BIBL NAZIONALE CENTRALfi-FIRENZE
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IN
ALCUNI CASI
DICHIRURGIA
NECROSI, SENI FISTOLOSI, IDROCELIF.CC.
DELPROF.GIOSCEMARCACCl
CLINICOCHIRURG1CONELLAR.UNIVERSITÀDISIENA
—
PROFESSORE ONORARIONELR.ISTITUTO DI STUDI PRATICI E DI PERFEZIONAMENTO DI FIRENZE
—
V. PRESIDENTE AL SECONDO CONGRESSO MEDICO INTERNAZIONALETENUTOINFIRENZENELSETTEM- BRE1869EC.EC.
SIENA
STAB.TIPIHA.MUCCl 1870.
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Daimolli mieisperimenti (*)eper osservazioni
cliniche,parvemicheilperclorurodiferro-manganico, nonsoloavesse virtùdicoagulareprontamentel’albu- mina ovunquelatrovasse;maanche avessel'altraqua- lità,adoperato entrocerticonfinidiconcentrazione,di determinareunasalutareazioneirritativaessudaloria, diproliferazionesuinostritessuti:diquesta suavirtù ho stimato profittareper lacuradialcunemalattie, nellequaliquelgradod’irritazioneprolifericamisem- bròindicato.1/hoiniettaloperesempionegl’ idroceli, neisenifistolosiribelli;1’ho applicatonelcasodine- crosipersollecitarelaseparazionedelsequestro;negli ascessicroniciec.Eccoviilracconto genuinodeifatti.
OSSERVAZIONEl'RIHA
Necrosi delfemorealsuo terzoinferiore.
Era Bacherini Egisto cheil 17diNovembre 1807 venivaammessoinclinica.Ha19anni;épallido,gra-
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Settantatrenuovi sperimentifatti conalcunicoagu- lantiilsangue, e piùparticolarmentecolpercloruro di fer- ro-manganico.—
Considerazioniintornoallapiùcomune4
cile,linfatico;èdiCampagnatico (ProvinciadiGrosseto).
Haquattrosenifistolosialdisopradelginocchio,ter- zo'inferioredellacoscia,treall’esterno,edunoallato internoedanteriore:conduconotuttialfemore che é per larga estensionenecrosato. Per viadiduetenie condotte persenidiversisentiamoilsequestroaltutto immobilecome muro.Ilginocchioè anchilosatosotto unangolo ottusosullacoscia:perclorurodiferro-man- ganicointernamentesecondolaseguente formula«per- cloruro diferro-manganicoa gradi 20° gocce 15;acqua addolcilagrammi50 » daamministrarseneun cuc- chiaio da minestra la mallina edunolasera,crescendo cinque gocce ogniIreoquattro giorni fino a 50 ed an- che60 gocce.(*).
li21èpresoda eresipolaallaparte malata, che gliinvadetutto1’artofinoaldorsodelpiede; ove,fat- taflemmonosa, formasiunascesso. L’eresipolacessa
il4 Decembre,eriprendo1’uso internodelpercloru-
manicradiguarigione deglianeurismicorredatedi f40 os- servazionipraticheperilDottGiosuè MarcacciProfessore di clinica chirurgicaallaR.UniversitàdiSiena, Professore onorario nel R. Istituto di studi pratici e diperfezionamento diFirenze.Siena Stab.Tip diA.Mucci.Febbraio1867
\‘iIIpercloruro diferro-manganicoviene dal Soprinten- dentediFarmaciadiquesto SpedalediSiena sigFilippo Be- lardipreparatonelmodoseguente
Prendo, egli scrivevnmi,200grammidisesquiossidodi ferroumidodirecente precipitato e ben lavato; più 50gram- midisesquiossido dimanganesesottilmentepolverizzato, e lomescolocolprimo. Fatta questamiscelaviversouna quan- titàdiacidocloridricotaledafarerimanereisolataunu partedeledue primesostmze impiegate.Dopochéiltutto hareagitoper24 ore a freddolofaccioperun’orareag:re abagnomariA.Assicuratomiquindi della quasi neutralità del liquido,loAltropercartaedalcalore della stufa locondu- co alla densità di 30 gradidell’areometrodiBaumè.
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ro,perlainsorgenzadellaeresipolasospeso.Isenifi- stolosisono angusti, nèsipuòraggiungere1'ossoed afferrarlocontanaglie.Parendomigraveilrecideretut- talaspessezzadellecarni che divide 1'unodall’al- trosenosidilatanocolla spugna preparata. Ottenuta dopomoltigiorniunadilatazionesufficiente riesco ad afferrarel’ossocollasommitàdelletanaglie,masenza efficacia.Alloratagliofinoall’ossotutte lecarni che separanodueseni,ed ottengoun’ampiaapertura,nel- laqualepossointrodurreilditoindicecomodamente:
un’arteria recisadà sangueinabbondanza;siarresta colliquidodelCapodieci:colditosentesiI’osso scabro inlargasuperfìcie,edinunpuntooffrecome unafen ditura,uncrepaccio,per viadelqualel'ossosi può tenacemente prenderecolletanaglie;sifamoltaforza, latanaglia,sebben robusta,sitorce,el'ossoresiste.
Il10 gennaio,purcontinuandonell’nsointernodel percloruro, si imprende ad adoperarlocometopico a gradi20'trasportandolocolmezzodiuna spugna nel fondodellapiagasopratuttoquantol’ossodenudato; e ciòsifatuttiigiorni.
Il20sentesi unpezzod’osso mobile;maperes- sere troppo lungo nonpuòestrarsi,rimanendoimpigliato fralecarni. Si continua1’uso del percloruro sulla parte.
Il4febbraiosiestraeunpezzod’osso;edil5 se ne «straeunsecondo,assaivoluminosi.
Il7siestraea viva forzaunaterza porzione di osso:colditosisenteche vene rimane ancorauna non piccola parte: s’ingrandisce 1’apertura,e se ne tentanuovamentelaestrazione;1’ossoresiste. Sipor- tanonelfondodellapiagaleforbiciostcotome,esene
tentaladivisione chenonriesce.Finoal215si lascia inriposo: inquesto giornositornaall’uso topicodel percloruro.
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Il5marzoriuscì estrarreunaquarta porzionedi osso.Sivafinoal4aprile adoperandosempre local- menteil percloruro. Il 6 possono estrarsi altri due frammentiossei.Il10permezzodi untubo metallico siportanoduebottoniinfuocatiabiancoagliestremi presuntidell’osso necrosaio;il22 vieneestrattoaltro pezzod’osso,che éilsettimo.Nerimanealtraporzio- neimmobile che parefacciacorpocolrestantedelfe- moresano.
IlDacherinidopo una dimoradi seimesinelloSpe- daleèmolto migliorato;siconsiglia di tornarsenea casa;epartedallaclinicail27Maggio 1868.
Qual parte avrà avutoilperclornroaldistaccodi quellesetteporzionirì’osso?
Gliappuntistoricivenneroraccoltidallostudento sig.Leopoldo Tomellini.
