• Non ci sono risultati.

La Stampa Sportiva - A.03 (1904) n.28, luglio

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "La Stampa Sportiva - A.03 (1904) n.28, luglio"

Copied!
16
0
0

Testo completo

(1)

• a u u w A l i » A V 1 K 1 1 1 V I V J J U g l l V i g v *

LA STAMPA

A u t o m o b i l i s m o - C i c l i s m o A l p i n i s m o - A s o o s t a t i o a H o m o - C a n o t t a g g i o - Y a t h l l n f - A ~ ~~ ~ ~ ' C T r r y y o ° Ippica - A t l e t i c a » S t b t n n » O i n n a s t l o a - G a s a l a - T i s i - P o d i s m o a i o o o n i s p o s t i v i - v a s l o t à ÌToZsSC^B

SPORTIVA

Esca ogni Domenica in 16 pagine illustrato. (Conio corrente colla Posta).

DIRETTORI , NINO a. OAIMI E AVV. OSSANE GORIA-GATTI - REDATTORE-CAPO : GUSTAVO VERONA

A B B O f i AJdHflTI

A 1 1 n o L . f » - 1 $ a t e r o L , . I O

D a S u m e r o j { § ( ARMRRNL. C « L « 0

I l c i l'eli i t o t u r i s t i c o d e l l e m o t o c i c l e t t e a l C o l l e S e s t r i e r e * . — 1. Il noto albergatore Oichinet diventato campione. 2. L'équipe Camusso-Carbone. 3. A pocbi metri dal traguardo di partenza. 4. Sullo stradone di Orbassano in attesa delia partenza. 5. Il noto corridore dinppone diventato tu-rista. 6. L'incamminamento delle macchine. 7. Componevano la Commissione di partenza il cav. Rostain, Grosso, Chiroli, Vaccarossi, ecc. 8. Le partenze avvengono a coppie a un minuto di distanza.

(2)

I LA STASILA SLUKT1VA

P T S B B l ^ i e ^ I D I ^ U T O M O B l l ^ I

M-CEIRANO e C. Torino

T i p i - 1 8 - 2 4 H P

CtLiedere il Catalogo illuLsstirctto.

AUTO - GARAGE ALESSIO

TORINO - Vìa Orio botanico, 17 - TORINO

Grande Fabbrica di Carrozze e di Carrozzeria per Automobili

AGENZIA GENERALE

per la vendita di AUTOMOBILI ed ACCESSORI

Modelli 1904 a consegna pronta:

Martini

(lic. Rochet-Schneider)

16 HP

Rochet-Schneider 16 e 24 „

De Dion-Bouton 6 - 9 - 12 16 „

Werner

(Motociclette)

2

t

\2 e 3 „

Pneumatici

Grande Stock di copertoni d'occasione

rimontati a nuovo, assortiti nelle misure:

920

X 125 920 X 120 1010 x 90

910

x 90 870 X 90 810 x 90

760

x 90 800 X 85 750 X 85

750

X 65 650 X 65

(Chiedere il prezzo indicando le misure)

jViagazzitto di accessori e pezzi di ricambio

ABBIGLIAMENTI,

ecc., ecc.

Uno dei più grandi successi del SALGN DI

TGRING è stato il c h a s s i s

DEDION BOUTON

che ha battuto uno dei più belli e interessanti records :

quello delle vendite

Come ognuno ha potuto constatare giornalmente

il cartello delle vendite ha registrato qualche nuovo

acquirente delle splendide vetturette

DE-DION BODTON DA 10-12 HP

riconosciute da tutti come le più pratiche, le più

convenienti,

le più sicure e le più economiche!

Chiedere listini e condizioni all'Agente Generale

per l'Italia della Casa De-Dion Bouton:

Ettore fagliati - Via Ponte alle Mossa, 6, FIRENZE

VETTURETTE PA RISI ENNE

Vetturetta 6

Motore De Dion-Bouton, 2 velocità, marcia indietro; carrozz. a 2 posti L, S800

Vetturetta 6 J(?

Motore De Dion-Bonton, 3 velocità, marcia indietro; carrozz. a 2 posti „ 4 2 0 0

( L a terza velocità è in presa diretta).

Rapp. Gen. per l'Italia: C A R L O Q U A G L I O T T I - Corso Re Umberto, 31 - T o r i n o

N U O V E

i LOIIEMIA

V E T T U

4

Cilindri 12 HP leggere

Accensione a magnete, chassis lamiera stampata, presa diretta in 4' relocità senza ingranaggi intermedi in funzione.

4 Cilindri 16 HP

Licenza Rochet-Schneider

(3)

LA STAMFA SFOLTI VA

a

Ita grande eorsa automobilistica Susa - fUoneenisio

(10 Luglio - km. 23 - pendenze medie 12-13 0/0)

Il nome magico del Cenisio ha realizzato an-cora una volta il miracolo di scuotere l'apatia del nostro mondo automobilistico e di permettere di organizzare, sia pure in breve tempo, una grandiosa manifestazione sulla sua vetta.

Infatti domenica 10 luglio assisteremo non so-lamente alla lotta titanica fra i grandi mostri ferrati che si misureranno in una gara emozio-nante interessantissima — ma vedremo riunita sullo storico altipiano la maggior e la migliore rappresentanza del mondo, chauffeurs italiani — convenuta ad assistere alla più importante ma-nifestazione dell'annata.

E la lotta sarà davvero titanica.

Se si pensa al rapido cammino compiuto dal-l'automobilismo nei due anni che ci separano dalla prima edizione di questa grande corsa, è facile prevedere come il record del 1902 apparte-nente a Lancia con vettura Fiat in 30' 10" 2/5

sarà abbassato e di non poco e le potenti 75)90 HP che quest'anno si inerpicheranno sui 23 km. di strada Napoleonica faranno sembrare lente le velocità delle 24-40 I1P del 1902.

A rendere ancora più viva la gara contribuirà l'accanimento con cui la nostra maggior fabbrica italiana la Fiat cercherà difendere il suo primato e l'ambito possesso delle due coppe Principe Amedeo e Nazionale, dagli assalti delle migliori marche estere fra cui vediamo concorrenti temi-bilissimi delle marche come la Panhard e la Rochet-Schneider.

E certamente nessuno vorrà incolparci di par-tigianeria, se noi alia vigilia delia corsa coli' au-gurio che nessun incidente venga a turbare questa bella festa del genio umano, facciamo quello che al nome italiano arrida la vittoria e che ai meritati allori di cui la Fiat ha saputo circondare il suo nome, possa aggiungere anche questo del Oenisio che forse sarà il più bello e il più conteso.

Grli inscritti.

Le solite esigenze tipografiche ci costringono a pubblicare le iscrizioni pervenute all'Automo-bile Club al momento in cui il giornale va in macchina senza sapere se questo elenco sarà completo.

L'elenco che diamo qui sotto comunque attesta già l'importanza e il successo che anche questo anno ha arriso a questa prova automobilistica.

Categoria "Velocità.

Vetture pelanti da 800 a 1000 Kg.

1. Vitalis (vettura Bochet-Schneider 60 HP) 5 2. Cav. V. Florio (Panhard 75 HP); 3. V. Lancia

(Fiat 75 HP) ; 4. A. Cagno (Fiat 75 HP) ; 5. A. Weill-schott (Fiat 75 HP); 6. L. Storero (Fiat 75 HP).

Vetture leggere da 400 a 650 Kg.

3. Matteo Ceirano (Itala 20 HP); 2. Guido Bigio (Itala 20 HP).

Motociclette (senza limite di peso).

1. Fabbro Gagliardi (Antoine 4 '/2 HP) ; 2. !)•

Albertengo di Monasterolo (Marchand 12 HP)5 3. R. De Pasquali (Brenna&or 3 HP); 4. Piccioni

(Zedel 5 HP); 5. Ballari (Marehard 5 HP); 6. Pon-tecchi (Peugeot 6 HP); 7. N. Maffeis (Maffeis 3 HP) ; 8. Carlo Maffeis (Barscott 3 HP): 9. Giuppone

(Peugeot 4 '/2 HP); 10. Jourassonff (Peugeot4'/, IIP);

11. Lanfrauchi (Peugeot 4 HP); 12. G. Tamagni

(Marchand 2 HP).

Categoria Turisti.

Vetture pesanti oltre 800 Kg. a 4 posti occupati.

1. Conte Gastone di Mirafiori (Fiat 12 HP): 2. Ollion (Bochet-Schneider 36 HP); 3. Cav. V. Florio (Fiat 80 HP): 4. Ing. F. Leumann (Martini 16 HP); 5. F. Saroldi (Facciali 24 HP); 6. Rulli-noni (Fiat 16 HP); 7. Ing. Ghirardi (Eenriod 40 HP); 8. C. Scacchi (Fiat 60 1IP); 9. Cav. L. Colongo (Fiat 24 HP); 10. E. Wehrheim e C.

(Barraeq 28 HP); 11. E. Wehrheim e C. (Darracq 35 HP); 12. Cav. V. Florio (Mercedes 60 HP); 33. G. Ferro (Bochet-Schneider 24 HP); 14. Ing. C. Gandini (Fiat 60 HP).

Vetture leggere fino a 800 Kg. con 2 posti occupati.

