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La Stampa Sportiva - A.03 (1904) n.34, agosto

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Academic year: 2021

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(1)

Anno I I I . T O R I N O ! 21 Agosto 1904 N. 34.

L A S T A / A P A

o >!< o

Ippiea - fltletiea - S c h e r m a Ginnastica - Caeeia - Tifi - Podismo

Giuoebi Sportivi - Varietà JOZsSU^S A u t o m o b i l i s m o « C i c l i s m o Alpinismo « Hreomtatiea N u o t o « C a n o t t a g g i o - Y a c h t i n g 0 <-/<7 ^ 0

S P O R T I V A

Ssce ogni Domenica in 16 pagine illustrate. (Canta carrente colla pesta).

DIRETTORI : NINO Q. CAIMI E AVV. CESARE GORIA-GATTI - REDATTORE-CAPO: GUSTAVO VERONA A B B O r l H l V t E I S l T I 1 DIREZIONE E fl]MJHlNlSTRflZIONE I I N S E R Z I O N I A M . M . O I * . S - E s t e r o L . I O ± T 0 R I J 1 0 „ p,-azza Solferino, 20 - T o r i n o f p® " trattative rivolgersi presso

Dn Numero j {; tft 1^o e e1t- J° j Arretrato Cent. 20 | rauipono u-ae ^ | l'Amministrazione del Giornale

iiiiiiimiiiinwiiiin ni ninnili IN IIIIIIIIIIHIIIII NI ili nini

(2)

Concorso Turistico dn Paupbinc

ha segnato

il Trionfo dei nuovi Grossi Pneumatici DDNLOP

Classifica Generale:

1° Gormier

(vettura De-Dion Bouton) -

2° Garin

(vettura RocM-Schneider)

2

a

Categoria - Vetture a 2 cilindri:

1° Gormier (Vettura De-Dion Bouton)

3

a

Categoria:

1° Garin • 2° Gllion - 5° Latune - 6° Verpilleux

4

a

Categoria:

1° Buissonnet

Gara di Velocità (500 metri):

1° Vitalis (Vettura Rochet-Schneider)

Tutti su GROSSI PNEUMATICI

Il Re della strada

Il Re del turismo

T H E D U N L O P P N E U M A T I C T Y R E C. ( C O N T . ) L.TD

(3)

fi LA STAMPA SPORTIVA

I

v

a settimana automobilistica di Brescia

La gentile e forte città lombarda, l'eroica Bre-scia ha voluto che pari alle sue tradizioni glo-riose fossero le sue iniziative nel campo dello sport. In meno di due mesi essa ci ha fatto as-sistere all'attuazione di una serie di programmi, che potrebbero da sè soli onorare molte città riunite insieme. Noi ci siamo veduti sfilare di-nanzi, come in un caleidoscopio, la sua splendida Esposizione, congressi alpinistici, ciclistici, corse motociclistiche, convegni, e quasi non fossero sufficienti a dimostrare quello che si può ottenere quando uomini valenti, piena l'anima di fede e di entusiasmo, tenaci nell'opera, animati da un immenso amore per la loro città e per la patria comune, lavorano concordi, uniti, aventi un'unica meta dinanzi ad essi, da Brescia ci giunge la no-tizia che una nuova iniziativa è sorta, e con un coraggio pari al valore viene lanciato il pro-gramma grandioso di una settimana automobi-listica, nuova e degna affermazione dell'automo-bilismo italiano.

Senza tema di esagerare noi dobbiamo procla-mare, affermare che il Comitato di Brescia opera dei miracoli. Noi che conosciamo tutte le diffi-coltà, noi che abbiamo dovuto con dolore assi-stere all'apatia dominante in tutte le classi ita-liane, governative e private, che solamente affac-ciando l'ipotesi di voler fare qualche cosa che si allontanasse di poco dal comune, abbiamo visto sorgere dinanzi a noi ostacoli tanto più forti quanto più le nostre iniziative avrebbero potuto essere feconde di bene, e clie a sormontarli anche Ercole avrebbe invano compiuta la sua tredice-sima fatica, noi ammiriamo Brescia, noi salutiamo nella città gentile la risvegliatrice delle addor-mentate energie italiche.

Ricordiamo quando dopo una prova automobi-listica, molto bene riuscita, si accennò alla pos-sibilità di studiare una corsa in circuito, il cir-cuito del Monferrato, ricordiamo le innumeri voci che sorsero a proclamare la cosa inattuabile

Bresciana abbia il più lieto, il più completo suc-cesso, sia coronato da un trionfo pari alla no-biltà dei propositi che lo hanno fatto sorgere, alla tenacia ed alle virili energie dei componenti il Comitato esecutivo, alla gloria della città sotto il cui auspicio esso si compie.

Qui sotto riportiamo integralmente il pro-gramma delle feste automobilistiche bresciane, e dell'esperimento di automobilitazione quali ci fu-rono comunicate, e su di esso noi oggi nulla di-remo. Però ci consentano i nostri cari amici di

Brescia che su di esso, e specialmente sull'espe-rimento di automobilitazione noi si ritorni a feste finite, a luminarie spente, quando la eco, che sarà eertamente di un nuovo trionfo si sarà so-pita fra i monti d'Italia. E loro non dispiacerà se le nostre idee non collimano perfettamente con quelle degli organizzatori dell'esperimento, per quanto riguarda la sua praticità, per quanto riguarda quello che l'automobilismo dovrebbe

Commissari generali. —Esposizione co: Orazio Oldofredi; Organizzazione stradale co: Leonardo Martinengo-VÌUagana ; Mobilitazione rag. Arturo Mercanti.

Della Giurìa è stato chiamato a far parte in-sieme ai più noti sportsman d'Italia, anche il nostro direttore cav. Nino G. Caimi.

Ecco il programma dettagliato della Riunione : Domenica, 28 agosto. — Apertura della Mostra-Fiera in Crocerà San Luca.

Lunedì, 29 agosto. — Esposizione.

Martedì, 80 agosto. — Primo esperimento ita-liano di mobilitazione.

Mercoledì, 31 agosto. — Pesatura delle vetture per le prove del domani. (Categorie del C. A. I). Giovedì, 1° settembre. — Prove del chilometro e del miglio, a slancio. - Prova dei 5 chilometri, da fermo.

Venerdì, 2 settembre. — Escursione al lago di Garda.

La part nza della corsa di 5000 m. sulla strada Neuport Snaerlcerque •

Bigolly vincitore della gara dei lO lem. ud Ostcnda lai od' (record del mondo). l'avversione delle popolazioni, l'opposizione, del

Governo, le difficoltà finanziarie, e si citavano ad esempio i contrasti in cui si dibatteva l'Unione Automobilistica Veneta per l'effettuazione della sua riunione annuale.

Ricordiamo gli infiniti ma, se e no che sorsero quando da noi venne lanciata una proposta, che somigliava molto ad un esperimento

ciclistico-tattico. . . . Brescia compiè invece nello spazio di poco più

di un mese un esperimento ciclistico-tattico, e lanciò il programma di una corsa automobilistica in circuito, e di un esperimento di automobilita-zione. E questo non è forse operaie un miracolo ! E non è già il più lieto dei successi, non è già aver raggiunto l'impossibile, l'avere ottenuto quello ch'é quasi follìa sperare, che una voce nuova risuonasse a Roma nel palazzo di via Venti Settembre, una voce capace di svegliare ì dormienti sulle soffici poltrone, tra gli studi sul-l'annuario e le pratiche da evadere, e desse ai futuri condottieri dell'esercito italiano i mezzi di studiare quanto di bene e di utile, se sapiente-mente condotte, possono arrecare all' Esercito nostro le virili iniziative private, quali preziosi utili esso può trarre dalle libere energie del P&686«

Noi ammirando plaudiamo quindi all'operosità Bresciana, ed in omaggio a quello spirito di con-cordia, di cui il nostro giornale si è fatto sempre banditore, diamo tutto il nostro appoggio, fac-ciamo gli auguri più fervidi perchè l'effettuazione del programma della settimana automobilistica

conseguire in tempo di guerra. Anzi la nostra franchezza nell'esporre quelle che sono le nostre idee in proposito deve crescere merito al nostro plauso, all'opera loro, plauso ch'è vero, sincera-mente sentito. Ad esperimento finito discuteremò;

e dalla discussione, suffragata anche dai risultati del fatto compiuto, nascerà la verità, cadranno le illusioni, che sono tanto pregiudizievoli, e nelle quali molti, troppi si cullano, quando si tratta della difesa della patria. Oggi non vogliamo che la nostra voce possa essere creduta una voce di-scorde nel plauso generale, non insistiamo quindi oltre.