OSSERVAZIONESECONDA
Necrosi del processo mostoideo destro.
Il 17marzo1863 veniva accoltonella nostracli- nica Angiolo CalvanidiSienadianni30verniciaio, di abitodicorpo sanguignovenosopendente alcun poco allinfatico;peròdibuonacostituzione,per essergua- ritodi unseno fistoloso che aveva aldidietrodel- p orecchio destro:ilquale era sedediungemizio mar- ciosocontinuo: uno specillo spinto nel seno urtava controicancellidellecellulemastoidee,edavacontat- todiosso duro, nè erapossibilefarvelopenetrare:trat- tavasiinverodinecrosi.IlCalvanifusempre sano,e neppurefumaitoccoda labesifilitica.Un annoavanti senza cagione avvertitavidesorgereinquellalocalità unatumefazioneaccompagnatadamite dolore:suppu- ròlentamente,edopoduemesisiapri;lasciòpercir-
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eaun annoa sélamaialilapur continuandonei lavori delsuo mestiere:finalmenteentrònellaclinica,sicco-
mesiédello.
Squarciaiilseno,maben presto tornò arestrin- gersisenza chel’ossomalatosistaccasse:adoperaile iniezioniditinturadiiodioognimattina per quindici giornisenza alcunprofitto.Ebbi ricorsoalloraa quelle
diperclorurodiferro-manganico a gradi Iliparimente tuttelemattine.Allaquartainiezionedeslossiun’ere- sipolacheincominciatadal luogomalatosiestese al copillizio,alcollo,allafaccia,etenneuncorso piut- tostogravedi8giorni.Tornaidipoiall’usodel per- cloruro, e dopoquattroiniezioniconsecutive,trovossi
ildivenientecicatrizzatal’ulcera,echiusoilseno sen- zache alcuna porzioned’ossosivedesse osisentisse usciredall’ulcera (espiazione molecolare). Laguari- gione fuperfetta,nésièpiùmai smentita.Parti dallo Spedaleil21aprile;24giornidalsuo ingresso.Ilori- vedutoinquestigiorni(Decembre1869)ilCalvani, che éricovratonell’IstitutodiMendicità, e godeperfetta salute.
Gliappuntistoricivenneroraccoltidallostudente sig.StefanoBecchini.
OSSERVAZIONE TERZA
Necrosidell’ossofrontaleperferita.
Francesco LecchinidiSienadianni38sarto;lin- fatico-venoso;deditoallebevandespiritose,edal vino dacuiera spesso sopraffatto, in unalterco riceveva uncolpodidagaallatodestro dellafronte,per lochè vientrasportatoalloSpedale ericevutonellaclinicail 3 Marzo1869. Laferita ha la lunghezzadicircasei centiinetridalsopraccigliodestro dirigendosiinaltoed
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indentroraggiunge,sullalineamediana, quasiilcapil- lizio.Illabbro esterno é sollevaloedistaccatoinsiem col periostiodall'osso sottoposto: undito introdotto nellaferitasente1’osso divisonelsenso stesso della divisionedelleparti molli; éveramente, e propriamente tagliatol’osso;dicuil’orlointerno è piùbasso del- 1’esterno.Laferitafusubitoriunitacon cerotti. Nei primi giorni si Ita qualche indiziodisonnolenza,di
sopore,poideldoloredicapo, ed anche fieve moto febrile. Mignatte, purgativi drastici, senapizzazioni e dieta rigorosa tuttoricompongono.Frattantolaferita siriuniscefuorchéaidueestremioverimaneunper- tugiopel quale lospecillosente1’ossodenudatoper laestensionediqualchecentimetro: ad ogni medicatu- ra,comprimendo,escedaiduepertugiunacertaquan- titàdipus.IlIOmarzo,settegiorni dallariportatale- sione,troviamolaferitatuttacicatrizzata: l'indomani peròtornaafarsigonfiaedolente, e gonfiesono le palpebre;sièfattaunaraccoltanelcentrodella ferita:
conunospecilloseneriapronofacilmenteidueestre- mi,esivuotailpus raccolto condellepressioni: si constataaltempostesso lascopertura dell’osso per largaestensione.Il 13nuovachiusura,nuovaraccolta:
siriaprecollo specillo,esiconstatadinuovoladenu- dazione ossea,edilsolcootagliocolsuo orlo esterno rilevato,controilqualeurta lo specillo. Vedendo la malattia rimanersistazionariasifaunainiezionediper- clorurodiferro-manganico a gradi 10°dalpertugioin-
feriore,cche esce dalsuperiore; neavviene turgore deidintornidellaferita,ededemadellapalpebra supe- riore.Siripetelainiezioneil23,24,23.Sisospende perlatlogosiche nesorge:sirinnovail31,ilprimo edil2aprile:il3si trovalaferitaintieramentecica-
trizzala.Si trattieneinosservazionefinoal7;lagua- rigionesimantieneperfetta.Vollepartire:glisiracco-
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mandadifarsivedertiseilmalesi riaffacciasse: non siépiù veduto.
Lastoriavenne raccolta dallo studentesig.Augu- stoTosi.
OSSERVAZIONEQUARTA
Necrosideli’ossofrontalepervistovenereo.
CarloPulcinellidiSienadi anni 38 stampatore, di gracile costituzione,ammogliatoconfigli,fuammesso nellanostra Clinicail24Maggio1869.Haun' ascesso allafronteassaiesteso,cheinlarghezza raggiunge, a sinistralagobbafrontale,a destralasorpassadicirca uncentimetro:nelsensoverticalesiestendedallapar- tepiù elevatadellafronte al sopracciglio destro. La pellecheloricopreèdiunrossocupotendentealli- vido,moltoassottigliala,cqua elàprossima ad esul- cerarsi;nellapartepiùbassainprossimitàdelsoprac-
cigliocastro èun’ apertura ulcerosaassaiesigua;dalla qualecon difficoltà, comprimendoscaturisce sanie ed icorescuro sanguinolento:altraaperturaesisteinalto
aneli'essa esigua,edulcerosa: Unospecillo incontra T ossoalloscopertoinlargaestensione,scabro irrego- lareeduro,eche nonsilasciapenetraredallo specillo;
veramente necrosato.
IlPulcinellifùmollevolteattaccatodiblenorragia, edunavoltadaulceriveneree:ebbe la lue, e dovè faruso,oradelsublimalocorrosivo,ed oradell’joduro dipotassioperlunga pezza.Sipraticanodelle aperture, dellecontroapertureonde facilitare loscoloallemarcie, edinfineperviadi tagli mcttonsiin comunicazione leridetteaperture,ponendocosialloscopertopresso- ché intieramenteI’ossonecrosato.Sifalamedicatura confaldelleunguenlatedipomatamercuriale, ed in-
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ternamentesiamministra l'jodurodipotassio.L’ulcera siristringe,lapellesirafforza,marimaneinvicinanza delsopraccigliounpertugioper dove si vaall’osso necrosafo,chenon ha subito alcun cangiamento. Si continua per quindici o venti giorni questa cura,e si introduceunostuelloentroilseno,copertodiunguento mercuriale. Veduto il nessun profittosi abbandona ogn’altromedicamento,esipraticanole iniezioni di perclorurodiferro-manganico a gradi12tulle lemat- tine;cagionanodelbrucioreassaitollerabile;unamat- tinatroviamoleparlialquanto tumide, rosse infiam- mate,collapalpebra superiore moltorigonfiaperede- ma:sisospendelainiezionedelpercloruro, e si so- vrappone un’ empiastro.Dopo dnegiornisi tornaallo iniezioni,epassatialtriquattro o cinquegiorni l'ul- cera ècicatrizzata;lapelle,adesaalle partisottoposte, haripresoilcoloritoquasinormale; edilPulcinellicon nostrameravigliae sorpresa è intieramente guarito.