1. Eparvier (Bochet-Schneider 16 HP); 2. G. R. Raggio (Itala, M. Ceirano e C., 18 HP); 3. L. Poggi (Itala 38 HP, M. Ceirano e C.).

Vetturette fino a 600 Kg. a 2 posti.

Avv. F. Alby (Taurinia 9 HP).

Ivt» partenza.

L'ora fissata per la partenza da Susa è le ore 8.30. L'ordine della partenza è il seguente: prima la categoria velocità, cominciando dalle vetture pe-santi, quindi i turisti nello stesso ordine.

Questa disposizione è stata presa dal Comitato per evitare che le grandi vetture velocissime tro-vino la strada ingombra da qualche altro concor-rente in panne o meno veloce con grave pericolo per loro e per gli altri.

Le partenze avranno luogo alla distanza di 5 minuti pei concorrenti della categoria velocità e di tre minuti por la categoria turisti.

La partenza verrà al principio della strada na-zionale come negli anni precedenti, e le funzioni relative sono affidate ai sigg. dott. Tapparo, geo-metra Mario Bruzzone (cronometrista ufficiale del U. Y. I.) e sig. Ernesto Vacearossi.

Le vetture dovranno trovarsi alle ore 7 a Susa agli ordini dello starter portando trascritto sul davanti il numero loro assegnato.

IvUngo il percorso.

In segnilo agli accordi presi coli'Autorità, e per la gentilissima e volonterosa cooperazione data alla riunione dall'egregio Sotto-Profetto di Susa, conte Frutteti di Costigliele, un completo servizio di sorveglianza sarà esercitato dagli agenti della forza pubblica sino ai 20 km. di strada nazionale.

L'opera di controllo e di segnalazione sarà di-simpegnata da 30 soci volonterosi dell'Audax di Torino, che saranno sparsi lungo il percorso e diretti dall'infaticabile avv. Giovanni Negro.

La strada sarà tenuta completamente sgombra da veicoli e pedoni a partire dalle ore 7 fino alle 11, e si ricorda a tutti coloro che intendono re-carsi al Cenisio, che per le 7 dovranno essere alla meta essendo a quest'ora chiusa la circola-zione.

L'arrivo.

Il traguardo d'arrivo sarà fissato a qualche centinaio di metri prima dell'Ospizio (prima del Ponte). L'autorità militare del Cenisio ha gentil-mente messo a disposizione dei soldati pel ser-vizio d'ordine. 11 traguardo d'arrivo è affidato alia direzione del cav. Rostain, il quale sarà coadiuvato nelle funzioni di cronometraggio dai Marley di Milano (cronometrista ufficiale del-l'U. V. I.), e dal sig. Mario Montù.

Una striscia gialla tesa attraverso la strada indicherà il traguardo d'arrivo.

La proclamazione dei risultati verrà fatta al Cenisio stesso, e resa nota poche ore dopo la chiusura degli arrivi.

O l i o s p i l i

Come abbiamo preannunciato S. M. il Re, di cui è ben noto l'entusiasmo per l'automobilismo, ad un invito delia direzione del Club Automobi-listico d'Italia di Torino a presenziare, faceva ri-spondere che sperava poter essere domenica al Cenisio. Qnindi quasi certamente la riunione del Cenisio avrà tra i suoi spettatori il primo auto-mobilista d'Italia, che a quanto pare, si porterebbe in automobile al traguardo d'arrivo nelle prime ore della mattina.

S. M. la Regina Margherita e S. A. I. e R. la Principessa Laetitia hanno informato il Comitato che assisteranno alla corsa e, a quanto sembra, prenderanno posto sul rettilineo sotto le scale per vedere la corsa da uno dei tratti più carat-teristici.

Oltre a questi ospiti illustri e preziosi, il Ce-nisio ospiterà in quel giorno un numero gran-dissimo di automobilisti e dalle prenotazioni giunte ai sig. Paure dell'albergo dell'Ospizio è facile prevedere che forse vi saranno colà riuniti un centinaio di macchine.

Alcuni altri premi

Ai ricchi premi offerti dal Club Automobilistico di Torino, alle numerose Coppe (fra cui quella delia Stampa Sportiva) si sono aggiunte gentili offerte da parte della Casa Michelin, che appena le iscrizioni saranno chiuse notificherà al Comitato l'elenco dei suoi premi condizionati, che natu-ralmente savà ricco e grandioso come è nelle tra-dizioni di questa Casa.

Anche la nota Ditta Bender e Martiny di To-rino ha offerto un treno completo dei suoi eccel-lenti pneumatici Gaulois a tutti i primi arrivati di ogni categoria che monteranno Gaulois.

Una nota stonata

Una nota stonata in questo volonteroso con-corso di enti privati e di autorità e in questa lu-singhiera gara di simpatie e di appoggi è stato il rifiuto del Comando della Divisione di Torino a usare una macchina fotografica sul Cenisio in occasione dell'arrivo della corsa.

Noi comprendiamo e rispettiamo le disposizioni della legge e le altre ragioni che possono dettare una di queste proibizioni in linea di massima — ma quando la domanda era limitata ai cento metri dal traguardo del Cenisio, alle prime ore del mat-tino di domenica e, quando, occorrendo, un uffi-ciale avrebbe potuto accompagnare chi eseguiva le fotografie per conto del nostro giornale — non sappiamo davvero vedere quali pericoli corresse l'integrità e la sicurezza della patria per questa lieve concessione.

E' vero che vi sono i regolamenti, ma visto che in altre circostanze simili permessi non furono negati, visto che vi è qualcuno che già gode di queste concessioni in modo permanente, non sappiamo davvero comprendere a quali logiche ragioni si inspiri i'Autorità militare in queste sue antipatiche deliberazioni.

la prova motociclistica del Colle Sestrières

Dare un resoconto del circuito di praticità delle motociclette bandito dal Consolato Torinese del T. C. I. e svoltosi ottimamente domeuica scorsa, sul percorso Torino-Pinerolo-Fenestrelle-Colle Se-strières-Cesana-Susa-Torino (Km. 185) prima che la Giuria abbia completato lo spoglio delle schede e dei fogli di via, non è possibile nè prudente. Ringraziamo quindi la cortesia dell'amico cav. Ro-stain che ci ha intanto favorito due delle classi-fiche che entrano nel giudizio finale e cioè il consumo e l'ordine di arrivo, e constai iamo fin d'ora la piena riuscita che ha avuto anche questa prova motociclistica, che senza tante strombazza-ture o presuntuosi battesimi è riuscita realmente una prova pratica e seria di turismo. Infatti 185 Km. su un percorso accidentato con forti eleva-zioni o ripide discese, come quelle del circuito del Sestrières, sono una vera e propria dimostra-zione della praticità e sicurezza ottenuta dalia motocicletta, tanto più quando sono accompagnati da una forte percentuale degli arrivati in con-fronto dei partiti (27 su 37).

Su questa importante prova del resto torneremo prossimamente. Ecco intanto una prima parziale classifica dei risultati ottenuti dai concorrenti.

M. Ansaldi L. Carbone G. Patrone E. Battagliotti A. Camusso Ing. C. Servolini A. Cattaneo Ing. C. Leidi R. Pavesi G. Costa L. Garneri G. Bellorini E. Borra Geom. E. Accossato A. Sigismund Prof. I. Volpi Dott. A. Casassa L. Bonardi A. Attredo A. Ferraris V. Reale N. Quaranta A. Galeppi E. Capella G. Giuppone F. Rigat S. Lorenzetti Sarolea Buchet Tiirkheimer F. N. Buchet Adler F. N. Stucchi Stucchi Peugeot F. N. Adler Sarolea Puch Adler Adler Sarolea Primus Gilardini Ferraris Peugeot Invicta In vieta Zedel Peugeot Fafnir Stucchi 2 1/2 2 1/2 4 2 3/4 2 1/2

2 1/2

2 3/4 2 3/4 2 3/4 2 1/2 3 3 3 2 2 2 2 3 2 3

3

3 3 5 3 2 3/4 1/2 1/2 3/4 1/2 1/2 1/2 1/2 1/2 3/4 1° 2° 3" 4» 5" 6"

7"

8o

9° 10» 11° 12»

33°

14° 15" 16»

17»

18° 19»

20o

21o

22o 23" 24o 25» 26o

27o

13"

2"

12» 16° 23° 17° 19° 20° 26° 24° 21°

11»

15* 14° 5° 22°

8"

25o 4° 3° 10° 7°

lo

18» 27° DICESTI BIE-CACHETS D i g e s t i v o In c a c h e t » , d'origine anglo-amert. cene, che agisce per graduale antisepsi dlretta-mente solle vie digerenti, billeri, ed InleeUnell. eoe

(4)

Hàtel du Nord - Torino (Via Roma)

Solo albergo con completo Garage capace

di 8 vetture, munito di fossa e attrezzi, gratuito

pei clienti. — Deposito olio e benzina.Occor-rendo meccanico. — Massimo confort - Prezzi

moderati. li. RAMONDETTI, prop.

LA oTAMFA oFUKTl VA

T H E R E A D Y B R A K E

DUPLEX "

OAHLONI'8 PATENT

Èf l a p i ù g r a n d © N o v i t à d e l 1 0 O 4 .