Il Comitato d'onore della settimana automobi-listica è composto dai Presidenti dei Club Auto-mobilistici di Francia e d'Italia, ai quali sono stati aggiunti l'on. conte Biscaretti di Ruffia, de-putato al Parlamento; Don Prospero Colonna, principe di Sonnino; il comm. Ignazio Florio; ii barone Alberto Franchetti.

La Commissione esecutiva, a cui va dato tutto il merito dell'iniziativa e tutto il plauso per l'ela-borazione di un programma così interessante, è composta :

Presidente : conte Camillo Martinoni, Vice-Pre-sidente: conte Giuliano Terzi, G. M. Bonardi, cav. col. Ernesto Chiaria, Filippo Coppi, Paolo Dabbeni, conte G. Battista Fé, Luigi Ferrante, co: Berardo Maggi, co: Gaetano Maggi, c o : Leo-nardo Martinengo-ViHagana, rag. Arturo Mer-canti, Enrico Minetti, co: Orazio Oldofredi, av-vocato Mario Tareuzi, c o : Antonio Val otti, A. Gattini.

Sabato, 3 settembre. — Pesatura delle vetture per la prova del circuito.

Domenica, 4 settembre. — Circuito Breseia-Cremona-Mantova-Brescia (due giri, km. 370.

Il Ministero della guerra ha dato la sua appro-vazione alle linee generali del progetto di aiito-mobilitazioni. I temi saranno probabilmente 4 :

1° Irradiamento di squadre composte di au-tomobili ai passi principali della frontiera;

2" Rapidissima comunicazione di corrispon-denze tra una città e l'altra.

3°. Trasferimento da Brescia su diversi punti della frontiera e ritorno a Brescia, nell'ipotesi che il comando abbia bisogno di far controllare per-sonalmente da ufficiali notizie controverse;

4° Invio di trasporti e vetture pesanti per raggiungere lo truppe che si troveranno in quei giorni alle manovre, nell'ipotesi che sia neces-sario di provvedere a servizi logistici.

E' facile arguire quanto il concorso ed il pa-tronato del Ministero della guerra, che ha anche concesso delle grandi medaglie d'oro, vàie àcl eccitare i vari Clubs nazionali, le case costruttrici ed i privati ad intervenire all'esperimento. Infatti fin d'ora è assicurato l'intervento di numerosi automobilisti i quali giustamente sentono che in questa feconda competizione sono in eausa l'amor proprio personale, un sano orgoglio indu-striale ed una nobile finalità di previdenza patria.

Esempio mirabile di concordia e disinteresse, che va segnalato, è quello dato dalla benemerita Unione Automobilistica Veneta, che rendendo il dovuto omaggio alla rapida e fortunata azione bresciana, ha stabilito che durante la settimana automobilistica si disputasse la gara per la « Coppa d'Italia » che finora aveva sempre avuto luogo nella Riunione di Padova. Questo fatto viene così ad aumentare ancora l'interesse che la Riu-nione di Brescia ha suscitato in Italia ed al-l'estero.

L'attuale detentore della Coppa è il principe Piero Strozzi di Firenze, che la vinse a Padova nel 1902 colla sua Panhard di 16 HP.

Quando questo giornale vedrà la luce ancora pochi giorni ci separano dall'inaugurazione della Settimana Automobilistica Bresciana; giorni di lavoro, giorni di ansia, che saranno sicuramente coronati dal trionfo più completo. Tale è il saluto augurale che dal nostro giornale, come sacerdoti del nobile sport, e con cuore d'italiani, noi in-viamo alla gloriosa Brescia.

(4)

— A sinistra V'arbitro che incoraggia t concorrenti. Un assalto di lotta in un'arena di Tokio

Nel paese del Sole Levante non vi è gioia nò festa senza che _in essa vi siano delle intermi-nabili lotte. Questo sport è in onore in tutte le classi della società; e nelle campagne, ove non vi sono dei professionisti, i contadini lottano tra di loro. In quanto all'origine di queste lotte, la leggenda dice che 24 anni avanti G-. C. vi era l'uso di costituire la guardia del palazzo con dei soldati; fra questi vi era un ufficiale che si chia-mava Taima-no-Kéhaya, il quale era di una forza straordinaria, ma di un'impertinenza

ed una brutalità anche più grande della sua stessa forza. Suinni, il so-vrano, dicono, dette l'ordine di tro-vare in tutto il suo regno un uomo che avesse potuto abbatterlo e così sbarazzarsi di questo arrogante.

Dopo poco tempo si presentò al padrone un certo Nomi-no Sou Konn il quale ottenuto il permesso di misurarsi col Kèliaya, e dopo una breve lotta gli ruppe una costola con un colpo di piede. In ricom-pensa di questa vittoria Sou Konn ricevette in dono dei vasti territori nella provincia di damato ed il per-messo di formare un codice con tutte le regole di lotta.

L'arte della lotta era quindi costi- , tuita, ma la corte imperiale cominciò sola ad incoraggiarla ed a proteggerla ufficialmente solo nell'anno 726 della nostra èra, i calci però furono abo-liti e le regole di una lotta classica furono fermamente stabilite. Per mo-strare il carattere ufficiale di queste lotte basti dire che nell'856 il trono del Giappone fu disputato in una lotta a mani piatte. Koréshito e Koretaka, figli ambedue dell'Imperatore Bun- !

toku, brigando tutti e due per succe-dere al padre decisero che regnerebbe chi fosse rimasto vincitore in una pubblica lotta. Koretaka, essendo stato battuto, Koréshito montò sul trono col nome di Seiwa. Da allora; in poi la lotta prese un gran posto ufficiale nelle cerimonie; i lottatori furono divisi in due campi e presero'

il nome di lottatori d'Oriente e d'Occidente; i primi presero per emblema il fiore di Altea gli altri quello di zucca. Si dice che anticamente i lottatori avessero un'altezza media di m. 2.20, ma adesso, essendo l'altezza media dei giapponesi di m. 1.50, i più forti lottatori non superano m. 1.80 e 100 kg. di peso.

I lottatori combattono quasi nudi, essi non portano che un pezzo di stoffa alla cintura; le lotte sono regolate da un arbitro il quale inco-raggia i lottatori e dà l'ordine del riposo quando lo crede opportuno.

Contrariamente a come si fa in Europa non importa che le spalle del vinto tocchino il suolo, basta che esso cada oppure che esca da un cer-chio tracciato sul campo, per essere dichiarato battuto.

Una cattiva disposizione

Il diritto di turno, stabilito dal Comitato diret-tivo dell' Union Cycliste Internationale perchè i campionati ciclistici del mondo abbiano luogo ogni anno in una delle capitali europee, spetta quest'anno a Londra, e mentre alla pista del Crystal Palace cominciano i lavori e gli allenamenti, Re Edoardo pro-mette il suo intervento ad accre-scere l'importanza della riunione. Ma l'oculatezza troppo spinta e il senso di flemma innato negli inglesi hanno (sportivamente par-lando), ucciso pei- quest'anno il

campionato ciclistico del mezzo-fondo, ostacolandone il risultato brillante con misure eccessive di prudenza. Non che la corsa con al-lenatori sia una cosa utile e pra-tica: essa è infatti l'ultimo tenta-tivo della bicicletta per mantenersi in vita sulla pista; e con un vero acrobatismo di cni la nuova venuta è più favorita, la motocicletta, ha nelle mani il risultato, essa ha sup-plito alla diminuzione d'interesse che la lotta classica del pedale, la corsa di velocità, aveva subito presso il pubblico dei velodromi. Ma poiché essa esiste, e l'emozione e l'attrat-tiva che esercita sugli spettatori è data appunto dalia meravigliosa resistenza degli stayers ai treno in-fernale di 80-90 km. l'ora, poiché da essa si è dato un posto nelle mani-festazioni sportive ed un numero nel programma dei campionati mon-diali, è assurdo l'imporre a questa gara norme tali, che i corridori non possano agire con tutte le loro ri-sorse.

Infatti il regolamento emanato in proposito dei campionati di Londra, impone per le macchine allenatrici un peso non superiore a libbre 150, cioè kg. 67,500 ; il centro della sella a piombo sul mozzo posteriore, ed un paravento non più alto di 70 centimetri: per un concorso di turismo sarebbe l'ideale.