SitrattieneinClinica per alcunialtrigiorniperassi- curarci dellaperfettaguarigione.Parteil 21 giugno.
Lo abbiamorivedutodipoi,elacicatricesimantiene solidacferma.
L’Ammalatoera stalo affidatoallo Studente Si- gnor FerruccioBacherinichenecompilòlastoria.
OSSERVAZIONE QUINTA
Necrosialmascellareinferiore
All’apriredellaClinicadiquest’anno 1869 veni- vamijcortesemente cedutodalChirurgoDoli. Itaffaello Chiantini,nel cui servizio era collocato, il Giovine PietroScheggidi23 anni, lavoratorediterra,celibe.
Unagangrena spontaneagli aveva distrutto la metà destradellabbroinferiore,eduna buona parte della
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li guancia corrispondente;onde Noi loaccettavamo allo scopo unicodiripararea quella vastaperdita dalla quale versavasi continualasaliva.Lacicatrice dei lab- bricircoscriventilaperdita,erasicompiutao isolata- mente, o controilcorpodellamascella,lasciandoallo scoperto 4dentielamascellastessa,senonche que- staerasededivegetazionicarnosemolli,efacilmente sanguinanti:nelcentrodi queste vegetazioni era un pertugio che conduceva all’osso necrosato per larga estensione.É naturale cheprimadi procedereall’au- toplasticaNoi dovessimo procurarelaseparazionedel sequestro: a questo fineil29Novembre abbiamospin- toper quelpertugioconunoschizzetto delperclorurodi ferro-manganico a gradi12fincontrol’ossonecrosato;
emantenendoloschizzettonelpertugioveloabbiamo trattenutoperqualcheminuto:ilmaialohasentitodel bruciore:questa operazioneabbiamoripetutaognimat- tina.Comprimendoidintornidiquell'ulceraI’amma-
latohasentitopiùvoltefraisuoiditicomedellagros- solana sabbia:6l’ossonecrosatochesistaccaperesfo-
liazionemolecolatore.Lamattinadel6Decembre tro- viamoquelforocompletamente chiuso,cicatrizzato.La mattinadel12 quel foroè nuovamente aperto: uno specillosenteunpunto d’ossotuttavia malato: si ri- tornaalleiniezionidipercloruro peraltriquattrogior-
ni,cioèfinoal 16inclusive.La mattina del17ilper- tugio ccompletamente cicatrizzato,elaguarigione si èmantenutapersempre.
Gliappunti storicivennero giorno per giorno, con moltadiligenza,raccoltidalgiovinestudentesig.Paolo Funaioli.
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osservazione sesta
Profondosonofistoloso allaregioneinguino-ilìacadestra.
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Novembre1868ricevevamonellanostracli- nica dalserviziodelProf.Spediacci,ilgiovine Duranti Giovannidianni24,contadino,celibe,giàmolto pal- lido,scarno emalridotto.Fa sempregracile,espes- soinfermiccio; i suoi genitori però, tuttoraviventi, sonosani.Ha unsenofistolososottocutaneoallaregio- ne inguino-iliaca destradellalunghezza di 18 in 19 centimetriconduesbocchio aperture;che1’unasu- periore ètreditatrasversealdisopradell’arcatacru- raledicontrolafossailiaca:l'altrainferiorealdisot- todellametàdellalunghezzadelloscroto: unasouda digommaelasticapercorretuttoquel seno, sebbeneun po’astento: lapellechenoformala parteanteriore èmoltoassottigliata.Fraimalipiùrilevanticui è an- datosoggetto ricorda cheduootreanniindietroebbe gonfieed edematoselegambe,eche nefuguaritocon vescicanti.NelMaggio ultimoglicomparveallatode- strodelpube,eprecisamentealivello dell’anuloin- guinaleuntumorelto che facilmentesiriduceva,eche per consiglio delmedicocontenne conuncinto:iltu- more scomparvedellutto.Nell’Agostosusseguente,es- sendoallacampagnacadde ed urtò delventre control’orlodiunafossa: neebbefortedolore e gravecon- tusione,cuitennedietrounaraccoltad’acqua,eglidi- ce,intraperitonoale(ascile?),dellaqualepure potè gua- rire.Senonchedurante questa nevennedifficoltà e poi impedimentoad orinare,efunecessario devenire alcateterismo per piùgiorni.Leorinevenivanotorbi- de e marciose;elasciavano un’ apposatura abbondante;
ecosisisonomantenuteesimantengonotuttavia.
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L'estensioneelagrandezzadelseno suddescritlo noncidannoanimoa squarciarlo per intiero,né il
malatoviacconsentirebbe:visipassaunsetone,ese neannodanoledueestremità, come perconsumarne adagioadagiolapelle, esistringe tuttiigiorni fino
allatolleranza.Iprimitentativiriescono bene;ma al quinto giorno sorgeunafebbregagliardaconbrividi di freddo etremoriintensiprolungali,chesiripetonoir- regolarmente pertreo quattrogiorni di seguito; si sviluppainconclusioneunavera pioemia:siamministra
ilsolfitodimagnesia a10,poia13edin finea 20 grammialgiorno. Comparisceundolore al perineo, cuitiendietrotostounascesso:siaprealpiù presto;
ne esceabbondanzadimarcia.Frattantoleorino tor- nano afluirecondifficoltà,conpena,esimantengono abbondantemente marciose. L’ammalato incomincia a miglioraredellafebbre, finchéil26Decembrepossiamo dinuovodirigerelenostrecurealseno fistoloso che simantienenellecondizioniprimitive.Faccio ricorsoal- lacompressione sututtoiltragittodelsenocon lun- ghettee fasciatura a spiga: é d'uopo abbandonarla perché nontollerata:allorasitentanoleiniezioniiodate senza alcunprò:cidecidiamo a squarciarlo dacimaa fondo:un’ arteriacidà un’emorragiainquietante,che arrestiamo facilmentecoll’emostaticodelCapodieci:frat- tantoguarisce1'ascessodelperineo.Dopoalcuni gior- niciaccorgiamodell’esistenzadiunpertugio chemo- strasiametàcircadelcorsodelsenoprimitivosquar- ciato,e precisamenteunditotrasversoaldisopradel- l'arcata crurale:conuna tenta constatiamo che esso siapprofonda perSIin 10centimetridirigendosiinad- dietro,inalto,edunpo’indentro verso la vescica:
conunapiccolasiringa viiniettiamotutte le mattine latinturadiiodioallungataconacqua aparti uguali.
