LA STAMPA
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Pare che lilialmente un'ora benigna e propizia per le sorti dell'automobilismo italiano sia suo-nata all'orologio del destino e che l'ansuo-nata 1904 sia chiamata a segnare una data memorabile nella cronistoria di questo nuovo mezzo di locomozione. Iniziatosi colia riuscitissima Esposizione di T o -rino, clie apriva la serie fortunata dei Salons italiani, passata per le 5 giornate dell'Automobil Club di Milano, giungeva colla splendida e gran-diosa corsa del Cenisio ad una meta insolita di notorietà ed importanza.
Già si adombravano all'orizzonte come chiusura di stagione le annuali riunioni di Padova e della Consuma, quand'ecco inaspettato, ma graditis-simo, giungere all'automobilismo l'invito per una grande settimana automobilistica da tenersi a Brescia fra il 28 agosto e il 4 settembre.
li nome d e l l a
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^ m m | H su di l'atten-• t ^B ^ ^ k , ^ ^ H zione e la simpatia
• V j f ^ ^ ^ del mondo sportivo N^ICESTIbTe-CACHETS*M italiano, ha
tradi-zioni troppo belle di ospitalità e di sapiente organiz-zazione delle indi-menticabili riunioni del 1897 e del 1900, perchè un suo invito non sia accolto con serietà e interessamento dall' automobilismo italiano ; e quando quest'invito racchiude progetti nuovi d'un circuito chiuso su un percorso di 370 chi-lometri (Brescia, Cremona, Mantova, Brescia), da disputarsi da categorie libere e da quelle obbligate a norme di peso e di prezzo, e accenna ad un'ardita iniziativa di un espe-rimento di mobilitazione automobilistica, il primo nostro dovere è quello di metterci a compieta disposizione dei volonterosi orga-nizzatori bresciani per secondarne i nobili sforzi, come dovere dei chauffeurs italiani è quello di rispondere numerosi e volonte-rosi a questo appello.
Non conosciamo ancora i dettagli dei programmi, ma conoscendo la competenza delle personalità a cui tà capo l'automobilismo bresciano, non possiamo dubitare che esso risponda alle buone intenzioni che infor-mano il progetto. La cifra dei premi in L. 20,000, unita alla mostra-fiera di vetture d'occasione da tenersi nella crociera di San Luca, sono già due attrattive invidiabili e dne coefficienti di riuscita.
Peccato che forse la data troppo vicina non sia sufficiente a dare alla settimana di Brescia tutta quella notorietà che no accre-scerebbe valore e importanza, permettendo agli industriali e ai privati di fare la neces-saria preparazione. Ma l'automobilismo ormai
è il moderno Onnipotente, a cui sono famigliari anche i miracoli, specialmente quelli di velocità. Quindi noi ci auguriamo che col pieno successo delia riunione di Brescia potremo anche noi applaudire alla meravigliosa brevità di tempo con cui esso fu ottenuto.
In attesa di render noti in un prossimo numero i dettagli del programma di questa promettente settimana automobilistica di Brescia, pubblichiamo il programma della classica corsa di salita della Consuma che il benemerito Club Automobilistico d'Italia di Firenze organizza anche quest'anno e per cui fu scelta la data dell'I 1 settembre.
Come è noto i 15 km. di strada che da Ponte-nero conducono al collo della Consuma, con una pendenza dal 7 al 10 °/„ vedono da due anni svolgersi questa importante riunione automobili-stica e disputare accanitamente quella coppa che vinta il primo anno dal cav. Tonietti è ora de-tenuta dal cav. Vincenzo Florio di Palermo con
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Un nuovo campione americano in Europa
Quest'anno l'America ci ha mandato un nuovo campione a disputare le grandi lotte del pedale: Leander.
Leander è un nome e un nomo nuovo di cui con curiosità si è seguito il debutto a Parigi e pel quale non era tanto favorevole l'attesa d o p o c h é i famosi fenomeni americani di questi ultimi anni, come Michael, Lawson, Major Taylor hanno finito per trovare la sconfitta sui velodromi europei.
Leander ha avuto il buon senso di non farsi precedere da una réclame eccessiva e dopo qualche corsa di esperimento e qualche sconfitta sempre a questo titolo, ha trovato il momento propizio di debuttare come vincitore in un grande match di 90 km. disputatosi domenica e nel quale gli erano avversari i migliori stayers attuali e cioè Bruni, Champion (un revenant sulle piste europee) e Michael.
La corsa ricca d'incidenti e di cadute segnò la vittoria finale di questo giovane corridore ameri-cano che Ita rivelato una tenacità e una resistenza morale ugnale e forse superiore a quella fisica.
Una delle caratteristiche di questo corridore americano che colla vittoria di domenica è ve-nuto a prendere un posto . dei migliori tra gli
stayers attuali, è la varietà e la continuità del-l'allenamento.
Dotato di muscoli più elastici che resistenti, Leander passa la giornata alternando gli esercizi in cui mette in movimento tutti i muscoli, per cui lo sforzo che compie pedalando si può dire la risultante di tutti questi allenamenti.
Dalla boxe alla corsa, dai piegamenti sulle gambe al salto della corda, i manubri e gli attrezzi ginnastici, il salto e la corsa a piedi, tutti conosce e pratica questi eser-cizi, ottenendo nel completo ed equilibrato sviluppo di tutto il sistema muscolare quella forza che gli permette di proclamarsi vero e autentico campione.
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L'invenzione del maggiore Baden-Powell — di cui si occupa attualmente con viva curiosità la
stampa inglese — non rappresenta certamente nessun passo notevole nel campo delle scoperte aeronautiche ed anzi non ha forse neanche di-ritto di trovar posto fra di esse. Essa è piuttosto una di quelle trovate destinate a richiamare l'at-tenzione del pubblico sull'importante problema aeronautico, rendendo possibile a molti di
cono-scere una delle più originali e suggestive sensa-zioni : quella di volare.
Infatti il maggiore Baden-Powell ha ideato un taboga aereo — e cioè una navicella a cui, collo stesso sistema dei piani inclinati, viene impressa
una grande velocità e una forte spinta. Questa navicella è fiancheggiata da vele a forma di ali che le permettono — al giungere in fondo della corsa delle guidovie — di sostenersi in aria e di compiere, per effetto delia spinta ricevuta, un volo di qualche centinaio di metri — andando poi a cadere sull'acqua.
il canotto deve'rappresentare certamente uno dei più importanti mezzi di locomozione anche nella vita pratica.
Qui sta forse la ragione del sorgere e del pro-sperare dell'industria della costruzione dei
ca-Star (motore LoxierJ, in piena velocità. notti, industria che fa una vittoriosa concorrenza a quella europea e che manda al di qua del-l'Oceano i suoi prodotti come abbiamo anche
al tempo stesso causa ed effetto dello sviluppo di questo nuovo sport che ha avuto ed ha in America prove quasi ogni settimana di notevole importanza.
Riassumere queste numerose gare di cui ci portano l'eco i confratelli d'America, non crediamo cosa utile pei nostri lettori trattandosi in gran parte di marche e di nomi sconosciuti.
Ma non taceremo i risultati d'una delle più importanti prove disputatesi nella baia di Manhasset in occasione della festa nazionale degli Stati Uniti, per ini ziativa della Power-Boat Association e a cui hanno partecipato le più note imbar-cazioni americane.