Questo colpo di scena, che sconvolge improvvi-samente l'aspettativa per una manifestazione che si annunziava tanto ricca di sorprese e di per/or-Questi professionisti hanno, oltre i doni che fa

loro il Re, una paga fissa che da L. 2 50 al giorno può arrivare anche a L. 25. Le nostre vignette mostrano le pose strane che prendono questi lottatori sotto l'occhio vigile dell'arbitro.

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mances meravigliose, per quanto impreveduto, non ci può stupire. Lo spirito pratico degli inglesi co-nosce ben altre misure: e già alla gara elimina-toria per la Gordon Bennett esso toglieva alla patria i 9/10 delle probabilità di vittoria, basando

prima della gara, restituendo alla emozionante lotta del mezzofondo tutti i suoi mezzi e le sue attrattive; e se la Stampa Sportiva raccogliendo questa mia debole voce e rendendola forte col suo appoggio e la sua diffusione otterrò che a

questa anomalia dei prossimi campionati sia tolta dai programmi, potrò aggiungere una nuova be-nemerenza alle molte che già conta nel mondo sportivo.

Londra, agosto 1904. M. Levi.

Una presa di lotta giapponese.

e la Canottieri Savoia di Napoli; arriva primo l'equipaggio della Canottieri Savoia.

GARA POSILIPPO. — Outtrigers a 4 v o g a t o r i d i

punta e timoniere (vogatori juniores)-, corrono le due Società napoletane, Italia e Savoia, arriva primo Savoia.

GARA SAVOIA. — Shìff ad u n v o g a t o r e . C o r r o n o l'Italia di Napoli, la Savoia di Napoli, il Perno di Roma ed il Club Nautico di Napoli; il Perno di Roma ed il Savoia di Napoli abbandonano ; restando in gara l'Italia ed il Nautico, il Nautico giunge primo dopo una bellissima lotta col com-petitore.

GARA ITALIA. — Outtrigers a d u e v o g a t o r i d i

punta e timoniere. Corrono il Club Nautico e l'Italia di Napoli; il Club Nautico taglia primo il traguardo.

GARA BARI. — Jole di mare a d 8 v o g a t o r i e timoniere. Corre solo la Canottieri Savoia di

Napoli. .

GARA ROMA. — Outtrigers a d 8 v o g a t o r i e

timoniere. Corre solo il Perno di Roma.

Organetto della « Savoia » di Napoli, (Pepe, E. ed A. Cimino, Frasca), (Fot. Abeniacar). vincitore del campionato meridionale a quattro vogatori.

Singolare posizione d'attenti dei concorrenti che si osservano prima di lottare. la classifica su concetti pressoché turistici, per

cui si inviarono alla gran prova macchine con ruote munite di antidérapants, i quali sono la negazione della grande velocità, nò dovrebbero esistere sotto la guida di un Edge e di un Jarrot; così ora un'incousulta prudenza tenta e forse ot-terrà di limitare lo sforzo degli stayers con norme che serviranno solo ad aguzzare gli intelletti dei costruttori per innestare un rendimento di 15-20 HP in un congegno di 67 kg. di peso.

Fortunatamente quasi tutti hanno ormai abban-donato l'uso del paravento completo: il migliora-mento dei tempi in rapporto alle distanze, ottenuto col semplice rullo, ha favorito questa destituzione; ma qnal disastro sportivo per Hall, Contenet,

Bruni, Giuppone e tanti altri costretti a dover passare, dalle loro splendide e imponenti macchine di 100-200 kg., alla ruota posteriore di una moto-cicletta leggera e senza dubbio più debole ! E perchè imporre al motorista una posizione speciale in allenamento, avanzandogli il sellino di 30-40 cm. dalla abituale posizione? Quale risultato po-tranno dare i campioni del giorno, abituati ad aver la testa quasi appoggiata al dorso dell'alle-natore 1 E non è nemmen questione d'abitudine ; ma per legge di fisica la velocità dovrà scapi-tarne; e la velocissima pista del Crystal Palace, che permette i 110 km. l'ora, vedrà i migliori campioni del mondo arrancare a sbalzi dietro la macchina allenatrice a 70-75 km. l'ora, richiedendo invano una velocità maggiore ; e non il più forte, ma quegli la cui motocicletta avrà marciato men lenta, sarà il vincitore. Ed il campionato mondiale del mezzofondo, che si corre sui 100 km., verrà vinto in non meno di ore 1 e 25' ; mentre, se si lasciassero ai concorrenti tutti i mezzi leciti di corsa, l'importanza della gara farebbe battere pa-recchi records, e per poco si battesse quello del-l'ora (87,393), il tempo totale oscillerebbe fra ore 1,8' e 1,9'.

Auguriamoci che persone intelligenti e autore-voli possano far revocare le suddette imposizioni

.

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I Campionati di Canottaggio del Mezzogiorno

Precedettero di pochi giorni i campionati di Pisa e si svolsero a Posiiippo domenica 31 luglio.

Per la cronaca diremo :

GARA SARDEGNA. — Jole di mare a 4 vogatori e timoniere. Corrono Club Nautico di Palermo,

Club Perno di Roma. Arriva primo l'equipaggio del Perno di Roma.

GARA MEZZOGIORNO. — Doublé.Sculls. C o r r o n o

i due Pirati del Perno di Roma, i due Corsari anche del Perno di Roma e Surcouf della Canot-tieri d'Italia di Napoli; i due Pirati a 1500 m. si ritirano, restano in gara i due Corsari del Perno di Roma e Surcouf dell'Italia; i due Corsari ta-gliano primi il traguardo.

GARA PARTENOPE. — Outtrigers a 4 v o g a t o r i

di punta e timoniere ; corre solo il Club Nautico

di Napoli. . GARA SICILIA. — Jole di mare a d u e vogatori

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STl/ILTI ARTISTICI - HINOTERIE

SCUOLA DI SMALTO E MINIATURA

ITALO DE BERNARDI

inventore del distintivo del T. C . I.

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Medaglie e distintivi per Società

3 1

Campionato Universitario di nnoto " Corda Fratres „

« XXXV Congresso degli Alpinisti italiani

L E F E S T E S P O R T I V E A A E N A Q Q I O

una corsa pedestre con bici-cletta in spalla.

Da Argegno a Conio la ve-locità va sempre aumen-tando: sulla forte salita della Cappelletta Gaietti, Berna-sconi ed Albini sforzano il passo e pochissimi corridori riescono a seguirli.

Sul tronco Elba-Lecco, dato il pessimo stato delle strade, molti, anche fra i migliori, sono obbligati a ritirarsi por rottura delle biciclette, prin-cipalmente delle gomme.

Dopo Lecco Gaietti, con passo fortissimo, distacca il gruppo, ed ha da questo mo-mento corsa vinta, nonostante l'accanito inseguimento del Nardi perseguitato dalla gui-gne.

A Menaggio, ad ogni te-legramma che arriva, cresce

l'ansietà e quando è annuii- Nardi Gaietti ciato il primo una folla

plau-dente si accalca al traguardo. Gaietti, di Milano, con splendida volata taglia primo il traguardo, compiendo l'intiero percorso in ore 6 e minuti 37. Lo segno a 7 minuti, Nardi Felice, di Milano.

E poco dopo arrivano: Valentini di Pallanza, Albini di Legnano, Bernasconi di Como.

Seguono, in tempo massimo, Panzeri, Pavesi, Bernardi, Bargonaro.

La partenza da Menaggiv.

Valentini Albini Vaccarossi (Fot. P. Piccioni). Ogni arrivo f u molto emozionante, principal-mente perchè rallegrato dalle allegre suonate della musica.

Un caldo elogio allo Sporting Club che così bene organizzò la gara; alla egregia giurìa com-posta dei signori : Guido Rossi, Crespi avv. Al-fredo, Tagljasacchi cap. Severino, Adami Mar-cello, Achille Longani.

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c e r c h i o - N E S S U N A V I B R A Z I O N E - FULMINEA M E S S A IN M A R G ? A A N C H E n T S A L I T A L a «"nià D u e, P u n t i s s i m i FRENI al

si possono ottenere grandi velocità - Graduarne la marcia sino a nasso d ' i ! ' b* motocicletta colla quale

Funzionamento perfettissimo. - S e ^ / I ^ M

La corsa Menaggio-Como-Lecco-Colico-Menaggio di 150 km., promossa dallo Sporting-Club, non po-teva avere esito migliore. Numerosi e di vaglia i corridori che pervennero da ogni parte d'Italia. Alle 6,30 del mattino al « Via » dello starter partono 18 corridori.

