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La Stampa Sportiva - A.03 (1904) n.45, novembre

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Academic year: 2021

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LA S T A M P A

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proprio p a e s e ; ed ancora ora, tra una seduta e

l'altra alla Casa Bianca, un discorso elettorale e l'altro, trova il modo di fare una partita di caccia all'orso, qualche escursione nelle Montagne Roc-ciose, una partita al oriket nei campi di Washington, ed esercizi di equitazione da disgradare un cavalle-rizzo di professione. E il Presidente della grande Repubblica americana, come ha famigliare le bri-glie ed il fucile, ha famigliare la penna: i suoi volumi Vita intensa, New-York ed altri stanno a dimostrarlo; bella prova, a dispetto dell'opinione di certi barbassori, che la vita fisica non para-lizza e soffoca niente affatto la vita mentale.

Dove ci sono muscoli agili e nervi solidi è im-possibile che l'anima sia sfibrata.

Le sue belle qualità d'uomo d'azione Roosewelt le dimostrò anzitutto durante la guerra ispano-americana. La sua condotta fu quella di un va-loroso, ed a guerra finita divenne leggendaria. Roosewelt si era creato un corpo proprio di vo-lontari, composto principalmente dei suoi antichi devoti :amici dei ranchs. Al combattimento di

Guarimas egli ed i suoi rough-riders (che è come dire la sua cavalleria rusticana), si distinsero in

Il Presidente Roorwelt durante una delle frequenti partite di caccia.

modo particolare; ed uno dei soldati di Roosewelt, rispondendo ad un giornalista che l'interrogava sul proprio comandante, diceva entusiasta: « Un soldato? Voi dareste la propria vita per vedere quell'uomo condurre una carica, e per udirlo chia-mare i suoi uomini. Egli non sa che sia paura, e pare che una malia lo difenda dai proiettili. N o i tutti rough-riders l'adoriamo ».

Diventato — nel luglio 1898 — presidente degli Stati Uniti, Roosewelt conservò le sue qualità di semplicità, energia e buon umore.

Il giorno in cui dovette leggere il suo primo messaggio ai Congresso, egli aveva alla sua mensa i suoi amici della pianura, i coio-boys, i suoi fe-deli rough-riders.

E' sempre la loro compagnia, del resto, che egli maggiormente gradisce : essa non gli richiama alla mente che giorni felici, e prove di forza e valore.

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Il Presidente è un abile cavaliere e spesso conduce agli L'armeria del Presidente a Sagamore Hill Spesso nei dintorni della casa Bianca si può vedere

ostacoli la sua cavalcatura favorita. rivela la sua intelligente passione per la caccia. il Presidente in Nickerboker giuocare al criket.

Th. Roosewelt sportsman

Il de^no Presidente d'un paese sano e forte

Qualche anno fa, in uno di quei ranchs della pianura americana, ove, sotto la sorveglianza degli arditi cow-boys, si allevano da ottanta a cento-ventimila capi di bestiame, giungeva, solo e mo-desto, un giovane sconosciuto. Doveva questi essere, al vederlo, qualche professorucolo citta-dino, giacché le sue mani erano bianche e por-tava gli occhiali d'oro.

Per prendersi beffa di lui e così per spassar-sela, i cow-boys (fiera e terribile gente, rotta ad ogni pericolo, animata al tempo "istesso da uno spirito cavalleresco e brutale) proposero allo sco-nosciuto di cavalcare un cavallo selvatico. Lo straniero non disse di no.

Si fece dunque un immenso circolo: nessuno avrebbe ceduto il proprio posto allo spettacolo per cento dollari.

Il cavallo indomato fu condotto in mezzo ad un profondo silenzio. Al solo vedere l'occhio lucente e crudele della bestia c'era da sentirsi addosso i brividi. Occorsero quattro nomini per gittare il cavallo a terra, bendargli gli ocelli e sellarlo. Al momento in cui il cavallo si rialzò, lo straniero

gli saltò in groppa. f — Avete fatto testamento ? — gridò uno degli

astanti.

L'altro non rispose : il cavallo fremeva sotto di lui come la terra prima di un'eruzione vulcanica. Allora egli fece cadere la benda che era stata posta all'animale, ed ebbero luogo tali manovre fantastiche che bisognerebbe aver veduto per farsene un'idea.

11 cavallo infuriato faceva salti di cinque piedi colle zampe riunite, come un camoscio, ed ar-cuava il dorso e si lasciava andare ad ogni sorta di scambietti. Il cavaliere, afferrato alla criniera, stava saldo. La bestia pensò rotolarsi per terra, ma uno sperone che trovò tra il suolo ed il proprio ventre lo fece tosto mutare idea.

Un colpo di stivale ricondusse la testa a suo posto, quando volle mordere le gambe che atte-nagliavano il corpo; e quando, diritto sulle zampe, l'animale si riversò indietro, l'uomo si gittò a lato, si sedette sulla sua testa e lo tempestò di pugni.

Lasciatolo infine risollevare, si rimise in sella per partire al galoppo. La bestia, sfinita, alla fine si arrese ed andò ad accasciarsi poco lontano. Il cavaliere, dalla figura di giovinetta, aveva vinto, quantunque nella lotta si fosse rotto gli occhiali, ed i cow-boys, entusiasti, gli giurarono amicizia per la vita e per la morte.

Il coraggioso straniero era quegli che doveva poi diventare il Presidente degli Stati Uniti: Teodoro Roosewelt, o, come tutti gli americani lo chiamano famigliarmente, Teddy.

L'energia e l'attività americana, fatta in fondo di impetuosità giovanile, di semplicità primitiva e di buon senso, non potevano, invero, avere mi-glior rappresentante di questo ardito cavaliere, che esordì nella vita come un eroe di Mayne

Beyd o di Brut E arte.

Teodoro Roosewelt è l'esponente più geniale della sua razza, e ciò ohe rende la sua personalità interessante, non solo al suo paese, ma al mondo

intero, è che egli ha continuato a rivelarsi, per il suo coraggio, la sua volontà, il suo lavoro, un vero uomo, e la s u a esistenza apparve sempre a tutti (come al

consessodeicow-boys nella pra-teria) una bella lezione di ener-gia, di carattere, di presenza di spirito.

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4 LA STAMPA SPORTIVA

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Prima che la terribile guerra dell'Estremo Oriente rivelasse al mondo intero il valore dell'esercito e del popolo giapponese, nessuno o ben pochi avreb-bero supposto tanta forza e tanta resistenza nei piccoli sudditi del Piglio del Sole; ma a chi ha visitato il Giappone e conosciuto da vicino quei paesi, non recano meraviglia gli odierni miracoli, poiché da tempo quel giovane popolo aveva spalancato le porte alle invenzioni più moderne della civiltà europea.

Tra le più significanti affermazioni di progresso, possiamo citare quella dell'introduzione del ciclismo nell'esercito giapponese, che risale a parecchi anni, e fa parte di tutto quel grande programma di vita sportiva che è uno dei segreti della grandezza morale e della forza e della resistenza fisica dei giapponesi.

La partenza di uno dei concorrenti. Gonfiamento dei palloni

nel Parco dell' « Aereo Club ».