Erano fra que-ste il f a m o s o Uovo duro di W. K. Wanderbilt, JapanisTcy di Val-dori, Fiat II di Hollander e Tau-geinann, e Star della Compagnia Lozier. La lotta fu ac-canita nelle di-verse gare e men-tre la vittoria ri-maneva a Japan-sky, i 1 canotto Fiat II si piaz-zava secondo a pochi secondi. Come si vede,
il canotto italiano porta il n. 2, e quindi si comprende che vi era un Fiat n. 1, come in seguito son venuti il Fiat n. 3 e
Fiat n. 4. Questa piccola flottiglia di im-barcazioni appartenenti alla grande Casa americana che rappresenta la Fiat nell'A-merica del Nord, hanno partecipato e par-tecipano a tutte le importanti riunioni, piazzandosi tutte onorevolmente e ripor-tando vittorie nelle gare delle Gay Cups (I premio Classe B) — regate dell'Ea-stern Yacht Club (I premio la categoria) — Gold Challenge Cup (2» posto).
E' quindi un nuovo titolo di vanto per l'in-dustria italiana che ci viene dall'America, e noi
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La grande riunione italiana a Stresa (18 settembre) * Il varo del " Rosetta „ a Sturla
— -L'Hmerica insegna - Vittorie italiane negli Stati Uniti
La gara internazionale Galais^Douves
Il cano'to Fiat N. 2 nella corsa del miglio a Manhasset Bay. La barca della giurìa nelle gare di canotti americani. Attorno ai canotti automobili dopo la brillante
apertura di stagione di Montecarlo, si era fatto il silenzio e appena appena qualcuno aveva ri-cordato in occasione della vittoria di Thery nella Gordon Bennett che il motore vincitore era di quella stessa fabbrica Richard Brazier, a cui apparteneva Trèfle aquatre, il raeer vincitore delle regate di Nizza e deten-tore del record della velocità.
Porse anche le gare di Kiel, che ave-vano seguito la Gordon Bennett, erano tor-nate più dannose che sfavorevoli al nuovo mezzo di locomozione, che ultimo venuto nella famiglia sportiva, aveva ed ha biso-gno di chiasso attorno a lui perchè gli sia aperta la strada e reso facile il cam-mino. Ma l'oblio non fu che momentaneo e chiuso il ciclo delle grande prove auto-mobilistiche, il legiero motore a benzina esula dalla strada, al mare, quasi se-guendo l'esodo degli sportsmens che la canicola snida dalle loro residenze e so-spinge sui bordi dell'acqua.
E il calendario dei mesi di agosto e di settembre si viene riempiendo di date riservate a importanti prove di canotti automobili; alcune delle quali grandiose come quelle: Calais-Donvres (7-8 agosto), Parigi-Trouvitle (14-24 agosto), Stresa 18-19-20 settembre.
Prima di parlare brevemente della grande gara Calais-Douvres, che si sta svolgendo mentre scriviamo questo arti-colo, e prima di soffermarci sull'interes-sante programma che il R. Verbano Yacht-Club ha preparato per la riunione di Stresa, crediamo opportuno ricordare l'impor-tante stagione di prove di canotti auto-mobili avutasi quest'anno nell'America del Nord.
E' degna di nota la circostanza che mentre l'America in fatto di automobi-lismo è tributaria ancor oggi su larga scala dell'Europa e anche per la mancanza di strade, gli Stati Uniti hanno uno sviluppo automobilistico inferiore a quello di molti paesi europei, n e l campo dell' auto-yachting questa inferiorità non esiste e quel primato mondiale nel campo meccanico a cui ormai l'America del Nord viene assurgendo avendo per unica concorrente la Germania, in
Il canotto Japanoky, vincitore del meeting americano di Manhasset Bay.
In fa t ti nóci ì naes? vittoriosamente-. accennato in qualche numero precedente del registrandolo'non Ipossiamo non compiacerci colla d'acqua come o-li qhti TTniK e . 'ij c o.r s i nostro giornale. coraggiosa e^vittoriosa grande fabbrica italiana,
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Il Rosetta durante le probe di velocità. La gara Calais Douvres è assurta ad una grande importanza sia per carattere internazionale che le veniva dalle diverse nazionalità delle imbar-cazioni in gara (francesi, inglesi, tedesche e ame-ricane), sia per la presenza del ministro della marina francese Pelletan che ha personalmente seguito la prova ed ha messo a disposizione degli organizzatori quattro torpediniere per seguire i canotti nella traversata della Manica.
In altra parte del giornale diamo il resoconto di qnesta gara, di cui commenteremo i risultati in nn prossimo numero.
* *
L'Italia avrà anche quest'anno la sua maggior riunione di canotti automobili nelle importanti giornate di regate che per iniziativa del Verbano
R. Y. C. si preparano a Strega nei giorni 18, 19, 20 settembre.
Si tratta d'una manifestazione sapientemente studiata e che non può mancare di essere otti-mamente organizzata, sapendo l'entusiasmo e la cura che ad essa ha dedicato l'egregio vice-pre-sidente del Yerhano ing. C. Nigra.
I premi in denari sorpassano le 3000 lire, gli oggetti sono numerosi e di valore e fra i doni
I Campionati Nazionali di canottaggio
Il Rosetta in attesa del varo davanti al cantiere Bava a Sturla.
* * *
Intanto a conferma dell'interesse con cui sono attese nel campo AeWautoyachting le regate di Stresa, segnaliamo il varo avvenuto recentemente a Sturla d'una imbarcazione a benzina che ap-punto nelle regate di Stresa farà il suo debutto. E' questo il canotto Eosetta, di proprietà del sig. Giuseppe Pignone, il cui scafo fu costruito nel cantiere Bava a Sturla presso Genova, il ri-nomato costruttore di yachts a vela che con tanto onore rappresentarono i colori italiani in impor-tanti riunioni internazionali.
Il canotto Eosetta ha una lunghezza di 8 metri ed è munito d'un motore Daimier, Mercedes di 16 HP, che durante le prime prove ha sviluppato una velocità superiore alla media di 24 km. al-l'ora.
Le linee dello scafo sono eleganti e originali come tutto quanto esce dal cantiere Bava e lo adattamento del motore fa onore all'ing. Paradìs sotto la cui direzione il canotto venne costrutto'
Omer Bayton, del « Cluh Nautico » di Napoli campione italiano in skiff fjun:-res).
(Fot. Abeniacar1.
Il vasto campo di regate fulgova nel sole me-raviglioso, uouchè infocato, con dei tremolìi lie-vissimi, sotto il più puro cielo d'agosto.
E a Pisa convennero quest'anno numerosi i ca-nottieri. Tutte le società italiane, dalle Alpi al
Vesuvio, vi erano rappresentate. vincitore della « Coppa di 8. M. il Re > - Campionato italiano in outriggers ad otto vogatori (seniores). Rataplan (Capsoni, Bassignano, Cagnassi, Oianoglio, Forni, Eossi, Colli, Marchetti, t m. Guasco),
vanno notati quelli di S. A. R. la Duchessa di Genova madre e le Coppe donate dai signori Daniele Crespi e marchese Fazio Dai Pozzo e la targa offerta dalla Società italiana dei motori Daimier.
Nel primo giorno (18 settembre) si disputeranno due gare, l'ima per racers di 2° e 3a serie su
di-stanze di km. 35 e 30, e l'altra per cruisers di 2" e 3' serie sulla distanza di 15 km
Lunedì (19 settembre) avrà luogo la grande gara di 100 km. con giro dell'intero lago
(crui-ser.?, percorso 50 km.).
Mart- dì (20 settembre) si avranno dne corse handicap e il record del miglio.