Sulla strada mulattiera di Argegno, percorso obbliga-torio da compiersi a piedi. (Fot. P. Piccioni).

Massironi di Milano parte con passo fortissimo seguito da tutto il gruppo. Arrivati a Sala, i cor-ridori sono obbligati a procedere a piedi lino ad Argegno. E la gara ciclistica assume l'aspetto di

Torino, 31 agosto - 5 settembre 1904. Pochi giorni ci separano dalla grande festa degli Alpinisti italiani, organizzata quest'anno dalla Sezione torinese del C. A. italiano.

Pubblichiamo il programma ufficiale dei festeg-giamenti e delle escursioni:

Mercoledì 31 agosto. — Distribuzione delle Tes-sere d'intervento alla sede delia Sezione (via Monte di Pietà, n. 28), dalle ore 8 alle 12, dalle 13 alle 16 e dalle 21 alle 22.

Ore 14,30. Assemblea dei delegati alla sede so-ciale. — Ore 17,30. Ricevimento dei Congressisti alla Stazione alpina al Monte dei Cappuccini. — Ore 18. Pranzo nel giardino dell'annessa Palestra sezionale. (Concerto del Corpo di musica muni-cipale, gentilmente concesso dal Municipio.

Giovedì lo settembre. — Ore 4,30. Partenza treno speciale per Lanzo (ferr. Torino-Ciriè-Lanzo, via Ponte Mosca). — Ore 5,15. — Arrivo a Lanzo e partenza in vettura per Bai me (colazione in vet-tura). — Ore 11,45. — Arrivo a Balme (m. 1458) e proseguimento per il Piano della Mussa. — Ore 13. Pranzo all'Hotel Broggi al Piano della Mussa (m. 1708). — Ore 15. Partenza per il Crot del Ciaussiné. —• Ore 19. Cena al Crot del Cians-siné (m. 2649) rifugio-albergo Gastaldi e pernot-tamento.

Venerdì 2 settembre. — Al mattino si forme-ranno tre comitive alle quali nella scheda è in-dicata la specifica adesione. L'una partirà alle ore 6 per l'Uja di Ciamarella (m. 3676), l'altra alla medesima ora per l'Albaron di Savoia (metri 3662), infine la terza alle ore 8 per il Lago della Rossa, valicando il colle omonimo (m. 2851). La colazione si farà in gita con ritorno successiva-mente dopo il meriggio. Coloro che lo desiderano possono rimanere al Crot del Ciaussiné, facendo ivi colazione alle 12.

Ore 16. Inaugurazione del nuovo rifugio-albergo Gastaldi, costrutto dalla Sezione. — Ore 18. Pranzo e pernottamento.

Sabato 3 settembre. — Ore 5. Colazione e par-tenza pel Colle d'Arnas (m. 3014), refezione in gita. — Ore 11,30. Arrivo a Bessans (m. 1742) e partenza in vettura per Lanslebonrg. — Ore 13. Pranzo a Lanslebonrg. — Ore 15. Partenza per il Colle del Moncenisio (m. 2084). — Ore 18. Arrivo al Moncenisio; cena e pernottamento.

Domenica 4 settembre. — Ore 7. Caffè e latte — Ore 8. Passeggiata al Colle del Piccolo Mon-cenisio e colazione. — Ore 16. Adunanza del Con-gresso al Moncenisio. — Ore 39. Pranzo offerto dalla Sezione di Torino ai Congressisti delle altre Sezioni del Club e Società alpine. Pernottamento. Lunedì 5 settembre. — Si formeranno due co-mitive in partenza dal Moncenisio per Susa dove avrà luogo un pranzo di chiusura del Congresso. Le gare di domenica scorsa nello specchio

ac-queo di Sturla segnarono il clou della stagione natatoria per merito della benemerita società Pari Nantes, la quale per l'intraprendenza e l'at-tività del suo presidente prof. Negrini e dei suoi coadiutori ha assunto uno sviluppo e un'impor-tanza veramente notevoli.

L'aver indetto delle gare fra gli studenti è stata un'idea lodevolissima, contribuendo simili mani-festazioni sportive a diffondere fra i giovani quella educazione fisica che nella scuola non è tenuta sempre nel debito conto.

Fra le gare scolastiche presentava una curiosità e interesse speciale, quella fra studenti universi-tari, presentatisi in numero superiore all'aspet-tativa, data la novità dell'idea e la stagione poco propizia per manifestazioni universitarie, essendo ora gli studenti dispersi per i quattro venti.

Il pubblico accorse numeroso, affollando le ter-razze e la spiaggia del Grande Stabilimento Sturla. Largamente rappresentato l'elemento femminile in suggestive trasparenti toilettes estive.

Ecco l'esito della gara che forma la great at-traction della giornata. Campionato universitario

Corda Fratres, metri 200.

Ben 18 sono i concorrenti che si presentano allo starter tutti tratti dal miglior elemento nò-latore delle Università italiane.

Davvero che per una gara bandita per la prima volta il concorso dei concorrenti è superiore ad ogni aspettativa.

Giunge brillantemente 1«, dopo aver condotta tutta la corsa in un modo splendido stile, il si-gnor Ernesto Stresserà, uno dei migliori allievi della nostra Scuola superiore navale — 2" Connio Alessandro, studente in medicina R. Università di Genova — 3° Stabilire Cesare della R. versità di Pavia — 4" Lagomaggiore della R. Uni-versità di Genova, facoltà scienze — 5° Baffico della R. Università di Genova, legge.

Seguono: Massone Marcello, Genova, medicina — Lanzetti Emilio, Università Genova, legge — Solari Cesare, id., medicina — Lertora A., Regia Università Genova — Maccabruni, id., medicina — Rampi Pietro, R. Università, Pavia, medicina — Bonalnmi, R. Università di Genova, legge — Car-bone, Scuola navale Genova — Fierli, R. Univer-sità di Modena, legge — Pagnasco e Morandotti.

Il signor Stresserà venne proclamato campione Universitario italiano Corda Fratres, e gli venne assegnata medaglia d'oro ed oggetto d'arte, dono della patronessa r. n. Ines Gazzo Balestrino.

La magnifica Coppa, dono del Re, verrà conse-gnata al Consiglio direttivo della Scuola superiore navale.

Il 2° arrivato ebbe medaglia d'oro ed nn ricco elegantissimo oggetto d'arte, offerto dal sig.

Ce-sare Bottini, ed il 3° arrivato medaglia d'oro ed oggetto, dono della presidenza della Sezione ita-liana Corda Fratres, rappresentata dal giovane Mario Pasquali, laureando.

Dal 4° al 7» vennero assegnate medaglie d'oro, ali'8" medaglia argento grande e fino al 14" me-daglie argento piccole.

Presiedeva la Giurìa il signor Emilio Bottaro-Delfino, socio benemerito della r. n., ne facevano parte i signori Rovere, Pasquali, Ottone, Zaglia della Corda Fratres.

La Coppa, dono del Re, disputata fra i concorrenti al 10 campionato universitario di nuoto.

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LA STAMPA SPORTIVA

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QH ultimi avvenimenti ippici all'Estero

Il Gran Premio di Yichy — Il Campionato Europeo del trotto

Mentre in Italia con la riunione di Livorno si è inaugurata la stagione autunnale ippica, in Francia ed in Austria le grandi prove

del galoppo e del trotto sono all'or-dine del giorno.

Il Gran Premio del Circolo Inter-nazionale — lire centomila, metri 2000 — corsosi a Vichy, è riuscito interes-santissimo. Alla corsa hanno parteci-pato i seguenti cavalli : Gouvernant, di Edmondo Blanc (cliil. 57 12, Ran-scli); Hébron, del conte di Pourtalés (chi). 60, 0 ' Connor); Camisole, del marchese di Ganay (chil. 58 1/2, N. Turner); Bataplan del conte Moltke (chil. 54, A. Carter); Malgré Tout, di M. Caillant (chil. 54, J. Reiff); Uzin di J. W y s o c k i (chil. 48, Bridgeland), e Borgia (chil. 48).

La grande prova si è svolta tra il più vivo interesse, e il favorito

Gou-vernant, dato dai bookmakers a 1 1/2, ha vinto con grande facilità per due lunghezze e mezza, riconfermando le grandi speranze che Edmondo Blanc ripone su di lui, sino al punto da considerarlo alla pari con Ajax, il compagno di scuderia, vincitore del Derby francese e del Gran Premio di Parigi.