Mentre da noi un'ascensione co-stituisce un avvenimento eccezio-nale, tanto che ad essa si volge la curiosità e l'attenzione d'una in-tera popolazione, a Parigi si hanno non solo ascensioni giornaliere, ma addirittura spettacoli e gare di palloni. Là nell'ampio hangar che il fiorente Aereo-Club di Francia possiede a St-Cloud, si annidano una cinquantina di palloni di diffe-renti e svariate forme e capacità, che crescono accanto ai Lebaudy e ai Santos Dumont, gli arditi e fortunati cercatori della dirigibi-lità, e mentre questi ogni volta che si alzano tentano strappare qualche lembo di velo a quella ve-rità scientifica in cui sta la so-luzione del problema aereonautico, gli altri numerosi compagni di gabbia si alzano spesso e

volen-tieri solo in cerca di emozioni sportive, condu-cendo alla conquista del regno dell'aria e alla

conversione allo sport aereonau-tico neofiti sportsmen coraggiosi.

Ma appunto per accrescere in-teresse sportivo a queste ascen-sioni, dopo le semplici ascensioni e i rallye-ballon si sono inventati i concorsi di palloni, ossia gare di abilità fra gli aereonauti. Consi-stono queste prove nel determi-nare prima della partenza una cir-conferenza attorno all'Aereo-Club, tracciata da strade incrociantesi, e accordando dei premi a quei palloni che prendono terra più vicini alla linea fissata.

Le gare, che servono anche ad addestrare gli aereonauti special-mente nelle operazioni di discesa, hanno avuto successo e fortuna, e ad una di queste feste fatta recen-temente concorrevano oltre una dozzina di palloni, portanti nelle rispettive navicelle aereonauti ben noti e giovani reclute dell'affascinante sport aereonautico.

1 palloni

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Alcuni commenti ai miti Bordeaux - Parigi

Su questa interessante prova ippica, La Stampa

Sportiva ha già dato diffuse notizie ai suoi let-tori; e oggi nel presentare alcune artistiche illu-strazioni del cavallo vincitore, non crede inutile ritornarvi sopra.

Anzitutto il principio di queste prove di

resi-fu appunto un esempio (che crediamo poter chia-mare felice) come si possa far ritornare in favore queste belle prove ippiche di resistenza, dalle quali sia scompagnato ogni pericolo di eccesso e di brutalità.

L'esperimento che ora ha tentato in Francia il

dei raids, e se si deve riconoscere la bontà delle intenzioni dei colleghi francesi e l'opera sapiente dell'organizzazione fatta, si debbono però discu-tere i risultati che ha dato questa grande prova ippica, su un percorso di 744 km. (Bordeaux-Parigi), da compiersi ad andatura libera entro 5

I I r i p o s o d e i v i n c i t o r i . — Dopo aver coperto 744 km., che separano Bordeaux da Parigi, in ore 50,40'15", e cioè aver camminato per tre giorni a una velocità di km. 14,680 all'ora, il cavallo Anatole vincitore del Raid e il suo proprietario sig. Bordes che lo ha sapientemente e amorosamente guidato

durante il percorso, prendono un meritato riposo a Versailles.

stenza è ancora così discusso, e così varie sono le opinioni sulla sua importanza, che non è opera inutile fermarvi l'attenzione dei lettori d'un gior-nale, allorché l'occasione si presenta propizia. Per nostro conto è superflua una professione di fede, avendo coi fatti dimostrato come cre-diamo cosa buona e utile questi raids, quando naturalmente siano organizzati con concetti pra-tici e si tolga ad essi quelle caratteristiche anti-umanitarie che hanno loro valso tante antipatie.

Il nostro raid Milano-Torino dell'aprile scorso

nostro confratello e alleato Vie au Grand Air è stato un altro tentativo di soluzione del problema

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LA STAMPA SPORTIVA

da incroci troppo lontani con cavalli puro sangue, fra cui dominavano i tipi di cavalli da vettura del mezzogiorno della Francia. I pochi cavalli di

ge-nealogia che vi erano fra i concorrenti della ca-tegoria da sella, non si affermarono in modo bril-lante, nè figurarono fra i premiati.

La lunghezza forse eccessiva del percorso, scom-pagnata da qualsiasi altra prova in cui le buone qualità di un cavallo potessero affermarsi (come

Soprascarpe nomina " Overslioe „ - " Frassini

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de Godoy e da parecchie centinaia di invitati, fra cui naturalmente era gran parte della colonia italiana.

La gara cross country fu vinta da H. Freise; 2. Mario Prado ; 3. Vaz Porto; 4. JL Mac Lead.

Il campionato del tiro al bersaglio fu vinto dall'italiano G. B. Marchesini, socio dell'esperia; e quello del tiro al piccione dal sig. Giovanni Praudina, 2. dott. F. Buscaglia.

Nella gara di nuoto fu 1. A. Saliture del club di Rio Janeiro; 2. W . Scholz del club Germania;

3. L. Lamothe del club di Rio Janeiro; 4. Mario Rovida, dell 'Esperia.

Nelle regate vinse la prima prova la gara yoU

a 2 remi, l'imbarcazione Tieté montata dai signori Giovanni Corti e Gabriel Courbisier, timoniere A. Perillier; e la seconda l'imbarcazione

Paii-lista, montata dai signori Ottavio Jovine e Can-dido Coutès, timoniere Giulio Silva.

Nelle gare per yole a 4 remi giungeva nella prima prova Brasit, montata da 0. Giovine, C. Coutès, dott. Faria da Rocha, Armando Ma-gnami, timoniere Giulio Silva; nella seconda prova 1. Alza, montata dai sigg. Cesare Acqua-rono, Marcello Marcellino, Mario Latini, Fulvio Costanzo, timoniere A. Perillier.

Le varie provo, ottimamente organizzate e di-rette dalle varie Commissioni (Marcello Marcel-lino e Alfredo Perillier pel cross country, A. Grandal Soares per le regate, dott. E. de Aguiar de An-drade pel nuoto e Luigi Sarli, A. Amoretti e F. Praudina pei tiri), si svolsero benissimo, e la giornata si chiuse con una grande, indimentica-bile festa notturna nella nuova elegantissima sede, su cui sventolava superba e ammirata la bandiera tricolore italiana.

N. C.

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Esposizione Internazionale d'Automobili

I» I T O R I N O

(21 Gennaio — 0 Febbraio 1905)

All'elenco delle augurali e lusinghiere adesioni pervenuteci pel Comitato d'onore della nostra Esposizione, dobbiamo aggiungere quelle del conte di Ratibor, presidente dell'Automil-Club di Ger-mania e del comm. Federico Johnson, direttore generale del Touring-Club Italiano, il quale, ade-rendo all'invito fattogli, si dichiarava ben lieto di

poter in questa occasione dimostrare quanto lo in-teressi questa importante e prossima manifesta-zione di vita automobilistica, i cui scopi sono così intimamente legati al turismo.

Ed ora, dopò l'elenco delle personalità che al-l'Esposizione torinese hanno dato il prezioso ap-poggio del loro nome e dei loro augurii, eccoci all'elenco di quei volonterosi che con slancio ed entusiasmo hanno accolto la nostra preghiera di entrare a far parte del Comitato esecutivo, e ci secondano così validamente nel lavoro di orga-nizzazione e di preparazione della prossima mostra.