Tutto lascia credere che a questo programma così interessanse risponderà largamente l'adesione dei costruttori degli yaclitsmen italiani e che la riunione che il benemerito Verbano Y. C. prepara sulle incantevoli sponde del Lago Maggiore pel settembre sarà degna dell'importanza del nuovo
sport e giusto premio alla buona volontà dei suoi iniziatori.
L'avvenimento principe del canottaggio questo anno si è svolto nelle acque dell'Arno e precisa-mente a Pisa. La riva sinistra dell'Arno, popolata straordinariamente nella triplice fila di palchi comodissimi, offriva uno spettacolo magnifico.
Tra gli sportsman (li fuori notato il Barbon, ex presidente delia « Bucintoro », Tevilli, Cesare Ga-lardelii, conte Goretto-Goretti, Biondi, prof. Giunio Salvi, cav. Capaccio, ecc.
Della giurìa facevano parte' i signori: Bon ing. Giuseppe, presidente; membri: Niecola Andrea, Ugo de Cnpis, Galardelli Cesare, Di Cobalto conte Rambaldo, Baglioni Camillo, Emilio Baer, Maz-zocchi Pi 1 ade, Fortini cav. avv. Ugo, Vanuucci barone Michele, Boffa Ettore, Foscari conte Piero, De Monte avv. Luigi, dott. G. B. Bavestrello.
Fungeva da segretario il sig. Camillo Baglioni e da starters i signori Cario Elidetti e i-alvi.
Le regate sono riuscite splendidamente: non si è avuto a deplorare il benché minimo incidente.
E i torinesi in special modo si distinsero vin-cendo le più importanti gare. I campioni della « Cerea» hanno guadagnato parecchie coppe, su-scitando grande entusiasmo nel pubblico e negli stessi avversari.
I vincitori delle gare Coppa della Regina (tipo libero a quattro vogatori) Firicollo della « Mi-l a n o » ; Coppa deMi-lMi-l'Avvenire, Umberto, deMi-lMi-la « Esperia » di Torino (skiff); Coppa Principe Amedeo (tipo libero a due) TJffaa, dei « Club Nautico di Napoli » ; Coppa del Duca d'Aosta
(double-sculh•) Patatrac, della « Cerea » e Coppa del Re (tipo libero a otto) « C e r e a » , di Torino, rappresenteranno i colori italiani alle regate di campionato europeo che si correranno a Parigi.
Ed ecco ora i risultati delie diverse prove cui facciamo seguire il nome del vincitore nel 1903.
Coppa del Vice-Presidente (Jole di mare a quattro juniores):
La lotta è oltremodo vivace e si svolge più che altro tra i primi due. A 1000 metri la « Querini » serra, passa in testa e la mantiene tino al tra-guardo, seguita a tre barche d a l l ' « Aniene » 4" giunge la « Barion », 5" la « La rio », 6" il « C.'ub Nautico » e 7» l'« Armida ».
Nel 1903 detta gara fn vinta dalla « Ticino » di Pavia. La Coppa del Lario (sandolini) venne assegnata alla Società « Ticino » di Pavia, unica iscritta.
Coppa di S. M. la Regina (tipo libero a quattro
seniores) :
1. Firicollo (Capelli, Borghi, Brambilla, Ma-ganza), della << Milano » di Milano; 2. Alma (Bar-bati, Solte, De Marco, Gandnis), del « C. N. » di Napoli; 3. « C. N. Remo » di Livorno; 4. « Cerea » di Torino.
La lotta è oltremodo viva e gli equipaggi lot-tano con grande energia. A 1500 metri Milano, un equipaggio fortissimo e bene allenato, accelera e si acquista due o tre barche di vantaggio che conserva fino al traguardo.
La lotta per il secondo posto, si accentua, quindi, tra Alma c il Beino il quale ultimo soc-combe, però, per appena un quarto di barca.
Vinta nel 1903 dalla « Barion ».
Coppa del Verbano (veneziane a quattro, tipo libero juniores) :
1. Tripoli II (Pictrobon, Cucito, fratelli Maz-zega), della « Querini » di Venezia; 2. Audace (Ottolenglii, Pesci, Ferrarlo, Livraga), della « Co-lombo » di Pavia; 3. « Olona » di Milano.
La gara si risolve in una comoda passeggiata per la Querini la quale arriva come vuole.
Vinta nel 1903 dalla « Querini ».
Alla partenza Poschacher della « Bucintoro » parte deciso e in breve si assicura una lunghezza su Bymgton, del « Club Nautico », Napoli, e su Marinoni della « Milano ». Seguono gli altri. A 1500 metri Bymgton comincia ad attaccare il Po-schacher che cede. Il Marinoni allunga molto il percorso costeggiando la sponda destra.
Vinta nel 1903 dalla « Milano ».
Coppa Principe Amedeo (due vogatori, tipo li-bero, seniores): 1. Uffaa (Barbali e Stolte), del « Club Nautico » di Napoli; 2. Burgunda (Bram-billa e Maganza), della « Milano » di Milano; 3. Pesto (Bensa e Parrini), della « Libertas » di Milano; 4. << Cappellini » di Livorno.
Burgunda della « Milano » prende subito la testa in partenza, seguito dalla « Libertas », da
Uffaa del « Club Nautico » di Napoli e dalla « Cappellini », nell'ordine.
A 1000 metri la « Libertas » dà segni di stan-chezza e si lascia passare dalla « Cappellini ». Intanto Burgunda e Uffaa si distaccano dai gruppo.
A 200 metri Burgunda tiene sempre la testa, però Uffaa con un meraviglioso serrate passa e giunge al traguardo con due lunghezze di van-taggio.
La lotta è viva per il terzo posto: « Cappel-lini » che è in testa si lascia battere quasi sui traguardo dalla « Libertas ».
Vinta nel 1903 dal « Club Nautico » di Napoli.
Coppa Principe di Napoli (quattro vogatori, tipo libero, juniores)-. 1. Zitti Zitti (Brunialti, Del Nunzio, De Gregori, De Cnpis), dell' « Aniene » di R o m a ; 2. Stella Polare II (Oigeni, Del Giu-dice, Fontanella, Finotti), della « Querini » di
Firicollo della « Milano » (Borghi, Capello, Maganza e Sacehini), campione italiano a quattro vogatori (seniores).
Coppa delUAvvenire (skiff seniores) :
1. Sabaudo (P. Umberto), d e l l ' « Esperia » di Torino; 2. Sanguisuga (Sacehini E.), della « Mi-lano » di MiMi-lano; 3. Augusta (Poschacher L.) della « Bucintoro » di Venezia; 4. Fisch del « C. N. » di Napoli.
La lotta si circoscrive nei primi 1000 metri tra Umberto, d e l l ' « Esperia », Sacchini, della « Mi-lauo », e Moroni del << Remo » di Roma.
A questo punto, Moroni abbandona: Umberto accelera e acquista alcune imbarcazioni di van-taggio.
Vicino al traguardo Sacchini accelera, ma inu-tilmente.
Vinta nel 1903 dalla « Milano ».
Coppa U. di Villanova (tipo libero a due
joniores):
3. Spaghetti (Lojacono e L o Console), della « Barion » di Bari; 2. X (Foggi e Sciamone), della « Cappellini » di L i v o r n o ; 3. Ma!? (De Marco-Caudais), del « Club Nautico » di Napoli.
E' una bella gara : la lotta si restringe princi-palmente tra la Cappellini e la Spaghetti del « Barion ».
La Cappellini a 1000 metri è in testa; ma tante e tante sono le corbellerie che commette il suo timoniere, c h i a 500 metri del traguardo
Spa-ghetti ne approfitta e passa in testa. Vinta nel 1903 dalia « Barion ».
