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Cronache Economiche. N.102, Giugno 1951

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(1)

ECONOMICHE

A GURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO

SPED7. IN ABBONAMENTO

POSTALE (Ili GRUPPO p

N. 102 - GIUGN01951 - L. 250

fu

R I V p r c d i u c :

Cuscinetti a rotolamento - Sfere, rulli, rullini - B o c c o l e ferro t r a n v i a r i e S o p p o r t i ritti S e g m e n t i • A m m o r t i z z a -tori - Silentbloc - S o p p o r t i antivibranti - Punterie - C a m i c i e per c i l i n d r i • M a n d r i n i - I n g r a s s a t o r i Técalémit - C a l i b r i P a r t i c o l a r i tessili • L a v o r i di m e c c a n i c a di p r e c i s i o n e

(2)
(3)

L'IDROSPAZZOLA

"LOMBARDI"

LAVA L'AUTO

alcuni giudizi :

Ministero dei Trasporti - Ferrovie dello Stato Direz. Uen. di Firenze *... ni è preso atto del buon risultalo Orile, prore di lavaggio dei cassoni dei veicoli ferroviari, eseguiti con la Val idrospazzola ».

Soc. ALFA ROMEO - Milano «... abbiamo esperimentato la Vsf idrospazzola, ottenendo ottimi ri-sultati ».

Soc. LANCIA A C. • Torino «... la Va! idrospazzola " Lom-bardi " che noi usiamo attualmente per il lavaggio delle autovetture si è dimostrata di ottimo rendimento ». Soc. O. M. - Brescia

«... (ordiniamo) n. 12 idrospazzola " Lombardi " formato piccolo, nel medesimo tipo fornito alla Spett. Soc. FIAT, Sezioni Lingotto e Mira fiori ».

Soc. SITA Direz. Aziend. in Firenze «... abbiamo il piacere d'informar Vi che abbiamo deciso di prescrivere l'uso della Va! idrospazzola formato grande alle nsl Sedi periferiche ». Azienda Tranvie Mnn. di Bologna • ...il V8l tipo di idrospazzola grande ha dato ottimi risultati ». Soc. SIAMIC. - Autoservizi Pubblici Padova

• (riamo a pregarvi di volerci in-viare ...7i. 4 idrospazzole per la-vaggio autobus, uguali a quelle da Voi fornite alla Spett. Soc. SITA ».

presto

e bene

v i e n e c o s t r u i t a in

due f o r m a t i :

PICCOLO: per il

la-Chiedetela ai migliori liuenditoii di accesoti vaggio dell'auto;

pei auto o dilettamente ai coitluttoli:

GRANDE: per il

la-vaggio dei pullman,

carrozze ferroviarie e

GIOVANNI LOMBARDI

i C.

TORINO - CORSO RE UMBERTO, 65 - TELEF. 52.07.05 t r a n v i a r i e .

che è pule in giado di (oin ite: (fiacche in pelle - tute - indumenti gomma e il tutto pei la pulizia

del-l'auto (pelli beamobciate, bpugne, piumini nylon, pennelli) della migliale produzione ai minimi piazzi.

100 anni di vita

f A B B O l C A VCQMICI C O L O R I € P € " " € L L I

I C R I N C

S E D E E F I L I A L E IN T O R I N O VIA S. FRANCESCO D'ASSISI. 3 T E L E F O N I : 5 5 3 . 2 4 8 - 4 4 . 0 7 5 8 T A B I L I M E N T O E D U F F I C I IN S E T T I M O T O R I N E S E T E L E F O N I : 556.123 - 556.164

Vernici e smalti sintetici - Vernici e smalti nitrocellulosici — Vernici e smalti grassi - Pitture per la protezione - pitture per la decorazione - Pennelli

(4)

V E R M U T - L I Q U O R I /

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REGINA MARGHERITA * TELEFONO 79.034

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w a m a r I •OSINO T E L E G R A M M I : WAMAR - T O R I N O G A L L E T T L N E B I S C O T T I A L L ' U O V O W A F E R S B I S C O T T I D E L L A S A L U T E P A S T I C C E R I A S E C C A N A S T R I N E R I A

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S T A B I L I M E N T I I N M O N D O V Ì E I N T O R I N O

P O M P E C E N T R I F U G H E

(7)

PANORAMA ECONOMICO

DELLA PROVINCIA DI TORINO

NEL MESE DI GILGNO 1951

L E I N F O R M A Z I O N I E I P A R E R I R I P O R T A T I N E L « P A N O R A M A E C O N O M I C O » N O N SONO L ' E S P R E S S I O N E U F F I C I A L E D E L L ' O P I N I O N E D E G L I O R G A N I D I R I G E N T I D E L L A C A M E R A D I C O M M E R C I O , I N D U S T R I A E A G R I C O L T U R A , MA L ' E L A B O R A Z I O N E D E L L ' U F F I C I O S T U D I , D O C U M E N T A T A D A I N D A G I N I E S P E R I T E P R E S S O N U M E R O S E I M P R E S E T I P I C H E N E I V A R I R A M I D E L L A P R O D U Z I O N E E D E L C O M M E R C I O

S I T U A Z I O N E G E N E R A L E

Dal punto di vista industriale la situa-zione produttiva delle singole attività non presenta differenziazioni di rilievo dal mese precedente.

Il fattore stagionale ha determinato, come sempre, qualche progresso che è stato anche favorito dallo stabilizzarsi della situazione del mercato delle materie prime.

Infatti i rifornimenti dall'estero vanno sempre più normalizzandosi, pur conser-vando qualche difficoltà per quanto riguarda i laminati di ferro, il nikel, ecc.

Il movimento di esportazione appare mi-gliorato durante il periodo in esame.

Alla fine del semestre si è delineata, dopo un anno dallo scoppio delle ostilità in Co-rea, una nuova situazione nel settore orien-tale: è per ora prematura e arbitraria ogni previsione e illazione sulle ripercussioni de-gli eventi in corso nei riguardi dell'econo-mia nazionale e, di riflesso, su quella del nostro mercato.

A G R I C O L T U R A

Il mese di giugno è stato caratterizzato nella nostra provincia da piogge intense e continuate specialmente nella prima quin-dicina. La mietitura del grano si è iniziata solamente verso la fine del mese, a motivo della bassa temperatura registrata e della conseguente ritardata maturazione.

Si ha conferma in ogni parte della pro-vincia di un buon raccolto granario al quale hanno concorso, nonostante il clima non

fa-vorevole, l'adozione di varietà precoci e la possibilità di più adeguate concimazioni.

Riguardo ad altre coltivazioni il mese non è stato favorevole. L'abbondanza di piogge e qualche grandinata in alcune zone della pro-vincia, hanno danneggiato il raccolto delle ciliege e ritardata la maturazione della frut-ta di sfrut-tagione.

L'andamento dei lavori agricoli è stato fa-vorevole e sufficiente per quanto riguarda la disponibilità di antiparassitari e di con-cimi agricoli.

Lo stato sanitario del bestiame è stato buono. E' da notarsi unicamente qualche caso di malattia tra gli animali da cortile.

Ad Asti, presso la locale Camera di Com-mercio, si è proceduto alla premiazione di oltre un centinaio di viticultari e commer-cianti del vino partecipanti al Concorso eno-logico ligure-piemontese. Tra i vini prodotti nella nostra provincia è stato premiato il Passito di Caluso.

Gli allevamenti locali di bachi da seta procedono in modo soddisfacente.

I N D U S T R I A

I N D U S T R I A M E T A L M E C C A N I C A

Il ritmo dell'attività delle industrie side-rurgiche della provincia risulta soddisfa-cente, anche per il mese di giugno. Il rifor-nimento delle principali materie prime av-viene ora con regolarità e anche i rottami ferrosi vengono facilmente reperiti. Deve segnalarsi una notevole affluenza di rot-tami dal Nord Africa, proveniente per lo più da residuati bellici. E' risultato più fa-cile che nei mesi precedenti

l'approvvigio-namento delle materie prime semilavorate. La medesima normalizzazione degli approv-vigionamenti si è avuta per il carbone. I rifornimenti di energia elettrica sono sod-disfacenti date le abbondanti piogge.

I settori metalmeccanici non presentano sensibili mutamenti dalla situazione in cui si trovavano nel mese di maggio.

Con l'estero sono stati conclusi alcuni af-fari vantaggiosi, specialmente per quanto ri-guarda l'esportazione di autoveicoli, motori e parti staccate di macchine. Il mercato in-terno è invece assai limitato, soprattutto per quelle industrie della nostra provincia che stanno attraversando, come è noto, una gra-ve crisi.