Civieneildubbio chelatinturanon raggiungailfon-
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dodelseoo;vi introduciamoalloraunpezzodisirin- gadigommaelasticaecolmezzodiquestavisispin- gelatintura, taloralasciandovela apermanenzaper24 ore,che cagiona dolore eflogosi:altrevollesiinietta
illiquidonelseno,econanditopostosull'orifiziovi sitrattiene.Durantequesteiniezioni non di rado il
malato accusanoia,edincomodoallavescica,alretto, cglisirisvegliavolontàdiorinare.Ilsenononfaal- cun mutamento,si mantienelostesso. Comevincere, comeguarireunsenocosiestesoche quasi a piccosi approfondanell’escavazionedelbacinoinverso la ve- scicaedilretto?Niunocertopotevapensare a farneIo squarciamento;frattantolapiaga prodottadalprimota- glioandavaristringendosi,esicicatrizzava.Volli ten- tareunmiscuglio di allume usto e precipitato rosso ridottiinpolverefinissima,impalpabile,coprendoneuna siringaunguentata,ounostuello difila,maancheciò senzautilitàalcuna.
Erano oramai quasi cinque mesi che ci travaglia- vamointornoa questagrave malattia,quandoil3mar- zo1869civenneinmenteditentarel’usodelperclo- rurodi ferromanganicoa gradi 12°. Il dolore ed il
brucioreprodottida questa iniezionefuforte, intenso nellafossailiacaenelventre,mache sidissipò del tuttodopocircadueore, facendosi sempre più mite dopo i primi momenti.Il4siripetelainiezionecoi medesimifenomeni.Il5medesimainiezione:ildolore fuanche più intenso, esifecesentireancoraall’inte- stinoretto.Dopoun’ orahaunaevacuazione con senso difortebrucioreall’ano;lemateriefecoli,secondoaf- fermalostessomalatoedilservo cheloassiste,sono tintedelliquidoiniettato;ene è pure macchiatoillen- zuolocolquale quello materie venneroraccolte.Ilma- latopoiafferma conperfettaconvinzionecheilliquido spintodalsenoglipassa qualchevoltaperlo intestino
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eposciaperI'ano.Un’ ultima iniezione cagiona dolori acerbinelfondodelbacino,enelventre,edestaan- codellafebbre:sisospende etuttorientranall’ordine primitivoincapo aduegiorni:s< fa una medicatura semplice;lapiaga esternasiristringeviepiù, si cica- trizza,edalsenonon esce più gocciadimarcia.Dopo 4 giorni nonsiscorgepiùalcun indizio di pertugio;
unapìccolasondadigommanonvipenetra piùaffatto:
essoèguaritocompletamente. Ilmalato annunziaun benessere nonmaisentito:unaltrotentativodipene- trarenelsenoriescevano;nonviha più alcunadub- biezzalaguarigione è assicurata. Il Duranti riprende carne, le orine migliorano, si sviluppa un appetito straordinario,ingrassaavistad'occhio,sifacolorito e florido;partedalloSpedaleil20 Marzo nella piùfio- rentesalute.
Gliappuntistoricivenneroraccoltidallo studente sig.GiovanniBufalini.
OSSERVAZIONE SETTIMA
Idroceledella vaginale
• coningrossamento deltesticolo.
Il20Febbraio 1860 venivaaccolto nella nostra clinicaBartolomeo BabissidelComunediSovicilledel- 1'etàdi42anni,contadino,ditemperamento sangui- gno.Nonebbemaialcunamalattiadicarattere; sola- mentedacircaun annosieraaccortodellacomparsa diuntumoreallatodestrodelloscroto: piccolo in sul- leprimenonglirecavaincomodoalcuno, finché fatto piùvoluminoso divenne cagionedistiramenti,edolori puntori.Attualmentehaunidroceledellavaginale de- stra,aforma allungata conica, alargabase irregolare inbasso.Il liquidocontenuto èchiaro,limpidoe tra-
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sparente:il testicolohalasua ordinaria posizione,so nonche hatrevolteilsuovolumeordinario,edéir- regolare,duro,bernoccoluto.Stoinforsedioperarlo:
considerando però chel’idrocele èinaumento,cheé cagionedidoloriestirature,ccheI’ammalato ède- siderosodiliberarsene,nohofattalapunturalamat- tinadel22 e neestrassi70grammidiliquidolimpido ecitrino:viiniettainonpiùdi 25 a 30 grammi di perclorurodiferro-manganico a 12’gradi, che, dopo dueo tre minuti, lasciaiuscire,avendo maneggiato ben beneloscrotoperchéilliquidosiportassea con- tattodituttaquantalasuperficiedellavaginale,edo- pochésierarisvegliatoqualche doioretto lungoilcor- done; ma illiquidononusciperintiero.La reazione che ne sorsefupiuttostoacuta,grave;loscrotositu- mefeceassai,senzaperòcorrispondente proporzionato dolore;eraperlamassimaparte tumefazione edema- tosa.Diliaottogiornilaintumescenza incomincia a decrescere,maconlentezza;fu ingrado peròdilasciar loSpedale verso lametàdelmese di Marzo,giorni 21dall'operazione,avendoloscroto sempre alquanto tumido,ediltesticologrossocomeperloinnanzi.
Ultimamente nel mesediNovembre1869 il Sig.
Doti.Giuseppe Fineschi Medicodelluogomi facevasa- pere perletteracheilRabissi«ritornatodalloSpedale a casa,soffridicolichenefritiche,edopoalcunimesi dipatimentimoridimarasmo. •
Gli appuntidiquesta storia vennero presi dallo studentesig. StefanoBecchini.
OSSERVAZIONEOTTAVA
idrocelesemplice della vaginaledestra.
LuigiPericciolidellaPievediSanGiovanBattista
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di Sovicilledi34anni,lavoratoredi terra,celibe,di buonacostituzione,diabitodicorposanguigno veno- so: fu sempre sano. Haunidroceledellavaginalea destradicuisiaccorsetreanniavanti:finchéfupic- colononglirecòalcun incomodo,epotèsempreatten- dereailavoridellacampagna:da alcunimesiglireca molestia,nonlieve,specialmentequandolavoralater- ra,atlalchèallaserasifasededidolorigravativi,che, standoinriposo,sidileguano.Illiquido ètrasparente,
iltesticolooccupalasua giacitura normale.Punturail
23 Agosto:siestraggono21S grammidi limpido siero giallastro:iltesticoloésano:siiniettano170 grammi diperclorurodiferro-manganico a 10 gradi:visitrat- tieneseiminutifinchédeterminiunpo'didolore lun- goilcordone edailombi,doloreperò benlieve,eche cessaprima cheilliquidosiaevacuato; nerimanenel- la''vaginaleunapiccola quantità,forseun mezzo gram- mo: un cerotto sulla ferita prodotta dallapuntura.