Gara Buca di Genova (skiff juniores)-. 1. Fisch
(Bymgton), del « Club Nautico di Napoli » ; 2.
Au-gusta (Poschacher), della « Bucintoro » di Ve-nezia; 3. Fida (Marinoni), della « Milano » di Milano.
La Società « Cerea » di Torino, iscritta a questa gara, si è ritirata.
Venezia; 3. Depennali (Setti, Sinigaglia, Carughi, Pontiggia), della « Lario » di C o m o ; 4. « S a v o i a » di Napoli.
Gara bellissima c ben condotta.
Zitti ZiUi, dell'« Aniene » di Roma, conduce la corsa, seguito da Stella Polare II della « Que-rini », in yole da mare, e dalla « Lario », pure in yole da mare e da Organetto del « Savoia » di Napoli e dagli altri.
A 1300 metri, circa, Farceurs della « Cerea » e Per cominciare dell'* Ar-mida », abbandonano.
A 200 metri dal traguardo « Anie-ne » serra e vince brillantemente per tre lunghezze: splendida la gara della << Querini » che, in yole, si assicura il secondo posto.
Vinta nel 1903 dalla « Cerea ».
Coppa della Città di Venezia (bar-che alla veneziana a quattro voga-tori, tipo libero, seniores): 1. Freccia (Baldini, Bruna, Chiozzotto, Poli), della « Bucintoro » di Venezia; 2.
Tripoli II (Pietrobon, Cucito, fra-telli Mazzega), della « Querini » di Venezia; 3. « G i o n a » di Milano ( P e r
far numero); 4. « Olona » (Cinesi). La gara, che suscita il massimo interesse, si svolge più che altro tra la « Bucintoro » e la « Querini », le quali dopo nemmeno 300 metri hanno già staccato gli altri. La « Co-lombo » di Pavia abbandona.
E la lotta tra « Bucintoro » e << Querini » è accanita, meravigliosa. A 300 metri « Bucintoro » con uno
P. Umberto, della « Esperia » di Torino campione italiano in skiff (seniores). spurt magnifico si assicura Una barca di van-taggio che conserva fino al traguardo.
Vinta nel 1903 dalla « Bucintoro ».
Coppa del Buca d'Aosta (doublé sculls-senio-res). — 1° Patatrac (fratelli Lange), della « Ce-rea » di T o r i n o ; 2° Cigno (Sacchini e Capelli), della « Milano » di Milano ; 3" Lena (Poschacher e Fasoli), della « Bucintoro » di Venezia ; 4° « Club del Remo » (Bue pirati) ; 5° « Club del Remo »
(Due corsari).
E' la gara delle false partenze: alla terza nasco un abbordaggio tra la « Cerea » e il « Rowing-Club genovese » per la qual cosa si annulla la partenza.
I genovesi si ritirano.
Finalmente la quarta partenza è buona, e il lotto dei cinque concorrenti si slancia con alla testa la « Cerea ». Gara emozionante e contra-stata.
Lotta terribile per il primo posto tra la « Ce-rea » e « Milano », e per il terzo posto tra il « Remo » di Roma e la « Bucintoro ».
Vinta nel 1093 dalla « Milano ».
Coppa di 8.M. il He (campionato a 8 vogatori tipo libero, seniores). 1 Rataplan (Capsoni, Bassignano, Cagnassi V., Gianoglio, Forni, Rossi,Colli, Marchetti, e timoniere Guasco), della « Cerea » di Torino ; 2° Serra-Serra (Cai-Iesi, Saettini, Pieri-Nieri, Raz-zagnta, Mancii elfi, Bastigi, Red, Crech', e timo-niere Scarabocchio, delia « Remo » di Livorno.
E' una gara splendida, meravigliosa : alla par-tenza il « R e m o » , con una brillantissima scappata si assicura una mezza lunghezza sulla « Cerea ».
La lotta è accanita, terribile : « Barion » non può resistere all'andatura fortissima dei due primi e abbandona.
A 300 metri il « Remo » ha sempre lo stesso van-taggio : però la « C e r e a » , a 150 metri, tenta una scappata e riesce ad assicurarsi una mezza barca; il « Remo » scatta con bellissimo insieme e gua-dagna, guagua-dagna, ma il traguardo è vicino, e la « Cerea » lo taglia con due o tre metri di van-taggio.
Vinta nei 1903 dalla « Libertas ».
G. V.
Patatrac (A. e P. Lange), della « Cerea » di Torino
vincitore del campionato italiano in double-scull (seniores).
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L'aspetto geuerale della p tramutato durante la corsa delle 24 ori
Fra quelli che meno risentono gli assalti del sonno per la notte passata girando in bicicletta attorno alla pista, havvi Georget che ha tenuto quasi sempre la testa fiuo al mattino.
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Allorché il servizio d'allenatori viene a mancare a qualche concorrente, esso va immediatamente ad attaccarsi alla ruota d'un compagno più fortunato.
Psloologia d'una corsa
Tutto cammina e cammina a gran velocità in questi nostri tempi. Di fronte a prove come quelle
del Giro di Francia che durano 15 giorni, o alla corsa dei 6 giorni d'America, una semplice corsa di 24 ore diventa uno scherzo e una passeggiata.
A mezzogiorno il sole dardeggi3
lei velodromo di Buffalo,
in campo di attendam3nto di zingari,
Avvicinandosi la fine della corsa, Petit-Breton chiede ai suoi muscoli ed àgli allenatori, uno sforzo supremo per poter distanziare i suoi forti compagni.
iste dei poveri corridori
te il conforto di incitamenti colla voce.
sono fatti sotto la sferza della gara o la pun-gente speranza del premio.
E' ben vero che a tentarli accorrono uomini
Petit-Breton (1°). Georget (2°). Vandestnyft (3°). Muller (4°). _ Laeser (5«). Lefèvre (6°). I vincitori prima di andare a riposarsi fanno un'ultima tappa davanti all'obbiettivo del fotografò. che hanno coll'allenamento abituato il muscolo a
questa prova, ma come accade al debuttante che tenta i 10 km, così arriva al campione che lotta sui
1000. Ad entrambi durante una gara che eviden-temente chiede alle energie umane più di quello che potrebbero dare, arriva sempre quel momento:
ter-V E L O C I P E D I
I O T O C I C L I
V E T T U R E
I M B A R C A Z I O N I
B I A N C H I
EDOARDO BIANCHI
21 - Yia Nino Bixio - 21
MILANO
FORNITORE DELLA REAL CASA Il servizio di vettovagliamento viene fatto durante i periodi di rallentamento
L'apertura della Caccia
In quest'anno, alla coltura intensiva ohe non con-cede ricovero alla selvaggina, si è aggiunta la stra-ordinaria siccità e temo assai che si stia maturando un buon numero di < capotti » o di « purgati » per il giorno dell'apertura, per chi non saprà rinunciare alla classica quaglia e darsi alle starne che si annun-ciano assai più numerose, ovunque, del solito.
Io però, da buon cacciatore egoista, ho, anche in quest'anno, il mio angolo prediletto, nascosto in una plaga remota della provincia di ove sono ancora sconosciute e ferrovie e trams, e dove un vecchio e fedele amico non può nè vuole solennizzare mai l'aper-tura della caccia senza di me. Il nome del paese ve • lo dirò dopo... il 15 agosto, quando racconterò, su
questo stesso giornale, l'esito della mia gita. Siete contenti cosi? Non del tutto; ma, ve l'ho detto, sono cacciatore appassionato, cioè uno fra i più perfetti rappresentanti dell'egoismo.