Comunichiamo i dati forniti dall'ASSIDER, per lo scorso mese di maggio, interessanti la produzione degli stabilimenti siderurgici della nostra provincia:

ghisa comune j da affinazione t. 3.148 ghisa comune j

ghisa comune j

da fonderia • 4.020

( lingotti > 29.590

acciaio grezzo ) lingotti

1.353 acciaio grezzo )

spillato per getti » 1.353

laminati a caldo (acciaio)

%

20.037 altri prodotti siderurgici finiti » 943

laminati di ferro a pacchetto ». 170

ferroleghe —

I N D U S T R I A T E S S I L E

Lana — La situazione dell'industria

(8)

dei clienti italiani e la ristrettezza dei fidi bancari sono elementi che rendono alquanto incerta la situazione industriale. Anche le vendite estive sono assai limitate poiché il pubblico, anche maschile, si orienta di pre-ferenza verso tessuti di cotone più eco-nomici.

Non è ancora possibile fornire dati pre-cisi sui prezzi che saranno praticati sui tes-suti, nel prossimo inverno, sia per l'anda-mento dell'industria, sia per l'instabilità dei prezzi delle lane sui mercati. Anche per la stagione invernale quindi le previsioni de-vono essere assai prudenziali.

Maglieria — Le vendite dei generi di

ma-glieria sono state influenzate dalle cattive condizioni climatiche che hanno fatto pro-crastinare gli acquisti stagionali: la situa-zione del mercato di consumo viene risen-tita nel settore della produzione.

Cotone — Anche da parte dell'industria

cotoniera si lamenta lo scarso assorbimento da parte del mercato interno. Le filande la-vorano pertanto in parte per l'esportazione. L'abbondante raccolto previsto negli Stati Uniti potrà influenzare il ritmo delle ordi-nazioni. I negozianti segnalano discrete ven-dite all'interno di tessuti stagionali, in mi-sura però, insufficiente per esaurire le scorte accumulate.

Seta — Nel mese di giugno, nonostante

una più intensa attività delle tessiture, l'an-damento del mercato interno è rimasto assai fiacco. Il fenomeno del resto non è parti-colare del mercato italiano, ma comune an-che ai mercati internazionali dato pure l'ap-prossimarsi della nuova produzione.

Circa la campagna bacologica le previ-sioni sono buone.

Qualche speranza per le vendite sul mer-cato interno si ha per il prossimo autunno, in conseguenza alle tendenze che si mani-festano nel campo delle confezioni dei ge-neri di moda.

Tessili artificiali — Delle industrie tessili

quella che presenta l'aspetto più soddisfa-cente da parecchi mesi è quella dei tessuti artificiali.

Non solo sul mercato estero, dal quale per-vengono continuamente richieste di fiocco e di rayon, ma anche sul mercato interno si ha un discreto assorbimento. La moda e altri fattori indirizzano sempre più il pubblico verso tessuti estivi nei quali vengono im-piegate fibre sintetiche.

In uno dei maggiori stabilimenti della no-stra provincia è in programma la ripresa della produzione della fibra tessile • Lani-tal »; a Lani-tale riguardo si segnala un alimento di richiesta per partite di caseina.

Unica preoccupazione dell'industria dei tessili artificiali è il rifornimento della cel-lulosa, non essendo assolutamente sufficiente la produzione nazionale.

In Messico sorgerà prossimamente un grandioso complesso industriale destinato alla fabbricazione del fiocco e del rayon con la partecipazione di capitali e di tecnici di una delle più note industrie del ramo.

I N D U S T R I A C O N C I A R I A

Il mercato del grezzo, che durante i mesi scorsi era in periodo di stasi, è ora nuova-mente in ripresa e la richiesta è abbastanza attiva. Per il conciato le quotazioni, nono-stante sensibili aumenti del greggio, non hanno subito modifiche e ciò è dovuto alla situazione dei calzaturifici, che segna, ad ogni modo, un leggero miglioramento ri-spetto alla passata stagione estiva. Tale mi-glioramento però non può essere per ora sufficientemente sentito in quanto i negozi sono ancora ben lontani dall'esaurire le loro scorte di calzature.

Comunque si hanno delle previsioni meno pessimistiche e si spera che questa industria possa avviarsi verso il superamento della crisi dei passati mesi.

I N D U S T R I A C H I M I C A

Le industrie chimiche hanno avuto un an-damento assai vario. Si sono notate flessioni nella produzione dei prodotti farmaceutici, a causa della minor richiesta, ma soprattutto per i precedenti accantonamenti di scorte effettuati negli scorsi mesi dai grossisti. E' da rilevarsi una sensibile concorrenza di prodotti stranieri.

L'industria della gomma non presenta mu-tamenti e continua ad avere un conside-revole numero di richieste sul mercato

in-terno ed estero.

Si sono ormai concluse le vendite dei con-cimi chimici per l'annata agricola in corso, mentre continuano le vendite dei vari an-tiparassitari.

I N D U S T R I A C A R T A R I A

In relazione ai fattori stagionali, ma so-prattutto per il fatto che i grossisti si tro-vano nella necessità di smaltire le scorte accumulate nei primi tre mesi dell'anno, le cartiere più attrezzate cercano di rivolgersi con qualche successo verso le esportazioni. Nel campo dei prezzi si prevede da alcuni un ribasso ad autunno inoltrato.

E D I L I Z I A

L'attività edile si mantiene soddisfacente. Vengono portate a compimento diverse co-struzioni iniziate lo scorso autunno e altre vengono messe in cantiere. L'industria pri-vata è( ostacolata da crescenti difficoltà di ordine finanziario dovute, sia alle condizio-ni del credito, sia allo scarso assorbimento dei nuovi alloggi, determinato dalla scarsa capacità economica degli acquirenti.

Sono giunti a buon punto i lavori per la costruzione della « Centrale del latte » :

complesso che entrerà in funzione nel pros-simo novembre. Il-costo complessivo della Centrale si aggirerà sui 750 milioni com-presi i 175 che costituiscono il valore dei macchinari donati dall'UNICEF con la clau-sola che per un determinato numero di anni sia fornito gratuitamente il latte a de-terminati istituti di beneficenza.

I N D U S T R I E A L I M E N T A R I

Durante il mese di giugno l'industria dol-ciaria si è dedicata prevalentemente alla produzione stagionale.

Da parte dei produttori vien fatto notare come il prezzo della cioccolata sia aumen-tato di più di cento volte rispetto all'ante-guerra, mentre il reddito è aumentato di cinquanta volte.

In occasione dell'Assemblea Nazionale del-l'Industria Dolciaria, che ha avuto luogo a Torino il 27 giugno, è stato esaminato il problema fiscale ed è stata illustrata la si-tuazione dell'industria che si trova in diffi-coltà per la carenza di consumo.

L'Assemblea ha poi discusso circa i nu-merosi prodotti che vengono presentati co-me cioccolato e che di questo non hanno che l'apparenza, essendo composti di fecola e grassi idrogenati con scarsissima quantità di burro di cacao. Si sono invocate misure pro-tettive contro tali abusi per la difesa del consumo e per la tutela della produzione.

Le fabbriche di birra e di bevande alcoo-liche della nostra Provincia sono entrate in fase di piena produzione.

Sempre buona, specialmente per quanto riguarda il commercio con l'estero, la pro-duzione dei vermut.

C O M M E R C I O

Si premette la solita tabella dei prezzi all'ingrosso relativi al mese di giugno 1951. Le merci sono così classificate: I. Prodotti alimentari e agricoli; II. Tessili e pelli; III. Metalli; IV. Combustibili ed affini; V. Chimici ed affini; VI. Varie.

IN AUMENTO

I. Aglio, asparagi, pollame, olio di semi, uova fresche.

III. Vergella omogenea, piombo, argento, pla-tino, zinco.

IN DIMINUZIONE

I. Insalate, patate, pomodori, rape, zucchi-ni, albicocche, ciliege, conigli, olio oliva. II. Lane, filati di lana, pelli gregge ovine e

caprine, pelli conciate, fodere.

(9)

La congiuntura di giugno non differisce di molto da quella di maggio. I prezzi al-l'ingrosso sono rimasti fiacchi, anche du-rante il mese in esame. I prezzi al minuto sono stati caratterizzati da un andamento normale.

Le vendite rateali al pubblico sono stazio-narie. Si nota un aumento di liquidazioni, sia per motivi stagionali come per cessazioni.

Da parte di alcune categorie di com-mercianti viene lamentato l'intensificarsi del-le vendite abusive, specialmente di dolciumi, calzature ed orologi.

Le vendite al dettaglio sono stazionarie; qualche maggior richiesta di articoli di sta-gione specialmente d'i vestiario: tale richie-sta avrebbe potuto' farsi anche più risentire ove gli acquisti non fossero ritardati, come precedentemente osservato, per le cattive condizioni meteorologichfe che sono conti-nuate sino alla fine del mese.