Come appare dai nomi che compongono la pre-sidenza e le varie commissioni, si tratta di per-sone note nel campo sportivo e nel campo indu-striale automobilisticoj i cui nomi sono garanzia di indipendenza, praticità e serietà dell'impresa alia quale si sono dedicati.

Le difficoltà pratiche che abbiamo riscontrato l'anno scorso nel valerci del consiglio e della col-laborazione di altre personalità residenti fuori di Torino, hanno indotto il Comitato a limitare a elementi locali la scelta dei suoi membri, che vennero appunto scelti, per quanto riguarda gli industriali, fra i componenti e i dirigenti le di-verse e più importanti ditte cittadine.

Ecco pertanto la formazione del nostro Comi-tato: Presidente, avv. Cesare Goria-Gatti;

vicepre-sidenti, cav. Alfredo Rostaiu e cav. ing. Arturo Ceriana; tesoriere, conte Gastone di Mirafiori;

segretario generale, Nino G. Caimi; Commissione

finanziaria, cav. avv. L. Scarfiotti, cav. G. Girard, dott. F. Tapparo; Commissione tecnica, cavaliere G. Grosso Campana, Giovanni Ceirano, cavaliere G. Agnelli, Giovanni Gagliardi; Commissione

or-dinatrice, coute G. Fossati Reyneri, marchese Al-fonso Ferrerò di Ventimiglia e Mario Montù.

Il Comitato esecutivo La già tenuto parecchie sedute, durate le quali fu predisposto tutto l'im-portante lavoro di preparazione. E uon è poco !

Mentre una Commissione sta provvedendo al-l'addobbo dei locali, che sarà ricco e grandioso, un'altra pensa ai servizi interni del personale,

buffet, musica e divertimenti, ai quali verranno pure apportati miglioramenti e innovazioni.

Intanto il bravo pittore Gaido sta ultimando il cartello -reclame, che è riuscito una creazione artistica geniale, e che sarà diffuso in ogni centro sportivo e mondano.

era la nostra corsa sull'ippodromo di Stupinigi), hanno tenuto lontano i buoni cavalli come i buoni guidatori e, abbassato così l'esponente dei parte-cipanti, veniva a scemare l'interesse della gara e il valore dei risultati, rimanendo molto pregiu-dicato quel principio di organizzazione che si è cercato di affermare con questa prova.

Il concetto di associare la resistenza del cava-liere alla sua abilità nel guidare una lunga prova e nel chiedere lo sforzo al suo animale e alla bontà e all'allenamento del eavallo è ottimo, e noi cre-diamo debba formare la base e la caratteristica di queste prove: ma è necessario che nel giudizio entrino coefficienti sicari e fondati che rispondano a valutazioni provate, e quindi non basta il solo fatto d'essere giunto in buono stato alla mèta, come pure è necessario che sia impedito assolu-tamente il verificarsi di quegli incidenti mortali

che non mancarono nel raid Bordeaux-Parigi e in cui trovano giusto e fondato appiglio di oppo-sizione coloro che combattono simili prove.

*

* *

Ma gli stessi nostri colleghi della Vie au Grand

Air ammettono elle si trattava d'un esperimento da cui dovevano trarre degli ammaestramenti, e annunciano che, rifacendosi la prova l'anno ven-turo, ne modificheranno l'organizzazione; e siccome parlano di una serie di prove ippiche regionalie da tenersi all'estero, che dovrebbero poi trovare l'epi-logo nella Parigi-Bordeaux, così per quanto riguarda l'Italia a suo tempo ci proponiamo di studiare con diligenza il progetto e cooperare alla sua riuscita, sempre quando vedessimo tenute in considerazione le poche osservazioni sommarie che ci sono sug-gerite dal risultato di questo tentativo.

L O S P O R T I T A L I A N O A L L ' E S T E R O

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Esperia a S a n P a u l o

(Jna lettera gradita e lusinghiera, datata da San Paolo, 8 ottobre, mi informava che il Con-siglio direttivo del « Club Esperia v aveva fatto omaggio alla Stampa Sportiva di alcune fotografie della festa d'inaugurazione della sede di questa società sportiva italiana, fio-rente nel Brasile, e mi pregava di leg-gere alcune colonne del Fanfulla, auto-revole giornale che si pubblica a San Paulo in lingua italiana, dove era de-scritta questa festa e le varie gare spor-tive da cui essa fu accompagnata.

L'offerta e l'invito, che giungevano d'oltre Oceano, e ci portavano il me-more pensiero di sportsmen italiani, sa-lutanti nella Stampa Sportiva l'organo dello sport nazionale, erano troppo lu-singhieri per non esser da noi accolti, e mentre lo sguardo correva dalle foto-grafie alla prosa del giornale, ripensavo con un'ombra di malinconia e un sen-timento di tenerezza al significato di queste associazioni sportive, clie vivono in terre lontane e straniere. Esse non possono essere solamente il risultato spontaneo di quel sentimento comune che unisce fra loro quanti hanno comune il culto d'uno sport e cercano e trovano colla costituzione d'una società il mezzo di intrattenersi, esercitarsi e misurarsi su quanto li interessa e li appassiona. No, all'estero e specialmente nelle lon-tane terre d'America, dove vive tanta gioventù italiana, il sorgere di una di queste società ha un significato ben maggiore, e la vita sociale ha una nota vibrante di patriottismo che è scono-sciuta fra noi.

La bandiera candida delio sport, che sventola al disopra di ogni dissenso poli-tico, permette non soltanto l'unione fra

tutti coloro che parlano la stessa lingua, ma fra quanti ebbero culla e videro la luce su terra ita-liana.

L'assenza d'ogni divisione di casta e la perfetta uguaglianza è quello che lo sport ammette fra quanti militano sotto la sna bandiera, toglie ogni distanza sociale fra coloro che occupano posti

diversi nella scala della fortuna sociale, e così consentendo l'unione di tutte le forze d'una co-lonia, la società sportiva nazionale all'estero as-surge a vera palestra di virtù civile, educatrice

Il consiglio direttivo dell' Esperia - 1. Acquarone, tesoriere, 2. IT. Rudinger, vice-presidente, 3. I. B. Cardoso, 2' segretario, 4. Marcello Marcellino, 1° se-gretario, 5. A. Grondai Soarez Rodringuez, direttore di voga, 6. F. Bosisio, probiviro, 7. R. Lenci, direttore sportivo, 8. Fulvio Costanzo, economo, 9. G.

Pepe, consigliere.

La sede del Club « Esperia » sul fiume Tieté a S. Paulo. e patriottica, e l'opera sua è buona e feconda e sani a, mirando al tempo stesso al culto del bello e del buono, e all'alto e nobile apostolato della religione della patria lontana.

Ecco quindi delle istituzioni che il [governo dovrebbe incoraggiare e riconoscere come organi tra i migliori per tener alta l'italianità fra gli italiani che vivono all'estero e che noi additiamo all'ammirazione dei nostri lettori con entusiasmo d'i-taliani e di sportsmen.

Ma tornando alla società Esperia di San Paulo, diremo che essa, dopo lunghi sforzi e influite dif-ficoltà, è riuscita a fabbricarsi una sede elegantissima sul fiume Tieté, e per l'inaugurazione di essa la direzione aveva preparato un grandioso programma di gare sportive, che comprendeva un cross

country intersociale (corsa pedestre di 10 km.), delle gare di tiro al bersaglio e di tiro ai piccioni, delle gare di nuoto e infine delle regate a remi.

