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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA - FACOLTÀ DI INGEGNERIA INGEGNERIA AEROSPAZIALE CORSO DI FISICA GENERALE II E ELETTRONICA Appello n. 1 - 10/06/2010 Soluzioni Problema I

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(1)

Appello n. 1 - 10/06/2010 Soluzioni

Problema I 1)

Si scelga il sistema di coordinate cilindriche Hr, j, zL coassiale alle lamine, di ovvia definizione.

Per simmetria cilindrica:

E= ErHrL e`

r

Sia S una superficie cilindrica (totale) di raggio r e altezza h, coassiale alle lamine e a esse affacciata.

Sia Q la carica contenuta dentro S.

Per il teorema di Gauss:

®S

E◊ n „ S = Q

0

\ Er2p r h = Q

0

poiché le lamine A e B sono isolate e conservano le cariche su di esse rispettivamente depositate:

ErHrL = 0 0< r < RB 1

2p ¶0h Q0

r RB< r < RC Per definizione di tensione:

DVAC= ‡

AgCE◊„ l scelto per g un segmento radiale:

DVAC= ‡

r=RA

r=RB

ErHrL „r + ‡

r=RB

r=RC

ErHrL „r = 0 + ‡

r=RB

r=RC 1 2p ¶0h

Q0

r „ r infine:

DVAC= Q0 (1)

2p ¶0hln RC

RB

2)

Come già detto le lamine A e B sono isolate, perciò QA= 0 e QB= Q0. Solo la carica su C, collegata a terra, può variare rispetto a quella (nulla) già depositata.

Poiché la condizione al contorno dello spazio esterno al sistema di lamine è V= 0 (sia sulla lamina C che all'infinito), il campo elettrico è nullo all'esterno. Con le stesse definizioni usate per il punto precedente, il teorema di Gauss applicato a una superficie S con r> RC fornisce Q= 0 e, poiché Q = QB+ QC, si ha:

(2) QA= 0

QB= Q0 QC= -Q0 3)

Siano qA, qB e qC le cariche presenti sulle rispettive lamine al nuovo equilibrio. La lamina B è ancora isolata e conserva la carica iniziale: qB= Q0. Considerando l'incognita qA e ragionando come al punto (1) si ha:

(2)

ErHrL =

0 0< r < RA

1 2p ¶0h

qA

r RA< r < RB 1

2p ¶0h qA+Q0

r RB< r < RC

DVAC= ‡

r=RA

r=RB

ErHrL „r + ‡

r=RB

r=RC

ErHrL „r = qA

2p ¶0hln RB

RA

+ qA+ Q0

2p ¶0h ln RC

RB

Imponendo che sia DVAC= Vg si determina la carica qA spostata dal generatore:

qA=

2p ¶0h Vg- Q0lnJRRC

BN lnJRRC

AN Dunque:

ErHrL = (3)

0 0< r < RA 1

2p ¶0h qA

r RA< r < RB 1

2p ¶0h qA+Q0

r RB< r < RC 4)

Resta da determinare la carica qC. Procedendo come al punto (2) si ha:

qA+ qB+ qC= 0 e infine:

(4) qA= 2p ¶0h Vg-Q0lnK

RC RBO lnKRRC

AO

qB= Q0 qC= -qA- Q0

5)

La carica spostata dal generatore si ritrova tutta su A ed è quindi qA. Il lavoro fatto dal generatore è dunque:

L= qAVg (5) se 2p ¶0h Vg> Q0lnJRRC

BN il generatore eroga energia (positiva) Uerog= L, altrimenti assorbe energia (positiva) Uass= -L.

(3)

Problema II 1)

Inizialmente sulla sbarretta agisce solo la forza peso, quindi l'accelerazione è quella di gravità:

a= g (6) 2)

Si definiscano:

il verso positivo del circuito in senso antiorario in figura, I la corrente circolante,

z la quota della sbarretta mobile rispetto a quella fissa.

Componente z della forza sulla sbarretta (forza di Laplace e forza di gravità):

Fz= a I B - m g

flusso del campo magnetico esterno concatenato col circuito:

F = a B z

f.e.m. autoindotta e indotta dal campo magnetico esterno:

& = -L I° - a B z°

La prima equazione cardinale della dinamica e la legge di Ohm forniscono dunque, per le funzioni incognite zHtL e IHtL, il sistema:

a I B- m g = m z..