Per i generi alimentari è interessante no-tare come sia aumentato in pochi anni il consumo del latte a Torino:

1947 ettolitri 267.146 1950 ettolitri 401.845

C O M M E R C I O E S T E li O

La situazione del commercio estero si può dire immutata dal mese di maggio. La buona attività esportativa, che ha avuto inizio due mesi or sono, continua per tutti i settori. Più favorite sono le aziende che trattano au-toveicoli, motori elettrici, vini e liquori.

Gli scambi con la Jugoslavia sono stati incrementati durante questo ultimo mese. Si nota pure un ulteriore aumento per gli scambi con la Repubblica Argentina.

L'importazione delle materie prime è ora quasi del tutto normalizzata.

C R E D I T O

La situazione creditizia è rimasta invaria-ta. Permangono direttive assai rigorose per quanto riguarda la corresponsione di nuovi crediti, mentre le richieste di finanziamen-to si sono mantenute assai numerose sotfinanziamen-to tutte le forme. L'aumento delle richieste è uno dei motivi principali della difficoltà che limita alle Banche la possibilità di adeguare il credito alle necessità delle aziende.

Circa il costo del denaro non si segnalano sostanziali mutamenti rispetto a maggio e comunque non vi è stato un rincaro.

Il gettito dei depositi è sempre modesto; il risparmio, in parte assorbito dalla emis-sione del Prestito, è ora orientato verso nuo-ve obbligazioni.

B O R S A V A L O R I

Durante il mese gli affari sono stati di mediocre entità con quotazioni appesantite. Le vendite, benché moderate, hanno pre-valso, data la mancanza di correnti compra-teci; l'unico argine che si è parato din-nanzi all'offèrta è stato quello della ormai sparuta speculazione professionale, la quale ancora una volta ha giocato il suo ruolo di calmieratrice dei prezzi e di freno al ri-basso.

Il barometro borsistico non si orienta per ora verso un probabile miglioramento.

L'annuncio dell'esecuzione dell'aumento di capitale della Fiat (da 24 miliardi a 36 mi-liardi, mediante emissione di una azione nuova alla pari ogni due azioni vecchie) non ha aumentato il tono del mercato azio-nario, come si poteva presumere per un'ope-razione che interessa il nostro maggior com-plesso industriale e commerciale. Anzi qual-che cenno di ribasso ha dimostrato come, malgrado elementi favorevoli, il titolo non abbia potuto evitare la ripercussione che abitualmente si manifesta in occasione degli aumenti di capitale.

Ciò nonostante l'andamento del mercato permette di constatare come il fondo appaia ancora buono, anche se le prospettive per l'avvenire debbono considerarsi collegate allo sviluppo non ben definito delle attività pro-duttrici.

Durante il mese diverse voci e notizie sono affiorate sul mercato: quella dell'aumento di coefficiente di rivalutazione degli enti pa-trimoniali da 18 a 40, a cui però si oppone la possibilità di reddito: solo alcuni valori ne potrebbero aver giovamento e

precisamen-te quelli delle aziende che, avendo possi-bilità di retribuire il capitale rivalutato, non sono in grado di aumentare il capitale, avendo già distribuito i saldi di rivaluta-zione finora consentiti; questa notizia sem-bra dover dare adito ad un processo di se-lezione fra i vari titoli del listino, per cui in definitiva ne risulterebbe un certo mo-vimento, di cui hanno beneficiato per primi i tessili e gli elettrici.

Per contro altre notizie (diniego alla ri-chiesta di emettere obbligazioni convertibili in azioni; nuove incertezze sulla soluzione del problema tariffario delle Società elet-triche e telefoniche; interventi per la messa in liquidazione coattiva delle Reggiane) han-no fatto ripiegare alcune quotazioni.

L'andamento della Rendita, del Redimi-bile e dei B.T.N. è pressoché stazionario, con scambi limitati e fondo abbastanza soste-nuto.

Poco attivi i Buoni del Tesoro plurian-nuali; stazionarie le obbligazioni parastatali del gruppo IRI; immutate le cartelle fon-diarie; piuttosto offerte le obbligazioni in-dustriali.

Dati statistici (raffronto prezzi compensò

maggio-giugno) :

Per 63 titoli azionari: ribasso medio 1,90%.

Suddivise per settore le percentuali risul-tano come segue:

in ribasso: meccanico-metallurgico 7,45;

tessile-manifatturiero 6,76; automobilistico 3,58; alimentare 3,30; chimico-estrattivo 3,09; trasporti-navigazione 1,39; immobiliare 1,38;

in aumento: cartario 4,99; gas-elettricità

3,37; assicurativo 1,54.

Titoli di Stato: Rendita 3,50% + 0,50;

Ren-dita 5% + 1; Redimibile 3,50% — 0,25; Re-dimibile 5% + 0,75; Ricostruzione 3,507,' + 0,50; Ricostruzione 5% + 2.

Quantitativi trattati: media giornaliera del

mese n. 99.600 azioni (maggio 88.000); nel-l'ordine delle settimane: 82.600, 112.000, 105.000, 105.000.

Media giornaliera titoli di Stato: Rendita 5% un lotto e mezzo ( 1%); Redimibile 3V2 un lotto (lVi); Ricostruzione 3,50% due lotti (2V2); Ricostruzione 5% cinque lotti e mez-zo (3); B.T.N. 5% 1959 otto lotti (10).

Riporti tassi: Rendita 5% 4% (invariato);

Redimibile 3,50% 3% (invariato); Ricostru-zione 3V2 e 5% 51/2% (5%); titoli azionari

7 % % (7 % %).

Opzioni e prezzo medio diritti: FIAT 20;

Viscosa ex assegnazione gratuita 710; SIAM —,

Cambi esportazione: dollaro mass. 624,91

(624,89), min. 624,87 (invariato).

T U R I S M O E T R A S P O R T I

Durante il mese di giugno, nonostante il clima tutt'altro che favorevole, la situazione turistica della nostra provincia è stata assai favorita dalla Mostra Sanitaria che, con i congressi medici, ha provocato un buon mo-vimento alberghiero.

Ottimo successo ha avuto la Mostra a Palazzo Madama dedicata a « La moda in cinque secoli di pittura ».

Sono in programma alcuni treni « crocie-ra •> per vari Paesi dell'Europa, di cui uno con partenza da Torino. Si spera che l'ini-ziativa abbia successo. Le prospettive per la stagione estiva sono assai buone. Appar-tamenti, camere e alberghi delle stazioni climatiche della provincia sono ormai da tempo quasi tutti prenotati.

Gli autotrasporti di cose e di persone han-no svolta una attività più intensa in ispecie nell'ultima settimana del mese, soprattutto con le stazioni alpine. Il numero delle linee di autopullman risulta ancora in aumento. Gli orari sono stati modificati, come sempre, all'inizio della stagione estiva.

(10)

C R O N A C H E

ECONOMICHE

M E N S I L E A C U R A D E L L A C A M E R A D I C O M M E R C I O I N D U S T R I A E A G R I C O L T U R A D I T O R I N O DOTT. A U G U S T O B A R G O N I P R O F . D O T T . A R R I G O B O R D I N P R O F . AVV. A N T O N I O C A L A N D R A D O T T . C L E M E N T E C E L I D O N I O P R O F . D O T T . S I L V I O G O L Z I O P R O F . D O T T . F . P A L A Z 2 I - T R 1 V E L L I D O T T . G I A C O M O F R I S E T T I D I R E T T O R E R E S P O N S A B I L E

S O M M A R I O

P a g i n a

Panorama economico della provinola (li Torino nel mese di giugno 1951 5

Situazione dei mercati g

Le partecipazioni economiche dello Stato (6. Cosmo) »

Una progettata autostrada attraverso l'Appennino da ('èva a Savona

(F. Aimone Jelmoni) j j

11 centro nazionale meccanico agricolo istituito ili Torino dal

Consi-glio Nazionale delle Ricerche (.1. Carena) 16

Visite di riguardo (B. Zezzos) 2©

Problemi economici connessi con il miglioramento genetico del pioppo

(P. JJ. Ghisleni) . . . j j j

Bietola c zucchero (F. Saja) 33

Il bilancio economico nazionale 3 6

11 mondo offre e chiede 3 g Presenti e tutor? possibilità di impiego di moderni elicotteri in

Pie-monte (G. Ferrerò) 41

Rassegna tecnico-industriale (Osserv. industriale della C.C. I.A.) . . 4 5

Notiziario estero g g

Produttori italiani giy

Movimento anagrafico © 5

S I T U A Z I O N E

DEI MERCATI

ITALIA. — Poiché la produzione agricola si profila sotto buone prospettive (in particolare il raccolto del grano è soddisfacente) e la produzione industriale (non è Icerto, p e r il m o -mento, inferiore alla domanda, si può parlare di u n a situazione d i equilibrio, dopo i rincari dei mesi trascorsi. La distensione politica in-ternazionale agisce a favore di questo equi-librio, ed è perciò sperabile che gli elementi, i quali avevano rincrudito le ristrettezze cre-ditizie in oui si dibattono i nostri operatori, a'bbiano ad attenuarsi. U n a minore tensione dei prezzi equivarrebbe ad u n a m i n o r e t e n -sione creditizia e monetaria.