In compenso però, e tanto per farvi venire l'acquo-lina in bocca, vi voglio raccontare le mie gesta di due anni or sono in quegli stessi luoghi ove, fra poco, tuonerà il mio Greener:
La vigilia dell'apertura, dunque, giungevo impol-verato e già ridotto a mezza cottura, dal caldo soffo-cante, alla stazione di... ove mi aspettava l'amico colla sua domatrice.
— Misericordia ! esclamò, appena mi vide scendere dal vagone, scortato da un giovane pointer che avevo acquistato il mese prima. Misericordia! Tu quoque! E si velò la faccia colle mani.
Dovete sapere che sono un braceofilo convinto, e che se comperai un pointer, si fu per... provare an-ch'io.
L'indomani prima dell'alba, naturalmente, eravamo già in campagna, armati di tutto punto, tanto che giunti in prossimità di una estesa stoppia, ci fu giuo-coforza sostare a piè di una quercia ed accendere una sigaretta, per attendere che facesse giorno quel tanto almeno da poter discernere un uccello a volo. Il camparo ohe ci scortava, si diè intanto a « battere l'osso » sommessamente; e di subito, al femmineo
Chi ehi, chi chi, rispose da più parti un ma mao,
ma-ramao, prima velato ed incerto, poi prepotente e so-noro. I cani smaniavano ; io riuscivo a mala pena a trattenere il mio pointer che dava degli strappi dispe-rati al guinzaglio...
— Entriamo, disse risolutamente l'amico; tanto ora ci si vede...
Sguinzagliai Tony che parti come una freccia e
balzò senz'altro addosso a due quaglie che gli frul-larono letteralmente da sotto alla pancia!
— Sacr... Trattieni quella brutta bestia...
Ma la « brutta bestia » era caduta al suolo da sè come colpita dal fulmine, tanto era stato lo stupore lo sgomento suo, all'improvviso frullo.
Siccome, però, la sua andatura veloce e spigliata sconvolgeva tutte le idee del mio amico, abituato alla cerca calma e meticolosa dei bracchi, e lo indi-spettiva, proposi di andare ognuno in direzione op-posta, per raggiungerci, poi, in un dato punto. E così si fece.
Ci eravamo appena staccati da cinque minuti quando due schioppettate, seguite da insistenti ri-chiami, mi fecero accorrere:
— Una brigata di starne!... Saranno una ventina ed hanno ripiegato in direzione deli'Acquabella '
M'indirizzai da quella parte e, di lì a poco, méntre stava attraversando una lista di granoturco una starna isolatami si alzò fra i piedi: l'abbattei.' Tony corse a raccoglierla e me la riportò gongolante di gioia. Fu, per quell'animale intelligente, come una rivelazione: la sua cerca si fece più cauta, più so-spettosa e, di 11 a poco, precedendo di una cinqutina di metri i due bracchi dell'amico, che se ne an-davano pacificamente scodinzolando, lo si vide cadere in una ferma maestosa.
Richiamati subito i bracchi, si diedero a tenere al camparo e, muti, tremanti dall'emozione, ci avvici-nammo. Al nostro giungere Tony si accovacciò pian piano e principiò ad avanzare strisciando.
L'emozionante inseguimento che mi toglieva il re-spiro e mi faceva tremare l'arma in mano, continuò sino al limitare del campo; ad un tratto si udì come uno scrosciar di tuono, si alzò compatta la intera brigata delle starne, risuonarono quattro colpi pre-cipitati e due uccelli caddero. Tony, giustamente fiero e trionfante, li riportò ad uno ad uno e, allora l'a-mico, vinto dall'emozione e dall'entusiasmo se lo prese fra le braccia, e lo baciò !
Cosi si prosegui per tutta la mattinata uccidendo ben undici starne, tutte puntate ad una ad una da questo cane meraviglioso.
Ma il caldo si era fatto soffocante, si avvicinava il mezzogiorno; ci eravamo lasciati trasportare dal-l'entusiasmo venatorio al punto da dimenticare le ore e si dovette riprendere, stanchi, sfiniti, affamati là via di casa ove, da due ore almeno, ci aspettava la colazione.
Dopo le indispensabili abluzioni ci sedemmo a ta-vola, e, silenziosi, mangiammo con quella voracità che si addice a giovani cacciatori e, arsi come era-vamo, si bevette senza ritegno.
A poco a poco, però, coll'appetito si smorzarono gli entusiasmi, la testa si fece pesante e, di comune accordo, mezzo barcollanti, andammo a schiacciare le jg11116111110 Prammatica, fissando la sveglia per
Alle 16, dopo avere dormito come un ghiro, ero già in giardino, col mio Tony che mi folleggiava dattorno • ma sentivo un insolito mal di capo, un malessere generale, di cui non sapevo rendermi conto.
— Col camminare e... colle starne, tutto passerà! e ci avviammo di buon passo verso la campagna.
Di li a poco, un branco di starne mi si alzò da vicino: sparai i miei due colpi, ma con grande me-raviglia mia e dell'amico, non si vide a cadere nulla e 1 intera brigata, incolume, spari dietro il bosco.
— Non mi sento bene, dissi, e sedetti all'ombra di un gelso.
Mi era cresciuto il mal di capo e sentivo nelle orecchie come un ronzio molesto.
Al mal di capo si aggiunse la nausea e non nascosi la mia soddisfazione quando, finalmente, si riprese la via di casa.
Non potei cenare, e si andò a passare la sera nel-l'unico caffè del paese, ove trangugiai alcune bibite, cosi dette digestive, che accrebbero il mio malore. Stavo per ritirarmi, quando un giovane signore cor-tese mi si avvicinò :
— Lei si sente poco bene, disse ; mi permetta darle un suggerimento: anch'io soffro, o meglio soffrivo, di difficili digestioni e, qualche tempo fa, in una delle mie frequenti gite a Milano, mi venne suggerito un nuovo rimedio, d'importazione americana, che mi ha completamente liberato da tale noioso incomodo. Prenda, e provi anche lei...
In cosi dire mi porse un elegante astuccio, sul quale lessi: « Tot » digestibile cachete. Sorrisi.
— Creda a me, non sorrida e provi. L'uso di questi
cachets è di un effetto portentoso sulle vie digestive. Provai, e da quel giorno non ho smesso di fare uso del « tot » ; non vado mai a caccia senza avere qualche cachet di « tot » nel mio carniere, e consiglio a tutti i cacciatori, amici miei, di seguire il mio esempio. F. Delok.
Ditta B A R N E T T e S C O T T I
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Sembra in quel momento che la strada lunga e interminabile tutta si dispieghi al nostro sguardo per sgomentarci colla sua durat i, vediamo attornosolo dei compagni freschi e di noi più forti, pensiamo che in fin dei conti da questa prova non dipende poi la nostra vita, che altre occasioni non manche-ranno per affermare il nostro valore e ci tenta come una si-rena il pensiero di arrestare quel movimento delle gambe che dà spasimi ai nostri muscoli, di gettare sul bordo della strada o della pista l'odiata bicicletta e coricarsi in un sonno tran-quillo, lungo, riparatore. Guai se in quel momento gli avver-sari vi osservano e s'accorgono che i vostri ocelli si socchiu-dono, che le mani allentano la stretta del manubrio e che il pedalare si fa più lento. Sareste perduti.
Il più piccolo dei loro sforzi vi farebbe perdere quel posto nel gruppo di testa che eosta tanti sforzi e tante lotte, e se il distanziainento avvenisse nel momento dell'assenza dell'ener-gia di volontà, sarebbe la scon-fitta decisa e sicura.