Alle prime chiamate del fantino Ransch, la monta americana della

La splendida vittoria di Contralto sollevò en-tusiasmo nell'enorme pubblico che gremiva il

2. Wig-Wag (vincitore di tale corsa nel 1908) ; 3. Wainàcott-, 4. Dolly

Dillon, di Razza W o l a ; 5. Axmere del cav. G. Rossi (Biondelli); 6.

Bel-le Kuser d ; Moris W e i -niger.

Il tempo

Contralto f. b., di 8 anni, del eav. Rosei, vincitrice del campionato europeo campo attratto dall' importanza

della corsa.

Immensi evviva al notissimo cav. Rossi che con Contralto seppe battere le celebri nuove importa-zioni dell'America. t

Ecco iljrisultato.

Campionato Europeo — 8000 corone — Internazionale, vincere due prove su tre. Distanza m. 1609.

Inscritti e partenti: Mary C. di Moris Woiniger. Belle Kuser dello stesso, Dolly Dillon di Razza W o l a , Prosperity Bill di Ira Ryerson, Soano dello stesso, Dillon

Soy di L e o poi d Hause, Lady

Co-stantino di W . Schlesinger et C.,

Wainscott di Harry Godderidge,

Kelly Gay di John Schoonmaker,

Contralto del cav. G Rossi, Axmere dello stesso, Wig-Wag di Louis W . Winanz. £

Risultano: 1. Contralto del cav. Rossi e dallo stesso condotta;

al trotto. f a t t o d a Contralto fu di 2 11' 1/2 s u l miglio inglese (1609 m.). L ' a v e r fatto il cav. Rossi u n a d e l l e mi-gliori

trot-tatrici, e forse la migliore d'Europa, là ove trainers di fama europea nulla avevano combinato, prova l'indiscuti-bile superiorità di quest'uomo ecce-zionale.

Nel prossimo numero pubblicheremo il resoconto illustrato delle feste sportive di Biella, le regate di Varazze e Savona, e le gare di nuoto di Genova.

j W Commercio Sportivo

Allorché un popolo è pieno di vita rigogliosa e forte sente il bisogno di espandersi, quando un organismo è fio-rente di salute aumenta di peso e di... dimensioni. Questo è il fenomeno naturale

Gouvernant, da Flying Fox e

Gou-vernant, delsig. E. Blanc. vincitore del Gran Premio di Vichy (L. 1000.000).

scuderia Blanc, Gouvernant, ricon-fermando il coraggio dimostrato vincendo il Premiò del Presidente della Repubblica e il Premio Mo-narque, si è distaccato dal gruppo ; e la lotta per il primo posto poteva considerarsi finita. Il secondo posto era conteso con accanimento tra

Hébron e Bataplan, che batteva l'avversario per una corta testa. Come i lettori ricorderanno,

Ba-taplan, nel Prix Monarque, era giunto secondo ad un'incollatura da Gouvernant, che in quel giorno aveva in sella G. Stein, la prima monta della scuderia Blanc. Poiché Stern monta all'inglese e poiché questa volta Gouvernant ha vinto più facilmente, si può dire che al puledro di Edmondo Blanc si adatti meglio la monta americana.

Il secondo grande avvenimento ippico della settimana è stato il Campionato Europeo del trotto di-sputatosi a Baden, il quale ha segnato una nuova grande vittoria per la rinomata scuderia italiana

Rossi. La toeletta del cavallo dopo una vittoria.

Il tig. Pi. Popin, il nuovo presidente della Società Sportiva' d1 Incoraggiarne i «

che subisce oggi la nostra grande Fabbrica Italiana di Automobili di Torino (Fiat).

Abbiamo in settimana visitate le sue officine in corso Dante e siamo rimasti ammirati dello sviluppo che esse hanno preso, e del progetto di un nuovo ampliamento, che sarà esso fatto nell'anno prossimo. Nel centro del vastissimo cortile, come d'in-canto, sono sòrte oltre 2000 mq. di nuove officine, e come, dicevamo nell'anno prossimo altre officine sor-geranno sul terreno fabbricabile po-sto all'incrocio del corso Dante con quello Massimo d'Azeglio.

La Fiat ha già acquistato per oltre 200 mila lire di nuovo macchinario, il quale presto sarà tutto in moto sotto le nuove officine. Ivi si costrui-ranno le nuove potenti macchine che l'anno prossimo andranno in Francia a disputare la coppa Gordon-Bennett ; ivi sarà compiuta l'impor-tante ordinazione di carri da tra-sporto ricevuta dal governo porto-ghese, dei quali già quattro sono impiegati negli arsenali di Lisbona pel trasporto delle munizioni da guer-ra. In quelle officine piene di gente volenterosa e contenta della loro opera si parla pure di prossimi grandi impianti, ma è ancora un mistero e noi non vogliamo divulgare dei mi-steri al pubblico. Sempreavantifiof /

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Un redattore del giornale parigino di sport La

Vie au grand air ha compiuto in questi giorni un'ascensione sul Monte Bianco, registrando le sue impressioni in queste note di viaggio, che insieme alle fotografie dal medesimo fatte noi

Una fermata a 3800 metri.

abbiamo il piacere di riportare qui sotto pei let-tori del nostro giornale.

* • •

La partenza da Ohamonix. Otto ore del mat-tino. — L'ascensione del Monte Bianco si compie in due giorni.

Nei primo giorno si arriva ai Grands-Mulets a 3000 metri sul livello del mare, il secondo giorno alla vetta a 4810 metri.

La quistione però è di sapere se nei due giorni il tempo permetterà di ascendere ! Piove ? tira v e n t o ? fa tempesta?... Ed allora bisogna rinun-ziare a muoversi. Da qualche giorno il barometro segna tempo variabile, e non accenna a cambiare. Alle 8 consultiamo il barometro nuovamente e ci avviamo alle case delle guide. « Che pen-sate voi del tempo ? » — « Ma, dipende !... » — « Grazie !... » ; alle 9 nuova consultazione del barometro, che impassibile segna variabile. Nuova gita dalle guide: « Che pensate del tempo?... » — « Ma, dipende !... » — « Grazie !... » ; alle 10 lo stesso.

Partiamo ! Questa decisione presa ci fa passare un tremito, un leggerissimo brivido sulla pelle ;

leggero quanto volete ma sempre tale. Mentre che i sacchi si caricano di provvigioni, di nascosto s'inviano cartoline illustrate, brevi letterine che possono, in caso d'accidente, cambiarsi in nostri ultimi saluti, in nostri estremi addii. L e guide sono pronte con le corde in mano, le piccozze in ispalla. « Arrivederci a domani sera ! » C'in-camminiamo, formiamo la 4a comitiva che in

questa stagione abbia compiuta l'ascensione del Monte Bianco. Osserviamo il barometro, variabile ! Interroghiamo le guide : « Farà bello ? » — « Non io sappiamo!... Signor André ! . . . » I muli sui quali sono montati i miei compagni di viaggio per raggiungere i 2000 metri marciano lentamente. Dietro ad essi a piedi marcio io, poi Camillo Si-mond e Giacomo Tissay, guide e portatori calmi, sicuri, infatti essi non hanno visto né fatto altro nella loro vita !...

* * *

La Capanna dei Grands-Mulets. — Uno chalet, una capanna, al quale hanno dato l'aria di una vera casa, una sala da pranzo, cucina, camere da letto. E' situata su di una roccia, in mezzo alla neve eterna, l'ultimo rifugio abitato che s'incontra sulla via clic conduce al Monte Bianco.

Un uomo ed una donna vivono in essa per cinque mesi dell'anno ! Quale vita dev'essere quella pensando che dal fiammifero al caffè, qua-lunque più semplice cosa di cui ha bisogno l'uomo dev'essere portata dalla valle ! Sette ore di marcia! Come siamo qui giunti ? Mistero ! A 2000 metri noi abbiamo dovuto fermarci tre ore sotto una pioggia torrenziale.

La partenza.

Per quattro ore di seguito siamo stati flagellati dalla grandine sui ghiacciai.

Armenonville ! Maxim's ! Dove siete voi ? Dove mai abbiamo gettato le nostre esigenze di Parigini frequentatori di caffè di notte e giorno ! Ci è stato offerto di entrare nella sala da pranzo, ove

sono delle tovaglie. Abbiamo preso posto vicino al piccolo fornello nella cucina, ove almeno fa caldo. Non si mangia, si divora addirittura tutto

Sul ghiacciaio — La misurazione della corda Sei metri per ciascun viaggiatore.

quello che si ha a portata di mano. Siamo tutti bagnati, ed al fuoco ci si asciuga abbastanza bene !