Comunque, (mentre i prezzi dei prodotti agri-coli sono in g e n e r e -riflessivi, espressione del-l'atteggiamento di attesa dei compratori in concomitanza con i raccolti, quelli delle der-r a t e alimentader-ri sono cedenti anche peder-r motivi stagionali. Le carni macellate fanno eocezione e p r e s e n t a n o s e m p r e u n fondo sostenuto. Le m a t e r i e p r i m e tessili registrano esse p u r e l'at-tesa degli acquirenti, di f r o n t e agli sviluppi della situazione internazionale. P e r i prodotti metalmeccanici, le difficoltà in cui versano al-cuni settori industriali si riflettono nel tono piuttosto fiacco della domanda. Negli altri g r u p p i mercantili, non si hanno novità da se-gnalare.

ESTERO. — P i ù c h e mai, sono gli avvenim e n t i politicoavvenimilitari che doavveniminano le t e n -denze dei mercati. La possibilità di u n a tregua i n C o r e a h a esercitato, in particolare, una azione depressiva di c a r a t t e r e assai generale sulla d o m a n d a internazionale. M a p i ù che le quotazioni delle m a t e r i e p r i m e sono stati toc-cati i corsi delle iborse valori e i prezzi del-l'oro. E giustamente, perchè, ove manchino i f a t t o r i speculativi, n o n si scorge come la ces-sazione delle ostilità in C o r e a possa m u t a r e sostanzialmente la situazione dei mercati. In p r i m o luogo, gli Stati Uniti sono decisi a non sospendere igli sforzi di mobilitazione eco-nomica e militare, ed analogamente le altre g r a n d i potenze. In secondo luogo, quelle m a -terie prime, come il volframio, l'antimonio, e l'olio d i tung, idi cui la Cina è la principale produttrice, difficilmente s a r a n n o esportate più l i b e r a m e n t e anche se l'Estremo Oriente do-vesse r i t o r n a r e pacifico.

(11)

G I A N D O M E N I C O C O S M O

LE P A R T E C I P A Z I O N I

E C O N O M I C H E

D E L L O STATO

1 . - N A T U R A E C L A S S I F I C A Z I O N E

P e r importanza economica le maggiori aziende industriali esistenti in Italia sono — come è noto — le Ferrovie dello Stato: esse appartengono, come del resto l'Amministrazione dei Monopoli, alle cosidette « aziende autonome di Stato ». Queste, costituite per il perseguimento di fini che sono tipici della pubblica amministrazione, sono prive di personalità giu-ridica, m a veri e propri organi dello Stalo, che h a n n o ricevuto un'automonia funzionale e finanziaria allo scopo essenziale di porre in evidenza le e n t r a t e e le spese proprie del s e r -vizio: è così consentito a tali aziende quel grado di elasticità e prontezza che sono indispensabili nello svolgimento di qualsiasi attività industriale. Altre manifestazioni dell'atti-vità dello Stato sono i cosidetti arsenali e stabilimenti mili-tari, i quali costituiscono u n a vera gestione diretta dello Stato.

Diverso invece è il caso di quelle che, nella terminologia amministrativa corrente, vengono definite le partecipazioni economiche dello Stato. Si t r a t t a in questo caso di complessi aziendali, dotati di personalità giuridica . a u t o n o m a : ovvia-m e n t e non si può infatti p a r l a r e di partecipazioni dello Stato, se non quando lo Stato f a u n apporto di capitali o di beni ad un organismo che abbia n a t u r a autonoma, cioè rispetto ad u n organismo che non si confonda con la personalità stessa dello Stato. Tali partecipazioni si sono sviluppate in guisa del tutto caotica, m a n m a n o che l'intervento dello Stato nell'economia nazionale — secondo del resto u n a tendenza tipica di questo secolo in t u t t i i paesi — a n d a v a a c c e n t u a n -dosi. Questo processo di sviluppo è stato del tutto empirico e irrazionale, avvenendo sotto la pressione delle circostanze o p e r esigenze della politica economica g o v e r n a t i v a : è infatti —• sia detto p e r incidenza — nelle operazioni di salvataggio (creazione I.R.I.) e nell'ambito dell'indirizzo autarchico (crea-zione A.Ca.I.), che si t r o v a n o le due principali ragioni di tali f o r m e di i n t e r v e n t o statale. Da ciò consegue u n a d i v e r -sissima n a t u r a di rapporti, non riconducibili ad u n m i n i m o denominatore c o m u n e : il che, come f a c i l m e n t e si comprende, determina degli inconvenienti gravissimi. I n f a t t i t r o v i a m o delle partecipazioni totali (es. Società Nazionale Cogne), m a g -gioritarie (es. A.G.I.P.), m i n o r i t a r i e (es. Montecatini), in enti pubblici (es. E n t e Nazionale Metano) o in società p e r azioni (es. Monte Amiata), dirette (es. A.M.M.I.) od indirette, t r a -mite I.R.I. (es. S T I P E L ) o t r a m i t e un'azienda a u t o n o m a

(es. la CIT nei c o n f r o n t i delle FF. SS.). Ove si volesse poi tener conto delle partecipazioni d i p e n d e n t i alla loro volta da altre partecipazioni — f e n o m e n o questo tipico della eco-nomia capitalistica m o d e r n a — la casistica si complicherebbe notevolmente: ad esempio la quasi totalità delle azioni delle Società Idroelettriche dell'Ossola è d e t e n u t a dall'Unione E s e r -cizi Elettrici di Roma, la m a g g i o r a n z a del cui capitale è posseduta dalla Società Meridionale di Elettricità di Napoli, in cui — come s a n n o t u t t i coloro che si occupano di p r o b l e m i meridionali — esiste u n a partecipazione d i r e t t a di m i n o r a n z a dell'IRI, ed u n a i n d i r e t t a d e t e n u t a dall'Italian S u p e r p o w e r Corporation, società elettrofìnanziaria controllata dall'I.R.I.

D'altronde forti pacchetti azionari della S.M.E. sono detenuti dalla « Bastogi » (Società Italiana per le Strade F e r r a t e Me-ridionali) e dalla Financière Italo-Suisse, società finanziarie in cui esistono partecipazioni di minoranza dell'I.R.I.

3 . - I M P O R T A N Z A D E L L E P A R T E C I P A Z I O N I S T A T A L I N E L L ' E C O N O M I A N A Z I O N A L E

Sia sulla s t a m p a che in sede p a r l a m e n t a r e si parla ampia-m e n t e dell'iampia-mportanza di queste partecipazioni. Spesso però si dimentica — e la confusione è facile, data la complessità della m a t e r i a — che partecipazione non significa proprietà totale o c o m u n q u e controllo di un'azienda: è noto ad esempio che le aziende a partecipazione statale forniscono a n n u a l -m e n t e circa il 30% dell'energia elettrica prodotta in Italia, m a ciò non significa affatto che lo Stato controlli il 30% della produzione dell'energia elettrica. Nel caso tanto discusso in questo periodo della S.M.E. infatti l'influenza dell'I.R.I. è del tutto analoga a quella del piccolo r i s p a r m i a t o r e privato, che abbia investito u n a p a r t e dei suoi capitali in azioni di detta società.

Questa precisazione chiarificatrice non scema comunque affatto l'importanza nella vita economica del Paese di questo i m p o n e n t e complesso di aziende. Assai significativi ci paiono infatti questi pochi dati generali: rispetto all'attività p r o d u t -tiva nazionale, risulta che a fine anno 1950 oltre il 33% dei depositi era raccolto dalle b a n c h e di interesse nazionale del-l'I.R.I. e dalla Banca Nazionale del Lavoro, m e n t r e alla stessa data il 30% della produzione elettrica risultava fornito da aziende cui sono interessati o l'I.R.I., o le F e r r o v i e dello Stato

(Larderello) o il Demanio (Società Cogne). Le aziende telefoniche f a c e n t i capo alla STET controllano il 57% degli a p p a -recchi telefonici installati in Italia, m e n t r e la Finsider h a f o r n i t o nel 1950 il 54,9% della produzione italiana di ghisa ed il 40% di quella di acciaio. Le aziende della Fimmeccanica h a n n o concentrato l'80% della capacità p r o d u t t i v a dei c a n tieri n a v a l i italiani, m e n t r e negli altri r a m i del settore m e c -canico esse p a r t e c i p a n o con p e r c e n t u a l i molto diverse che v a n n o dal 25% nel campo delle costruzioni f e r r o v i a r i e a m e n o del 10% nel r a m o motoristico. A fine 1950 la flotta della F i n m a r e controllava più del 18% del tonnellaggio com-plessivo della m a r i n a m e r c a n t i l e italiana. Nel 1950 l ' A G I P h a f o r n i t o il 60% della produzione di gas naturale, m e n t r e il 99%> della produzione di carbone è fornito dall'A.Ca.I., l'85% di quella di a n t r a c i t e dalla Cogne e la Monte A m i a t a f o r -nisce il 65% della produzione di mercurio. Il g r u p p o AMMI è interessato alle m i n i e r e di zinco (30% produzione nazio-nale) e piombo (15%) oltre che di stagno ed antimonio.