I s t a n t a n e i t à f u l m i n e a . R e g o l a b i l i t à c r o n o m e t r i c a . D o l c e z z a di m a n o v r a n o n m a i r a g g i u n t a .

O C II miglior Freno del mondo per Città e montagna. " 1 0

C A K I . O N I ' S B R A K S C O M P A X Y - MILANO, Via Giulini, 5.

In vendita presso:

Barnett e Scotti - Fabbre e Gagliardi - Corrado Frera e C. - Giulio Marquart e Oomp. Secondo Prati -Sironi Oggioni e C. - Luigi Sacchi - G. Leoni e C.

Chiudere il revolver una volta carico.

Far* girare il cilindro, senza scosse, finché non sia a posto.

nuta sempre ferma allo stesso posto, perchè la canna dell'arma non cambi dalla prima direzione - caricate, scari-cate il revolver con la mano destra, la sola mano che deve eseguire la manovra, sia per mettere le cartucce nel tamburo a cilindro, sia per met-tere il caricatore di cartuccie nelle armi moderne munite di scatola cari-catore.

Il revolver una volta carico non dev'essere scaricato che raramente ed iu circostanze eccezionali ; ma quando quest'operazione debbasi eseguire, de-vono usarsi le medesime precauzioni adoperate per l'operazione inversa, ed i movimenti devono farsi colla stessa dolcezza, colla stessa precisione e ope-rate poi il caricamento.

Sopratutto però è verità indiscutibile che bensì molti individui che adoperano l'arma non sanno

Espulsione delle cartuccie.

Aprire con circospezione Varma con le due mani Le cartuccie sono espulse aulonfticmente.

Come si caricano e scaricano i revo/vers

adoperarla. Eppure, io vi domando, gentili let-tori, comprereste una bicicletta, un automobile senza conoscerla, senza non aver prima impa-rato il modo di guidarle, ed il modo di reggersi

sopra! Ebbene perchè non si fa lo stesso quando si ha in mente di comprare un'arma per adoperarla! Credete, è assolutamente ne-cessario conoscere l'arma, farsene spiegare il funzionamento iu ogni suo particolare da un perfetto conoscitore di essa, o dall'armaiuolo da cui si va a comprarla.

E quando si è già a conoscenza del suo fun-zionamento si comincia ad esercitarsi col cari-carla con cartucce d'esercitazione, e cioè che non contengono esplodenti, ma sono perfetta-mente innocue, e poi si faccia un passo avanti e si provi a caricare ed a sparare con cartucce contenenti soltanto poca polvere, delle quali si può dire : molto rumore per nulla, e final-mente quando si è acquistata la pratica neces-saria, quando si terrà bene nelle mani l'arma, come si dice tra professionisti, allora si com-pleti la propria istruzione iniziando uu periodo

Chiudere il revolver una volta carico.

Continuare il movimento della figura precedente finché non sia perfettamente chiuso.

eolissimi e graziosi proiettili rivestiti di acciaio. Un buon revolver, munito di un congegno perfetto, costa caro, ma con tutta la sua per-fezione non è meno pericoloso di un revolver che costi poco, e le precauzioni che chi l'ado-pera deve tener presenti sono perfettamente identiche. La prima regola è che caricando o scaricando o pulendo la propria arma da fuoco la si deve maneggiare in modo da non rivol-gere mai la bocca della canna verso di sè, nè verso qualunque persona o cosa che da un colpo partito impensatamente possano riceverne danno.

E' garanzia contro-qualche doloroso accidente il maneggiare l'arma quando si è soli, e non all'aria aperta, ma chiuso nella propria camera — ed è bene spingere la prudenza sino a chiu-dere col chiavistello la porta.

Una volta ben tranquilli e sicuri che nessuno verrà a disturbarvi, a chiamarvi, a presentarsi a voi improvvisamente in modo da farvi com-mettere atti impensati, prendete una sedia e

Introduzione delle cartuccie nel cilindro.

Tenere la pistola con la mano sinistra, aprire il ci-lindro ad introdurre le cartuccie una ad una nel cilindro con la mano destra.

di esercitazione al bersaglio, tirando contro qualche sagoma di uomo fatto di carbone, in attesa di tirare poi sul serio su qualcuno di quei tali malandrini a cui accennavamo prima.

Quante giovane vite sarebbero salvaguardate se queste brevi mie note si tenessero sempre presenti, quanti rimorsi di meno, e quante la-crime risparmiate.

E queste precauzioni,gentili lettrici ed egregi lettori, sono così poco faticose per tutti, e pos-sono risparmiare tanti lutei, che pare davvero incomprensibile come esse non siano cieca-mente seguite da tutti indistintacieca-mente.

R. G.

Molto frequentemente nelle cronache dei gior-nali quotidiani vediamo registrati dei fatti lut-tuosi dovuti all'imprudenza di coloro che maneg-giano armi da fuoco, sopratutto un revolver, avvenuti in particolar modo quando l'arma si carica o si scarica o si pulisce.

Noi non vogliamo qui fare ai nostri lettori una lezione sul modo come si maneggiano le armi da fuoco, ma soltanto richiamare la loro attenzione su certe regole elementari di pru-denza che la lunga pratica di chi scrive nel maneggiare armi può suggerire onde evitare le tanto lamentate disgrazie.

E questi prudenti ricordi sono tanto più necessari oggi in cui maggiormente ferve la vita sportiva osplicantesi in escursioni lon-tane, in paesi poco battuti, ove se è quasi im-possibile al giorno d'oggi incontrare il classico brigante dal cappello pizzuto, dagli acuminati pugnali, dalla doppietta infallibile, pure non è difficile imbattersi in qualche malvivente, fanatico di mettere in pratica i modernissimi principii sociali : quel che è tuo è mio, con quel che segue. E quando si hanno di questi incontri, dai quali la buona stella scampi tutti i lettori del nostro giornale, non è mai di troppo uno di quei piccoli ordigni cosi bene intarsiati nel manico, con una piccola e lucida canni, dai quali si affacciano le punte ogivali di sei

pic-Caricamento della pistola col caricatore.

Tenere la pistola con la mano sinistra ed introdurre il caricatore coll'altra mano nel serbatoio.

Caricamento della pistola.

Tenere ferma la pistola con la mano destra, in modo che la bocca della canna guardi verso la terra, tirare indietro la culatta con la mano sinistra.

Dal I" luglio al 31 dicembre sono aperti degli

Abbonamenti semestrali

alla Stampa Spartiva al prezzo di L. 5 per l'edizione di lusso e di L. 2,50 per l'edizione comune.

mettetevi ad un tavolo solido, che non traballij appoggiatevi sopra fortemente il gomito — poi prendete il revolver con la mano sinistra in ma-niera clic la bocca della canna sia sempre diretta verso il basso — la mano sinistra dev'essere

te-Caricamento del caricatore.

(5)

Vendita esclusiva delie apprezzatissime

Catene " P E R R Y „

Ditta LUIGI SACCHI

di BOZZI DURANDO e C. - MILANO - Via Unione, 0

Chiedere cataloghi: Ciclismo . Soprascarpe - Impermeabili - Prodotti g o m m a .

Come si costruisce un conotto automobile

Al lavoro materiale comincia col tracciare al vero sul legno le principali dimensioni del disegno

la prora e sul dietro sostiene il pezzo ripiegato ad angolo sotto cui dovrà manovrare l'elica. Fis-sate bene le linee generali dello scafo, le sue diverse parti vengono rilegate fra di loro da striscio di legno longitudinali fissate sulle parti interne delle nervature.

Bimane quindi a bordare le nervature nella parte superiore ed esterna, ed a questo si prov-vede con altre liste di legno strettamente unite fra di loro e che vengono anche calafatate, e cioè intercalate da riempimenti di cotone o corda, su Adesso che l'ora solenne dell'automobilismo è

suonata e il grande fascio di sguardi che da ogni parte del mondo sportivo si era rivolto ad Hom-burg se ne distrae, spandendosi su cento

dire-d'aspetto a seconda del punto da cui lo si osserva, così anche qui allorché lasciamo il posto di spet-tatori d'una prova e d'una gara sportiva, per addentrarci in un cantiere. Agli entusiasmi si

sostituiscono le cifre, agli applausi i colpi di mar-tello e le belle ed aggraziate imbarcazioni ci ap-paiono nelle loro sgraziate forme scheletriche.

Prima però di prendere forma concreta, anche il canotto, come tutte le cose che nascono, passa pel periodo dell'incubazione, e cioè sorge nella mente dell'ingegnere o architetto navale che ne pensa le linee ed i dettagli, che saranno quindi affidati alla carta sotto il doppio controllo del numero e del compasso, della formola e della linea.

Quando il canotto è fatto sulla carta, si può dire che è fatto a metà, poiché la parte ideativa del lavoro è compiuta.

Non rimane che la parte materiale dell'esecu-zione e a questa provvedono i cantieri di costru-zione.

Il canotto, come qualunque costruzione navale, sorge sotto forma di scheletro. Infatti la chiglia può benissimo rappresentare la spina dorsale, e come su questa si vengono ad innestare le costole, così su quella si incastrano le nervature su cui si adatterà il rivestimento.