Nellanottevenientedestasiunpo’ didolorenelloscro- toedancheneltesticolo;l’indomaniloscroto ètume- fattopastoso,senlesilavaginaleche é ripiena di es- sudatiplastici;iltesticoloèdolentesolamente compri- mendolo.Il23,duegiornidopol’operazione,loscroto éaumentatodi volume,manon ha raggiuntoperò quelloche aveva innanziallapuntura:compariscedel- l’edema sottocutaneo che ne aumentale proporzioni.
Il26 nessun cambiamento;nessundolore se si man- tienefermo ed immobile.Apartire da questo giorno latumefazioneva decrescendo adagio adagio, e dopo 20giornidall’operazione èin grado di partiredallo Spedale,rimanendosolamente un po’ di tumefazione poco o nulla dolente edin granparte edematosa,ed ancocostituitadaessudati plastici nella vaginale che richiedonoun maggior tempoper essereassorbiti.L’11 Settembre parteguarito. Losiprega afarsirivedere
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selamalattiasiria(Tacciasso,dimorando assai vicino allaCittà;nonsiépiù veduto.
Essendointempodivacanzegliappuntistoricifu- rono damestessoredatti.
OSSERVAZIONENONA
Idrocele semplice della vaginaledestra.
Il21Novembre1868 era accoltonellanostra cli- nicaFrancesco LippidiKadicondoli(Provincia Senese)
di58 anni, contadino,magro c macilento perantica affezionedistomaco.Haunidroceledellavaginale de- straassaivoluminoso:cresciutoadagioadagioelenta- mentenelcorsodi due anni, sviluppossi spontaneo:
attualmenteha 19 centimetridilunghezza,24diperi- feria.Iltumoreétrasparente, la vaginale non offre nulladinotevole;iltesticolooccupalasua sede ordi- naria,edèsano.La mattinadel28sipraticalapun- tura;siestraggono300 grammidiseriositàlimpidae citrina:siiniettano 120grammidiperclorurodifer- ro-manganico a gradi8°;visitrattienenon piùdiduo minuti finché desta mite dolore,che,appenasensibile sipropagafinoallaregionelombare:qualchegrammo
dipercloruro é rimastonellavaginale,giacchélaquan- titàestrattaéditreo quattrogrammiminorediquel- lainiettata.Allaseraloscrotoèalquanto tumefattoda avereraggiuntounterzodelvolumecheaveval’idro- cele:questa tumefazione devesi perlamassima parte adedemasottocutaneo.Se siprende però nelvuoto dellamanoiltumore,ecomprimendocoiditisicerca discanzarel’edema allorasisente esiapprezzalapa- stositàdelsacco vaginale; pastositàcostituitadaglies- sudatiche già sisono formati nellavaginale mede- sima.
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La mattina seguente(*29)latumefazionedellato destro é aumentata,edha raggiunto aundipressoil
volumecheaveva antecedentementel’idrocele:maque- sta tumefazione èquasituttaedematosa;senlesiperò cheancheilsaccovaginale é cresciuto,mostrasiperò altempostessomollo pastoso,maalquantopiùconsi- stentedelgiorno innanzi.Simantiene stazionarioper treo quattrogiorni(3Decembre).Collavedutadiac- celerareladiscomparsadell'edemasiprescrivonodelle posche astringenti con tannino (acido gallo-tannicogram- mi10,acquagrammi30).Dopo3giorni(6Decembre) destasideldolorespontaneo;sisospendonoleposche, cmpiastro. L’8si riprendonoleposche:latumefazione decresce,e1’11 Decembreparte, 13giornidallaope- razionenonrimanendoalloscrotocheunaleggeratu- midezza pastosa dovuta perlamassimaparteall’edema sottocutaneo,senzaperò alcundolore.
L’ammalatoerastatoaffidatoallostudente signor GiovanniBufaliniche ne appuntò la storia. Abbiamo avutenotiziechelaguarigionesimantiene completa.
OSSERVAZIONEDECIMA
Idrocele semplice dellavaginalesinistra.
ContemporaneamentealLippiridetto veniva rice- vuto ancora GiuseppeBecarellidiStaggia (Comunedi l’oggibonsi)di57anni,contadino,edibuonacostitu- zioneaffettoda idrocele semplicedellavaginalesinistra.
Erano18 annichesenza cagione alcunaoraglicompar- so un tumorealloscroto, che andò lenlissimamente crescendp,finchéraggiunseleproporzioni seguenti: ave- va 14 centimetri di lunghezza,e23di periferia.La trasparenza èmoltodistinta,iltesticolosano, occupa
il postoconsueto.
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Punturalamattinadel28.Siestraggono 180gram- midilimpidosiero,colorcitrinochiaro;qualchegram- mofuperduto. Iniettati80grammi di perclorurodi ferro-manganico a gradi8“.Dipiùnonfupossibileat- tesoilguasto avvenutoalloschizzetto:lavaginaleco-
meera daaspettarsi,nonsidistese:eperchéilliqui- dosi portassea contattodituttaquantalasuperficie internadellavaginale,maneggiaimoltoloscroto:dopo dueminuti,avendodestatoappena unleggero brucio- re,chesilimitòallavaginalevenne evacualo per in- tiero.Poteidubitare che,siaperlapocaquantitàdel liquidoiniettato,siaperilpoco oquasi niun dolore destato,equesto limitaloallavaginale,eperilbreve tempochevivennetrattenutonondovessero avvenire queiprocessisalutarinecessariallaguarigione.
Allaseraloscrotoétumefatto,mamenoche'ne- gl'altricasi:sentesiperòchelavaginale va riempien- dosidilinfa plastica. La mattina successiva (29) lo scroto é più gonfio e più specialmentealla sua parte inferiore,masemprediunagonfiezzamolle, pastosa.
Allaseralatumefazioneparmi leggermente accresciuta, eparmiaumentatoancheilcalore:L’ammalatoaffer-
machenonviha dulore sepur nonlocomprime:em- piastrofinoal2Decembre. Kimanendo sempre della tumefazioneedemolosasiprescrivonolepeschediuna soluzioneditonninocomesopra.Il10Decembre, do- dicigiornidallafattainiezioneritornavainsenodella famigliaperfettamenteguarito. Allasua partenza dallo Spedalenonrimanevaalloscrotocheunaleggieratu- mefazione che niuna molestiaglirecavanèallo stare, néalcaminare.DalSig. Doti.Marchionniebbi poi no- tiziachelaguarigionesimantenevaintiera ecompleta, anchedopoun’anno.
Lo StudenteSig.FerruccioBacherinicuivenneaf- fidatoilmalatoredassegliappuntistorici.
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OSSERVAZIONEUNDECIMA
Idrocele della vaginale destra complicato damalattia deltesticolo.
Il12 giugno 1869 venivaaccettatonella Clinica ilFacchino Francesco Lecchinidi36anni ammogliato conunasolafigliaavutaneiprimitempidimatrimo- nio.Ha unvoluminosoidroceledellavaginale a destra, coltesticolocheoccupalasua sede ordinaria, molto, grossoedirregolareeduro,comese fosse scirroso
;
non è sede nèfumaidialcun dolore. L’idrocele oc- cupatutta lalunghezzadelloscrotoe giunge afar pressionecontroI'anelloinguinaleequasivisi insi- nuadanonlasciarespazioalcunofraessoe 1’anello stesso:ha22 centim.dilunghezza, e23di periferia.