(12)

-dita delle miniere migliori dell'A.Ca.I., cioè quelle del bacino dell'Arsa, finite in base alle disposizioni del Trattato di Pace nelle m a n i della Jugoslavia.

Non si possiede allo stato attuale una valutazione com-plessiva dell'entità delle partecipazioni a vario titolo dete-nute dallo Stato in aziende economiche. Limitatamente al-l'I.R.I. risulta, dalla situazione di bilancio a fine dicembre 1949, che la partecipazione azionaria di tale istituto si avvicina ai 100 miliardi di lire. P r e v a l e v a n o f r a queste con 26,4 mi-liardi di lire quelle in aziende meccaniche, seguite con 22,7 miliardi da quelle in aziende armatoriali: al terzo posto, con 17,6 miliardi di lire, figuravano quelle in aziende elettriche.

D'altronde si può desumere l'importanza delle aziende a partecipazione statale — in questo momento, in cui il p r o -blema degli investimenti ha in un Paese sottosviluppato quale è il nostro p r e m i n e n t e importanza — dal volume dei finan-ziamenti che esse a n n u a l m e n t e richiedono. Si può valutare che gli investimenti delle stesse raggiungano una percentuale assai vicina al 15% degli investimenti lordi f r a privati e pubblici, a n n u a l m e n t e effettuabili in Italia. I soli investi-m e n t i netti da effettuarsi nel 1951 dovrebbero presuinvesti-mibil- presumibilmente raggiungere i 170180 miliardi di lire, di cui — a m o tivo di « slittamenti » sul corrente anno di investimenti p r o -grammati, m a non effettuati nel 1950 — approssimativamente 150 si riferiscono alle aziende dell'I.R.I.

3 . - I L P R O B L E M A D E L P E R S O N A L E

E L A R I P A R T I Z I O N E R E G I O N A L E D E L L E A Z I E N D E

Al 1° luglio 1949 il totale generale dei dipendenti dello Stato e r a di 1.077.240: di questi, 319.283 erano occupati nelle aziende autonome, f r a cui il primo posto è con 180.379 dipendenti tenuto dalle F e r r o v i e dello Stato. Rispetto ad u n q u a n -titativo così imponente di personale statale p r o p r i a m e n t e detto, risulta p u r s e m p r e notevolissimo il n u m e r o del personale occupato nelle aziende a partecipazione statale. Nel 1950 i n -f a t t i il n u m e r o dei dipendenti si poteva complessivamente v a l u t a r e intorno alle 250.000 unità: più precisamente intorno ai 220.000 risultavano i dipendenti delle sole aziende i n d u -striali, m e n t r e il personale occupato nelle aziende b a n c a r i e si aggirava intorno alle 35.000 unità. Occorre tener p r e s e n t e che: a) all'inizio del 1950 si aggiravano sulle 26.000 unità, per poi ridursi sensibilmente nel corso dell'anno, i dipendenti delle aziende r i m a s t e a carico al F.I.M. Non si t r a t t e r e b b e v e r a m e n t e in questo caso di aziende a partecipazione statale, m a è p u r vero che le stesse traggono sostanzialmente dallo Stato l'appoggio p e r la loro esistenza;

b) le cifre sopra esposte non comprendono n a t u r a l m e n t e gli oltre 60.000 dipendenti del gruppo Montecatini, società in cui esi-ste — com'è noto — u n a partecipazione di m i n o r a n z a dell'I.R.I.

L a n e t t a p r e m i n e n z a del complesso I.R.I. n e l sistema delle aziende a partecipazione statale risulta dal seguente rilievo: rispetto ai circa 220.000 dipendenti, accertati all'inizio del-l'anno 1950 nelle aziende industriali p r o p r i a m e n t e dette, a ben 185.200 a m m o n t a v a n o i dipendenti delle aziende I.R.I. Cioè essi costituivano l'89,4 % del totale. Seguono p e r i m p o r -t a n z a 12.000 dipenden-ti dell'A.Ca.I. e gli 11.000 della Società Nazionale Cogne. Q u a n d o si ricordi q u a n t o sopra detto, cioè che le partecipazioni dell'I.R.I. sono p r e v a l e n t e m e n t e in aziende meccaniche, si c o m p r e n d e come — s e m p r e l i m i t a -t a m e n -t e alle a-t-tivi-tà indus-triali — p r e v a l g a n o gli adde-t-ti alle aziende meccaniche; questi e r a n o i n f a t t i 81.400 all'inizio del 1950. Siccome questo settore organizzato ora alle dipendenze di u n a società capogruppo di settore, la Finmeccanica, è in g r a v e crisi p e r carenza non f a c i l m e n t e sanabile di ordinativi — conseguenza questa dall'essere tali aziende dedite p r e v a -l e n t e m e n t e a-l-le produzioni be-l-liche state incapaci di effet-t u a r e la loro riconversione in queseffet-to d o p o g u e r r a — queseffet-ta situazione h a d e t e r m i n a t o u n g r a v e ed angoscioso p r o b l e m a p e r q u a n t o si riferisce al m a n t e n i m e n t o in f o r z a del p e r s o

-nale occupato. Questo problema, delicatissimo per i riflessi politici e sociali che comporta, è reso ancor più complicato dal fatto che queste aziende — tipica l'Ansaldo — sono ele-mento determinante della vita economica di alcune impor-tanti città: infatti per la concomitante presenza di aziende meccaniche e siderurgiche, il grosso del personale è concen-trato in alcuni grandi centri portuali e nei loro immediati dintorni (es. Genova con 54.900 addetti, Trieste con 20.500 e Napoli con 12.900).

Cioè il 25% del personale occupato nelle aziende indu-striali è concentrato a Genova e dintorni: tale cifra non ha, ci pare, bisogno di commenti. A motivo di tale anormale e patologica concentrazione — su cui non si richiamerà mai abbastanza l'attenzione — si comprende facilmente come al primo posto dal punto di vista della ripartizione regionale sia con 59.900 dipendenti la Liguria (27,5% totale), seguita dalla L o m b a r d i a con 25.200 (11,5% del totale). Al terzo posto figura il Piemonte con 21.400 dipendenti (9,8%), occupati nelle aziende industriali p r o p r i a m e n t e dette: in questa regione

(comprendendovi la Val d'Aosta, il che è corretto almeno dal punto di vista geografico) predomina la Società Nazionale Cogne coi suoi 11.000 dipendenti.

Quando si consideri che nella ripartizione della popola-zione attiva nelle industrie italiane la Lombardia figura al primo posto, seguita dal Piemonte, m e n t r e la Liguria risulta n e t t a m e n t e distaccata al terzo, si avverte subito l'origine p a -tologica — cioè da operazioni di salvataggio — di molte delle partecipazioni statali. Il che è u n motivo di più per dare una sistemazione organica, unitaria e razionale all'importante m a -teria, come ci si avvia ora a fare.

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ANNUARIO POLITECNICO

ITALIANO

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UNA PROGETTATA AUTOSTRADA

ATTRAVERSO L'APPENNINO

DA CEVA A SAVONA

1 V . A I M O N E J E L M O N I

I

Nel 1947, ebbimo a studiare, per conto della Compagnia « Aosta-* Martigny » di Torino, un progetto di massima per l'autostrada Svizzera-Torino-Mare, impostata, come è noto, sulla galleria da aprirsi nelle Alpi sotto il colle del Gran San Bernardo. L'anno scorso, la medesima Compagnia « A o -sta-Martigny », con la partecipazione della Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Torino, ci dava inca-rico di sviluppare più dettagliatamente, in modo da ritenersi definitivo, il pro-getto del tronco transappenninico, dal-la pianura del Po al mare, deldal-la sud-detta autostrada. In questo progetto, di cui diamo qui alcune notizie illustrative, ci siamo discostati alquanto, in alcuni tratti, dal tracciato di massima del 1947, poiché siamo riusciti a non s u p e r a r e mai la pendenza massima del 30 per mille, nè a sottopassare per le curve il raggio minimo di 150 metri, n e p p u r e dove la autostrada si snoda per le aspre e im-pervie balze dell'Appennino savonese, e senza dovere ricorrere a maggiori p e r -corsi artificiali.