Fortunatamente queste am- ,. nesie volutive non sono di lunga 1 " m n o
durata. Il breve stato di torpore e di assopimento che esse producono è sufficiente per dar tempo alle cellule del cervello di rifornirsi e di ridare lo sforzo della volontà. Si hanno allora quei ri-svegli di energia fortunati da cui dipende quasi sempre la vittoria in una gara.
Sotto l'appello disperato della volontà, i mu-scoli si stendono insensibili al dolore, le mani stringono convulsamente il manubrio e in uno sforzo di tutte le vostre energie la volontà
au-menta e noi vediamo scomparire attorno a noi i compagni mentre la mèta sembra venirci ad in-contrare sorridente e promettente.
Se il nostro sforzo coincide con quello degli avversari, allora si ha la lotta bella e suprema di questi fasci di energie, su cui la voce
del-Ecco come una grande prova di muscoli diventa anche una più dura prova di energia morale.
Ecco perchè noi affermiamo che la scuola dello
sport è la più bel hi scuola di energie e di caratteri.
Nino G. Caimi.
Anzanì occupa uno dei primi posti tra i campioni europei del
l'amor proprio, dell'orgoglio o dell'interesse batte la frusta come la cravache del fantino che scende nel momento decisivo a chiedere il massimo sforzo. Se invece il vostro sforzo è anticipato e con esso siete riuscito a distanziare, occorre pensare a difendersi dall'intimo attacco tinaie, dalla volata degli ultimi momenti in cui il pensiero dell'im-minenza della fine della gara e quindi della tor-tura, raddoppia le energie e dà risultati meravi-gliosi di velocità e di sforzo fisico.
Prossimi Grandi Convegni
Indetto dalla « Unione Spor-tiva Biellese » e dalla società ginnastica « Pietro Micca » e sotto gli auspicii del Tonring Club Italiano e della sezione biellese dell'Andax, si terrà a Biella, nei giorni 14 e 15 ago-sto, un grande convegno eiclo-automobilistico.
Ad esso possono prendere parte ciclisti, motociclisti ed automobilisti. Saranno distri-buiti ricchi premi iu medaglie ed oggetti artistici. Durante il convegno sarà pure disputata una grande Gara col Tambu-rello all'Italiana fra le società federate, ed i vincitori riceve ranno in premio la Coppa d'o-nore offerta dal Municipio di
Biella, medaglie d'oro, d'argento ed oggetti artistici.
A Pinerolo, nella ricorrenza del primo decennio di vita del Veloce Club e dell' inaugura-zione del suo vessillo, 1*11 set-tembre avrà luogo un convegno ciclo-automobilistico. Vi saranno ricchi premi.
motociclo. Anche a Savona, ad iniziativa della Fratellanza G nnastica, il 18 settembre avrà- luogo un convegno touristico internazionale.
Questi convegni, che servono a dare sempre maggiore incremento allo sviluppo dello sport, riusciranno interessantissimi, e già numerose ade-sioni pervennero ai singoli Comitati.
Leggete tutti i giorni la rubrica
spor-tiva della Stampa di Torino.
La II' Esposizione Internazionale d'Automobili
Sotto l'afa opprimente di questa estate che l'anno 1904 ha voluto regalare ai miseri mortali, parlare di Esposizione Internazionale di Auto-mobili è come tuffarsi in un voluttuoso, ritem-prante bagno freddo. Scrivendo di essa infatti la mente si riporta, e per una forte autosuggestione il fisico risente tutte le dolcezze di quel clima, tutto lo splendore di quelle tepide giornate che noi abbiamo qui goduto a Torino durante la 1» Esposizione Internazionale di automobili.
Gli elementi ci furono allora preziosi alleati, e lo saranno anche l'anno prossimo!... ne siamo quasi sicuri!! Ad onta però del caldo e dei dolci inviti al mare, ai monti, all'aria libera e fresca, la Commissione che ereditò dallo sciolto Comitato della 1" Esposizione il còmpito di preparare il lavoro per l'organizzazione della seconda, e di cui fanno parte l'avv. Goria-Gatti, il cav. Rostain, il conte di Bricherasio, il conte di Mirafiori, l'av-vocato cav. Scarfiotti ed il cav. N. Caimi, ha già iniziato i suoi lavori, ed ha determinato, dopo previ accordi coi Comitati dei Salons di Parigi e di Bruxelles, di fissare l'epoca di apertura della mostra torinese nella prima quindicina di feb-braio 1905.
Ha deliberato pure che i fabbricanti di auto-mobili siano rappresentati nel Comitato che si sta formando, ed a tale scopo ha mandato alle più importanti Ditte d'Italia una circolare con annessa scheda, sulla quale dovranno essere scritti tre nomi: i nomi di coloro che si credono più adatti a rappresentare nel seno del Comitato gli
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interessi dell'industria, od a fornire al medesimo i saggi consigli che la pratica può suggerire. Queste schede dovranno essere restituite alla sede della Commissione, ffiazza Solferino, u. 20, dove il 18 corrente verrà fatto lo spoglio. Coloro che avranno ottenuto il maggior numero di voti saranno chiamati a far parte del Comitato ed il loro nome sarà pubblicato nelle colonne di questo giornale.
Tutto l'altro lavoro della Commissione deve rimanere ancora segreto, e ciò per motivi facil-mente spiegabili; ma quello che si può già an-nunciare è che si preparano per l'epoca dell'E-sposizione importanti riunioni, concorsi, con-gressi, ecc. ecc., che col patrocinio e l'appoggio che certamente accorderanno ad essi il Municipio di Torino ed il R. Governò, assicurano alla se-conda Esposizione Internazionale di Automobili un esito ancora più lusinghiero ed importante del primo. R. G.
Nel Commercio Sportivo
Un nuovo fiotto di sangue generoso è venuto a ringagliardire la vita industriale automobilistica di Torino. Sul vecchio e fortunato tronco della Ditta G. C. fratelli Ceirano si è innestato un nuovo ramo, che promette una fioritura rigogliosa e feconda di lieti successi.
Nel darne partecipazione ai nostri lettori, noi pro-viamo una vera e viva soddisfazione, perchè cosi viene ancora una volta riconfermato alla nostra città quel primato nel campo industriale automobilistico, al quale anche la modesta opera nostra ha efficace-mente contribuito.
Da circa quindici giorni dunque, si è costituita in Torino una nuova Ditta costruttrice di automobili, nella quale si è fusa, come dicevamo sopra, la Ditta G. C. fratelli Ceirano. Essa ha assunto il nome di
Soc ctà Torinese Automobili BAPID.
Ha iniziato le sue operazioni con un capitale sociale di 600 mile lire, estensibile fino a 3 milioni. Le sue officine di costruzione, che verranno inaugurate nei primi giorni del prossimo settembre, sorgono fuori della Barriera di Nizza, nei locali dove era un tempo l'acciaieria Bianchi e C. Avrà due garage ed officina di riparazioni — una a Torino in corso Vittorio Emanuele, num. 9, e l'altra a Milano in via Porta Tenaglia, n. 9.
La nuova Ditta oltre che le vetturette popolari, tradizione della vecchia Casa Ceirano, ha già iniziato la costruzione di vetture di lusso di 16-20 e 24 HP dei modelli più perfezionati, e non è difficile che in qualche prossima grande riunione automobilistica la nuova marca scenda in gara colle più vecchie con-sorelle a difesa e pel trionfo dell'industria nazionale.