Alla grande giornata sportiva parteciparono i più noti campioni del Brasile e i soci delle diverse società sportive di San Paulo, Santos e Rio Janeiro, e la festa inaugurale tenutasi il 2 ottobre fu presenziata dal governatore dello Stato di San Paulo, dott. Ti-biri(?a, dal ministro Cardoso de Almeida, dal prefetto di polizia

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8 LA STAMPA SPORTIVA

L a p e s c a c o l l a i e n z : a

Una volta che il pesce è assicurato all'amo viene dolcemente trascinato presso il L'operazione di togliere l'amo dalla gola del pesce è difficile e delicata,

battello dove è preso a mezzo della rete.

La pesca, come la caccia, trova fra le nostre popolazioni numerosi aderenti, ed essa fa parte di quella grande ramificazione in cui viene suddiviso lo sport. Come per la caccia si organizzano le cosidette grandi battute e si gareggia nel-l'uccisione di un maggior numero di volatili, così per la pesca sono indetti ed organizzati concorsi speciali.

Prendiamo occasione dai due ul-timi organizzati in Francia per parlare della pesca colla lenza, di questo sport popolare, che conta in ogni paese del mondo migliaia e migliaia di appassionati. Il fiume, il lago, il mare, richiamano sovente questi discepoli di San Pietro, i quali, come gli altri sportsmen, hanno oggi le loro grandi prove, e può darsi che un giorno un Gor-don Bennett istituisca anche per loro una Coppa internazionale. Prendere qualche pesce lungo la riva di un fiume, sembra cosa facile a tutta prima; ma invece quante precauzioni, quanti pre-parativi minuziosi, quanta abilità sia nel getto che nella presa ! In un concorso poi le difficoltà au-mentano. Immaginate di assi-stere ad una gara di simile ge-nere. Il concorrente, disposto sulla riva o sopra un battello, controlla gli ordigni occorrenti per la pesca ; gli ami sono di prima qualità, le pertiche, le bacchette escono dalla prima fabbrica; la prima opera-zione del pescatore consiste nel fabbricare delle piccole palle. Oc-corre della terra piuttosto grassa, priva di erbe e di sassi, a cui si aggiunge del grano cotto, ed il tutto si mescola e si formano delle palle ben rotonde, assai malleabili, non troppo dure; in ciascuna palla si fa un buco, ed in questo si introduce un certo numero di vermi. Fatta la palla,

questa viene gettata con forza dal pescatore nell'acqua del fiume, seguendo nel getto la direzione della corrente; la palla si scioglie ed i vermi ne escono attirando il pesce.

Il pescatore prende la lenza e la introduce nell'acqua, avendo cura di tenerla in posizione ver-ticale. La lenza urta contro qual-che pesce ; a seconda dell'arto il pescatore comprende se ha col-pito un pesce persico od un luc-cio; la toglie dall'acqua e ritira il pesce che ripone in una rete-ser-batoio che tiene in un angolo del battello.

La pesca con la lenza ha moti-vato ultimamente interessantissimi concorsi, e la stampa sportiva e politica parigina ha compilato ric-chi programmi. I concorsi banditi ultimamente dall'Anto e dal Petit

Journal riunirono numerosi spe-cialisti della pesca colla lenza, i quali gareggiando in abilità vin-sero ricchi premi.

V. G.

Automobilismo... briccone

Quelli che si affannano a gridar la croce addosso a questo stru-mento di civiltà elie è l'automo-bile, devono essere, me lo perdo-nino, assolutamente privi di senso pratico, o di senso praticamente comune.

Che cosa è l'automobile? E' quello strumento mediante il quale noi facciamo le cose più in fretta e bene. Che se poi qual-che volta esse riescono fatte male o non in fretta vogliamo perciò gridare ed affannarci a distruggere il progresso? Ma chi è che fa le cose perfette? Un bevitore mi

di-11 pesce d'acqua dolce, che è più delicato di quello di mare, viene di nuooo immerso in acqua dentro un'apposita rete dove spesso rinviene quando l'amo non ha fatto una ferita troppo grave.

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ceva che nemmeno il vino buono è b u o n o perchè d o p o un due o tre bottiglie l o rovinava e diven-tavano cattivi vino e bevitore...

Mettiamo il caso che un u o m o sia nato ai tempi di Adamo e sia vissuto sempre, fino ai nostri giorni, e viva ancora.

Egli ama una ragazza che ha, come lui, diremo, la permanenza eterna su questa valle d i lagrime più o meno vere.

Il padre non ne vuol sapere. I n generale è sempre il padre, perchè le madri lasciano correre più facil-mente.

Il giovanotto vuol rapirla, non ha altri mezzi c h e i piedi... m a una proprietà troppo comune, scappa e... vien raggiunto.

Passano dei secoli (non ho tempo di attraversarli imo per uno questi benedetti secoli), ammaestra un ca-vallo, la rapisce di nuovo, ma di nuovo vien raggiunto. Anche il ea-vallo è proprietà troppo connine, e poi ci vuole il ricambio, il riposo di stalla, e tante altre storie.

Passano altri secoli, compra una o due biciclette, la rapisce ancora, le guardie ciclistiche lo raggiungono e siamo daccapo. Oramai anche i ladri in bicicletta son passati di moda, anche questo ordigno è diven-tato comune ! s

Passano altri... pardon, passano solo degli anni e il nostro uomo, sempre innamorato (non c'è niente che duri p i ù dell'amore!) come un

si liscia il ventre, e la macchina infernale non s'arresta.

E' vero che non arrestandosi massacra

parec-La preparacene dell'esca è un lavoro un po' lungo, non troppo pulito ma indispensabile.

anche sopra le costole altrui... E d e c c o come questo povero innamorato ha dovuto attendere tanti più o meno benedetti secoli per trovare il

mezzo soddisfacente alla sua pas-sione.

Scommetto che ognuno di quelli che ora gridano la croce addosso, domani, se si trovassero in eguali condizioni, benedirebbero a quattro.... zampe l'autore primo di questa vettura dia-bolica; del resto i o conosco qual-cuno che ne parlava molto, ma molto male; un giorno poi gli è venuta la strana voglia d i portar via del de-naro che non aveva il suo nome, e se non avesse avuto un automobile a quest'ora farebbe compagnia a Musolino.

E credete voi c h e se Musolino avesse avuto un automobile i cara-binieri l'avrebbero pescato 1 Alla frontiera presentava la tessera d e l

Touring e via... e d ora invece d i gridare; ah! chillu filu, potrebbe esclamare, fregandosi le mani, ver-gini d i manette, ah ! chillu

automob-bele !

E per non abbondare in citazioni, abbandonando i banditi e venendo alle persone oneste, il nostro illustre ministro Nasi nou è obbligato a sot-toscriversi primo per uu monumento

olì'automobile ?