Dasoli4 mesiEglisiavvidedelsuo tumore, che già era grosso quasiquantolo é attualmente. Manca lo scrotoediltesticolodel latosinistro: questo sentesi nelcanaleinguinaleinprossimitàdell’esternoorifizio, inapiccolo,vizzo,atrofico,quanto o pocopiù di un fagiolo:compresso,nonsisveglialasensazionepropria aquest’organo:da questomedesimolatohapure un’er- niaintestinalesciolta.Ebbetre voltela blenorrogia;
mai1’orchitide.
Il16 giugno operazione. Illiquidoestrattofu283 grammi;èlimpidocitrino,senzafiocchi: Evacuato il liquidoabbiamopotuto apprezzarelostalodeltestico- lo:ègrosso quanto un’ordinariamela,irregolare,duro, bernoccoluto,nonfumaisede,didoloridi sorta. Si iniettano108grammidiperclorurodiferro-manganico agradi6diconcentrazione;sifannodeimaneggiamenti, ondesiportia contattodituttaquanta la superficie deliavaginale:visi trattieneottominutifinchéside-
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staunlievedolorechesilimitaalloscroto;quindisi fauscireilliquidoiniettato,ma non riesceestrarne, per quante pressionicmanovresipossafare, più di 7ìigrammi;32grammi rimangononelsaccovaginale, lochécitieneinunacertaapprensione, nésappiamo bene intendernelacagione,senonsi volesse ammet- terelapresenzadiconcamerazioni perbriglieopseudo- membrane,effettodiprecedutevaginalilidicui la sto- riaamnaneslica però noncioffre alcuna traccia. Un pezzettodicerottosullaferitaprodottadallapuntura.
AllaseraIoscrotoètumefatto,e,se si tocca o
sicomprimeéancheunpoco dolente.
La mattina veniente (17)la tumefazione harag- giuntoilvolumeche aveva1’idroceleprimadell’ope- razione:verso mezzogiornosirisveglia deldoloremol-
toacuto,intenso; latumefazionenon è aumentata, é unavaginalileacutachesiésviluppata con febbrear- dente:20 mignatte lungoilcordone spermatico sulla .regione inguinale:ildoloreci calma, la febbre vien meno,edunasuppurazionesistabilisce nella vagiuale.- sipraticaunaincisione ne esceinabbondanzalamar- ciadibuonaqualità;lafebbre cessadeltutto:lesup- purazionivannoluttiigiornidiminuendo,finché ces- sanoaffatto,elaferitasicicatrizza,edincapo adun mesedall’operazioneilLecchiniparte guarito, rima- nendoiltesticolequaleera innanzi l’operazione, col sacco vaginaletuttaviaalquanto voluminoso, e che ben prestotornòallecondizioninormali.
PochigiornifarividiilLecchini,ilquale ha ri- presoilsuomestieredifacchino;evenni dalui as- sicuratomantenersilepartinellecondizioniprimitive, ed essereingradodicompieregliatticopulativi co- mesempre; però senzaeffettigenerativi.
GliappuntistoricivenneroraccoltidalloStudente Sig.Ferruccio Bacherini.
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0SSERVAZIONEDODICESIMI 23
Idrocelo del sacoo erniario
Francesco Simoncinidi 50 anni,diS.Lorenzo a Merze(ProvinciadiSiena)lavoratoredi terra,dibuo- na e sana costituzione,diabitodicorposanguignove- noso,entranellaclinicail24delmesediLuglio1869 conuntumoreallatodestrodello scroto.Almomento dellasuaammissionenellospedalefa alchirurgodiguar- diailseguenteracconto.Chesetteanni avantiglicom- parve quel tumore:che inprincipioerapiccolo,che rientravanelriposo,ricompariva faticando, e che poco o nullalomolestava.Ungiorno lavorandola terra,efa- ticandosentiscendere qualche cosadimaggior volume,il tumores’ingrandi,sifecetesoe dolente;sopravven- nerodoloridiventre e nausee:comprese eglistesso chetratlavasidiallentatura,epostosigiacintointerra
potècollepropriemanifarlorientrare.Questo acciden- tegiiavvennepoipiùvolte,epotèrimediarvisempre nelmodostesso.Unatalvoltaperò fud’uoporicorre- re alChirurgo chegli consigliò 1’uso delcinto:il
quale non bastava peròad impedirne l’uscitaogni qualvoltasisottoponeva a qualche, ancheleggiero, sfor- zo.Dacirca un mese non rientra più: attualmente è alquanto dolente,e più,sotto lapressione;ancheil
ventreduole,inspecieversoiltumore, ed è tumidoe teso:ha nausee ederuttazioni.Ilchirurgodiguardia uditaquestastoriaebbedubbiodierniastrozzata
; lo
feceentrareinunbagno,edipoiusò qualche tentativo iutaxis senzarisultatoalcuno.
La mattina veniente (25)iolo visitava,trovandolo inunletto dellamiaclinica. Esistevaun tumorealla parte(lastradelloscrotodiformacilindroide,quasiun
24 *
pezzod’intestinotenutolegatoaidueestremiediste- sodaaria,lungoIScentim.liscio,asaperficieuguale, renitente,elastico,aparetiuniformementeteseconun sensodiquasifluttuazione:inaltosispingevacosì di contro1’anelloche quasisiinoltravanelcanaleingui- nale,manontanto, che tirandoinbassoiltumore non
sipotesse apprezzare unapiccola porzionedicordone libero; ilqualenel suoinsieme eracosivoluminoso da potere quasiilludere clicfossecontinuazionedel tu- more. Inbassosiaddossavaaltesticolo,che occupava laparte più inferioredel tumore;il quale però ne eradistinto comedaunvestigiodisolco cheappena
sidesignavasullapelle,machebensiapprezzavapal- pandocoiditi,epotevasiisolareesentirsiindipendente:
veduto o contrallumenonoffri alcuna trasparenza,né aine,neaimoltistudentiche loguardarono attenta- mente: Lapercussione davaunsuono cupo, matto.
DaaltraparteilSiinoncini affermavachequestotumo- reeraquellostessoche eracomparsotantevolle,ed altrettantefattorientrare;echedaun mesesolo,ri- formatosi lavorando, nonera riescilonéa Luinéal Medico ariporre. Sebbenevifosseroalcuneapparenze dierniafattairriducibile elentamentestrozzata,pure nonpotevaiotanto persuadermene,fattocalcolodella formaallungata,cilindroidedeltumore,dellarenitenza, elasticitàsua,dellauniformità eduguaglianzadisuper-
ficie,e dellaquasi fluttuazione:sepoisitraevainbasso iltumore per quanto ilmalatolopermetteva, riesciva a sentire che non eraveramenteiltumorechesipro- lungavanelcanaleinguinale,mailcordone spermatico fattomolto voluminoso:Inbasso,comesidisse,ilte- sticoloera facilmente isolabiledaltumore-Dunquela malattiainesameper alcunesue qualitàfisicheaveva piùleapparenzediun' idrocele che quellediun’ernia.