Se qualche volta i nomi contribuiscono al successo, la nuova Ditta può mettere già questo nell'attivo delle sue speranze. Se difatti si riuniscono le iniziali delle parole costituenti il suo nome di battesimo si forma la parola S. T. A. R. (star), che in inglese vuol dire stella. Ohe la buona stella guidi dunque lanuova Società verso i trionfi, le glorie ed i buoni... affari.
A cosa si deve attribuire il facile deperimento
delle parti meccaniche delle Biciclette e Motociclette.
I tecnici sono concordi nel!' affermare che in quasi tutti i casi i deperimenti, dopo brevissimo uso, tanto dei movimenti a sfere come delle catene dei velocipedi e delle motociclette, sono da attri-buirsi in modo particolare ad una imperfetta lu-brificazione di dette parti. Gran numero dei ciclisti e rnotociclettisti, usano, per la lubrificazione dei mo-vimenti a sfere, olì vegetali o minerali non adatti, i quali lasciando dei sedimenti, sono causa di lo-goramento, e spalmano le catene con del grasso o del sapone, che specie per quest'ultimo, sonò*note le qualità deterioranti. La scorrevolezza e la durata delle macchine è dovuta essenzialmente da una lubrificazione razionale e perfetta, e questa, solo si può ottenere usando esclusivamente i lubrifi-canti Glide, che tanto successo hanno ottenuto per la loro assoluta superiorità. La Ditta Eugenio Panchetta, Torino, corso Valentino, 2, allo scopo di far apprezzare i suoi prodotti ed ancora per qualche tempo, spedisce, contro cartolina vaglia di L. 1.25 (invece di L. 1.50), una scatola pasta Glide per catene ed una latta d'olio per movimenti a sfere e per magneti.
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L'ITALIA ALLA COPPA WANDER-BILT. — La Fabbrica Italiana di auto-mobili di Torino si è iscritta alla corsa automobilistica della coppa Warderbilt che si disputerà nell'America del Nord nel prossimo settembre. Il bravo Lancia partirà alla fine del corrente mese per l'America.
LA CORSA IN SALITA DI VEN-TOUX (FRANCIA). - Alla corsa che avrà luogo sulla salita del monte Ven-toux, il 28 agosto parteciperanno la
Clé-ment-Bayard, la F.I.A.T, la Turcat-Mery, la Hotchkiss, la Darracq e la
Gobron-Brillié.
La Fabbrica Italiana di automobili di Torino vi ha iscritto due splendide vet-ture 75 HP, che saranno guidate dal ba-rone De Chravez e da Lancia.
IMPORTANTE GITA AUTOMOBI-LISTICA. — Si è inaugurata da poco tempo la strada provinciale che da Noasca mena a Ceresole Reale. Giorni sono questa strada è stata per la prima volta percorsa da 2 vetture automobili Fiat di 16 HP, dei signori conte Grop-pello e Ferab. Una delle vetture era guidata dall'ing. Marchesi della Fabbrica Italiana di Automobili.
LA COSTITUZIONE DI UN MOTO CLUB. — UNA SCUOLA PER
CHAOF-FEURS. — I nostri motoristi hanno deciso di unirsi e fondare un Moto-Club. La nuova società sportiva piemontese sarà ufficialmente inaugurata in fine stagione.
A Torino pure fra qualche giorno verrà fondata una scuola di chauffeurs, pro-mossa da un apposito Comitato, di cui fanno parte i più ferventi automobilisti. Presidente onorario di questo
Comi-tato è il senatore Frola, sindaco di To-rino. La istituenda scuola è la prima che sorge in Italia.
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LA GRANDE CORSA DI CANOTTI AUTOMOBILI CALAIS-DOUVRES. — Il giorno 8 ha avuto luogo la corsa in-ternazionale di canotti-automobili da Calais a Douvres, organizzata dall'Auto-mobile-Club di Francia.
I canotti erano divisi in due categorie:
Racers (canotti da corsa) e cruiser» (ca-notti per turismo). Ciascuna categoria comprendeva quattro serie, a seconda della diversa lunghezza. Inoltre quelli della prima erano muniti di un motore di 17 HP; quelli dalla seconda di27HP; quelli della terza di 58HP e quelli della quarta di 107 HP.
La partenza venne data da Calais, alle ore 13,40, con mare calmo e tempo bel-lissimo. Una fòlla enorme assistè alla par-tenza dei 23 canotti concorrenti dal ba-cino Carnot.
Arriva a Douvres primo il canotto
Mercedes IV, di Vedrine (francese), mu-nito di motore Daimier, appartenente alla terza serie dei racers, impiegando ore 1,5' ; secondo giunge il canotto
Napier li, di Edge (inglese), munito di motore Napier, appartenente alla mede-sima serie ed impiegando ore 1.6'.
Seguono i canotti Elisabetta, di Pirmez (belga), con motore Delahaje, apparte-nente alla seconda serie dei racers, e il canotto Titan IV, della Società Delahaye (francese), appartenente alla prima serie dei cruisers.
Secondo il tempo d'arrivo, il canotto
Mercedes IV avrebbe trionfato nella corsa odierna.
Però il Mercedes /Fnon figura il primo
della classifica della sua serie, bensì il secondo. Avendo passato all'ovest della
t
ettata invece di passare all'est del punto i arrivo, la Giuria dichiarò vincitore il canotto inglese Napier, guidato da Edge. Gli inglesi lo acclamarono vivamente. C I C L I S M OIL GRAN PREMIO DI ANNO VER. — Ha avuto luogo la gara decisiva pel Gran Premio ciclistico di Annover. Vinse l'americano Lawson; 2. Mayer; 3. Schoe-nermann : 4. Arend.
Il corridore Badr cadde durante la corsa semifinale.
LE ULTIME RIUNIONI DI PARIGI. — Al Velodromo Buffalo e a quello del Parco dei Principi hanno avuto luogo importanti corse con numeroso concorso di pubblico. Eccovi i risultati delle due riunioni :
Velodromo Buffalo. — Il dilettante Mar-cello Cadolle ha tentato di battere il
record mondiale dell'ora senza allenatori, ed ha coperto km. 40, m. 80.
Match Leander-Brecy (15 km.). Vince in entrambe le prove Leander.
Gara motociclette. Nella finale arrivano: 1. A. Fossier ; 2. Lanfranchi ; 3. Cham-poisean.
Velodromo del Parco dei Principi. — Corsa scratch (int., prof., bio.). 1. Thuau; 2. Heller a mezza ruota ; 3. Dupré ; 4. Ingold.
Corsa dei 90 chilometri con allenatori.
I. Leander, in ore 1, 8'56" 4/5'; 2. Bruni, ad nn giro e mezzo di pista; 8. MichaSl, a quattro giri.
Il corridore Campion ha abbandonato. LA MILANO-LODI E RITORNO. — Ad iniziativa dell'Audace Club ebbe luogo la corsa riservata ai fattorini
te-legrafici sul percorso Milano-Lodi e ri-torno.
La partenza venne data a Rogoredo alle 6,50.
Arriva 1. Pasi Amedeo, in 1 48'; 2. a ruota Poletti Ernesto; 3. Capitelli; 4. Sisto Attilio; 5. Mainardi; 6. Guagni; 7. Chiesa, tutti dell'Audace.
In tempo massimo Braga e Perani. Garbagnati, partito favorito, si ritira poco prima di Malegnano, causa scoppio pneumatico.