E la bella e matura Luisa d i Co-burgo come avrebbe sciolta l'arruf-fata" matass... \ch senza l'aiuto d e l

"DICErriBLE-CACHETS Olnsttvo 1» cachet!, forigli.. .nglo^uMrt-«i^cbT.ghc per gi.du.1.

diiMU-vedendoli non li riconoscerebbe (altra preroga-tiva automobilistica), ogni tanto un breve alt, un acquisto d i benzina, un droghiere che contentane

Preparato l'impasto vi si fa un buco al centro per introdurvi i piccoli lombicchi.

poetino, mette da parte un bel gruz-zolo e compra finalmente una 100 ca-valli! Stavolta il fatto è diverso, egli rapisce la sua secolare innamorata, e

teuff... te uff... teuff,.. con quattro colpi si allontana rapidamente. L'inseguono biciclette, cavalli, pedoni, il telegrafo fa tremare i fili, le caserme vomitano tutti i carabinieri possibili — Ofiem-bach è lì pronto ad... ammirarli — gli ordini volano di qua, di là, e ia 100 H P non vola, ma divora lo spazio, nessuno più li vede, i due innamorati, e anche

teuff... teuff... 1 E d io senza l'automo-bile c o m e avrei scritto tutte queste parole 1

Per modestia non le giudico, ma v i invito tutti a bere alla salute del mo-stro, e alla resipiscenza dei suoi odia-tori.

Hipp... hipp... hurrah !

Erpi.

N O V E M B R E

Per certe pesche è necessario armare gli

ami di piccoli pesci o insetti.

Quando tutto è pronto la paVa viene gettata in acqua. eliie innocenti vittime umane e... bestiali, ma che perciò ì L'amore è il padrone del mondo, l'amore

vince qualunque ostacolo, l'amore sopra ogni cosa... Quarto

Tronca usignol le melodie elette, Per le solinghe siepi addormentate! Novembre è giunto. Lungi sou volate

Le laudi, come tante farfallctte Che la nebbia ricaccia. Halle vette Dei monti, accidiose, denudate, Scendono i corri e sulle sterminate Piane, ploranti bimbi e mammolette, Passano gravi come apportatori D'invernali mestizie. Dalle piante, A brevi lembi l'aureo manto cade, Snl curvo dorso dei pedalatori Ultimi, che nel cielo singhiozzante, Sognano aurore e folgori di biade.

d'Asti. DUILIO KEMONDINO.

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oCa " Juventus„ di firenze

E' una delle poche Società che a Firenze fanno ancora dello sport e dello sport sul serio.

E poiché in questo fine d i stagione il.bilancio sportivo della «, Juventus » presenta un espo-nente quanto mai lusinghiero d'attività, la Stampa Sportiva dedica poche righe e poche illustrazioni anche alla Associazione podistica fiorentina augurandosi che, nel campo dell'educazione fisica, il più umile, il più elementare e il più razionale degli sport abbia sempre a fiorire.

La « Juventus » conta al suo attivo molte e brillanti riunioni e molte e bril-lanti vittorie: fra le prime ricorderemo i campionati podistici Tosco-Emiliani (Pra-to, aprile), i campionati podistici del V I Concorso ginnastico nazionale, il Giro di Firenze; fra le seconde, la medaglia d'oro del Ministero della guerra nello stesso Giro di Firenze, e i premi numerosi gua-dagnati a Livorno (agosto), Castello (lu-glio), Montecatini, Fiesole (settembre) e Siena.

In questi giorni, due soci della « Ju-ventus » hanno stabi ito i primi record podistici toscani, coprendo in un'ora, il signor Ramigialli Carlo, metri 11140,80 (marcia) e il sig. Giusti Armando metri 15337,10 (corsa). Dei due campioni pubbli-chiamo le fotografie, anche per riparare a u n involontario errore in cui siamo caduti dando la relazione dell'ultima riu-nione podistica tenuta a Siena. In quella riunione infatti il sig. Giusti Armando ar-rivava primo nella corsa d i 12 km. assicu-rando alla gloriosa « Juventus >> un alloro di più. Mario Fierli.

U n g i o v a n e r e o o r d m a n

DIONIGI flltBERTENGO DI |VI0NflSTER0Ii0 Questo giovane sportsman torinese appartiene a quella schiera d i campioni che uscirono dalle più nobili famiglie italiane e entrando nelle

bat-Motociclette

C. Bomigialli A. Gustri Due campioni della « Juventus » di Firenze.

taglie sportive v i portarono, coi loro entusiasmi, quella correttezza e quella purezza di ideali c h e non sempre v i ha dominato.

Appassionatissimo dello sport, il conte Dionigi Albertengo di Monasterolo corse dapprima in bicicletta in provincia con ottimo successo. Preso dalla febbre della velocità si dedicata all'automo-bilismo come semplice turista, causa il severo di-vieto famigliare.

Non ostante tutti i divieti, la velocità lo vinse. La quiete famigliare fu turbata, ma ad ogni costo egli cominciò a partecipare alle corse motocicli-stiche, genere d i sport da tanto tempo agognato. E in questo sport in pochi mesi ha mietuto allori; ne dànno prova l e sue recenti vittorie nel

Cam-pionato d'Italia di velocità corsosi sulla pista del Moto-Velodromo Umberto I d i Torino, il 18 set-tembre 1904, nel recente meeting di Padova dove arrivò 1° vincendo la grande medaglia d'oro del-l'Unione Automobilistica Veneta, e stabilito il

record mondiale dei 10 km. in 4' 53 ' 2/5, pari a circa 124 km. all'ora.

Assicurando a sè un premio così ambito, il gio-vane campione assicurava un titolo d'onore alla nostra industria nazionale, poiché egli ha dato la sua preferenza da tempo alle ottime macchine che costruisce la fabbrica Marehand di Piacenza.

Pieno d i interesse si era annunciato un match fra Monasterolo e Giuppone al nostro Velodromo Umberto 1, ma la cattiva stagione ha fatto sfu-mare questo progetto che avrebbe messo alle prese due dei nostri migliori motociclisti.

Ma l'incontro non mancherà certo nella ventura stagione, in cui si annuncia interessante la lotta fra questi due campioni; l'uno, Giappone, lottando valorosamente per conservare l'ambito titolo di campione italiano, mentre Monasterolo si avvia risoluto alla sua conquista.

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Pistoia. Ricci Giulio, d i Sori. Bisso Luigi, S. P.

G. Pelizza Francesco (id.). Bruzzone G. A . Dano-vare Attilio, C. Colombo, ecc.

Della categoria ciclisti a piedi, giungevano nel-l'ordine :

Magagnoli Angelo, A. Boria. Lagorio G. (id.). Barducco Domenico (id.). Castello Francesco,

Ve-loce, Sestri. Vassallo Aroldo, A. Boria. Misson Severino, Veloce, Sestri. Carpegna Giuseppe (id.). Bixio Ezio, A. Boria. Paletti Lorenzo, Veloce, Sestri. Capezzi Domenico (id.).

Della categoria portalettere:

Cevasco Alessandro. Costa Celestino. Acerbi Gaetano.

Della categoria fattorini telegrafici:

De Rosa Alberto. Rossi Marcello. Ambrosini Carlo Nibetti Trenti. Girandi Carlo. Pizzigatti Armando. Cervasco Giacomo.

Lo Sport Pedestre Genova ed il suo solerte di-rettore G. B. Rota, possono andare alteri dei ri-sultato ottenuto da questa grandiosa manifesta-zione podistica; i podisti genovesi e di tutta la Liguria possono essere contenti d i avere nella superba una società che tante cure dedichi al podismo, a questo sport tanto popolare e pur

tanto simpatico. Erre.