Malgrado sette ore di marcia in quelle condizioni i Parigini sono freschi, le guide sono un poco meravigliate, sopra tutto quando nella tranquillità dello chalet, a 3000 metri sul livello del mare, un coro di voci squillanti si mette ad urlare in un accesso d'ecletismo smoderato uua serie di canzoni, dove a Sambre-et-Meuse tiene die-tro a Bedelei, ed a questa la Sir de Framboisy e Strips and Stars.

Ci si diverte, si ride. Siamo in sette : gli abitanti dello chalet, le guide ed i miei compagni di viaggio, mio fratello Paolo ed

Adolfo Cossard. Eterna neve, che cosa avete voi mai sentito quella sera ?

Sono le dieci. Si va a dormire. Il tempo pare che vada mettendosi al bello. «. Tuttavia, Simond, se farà hello domattina ?... »

— Noi partiremo, signor André! Andiamo a letto

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fi LA STAMPA SPORTIVA

A cosa si deve attribuire il facile deperimento

delle parti meccaniche delle Biciclette e Motociclette.

I tecnici sono concordi nell' affermare che in quasi tutti i casi i deperimenti, dopo brevissimo uso, tanto dei movimenti a sfere come delle catene dei velocipedi e delle motociclette, sono da attri-buirsi in modo particolare ad una imperfetta lu-brificazione di dette parti. Gian numero dei ciclisti e motociclettisti, usano, per la lubrificazione dei mo-vimenti a sfere, oli vegetali o minerali non adatti, i quali lasciando dei sedimenti, sono causa di lo-goramento, e spalmano le catene con del grasso o del sapone, che specie per quest'ultimo, sono note le qualità deterioranti. La scorrevolezza e la durata delle macchine è dovuta essenzialmente da una lubrificazione razionale e perfetta, e questa, solo si può ottenere usando esclusivamente i lubrifi-canti Glide, che tanto successo hanno ottenuto per la loro assoluta superiorità. La Ditta Eugenio Paschetta, Torino, corso Valentino, 2, allo scopo di far apprezzare i suoi prodotti ed ancora per qualche tempo, spedisce, contro cartolina vaglia di L. 1.25 (invece di L. 1.50), una scatola pasta Glide per catene ed una latta d'olio per movimenti a sfere e per magneti.

A R S U R A

Come il torrido del d'una fornace Ferve il meriggio su la bianca strada : Par che una pioggia di fiammelle cada Lenta dal sol, guai da stizzata brace. Il più leggiero alito in torno tace : Fronda non trema, non ondeggia biada. Non un villan che pe' i sentieri vada, Non suon che turbi la dormiente pace. Io vado ancor : su 'l folto polverone, Ito mareggiando indugiano le ruote, Aspri stridono i mozzi e la catena.

Vóto ho il cervello : le pupille immote Guatan la via fuggente: in petto alena Con stridor cupo l'affranto polmone.

Dal « Canzoniere del ciclista ». 1° 3 coperte, 2° lo scendiletto, 3° gli abiti, 4° tutto

quello che si trova e che si crede possa conser-vare il calore, 5° un materasso per coprire tutto a guisa di piumino. Tuttavia si gela. Notte d'in-ferno ! Partiamo noi 1 Ci leviamo per guardare il cielo, per avere notizie del tempo. Il profilo del Monte Bianco si stacca meravigliosamente sullo sfondo del cielo cosparso di stelle.

Un'ora e mezzo del mattino. La voce di Simond si sente nell'andito : « Partiamo ! Alzatevi ! » Una tazza di caffè, e nella notte buia, legati colla corda, ci si rimette in marcia sul ghiacciaio eterno.

* •

Sulla neve, nella notte. — La lanterna fra i denti, la piccozza in mano, la guida marcia in testa alla carovana. Egli cerca i crepacci grevi-tando sulla superficie del ghiaccio. Dietro di lui si cammina sui suoi passi, mentre ia sua lanterna proietta sui bianco del suolo nella notte delle ombre strane. La sua piccozza sente la neve senza tregua e segna la marcia sul ghiaccio. Come un cane egli cerca ia via, e sotto ia luce scialba lu-nare, questa marcia d'ombre viventi ha del fan-tastico. Tutti tacciono.

E ci si arrampica su immensi piani di ghiaccio, senza fermarsi o quasi. Senza avere dormito la notte, con una forte tensione nei nervi, si cam-mina senza pensare ad altro che alla vetta, — e lentamente, lentamente si procede vincendo i ri-pidi pendii di ghiaccio, passo a passo, tratto per tratto. Il sole finalmente si è levato. Un gigan-tesco disco di un biancore scintillante ci brilla dinanzi. Dietro a noi le nubi in lunghe pieghe a fiocchi nascondono gli abeti, le erbe, la valle, tutto quello che ci ricorda la via percorsa. Ba-gnati dalla rugiada di una dolcezza infinita, non scorgiamo a noi d'intorno che dei picchi di 3000 metri, dove poche radici si vedono immerse in un oceano di neve. Dinanzi a noi, molto vicino, il

La salita coi muletti.

Monte Bianco, tutto bianco] di .neve, massa gi-gantesca che noi tocchiamo.

Si succhia una pastiglia di menta, ci si arresta per bere un sorso di vino o di thè freddo, per

mangiare un frutto, e si riparte tosto. Fa freddo, i piedi gelano nelle scarpe, i mantelli co-prono le orec-chie. La respi-razione si fa più difficile, il cuore batte più forte e più svelto. La guida di tanto intanto ci lancia uno sguardo. Egli c' interroga brevemente. « Le gambe, come vanno 1 Ma bene, Si-m o n d, e d egli aggiunge « Marciamo » ed èia sola pa-rola che dice c o m e f r a quarto d'ora dirà « sof-fiamo » — <•> mangiamo» - « beviamo », e queste sono le sole parole che egli intende.

Sulla vetta. — La capanna Vallot a 4550 metri ; la capanna Ianserm alla sommità della vetta a 4800 metri; dei ricoveri piccoli, dove le porte

sono ingombrate dalla neve caduta di fresco, dove le tavole sono ghiacciato. Qualche co-perta è quivi depositata pel caso di una tempesta. Non ci si siedo; non vi sono sedie, ci si sdraia per terra coi piedi contro il muro e si mangiano le provvigioni portate. Il vino bianco sbattuto nella borraccia per tutta la salita sa di catrame, il the è fred-dissimo, il pane duro. Intorno il panorama sorpassa tutto quello che l'immaginazione ha potuto sognare di più fantastico, è come un'orgia di paesaggio e di tonalità diverse di colori. Ci si inebria contemplandolo, ed è il freddo, il vento che ci richiamano alla realtà, che ci fanno scendere dalle cime dei sogni sulla terra.

Si riparte.

La discesa. — E' faticosissima, sette ore, durante le quali sembra che le caviglie ed i ginocchi si disarticolino. Si scende tuttavia non bene, nè male. In basso nella valle allorché uno arriva sul finire del giorno in mezzo al suono delle campane degli Hotel, annunzianti che il pranzo è pronto, ha i capelli grondanti di sudore, la camicia inzuppata, i calzoni sporchi e laceri, il ve-stito ridotto un cencio. Si marcia battendo i piedi. Sull'impiantito di legno delle sale da pranzo dell'Hòtel, si entra facendo un

rumore infernale pei chiodi enormi delle scarpe, e mentre che noi divoriamo tutto quello cbe ci è portato dinanzi, delle vecchie si-gnore, e delle bionde fanciulle dicono sommes-samente ai vicini rivolgendo a noi lo sguardo pieno d'ammirazione <•, son giovani signori che di-scendono dal Monte Bianco !... » La nostra repu-tazione è fatta per l'avvenire, perchè sul momento i vicini rispondono semplicemente : « Perbacco, che appetito » !

A N D R E ' C H A I G N O N .

Una colazione a 3000 metri d'altezza.

Volo... ciclistico

Nell'estivo mattino profumato,

mentre, sorgendo, il sole irradia intorno festose onde di luce ed il creato

si desta al bacio del novello giorno, volo sullo stradale, in mezzo ai prati, dove mille fioretti sullo stelo,

dal venticello tiepido animati, rizzano fieri le corolle al cielo. Io corro via veloce al par del vento, e, nella corsa trepida affamato, dimentico le lotte ed i dolori.

