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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 26.10.2007 Apertura di seduta

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 26.10.2007 Apertura di seduta

Presidente

Buonasera. Riprendiamo la seduta del Consiglio comunale sospesa ieri 25 ottobre. Diamo atto che il Consiglio comunale è legalmente costituito, sono presenti i Consiglieri assegnati in numero di 21 a eccezione dei Consiglieri Scarpellino, Bussini, Gatti, D’Auria, Siliprandi, presenti gli altri. È presente anche il Consigliere Scarpellino.

Punto n. 8)

MOZIONE PRESENTATA DAL GRUPPO CONSILIARE “FORZA ITALIA”, AVENTE AD OGGETTO “IMPUGNATIVA DEL GOVERNO IN CORTE COSTITUZIONALE AVVERSO LA LEGGE REGIONALE DELLA LOMBARDIA N. 19 DEL 6 AGOSTO 2007 - NORME SUL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE DELLA REGIONE LOMBARDIA.” -

Presidente

Procediamo col punto n. 8 all’Ordine del giorno avente oggetto:

Mozione presentata dal gruppo consiliare Forza Italia avente oggetto:

“Impugnativa del Governo in Corte Costituzionale avverso la legge regionale della Lombardia n. 19 del 6 agosto 2007 - Norme sul sistema educativo d’istruzione e formazione della Regione Lombardia. Illustra la proposta di deliberazione il Consigliere proponente, prego.

Consigliere Lorenzi

Grazie. Non do lettura dell’Ordine del giorno sperando che lo si sia già letto, faccio una breve illustrazione dei motivi fondamentali per cui è stato portato questo Ordine del giorno, sperando che i Consiglieri abbiano avuto modo di informarsi anche sui contenuti della legge regionale e, se necessario, sono disposto anche a fornire gli approfondimenti o i chiarimenti che sono in grado di dare.

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Tre punti fondamentali. Allora il primo è che la legge regionale in oggetto sulla riforma del sistema di istruzione e formazione professionale di fatto realizza il dettame costituzionale anche a valle della riforma del Titolo V della Costituzione, per cui è stata data competenza esclusiva in materia di istruzione e formazione professionale alle regioni e questo è un motivo tecnico. Il secondo punto riguarda i contenuti della legge in quanto la legge si pone, e mi sembra che la cosa possa essere evidente a tutti, come un tentativo ben argomentato di valorizzare l’istruzione e la formazione professionale. Alcuni punti di massima sono il fatto che innanzitutto viene garantita, viene permessa la possibilità di passare dal sistema di istruzione e formazione professionale al sistema di istruzione quello, tra virgolette, canonico, liceale, che dà accesso anche alla formazione universitaria, cosa attualmente non permessa e così qualificando realmente l’istruzione e la formazione professionale, in quanto non è più una scuola di serie B, ma ha diritto di essere considerata allo stesso titolo di qualunque altra scuola in quanto non esclude l’arrivo fino ai livelli massimi dell’istruzione.

In secondo luogo l’attenzione che è stata posta agli studenti, alle famiglie e al tipo di apprendimento, con la creazione di percorsi personalizzati, con la possibilità di ottenere dei titoli che sono riconosciuti a livello europeo e con il sistema di accreditamento delle competenze, appunto tramite cui uno studente può portare e manifestare il proprio bagaglio di competenze in tutta Italia, perché comunque non è in competizione o non è divergente dalle norme statali sui livelli di formazione, ma anche in tutta Europa, perché il sistema di accreditamento delle competenze è sancito e normato a livello europeo.

Oltre a questo c’è una valorizzazione in termini di efficacia e di efficienza del sistema d’istruzione e formazione professionale, col sistema di valutazione, tramite un valutatore esterno, dei risultati conseguiti dal sistema e oltre a ciò, con la necessità per ogni istituto, per ogni ente di formazione professionale che intende partecipare al sistema, la necessità di accreditarsi, per cui ciascun ente, ciascun istituto è soggetto ad una valutazione e deve essere in grado, deve dimostrare di essere in grado di conseguire i propri obiettivi e di avere tutte le strutture adeguate in termini di infrastrutture, personale e programmi, per poter conseguire gli obiettivi che si pone.

Altro punto, la valorizzazione degli insegnanti, a cui viene data una responsabilità molto ma molto superiore rispetto all’attuale in termini di programmazione dei percorsi informativi. Altro punto non indifferente è l’integrazione che viene data con il mondo del lavoro e questo

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venendo incontro sia alle aspettative di studenti e famiglie che vogliono una formazione buona ma desiderano anche che i propri figli possano essere introdotti e trovare un lavoro a valle del loro percorso formativo e anche a favore delle aziende che sempre più nel contesto competitivo, estremamente competitivo del mercato attuale, hanno come maggiore propria risorsa, non solo per lo sviluppo, non solo per il profitto ma quanto per il sostentamento del nostro lavoro, del nostro sistema del lavoro e dello sviluppo, che le competenze e la formazione dei propri lavoratori sia sempre più qualificata.

Da ultimo, ultimo punto, il metodo con cui è stato eseguito l’iter che ha portato all’approvazione di questa legge in Consiglio regionale, laddove c’è una Maggioranza ben chiara, forte, che tuttavia ha cercato, massimamente questo è stato riconosciuto da ampi settori della Minoranza in Regione, di portare al massimo il metodo concertativo, appunto sia in ambito politico, sia con tutti i soggetti coinvolti, dai sindacati e via discorrendo. Questi sono i tre punti fondamentali, è un tema che a noi sta particolarmente a cuore, sia perché la formazione è un tema centrale per lo sviluppo, per la crescita di qualsiasi società, di qualsiasi realtà, sia per l’importanza che ha il lavoro e l’istruzione e formazione professionale nel nostro specifico contesto della Città di Treviglio, della Provincia di Bergamo e della Regione Lombardia.

Per cui sono disponibile se ci fosse la possibilità anche di… magari se i toni sono visti come ideologici o in qualche senso suonano fastidiosi, ma il contenuto può essere condiviso per i motivi che ho detto, anche per altri motivi, anche dalla Maggioranza pur essendo presentato dalla Minoranza, se ci fosse la volontà di arrivare all’approvazione di questo Ordine del giorno il cui contenuto appunto fa riferimento al fatto che il governo ha impugnato questa legge di fronte alla Corte Costituzionale pur non essendocene i motivi tecnici perché di fatto non va altro che a realizzare, come ho detto in principio, il dettame costituzionale. Per cui, sperando di riuscire ad ottenere la condivisione di questo punto centrale, sono disposto a cambiare tutte le parole possibili, ma chiedo un dialogo franco e aperto, fuori dalle ideologie, a tutto il Consiglio.

Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. La parola al signor Sindaco.

Sindaco

Il Consigliere Lorenzi si mette a disposizione poiché questo Ordine del giorno, rispetto al quale magari intervengo dopo, chiede al Consiglio

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Comunale di chiedere al Governo di ritirare il ricorso presentato alla Corte Costituzionale riguardante la legge regionale 19 del 6 agosto 2007 della Regione Lombardia, e chiede che il Consiglio Comunale ritenga o giudichi incomprensibile il ricorso presso la Corte Costituzionale da parte del Governo che si rivela lontano dalle esigenze del Paese, ignorando la volontà politica delle istituzioni e della società locale, con la conseguenza di rallentare le spinte propulsive del nostro territorio. Chiedo al Consigliere Lorenzi che ci ha illustrato a grandi linee ovviamente, perché non è possibile in questa sede fra l’altro, di illustrarci i contenuti del ricorso del Governo.

Presidente

Grazie signor Sindaco, dichiaro aperto il dibattito, ricordo che ai sensi dell’art. 70 è previsto un intervento per gruppo consiliare. Invito i Consiglieri a iscriversi… Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lorenzi, ne ha facoltà.