Frattantoordiniamo40 grammid’diodiricino:siot-
V
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• 25 tengono abbondanti evacuazioni, senza che alcun can- giamentoavvenganeltumore.Ognimattinaallanostra visitasiripetela esplorazioneper costatarelatraspa- renza,mainvano,iltumoreèperfettamente opaco,lina mattinaperò fattoilmaggior buiopossibilenellasala nellaquale facevasil'esame, cheneigiornianteceden- ticicontentavamodiun’oscuritàmediocre,edadope- ratounlume afiaccolapiù voluminosae piùvivace riescivedereuna leggieratrasparenza in altoinun punto limitato,mache trattenendosifissia gnardare, vedevasi quellatrasparenzacrescere,c finalmentesi
potè apprezzareintutto iltumore,sebbenecomeat- traversoun velameassaidenso,edallora tuttisipotè vedere: infineper apprezzare quella trasparenza con- veniva fermarsi alquanto a guardar fissiinun dato punto,comeseiraggilucididovesseroimpiegareun certotempoper attraversareiltumore.Alloranonmi parve più dubbiosaladiagnosi: trattavasidiun’ idro- celedelsacco erniario:icui principalisintomi erano:
trasparenza, formacilindroide,renitenza,elasticità;ten- zione; quasifluttuazione;indipendenza dalcordone e dalcanale inguinalesuperiormente; daltesticoloinfe- riormente:esistenzaanteriorediun’ernia antica ridu- cibile.Ladifficoltàdicostatarelatrasparenza derivava dallaspessezzadelle paretidelsacco.Ungiorno, ridotta
1’ernia,rimasefuori ilsacco,ilqualevenneobliterato perl’usodiun’ ordinarioerozzocinto, equindisifece organo separatoredellasieroritàinquel sacco conte- nuta,echeandavaviavia crescendo.Ilvolumecon- siderevole poidelcordone intrainguinalelo sidoveva probabilmenteallapresenza delsacco erniarioapareti grosseritornato susestessoal disopradellaoblite- razione.
La mattina del30 Lugliofu eseguita lapuntura coltrequarti,efuronoestratti120grammidi limpido
26 •
sierocifrinocome nell'ordinariidroceli,di poicifu- ronospinti26 grammidiperclorurodiferro-mangani- no a gradi6.:vifutrattenuto5minutisenza che po- tessedestareilpiù piccolodolore:quindifufattocsci- re; manonfu possibilericavarnechesettegrammi.
Comepotèavvenireciò?forseilrestante(grammi19) siperdeinconcomerazioniche peravventuraessiste- vanonelsacco?Allaseragiàeracomparsadellatume- fazione;senlivasiilsacco ripienodiunasostanza molle, comegelatinosa: dell’edemasi eragiàformato sotto lapelle.Neigiornisuccessivilatumefazionesiaccreb- be; poirimase stazionariafino a setteo ottogiorni dopol’operazione: maquesta tumefazioneera, ingran parte,eforseperlamaggiorparte,costituitada ede- masottocuetanco:Ildolore era quasinullo,esolosi risvegliavapalpandoecomprimendo.Daquesto puntoin- cominciò a decrescere adagio adagio aiutalo dapascile fatte colla solitasoluzioneditannino,edincapoa20giornipotè partiredallospedale,rimanendogli solamenteunpoco ditumefazionemollecpastosanelloscrotoche nongli recava molestia veruna.L’ernia non ricomparvepiù;
nulla ostante venne provvedutodiuncinto.Lo pre- gammocaldamente afarsirivederenelcasodirecidiva:
abbiamoragionediritenere chelaguarigionesimanten- gaperfetta,nonessendosipiùpresentato.
Gliappuntistorici venneroraccoltidallostudente Sig.Periccioli.
OSSERVAZIONI-:TREDICESIMA
Idrocelesemplice della vaginalesinistra
DonGiuseppeBindocci Parroco aS.Cascianodei BagnientravanellaClinica(camere distinte)il17lu- glio 1869 per esser curatodiun idrocelesemplice
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27 dellavaginalesinistra.IlSig.Bindocci ha 67 anni,ma éforte, robusto,edi temperamento sanguigno: non ebbemaimalattieserie.É,finodallasua gioventù,af- fetto da uneruzione squammosa(psoriosisscrotalis) alloscroto,edallapartesuperioreinternadellecosce che pocoloincomoda.Sonocinque anni che siavvide diun tumorettonelfondodelloserotoa sinistra:Che inprincipiogrosso quantounanoce,ha ora raggiunto
ilvolume, elaformadiuna mezzanapera.La matti- naveniente(18)siestraggonocoltrequarti123gram- midilimpido sierocitrinoscarsodialbumina;cuisi surrogano 23 grammidipercloruro diferro-maganico agradi6." Visitrattienedueminuti che bastano a de»
starelievebruciore;quindisiestrae,equelloestratto ènellaquantitàdi23grammi. Deidue grammi man- canti,unpò ne èstatoversatonellabiancheria;altra piccola quantità siè perdutanel vasoincui èstato raccolto;onde ben pochi centigrammi nedevonoesser rimasti abagnare lavaginale. La reazionefuinite.
L’indimani senlivasi bene la vaginalegiàripienadi molle sostanza plastica: dell’edema sottocutaneoera nellapartepiù declivadelloseroto.IlSig.Bindoccinon perdélasua abitualesalute,edilsuo benessereordi- nario:nessun doloresi facevasentire,se purenonsi comprimesse, osistringesselaparte. Alsecondo giorno fuforzaaccordargliilsuovittoordinario.Il 28,dieci giornidall’operazione,particompletamente guarito.Ci fecesolennepromessadiscrivere,odiritornaretutta voltacheilmalesifosseriaffaccialo.Non avendoscrit- tosiritienechelaguarigionesimantengacompleta.
Lo Studente Sig.Doti. AlessandroBonellinere- dasselastoria.
Comevedetequesteprime prove sono andate un po’atentoni,comeavvienesempre quando nuoveso- stanze,o nuovimetodisiintroducononellateropiachi-
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rurgica:pure panni legittimo poterne ricavareiseguenti corollari:
1.
*Cheiniettatoneiseni fistolosi,distruggelamem- brana piogenicadelseno,erisveglia l’attivitàessudato- riadellesuepareti,ondo ne avvienelacicatrice.
2.
”Chenellanecrosiagisce sui confinidell’osso vivente,nesollecita1’attivitàvascolare;edinuovi va-
siintromettendosifra1’osso viventeel’osso necrosato, senefacilitaildistaccoelaseparazione.
3.
°Nell’idrocelemodificaconprontezzalasuper-
ficieinternadellavaginale,chesiriempietostodies- sudatiplastici,confenomenidipiù omenograve in- fiammazione a secondadellamaggiore ominorquantità delpercloruroiniettatoedelgrado di concontrazione di esso.
4.