La chiglia termina sul davanti rialzata per fare

Periodo dell'incubazione: l'ingegnere architetto traccia il piano di cui ha amorosamente studiate le linee.

zioni e su mille cose, tra le manifestazioni che assorbiranno maggior tributo di interesse o di curiosità saranno le grandi prove dei canotti, le lotte grandiose di questo cadetto della famiglia motorista che viene ogni giorno sempre più af-fermando il suo valore e la sua importanza.

Numerose e decisive si annunciano quest'anno, specialmente in Francia, le prove dei canotti, e certamente l'alba promettente di Monaco avrà il suo meriggio sfolgorante colle gare di Deauville, Hàvre, ecc.

Anche da noi in Italia si preparano, sul Lago

e così si abbozza la spina dorsale del futuro canotto.

Maggiore, delle gare di canotti alla cui organiz-zazione vede e provvede colla sua nota attività l'ing. Nigra.

In attesa che queste riunioni si compiano e che la Stampa Sportiva ne proietti nel fondo delle sue colonne (caleidoscopio in continuo mo-vimento) il risultato, abbiamo creduto interes-sante condurre i nostri cortesi attraverso le fasi per cui dall'accoppiamento d'un motore e d'uno scafo prende vita quella leggera e snella imbar-cazione che sfiora le onde appena fendendone la superficie.

Ed è davvero interessante conoscere a prezzo di quali studi, di quali tentativi, di quale e quanto lavoro sono ottenute quelle linee snelle ed eleganti in cui sta il segreto di quella velo-cità che riesce a stupire ed a meravigliare

questa nostra età, che pure è educata alle cose miracolose.

(6)

6

LiA olHinrJL otruJXJ.i VA.

V E L O C I P E D I

T

/ t w

m 7

w w v

EDOARDO BIANCHI

M O T O C I C L I I / _ 1 r X ! I V 1 1 I

21 - V i a Nino Bizio 21

V E T T U R E 1 ) 1

/TX

1 \ i > I l I

MILANO

I M B A R C A Z I O N I M - ^ ^ A A AL A ^

M FORNITORE DELLA REAL

CAI

FERNET-BRANCA

Specialità dei

FRATELLI BRANCA - ULANO

AMARO, T O N I C O Corroborante, Digestivo

Guardarsi dalle contraffazioni

La prima pittura delle singoi» parti.

Dopo aver riempito gli interstizi con cotone si spalma la superficie di catrame.

Dire quale sia l'accuratezza anche dei dettagli di queste imbarcazioni non è cosa facile e basterà ricordare che in Francia, dove pur regna il

eàan-vinisme per tutto quanto è nazionale, la Lozier ha cui verrà passata della materia resinosa (catrame),

per impedire l'azione dell'acqua.

I lavori di finimento e di lusso naturalmente variano col variare dei gusti del compratore o delle speranze del costruttore, come qualche volta venne fatto in ferro od anche in alluminio, se-guendo naturalmente procedimenti diversi — man-tenendo l'ordine da noi indicato — che è quello ormai comune nelle costruzioni navali.

Quando lo scheletro ha preso forma ed è stato mundo di tutti i suoi organi (timone, elica, ecc.), allora si ripete il miracolo divino della creazione, e come Dio infuse nell'argilla la scintilla della vita, così il costruttore anima questo corpo inerte mettendovi il motore, che l'industria automobi-listica gli appresta già perfezionato e ridotto alle sue più modeste esigenze di peso e al suo mas-simo rendimento. Quando cuore e corpo sono in ordine, prima del battesimo si compie la toilette del canotto. E allora l'arte del tappezziere ren-derà comoda ed elegante la piccola cabina e la parte destinata ad ospitare i viaggiatori, mentre colle lievi tinte della verniciatura si darà vaghezza alle forme snelle della piccola imbarcazione.

Quest'ultima operazione, che potrebbe essere paragonata alla cipria che una bella dama dif-fonde siri suo viso prima di uscire, assume nel caso nostro un'importanza speciale, tanto che gli americani hanno escogitato una speciale cabina di tela in cui chiudono limbarcazione e il

ver-cenni su una delle più grandi ed accreditate fab-briche di canotti, la Lozier Motor Company di Plattsburg (Stati Uniti).

Come si vede, nell'industria dei canotti l'Ame-rica non è completamente tributaria dell'Europa e se pure ci giunge frequente l'eco di vittorie riportate anche in America da imbarcazioni munite di motori Fiat, Panhard, Darracq, ecc., bisogna

ri-conoscere che il nome della Lozier fu tra i primi che varcarono l'Oceano ed ebbero fortuna e cre-dito anche in Europa.

Bisogna convenire che poche fabbriche hanno assunto l'importanza della Lozier, e un operalo italiano che per incarico dei signori Magnano e Zunini di Savona (suoi agenti generali in Italia) è rimasto parecchi mesi nella grande officina di

L'operazione di calafatare le congiunzioni

è una delle più importanti.

niciatore per sottrarre la pittura al connubio della polvere e mantenerle la completa lucentezza e il colore originale.

Compiuta anche quest'ultima operazione, il ca-notto scende dolcemente in mare e ai primo bacio dell'onda il motore sussulta, l'elica si scuote, e fra un'onda di spuma, si slancia alia voluttà delle prime corse e alla conquista di quell'acqua che diverrà il suo regno e il campo delle sue glorie. Dopo aver parlato della costruzione in genere dei canotti automobili diamo posto ad alcuni

Il canotto finito attende il varo.

Plattsburg, ci confermava recentemente con pa-role e gesti pieni di meraviglia quel grandioso stabilimento da cui escono giornalmente qualche dozzina di canotti e che mette i suoi agenti nella fortunata condizione di poter fare in meno di un mese di consegna, in qualunque porto d'Europa, di qualunque tipo di imbarcazione.

(7)

A J J J L U JL ^ ì x n I X I U À U A D A 1 r XJL

sportiva

^ D a quel giorno l'Unione Sportiva si fece sempre più grande, ovunque raccolse sempre allori, ed il suo gonfalone brilla ben giustamente d'una corona di nove medaglie d'oro in poco più di un anno. Chi fu, chi è e chi sarà l'anima vivente della società è il Presidente sig. Segre Vittorio, che oggi ed alla vigilia della fausta occasione abbiamo il piacere di presentarvi.

Giovane intelligente, pieno di vita e d'un entu-siasmo tutto suo speciale, è una delle persone più simpatiche che si possono trovare, sempre pronto a rispondere con fatiche, lavoro e denaro ad ogni buona iniziativa sportiva. Egli è l'anima dplla società ed in lui ripongono i soci tutta la loro fiducia. Gli fa degna corona

l'in-tero Consiglio d'amministrazione della società, che ben concorde lavora sem-pre colla maggior lena.

Già abbiamo detto che Vercelli ha risposto ben degnamente alia nobile idea del Convegno ciclistico inter-nazionale fissato pel giorno 31 luglio in occasione delle feste patronali di Sant' Eusebio.

Tra i donatori dei premi notiamo : S. M. il Re Vittorio Emanuele III, S. A. R. il Conte di Torino, il Muni-cipio di Vercelli, la Cassa di Rispar-mio, la Federazione Esercenti, la Fe-derazione Industriale, il Casino di Com-mercio, l'Unione Eusebiana, il Comizio Agrario, il Comitato Festeggiamenti, i giornali La Sesia e Nuova Gazzetta

Vercellese, il cav. Vincenzo Tavallini, la Manifattura Galbiati, il cav. prof. Angelo Treves, il cav. Serafino Ray-nero, l'avv. Luigi Bozzino, l'avvocato Mario Abbiate e moltissimi altri illu-stri cittadini, tutti concordi nel bene dello sport, ed alla simpatia tradizio-nale della propria cittì.

Il Comitato d'onore fu composto dalle più auspicate personalità vercel-lesi ed è quasi accertato che S. A. R. il Conte di Torino accetterà la pre-sidenza onoraria.

L'Unione Sportiva Vercellese lavora di tutta lena all'esplicazione dell'intero programma, un programma veramente grandioso, che servirà a far passare una lieta ed indimenticabile giornata ai numerosi ciclisti che certo interverranno.

All'Unione Sportiva Vercellese vadano i nostri augurii per un completo trionfo, ben certi che al-l'idea sportiva non può mancare ottima acco-glienza.

Augurii e trionfi!

Gino nob. Allario Caresaua.

A completare mancava la Sezione ciclistica, ed anche questa si formava inscrivendosi in pochi giorni una sessantina di soci.

Agli intendimenti della Pro Vercelli, la sezione ciclistica può dirsi quasi necessaria, cooperando essa con gite ciclistiche dilettevoli ed istruttive, allo sviluppo dell'educazione fisica ed intellettuale, essendo questo lo scopo della Fio Vercelli.

Domenica scorsa infatti iniziava, con una gita ciclistica allo storico Castello di Camino Monfer-rato, lo svolgimento del proprio programma sotto l'abile direzione del signor Chiais, direttore della Sezione (nonché corrispondente della Sezione del-l'Audax Italiano). Una quarantina di soci, fra cui lo scrivente, alle ore 14.30 partivano da Vercelli e dopo un breve alt fatto a Trino si giungeva a Camino verso le 17. Colà si era attesi dal genti-lissimo marchese Scarampi di Villanova, che diede il benvenuto ai ciclisti della Pro Vercelli e quindi faceva visitare le magnificile ed

iinpo-La Pro Vercelli al castello di Camino Monferrato. nenti sale del ricco e antichissimo suo Castello.