Una nuova comunicazione stradale di-retta tra Torino e il m a r e costituisce un'antica aspirazione della capitale pie-montese, p e r collegarsi meglio e più ce-lermente con la Riviera di Ponente, che a ragione può ritenersi la sua spiaggia. Sembra p e r diversi motivi opportuno e conveniente che tale comunicazione a b -bia a sfociare presso Savona, principalmente perchè questo porto è m a n i f e s t a mente il porto del Piemonte, p a r t i c o l a r mente del P i e m o n t e occidentale; p e r -tanto, la s t r a d a stessa deve t e n d e r e ad avvicinare il più possibile questa regione, per meglio servirla nelle relazioni col mare.

Dei possibili tracciati da Torino al mare, abbiamo scelto, dopo lungo studio e meticolosi confronti, nei quali li a b -biamo considerati tutti alla m e d e s i m a stregua e in r a p p o r t o ai vari scopi che l'arteria d o v r e b b e soddisfare — non esclusi i diversi e spesso contrastantisi interessi delle zone e dei centri a t t r a -versati — a b b i a m o scelto ancora il trac-ciato già da noi stabilito nel progetto di massima del 1947, essendoci c o n f e r mati nelle medesime ragioni che ci a v e -vano allora guidato (1).

(1) F . A I M O N E J E L M O N I : L'autostrada

Sviz-zera-Torino-Mare, Milano, U n i o n e T i p o g r a f i c a .

2

11 tracciato da noi studiato si di-stende attraverso l'Appennino li-• gure-piemontese dal m a r e di Sa-vona a Ceva, con uno sviluppo comples-sivo di km. 45,166, superando due colli: il primo, di Cadibona, a m. 396,93 s. m., mediante la galleria di A l t a r e (metri 1478,50); il secondo, di Montezemolo, a m. 605,05 s. m., con la galleria di Fin della Rocca (m. 1820). A v r e b b e origine, al mare, distaccandosi al km. 577,88 della via Aurelia (S. S. n. 1) a levante di Zi-noia, tra Savona e Vado, presso la foce del Quiliano, dove è possibile allogare u n vasto piazzale p e r la sosta degli a u -totreni in arrivo e in partenza (con una capacità di oltre 130 u n i t à ) . L ' a u t o s t r a d a seguirebbe poi con direzione p r e v a l e n -t e m e n -t e S - N la valle del Quiliano e

quindi quella del Quazzola, sviluppan-dosi a mezza costa con alti m u r i di so-stegno sulle falde del v e r s a n t e sinistro e m a n t e n e n d o una pendenza u n i f o r m e intorno al 30 per mille, senza p e r a l t r o mai superarla.

In questo tronco, fin quasi ad Altare, il tracciato si snoderebbe nel cosiddetto massiccio cristallino ligure e quindi in t e r r e n i terziari. Si t r a t t a di un'estesa formazione di t e r r e n o primitivo costituito da gneiss porfiroidi, nei quali sono i n t e r -calate pirosseniti più o m e n o uralitiz-zate e anfìboliti con o senza granato. Il Verrucano, costituito da scisti sericitici filladici, bigi, verdi e talora violacei o rossastri, è sottostante p e r rovesciamento agli gneiss presso l'abitato di Quiliano, m e n t r e viene loro sopra con m a r c a t a discordanza più a N e presso Altare. Allontanandosi dal litorale, l'autostrada c o r r e r e b b e nel primo t r a t t o in terreni pliocenici (sabbie e argille); quindi, r i -salendo, come si è detto, la valle del Quazzola, in alluvioni, l a m b e n d o t e r r e n i del C a r b o n i f e r o costituiti da p u d d i n g h e quarzose, a r e n a r i e grige micacee e scisti sericitici. Verso Castagnassa si e n t r e r e b b e negli scisti cristallini, qui costituiti da gneiss biotitici talora passanti a g h i a n -done e successivamente in pirosseniti e anfìboliti provenienti dal m e t a m o r f i s m o di dioriti e gabbri, a l t e r n a t i con gneiss a mica bianca e con micascisti.

La galleria di A l t a r e (dalla p r o g r e s -siva k m . 12,022 alla progres-siva k m . 13,501) p o r t e r à il tracciato a mezza costa sulle a l t u r e a S di Altare. Ci si a t t e r r e b b e quindi sulla d e s t r a del B o r

-mida di Mallare, che verrebbe superato presso F e r r a n i a con u n ponte-viadotto di sette volte circolari di 20 m. di luce. In questa t r a t t a sarebbero interessati t e r -reni del Permiano, f o r m a t i da scisti gneissici, scisti sericitici e filladici. Su questi sta la grande placca oligocenica (Tongriano) sviluppatissima presso Car-care: si tratta di m a r n e sabbiose, are-narie, conglomerati ricchi di molluschi e di piccole n u m m u l i t i e lepidocicline, cui seguono terreni dell'Oligocene

supe-riore. Superata n u o v a m e n t e la strada statale, l'autostrada si adagerebbe sulle ondulazioni a S - E di Carcare, scendendo nella piana del Bormida di Pallare, che a t t r a v e r s e r e b b e con un lungo viadotto, circuendo l'abitato a S - W . Al km. 19,833 è previsto il casello per le relazioni in-teressanti Alessandria, Novara e Milano.

(14)

-lassico e nel soprastante Oligocene su-periore prevalentemente marnoso.

Roccavignale verrebbe doppiata sullo sperone a cuneo che divide la valle delle Tine da quella del Rio Zemola, alle spal-le della chiesa parrocchiaspal-le. Si risali-rebbe la valle dello Zemola, che ora si fa stretta e coi versanti molto acclivi, e si procederebbe a mezzacosta, con p e n -denze prossime, ma mai superiori, al 30 per mille, con alti muri di sostegno a valle, fino alla piana di Molino Nuovo, dove si aprirebbe la galleria di valico di Fin della Rocca (km. 32,963 a m. 605,05 s. m.). Questa galleria, lunga m. 1820, rettilinea, attraverserebbe terreni p r e v a -lentemente marnosi dell'Oligocene superiore, e quindi m a r n e grige friabili, t a -lora un po' sabbiose, a p p a r t e n e n t i al Miocene inferiore (Aquitaniano). Dopo q u e -sta galleria, l'autostrada interesserebbe ancora terreni miocenici e precisamente m a r n e alternate con arenarie, con inter-clusioni di argille fogliettate e molasse, fino a Priero. Dopo di che si a t t r a v e r s e rebbero le alluvioni del Cevetta, per e n -t r a r e quindi nelle alluvioni -terrazza-te del Tanaro a Ceva.

Il tracciato si m a n t e r r e b b e fin quasi a P r i e r o sulla f a l d a sinistra della valle del Cevetta, a mezza-costa, discendendo con pendenza pressoché costante intorno al 30 per mille. Poco p r i m a dell'abitato, al km. 37,707, si passerebbe sul v e r s a n t e destro mediante un viadotto in cemento armato composto di 8 volte circolari di m. 25 di luce. Ci si adagerebbe quindi, s e m p r e a mezza-costa, sulle alture a set-tentrione della strada statale, con lievi ondulazioni p e r seguire più da presso le f o r m e del terreno: d a p p r i m a ancora con pendenza massima 30 per mille, e poi con a n d a m e n t o pianeggiante fin quasi al-l ' a t t r a v e r s a m e n t o deal-l Saal-lussoal-la, dove si r i p r e n d e r e b b e a discendere con circa il 30 per mille fino alle Molere (km. 41,233).

Seguirebbe u n a successione di falsopia-ni sulle lievi ondulaziofalsopia-ni a sifalsopia-nistra della strada statale n. 28 bis, quindi si discen-derebbe all'attraversamento del Tanaro

(km. 43,821 a m. 405 s. m.) con un grande ponte-viadotto in cemento ar-mato, composto di 3 luci da m. 40 e 10 da m. 20. Attraversato il Tanaro, l'auto-strada risalirebbe infine la sponda sini-stra con pendenza 25 per mille, per poi condursi sulla terrazza pianeggiante sino ai suo sbocco sulla strada statale n. 28 (del Col di Nava), in località Torretta di Ceva, a ponente di Ceva (km. 45,166 a m. 413 s. m.). Quivi si avrebbe la sta-zione di uscita e la casa cantoniera.

