c'è la Triade e poi c'è il Bollone, ma a Treviglio sicuramente ci sarà un allargamento della popolazione e di quale tipo non si sa bene, ma probabilmente anche di gente che verrà da fuori, dall’estero, immigrati ecc. ecc. – Per cui voglio dire che il discorso va fatto anche in funzione di questa prospettiva e non possiamo essere miopi perché la prospettiva è di un certo tipo.

Detto questo, io auguro che questo progetto venga affrontato nel modo più vicino possibile alle esigenze dell’Amministrazione, tenendo conto di quello che diceva prima Luigi Minuti, che non possiamo affrontare probabilmente contenziosi, ma che con un approccio intelligente, come mi pare che fino adesso l’Assessore Simonetti ha dimostrato, nella trattativa con il costruttore si possa arrivare a un risultato interessante, non tanto per l’Amministrazione da un punto di vista economico, quanto per l’intera città da un punto di vista urbanistico-residenziale. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Merisi, ne ha facoltà.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Una considerazione e alcune domande strettamente tecniche. La considerazione è che mi fa piacere che questa sera qualche altro Consigliere abbia ribadito quanto io ebbi a dire nei Consigli della precedente Amministrazione, i verbali sono a disposizione eventualmente, ma non la faccio lunga. Le domande tecniche invece sono di questo tipo. Una è, nella planimetria in cui a sud, proprio in fondo in fondo c'è l’acquedotto comunale e in cui l’area Baslini è segnata in giallo, ci sono dei pozzi segnati con “P” e degli altri pozzi segnati con PZ, i PZ sono sicuramente i piezometri, volevo capire se la differenziazione è solamente dovuta a quelli segnati con P sono in pratica quelli già esistenti e quelli segnati con PZ sono quelli che si andranno a fare e questa è una domanda.

La seconda domanda, visto che il Consigliere Scarpellino ha citato il Dalai Lama, io mi permetto di citare Eraclito che era un mio amico come si dice: panta rei, tutto scorre e allora volevo capire, facendo un paragone, sovrapponendo meglio le planimetrie in cui si riportano i

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piezometri, la concentrazione dell’arsenico e del tetracloroetilene, volevo capire a 40 metri, ad esempio quella dell’arsenico, a 40 metri dove è segnato il PZ 4-B, la concentrazione attualmente è decisamente inferiore, anzi è addirittura zero a 40 metri.

Mentre a 20 metri, nell’altra planimetria, il PZ 4 è tra i 200 e i 250.

Volevo capire se è già stato fatto uno studio appunto sul discorso del panta rei, se questa molecola tende a scendere in verticale, oppure se tende a scorrere. Idem per il tetracloroetilene e ultima domanda è:

indicazioni di questo tipo come sono state fatte per il tetracloro e per l’arsenico, sono state fatte anche per altri inquinanti di cui conosciamo l’esistenza? Forse magari non sono così pericolosi, il boro ad esempio, il tricloroetilene. Non dimentichiamoci che l’arsenico ci è sempre stato compagno, sia come vecchi merletti, ma anche come veleno, potentissimo veleno e credo che la Consigliera Siliprandi me ne possa dare atto. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere Merisi. Nessun altro ha chiesto di intervenire, hanno chiesto però la parola le Consigliere Siliprandi e Bonfichi che erano già intervenute. Avete da completare? Avevamo detto un intervento a testa, però voi entrambe non avete consumato i 10 minuti che avevate a disposizione, per cui potete completare le domande che avete da fare.

Consigliera Siliprandi, prima Lei, ha cinque minuti.

Consigliera Siliprandi

Più che domande sono considerazioni, perché alle domande mi dovranno ancora dare risposta e le considerazioni riguardano un po' quello che ha detto il Consigliere Minuti e qui mi trovo d'accordo con la Consigliera Bonfichi, perché in realtà è vero che ci sono pochi bambini che nascono, ma è anche vero che nascono pochi bambini perché le mamme davvero non riescono più a conciliare il lavoro purtroppo con la maternità. È anche vero che c'è molta infertilità dovuta all’inquinamento e qui mi appello all’Assessore Tura perché qui abbiamo un PM-10 che sta sforando addirittura i 100, ho visto l’ultimo grafico, è assolutamente allarmante. Quindi io credo che questa Amministrazione debba davvero porre un rimedio a questo inquinamento di polveri sottili che, al di là del fatto che provoca molte patologie anche mortali, provoca sicuramente anche infertilità.

Ma detto questo, la Bonfichi parlava di grande sensibilità verso i cittadini per quanto riguarda la salute, che improvvisamente appare con la Baslini. È una sensibilità della Bonfichi, ma non solo, ma di questa Amministrazione che compare e scompare tipo fisarmonica a seconda

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