Consigliere Lorenzi

Beh, innanzitutto mi sarebbe piaciuto partire dai contenuti del tema per arrivare, e questo non mi sembra il modo migliore, signor Sindaco, per venire incontro alla mia apertura. Ad ogni modo sta di fatto che è stato posto un ricorso alla Corte Costituzionale in quanto si è visto un pregiudizio di costituzionalità sulla legge in oggetto. Per cui la legge in oggetto, per quanto riguarda in modo particolare il tema dell’istruzione alla formazione professionale, non fa altro che realizzare il dettame della Costituzione. I motivi tecnici e i cavilli da costituzionalisti non sono a tema di questo Ordine del giorno; se è di questi che vogliamo parlare, parliamo di questi, sminuisce sinceramente, a mio modo di vedere, mi corregga se non è giusto, il tono della discussione che riguarda l’importanza dell’istruzione alla formazione professionale e il fatto se questa legge o no vuole e può andare incontro allo sviluppo e alla crescita dell’istruzione alla formazione professionale. È questo il tema su cui mi interessa avere un confronto. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Prego signor Sindaco.

Sindaco

Non volevo assolutamente non tener conto della sua apertura, però nella passata legislatura è stato aspro il confronto tra la Maggioranza di allora e la Minoranza e come tutti sanno la Legge Moratti è stata

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ampiamente criticata dalle forze di centro-sinistra, dai sindacati e da tante altre forze sociali del paese. Questo Governo non ha inteso abolire la Legge Moratti, non l’ha fatto e ha incominciato un iter di concertazione con la Regione, proprio a partire da questi contenuti della legge regionale che poi è diventata n. 19, una concertazione che doveva proprio andare a toccare un tema sensibile, cioè che Stato e Regione regolamentassero insieme una materia di competenza esclusiva della Regione, come la formazione professionale, e una materia di competenza concorrente tra Regione e Stato come l’istruzione e c’era questo banco di prova difficile, un tema sensibile, che non aveva affrontato la Regione neanche con il governo quando il governo era della sua stessa parte politica, almeno per due temi, per l’obbligo che ora, grazie al Ministro Fioroni, può essere anche adempiuto nella formazione professionale e per gli istituti professionali statali che passano alla formazione e quindi alla Regione. Un tema da regolamentare, un tema sensibile, un tema di rapporto Stato-Regione molto grosso e che comporta un ben preciso, ovviamente orientamento rispetto alla scuola, quindi una ben precisa visione della scuola, che il Governo ha tentato in ogni modo di andare a concertare con la Regione. È stata la Regione a rompere questa concertazione nel mese di giugno e ad andare verso la legge 19; la faccio breve poi i Consiglieri interverranno.

Quindi il problema che c’è dietro è un problema sostanziale che riguarda la sensibilità di tutti noi, che tutti abbiamo a cuore la formazione professionale; si tratta di vedere come andare a regolamentarla, quali norme, quali regole, con che diritti, compiti dello Stato, compiti della Regione, compiti degli istituti professionali, chi recluta il personale, che valore hanno i titoli di studio, cioè argomenti grossi, davvero grossi. Ripeto, il 4 giugno la Regione ha interrotto questa concertazione e non l’ha più voluta riprendere ed è andata ad approvare la legge 19. Dopo di che è importante sapere, non sono cavilli, perché il Governo ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale? I temi sono importanti. Ve li voglio riassumere.

Secondo il nostro Governo le disposizioni della legge regionale, e si renderà conto che non sono cavilli e che non c’è nessun malanimo, forse una concezione diversa, la mia sensibilità, la nostra sensibilità di Giunta e Maggioranza è ovviamente più vicina a quella dell’attuale Governo, però i temi credo che debbano interessare tutti. Le disposizioni della legge regionale sull’obbligo di istruzione confliggono con le vigenti norme generali in materia di istruzione contenute… e vi risparmio le leggi, ascrivibili ad esclusiva competenza statale;

prescindono in particolare dal sistema di accreditamento nazionale delle strutture formative regionali, nelle quali si può assolvere l’obbligo

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di istruzione, che è diretto a salvaguardare i livelli essenziali di prestazioni. E questo è il primo.

Secondo argomento. La legge regionale prevede l’attribuzione di risorse finanziarie disponibili, senza precisarne la provenienza statale o regionale, sulla base di un criterio di quota capitaria che esorbita dalla competenza regionale in materia di Diritto allo studio, perché il Diritto allo studio è uguale in tutto lo Stato, e invade la competenza esclusiva dello Stato in materia di determinazione dei criteri nazionali di assegnazione delle relative risorse sulla base di atti di programmazione economico-finanziaria nazionali. Per farla più breve, la quota capitaria, se attribuita alla formazione professionale, i corsi di formazione professionale per il diritto allo studio di chi va a scuola fino a 16 anni, rischia di non dare uguale opportunità a tutti quegli studenti che invece fanno l’obbligo dentro le scuole statali. È un problema da risolvere, che la legge regionale 19 non risolve, o risolve dicendo: chi fa la formazione professionale ha la quota capitaria, ma questo stride, per questo il Governo chiede alla Corte Costituzionale di esprimersi perché è ineguaglianza.

Terzo, la legge regionale, prefigurando il trasferimento integrale delle scuole statali autonome, quindi soggette ad una precisa forma giuridica, l’autonomia scolastica prevista dalle leggi dello Stato, prefigurando il trasferimento integrale delle scuole statali autonome alla competenza organizzativa e gestionale della Regione, attribuisce alle istituzioni scolastiche medesime il reclutamento e la valutazione del personale, con ciò violando la competenza statale di cui all’articolo… cioè della Costituzione, nonché l’attuale assetto della contrattazione collettiva nazionale.

Quarto: la legge regionale determina poi unilateralmente il sistema di certificazione dei titoli e la relativa denominazione, anche ai fini della prosecuzione degli studi e per l’accesso alle professioni, invadendo la competenza esclusiva statale in materia. La legge regionale riconduce il sistema di istruzione e formazione tecnica superiore nell’ambito della sua esclusiva competenza, violando la normativa vigente con particolare riferimento alle leggi statali n. 144 del ’99 e 40 del 2006.

Quindi io non voglio dire altro, io mi auguro che questo Ordine del giorno termini con una presa di posizione di questo Consiglio Comunale che inviti Governo e Regione a riprendere il dialogo e a concertare rispetto a questi temi, secondo me molto molto importanti.

Lascio ai Consiglieri ovviamente…

Presidente

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Ringraziamo il Sindaco. La posizione dell’esecutivo è chiara. E’ iscritto a parlare il Consigliere Zoccoli, ne ha facoltà.

Consigliere Zoccoli

Sì, brevemente rispetto a questo ordine del giorno che è molto complesso. Cioè a me sembra che si continua in sostanza un ragionamento di conflitto che c’è tra lo Stato e la Regione da questo punto di vista, nel senso che sulla scuola in sostanza non è la prima volta che la Regione Lombardia tenta di forzare così la mano per avere un’istruzione regionale da questo punto di vista, rispetto a un’istruzione così che sia pubblica e formata e gestita dallo Stato, nel senso che qui con questa legge regionale noi ci troviamo di fronte io penso a uno scardinamento del ruolo pubblico della scuola, nel senso che partendo logicamente dalla formazione, partendo da alcuni pezzi che è la formazione, si mette in atto praticamente un sistema di, tra virgolette, chiamato parità, che poi parità non è, perché appunto si vuole, come sul ragionamento della Sanità in sostanza, fare un doppio binario per quanto riguarda l’istruzione e di conseguenza qui privilegiare non più il ruolo pubblico ma tutta una serie di strutture praticamente private per dare queste possibilità, per dare questi fondi in sostanza a questi enti per far sì che facciano questa formazione, tenendo presente che aumenta la spesa, aumenta anche l’utilizzo delle risorse da questo punto di vista, perché appunto qui vi è una operazione praticamente di spostamenti anche, non so se aggiuntivi o anche altro, di soldi che praticamente passano non più tramite la scuola pubblica, che andrebbe a mio modo di vedere rilanciata perché ha tanti problemi, ma rispetto a diversi canali privati da questo punto di vista, con il discorso che si diceva prima anche rispetto alle assunzioni, rispetto a chi gestirà tutta questa operazione.