(Fotografie di L. Peragallo (Plios).

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Pronti alla partenza sulla spianata di Castelletto.

E' stata una grandiosa manifestazione del pra-tico e sano sport podispra-tico, una affermazione d i volontà e di energie quale raramente è dato am-mirare. Il giro podistico delle circonvallazioni d i Genova, che si corse il 23 ottobre, raccolse 132 corridori d i ogni parte d'Italia, da Roma, Bo-logna, Torino, Modena, Piacenza e dell'intera regione Ligure, e dimostrò ancora una volta la forza d'organizzazione di quell'attivissimo soda-lizio Sport Pedestre Genova, sempre primo a promuovere ed a portare a brillante compimento importanti ed interessanti feste podistiche.

A nulla valsero le ire di Giove Pluvio c h e ^ H u H • aveva fatto tutto il pos-JBPjmtt&? sibilo per mandare a f . ; monte la corsa, la p o

-polazione accorse i u folla alla partenza e IM mT^t ~J lungo tutto il percorso

• • ^ ^ p n s O r ^ ^ H l g j B a presenziare la bella • y l l j ; t W M gaia e d applaudire i

ttjr J a f e M / J . V . . . J M baldi corridori presen-tatisi allo starter (168). ^ L ^ ^ B K K A M ^ S I M H I L a riuscita superò . ° Sni aspettativa per il

tempo impiegato d a l primo gruppo dei cor-ridori, e per il numero di questi arrivati al traguardo (137).

La partenza e l'ar-rivo erano stabiliti sulla Spianata Castelletto, dove erano la Giurìa e la Direzione sportiva dello Sport Pedestre

Genova, di cui facevano parte i signori prof. Vittorio Quaglia, Oren-go G. B., Rota G. B., Russo Francesco, Boc-ciardo Mimo, Aohillini Achille, Aymerito A n -drea, Bianchi Bernardo, Cuuiani Armando, Ric-cardo Fossati, Pareto Giacomo, G. Somma-riva, Saclusa Edoardo, Passone Angelo.

La partenza venne data alle 10,5, ed alle 10,49 il gruppo d i testa composto dei corridori Mo-narchi d i Roma, Giordano d i Torino, Pietri d i Carpi (Modena), e Pallenzone di Genova, arri-vava in quest'ordine al traguardo.

Ugo Monarchi, della Virtus

di Roma. 1 ' arr , (categoria libera a tutti).

3. F. Barducco, 1. A. Magagnoli, 2. G. Lagorio Categoria ciclisti a piedi.

Il Ferri di Bologna l'anno scorso a compiere l o stesso percorso aveva im-piegato 47' 30".

Il Monarchi, primo arrivato, impiegò 44'; il Pallenzone, quarto arrivato, 44' 29".

A brevi intervalli giungevano quindi sempre applauditi i segueuti corridori : Prato Socrate, Sport Pedestre. Vac-earo Giuseppe, Cristoforo Colombo, Ge-nova. Jaccbino Giuseppe, Sport

Pede-stre, Genova. Lanfranchi Adelio (id.), Fava Aduo, Fortitudo, Bologna, dar-meli Ernesto Sampierdarenese. Raineso Carlo, S. P. G. Parodi Luigi, Sport

Pe-destre Genova. Berutti Giovanni, S. P.

G. Gaggiolo Amato, Sport Pedestre

Ge-nova. Calcagno Antonio, Giovane

Li-guria, Savona. Montagatta, A . Borabino, Sampierdarena. Luzur Emilio. Ameri Federico. Ricci G. B., Sport Pedestre

(12)

12

LA STAMPA SPORTIVA

Notiziario Sportivo

M O T O C I C L I S M O

LA RIUNIONE DI GAILLON. — Il record delle motociclette. — Sulla salita Gaillon (un chilometro) hanno avuto luogo le corse per automobili e motoci-clette. Ecco i risultati:

Motociclette : 1. Lanfranchi (Peugeot), impiegando 29" 3/5, chilometri 121 e m. 620 all'ora ; 2. Cissac (Peugeot), in 32" 1/5.

Vetturette : 1. Darracq in 40".

Vetture leggiere : 1. Héméry (Darracq), in 32" 3/5, battendo il record mondiale precedente (velocità di HO chilometri all'ora).

Vetture: 1. Barras (Darracq), in 29", cioè 122 chilometri all'ora ; 2. Rigolly con una Gobron Brillié ; 3. Edge (Na-pier), in 29" 3/5 ; 4. Achille Fournier (Hotkiss), in 32" 2/5.

Il record delle vetture, che apparte-neva a Rigolly con 33" 2/5, è stato oggi battuto.

C I C L I S M O

LA CORSA DEI 50 Km. A PARIGI. — Sulla pista del Parco dei Principi ebbe luogo la corsa dei 50 chilometri.

Vinse Champion; 2. Darragon ; 3. Lin-tou; 4. Contenet; 5. Bruni.

Corsa di motociclette (Km. 10): 1. Ame-rigo ; 2. Anzani; 3. Moreau. N. P. : Cham-poiseau, Fossier e Piat.

Corsa ciclistica per dilettanti : Finale : 1. Abrillon ; 2. Pomier ; 3. Vast.

Corsa scratch, biciclette professionisti: Finale: 1. Poulàin ; 2. Mathien; 3. Friol; 4. Vanoni ; 5. Massart.

I P P I C A

LE CORSE A L GALOPPO A SAN SIRO. — Premio Caronno : 1. Kirindi, di Sir Rholand ; 2. Romana, della Razza Volta.

Premio Boldinasco : 1. Olimpia, di E. F. Bocconi ; 2. Oalc Apple, della Scuderia Napoletana.

Premio Melzo : 1. Itusch, della Razza Volta; 2. Lohengrin, di A. Dall'Acqua.

Premio del Jockey-Club : 1.

Celimon-tana, di Sir Rholand ; 2. Appia, del mar-chese Solaroli.

Premio Sesto: 1. Cambise, di Simonetta; 2. Anna Victoria, di Sorrivoli. Seguono:

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LE CORSE AL TROTTO A ROVIGO.

— Premio Rovigo. — 1. Contralto, del ea-valier Rossi ; 2. B. B. P. della Scuderia Orobia; 3. Hornelia, di Tamberi ; 4.

Mag-gie Miss, di Lamma.

Premio Allevamento. — 1. Zanella, di Sesana; 2. Vandalo II, di Gobetti; 3. Zeno, di Fedi ; 4. Tosca, della Società Marchi-giana.

Premio Adria. — 1. Martino, di Pon-zetti ; 2. Bajardo, di Raisi ; 3. Letizia, di Simon; 4. Fortuna, di Gagliardo.

Premio Congedo. — 1. Henrietta, di Se-sana ; 2. Satiro, di Tamberi e Gargiulo ; 3. Orlando, di Turchetti ; 4. Ryss Bey, di Casarotti.

LE GRANDI PROVE INGLESI. — A New Market ha avuto luogo la corsa

Cambridge Shire Handicap. Premio 19,500 franchi ; percorso metri 1800. Corsero 17 cavalli. Giunsero: 1. Hackler's Pride : 2. Orili ; 3. Nabot.