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L'autostrada avrebbe d u n q u e uno sviluppo complessivo di km. 45,166. * La sezione trasversale è prevista ad unica carreggiata, composta di tre piste di m. 3,50 ciascuna e due banchine laterali di m. 1,75 cadauna. In totale, quindi, la p i a t t a f o r m a stradale avrebbe la larghezza di 14 m. I criteri che ci hanno portato alla progettazione di questa sezione vennero illustrati nella p u b -blicazione dianzi citata del 1949. Anche per q u a n t o ha tratto alle pendenze, che non s u p e r a n o mai il massimo del 30 per mille, r i m a n d i a m o alla medesima pubbli-cazione. I vertici delle livellette saranno smussati, raccordando le livellette stesse mediante archi di cerchio di raggio pari almeno a 5000 m., tale cioè da assicurare il g r a d u a l e passaggio dall'una all'altra pendenza, senza tema di urti troppo forti del veicolo contro la strada, e anzi evi-tando u n eccessivo logorio della sopra-s t r u t t u r a e delle gomme; inoltre, tali rac-cordi consentiranno ai motori di passare più l e n t a m e n t e da un regime all'altro. Lo stesso raggio m i n i m o di 5000 m. garantirà, q u a n d o la convessità della strada fosse rivolta verso l'alto, la necessaria

visibi-lità per una sufficiente lunghezza in sen-so longitudinale.

Circa le curve, non si è mai sottopas-sato il valore minimo stabilito di 150 m., come si è detto, considerevolmente mag-giore a quello (pari a m. 80) adottato per la camionale Genova-Serravalle Li-barna. Attesa la pendenza del 30 per mille, che si ha sui due versanti dell'Ap-pennino, da Ceva a Savona, la velocità di marcia delle autovetture non potreb-be generalmente superare gli 80 km. ora-ri, che le curve di 150 m. di raggio

po-tranno agevolmente sostenere. I n d u r r e quindi un raggio minimo più elevato porterebbe certamente ad un notevole maggior onere di costruzione — data la grande accidentalità morfologica dei t e r -reni in molte delle zone interessate dal nostro progetto — senza nessun corri-spondente beneficio per la circolazione veloce.

I manufatti in genere: ponti, viadotti, opere di sostegno, ecc., data la scarsità di materiale lapideo da costruzione nelle r e -gioni attraversate — eccezion f a t t a presso Millesimo e vicino a Ceva — saranno ne-cessariamente caratterizzati da un vasto impiego previsto di conglomerati cementi-zi, anche non armati. Questo impiego con-sente infatti, in opere a sollecitazioni li-mitate, la utilizzazione di materiali anche molto diversi e scadenti, e p e r m e t t e al-tresì, attraverso alla buona resistenza del-le ganghe e alla buona ripartizione degli sforzi, la riduzione al minimo degli spes-sori e quindi dei pesi propri delle opere e, ancora, un minor onere di trasporti.

La m u r a t u r a in calcestruzzo, in f o r m a di blocchetti, potrà ricevere utile impiego anche nelle gallerie, in corrispondenza specialmente delle parti inferiori del rive-stimento, dai piedritti all'eventuale arco rovescio, lasciando ai mattoni la calotta.

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orienta-menti della tecnica, nè l'approfondimento delle conoscenze scientifiche, nè i rappor-ti di costo f r a i vari materiali e le rela-tive messe in opera, giustificherebbero, specie per un'arteria del genere della no-stra autono-strada, la ripetizione pur me-ravigliosa dei viadotti e degli archi in cot-to che caratterizzano le ferrovie appen-niniche e, particolarmente, la Fossano-Mondovì-Ceva o la Savona-Altare.

Per i calcoli di massima istituiti per il dimensionamento delle strutture delle singole opere proposte, ci si è attenuti alle condizioni più gravose imposte dalle norme in vigore per le strade di grande comunicazione.

I tombini per lo scarico delle pluviali e per la continuità di piccoli rii o di im-pluvi attraversati dall'autostrada, sono stati in parte previsti costituiti da tubi di cemento centrifugato armato, di diametri di m. 0,60, 0,80, 1,00 e 1,20, mentre un'al-tra parte sono stati progettati a lastroni.

Una certa importanza rivestiranno, in sede esecutiva, i lavori di consolidamento

del terreno e di difesa della sede, previsti

in alcuni tratti — fortunatamente pochi e non gravi — del nostro tracciato. Lo stu-dio e il progetto di tali lavori sono spe-cialmente legati alla n a t u r a dei terreni e all'azione dell'acqua intesa nel senso più lato: è chiaro quindi che ci si trova in un campo nel quale prevalgono sempre le nozioni e i dati pratici e sperimentali sulle considerazioni tecniche di ordine analitico. Si comprende ancora che i la-vori suddetti dovranno essere in parte eseguiti anche dopo l'apertura dell'auto-strada al traffico, in quanto la loro necessità e il loro grado di importanza p o t r a n -no manifestarsi in progresso di tempo, ta-lora anche per imprevedibili circostanze.

La sezione delle gallerie è stata com-misurata in relazione alle esigenze di due sole correnti di traffico, in quanto di n o r -ma resta vietato, in galleria, il sorpasso.

Alcune gallerie hanno l'arco rovescio, e precisamente dove si sono previste no-tevoli spinte laterali del terreno; altre gallerie presentano l'arco rovescio soltan-to per tratti parziali del ioro sviluppo, generalmente presso gli imbocchi.

Gli spessori dei rivestimenti sono stati commisurati in rapporto a presumibili valori delle spinte: ma è manifesto che il progetto non potrà essere compiuto in modo attendibile se non in relazione agli effettivi valori delle spinte che si ri-scontreranno durante i lavori di scavo, cioè in sede di esecuzione.

La sagoma adottata per la sezione è quella semicircolare, rialzata di m. 1,80 rispetto al piano di soglia dello scavo, come si vede rappresentata in figura.

In merito alle gallerie maggiori, cioè quella di Altare (lunga m. 1478,50) e quella di Fin della Rocca, presso Monte-zemolo (m. 1820), non riteniamo siano da temersi difficoltà di aerazione, sì da r e n -dere necessario di preve-dere un impianto di ventilazione meccanica; infatti, la loro lunghezza non è molto grande mentre, per contro, è notevole l'ampiezza della loro sezione libera; inoltre, l'orientamento di entrambi i sotterranei (da W a E per la galleria di Altare e da N - W a S - E per quel-la di Fin delquel-la Rocca), l'uno e l'altro altre-sì rettilinei, assicurerà — salvo casi da ri-tenersi del tutto eccezionali — una con-tinua aerazione naturale a motivo della corrente d'aria determinata dal p e r m a -nente dislivello tecnico tra i due imboc-chi di ciascuna galleria, aperti su versanti opposti dei dossi appenninici traforati.

Comunque, per evitare un'eventuale forte spesa in avvenire, quando, aperte le gallerie all'esercizio, il traffico dovesse crescere in misura tale — rispetto a quel-lo presente — da dover ricorrere, contrariamente ad ogni attuale ragionevole p r e -visione, alla ventilazione meccanica, ab-biamo ritenuto opportuno — per misura

prudenziale — prevedere nei computi di spesa di costruzione anche la realizzazio-ne immediata del cunicolo di ventilaziorealizzazio-ne sotto il piano stradale delle due maggiori gallerie citate e altresì di quelle dei Lon-ghetti (m. 604) e dei Tecci II (m. 400,80).

Per ogni altra considerazione su questo argomento rimandiamo ad una nostra pubblicazione testé uscita (1).

Per la so-prastruttiira, è prevista una robusta fondazione costituita da

un'ossa-tura di ciottoloni di 15-20 cm. di spesso-re, disposti su uno strato di sabbia di 5-10 cm. saturante la terra di sottofondo. In trincea, l'ossatura potrà essere omessa, come pure nella parte a monte delle tratte a mezza-costa, dove la pavimen-tazione è insediata su terreno naturale sufficientemente stabile; lo strato di sabbia, però, sarà comunque mantenuto; anzi, in certi tratti (come tra Marghero e Montecala, nell'alte valle del Zemola e poi ancora sotto Montezemolo), dovrebbe essere predisposto di spessore a n -cor maggiore.

La pavimentazione è costituita da la-stroni di calcestruzzo, larghi ciascuno m. 3,50 e di lunghezza variabile da 7 a 10 m., a seconda della posizione e della esposizione della strada. Lo spessore dei lastroni — che si prevede saranno ese-guiti in doppio strato — è progettato, per i computi metrici, di 22 cm. (16-^-6). La composizione dei due strati è diversa: assai più resistente all'usura per lo strato superiore, che è a contatto del traffico. Lo strato sottostante potrà essere confe-zionato con materiali litici locali o delle vicinanze, cavati dai corsi d'acqua della zona: ghiaia e sabbia, che in genere non sono proprio eccellenti; m e n t r e lo strato superiore potrà essere confezionato con (1) F. A I M O N E J E L M O N I : Notizie sul progetto

del tronco transappenninico da Ceva a Savona dell'autostrada Svizzera-Torino-Mare, Torino,

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pietrischi calcari di Millesimo e, soprat-tutto, di Bagnasco. Ai trasporti, da Ceva a Carcare e a Cadibona servirà utilmente la esistente ferrovia, che approvvigionerà tutti i cantieri da Carcare a Cadibona e —• costituendosi quivi u n deposito — a n -che quelli della vai Quazzola e della vai Quiliano fino a Zinola. P e r gli altri can-tieri, soccorrerà la strada statale, che si avvicina in f r e q u e n t i t r a t t e al tracciato dell'autostrada, e l'attuale viabilità or-dinaria.