Io con questo argomento, con questa legge vedo proprio che… e anche con questa diffida che ha fatto, con questo ricorso alla Corte Costituzionale da parte della Regione Lombardia io penso che ci sia proprio un contrasto, un conflitto tra lo Stato che gestisce tramite la Costituzione praticamente la scuola pubblica e la Regione Lombardia.

Io vorrei ricordare così rispetto alle risorse un passaggio che forse a molti, anche ai Consiglieri di Forza Italia, non so se gli è sfuggito da questo punto di vista, che noi mentre qui stasera stiamo discutendo di questo ordine del giorno di trovare una quota di risorse per impiegare così aggiuntivamente, chiamiamolo così tanto per trovare un termine, per quanto riguarda la scuola pubblica, cioè la scuola pubblica ma però con un percorso di fondi tutti poi gestiti privati per fare questa formazione, noi ci troviamo di fronte che la Regione Lombardia in

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sostanza ha fatto un taglio ai Comuni da questo punto di vista per quanto riguarda l’assistenza, e se vogliamo vedere per quanto riguarda la zona qui della bergamasca, del bergamasco, noi ci troviamo di fronte a un taglio fatto dalla Regione del 20%, che riguarda gli asili nido, che riguarda gli anziani, riguarda tutta una serie di competenze che riguardano i Comuni.

Allora io non penso che la Regione abbia una serie di fondi, di soldi da gestire per la scuola, per la formazione e poi dall’altro vediamo che taglia questi servizi ai Comuni, che la bergamasca rispetto ad altre Regioni, aggiungo, è stata quella più penalizzata o una di quelle più penalizzate, perché si parla addirittura del 20% di risorse mancanti in questo settore. Allora io credo che la coperta sta diventando corta anche dalla Regione, non può più come nel passato, come la sanità, praticamente mettere in piedi due canali, uno pubblico e uno privato, perché appunto oggi vediamo che questo doppio canale sta avendo delle crepe, sta avendo dei problemi anche rispetto così a coprire tutta una serie di servizi che prima erogava. E questo secondo me, anzi succederà anche nella scuola se passerà questa legge qui, perché in fondo i soldi sono quelli che sono. E poi anche la qualità dell’istruzione io penso che così vada rilanciato praticamente il ruolo pubblico.

Ora, da questo punto di vista io credo che il mio voto sarà un voto contrario a questo Ordine del giorno, perché a queste cose, a questi problemi che secondo me non può sempre la Regione, non so, pensare di avere o di fare un ragionamento, di creare un percorso duale sia per quanto riguarda come dicevo prima la sanità e adesso anche la scuola pubblica, sapendo che sono temi, come ricordava prima anche la signora Sindaco, che ha attraversato diversi percorsi, diversi anche dibattiti all’interno sia nel governo e sia anche a livello regionale. Però il punto ecco oggi è questo in sostanza, che non siamo più di fronte a una situazione … a una quantità di soldi che si può coprire tutto, oggi siamo di fronte a una realtà lombarda e da questo punto di vista è la Regione Lombardia, questo indica che se diamo soldi da una parte si tirano via da un’altra parte. E allora poi ai Comuni cosa resterà? Che dobbiamo aumentare le tasse? O tagliamo i servizi ai cittadini da questo punto di vista?

Presidente

Grazie Consigliere. Nessun altro è iscritto… Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bonfichi, ne ha facoltà.

Consigliera Bonfichi

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Volevo intervenire con riferimento perché il testo dell’Ordine del giorno sostanzialmente chiede un ritiro… cioè invita i Consigli Comunali a chiedere al Governo il ritiro di un ricorso alla Corte Costituzionale dove vengono sollevate eccezioni di incostituzionalità. Allora per chiarezza io vorrei innanzitutto sottolineare che l’eccezione di incostituzionalità non è nei confronti dell’intera legge ma nei confronti di alcuni articoli della legge regionale 19 e in particolare quegli articoli che normano in via unilaterale la legislazione che è invece concorrente fra Stato e Regione. È vero che in Regione Lombardia i Consiglieri regionali del centro-sinistra nel dibattito consiliare hanno portato le loro proposte, alcune sono state accolte, altre rifiutate, si sono astenuti, ma sostanzialmente in Regione Lombardia il centro-sinistra si è astenuto sul progetto di legge regionale perché di fatto in tutta quella parte dove la Regione Lombardia legiferava unilateralmente per quanto riguarda il passaggio dell’istruzione professionale alle competenze della Regione Lombardia, veniva fatto, ripeto unilateralmente, mentre in realtà questo era materia concorrente Stato-Regione e quindi doveva essere necessariamente dibattuta, discussa e parti di materia per le quali bisognava giungere un accordo Stato-Regione.

Ha chiarito bene il Sindaco quali sono i punti fondamentali, nella sua relazione introduttiva, per cui di fatto secondo noi è assolutamente scorretto richiedere un ritiro alla Corte Costituzionale, perché in realtà la legge lombarda è stata impugnata perché adottata senza tenere conto delle norme generali dell’ordinamento dell’istruzione e in particolare è stata attuata tenendo conto della Finanziaria del 2007 e dell’art. 13 della legge 40, queste norme se consentono da un lato di assolvere l’obbligo formativo, l’obbligo scolastico a sedici anni anche nella formazione professionale, non hanno determinato che la scuola quinquennale, l’istruzione quinquennale possa essere assolta nella formazione professionale e quindi nelle Regioni. Quindi di fatto resta comunque di materia esclusiva delle Regioni tutto il comparto che riguarda le qualifiche, la definizione dei profili professionali e i percorsi destinati agli alunni, agli studenti fino ai 18 anni e restano comunque materie di legislazione esclusiva dello Stato la definizione dei livelli essenziali di apprendimento.

È vero, ci sono delle norme OCSE, ci sono delle norme europee che già definiscono dei livelli essenziali di apprendimento, alcune di queste norme sono state recepite nell’accordo Stato-Regioni esistente per quanto riguarda la formazione professionale e quindi l’obbligo scolastico fino a 16 anni, ma lo stato deve definire ancora a livello nazionale i livelli essenziali di apprendimento per la scolarizzazione fino ai 18 anni.

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La seconda questione aperta: i criteri per l’assegnazione delle risorse statali, cioè laddove la legge regionale 19 dice che… cioè laddove la Costituzione parla di materia concorrente, allora io credo che una Regione non si possa neanche permettere il lusso di legiferare e dire:

va beh, adesso siccome la formazione professionale, l’istruzione professionale devono diventare di carattere regionale, io posso liberamente disporre; di fatto una delle motivazioni per cui il centro- sinistra si è astenuto è perché questa legge regionale, soprattutto per questo aspetto, non ha una copertura finanziaria. Se la copertura finanziaria deve arrivare dallo Stato, allora a questo punto deve esserci un accordo preliminare, quindi deve essere sottoscritto un accordo fra le parti e quindi un accordo fra Stato e Regione, anche se comunque per quanto riguarda il Ministero alla pubblica istruzione il Ministero ha deliberato un incremento di sei milioni di euro di trasferimenti alla Regione Lombardia, ovvero un 80% in più rispetto all’anno precedente.

Queste sono le motivazioni fondamentali, per cui di fatto… e non solo, in Regione Lombardia i nostri Consiglieri regionali, proprio per questi aspetti avevano chiesto di fare una successiva legge che normasse tutto questo pacchetto di materia concorrente e farla previo accordo con il Governo, cosa che non è stata fatta, per cui io credo che sia un diritto quello di qualunque ente e istituzione presentare i ricorsi che ritiene opportuno di presentare, se ne rileva gli estremi, in questo caso alla Corte Costituzionale perché gli estremi per fare questo ricorso ci sono, al di là del fatto che mi risulta che oggi il ricorso non sia ancora stato formalmente presentato alla Corte Costituzionale.