Tutto mi par di rosa in quel momento, ed il cammin divoro inebbriato dall'armonia di luce e di colori.

M i l a n o . G I A N L U I G I D O N E S

3 diplomi del " Giro di Torino „

Sono pronti, e gl'interessati potranno ritirarli a partire da lunedì 22 agosto. Per norma degli interessati, avvertiamo elle coloro che presero parte al Giro di Torino quali soci della « Gin-nastica » e dell' « Audace » dovranno ritirare il diploma presso la rispettiva società cui vennero consegnati, e gli altri presso la nostra redazione tutti i giorni dalle 10 alle 12, e dalle 15 alle 17.

La discesa — Partenza dalla capanna Vallot. furtr/tK se

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Attraverso le Riviste Automobilistiche

Statistiche « fiovità «

Sulla questione della velocità.

Ci permettiamo trattare una questione che, franca-mente, deve appassionare più coloro che vanno a piedi che quelli i quali di velocità sono la causa e per cui la formola della velocità si riduce, almeno virtual-mente, a questo: 1 kilometro = 1 minuto.

Non crediamo errare dicendo che i primi sono por-tati a esagerare per un complesso di cause che non sono di indole tecnica, la velocità dei secondi e d'altra parte questi ultimi tendono sempre ad annunziare con compiacente esagerazione giustificata i lorokilometri-ora. La velocità effettiva in ogni caso dovrebbe essere moltiplicata per un certo coefficiente — specie di ren-dimento — che può variare tra 0,5 e 1.

Certo si è che nell'incertezza di queste due cifre è stata sempre e forse vi è ancora l'essenza della causa per cui l'automobile conta l'imicizia di chi ama viag-giare a 5 kilometri l'ora.

9-12 [kilometri-ora. È la velocità che un chauffeur ragionevole prenderà allorquando attraversa una stretta via di villaggio. Realmente, per quanto questo grado di ragionevolezza non implichi per nulla una diminuzione nell'abilità e raffinatezza del conduttore, non vi è l'I che osservi questo fatto.

A 12 km. di velocità un automobile — i cui freni sono efficaci per velocità elevate — può essere portato allo stato di quiete entro poco più di un metro di per-corso sotto freno, mentre è noto che una carrozza a un cavallo, viaggiante alla suddetta velocità, non può arrestarsi che raramente in questo tratto di lunghezza.. Nei centri di traffico, di Londra specialmente, la questione della velocità è imposta ufficialmente e la velocità di 6 miglia = 9 km.-ora, è quella delle car-rozze (coi») viaggianti a tariffe di corsa, e 6 km. quella delle carrozze all'ora.

Questi valori sono nati dalle reali esigenze del trafi fico in centri speciali. In centri meno popolati si possono raggiungere anche i 12 miglia = 18 km.

La riduzione della velocità tacitamente ammette la minor facilità d'arresto nel caso di una carrozza che non quello di un automobile.

I 12 km. nelle strade di traffico o centri abitati ec-cezionalmente, rappresentano bene una velocità ra-zionale, tanto più che parlando di strade di traffico intendiamo parlare di quelle sole ove l'impossibilità di velocità maggiore è assoluta. Evidentemente la sola ragione dell'essere centro popolalo la strada, non sempre giustifica una restrizione nella velocità, per cui quella di 18 km. - ora non sarebbe eccessiva in certi casi.

18 km.-ora. — Questa velocità fu considerata in pas-sato come la massima velocità ottenibile dalle vec-chie diligenze, raramente però raggiunta da noi poiché

i la media di 12 km. è da considerarsi come un massimo. L'esperienza ha dimostrato che correre per un'ora e coprire 18 km. (di velocità media) significa in con-seguenza delle salite o traffico, giri e strade abitate ottenere una velocità di 25 km. in spazio libero e per certi tratti. Questa è la prova più chiara per cui ogni legale restrizione di velocità sotto i 18km. sarà sempre considerata giustamente come lettera morta da parte degli automobilisti. Economicamente una macchina che non potesse superare questa velocità media legale sarebbe un controsenso perchè invendibile.

30 km.-ora. — In una corsa su strada di biciclette si raggiungono mediamente 45 km.-ora. Su strade

Briciole di e r o n a e a

piane, buone e quando il ciclista trova frescura e varietà può senza sforzo eccedere. Il tourista invece conserverà la media di 20-25 km. e perciò, secondo la natura della strada, dovrà in certi tratti raggiungere i 36 km.-ora. E' pure noto come, per quanto la legge imponga come velocità media i 17 km.-ora ai tram, i tram raggiungono spesse volte i 36. L'automobile che perciò raggiunge i 30 km. non rappresenta una novità, né una velocità pericolosa, là ove con vero pericolo un cavallo o un tram filano a 25.

45 km.-ora. — Questa è la velocità terrorizzante pel pubblico che non crede più all'efficacia del freno a una velocità simile. E la paura è tutta li !

Ci piace riportare qui l'importanza che si deve dare alla forza frenante e l'assegnamento che siano portati a fare su di essa per quei veicoli ove in ge-nerale pure ottenendosi certe velocità di 45 km.-ora, il Westinghouse non ha trovato ancora la sua ado-zione e il pubblico vi si adagia fidentissimamente. Parliamo di certe linee ferroviarie, ove ben inteso i 45 km. non rappresentano il valore della velocità media, ma quella di certi tratti e pendenze! Con questo non intendiamo dire che si possano superare in un'ora di viaggio i 25 km !

E non è raro vedere effettuarsi l'arresto di un treno dopo aver uditi i freni per un chilometro circa! Una tal prontezza di forza frenante non è certo en-comiabile, specialmente poi quando il treno è lan-ciato, come dicemmo più sopra, a 45 km. in qualche tratto.

Ora se un automobile è munito di freni efficaci anche per velocità maggiori, bisogna considerare che detta velocità non è per nulla incomprensibile ed è legittimata dal carattere della strada, au grand air, in via aperta.

In queste condizioni non è giusto ritenere paz-zesca la velocità di 45 km.-ora.

60 km.-ora. — E' la velocità che fa parlare di sé più di quanto sia ottenuta. Essa è raramente rag-giunta.

Nullameno il numero di pedoni che hanno potuto scampare il tamponnement o investimento di un carro viaggiante a 60 l'ora è incognito. Nessun uomo per agile che sia può muoversi a una simile velocità scansando trasversalmente il veicolo che tenta in-vestirlo, quando a 20 metri ne intravede la presenza.

Difficilmente giungerebbe in tempo per sdraiarsi a terra in modo che se le ragioni costruttive del veicolo lo permettessero, il veicolo stesso lo supe-rasse senza toccarlo. Seriamente questo fatto potrà un giorno non essere considerato un colmo fra quelli molteplici dei per finire.

30 km.-ora. — E' la velocità che una macchina non può raggiungere se non ha avuto il battesimo della Gordon-Bennett. Essa si concreta nel: 1 minuto, uguale 1 km. e 1\2.

E' caratterizzata dalla mancanza di impressione e percezione per chi ha la disgrazia di esservi traspor-tato — mancanza di impressione mentale. — D'altra parte un certo grado di monotonia é dato dal fatto che l'occhio fissa quanto meno gli sfugge ed è veloce a distanza, per cui se questa, data_ la natura del paesaggio, è rilevante, l'occhio persiste con mono-tonia in esso.

A questa velocità la vettura non ha tempo a se-guire le irregolarità del terreno, e il rischio del pe-ricolo è effettivamente grande.

La strada deve presentare almeno da 4 a 6 km. di rettifilo e curve rilevanti.

Ma se pensiamo alla possibilità di conversione della velocità in potenza — due fattori costanti nella fun-zione di una macchina — è evidente la grande po-tenza ottenibile da una macchina capace di 90 al-l'ora.

Questo sviluppo di potenza considerato su strade in pendenza è tale da permettere un'immensa supe-riorità all'automobile su ogni altra specie di veicoli — anche sulle ferrovie.

Ing. FERD. BORRIRÒ.

£a nuova Guida della Valle d'Aosta

La tipografia Roux e Viarengo di Torino ha pub-blicato una guida della Valle d'Aosta redatta dal prof. Reynaudi. Senza tema di esagerare si può dire che questa pubblicazione fa onore alla Casa editrice. Essa si acquista subito le simpatie del lettore per la bella copertina a varii e vivaci colori, opera del Ce-radini ; aprendo il libro poi si è colpiti per la niti-dezza delle illustrazioni e dei caratteri, l'eleganza dell'edizione, la qualità della carta e l'esattezza del-l'esecuzione.