LE CORSE AL GALOPPO IN ITALIA NEL 1905. — Il programma delle corse al galoppo pel 1905 che la Società

lom-barda delle corse ha sottoposto all'ap-provazionedel Yockey-Club è il seguente : Sono fissate tre giornate in marzo, una in aprile, otto in maggio, quattro in giugno, tre in settembre, otto in ottobre ed una in novembre.

Le prove più importanti avranno luogo come segue : 7 maggio, premio Milano ; 14, gran Premio del Commercio; 21,

Han-dicap di Lombardia ; 11 giugno, gran Premio Ambrosiano; 3 settembre, XVI St Leger Milano; 8 ottobre, Criterium inter-nazionale ; 1° novembre, Premio di chiu-sura.

— Nella tenuta della Mandria ha avuto luogo un Paper-hunt offerto dai Duchi d'Aosta.

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R I U N I O N E D I M P A ^ O T T O B R E

Nella

Corsa dei 10 Xm.,

il Conte M O N A S T E R O L O

arriva PRIMO

della sua Categoria in 4 ' 5 3 " 2 | 5 su M O T O C I C L E T T A

MARCHAND

Vincendo la HRA1DE MEDAGLIA «PO HO delFlJ. A. V.

A m m i n i s t r a z i o n e & F a b b r i c a i n P i a c e n z a .

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Alla caccia parteciparono i Duchi di Aosta, il tenente-colonnello Merli-Mi-glietti, il capitano Chionetti, il tenente Marsengo, il marchese Ferrerò De Gu-bernatis, ii barone di Sant'Agabio, il conte di Persano, i tenenti Ricciolo, Di Sambuy, Arona, Di Bestagno, ecc.

La caccia, svoltasi su ottimo terreno, terminò presso la località Rnbianetta, dove venne offerto un lunch.

Al meet si notavano, coi duchi, la mar-chesa Guiccioli, i baroni Perrone di San Martino, il colonnello Recli, il capitano Lanzoni, le signorine Maria e Marghe-rita di San Martino, il tenente conte Rignon, la contessa Rignon di Cigala, la contessa Gazzelli Lovera, la contessa di B >yl Rignon, il conte Enrico di Ci-gala, ecc.

T I R O

GARE DI TIRO A SEGNO A TO-RINO. — Ecco il nome dei premiati nella seconda gara comunale disputatasi nei giorni 23, 24, 25 ottobre:

Concorso Torino. — Campioni scelti e

1' categoria. — Medaglia d'oro 1° grado: Valerio ing. Cesare; Med. d'oro 2° grado: Sartorari Ferruccio, Righini Giovanni, Bona ing. Alcide, Righini Avventino, Tirotti dr. Stefano, Vittonati Pasquale.

— Tiratori di 2* categoria — Medaglia di oro di passaggio alla l.a categoria : Ber-ton Edoardo, Fasciotti Pietro, Turin ca-valiere Luigi, Mozzone Ponzio, Motto rag. Amilcare.

Concorso Savoia. — Campioni scelti e I» categoria: Righini A., Vercellone G., Campo, Lombard, Vittonatti, Marentino,

Penati. — Tiratori di 2.a categoria: Nar-ciso, Mozzone, Turin L., Quaranta P., Travaglini, Usseglio G., Motto ragioniere Amilcare.

Concorso Fortuna : Valerio Ulrich Vin-cenzo, Gierleri, Cravosio, Coxe, Turin Felice, Chiesa dottor Cesare, Garosci, Penati.

Concorso Rivoltella. — Scelti e l.a

ca-tegoria : Valerio, Mussino, Campo, Guat-tari, Cerutti avv. Cirillo, Lombard. —

liratori di 2.a categoria: Cravosio, Sar-torari, Turin L., Forti, Motto, Penati. Concorso Popolare. — Medaglie d'oro : Mozzone Ponzio, Facchini Luigi, Minoli Edgardo, Motto rag. Amilcare, Ciampo-lini Gastone, Ferrucci Alessio, Gafforio Alberto.

Corsi regolamentari d'istruzione. —

Migliori risultali di tiro conseguiti durante Vanno e premiati con medaglia d'oro: Bo-rello Pietro, Brovetto Eugenio, Brusasco Pio, Cattaneo Ettore, Ceresa-Gironi Gio-vanni , Minetti Bartolomeo, Marinari Giulio, Marchisio Francesco, Mazza Ge-sualdo, Rolando Pietro, Romano Ernesto, Sacco Nicolò , Vercellino Paolo , Durii Agostino.

Corpo delle Guardie municipali : Fal-cola Gaudenzio, Ontano Onorato, Ca-vallo Luigi, Depaoli Luigi, PacottiPietro, Vaglio-Ostina Celestino.

S P O R T P E D E S T R E

LE GARE DEL GIGLIO. - Alle Ca-scine di Firenze si sono effettuate le gare podistiche indette dalla nuova Associa-zione sportiva II Giglio.

Ecco i risultati delle gare :

Corsa di velocità, 100 metri — 1° arri-vato: Pieri, della Sempre Avanti.

Corsa di mezzo fondo, metri 1000, tempo massimo 3,15 — 1° arrivato: Giustri, della

Juventus, minuti 2,55".

Marcia di resistenza, metri 6750, tempo massimo 4 5 " — 1° arrivato: Marini

(Ju-ventus0, in 40".

X CAMPIONATI PODISTICI PIE-MONTESI. — Si disputarono ieri al Valentino.

Il Campionato piemontese di marcia, a causa le strade impraticabili, venne rimandato.

I. Gara : — Campionato piemontese di corsa di mezzo fondo (m. 1500): 1. Nicola Mario, del Club Sport Audace, in 4'17"; 2. Bongini Spartaco, a soli tre metri.

Il Gara. — Campionato piemontese di corsa di velocità (m. 100): Facile vittoria del bravo Tarella Giuseppe, del Club Sport Audace; 2. Nicola Mario.

Ili Gara. — Campionato piemontese di corsa di resistenza (km. 20): 1. Giordano Marco, del Club Sport Audace, in ore 1 15' 42" ; 2. Segbesio Sergio, pure del-l'Audace, in ore 1 17' 4"; 3. Giacobone, della Società Ireos, in ore 1 22' 10".

IV Gara. - Campionato piemontese di corsa e velocità (metri 400) : 1. Tarella Giuseppe; 2. Nicola Mario; 3. Bongim Spartaco; 4. Nay Miro, tutti dell'Audace. IL RECORD FRANCESE DELLA CORSA A PIEDI. — Il corridore a piedi Prévòt ha battuto il record francese della corsa, coprendo in un'ora km. 17, m. 930. Ha battuto cosi i l record dì Segers (km. 17, m. 650).

11 record del mondo appartiene sempre

a Watkins, inglese (km. 18, m. 872). Il

record italiano appartiene a Ferri, di Bologna (km. 17, m. 439).

G I U O C H I S P O R T I V I

G A R A DI L A W N TENNIS. — Nella splendida villa delle Fontane del comm. Edoardo Philipson, ebbero luogo varie garie di Tennis. Eccovi il risultato dei premiati :

Prima categoria : Uomini — Single — 1. premio, Pacinotti ; 2. premo, Mu-satti ; 3. premio, D'Aieta.

Seconda categoria: Uomini — Single — 1. premio, Emiliano Pesenti-Orsucci ; 2. premio G. Francesco Rossi.