Pertanto il nostro invito, il mio invito, la mia richiesta al Consigliere, proprio perché la materia è piuttosto importante e piuttosto delicata e considera nel suo aspetto complessivo anche un aspetto che non ho toccato ma ha toccato il Sindaco e che riprendo brevemente, che riguarda i contratti collettivi nazionali del personale, il trasferimento del personale, per cui non si può fare con una norma unilaterale, la mia richiesta al Consigliere Lorenzi è quello di ritirare questo ordine del giorno e di ritrovarci insieme o in conferenza dei Capigruppo o in successiva riunione, estendere insieme un ordine del giorno che inviti Governo e Regione Lombardia a una ripresa del dialogo interistituzionale che è stato interrotto a giugno, forte anche del fatto che la Regione Lombardia è una delle Regioni più importanti per quanto riguarda anche la formazione professionale. Non solo, proprio per la forza che la Regione Lombardia ha, nello stesso documento si potrebbe anche valutare di inserire che ogni contenzioso aperto venga rinviato ad un apposito tavolo negoziale che venga costruito insieme alle altre Regioni.

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Questo potrebbe essere un atto costruttivo e propositivo per la scuola, per i nostri studenti e per le nostre realtà, anche a tutela dell’attuale qualità della formazione professionale, ma a garanzia anche dell’attuale qualità dell’istruzione professionale, che nel nostro territorio direi è molto ben presente con due grossi istituti, uno dei quali lavoro io, che è lo Zenale Buttinone, ma che ha portato e che porta molti studenti ad acquisire dei titoli che sono sì oggi riconosciuti a livello europeo, perché non si può negare che non lo siano e una buona preparazione degli studenti, tant’è che in generale gli studenti diplomati di questi due ordini di scuole in generale nel giro di tre, sei mesi sono tutti occupati, con qualche mio personale rammarico perché avrei il piacere che qualcuno di questi proseguisse i percorsi universitari, dei quali va anche tenuto conto. Un percorso quinquennale deve necessariamente essere riconosciuto a livello europeo, deve avere un titolo riconoscibile, spendibile anche per gli accessi alle carriere universitarie e questo si raggiunge e si consegue in un accordo chiaro Stato-Regione e non interrompendo ogni dialogo forti dall’aver approvato una propria legge regionale.

Presidente

Grazie Consigliera. È iscritto a parlare il Consigliere Zordan. Ne ha facoltà.

Consigliere Zordan

Ecco, su questo tema volevo sottolineare una precisazione che ha fatto la Consigliera che mi ha preceduto, riconoscendo che la Lombardia è nel panorama delle Regioni italiane, è la Regione che ha una struttura più organizzata, ha più storia nella formazione professionale, proprio quella regionale; rispetto anche a tante altre Regioni, soprattutto al Centro-Sud Italia, la Regione Lombardia è quella che ha fatto da traino, anche se qualche volta qualche neo nella formazione professionale, qualche incidente c’è stato, però è anche vero che è la più attiva, quella che ha una rete di formazione professionale d’impostazione regionale più articolata e produttiva presente sul territorio. In questo senso si è sentita forte nel realizzare, nel fare una legge per disciplinare questa… il dibattito è aperto sulla integrazione tra formazione professionale e formazione e istruzione, come si distingueva una volta.

Il problema però è che bisogna rispettare i tempi anche e lo scorrere degli anni scolastici, per cui bisogna prevedere che la normativa che viene approvata possa essere applicata nell’anno successivo, oppure stare attenti che non succeda che ci siano degli anni in cui c’è

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l’incertezza più assoluta sulla organizzazione, sul funzionamento e la struttura della formazione scolastica e in particolare della formazione professionale. E il governo su questo… tutti i governi, non dico questo, in questo caso l’attuale, non è che brillino per tempestività nel produrre norme che disciplinano, organizzano il funzionamento delle sue strutture, in particolare delle strutture scolastiche. Ora la Regione Lombardia si è attivata, e si è attivata in maniera non peregrina o cervellotica, tanto è vero che le Opposizioni in Regione hanno portato numerose modifiche, parecchie sono state accolte e alcune no e alla fine si è trovata una soluzione per la quale le Opposizioni in Regione Lombardia si sono astenute, una astensione benevola per far procedere questo sistema scolastico… si sono astenute… certo, qualcuno c’è sempre che vota contro.

Bene, detto questo, il problema, è un problema delicato, e dove giocano anche proprio aspetti ideologici, di differenza d’impostazione, che però possono essere superati, si è detto il finanziamento che è un problema importante, l’uguaglianza di trattamento negli studenti della formazione professionale e allievi della formazione dell’istruzione, sicuramente è un problema complesso. La questione però è che bisogna trovare il modo, su un tema così delicato, che le questioni siano risolte. Sono d’accordo anch’io allora in questo senso di proporre prima di tutto che ci sia un abbassamento dei toni in questo conflitto che ha visto contrapporsi Stato e Regione e che si è avviato una trattativa, non so se è possibile una modifica di questo genere, che venga ripreso un dialogo costruttivo, nel quale lo Stato dimostri la sua buona intenzione, il ministero non presentando il ricorso… ho sentito che non è stato ancora presentato effettivamente il ricorso alla Corte Costituzionale, che rinunci a presentarlo e forte di questa sua posizione riprenda le trattative con la Regione per trovare il modo di risolvere e definire queste cose.

Attenzione, il problema però è che quest’anno scolastico e l’iscrizione per il prossimo anno devono essere disciplinate da qualche norma, non si può dire in nome della trattativa lasciamo nell’incertezza ancora tutto quanto. Ecco, in questo senso mi esprimo a favore di trovare una soluzione che abbassi i toni della contrapposizione e che riapra il dialogo e la trattativa tra Regione e Stato per risolvere questo problema.

Presidente

Grazie. Consigliere Lorenzi ha chiesto di intervenire. Il dibattito prevederebbe un intervento per gruppo, però le è stato chiesto

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appunto sia di ritirare che di emendare, per cui in questo caso le do la parola. Prego.

Consigliere Lorenzi

Innanzitutto mi fa piacere di avere appurato certe competenze in materia costituzionale, su cui devo ammettere di essere poco ferrato, non è il mio lavoro e non mi è richiesto di averne; dal canto mio posso dire che la riforma del Titolo V della Costituzione è stata fatta quando c’era un governo dello stesso colore dell’attuale, ha dato competenza esclusiva in materia di istruzione e formazione professionale alle Regioni. Il significato di competenza esclusiva per me è molto chiaro, poi se esclusiva qui vuol dire un’altra cosa, per me sono parole, nel senso esclusiva per me ha un significato ben chiaro.

Ciò posto, mi fa molto piacere di aver sentito parlare, oltre al Consigliere Zoccoli, tre professori e nessuno di questi di fatto ha portato un’obiezione riguardo ai contenuti di valorizzazione e sull’importanza della valorizzazione all’istruzione e alla formazione professionale che viene portata dalla legge in oggetto. Appunto gli unici motivi di contrarietà ai contenuti di questa legge sono stati portati dal Consigliere Zoccoli, con un taglio fortemente ideologico, del tutto rispettabile naturalmente, che non condivido. Per altro appunto espressione di una parte… dell’unica parte della sinistra che anche in Consiglio regionale ha votato contro, perché se è una materia così importante e così delicata, un voto di astensione e non un voto contrario da parte delle Minoranze ha un significato importante e posante.

Naturalmente, e questo è più che corretto, le competenze, il conflitto di competenze tra Stato e Regioni è un tema molto difficile da dirimere e del resto le Regioni sono state… basta vedere da quando sono state istituite le Regioni a quando sono state realizzate e tutte le competenze che hanno preso via via nel tempo, è stato un processo che dura da tutta la storia della Repubblica, non è un processo che si risolve dall’oggi al domani e con una sola legge senz’altro. Che sorgano quindi dei conflitti è più che naturale ed è giusto dirimerli.