Ogni volta che ho preso in mano una guida sono stato sempre colto dalla malattia del sonno, tanto noiose si succedevano le narrazioni, le descrizioni e ripiene di lunghe disquisizioni dottrinarie su questo o su quel soggetto, che se possono interessare lo scienziato, annoiano maledettamente il turista. Nelle Guide del Reynaudi questo inconveniente è elimi-nato, la disposizione della materia è sotto ogni rap-porto ottima. Le informazioni pratiche, indispensabili si alternano sapientemente colle descrizioni dei luoghi e delle cose, le bellezze della valle sono indicate più che descritte in modo che l'animo dell'osservatore è libero di formulare i sentimenti che quelle bellezze gl'ispirano, senza che ad essi sieno sovrapposti le osservazioni dell'autore della guida.

Non mancano in essa brevi notizie storiche, d'arte e di scienza che servono a far meglio apprezzare i monumenti della storica valle — né brevi richiami bibliografici utili a chi voglia meglio approfondire e completare le proprie informazioni sulle cose, sui paesi, sui monumenti. Vi è molto sinteticamente, ma molto chiaramente trattata la parte alpinistica, e le notizie ch'essa fornisce a tale riguardo sono ve-ramente utili ed interessanti.

Una sola pecca noi francamente facciamo allaGuida, ed è ch'essa sia scritta in lingua francese.

Noi abbiamo bisogno che il nostro paese sia mag-giormente conosciuto dagli italiani — e lo scrivere in francese non crediamo che corrisponda allo scopo.

La Guida del Reynaudi è degna della Valle che illustra e descrive, e noi ci auguriamo che venga presto una nuova simile edizione, ma in lingua ita-liana. E" Gì.

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A U T O M O B I L I S M O

LA COPPA D'ITALIA. — La coppa d'Italia del Ministero dei lavori pubblici, cbe non si corre da due anni a Padova per difficoltà locali, formerà una tra le più interessanti attrattive della settimana automobilistica di Brescia.

IL RECORD DELLA RESISTENZA. — Sulla pista di Grosso-Point l'automo-bilista Charles Schmidt ha stabilito il record delle mille miglia (km. 1609), in 29 ore e 53 minuti.

e i e L i S M e

' L A GARA COPPA DEL RE NUOVA-MENTE RINVIATA. — In causa del rinvio della riunione ciclistica su pista che doveva effettuarsi a Brescia il giorno 28 agosto, anche la data della VII gara

«Coppa del Re» fu riportata al giorno 18 settembre.

Il percorso rimane il medesimo, e cioè: Alessandria-Tortona-Voghera - Broni - Pa-via-Lodi-Crema-Brescia.

In occasione della • Coppa » e precisa-mente nei giorni 19 e 20 settembre, avrà luogo a Brescia il X X X congresso del-l' Unione velocipedistica italiana.

LA RIUNIONE DI VICHY. — Grande successo ha avuto la riunione ciclistica. Nella corsa handicap (finale) riuscirono: 1. Del Rosso, 2. Dupré, 3. Schilling, 4. Moussier.

Gran premio di velocità (prof. bic. int,.). Vinsero le batterie Bixio (ital.), Clavert, Mayer, Poulain, Dupré, Gardellin (ita-liano), Priol e Schilling.

IL GRANDE CONVEGNO DEI CI-CLISTI DI GENOVA AL SEMPIONE.

Notiziario Sportivo

__ compiuto , ci UGli,-pione, visitando i lavori del traforo e delle linee di accesso.

I ciclisti furono acclamatissimi. LA GARA PER I CAMPIONI DI VELOCIPEDI A IN FRANCIA. - Ebbe luogo a Marsiglia sede del Comité d'ama-teurisme de 1' U. V. F., la gara per i campioni dilettanti di Francia per le prove: velocità e demi-fond.

Marécbal del (Vélo-Phocéen), buon sprinter riuscì vincitore alla prova ve-locità, acquistandosi così il titolo di champion de vitesse.

Nella prova di 50 km. con allenatori vinse il giovane Eygendelger, campione del Cyclo-Club de Marseille, che fu di-chiarato campione del mezzo fondo del dipartimento della Bocche del Rodano.

IL CRAN PREMIO DI ANVERSA. — Ad Anversa si disputò il gran premio dei dilettanti. Riusci: 1. Charvier; 2. Rondelli; 3. Charley; 4. Paton.

LA RIUNIONE DI BUFFALO. — LA CORSA PAR1GI-DIEPPE. — Un pub-blico enorme accorse al Velodromo Buf-falo. La corse scratch (bic. prof, int.) fu vinta da Piard, 2. Jacquelin, 8. Heller.

Nella corsa per eliminazione riusci-rono: 1. Petit Breton, 2. Stol, 3. Govin, 4 Vanoni, 5. Jaeck.

Seguì la corsa dei 20 chilometri in tre prove.

Prima prova: 1. Darragon: 2. Bruni. Seconda prova: 1. Walthour; 2. Dar-ragon.

Terza prova: 1. Bruni; 2. Walthour, per mezzo giro. Perdette a causa di una

panne della motocicletta del suo allena-tore, per cui dovette rallentare.

Nella corsa Parigi-Dieppe (dilettanti velocità) giunsero: 1. Lécuyer, in ore 5 37'; 2. Marcello Cadolle ; 3. Garrigon; 4. De la Paine.

LA CORSA DELL'ORA A BERLINO. — Nella corsa dell'ora arrivò : 1. Schulze, km. 63 e metri 685 ; 2. Pryzembel; 3. Heiny.

IL GRAN PREMIO DI COPENA-GHEN. — Ellegaard ha vinto il gran premio; 2. fu Meyers; 3. Rutt; 4. l'ame-ricano Lawson.

I CAMPIONATI MONDIALI DELLO SPORT CICLISTICO. - Quest'anno i campionati mondiali del ciclismo, fissati per il mese prossimo a Londra, riusci-ranno importantissimi , raccogliendo l'adesione di tutti i più noti sprinters e stayers d'Europa, d'America, e dell'Au-stralia. Cosi quest'ultima sarà rappre-sentata da Walker; l'America da Major Taylor, Lawson e Walthour.

Gli italiani che pure concorreranno sono : Bixio (velocità professionisti), Fer-rari (velocità dilettanti), Giuppone (resi-stenza professionisti), Nuvolari (dilet-tanti resistenza.)

i p p i e a

LA CADUTA DI UN ARDITO CAVA-LIERE. — Il noto sportsmen maggiore Rattazzi di Lucca cavalleria (16"), mentre esercitava al salto degli ostacoli il cavallo con cui doveva recarsi al concorso ippico di Montecatini, il cavallo è caduto tra-scinando seco il cavaliere che ha ripor-tato la frattura della clavicola. — Dalle

colonne del nostro giornale giungano al-l'egregio e simpatico sportsmen gli au-guri di una pronta e sollecita guarigione.

UNO STALLONE PAGATO 105,000 FRANCHI. — La France chevaline pub-blica che lo stallone trottatore Onword Hiiver (secondi 2'05 1[4), acquistato in America dal signor Gerini per conto del barone Francbetti, è stato pagato 21,000, dollari, cioè cento cinquemila franchi.

LE C O R S E AL GALOPPO A LI-VORNO. — All'Ippodromo Ardenza ebbe luogo la prima giornata di corse. Con-corso numeroso di pubblico.

Premio Antignano (a vendere). — Lire 1000, m. 1300.

1. Cambise (3000, Wright), della Scu-deria Napoletana;

2. Musa (3C00, Dewey), della Scuderia Fiorentina.

Segue Campania (2000).

Premio delle Patronesse. — L. 1000 (hacks), m. 1800.

1. Tor di Nona fpropr.), di F. Simonetta; 2. Pietro (propr.), di Ferrati.

Segue Kisako.

Premio San Jacopo. — L. 1500, m. 800. 1. Attila (JacobsJ, della Razza Gerbido. 2. Lady's Pride (Woodcook), della Petite Ecurie.

Seguono Mousquetaire, Joskikita. Premio Montecatini (handicap ascen-dente). — L. 1700, int., m. 1450.

1. Sérénade (49, Phillips), del Duca del-l'ArGiiftl 18/ *

2, Velia '("61, Gabrielli), della Scuderia Napoletana.

Seguono Askari (56), Dejaze (54 1|2). Premio Marzocco (siepi). — L. 1000, int., m. 2600.

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