GARA IN PIAZZA D'ARMI. — La sezione ciclistica del Circolo Boheme diede una corsa di km 30 col seguente risultato :
1. A. Garavaglia in 52'; 2. Corbetta; 3. Cervini; 4. Rho caduto al terzo giro; 5. Bruni.
ippiea
UN CONCORSO IPPICO A MONTE-CATINI. — Il nostro corrispondente signor Tonini, ci scrive che per inizia-tiva del Club-Sportivo di Montecatini, si terrà in questa amena città della Valle di Nievole un concorso ippico che pro-mette di riuscire interessantissimo per il numero dei concorrenti che vi pren-deranno parte, per il numero, ed il va-lore dei premi, e per il numerosissimo concorso che vi sarà senza dubbio, di tutta la vai di Nievole e dalle vicine città, senza considerare quello eccezio-nale dei forestieri, fra cui già si trovano moltissime notabilità e molti sportsmans che sono anche quest'anno qui convenuti a godere i benefici di queste acque mi-racolose.
LE CORSE AL TROTTO A PESARO. — La seconda giornata delle corse al trotto riuscì interessante.
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m. 1800: 1. Vandalo II, di A. Gobetti; 2. Tosca, della Società Marchigiana; 3. Zeno, di Fedi.
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m. 1800: 1. Bys Bey, di Casaretti; 2.
Vit-torio, di Picchi; 3, Bando, di Baldisseri; 4. Prince, di Menarini.
P N E M I O C O N G E D O (band.); L . 500; metri
2700: 1. Lando; 2. Vittorio; 3 Prince;
4. Bavenna, dei fratelli Gennari. IL CONCOESO DI RIMINI. — Il con-corso ippico ha avuto ottimo successo, richiamando la presenza di tutti i nu-merosi villeggianti.
Nella prima categ. riuscirono: 1.
Mar-riot, del tenente Bellotti; 2. De Orieux, del tenente Sacchetti; 3. Ceso, del te-nente Marchetti.
Nella seconda categoria: 1. Antonino, del tenente Trissino; 2. Lord Mark, di A. Giovannini; 3. De Grieux, del tenente Sacchetti.
. V U O T O
GARA DI NUOTO AL DOLO. — A Dolo ebbe luogo la gara di nuoto alla quale presero parte i signori Bortolazzo Mario, Burlini Francesco, Santinello Giù-'
seppe e Molon Guido di Padova, Scorzon Amos, Munerato Alessandro, Formenton Alessandro, Gottardo Guido, Gardellin Cesare e Mosca Tullio dal Dolo.
La gara avvenne sul canale del Navi-glio del Brenta e il percorso era di 300 metri tempo massimo, minuti 4 e 12". I concorrenti furono divisi in squadre : i primi arrivati di caduna squadra entra-rono in prova decisiva. Nella decisiva arrivarono in quest'ordine : 1. Bertolazzo, 2. Scorzon, 8. Burlini, 4. Gardellin. Fu-rono loro assegnati i premi da apposita Giurìa : 1. premio grande medaglia d'ar-gento e diploma: 2. Piccola medaglia d'argento e diploma; 3. Grande medaglia di bronzo e diploma; 4. Piccola medaglia di bronzo e diploma.
BEQOBD DI NUOTO SUL TRASI-MENO. — Da Perugia ci comunicano che il signor Placido Ciucci raggiungeva questi giorni il record del nuoto sul lago Trasimeno, percorrendo in ore 2,26' ben 5 chilometri. Quantunque il Ciucci avesse in buona parte della traversata vento contrario, giunse da Passignano all'isola Maggiore in ottima condizione. Mai al-cuno prima di lui aveva tentato con fe-lice successo l'esperimento. Solo il capi-tano Boyton traversò molti anni fa il lago, munito però di apparecchio galleg-giante.
LA TRAVERSATA DELLA MANICA. — Weidmann conta di compiere la tra-versata da Dungeness a Douvres (50 chi-lometri), e subito dopo inizierà il pas-saggio dello stretto, che spera percorrere in 18 o 19 ore.
Webb, l'unico nuotatore che finora abbia attraversato lo stretto impiegava 22 ore.
Anche Holbein tenterà la traversata. Greasley, da sua parte, pure si prepara. Damenica, percorrendo il tratto da New-haven a Bngton riusciva a fare nella prima ora cinque chilometri.
Il percorso totale di 15 chilometri fu fatto in ore 4 e 15'.
Del quarto concorrente, Haggerty, non si hanno notizie.
GARE DI NUOTO A STURLA. — Organizzate dalla Società « Sport Pe-destre > di Genova, ebbero luogo le an-nunciate gare di nuoto. Eccone i risul-tati:
Cara di metri 100 (A). 1. Massa Fran-cesco; 2. Altieri Giuseppe; 8. Parodi Gaetano; 4. Ortolana Ferdinando; 5. in gruppo: Canessa, Repetto, Polidoro, Fa-biani e Canepa.
Cara di 100 metri (B). 1. Costa Davide; 2. Reggio Vittorio; 3. Massa Francesco; 4. Pessot; 5. Molini.
GARA DI NUOTO DELLA « R O M A » . — Domenica si svolse la gara sociale di nuoto della Società « Roma » su di un percorso di metri cinquecento circa, dal-l'approdo del « Rari Nantes » al porto fluviale.
Ecco i risultati: Giunsero 1. in 4'22" 3/5 Carlo; 2., a breve distanza, Ugo Sprega; 8. Pistarino Francesco; in tempo massimo, Vallicelli Aminta.
GARE DI RUOTO A MILANO. - Do-menica scorsa al Bagno di Diana ebbero luogo le gare indette dalla Società mi-lanese di nuoto «Nettuno».
Gara di campionato sociale di percorso ;
300 metri con giro di boa, riservata ai
soci della «Nettuno». —1. Doria Mario, 2. Mariani Enrico, 3. Stabiiini Cesare, 4. Barbesti Mario.
Cara Monforte ; tuffi dal primo e se-condo trampolino ; tre tuffi da ciascun trampolino. — 1. Meschia Angelo, 2. Bar-besti Mario, 8. Pullè Roberto, 4. Bardelli Arturo.
Gara Andrea Chierichetti; tuffi dalla terrazza, metri 5,10. — 1. Capra Luigi, 2. Bonfanti Carlo, 8. Macoratti Achille, 4. Galimberti Giuseppe, 5. Levati Luigi.
Gara Bagno di Diana; tuffo, nuoto e voga a coppie (salvataggio simbolico in-dumentaie). — l.i Macoratti Achille e Cermesoni Carlo ; 2.i Lesmo Carlo e Bar-delli Arturo ; 3.i De Marchi Franco e Bonfanti Carlo ; 4.i Stabiiini Cesare e Massari Enrico. •
A L P I N I S M O
L'INAUGURAZIONE DI UN NUOVO RIFUGIO. — Sull'alpe Forame (Valtel-lina), a 2700 metri, è stato inaugurato il nuovo rifugio della sezione Valtelli-nese del C. A. I. Fu creato per agevo-lare la salita del Pizzo Scalino e di altre creste.
La sezione di Milano" del C. A. I. mandò, come suoi rappresentanti, i soci Bompadre e Scalini. Madrina del rifugio fu la signorina Elena Corti.
Il rifugio è dovuto quasi per intero al gresidente della sezione valtellinese del . A. I., cavaliere Cederna, al cui nome gli alpinisti della Valtellina vollero in-titolarlo,
VITTIME DELL'ALPINISMO. — Da Zermatt ci comunicano: Sulla vetta della Saentis la tormenta sorprese parecchi alpinisti. Questi si erano rifugiati nella capanna del C. A. S Da poco si trova-vano nel rifugio, quando una valanga di sassi l'investi, rovesciandola. Quattro alpinisti rimasero feriti. Uno di essi lo fu gravemente,
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(La terza velocità è in presa diretta).