Motivo per cui… allora naturalmente l’ordine del giorno che ho presentato interessa al mio partito, interessa alla mia parte politica, non solo a livello comunale ma quanto meno a livello regionale se non nazionale, tuttavia mi sento di dire che interessa di più a me, e a me come a coloro che mi hanno eletto, per cui non ne voglio fare una questione di vita o di morte che le parole in esso contenute vengano approvato o rifiutate per così come sono.

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Allo stesso modo è stato presentato in tempo utile per cui se c’era la possibilità di riscriverlo insieme, il tempo c’è già stato, non mi sento di ritirarlo, però mi sento di proporre degli emendamenti che vogliono assolutamente eliminare i toni di attacco, tra virgolette, al governo sul suo comportamento, ma di andare a richiedere in definitiva che si riprenda il dialogo tra lo Stato e la Regione e che possano essere ottenuti i vantaggi che mi sembrano riconosciuti, hanno parlato tre professori e non sono andati contro a questi, sui contenuti della riforma dell’istruzione alla formazione professionale. Se su questo si può venire a un accordo con la Maggioranza, dico quali sono gli emendamenti che presenterei. Allora. Tra le premesse, cioè tra i

“prendendo atto”, aggiungerne…

Cambio cassetta

… è stato interrotto il dibattito, poi se volete sistemiamo la forma, ma che è stato interrotto il dibattito tra Regione Lombardia e Governo in sede di conferenza Stato-Regioni in tema di conflitti di competenza in materia di istruzione e istruzione e formazione professionale. Nei

“considerato” cassare il terzo… no, prima scusate, nel secondo si può eliminare l’ultima frase “ad esclusione della sola CGIL e di alcune espressioni della sinistra massimalistica” che trovo abbastanza pleonastica come frase; cassare invece il terzo, ovvero che non si ravvisano motivi tecnici eccetera eccetera, e l’ultimo modificarlo, le prime parole “che la decisione del governo”, modificarlo in “che l’attuale situazione di stallo nel processo di valorizzazione dell’istruzione e formazione professionale”. Dopo di che, da “Il Consiglio Comunale della Città di Treviglio esprime… 1° punto:

esprime il sostegno alla legge regionale nei termini in cui permette alle Province di potenziare il sistema della formazione professionale e di integrarlo pienamente con il sistema educativo e politiche del lavoro”.

Cassare il secondo e nel deliberato chiedere al Governo e alla Regione Lombardia di riprendere il dialogo e di cercare di perseguire nel più breve tempo possibile la realizzazione della valorizzazione del sistema di istruzione e formazione professionale che è stato iniziato.

Presidente

Grazie Consigliere. Consigliere Lorenzi, vista la complessità degli emendamenti che propone e che ovviamente avrebbero necessità di essere anche messi per iscritto, se però il suo scopo è quello di trovare con la Maggioranza un testo condiviso, forse varrebbe la pena che lei proponesse o richiedesse la sospensione per qualche minuto dei lavori e che si riuniscano i Capigruppo. Le formalizza questa… La parola al Sindaco.

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Sindaco

Io credo che sia anche possibile rinviarlo al 14 di novembre, comunque i gruppi consiliari sono qui presenti, per quanto mi riguarda ritengo che vada via in tutti e due i punti “il Consiglio Comunale della Città di Treviglio esprime il pieno sostegno alla legge regionale e ritiene incomprensibile il ricorso”, quei due punti lì, se c’è questa disponibilità, ci ritiriamo un attimo, i Capigruppo si ritirano e… perché allora è l’Ordine del giorno che auspicavo in premessa, invitiamo Stato e Regione. Tra l’altro in sede di approvazione della legge 19 il Consiglio regionale ha approvato un Ordine del giorno che impegna la Giunta a riordinare in un unico testo di legge la materia dell’istruzione e della formazione professionale con le altre leggi attinenti al sistema scolastico, edilizia, scuole materne eccetera. Per cui c’è anche questa possibilità, però cioè di partire da lì.

Poi Giorgio scusa, già che prendo la parola così non la prendo più, non ha effetti penalizzanti questo ricorso sulla formazione professionale, né per l’anno in corso, né per il 2008-2009, sono già stati licenziati, legittimati i corsi sperimentali triennali e relativi finanziamenti e il Ministro ha già garantito alla Lombardia 6,5 milioni di euro di trasferimenti aggiuntivi sulle sperimentazioni triennali dell’ambito. Quindi non c’è incertezza quanto meno sulle scelte che già sono state realizzate.

Presidente

Grazie Sindaco. Consigliere Lorenzi ritiene… perché se ho capito bene il Sindaco dice è pregiudiziale comunque che vengano soppressi i due capoversi successivi al titolo “Il Consiglio comunale della Città di Treviglio esprime… ritiene”… Non so, se lei ritiene di poter ragionare su queste cose vale la pena allora sospendere… Sospendiamo il consiglio comunale, salvo ci siano opposizioni. La seduta riprende alle 20,40.

(sospensione)

Sono le 20,40 riprendiamo la seduta del Consiglio Comunale. La conferenza dei Capigruppo ha prodotto un testo unitario condiviso, Consigliere Lorenzi lo illustra lei il testo che avete partorito?

Consigliera Bonfichi lo illustra lei? Prego Consigliera.

Consigliera Bonfichi

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Considerato il dialogo che si è aperto all’interno di questo Consiglio Comunale, abbiamo concordato il seguente testo… una copia del testo è già in mano al Consigliere Lorenzi e al Presidente, adesso vengono fatte le fotocopie per tutti, intanto lo leggo.

Prendendo atto che è stato interrotto il dialogo Stato-Regioni in materia di istruzione e formazione professionale, considerata l’importanza del tema che coinvolge il futuro dei giovani e del territorio, il Consiglio Comunale di Treviglio chiede che il dialogo interistituzionale tra Regione Lombardia e Governo riprenda per addivenire a un chiaro accordo Stato-Regione sul tema della formazione professionale e dell’istruzione professionale, al fine anche di ricercare soluzioni utili a superare il contenzioso in atto; invita la Giunta Regionale a recuperare l’Ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio Regionale della Lombardia al momento dell’approvazione della legge regionale 19/2007, Ordine del giorno che impegnava la Giunta Regionale a riordinare in un unico testo di legge la materia dell’istruzione professionale e della formazione professionale con le altre leggi attinenti al sistema scolastico.

Presidente

Grazie Consigliera. Diamo anche atto quindi che l’Ordine del giorno originario è stato ritirato e sostituito da questo… sostituito sì, sostituito. La parola al Sindaco, prego.

Sindaco

Io metterei, siccome non può più chiamarsi “mozione avente oggetto impugnativa del governo eccetera”, metterei formazione professionale come titolo e chiedo che venga aggiunto, perché sia chiaro poi agli uffici, che il Consiglio Comunale o la Giunta si impegna ad inviare al Governo e alla Regione che è ovvio, però diciamolo.

Presidente

Nella copia che mi darete sottoscritta, Consigliera Bonfichi e Consigliere Lorenzi, aggiungete queste due righe, così la mettiamo agli atti.

Consigliera Bonfichi

Cos’era? Invita la Giunta di… delibera di inviare il presente Odg al Governo e alla Regione Lombardia.

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Presidente

Grazie Consigliera. Se nessun altro intende intervenire dichiaro chiusa la discussione, invito i Consiglieri Capigruppo a iscriversi per dichiarazione di voto… nessuno ha chiesto di intervenire, metto in votazione… ah, Consigliere Lorenzi, prego, non l’avevo visto, per la dichiarazione di voto.

Consigliere Lorenzi

Solo una parola, naturalmente sotto molti aspetti preferivo quello che avevo presentato io, del resto fin dall’inizio ho mostrato un’apertura, spero che questo momento di lavoro che ha coinvolto molti Consiglieri rimanga, oltre che per i contenuti, come esperienza positiva di dialogo e come modo di lavorare che anche noi nella nostra parte abbiamo dimostrato nei confronti dell’Amministrazione, che non vogliamo essere in Opposizione o in dialogo solo per pregiudizi, ma perché ci interessa il contenuto di quello su cui lavoriamo. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Metto in votazione quindi il punto n. 8 all’Ordine del giorno così come modificato dalla conferenza dei Capigruppo.