4

Agli effetti dello studio di p r o g e t tazione, e nei riguardi di u n ' e v e n -* tuale graduale realizzazione della opera per fasi, la Ceva-Savona è stata concepita f o r m a t a di cinque tronchi. P r e -cisamente:

I. - Via d'accesso all'autostrada e piaz-zale di sosta a Zinola, presso Savona

(dalla progressiva km. 0,000 alla p r o -gressiva km. 1,189); II. - Zinola-Cadibona-Altare: km. 12,446 (dal k m . 1,189 al km. 13,635); III. - Altare-Ferrania-Carcare-Marghero: km. 10,550 (dal km. 13,635 al chilo-metro 24,185); IV. - Marghero-Millesimo-Montezemolo: km. 10,598 (dal k m . 24,185 al k m . 34,783);

V - Montezemolo - Priero - Ceva: km. 10,503 (dal km. 34,783 al km. 45,166). Questi tronchi p o t r a n n o essere costruiti, se necessario, anche i n d i p e n d e n t e -m e n t e l'uno dagli altri; in quanto, essendo le due estremità di ciascun t r o n -co facilmente allacciabili alle esistenti s t r a d e statali (la n. 1 « Via Aurelia », a Savona; la n'. 29 « del Colle di Cadibo-na » ad Altare; la n. 28 bis « del Col di Nava » a Marghero e a Montezemolo; la n. 28 a Ceva) p o t r e b b e ogni tronco a v e r e vita a se stante, cioè e n t r a r e t e m p o r a -n e a m e -n t e i-n esercizio, a sollievo dell'at-tuale viabilità, anche p r i m a ancora che siano stati eseguiti i tronchi contigui. In tale favorevole possibilità — che p e r m e t -terebbe, tra l'altro, di scaglionare nel tempo, in fasi successive di esecuzione, la realizzazione della Ceva-Savona, con evidente notevole alleggerimento del p r o -b l e m a relativo al f i n a n z i a m e n t o dell'ope-r a — ci s e m b dell'ope-r a di constatadell'ope-re u n notevole pregio, caratteristico di questo progetto.

In particolare, s e m b r e r e b b e specialmente inspecialmenteressanspecialmente l'attuazione dei due p r i -m i tronchi, di co-mplessivi 13,635 k-m., dal m a r e ad Altare, che consentirebbe di a r r i v a r e con u n a salita di pendenza

uniforme, mai superiore al 30 per mille, al di là del Passo di Cadibona, e cioè dove la strada si biforca per Ceva-To-rino (o Ceva-Cuneo) e per AcquiAlessandriaMilano. E ciò evitando le f a t i -cose salite dell'esistente statale n. 29 da Savona a Cadibona e il difficile transi-to della medesima nell'angusta galleria sotto il Forte di Altare. Come pure interessante p a r r e b b e l'esecuzione del q u a r -to tronco, da Marghero a Montezemolo, di complessivi km. 10,598, comprendente la galleria di valico di Fin della Rocca, che allaccerebbe direttamente il bacino del Bormida con quello del Tanaro, elimi-nando gli estenuanti tornanti di Valze-mola, dì Roccavignale, di Strada e di Montezemolo.

Chi conosce tale tratto della statale n. 28 bis, può certamente apprezzare q u a -le enorme beneficio potrebbe derivare alla viabilità t r a il Piemonte occiden-tale (Torino e Cuneo) e il mare, anche soltanto dalla realizzazione di questo so-lo tronco della progettata autostrada.

5

P e r la costruzione dell'intiera a u -tostrada, da Ceva a Savona, sono • stati previsti quasi 3 milioni di m e t r i cubi di m o v i m e n t i di t e r r a (tra scavi e rinterri), dei quali circa u n m i -lione si p o t r a n n o bilanciare con compen-si longitudinali e traversali (1). L'area occupata dalla sede stradale e dalle sue pertinenze f u calcolata in quasi 800 mila m e t r i quadrati, m e n t r e per le opere di sostegno vennero computati oltre 200 m i -la m e t r i cubi di m u r a t u r e .

Le opere di a t t r a v e r s a m e n t o (ponti, viadotti, ecc.) s o m m e r e b b e r o in tutto, t r a piccoli e grandi, a 147, delle quali 73 di particolare importanza, massime il p o n -te sul Bormida a Millesimo e quello sul T a n a r o a Ceva.

Le gallerie sarebbero complessivamen-te 28, p e r uno sviluppo totale di poco più che 7 chilometri. Di queste gallerie, 13 a v r e b b e r o lunghezza inferiore ai 100 metri, e soltanto tre, in tutto, s u p e r e r e b -bero i 500 m.

Le curve dell'intiero tracciato s a r e b -bero 152, con u n a lunghezza totale di oltre 20 chilometri. Nessuna con raggio i n f e r i o r e ai 150 m. La s o p r a s t r u t t u r a s t r a -dale a v r e b b e un'estesa di quasi mezzo milione di m e t r i quadrati, prevista, come si è detto, in calcestruzzo di cemento.

L'autostrada, oltre alle stazioni di t e -sta a Ceva e al m a r e (quest'ultima con

un piazzale capace di 130 autotreni), ne presenterebbe cinque intermedie: ad Al-tare (che servirà anche le relazioni per Ferrania), a Carcare (anche per Cairo Montenotte, Acqui, Alessandria, Novara, Milano), a Montecala (per Millesimo e Cengio), a Priero, e a S. Bernardino di Ceva. Ciascuna stazione, oltre il casello per l'ingresso e l'uscita degli autoveico-li, comprenderebbe anche una casa can-toniera per l'alloggio del personale di stazione e di quello adibito alla sorve-glianza e alla manutenzione della via. Sono però previste altre sei case canto-niere: ai Tecci, in vai Quazzola (pro-gressiva km. 7,267), a Cadibona (progr. km. 11,938), a Vispa di Carpeneto (progr. km. 17,330), a Millesimo (progr. km. 28,335), a Molino Nuovo (progr. km. 32,904) e a Cappelletta di Montezemolo

(progr. km. 34,821).

6

La spesa complessiva occorrente all'attuazione dell'intiera autostra-• da da Ceva a Savona venne da noi stimata — in base ai prezzi del set-t e m b r e 1950 — in L. 14.040.000.000, pari cioè ad oltre 300 milioni per chilometro, in media. Tale importo, che è specifica-to nell'allegata tabella (2), sarebbe così ripartito t r a i vari tronchi.

Via di accesso e piazzale di sosta

a Zinola L. 630.000.000 Z i n o l a - C a d i b o n a - A l t a r e . . . » 5.445.000.000 A l t a r e - F e r r a n i a - C a r c a r e - M a r g h e r o » 1.515.000.000 M a r g h e r o - M i l l e s i m o - M o n t e z e m o l o » 4.528.000.000 M o n t e z e m o l o - P r i e r o - C e v a . . . » 1.922.000.000 L. 14.040.000.000 Tenendo conto di un breve tronco di allacciamento, che si r e n d e r e b b e neces-sario ad Altare, la sola realizzazione dei due primi tronchi, da Savona ad Altare, comporterebbe u n a spesa di L. 6 miliar-di e 150.000.000; m e n t r e l'esecuzione del solo quarto tronco l i m i t a t a m e n t e al tratto Montecala - Montezemolo di km. 8,977, c o m p r e n d e n t e la galleria di valico a Montezemolo, richiederebbe l'importo di L. 4.350.000.000. L'attuazione della sola galleria di valico, compresi gli allaccia-m e n t i di essa alla s t r a d a statale n. 28 bis a s t r a d a di Roccavignale, a E, e a Cap-pelletta di Montezemolo, a W, importe-r e b b e la spesa di L. 2.200.000.000. (1) F. A I M O N E J E L M O N I : Notizie su! progetto

del tronco transappenninico da Ceva a Savona dell'autostrada Si'izzeraTorinoMare, Torino, T i

-pografia E d i t r i c e E r n e s t o A r d u i n i . 1951.

(2) F. A I M O N E J E L M O N I : Notizie sul progetto

del tronco transappenninico da Ceva a Savona (op. citata). T R O N C H I ghezza Lun-m. Espropri L. Movimenti di terra L. Oliere di sostegno e consolida -mento L. Opere di attraversa-mento L. Gallerie

L. Fabbricati L. s t r u t t u r e L. Sopra- Costo delle opere L. generali L. Spese Importo dei lavori

L . 1 1

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