Il socio signor Borgarelli a ricordo della gita ritrasse qualche gruppo. Preso quindi commiato dall'illustre patrizio, e ridiscesi ad un albergo a metà del colie si faceva uno spuntino e ritorna-vasi a Vercelli verso le ore 21, soddisfatti tutti della giornata passata fra la più armoniosa e cor-diale allegria e col desiderio vivo di non vedere

interrotte simili gite. Bep.

Validamente appoggiata finanziariamente dal Municipio e dalla Cassa di Risparmio, la Società Ginnastica Pro Vercelli si rende ogni giorno più benemerita allo sport locale, appoggiandolo in tutte le varie sue estrinsecazioni moralmente e materialmente.

Oltre alla ginnastica ed alla scherma, ha rac-colti in seno suo varii altri rami dello sport, quali il fot ball ed il podismo, e di questo molti appassionati fondarono sin dallo scorso anno una Sezione di Audax podistici, che oggi è già molto fiorente.

Società

LA MINERVE (Billancouri)

Vetturetta 7 HP

Chassis d'acciaio e Carrozzeria di lusso

I v . 3 0 0 0

Furgoni - Motori - Motori-Dinamo

Chassis 8, 10, 15, 20, 25 HP

l i . 3 4 0 © , 4GOO, 6 5 0 0 , 8 0 0 0 , 1 0 , 5 0 0

Agente per VItalia:

K . B O R G H I , Via San Secondo, 52, Torino. canotto che ha figurato alla Esposizione di Torino e che ha trovato immediatamente un compratore nel signor Marsaglia di San Remo — e accennare che a Varazze sullo scalo del cantiere Baglietto at-tende il varo una superba imbarcazione a ben-zina di 30 HP costruita dalla ditta sig. Magnano e Zunini di Savona pel noto yachtsman cap. Cosci di Genova.

Il riparto canotti pronti alla consegna delta grande fabbrica Lozer di Plattsburg. L'addobbo della cabina d'un canotto Lozier.

venduto e vende numerose imbarcazioni che con onore hanno figurato ai princi-pali meeting» di autoyach-ting. Anche in Italia parec-chi sono i possessori di queste ottime imbarcazioni e basterà ricordare il bel

Vercelli

^ la prima volta che la forte e simpatica città piemontese, Vercelli, si appresta in modo vera-mente grandioso ad una festa ciclistica.

Solo pocld anni or sono il ciclismo, e di conse-guenza l'associazione delle forze in una grande famiglia, era sempre rimasto un più che pio de-siderio. Ma oggi la simpatica città si è risvegliata ed alle grida dell'Araldo che echeggiarono solo qualche mese fa nella storica festa dei Lancieri Novara, fauno risposta gli urrà dell'Unione Spor-tiva che in modo veramente solenne sta prepa-rando uno dei più grandiosi convegni dell'annata,

Vercelli non ha certo bisogno di presentazione nel mondo sportivo. Basterà accennare lo spirito di cordialità che regna nei suoi abitanti, ha» sterà anuotare lo slancio con cui ogni classe di cittadini accolse favorevolmente la bella idea perchè ognuno possa giudicare e persuadersi che, una festa passata qui, è festa rara, è festa clié lascia nell'animo e nel cuore grato ed indimentica-bile ricordo. Ed una vera prova dell'entusiasmo suscitato alla ridente idea, stanno le risposte delle persone alle quali si chiesero consigli.

Ma proseguiamo gradatamente. L'idea di questo grande convegno ciclistico internazionale fu tntt'opera dell' Ùnione Sportiva Vercellese, una delle più numerose ed entusiaste associa-zioni italiane che festeggia l'inaugurazione della propria fanfara. Fondata solamente uel 1903, in occasione del Carosello ciclistico datosi a Torino, per iniziativa del Direttore della Stampa

Spor-tiva, conta ormai 140 soci, fra cui sono tutti gli elementi delle classi cittadine. Contrariamente a moltissime altre città nel suo seno si raccolgono tutti gli elementi d'ogni classe, senza distinzione, animati però tutti da un solo intento: il bene dello sport italiano.

Sig. Giovanni Segre

Presidente dell' Unione Sportiva di Vercelli.

(8)

8

1A blAMl A ÌStUJtk L I VA

U f i ' E S C U f ^ S I O f l E I f l S A V O I A

all'alba del 24 scendiamo a Per la quarta volta la direzione dell'Unione Escursionisti mi faceva quest'anno pervenire l'in-vito per la grande escursione annuale. Un pro-gramma fra i più interessanti finora studiati dai giovani ed instancabili direttori, era stato presen-tato ed approvato dai 600 e piò soci componenti la famiglia degli escursionisti piemontesi.

E la sera del 23 giugno 180 turisti fra cui era larga-mente rappresen-tato il sesso fem-minile si riunisco-no sotto la tettoia della stazione di Porta Nuova per iniziare uno fra i più interessanti e più lunghi viaggi ricordati d a l l a storia dell'escur-sionismo. Una vi-sita all'Alta Sa-voia. Ecco in una parola cosa si su-llo proposti di fare gli escursionisti in tre giorni. La gita infatti dura dal 23 sera al 26 sera. Percorsa in

ferrovia la Comba (Fot. Peluffo). di Susa ed

attra-versato il Frejus Modane.

Qui la comitiva dei 100 partita da Torino col diretto delle 23.35, si unisce all'altro gruppo di gitanti partito in precedenza alle 17.50. Mentre si fa giorno attraversiamo la Moriana, entriamo in Savoia e dopo 8 ore di treno segnamo la prima tappa.

Aix-les-Bains, tout le monde descende, grida il conduttore francese. In pochi momenti la piccola tettoia è affollata di italiani.

La carovana è stata divisa in gruppi, a ciascuno viene assegnato un albergo. Comincia l'opera dei direttori, sigg. Fiori Silvestro, l'impareggiabile presidente, Aicardi Evasio e Borani Mario.

Mentre la carovana si avvia verso il centro di Aix-les-Bains, ricerco fra i gitanti le vecchie conoscenze e segno le nuove sul mio carnet. Così fra il sesso femminile, che in queste gite porta sempre una nota allegra e gentile, trovo le si-gnore e signorine seguen ti : sorelle Augusta e Faustina Calligaris, Brayda, Borda, Balestra, Gior-dani, Piccione, Salerno, Rovere, Tabasso, Morino, Yiilata, Martetti, Doro, Barraja, Olmi, Antonietti, Torello, Berry, Negro, Richetta, Alliaud, Blan, Tribaudino, Lovera, ecc.

Fatta l'assegnazione degli alloggi, la comitiva, guidata dall'ing. Brayda e dai membri del Sin-dacato d'iniziativa della Savoia, sigg. Abrioud,

Bocquin, Maistrallet, Gerente e Provinciali, visita la città ospitale, stazione lussuosa della moderna civiltà, la terra che un tempo rendeva celebre il prestigio della forza, ed ora la fa ricercare il fa-scino della bellezza.

Alle 9.40, con battello speciale, gli escursionisti

attraversano il lago di Bourget, approdando alla spiaggia solitaria e tranquilla, dove fra il verde cupo delie foreste s'innalza l'Abbazia di Altacomba, tuttora di proprietà della Casa Reale italiana, e dove nei secoli dal x n al x v m trovarono se-poltura i principi della Casa di Savoia, ultimo dei quali il re Carlo Felice.

Alle ore 6.25 lascia la stazione balneare, diretta a Lovagny, dove si ferma ad ammirare una me-raviglia nei dintorni di Annecy: l'orrido del Fier. Visitata la grotta, ha luogo la colazione in un parco magnifico, detto Bosco dei Poeti ; quindi in ferrovia gli escursionisti si portano ad Annecy (m. 449), capoluogo del dipartimento dell'Alta Savoia, accolti festosamente.

Visitano l'antico castello ducale, il palazzo del-l'Isola, i monumenti, deponendo una corona su quello di Carnot.

Partendo da Annecy. Escursionisti sulla strada del Mont Renard (Fot. Gabinio).

L'abbazia di Altacomba e il lago di Bourget.

Eozier jYiotor Company

Plattsburg (New-York)

Il più grande Stabilimento del mondo dedicato esclusivamente alla fabbricazione di Motori a benzina per barche.

Chiedere preventivi e cataloghi agli Agenti Generali per l'Italia:

Ing. MAGNANO e ZUNINI - Savona.

L'ing. Brayda vi depone una splendida corona. Visitata l'Abbazia, dove fu ricevuta dall'abate Guillemin, la comitiva ritorna ad Aix, e dopo la colazione, alle ore 1.30, raggiunge con la, funico-lare la vetta del monte Révard (m. 1545); discende dopo un'ora ad Aix e visita il grande stabili-' mento termale. Dopo il pranzo lui luogo un

riee-Un gruppo di escursionisti col nostro redattore capo.

vimento nel Gran Circolo, dove è rappresentata l'opera Carmen.