Votiamo in forma palese con sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione… Dichiaro chiusa la votazione. 16 voti a favore, 1 voto contrario, il Consiglio approva. Hanno votato a favore i Consiglieri Abbate, Bonfichi, Borghi, Bussini, Cremonesi, Dozzi, Guzzetti, Lorenzi, Mangano, Merisi, Minuti, Pignatelli, Pirola, Riganti, Scarpellino, Zordan. Ha votato no il Consigliere Zoccoli.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 26.10.2007 Punto n. 9)

MOZIONE CONSIGLIERA BONFICHI E ALTRI IN MATERIA DI DICHIARAZIONE DEI REDDITI DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI - Presidente

Procediamo col punto n. 9 all’Ordine del giorno avente oggetto:

Mozione Consigliera Bonfichi e altri in materia di dichiarazione dei redditi degli amministratori locali. La parola alla Consigliera Bonfichi per l’illustrazione del provvedimento. Prego.

Consigliera Bonfichi

La mozione presentata è una mozione che ha l’intento di riprendere una tradizione istituita dal Sindaco Minuti, che è sostanzialmente quella nella quale i Consiglieri Comunali consegnano, si impegnano a consegnare copia della loro dichiarazione dei redditi alla Segreteria del Sindaco entro il 30 settembre di ogni anno e contestualmente ne autorizzano la pubblicazione, questo per quanto riguarda il Consiglio Comunale che è quindi sovrano nel suo deliberato. Nell’ordine della mozione c’è altresì un invito ad Assessori ed esponenti delle varie commissioni di nomina sindacale a fare altrettanto e questo non può che essere un invito perché di fatto non è competenza del Consiglio e non ci sono norme nazionali che lo impongono.

Presidente

Grazie Consigliera. La parola al Sindaco per la Giunta.

Sindaco

Sì, se ne è parlato nella conferenza dei Capigruppo, io credevo che fosse normato, non è normato, i Capigruppo hanno deciso che non si tratta di norma tecnica ma di opportunità politica. Sono d’accordo, in Provincia noi consegniamo sempre la dichiarazione dei redditi e viene sempre pubblicata sui giornali, l’abbiamo chiesto anche nel codice etico per le società partecipate e controllate, io sarei per dire: delibera che tutti i Consiglieri Comunali, gli Assessori e il Sindaco consegnino copia della loro dichiarazione. Per le società partecipate c’è già questa norma, partecipate o controllate, le commissioni di nomina sindacale

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mi sembra che sia una massa tale di persone, cioè mi sembra eccessivo, ma questo è un mio personale parere. Quindi quell’”invita”

lo toglierei, mettendo Assessori accanto a Consiglieri Comunali e Sindaco.

Presidente

Grazie Sindaco. Dichiaro aperta la discussione… Consigliera Bonfichi come prima sottoscrittrice ritiene di aderire e far proprie le proposte di modifica del Sindaco?

Consigliere Bonfichi

Sì, certo. Poi non so fino a che punto il Consiglio Comunale abbia competenza come atto impositivo nei confronti dei componenti della Giunta, però se ne fa garante il Sindaco e quindi problemi non ce ne sono.

Presidente

Quindi il testo diventa: “Delibera che tutti i Consiglieri Comunali, gli Assessori e il Sindaco…” e prosegue come… dopo di che dopo “invita”

viene cassato “gli Assessori” e quindi “invita altresì tutti gli esponenti delle varie commissioni…” toglierlo? Allora la parte “invita” la interlineiamo e viene omessa. Invito i Consiglieri a iscriversi per gli interventi… nessuno ha chiesto di intervenire… Ha chiesto la parola il Consigliere Merisi, prego.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Ma ieri sera ho ascoltato le dotte citazioni in merito a un’opera del grande filosofo Aristotele, devo dire che mi è piaciuto tornare indietro tanti anni, non dico quanti evidentemente, la Metafisica perché ad uso della filosofia è senz’altro un’opera fondamentale, ma non solo per Aristotele, anche per tutti coloro che amano il sapere, così come sarebbe la traduzione letteraria del termine filosofia. Se vogliamo potremmo anche sostituire il termine sapere con il termine conoscenza, ma per noi comuni mortali ciò non comporta grossa differenza. Ieri sera ho sentito anche simpatici elogi all’eloquio degli uomini di scuola, con un invito altrettanto simpatico a non farla lunga. Io qui allora faccio una cosa sintetica.

Il mio filosofo preferito è Nietzsche, per motivi di nome e di segno zodiacale, però l’altro che preferisco è Leibniz, il quale aveva così esternato la teoria delle monadi, le monadi queste particelle che sono

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tanto affascinanti quanto causalisticamente incontrantesi, mi hanno sempre preso, tanto è vero che me lo ricordo anche adesso che ho i capelli bianchi e neri.

Fuor di metafora però voglio osservare quanto segue, che questa mozione non riporta alcuna premessa né considerazione, che questa mozione non riporta alcun riferimento legislativo, ne abbiamo solo due di riferimenti legislativi nazionali e l’obbligo di presentare il 730, chiamiamolo come vogliamo, era sancito solo per una serie di figure politiche e per i Consiglieri Comunali in città fino a 100.000 abitanti e poi è sceso fino a 50.000 e secondo me questa non è materia di competenza consiliare. Ieri sera ho sentito anche parlare di sensibilità diverse, credo che anche stasera si dovrebbe parlare di sensibilità diverse soprattutto quando ci si riferisce ad argomenti particolari che ognuno è chiamato a gestire secondo scienza e coscienza come diciamo noi medici. Il giudizio di conformità o di congruità secondo me, a mio modestissimo avviso, non può essere lasciato al Consiglio Comunale. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Minuti, ne ha facoltà.

Consigliere Minuti

Premesso che il sottoscritto ha provveduto a consegnare la denuncia dei redditi sia del 2005 che il giugno scorso quella del 2006 per autodisciplina e perché era tradizione nell’Amministrazione Comunale di Treviglio che così si facesse. Premesso anche che ha ragione il Consigliere Merisi nel dire che quando si vuole introdurre una norma di autodisciplina che non trae la sua origine da una norma di legge, occorrerebbe anche una motivazione, un’introduzione. Per quale ragione introduciamo questa autodisciplina? Per una regola generale di trasparenza, perché chi esercita un’attività pubblica è in vetrina ed è giusto che la vetrina sia accessibile a tutti, quindi si produce la dichiarazione e si autorizza che venga fatta conoscere.

Io aggiungerei di più, due questioni: la prima, e cioè che la dichiarazione ha un senso se è dichiarazione reddituale e patrimoniale; addirittura nell’Amministrazione Provinciale c’è l’estensione al coniuge; ha un senso se è estesa ai Consiglieri, agli Assessori e ai Dirigenti. Che senso ha che il Direttore Generale non presenta la dichiarazione, il Segretario Generale non presenta la dichiarazione? Coloro che esercitano dopo le ultime due riforme degli

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enti locali, il potere reale nell’ente locale sono i dirigenti, non sono mica i… no, se i Consiglieri Provinciali esaminassero la dichiarazione dei redditi del Direttore Generale della Provincia, forse farebbero una bella discussione sul cumulo degli incarichi, altro che divieto del doppio mandato, bisogna mettere almeno il divieto della decuplicazione dei mandati; adesso quello è un altro ente, noi siamo a Treviglio, quindi a mio avviso ha senso se è estesa anche al Direttore Generale e al Segretario, naturalmente non esclusi gli Assessori, senso maggiore se è reddituale e patrimoniale… e basta. È un atto di sensibilità e di autodisciplina e naturalmente non ci sono sanzioni per le inadempienze, quindi sta alla responsabilità di ognuno adempiere o non adempiere a un indirizzo espresso dal Consiglio. Questo indirizzo però a mio avviso è un indirizzo insufficiente. Poi sono d’accordo non tutti i membri delle commissioni comunali perché sommati tra di loro credo che siano più di 200 e altrimenti poi si perde il senso delle cose.

Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Scarpellino, ne ha facoltà.

Consigliere Scarpellino

Grazie Presidente. Ma io sono in parte d’accordo con l’intervento del collega Minuti perché ritengo che questa motivazione sia aggiunta, però nello stesso tempo non condivido l’estensione ai dipendenti, quindi al Direttore Generale, al Segretario e ai dirigenti. È un atto di sensibilità, di trasparenza per coloro che sono eletti proprio nei confronti dell’elettorato e quindi dimostrare che non ci sono ovviamente ostacoli a dichiarare che sono cittadini esemplari sotto l’aspetto della dichiarazione dei redditi.

Nello stesso tempo però mi ritrovo d’accordo con il collega Merisi laddove, non essendoci ovviamente disposizioni di legge, io modificherei semplicemente la delibera in “invitare”, quindi “delibera di invitare tutti i Consiglieri Comunali ed il Sindaco a consegnare copia della loro dichiarazione dei redditi”. Però se siamo in questo ambito mi prefiggo di presentare il testo definitivo. Quindi circoscritto a Consiglieri e Sindaco, in qualità di rappresentanti eletti e con invito ovviamente alla presentazione. Chi non lo farà, ovviamente risponderà ai cittadini.

Presidente

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Grazie Consigliere. Se ritiene di formalizzare questo emendamento lo faccia. Per ciò che riguarda anche le proposte che aveva avanzato il Sindaco che erano state fatte proprie dalla Consigliera Bonfichi di modifiche e soppressioni, rilevando che non tutti i sottoscrittori sono presenti, dobbiamo comunque procedere alla votazione dell’emendamento modificativo e soppressivo perché gli assenti non possono accettare le modifiche, per cui anche quelle le vuole per cortesia formalizzare? La parola al Sindaco.

Sindaco

Concordo col Consigliere Minuti circa la presentazione anche della denuncia patrimoniale, in Provincia lo facciamo, non viene pubblicata nel senso che resta agli atti perché è una cosa abbastanza complicata, c’è la documentazione piuttosto complicata. Non lo so, personalmente sono d’accordo se il Consigliere Minuti vuole aggiungere questa… fare questo emendamento, sono d’accordo. Concordo con Scarpellino per quanto riguarda le persone che tutto assommato hanno un rapporto di lavoro, possiamo invitarle però credo che sia un po’ una forzatura, anche se Minuti ha ragione perché probabilmente così conosceremmo qual è la vera situazione, il vero reddito di persone che occupano gli alti livelli delle strutture, non solo in termini di lavoro dipendente, ma anche di partecipazione a società o ad altri enti.

Non sono d’accordo nel cambiare il “delibera” con l’”invita”, se si cambia “delibera” con “invita” sono per precisare quello che diceva il consigliere Minuti: questo Consiglio Comunale, ritenendo atto di trasparenza e atto dovuto nei confronti degli elettori, cioè trovando la formulazione, “invita”, perché moralmente ovviamente siamo tutti più impegnati, poi sappiamo che ci sarà chi lo farà e chi non lo farà, però se andiamo a un “invita” vorrei che ci fosse una dichiarazione chiara del perché, così come diceva Minuti.

Presidente

Grazie signor Sindaco. La Consigliera Bonfichi sta formalizzando le proposte, bene. Nel frattempo c’è qualche altro Consigliere che vuole intervenire nel dibattito?.. Consigliere Minuti, prego.

Consigliere Minuti

Io ritengo che sia possibile dopo la prima sperimentazione, che noi si faccia una riflessione e che si riporti la materia in sede di Statuto, di modo che anziché “invita” e anziché “raccomandazione” sia invece previsto dal massimo strumento di normativa autonoma dell’Ente. In

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quella sede preciseremo… per esempio non la capisco la ragione dell’esclusione degli Assessori rispetto ai Consiglieri, hanno le stesse funzioni, sono in vetrina anche loro come noi, quindi secondo me è corretto che ci siano anche loro al pari dei Consiglieri; però forse è bene rinviare in una seconda istanza a quella sede della revisione dello Statuto una formulazione più matura. Nel frattempo mi va bene anche questa cosa qui, tanto io l’ho adempiuta prima che ci fosse.

Sindaco

Consigliere Minuti la mia proposta, cioè questo Ordine del giorno è figlio di questa mia proposta alla conferenza dei Capigruppo, mettiamola nello Statuto. Ma i Capigruppo hanno ritenuto che non fosse materia di Statuto insomma e quindi la Consigliera Bonfichi si è fatta carico, a nome dei Capigruppo, perché ci sono firme vedete anche degli altri Capigruppo, di presentare questo indirizzo in Consiglio Comunale. Però possiamo riprendere questo argomento.

Presidente

Prima votiamo gli emendamenti e poi il testo come ne risulta…

Consigliera Bonfichi se è pronta dà lettura delle proposte di emendamento e poi le distribuiamo… Sì, va bene. Lei dia comunque lettura.

Consigliera Bonfichi

Grazie. Questo Consiglio Comunale ritenendolo atto dovuto di trasparenza, delibera di invitare i Consiglieri Comunali, gli Assessori e il Sindaco a consegnare copia della loro dichiarazione dei redditi alla Segreteria del Sindaco entro il 30 settembre di ogni anno e contestualmente ne autorizzano la pubblicazione. Poi c’era qualcos’altro comunque anch’io ero dell’opinione che potesse essere una materia… un argomento da inserire nello Statuto, poi in conferenza dei Capigruppo è emersa una linea diversa e non c’eri quella volta… Ci pensiamo sopra, intanto facciamo questo atto.

Presidente

Bene, Consigliera Bonfichi l’emendamento che ha proposto non possiamo semplicemente sostituirlo al testo pre-vigente perché implicherebbe che gli assenti ritirassero la proposta sottoscritta e siccome non ci sono non possono farlo, per cui lo consideriamo ovviamente un emendamento in parte soppressivo e in parte modificativo e in parte sostitutivo del testo preesistente, per cui lo

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deliberiamo come emendamento e poi voteremo definitivamente il provvedimento come ne risulta.

Dichiaro chiusa la discussione, invito i Capigruppo a iscriversi per le dichiarazioni di voto e procederemo poi a due distinte votazioni come vi dicevo. Nessuno ha chiesto la parola, per cui procediamo con la votazione dell’emendamento proposto dalla Consigliere Siliprandi…

pardon, mi scusi, mi scusi tantissimo… Pongo in votazione l’emendamento in forma palese e con sistema elettronico… È nei miei pensieri… Dichiaro chiusa la votazione. 14 voti a favore, nessun contrario, nessun astenuto. Il Consiglio approva all’unanimità.

Metto in votazione il testo definitivo della mozione così come emendata e quindi il punto 9 all’Ordine del giorno. Procediamo col voto in forma palese e con sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione… Dichiaro chiusa la votazione. 14 voti a favore, nessun voto contrario, nessun astenuto. Il Consiglio approva all’unanimità.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 26.10.2007

Punto n. 10)

MOZIONE CONSIGLIERA BONFICHI E ALTRI IN MEMORIA DELLA GIORNALISTA ANNA POLIKTOSKAJA -

Presidente

Procediamo col punto n. 10 all’Ordine del giorno avente oggetto:

Mozione Consigliere Bonfichi e altri in memoria della giornalista Anna Poliktoskaja. Consigliera Bonfichi le do la parola per illustrare il provvedimento, prego.

Consigliera Bonfichi

L’idea della mozione è nata dal primo anniversario della morte della giornalista russa Anna Poliktoskaja che è caduto il 7 ottobre scorso.