-L I°

- a B z° = R I

ricavando I dalla prima equazione e sostituendola nella seconda si ottiene:

I= m a B z..+ m

a Bg

-m L

a B ...z- a B z°= m R a B z..+m R

a B g

Infine, sostituendo vz= z° e riscrivendo l'equazione in forma normale, si ottiene l'equazione differenziale cercata:

v..z+ R (7) L v°

z+a2B2

m L vz= -R L g alternativamente:

v..

z+ R Lv°

z+1 3

R2

L2 vz= -R Lg e, posto t = 2 LR:

v..

z+ 2 tv°

z+4 3

1

t2 vz= -2 tg 3)

Poiché il termine noto è costante, così sarà la soluzione asintotica vè

z, che deve quindi soddisfare l'equazione:

a2B2 m L vè

z= -R Lg infine:

(4)

(8) vè

z= -m R g a2B2 = -3L

R g= -3 2 gt 4)

Dalla relazione appena trovata segue che l'accelerazione asintotica è nulla: lim

tضz..HtL = 0;

dalla prima equazione cardinale già scritta segue quindi che anche la corrente asintotica è costante: lim

tضIHtL =m ga B e quindi la f.e.m. autoindotta è asintoticamente nulla:

-lim (9)

tضL I° HtL = 0

5)

La soluzione della (7) comporta diversi passi.

Discriminante ridotto dell'equazione algebrica associata:

D 4 = R2

4 L2 -a2B2 m L = R2

4 L2- R2

3 L2 = - R2 12 L2 < 0

La soluzione dell'associata equazione differenziale omogenea è quindi data da oscillazioni smorzate di pulsazione:

w = -D

4 = 1

2 3 R L = 1

3 t

e tempo caratteristico di smorzamento (dal coefficiente di v°

z):

t =2 L R

La soluzione generale della (7) risulta:

vzHtL = ‰-tt@b cosHwtL + c sinHwtLD + vèz

Le costanti b e c si determinano dalle condizioni iniziali:

vzH0L = b + vèz= 0 fl b = -vèz= 3L Rg v°

zH0L = -b

t+ w c = -g fl c = b w t- g

w= 3 L

Rg Infine, per la velocità in funzione del tempo si ha:

vzHtL =L (10)

Rg-12RLtB3 cosHw tL + 3 sinHw tLF - 3L Rg

(5)

Problema III 1)

Il circuito è un normale amplificatore (invertente) con ammettenza di feedback: Yf= R1

2+ Â w C =1+Â w RR 2C

2 .

L'amplificazione complessa in regime lineare è quindi:

A= V`

out

V`

s

= -R2

R1

1 1+ Â w R2C che per tensioni continue si riduce a A= -RR2

1. Per il modulo di A si ha:

A = R2

R1

1 1+ w2R22C2 che diventa la metà di RR2

1 per:

1+ w2R22C2 = 2 fl w = 3 R2C da cui si ottiene la frequenza di taglio:

n = 3 (11) 2p

1

R2C= 20 000 3

p Hz > 11 kHz 2)

Sempre in regime lineare, lo sfasamento richiesto è dato da: argHV`

outL - argHV`

sL = argHAL.

Dal valore di A sopra riportato:

Dj = argHAL = p - argH1 + Â w R2CL e infine:

Dj == p - arctgHw R2CL (12)

3)

Per l'impedenza d'ingresso, dalla definizione Zin= V

`

s

I`

s

e dal fatto che in zona lineare la tensione di ingresso all'operazionale è nulla (Vin= 0), l'equazione della maglia d'ingresso comporta immediatamente Zin= R1.

Per l'impedenza d'uscita, poiché l'amplificazione A non dipende dal carico (purché si resti in regime lineare), essa è nulla.

Riassumendo:

Zin= R1 (13) Zout= 0 4)

Detta Iout la corrente uscente dall'operazionale e Is la corrente di ingresso del circuito, in assenza di carico si ha Iout= -Is= -VRs

1.

Si consideri il generatore reale di tensione, equivalente per il teorema di Thevenin al circuito di uscita dell'operazionale.

La caduta di tensione sulla resistenza di uscita dell'operazionale vale: DVR= R Iout= -RR

1Vs. Per evitare di far entrare l'operazionale in saturazione negativa con Vs> 0, deve essere:

(6)

Vout+ DVR> -Vcc

\ -R2

R1

Vs- R R1

Vs> -Vcc

e, analogamente, per evitare la saturazione positiva con Vs< 0, deve essere:

-R2

R1

Vs- R R1

Vs< Vcc

In conclusione:

Vs < Vs,max= R1 (14)

R2+ RVcc> 239.5 mV

Si noti che l'effetto di R su Vs,max è dell'ordine dello 0.2 %; entro questo errore la si sarebbe potuta trascurare in tutto il procedimento, ottenendo: Vs,max= RR1

2Vcc= 240 mV.

5)

Se l'output è in cortocircuito la corrente di ingresso vale:

Is= Vs

R1+ R2

Dall'equazione della maglia di ingresso:

Vs= R1Is- Vin

si ricava immediatamente Vin= R1Is- Vs:

Vin= - R2 (15) R1+ R2

Vs,max

2 e trattandosi di un valore non nullo l'operazionale si trova in saturazione.

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