Ovunque gli italiani ricevono grandi accoglienze dai francesi e dalla numerosa colonia di stranieri che frequenta, specie in questi giorni, la stazione balneare.

(Fot. Gabinio).

Il Sindacato d'iniziativa delia Savoia, che ha fatto di tutto perchè il nostro soggiorno in Sa-voia riuscisse bello, ha donato a tutti i turisti un opuscolo pubblicato per l'occasione, e l'Unione escursionisti ha offerto a quella Direzione un fflùmm-rieordo di tutte le precedenti escursioni. Il tempo si mantenne bello nel mattino ; nel pomeriggio si scatenò un forte acquazzone.

Ed eccoci alla seconda giornata.

La grande comitiva degli escursionisti riprende lo svolgimento del suo programma al mattino per tempo.

L'ing. Brayda, l'amico inseparabile degli escur-sionisti, la guida competente d'ogni gita, a nome degli Escursionisti ricorda l'ex-presidente della nazione francese e saluta la città di Annecy. Il sindaco Ferrerò risponde al Brayda; parla ancora assai commosso il presidente del Sindacato d'Ini-ziativa dell'Alta Savoia, sig. Durand, un patriota ottuagenario commendatore dei Santi Maurizio e Lazzaro. Dopo i discorsi gli escursionisti sfilano dinanzi al monumento.

Alla visita della città seguì il giro del lago in battello, movendo dalla sponda orientale. Allo 5,10 la comitiva ritornò a Chambéry.

Al pranzo, che ebbe luogo ad Annecy, parla-rono il presidente del Sindacato, signor Durand, i signori Falco, Serand, Borei, Fiori, a cui rispose a nome dei gitanti l'ing. Brayda, mentre l'orche-stra suonava la Marsigliese e la Marcia Reale.

Inoltre l'ing. Brayda, a nome della Pro Torino, presentò i salu i di Torino al Sindacato Generale di Iniziativa della Savoia, rilasciando nello stesso tempo una bellissima lettera firmata dal presi-dente della Pro Torino, assessore Albertini.

Il console italiano di Chamliéry, barone Ca-rutti di Cantogno, tra gli applausi consegnò ai sindaco di Aix-les-Bains le insegne cavalleresche.

La comitiva pernottò a Chambéry, speranzosa di ritrovare la domenica il bel tempo e non più la noiosa pioggia che cadde incessante nella se-conda giornata.

Ma nemmeno la terza giornata fu favorita dal bel tempo.

Lasciata Chambéry gli escursionisti si porta-rono a Modane, dove ebbe luo-go il grande banchetto d i chiusura. L a grossa comiti-va si riunicomiti-va nell'M Ib er go Internazionale alle ore 16. Al termine d e l banchetto il si-gnor Negro, a nome di tutti g l i escursio-nisti, saluta e ringrazia i di-rettori d e l l a gita, s i g n o r i Fiori, Aicardi e Borani, i quali fecero del loro meglio perchè, come il solito, la grande gita annuale di giu-gno riuscisse splendida. Le accoglienze da parte dei francesi furono veramente entusiastiche.

Gli escursionisti sfilano dinanzi al monumento di Carnot.

Elettrotecnica "

M I L A N O - Via Chiaravalle, 4 - M I L A N O

BOBINE di qualunqne tipo - VOLTMETRI AMPEROMETRI, eco.

CANDELA " FORESTI ,, interamente In mica

INDICATORI DEI POLI, ecc.

(9)

Dopo il Negro presero la parola il signor Fiori e l'ing. Brayda, i quali con bellissime parole ri-cordarono lo sviluppo e l'importanza assunta dall'Unione degli Escursionisti torinesi, e manda-rono un saluto e un ringraziamento agli ospitali savoiardi ed al Sindacato.

Alle ore 19 la carovana lasciava Modane, e prima di partire veniva inviato un telegramma alla Direzione del Sindacato d'iniziativa della Savoia.

Cosi ba preso termine la grande gita annuale dell'Unione Escursionisti, la quale ha segnato una nuova data trionfale in fatto di organizza-zione. I direttori possono andare orgogliosi d'ogni risultato, certi di avere l'unanime riconoscenza da parte dei gitanti. Ed ai cari amici direttori giunga pure gradito il mio ringraziamento, che è quello della direzione della Stampa e della Stampa

Sportiva, i quali giornali non potranno mai esi-mersi dall'appoggiare le iniziative dell'Unione.

GUSTAVO V E R O N A .

Grand p e l Ville et Bologne - Torino

Corso Vittorio Emanuele, 60 (In faccia alla Stazione il P. N.) P r e z z i moderati - Luce elettrica - Bagni - Caloriferi - Garage.

Il proferito dogli oportomon. L. tnjKBCIO, prop.

£a corsa dell'ora per dilettanti

Nessuna macchina anche lontanamente è paragonabile alla motocicletta "

Humber

„ Beeston - Principali dettagli.

MQ-T <3 R

E

d

e r fez ionat ss

i

m o 2

3

14 HP -

DE0HAYAGE

(Disinnesto del motore con messa in marcia a fermo mediante manovella come

n?Jn a^nmfthiii? Tn a S M I R N E acatene - AGGUMULAT6RI accoppiati -

BOBINA

à trembleur - Due potentissimi

FRENI

al

cerchio-

NES S

U

N AV I^RA

Z

16

N E FULMINEA N^SS A IN MARCIA ANCHE IN SALITA

- L a sola-motocicletta colla quale

s f p o s s o n o o t t e n e r e

grandi velocità Graduarne la marcia sino a passo d uomo «Vincere facilmente ardue salita

-FuSrfonamentoperfettissimo. - Agente Generale per l'Italia: E™ FLAIG - Milano, Corso Porta Nuova, 17.

I Grandi tiri di Itovi Ligure

Non so : forse perchè quest' anno si fecero in epoca più lontana da quella consueta, forse perchè questa volta, ai soliti ricchi premi in danaro, si unirono bellissimi oggetti d'arte ed ima grande medaglia d'oro, dono del Municipio di Novi, il fatto è che vi fu più entusiasmo degli anni ante-cedenti ed il concorso fu maggiore, e le... bollette più isolate.

Certo fu un bel Tiro, pieno di brio e di alle-grezza, del resto come siamo soliti a registrare tatti gli anni, ed eccovene un resoconto corredato dalle fotografie dei vincitori.

Il Comitato, composto dagli instancabili signori Chiapuzzo, Pelote, Tassara, Stringa, Pollastri, Sar-tirana, anche nella nuova località Serivesi, nulla hanno tralasciato per l'ottimo esito di queste gare, a cui ogni anno intervengono i primi fucili d'Italia.

Così notiamo, tra gli altri valenti, il conte Gaioli, i fratelli Tassara, i cugini Malfettani, Queirólo, Chiapuzzo, Peloso, Fortunio, Borsetti, Schianini, Galletti, Villani, Sciallero, Viganego, Marcenaro, Moro, Perego, ecc.

Similmente bellissimi i premi, con una somma complessiva di L. 5000, quattro oggetti artistici, ed una splendida medaglia d'oro di maggioranza. Il Motovelodromo di Torino prima di

chiu-dere i suoi battenti per la stagione estiva ha dato il battesimo ad un corridore, che già go-deva buon nome come routier, e che sino dal suo debutto si è affermato uno dei migliori stayers. La corsa dell'ora per dilettanti raccoglieva do-menica scorsa 4 concorrenti e cioè : Massimo Re-mondino, allenato da Sciavo; Mario Moro di Torino (ali. Monasterolo); Andrea Eaffo di Chiavari (ali. Genesio) e Mascetti di Cremona (ali. Castoldy).

La corsa splendidamente condotta da Remon-dino — uno dei due diavoli rossi di Alessandria — si chiuse colla vittoria di questo giovane e va-lente corridore, che riusciva a coprire nell'ora km. 61, battendo così il record italiano dell'ora per dilettanti già detenuto da Carlevaro (km. 54.460) e avvicinandolo al record professionisti di Giup-pone (km. 64).

In questa riunione si distingueva Bixio che vinceva il maggior premio seguito da Granaglia, Carapezzi e Messori.

La corsa tandem segnava una bella vittoria di Diana-Carapezzi che battevano le coppie Lagarde-Castoldv, Granaglia-Bixio e Pereda-Colombo.

M. Remondino di Alessandria

recordmann italiano dell'ora dilettanti (macchina Maino),

La medaglia di maggioranza, una bellissima medaglia d'oro, dono che il Municipio di Novi volle con gen-tile pensiero destinare all'uccisore del maggior numero di piccioni nelle due giornate, fu assegnata a1 signor

Tassara Costantino, con 56 piccioni buoni.

Viganego

I vincitori del Tiro Scrivia.

Gaioli Malfettani L. Queirolo Tassara C.

Furono, nel loro complesso, splendide gare, trascorse tra l'entusiasmo generale: molto pubblico accorse dalla nostra Città e molti giocatori, e una riuscita riunione che ag-giunge una bella pagina alla storia vittoriosa dello sport a Novi Ligure.

R . ATTILIO FERRETTI.