Ricordo che la giornalista è stata uccisa sul portone di casa a Mosca da sicari a volto scoperto, che la sua morte ha provocato un profondo cordoglio in tutto il mondo, sia per l’efferatezza dell’atto, che per l’eco suscitato dai suoi coraggiosi reportage sulla guerra in Cecenia e sulla situazione politica, economica e sociale della Russia. Considerato che è in atto una raccolta firme intorno alla proposta di onorare la memoria di questa coraggiosa giornalista in tutta Europa, nel giorno dell’anniversario, con iniziative di carattere culturale e politico, che già molti giornalisti e cittadini in Italia e in Lombardia hanno aderito all’appello e altri ne seguiranno, il Consiglio Comunale di Treviglio impegna la Giunta e il Sindaco ha promuovere il coinvolgimento delle istituzioni locali, dei giornali, delle radio e televisioni, istituzioni e associazioni culturali cittadine, nella formulazione di una iniziativa o una serie di iniziative che celebrino la memoria di Anna Poliktoskaja come simbolo della libertà di stampa e opinione.

Ovviamente a questo punto sarà per il prossimo anno in occasione del mese di ottobre sarebbe auspicabile.

Presidente

Grazie Consigliera Bonfichi. Dichiaro aperta la discussione… Ha chiesto di intervenire il Consigliere Merisi, ne ha facoltà.

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Consigliere Merisi

Grazie Presidente. La Federazione internazionale dei giornalisti ogni anno emana un rapporto annuale; questa Federazione internazionale ha sede a Bruxelles, non c’è bisogno di telefonare evidentemente per avere questi dati… La Federazione denuncia l’impunità dei crimini commessi contro i rappresentanti dei media nel mondo e quello di quest’anno è un rapporto davvero pesante e nello stesso tempo scioccante. Nel 2006 i morti tra giornalisti e addetti ai lavori sono almeno 155, di cui la scarna cronaca ci porta a fare una distinzione addirittura fra assassinati o morti ancora senza spiegazione. Nel 2005 i morti registrati erano 154, ma 48 di questi erano morti in un incidente aereo. Il segretario nazionale di questa Federazione parla di un anno di violenza in cui i giornalisti sono stati uccisi deliberatamente con impunità, perché ovviamente i media sono diventati più potenti, il giornalismo più pericoloso; però di questo che sto dicendo c’è presenza in Iraq, che è considerato il Paese più pericoloso, in Messico, Filippine, Sri Lanka. Il rapporto è a disposizione di tutti quelli che vogliono interessarsi, per cui io lo ritengo, a parte l’errore di grafica o del cognome, io ritengo che questa mozione vada estesa anche a tutti gli altri giornalisti che sono caduti facendo il loro dovere così come si dice, per cui ho un emendamento articolato in quattro punti da proporre all’attenzione degli onorevoli colleghi.

Dopo l’”oggetto” aggiungere “e commemorazione dei giornalisti morti per la libertà di stampa”; dopo “premesso” aggiungere un altro comma che dice, quindi terzo comma, che secondo il rapporto annuale 2006 della Federazione internazionale dei giornalisti, i morti tra i giornalisti e gli addetti ai lavori sono almeno 155 nel solo 2006. Dopo

“considerato” aggiungere un terzo comma: “che la risoluzione 1738 del 23 dicembre 2006 delle Nazioni Unite, con la quale è stato preso l’impegno a prendere misure appropriate di fronte a situazioni dove civili e altre persone protette sono prese come bersaglio e sono oggetto di violazioni sistematiche”. E infine dopo “impegna”, “impegna altresì il Sindaco e la Giunta a mettere in atto ogni iniziativa in memoria dei giornalisti che hanno pagato con la vita la promozione della libertà di stampa e la libertà di opinione”. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere Merisi. Mi fa avere poi il testo delle proposte di emendamento. Altri Consiglieri desiderano intervenire nel dibattito? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Minuti, ne ha facoltà.

Consigliere Minuti

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Intervengo con scarso entusiasmo essendo contrario a che il Consiglio Comunale discuta questioni che non rientrano nella sua stretta competenza e devo dire che l’intervento del Consigliere Merisi se non altro ha esteso a una problematica più generale, all’intera categoria di coloro che nell’esercizio della professione del giornalismo cadono vittime della repressione, dell’omicidio e quindi è vero che si limita all’anno 2006 giustamente, però quest’anno era anche il decennale della morte di una giornalista italiana, Ilaria Alpi, che in Somalia cercava di indagare sul traffico di armi per il quale anche il nostro governo, tutti i governi, sono eccessivamente tolleranti e i giornalisti muoiono quando fanno delle inchieste scomode. Il problema fondamentale è ciò che sta alla base di questi fatti efferati, non l’omicidio in sé.

Tuttavia, pur che sia una tantum, è anche giusto che il Consiglio rammenti che vi sono delle categorie dove il rischio è maggiore di altri.

Mi sarebbe piaciuto però che si ricordasse come tutte le professioni comportano dei rischi e l’Italia e la bergamasca in particolare, è in testa alle morti sul lavoro, in particolare nel lavoro dell’edilizia, fare il muratore è più rischioso che fare il giornalista, però ingraziarsi i media è molto più proficuo che ingraziarsi i muratori. Il mio voto è favorevole sia all’Ordine del giorno originario, sia alla modifica proposta da Merisi, se però domani ci fosse un altro Ordine del giorno di questo tipo, non lo voterò.

Presidente

Grazie Consigliere. Nessun’altro è iscritto a parlare, la parola al Sindaco.

Sindaco

Mi spiace che l’aula sia semideserta, non per questo Ordine del giorno nello specifico ma per tutto il dibattito che stasera si è sviluppato. Io sono favorevole sia all’Ordine del giorno che agli emendamenti proposti dal Consigliere Merisi e ritengo che una tantum il riflettere su alcuni problemi della nostra società, del nostro mondo globalizzato, se aumentano le nostre conoscenze e ci fanno un po’ guardare ai problemi con un’altra lente o con maggiore spirito e senso di responsabilità, non ci fa male. Per esempio a me stasera è piaciuto l’intervento del Consigliere Merisi, che anche se fuori ho ascoltato, perché ha aggiunto conoscenze e mi ha fatto guardare più ampiamente alla problematica per la quale credo che l’Ordine del giorno rispetto a questa giornalista russa fosse stato eletto un po’ a

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simbolo e quindi per questo ringrazio il Consigliere Merisi. Io credo che ogni tanto andare oltre l’amministrazione pura e impegnarci in qualche modo a sensibilizzare rispetto a questi temi sia cosa positiva.

Ricordo che delitti come quello di Matteotti li commemoriamo ancora, quindi lo spessore di riflessioni, lo spessore che va poi a riguardare l’analisi storica di quei periodi forse emerge dopo, emergerà in tempi in cui noi non saremo più, però farci carico in qualche modo di questi problemi, riconoscendoli, facendoli un po’ nostri e facendo quanto sta nelle nostre possibilità per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste vicende, io credo che sia una cosa positiva per un Consiglio Comunale; certo non possiamo fare in continuazione interventi di questo tipo, però se c’è il fatto, un pretesto di volta in volta su temi diversi un pochino più generali, io sono del parere che comunque c’è il richiamo a tutti da un punto di vista culturale e ci sentiamo più impegnati a difendere i diritti. Grazie.

Presidente

Grazie signor Sindaco. Nessun altro è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione. Invito i consiglieri a iscriversi per le dichiarazioni di voto, sia sulle proposte di emendamento che sul testo della mozione. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mangano, ne ha facoltà.

Consigliere Mangano

Grazie Presidente. Anch’io sono favorevole a questo Ordine del giorno e agli emendamenti, però vorrei far presente che in tema di libertà in questo momento c’è un popolo, quello birmano, che è oggetto di un grande massacro, dove i monaci sono stati molti cremati e mi permetterò di presentare un Ordine del giorno la prossima volta anche se il Consigliere Minuti ha già annunciato che non lo voterà. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Il Consigliere Minuti per dichiarazione di voto, prego.

Consigliere Minuti

Sì, con riferimento alla dichiarazione del Sindaco. Almeno si ricordasse Matteotti, da anni si è smesso di ricordare Matteotti. Forse lei nella sua coscienza qualche preghierina la mattina… invece i trevigliesi continuano a ricordare la vittima di un omicidio del 1923 che

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