®Nonimportare chelaquantità del percloruro iniettatodistendaperintierolasacca vaginale,maba- stare, spintoin piccola quantità, alcuni maneggia- menliperchéilliquidosiportiacontattodi tuttala superficieinternadiessa.
b.°Cheildolorerisvegliato da questoliquido a contattodellasierosaèmitissimo,etaloraappenaav- vertito,senzacheriescamenoefficace.
6.
®Cheallasua azione basta chevenga adoperato aduutitolomoltoinferiore,a gradi6®,ovisia trat- tenutoanchesolidueminuti,comenellaosservazione tredicesima,nella qualelaguarigionecompleta, radi- calefuottenutainsoli10giorni.
7.
®Cheilfenomenopiùspiacente,eche,aparer mio,ha prolungatalacuranellamassimapartedeica- sisurriferitidiidrocele,sié1’edema duro che si è quasicostantementesviluppato,cheperònonèunfatto serio.Forsesi potràevitareiniettandoilperclorurodi ferro-manganico a titolo molto basso, trattenendovelo poco,edevacuandolo perintiero siccome é avvenuto nelcasodelBindocci.
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ilosperimentaleleiniezionidiperclorurodi ferro- manganicoancoranegliascessifreddi,edinquelliper congestione;maleosservazionisonotroppo scarse,ed anconon troppo favorevoli per doverlefarsoggettodi utiliconsiderazioni.
Hopoiamministraloilperclorurodiferro-manga- nicointernamenteinmolticasi,neiquali d'ordinario sono indicalelepreparazioniferruginose,equasisem- precon evidente vantaggio. Contodiallargareeconti- nuarelemieosservazioni,e con tantomaggiorfiducia, dacchéoramai é noto cheilmanganesefa parte inte- grale,sebbenminima,delsangueedimoltialtriumo-
ri delcorpo umano,comeloha dimostrato ancorail
nostroProf.Pollaccicollesue accurate ricerche.
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DI
UNA MIGNATTA ATTACCATASI ALLA LARINGE
levaladopo 23giorni.
RACCONTO
DEL
PROF.GIOSUÈ MARCACCI
CLINICOCHIRURGICO ALLAR.UNIVERSITÀ’DISIENA.
Il5d’Agostodell’annopassato(1869) veniva a meFerdinando SonnatidiSinalunga (ProvinciadiSiena;
uomosui40anniforteerobusto;e facevami questo racconto.Ventidue giornifaioeraallacampagna; ed
ilcaldo facendo grande,terminata la provvista della miabevanda,tormentalodallasete,micondussiadun ruscellochediliscorrevanon moltolungi;mi chinai sudiessoenesorbiicollelabbra I’acqua corrente;
nelmentre chevidipassareduemignatteinprossimità dellamiabocca;comecolpitoda ribrezzocessai tosto dalbere;manonappenamifuialzato,che venni preso datosse,emiavvididiun’imbarazzonellagola,che mitoglievailrespiro emiimpedivadiparlare:E da quelpuntofinoaquestodinon ebbi più bene, più posa.
Semiaddormento, edilsonno sarebbe grande, sono tostodestaloda minacciadisoffocazione:Eseavviene, presodaprepotentebisogno,cheiomi addormenti per qualchemezz’ ora,allorailrespiromisiserra,eduna violentatossemisimette;edilmiodormireémolto
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rumoroso.Dopolungotossirepanni stareun po'me- glioper breviistanti,mapoitornoda capo: Spurgo dellabavavischiosa,filanteesanguinolenta,edanche micolaspontanea dalla bocca, specialmente in quei momenticlicposso dormire.Ilmangiare,ilbere,l'in- ghiottireinsomma, nonmidannopena.
QuestoraccontoilSonnatimelofece con molto stento,convocerauca,sommessa,edin tuono quasi inintelligibile,edinmezzoad accessiditosse.Lainspi- razione éaccompagnalada un rumore strano: é un gorgogliosimileaquellochesiprodurrebbesoffiando conuncannellosott’acqua.
Frattantomi assicura avertuttavia lamignatta per lagola,ed esser venutoperchè ioglielalevassi,dac- ché adaltrinonera riescilo.Glifacevariflettereessere pococredibileche unamignatta potesserimanereat- taccata22giorni; echeegliprobabilmentesiinganna- va conaltra malattiache fosse sopravvenuta:nonsi dava pace,etornava afarmiilraccontodelcomeave-, vabevutoal ruscello; chequelle due mignattenon potevano essersole;chesisentisubitoimbarazzatala gola,echelamancanzadeiquattro incisivisuperiori dovevaaverfacilitatol’ingresso.Miguardi,soggiungeva, elamignattacideveessere. Allora,comeperconten- tarlolo feci sedere dinanzi allafinestra,abbassaila lingua coi diti,enulla miriesci vedere,senondti rossore edillemuccosità sanguinolenti evischiose;e traperchènon credeva puntoallaesistenza dellami- gnatta,etraperché nullavidi,assicuraiilmalato che lamignatta esisteva nellasua imaginazione.MaEgli nonsiarrendeva,nèvolevaabbandonare lastanzadel miostudiofinchénongliavessilevatala mignatta;e mi scongiurava,comepoteva,atornare avisitarlodi nuovoeunpò meglio: vintodallesue preghiere,edal suo patire(ornaiadesaminarlo:abbassai coiditifor-
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temente labase della lingua,edin questo frattempo presodaunviolentocolpoditosse,cacciòinaltoon- deggiante l’estremitàcaudaledellamignatta cheiovidi allora con tutta chiarezza di contro la laringe:alla tossesuccedendo unaforte inspirazione,la mignatta conromorosogorgogliovenivaattirataentrolalaringe etrachea:alloraeraovvioilvederlaad ognirinnovar- sidellatosse.Perlochélamignattafissacollaestremità bucale,veniva alternativamente spintainaltotossendo, attrattainbasso inspirando:Viportaiunditoefufa- cilesentire,che era attaccataall’interno dell’orlosupe- rioredestro dellalaringe; tentaidivolerladistaccare coll’unghia, ma un pò perchè tenacemente adesami scivolava,edun pò perchè l’ammalato eradelcontinuo agitatodatosse,nonpotei riescirvi.Allora,perl’essere l’oratarda,edanche perildesideriodimostrarei|caso, inverounpòstrano, aglistudenti,lopregaiapresen- tarsil’indomaniallaClinica.Lamattina venientefatto mettereil paziente dinanziadunafinestrabeneillu- minata,aspettando un colpo di tosse,venneconun paiodipinzettea polipo facilmenteafferrataedestratta.
Ogni disturbo cessò immediatamente.
Lamignatta attaccalaallaparte internadell’orlo superioredellalaringecadeva,rilasciandosi, collaestre- mitàlibera nellacavità laringeafinoasorpassarla,e ne eraricacciala altornardella tosse,perrientrarvi allainspirazionesuccessiva.
La mignattasimantennevivainunaboccettaper quattroincinquemesiancora,nelgabinettodell’ infer- mier MaggiorSig.Doli.ErnestoBagnoli.