Partenza da Torino - Prima giornata 13 luglio^: Torino-Susa-Moncenisio-Modane-St-Jean (km. 148)1

pranzo al Cenisio. - Seconda giornata: St-Jean-Chambéry-Aix les Bains-Culoz-Amberieu (km. 162). - Terza giornata: Amberieu-Boury-Tournus-Cha-lons sur Saone (km. 112). - Quarta giornata: Cfialons-Chagny - Arnay le Duc-Saulien-Avallou (km. 126). - Quinta giornata, Marcia ufficiale

in Francia

-Berselli Perego Galletti Tassara C. Schiavini l vincitori del Gran tiro di Novi.

(Fot. L. Ghezzi e A. Zanoletti). Nella prima domenica, 26, vinceva il Tiro

Scrivia (un piccione a 26 m.) uno dei più noti e gloriosi tiratori italiani, il conte Gaioli con 17/17, 2° era Viganego con 16/17 e quindi L. Malfettani Queirolo e C. Tassara, che si dividevano i tre altri premi. Le tre poules fuori programma furono vinte la prima da G. Malfettani e Schiannini (7/7), la seconda da Chiapuzzo e Peloso (con 4

dop-pietti su 4), la terza da Lavarella, C. Tassara e Schiannini (16/16). La gara doppietti a 24 m. fu di Bom-brini (4/4).

Nel secondo giorno rimasero in gara nel Gran Tiro Novi (handicap da 23 a 28 m.) e si divisero i premi i sig. C. Tassara, Bersetti, Marcenaro, Schiannini, Galletti e Perego (29/29).

Tiro di Consolazione: 1° e 2° divisi fra Tassara e Turra, 3" Tassara Co-stantino, 4° Gaioli. Ultima potile dop-pietti, Peloso (2/2).

L'idea di questa gita è dovuta alla fiorente Sezione di Torino che da tempo ne ba lanciato il progetto al quale la Sezione di Brescia ha por-tato il suo contributo di tutta la sua brillante attiviti. Le due Sezioni riunite sotto l'egida della Direzione generale di Roma hanno elaborato il programma d i q u e s t a gita che si compirà nei giorni 11-15 luglio e che certamente è destinata ad avere Una larga eco non solamente in Italia.

Infatti Mentre fra noi fervono i preparativi e le iscrizioni hanno raggiunto quasi il centinaio, in Francia fra la schiera degli audax si prepa-rano festeggiamenti.

Gli audax francesi si recheranno ad incontrare i ciclisti italiani a Sens e con essi compiranno l'ultima tappa del percorso.

Le carovane italiane saranno due: una partente da Torino e l'altra da Brescia e si riuniranno solamente ad Avallon.

L'itinerario delle carovane è il seguente:

(10)

10

LA STAMPA SPORTIVA

fa rispettare i brevetti di sua proprietà

La li. Corte d'Appello di Torino, con Sentenza 2 Aprile 1904, conferma la

cifra dei danni (salvo modificazione per le spese) che la Sentenza 30 Ottobre 1903

del R. Tribunale di Torino imponeva ad una nota Ditta per risarcimento danni

per imitazione di un brevetto di un pneumatico antisdrucciolevole di proprietà

della Compagnia

1 » U N T I L O

The Dunlop Pneumatic Tyre C. Cont. Ltd -

M I L A N O - Via Fatebenefratelli, 13

Avviso ai c o n t r a f f a t t o r i

Peugeot vince s e m p r e !

L a G O I I D O V l t K W E T T d e l l e M o t o c i c l e t t e

COPPA 131 BRESCIA (1000 Km-)

venne vinta dalla squadra PICENA, GIDPPONE, REALE, con Motociclette

Peugeot 31 HP

F T O R C E L a L a 7 * E h ^ S T i e ^

Ravenna • 1° ZUFFELATO su

Peugeot

Torino - 1° REMOLINO su Bicicletta MAINO serie

Peugeot

Gran Premio Torino - 1° BIXIO SU Bicicletta DEI serie

Peugeot

Rappresentanti Gen. per l'Italia:

G. e C. F

LU

PICENA

- MILANO - Via Tesare Correnti, 3 - T O R I N O - Via l.agrange, 4 1 .

(11)

ljx\ &jLn.m.rn. or uni i r n

franco-italiana : Avallon-Auxerre-Seus-Melun-Vil-leneuve (km. 207), termine della marcia ufficiale

Parigi (km. 18).

Pranzo a Montereau, incontro cogli Audax francesi a Seus (km. 108) da Parigi.

Partenza da Brescia - Prima giornata : BresciaBergamo Lecco Como Varese ( km. 142,5 ). -Seconda giornata: Varese-Laveno-Intra-Gravel-lona - Domodossola - Iselle - Ospizio del Sempione (km. 107,2). - Terza giornata: Sempione-Sion-Bouveret-Evian-Genève (km. 206). - Quarta gior-nata : Genève-Col de la Faucille-Champagnole-Po-Iigny-Dole (km. 150). - Quinta giornata: DoleAnxomeDigioneSombernonAvallon (km. 149). -Sesta giornata: Avallon-Foigny-Seus-Melun-Viile-neuve (km. 208), termine della marcia ufficiale Parigi.

Ai forti pedali italiani che recano in Francia il saluto dello sport italiano la Stampa Sportiva porge i suoi migliori augurii.

Ut] giovarle Campione romano

Nella riunione di corse ciclistiche popolari te-nutasi a Roma il 29 giugno, si affermava un gio-vane corridore Alberto Marinelli che batteva in batteria e in decisiva nn forte lotto di eccellenti pedali.

Il giovane corridore ha dimostrato ottime

qua-Alberto Marinelli.

iità e lascia buone speranze d' un vittorioso av-venire.

Attraverso te Riviste Automobiiistiche

S t a t i s t i c h e « f l o v i t à « B f i e i o l e d i e f o n a e a

Circa gli slittamenti o dérapages.

In un automobile il dérapage fu sempre, anche un po'esageratamente, considerato come il pili grande nemico della velocità, ed è perciò che sorsero varii mezzi ingegnosi per eliminarlo (antidérapants).

Senza fermarci ad analizzarne l'efficacia crediamo bene intrattenere ì lettori sulla ragione fondamentale dello slittamento e consigliare alcuni fatti impor-tanti come possibili a prevenirlo.

Una ruota di un veicolo qualunque soggetta a ca-rico o anche per azione del proprio peso se questo è considerevole, intacca quando avanza la superficie del terreno. L'intaccamento è tanto maggiore quanto minore è il grado di assodamento del terreno stesso. Se quella ruota gira di più di quanto in propor-zione avanzi (tecnicamente giri senza che la sua periferia si sviluppi tutta sulla superficie del terreno) per una causa qualunque, perde le particelle solide che facilitavano la sua adesione col suolo (attrito).

La perdita di adesione pur avvenendo in ogni senso non genera in ogni senso lo slittamento in eguale misura, vaie a dire questo è assai più facile e co-mune nella direzione in avanti— specialmente quando la ruota ha la corona di sezione circolare e legger-mente appiattita in corrispondenza del raggio mas-simo — come accade per i pneumatici ordinari.

Quando la macchina viaggia in linea retta per

forza viva, cioè per la volontà acquisita durante la corsa, o ciò che fa lo stesso, avvenuto il débrayage seguita a muoversi senza che i freni siano venuti in azione, lo slittamento non avviene. Una piccola ro-tazione data allora al volante di direzione diminuisce la velocità che ha per effetto di far esercitare una pressione all'esterno, dovuta al centro di gravità della macchina, che ha tendenza ancora a continuare il suo moto nella direzione in linea retta.

Il solo fatto che lo sterzo agisce mette la macchina in condizioni prossime a slittare, ma poiché la mac-china cammina per forza viva lo slittamento non può avvenire se non in casi eccezionali.

Se però la macchina è sottoposta all'embrayage o all'azione del freno repentinamente, o anche una ro-tazione ampia è stata data al volante di direzione, le ruote si trovano ad aver rotato di più di quanto sono avanzate o avanzano di più di quanto hanno rotato. Questo fatto produce quindi la perdita di

adesione, che una volta stabilita esiste in ogni di-rezione.

Una interessante esperienza a questo riguardo è stata fatta da A. Petot (Sciences Abstract», apr. 7,1902).

Se cioè facciamo percorrere alla macchina una cir-conferenza, osserviamo che durante il moto se au-mentiamo la velocità hanno maggior tendenza a slit-tare le ruote anteriori e frenando invece quelle posteriori.

A impedire lo slittamento in quest'ultimo caso il freno va applicato assai gradualmente.

Quando il raggio del cerchio decresce, in altre pa-role aumenta la curvatura della linea percorsa, la tendenza delle ruote anteriori a slittare è accentuata — mentre per le ruote posteriori questo accade quando la curvatura decresce, come per esempio nel passare dalla curva al rettifilo.

Per evitare io slittamento o dérapage, il passaggio da tuia curva ad un'altra di raggio differente non deve mai essere repentino.

In generale gli accidenti che ne derivano sono at-tribuiti come difetti allo sterzo. Nulla di più errato.

Un punto importante e che dovrebbe essere notato dal compratore o da chi costruisce un automobile si è quello che la tendenza allo slittamento può essere

ridotta distribuendo il peso proprio della vettura e il carico in modo, da far si che il raggio di oscillazione at-torno alla verticale passante per il centro di gravità sia il più piccolo possibile, vale a dire di concentrare il peso più vicino che sia possibile alla verticale passante per questo centro, e inoltre otte-nere che il peso risulti sim-metricamente disposto ri-spetto a quella.