Categoria coppie per signorine: 1. premio Emmy Levi e Carones Cristina; 2. Mar-gherita Philipson e Nora De Rossi.

Categoria coppie uomini: 1. premio, l'a-cinotti, Piero De-Pazzi; 2. E. Pesenti, G. F. Rossi ; 3. Gino De-Pazzi, Musatti.

G A R E DI « LAW-TENNIS » A CHIARI. — Favorito da un tempo splen-dido si svolse al Tennis-Club di Chiari il 3° Torneo annuale.

Nella gara Coppa Olarense, campionato single, il nobile Battista Torri, il fortis-simo giocatore, ebbe facilmente ragione su tutti i competitori guadagnando per la terza volta consecutiva il campionato. Il conte Francesco Passi vinse la poule e rimase secondo in finale.

La gara Campionato doppio fu vinta dalla coppia Torri-Grasselli Barni

Anni-bale. . La gara doppia handicap fu vinta dalla

coppia Grasselli Barni-Alberto Ganna. La gara mista riuscita splendidamente

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I FANALI E FARI

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LA STAMPA SPORTIVA

per il numeroso concorso di belle e forti gì cicatrici riuscì la più interessante della riunione. Il primo premio fu giudicato alla eoppia Barone Pizzini - Baronessa Odelga, il secondo alla coppia Nobile Grasselli-Nobile signorina Torri.

La gara Single handicap dopo una lotta che s_i protrasse per due interi giorni, fu vinta dal carissimo amico nostro dottor Annibale Grasselli Barni che si può dire il trionfatore di queste gare ; il secondo premio fu assegnato al conte Francesco Passi.

P E R S 0 N H L i a

Con regio decreto in data 20 corrente, su proposta del ministro d'agricoltura, industria e commercio, venne nominato membro del Consiglio dell'Ordine « Al merito del Lavoro », il nostro egregio amico cav. Alfredo Rostain, capo-console del Touring-Club Italiano, direttore delle officine della Società An. Elettricità Alta Italia, e solerte ed attivo direttore della Scuola Popolare di Elettrotecnica di To-rino. Questa onorifica nomina viene a premiare giustamente un'operosità in-telligente e feconda, ed a riconoscere il lavoro incessante, amorevole che il

ca-valiere Rostain spiega quotidianamente per la buona riuscita di tante iniziative di cui Torino può menare vanto. La fa-miglia sportiva, che nel cav. Rostain ha uno strenuo campione ed un egregio amico, si unisce alle vive congratula-zioni che in occasione di questa nomina pervengono a lui, a testimonianza del-l'alta stima e dell'ammirazione da cui è circondato.

A U T O M O B I L I S M O

IL MATCH DI EMPIRE CITY (Stati Uniti d'America). — Il 29 ottobre segna una bella data per l'industria italiana. La nostra grande Fabbrica Italiana di automobili di Torino (Fiat) ha riportato sulla pista di Empire-City, negli Stati Uniti di America, una splendida, segna-lata vittoria, tanto più significante in quanto che aveva per avversario Théry colla sua automobile Richard-Brasier, la trionfatrice del Taunus, nella corsa per la coppa Gordon-Bennett.

Il match era di 10 miglia, i concorrenti furono divisi in due batterie ; nella prima eranvi Sartori, con una Fiat 75 HP, di proprietà del ricchissimo americano Wan-derbilt, e Théry con una Richard-Brasier

di 100 HP. Sartori coprì le 10 miglia in 9' 45", battendo Théry che impiegò 10 minuti.

Nella 2.a batteria erano in disputa Oldfield con vettura Toledo ; 2. Bernin cori vettura Renault Frères. Oldfield impiega 9'20" e Bernin 9'44".

Nella corsa finale arriva 1. Oldfield in 9' 12" ; 2. Sartori in 9' 39".

I giornali francesi, che avevano scritto tanto in favore di questo match, oggi, dopo la vittoria della marca italiana ed americana, scrivono cercando di abbas-sare il valore della nostra vittoria, af-fermando che le piste americane sono fatte per i chauffeurs-acrobati, di cui l'A-merica, secondo loro, pare si compiaccia, e le corse danno un risultato

abracada-bant.

Noi lasciamo ch'essi scrivano, oggi ci limitiamo a registrare la vittoria nostra ed a compiacerci vivamente colla Fiat, che tanto degnamente e trionfalmente rappresenta^ll'estero l'industria italiana.

e i S L I S M i O

IL GRAN PREMIO DI LIMOGES. -Nella gara finale riuscivano classificati • 1. Thuau, 2. Michaud, 3. Dupré.

Segni u na corsa dell'ora in cui rinsci rono : 1. G nignard, 2. Biére, 3. H. Fossier

S P O R T P E D E S T R E

IL CAMPIONATO PIEMONTESE DI MARCIA. — Per iniziativa del Club

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^ogoTca-P*^ ofusToiuco foC0Sr| '^pionato di marcia

gnente risultato: \ 1. Sabel Virginio — Ideilo Sport

Pede-stre A tal anta; 2. Mosso , dell' Au-dace ; 3. Sgherlino dello Sport Pede-(.Soft&ENTB ANGELICA) Iatre Atalanta ; 4.

. ,CGUA FUNERALE DA TAVOLA] Comaglia, dell'I-reos; 5. Varale, dell'Ireos ; 6. Massa, del l'Atalanta.

LA MARCIA DEI PET1TS MATE

LOTS A PARIGI. — I concorrenti alla marcia furono 924. Il primo ad arrivare alla mèta fu Vauthier, che fu dichiarato vincitore. Gli italiani Marani e Zangrilli giunsero rispettivamente sesto e diciaset-tesimo.

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resta sempre indiscutibilmente

Il Re della Strada * Il eampione della Pista, i

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Jl jYlatch di 10 miglia disputato il 29 corr.

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Empire City (Stati Uniti d'jfimerica), fra il

francese

THÉRY

colla sua vettura 100 cav.

vincitrice della Coppa Gordon Bennett e

l'americano

F. K. W A N D E R B I L T

colia

sua

F". I. A . T . 75 cav., fu vinto

brillante-mente da quest'ultimo.

F. I. A. T.

V I I M C I

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guidata dall'italiano 5ij. Sartori, coprì il percorso in

9 minuti e 39 secondi.

Questa BRILLANTE VITTORIA è degno coronamento dei

conti-nuati successi che le Yetture F. I. A. T. hanno avuto nel 1904.

FABBRIGA ITALIANA 01 AUTOlBOBIhf

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16

LA STAMPA SPORTIVA

Jfile sue innumerevoli vittorie constatanti l'assoluta

superiorità della jtfarca

si devono aggiungere quelle riportate T)omenica 30 Ottobre

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Gaillon

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' r a n c i a

) netta Corsa in sa/ita di un

chilometro-Categoria Vetturette: 1° D e IìU Touloubre in 40" su Vettura D A B B A C Q ,

Categoria Vetture leggere: 1° H é m é r y in 32" 1x5 su Yettura D A R R A C Q

Vettura D A R B A C Q (batte il Record mondiale H O K m . all'ora)

Categoria Vetture: 1° B a r r a » in 29" su Yettura D A I t l t A C Q , (122 Km. all'ora)

U n i c i c o n c e s s i o n a r i p e r l ' I t a l i a :

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PONZO GIOVANNI. Gerente responsabile.

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