In motocicletta su strade slittatoli si arresta o pre-viene il dérapage, aprendo la valvola di scarica, lascian-do cosi che la macchina viaggi per forza viva e con-servando la curva massima sulla strada, cioè

percorren-dola col massimo raggio. (Vedi Manuale del

Motoci-clista dell'A., Hoepli, L. 2).

Non usare mai il freno repentinamente su strade umide o selciati untuosi.

In automobile guardarsi oltre dalla brutalità del freno, dallo sterzare a grand'angolo. Questo è l'im-portante e fondamentale.

Un arresto repentino, una rotazione maggiormente accentuata al volante di direzione — un anmento di velocità hanno sempre l'effetto su una strada slitta-bile di produrre il dondolamento od oscillazione della parte posteriore della carrozza da mezzo giro a un giro e mezzo, e qualche volta, allorquando la velo-cità è elevata, basta per questo una minima rotazione dello sterzo.

Quindi viaggiare a piccola velocità in questi tratti è norma prudente e sapiente, tanto più che se du-rante la corsa la ruota si trova arrestata per effetto della curva, o di un oggetto estraneo sulla strada, l'effetto dello slittamento accoppiato all'urto può essere disastroso provocando la rottura delle razze della ruota e può sbalzarci dalla vettura. Perciò, ri-tenendo che questo è forse l'unico inconveniente che è dato trovare fra tutte le deliziose bellezze d'un viaggio in automobile, condurre a moderata velocità su asfalto, selciati umidi o attraversando le rotaie di tram.

Evitare infine lo slittamento rilasciando il freno e

l'embrayage.

La resistenza dell'aria.

Durante la corsa essa è proporzionale alla velocità, mediamente al quadrato di essa, e per velocità ele-vate rimane pressoché costante.

Il vento esercita una non indifferente resistenza, specialmente quando la macchina presenta anterior-mente una superficie piana. La forma convessa, cioè emisferoidale e su larga base riduce questa resistenza a metà.

La pura resistenza dell'aria, allo stato di calma, sopportata dalla vettura in corsa, può considerarsi uguale a '/so del peso del carro.

In generale la velocità che ha la macchina viag-giando contro vento furioso è diminuita di un quarto.

L'Elettromobile.

Riportiamo alcune note relativamente al consumo d'energia di un brougham elettrico per quattro pas-seggieri.

La quantità di elettricità assorbita alla partenza è di circa 50 Ampères. Alla velocità di 30 chilometri, ora la corrente assorbita è invece di 30 Ampères. Il voltaggio necessario è generalmente dato da 44 ele-menti, collegati in serie, che, essendo di 2,2 Volts per ogni elemento, risulta complessivamente per la bat-terie di 96 Volts.

Ora la potenza domandata dal motore per la par-tenza è più grande di quella necessaria durante il regime di corsa.

Il rapporto è appunto- da 50 a 30. Un cavallo elet-trico essendo uguale a 746 Watts e il Watt è pro-dotto dall'Ampère per il Yolt, ne viene che 96 X 50 = 4800 Watts sono assorbiti alla partenza, pari a 6,4 cavalli elettrici.

Ing. F e r d . B o r r i n o . 5 M / I L T I A R T I S T I C I - M I N U T E R I E

I F L P ^ ^ S C U O L A D I S M A L T O I! M I N I A T U R A

ITALO DE BERNARDI

inventore (tei distintivo del T. C. I. MILANO - Via Pesce, 29 - MILANO

Medaglie e distintivi per Società

B E N Z I N E Q E R t t f l N M

raffinate e rettificate per

Automobili - Motori d'imbarcazioni - Motocicli

per Illuminazione ed Industrie

E D O A R D O BIETTA

M I L A N O - Via S. Nicolao, 2 - Telefono 2471.

Nel Commercio Sportivo

La Ditta Luigi Sacchi di Bozzi Durando e C. di Milano, ha pubblicato il suo nuovo catalogo 1904-905 per il riparto « Velo-cipedi-automobili », e senza avere la pre-tesa di presentare alla sua clientela un capolavoro tipografico, — che dei resto non interessa il suo commercio — ha di-ligentemente e con chiarezza illustrato tutti gli articoli che sono in vendita presso il suo grandioso magazzino. Vi ha un completo assortimento di mate-riale per la costruzione di velocipedi e motocicli, di accessori d'ogni genere e d'ogni tipo: selle, manopole, borsette, gambali, cornette, sirene per automobili, fanali, abiti per ch.au/feurs, biciclette e motociclette, costruite colle apprezzati s-sime serie che la Ditta Luigi Sacchi ha posto in commercio con alquanto suc-cesso, come' ad esempio : la Serie Perry,

della Casa Perry C . L td di Birmingham, una delle primarie Case inglesi.

In un catalogo cosi ricco e completo come questo sarà facile ai negozianti e costruttori di fare la miglior scelta.

Le Motociclette « Humber Beeston ».

Ci si domandava come mai la Casa « Humber » non si decideva a presentare sul mercato delle motociclette quando tutte le Case primarie di velocipedi non solo, ma anche quelle poco conosciute prima da noi gareggiavano nel lanciare i loro motori e motociclette dal tipo per turista al tipo corsa, e cioè dal 3:4 HP al 12 HP.

Ma la Casa Humber che non voleva tradire la sua fama, attendeva seriamente a studiare un tipo proprio che rappre-sentasse ciò che di meglio, di completo, si poteva desiderare riunendo la perfe-zione, il minimo consumo, la comodità

di messa in marcia senza il bisogno di salire sulla macchina, di regolare la ve-locità fino al passo d'uomo, ecc. Ed a tutti questi problemi la Casa Humber ha trovata la soluzione e presentò oggi un tipo di motocicletta 2 3(4 HP che ha tutto quello che un turista può pretendere. Parlare di finitezza nella lavorazione d'ogni pezzo, della bontà del materiale impiegato alla costruzione è superfluo, trattandosi di «Humber». Diremo piut-tosto che la trasmissione avviene per catene (una delle quali va dal motore al pedaliere e l'altra dal pedaliere alla ruota posteriore); che grazie alla installazione del motore (inclinato e che sostituisce il tubo del telaio che va dalia sterza al pedaliere) sono completamente evitate le noiosissime vibrazioni ; che per l'appli-cazione del débrayage, come negli auto-mobili, si può, con una piccola mano-vella, mettere, da fermo, in marcia il

motore; ohe la marcia può essere rego-lata a passo d'uomo, come può raggiun-gere la velocità di 70 km. all'ora ; che l'accensione è elettrica, con bobina a

trambleur e due accumulatori accoppiati per modo che essa vien mai a mancare. L'eccezionale silenziosità della motoci-cletta è dovuta alle accentuate dimeni sioni della scatola di scappamento (d-forma cilindrica, orizzontale, posta sotto il pedaliere). La macchina è munita di due freni potentissimi ed uno di essi nel-l'agire toglie contemporaneamente l'ac-censione ed alza la valvola d'aspirazione del motore.

Dalla nostra sommaria descrizione ap-paiono evidenti i vantaggi che la mo-tocicletta Humber offre in confronto di altre poste in commercio.

La motocicletta Humber ha una ma-novra facilissima ed è di una praticità esemplare.

^ 17 A n • p ) S

ene

per Biciclette e Jtfotociclette di fama mondiale, insuperabile per

E» AA U • t

j j Jj eleganza e scorrevolezza. — Ogni p«zzo come garanzia porta la marca di fabbrica.

> j mmb m • | Rappresentante per tntta l'Italia con Deposito.

Riferimenti

Documenti correlati

Noi rispettiamo lo spirito che ha alimentato la prosa degli autorevoli nostri confratelli francesi, ci sentiamo lusingati, come dicevamo prima del giudizio molto benevolo

buffet, musica e divertimenti, ai quali verranno pure apportati miglioramenti e innovazioni. Intanto il bravo pittore Gaido sta ultimando il cartello -reclame, che è riuscito

match mette di fronte l'italiano Sartori al quale è affidata la macchina Fiat di 75 HP del miliar- dario Vanderbilt e il francese Bernin con una macchina Rénault della

La gara Calais Douvres è assurta ad una grande importanza sia per carattere internazionale che le veniva dalle diverse nazionalità delle imbar- cazioni in gara (francesi,

Non che le quattro prove possano essere para- gonate tra loro, ognuna di esse ha la sua impronta speciale, e la sua particolare importanza. La Gordon Bennett è la prova classica della

pagne fra le più grandi acclamazioni mentre si facevano i voti più caldi per la guarigione dell'altro carissimo amico. Al conte Martinengo fu offerta in me- moria della Settimana

La squadra ebbe il premio d'eceellenza (corona d'alloro), palma artistica e grande medaglia. Nel Campionato artistico federale tre coronati: D'Ercoli Francesco, Porazzini Sesto

Mentre attestazioni di aiuto e di incoraggia- mento venivano al Comitato ordinatore da parte dei principali enti automobilistici italiani ed esteri, come l'Automobil Club di