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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 16 settembre 2008 Apertura di seduta Presidente

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 16 settembre 2008 Apertura di seduta

Presidente

Buona sera. Iniziamo i lavori di questo Consiglio Comunale del 16 settembre. È raggiunto il prescritto numero legale, la seduta è legalmente valida alle ore 19.14, essendo presenti tutti i Consiglieri assegnati, ad eccezione del Consigliere D'Auria – Mancini – Merisi – Pirola – Scarpellino e Zordan, che non risultano in aula. Prima di procedere con l’ordine del giorno la parola al Sindaco per un saluto.

Prego Sig. Sindaco.

Sindaco

Buona sera a tutti e ben ritrovati dopo la pausa estiva, compreso ovviamente il Consigliere Riganti, che stasera torna in questo Consiglio Comunale. Sulla questione che lo riguarda l’Amministrazione si è già espressa, il nostro problema non è la presenza qui del Consigliere, nei confronti del quale non c'è niente né di politico e tanto meno di personale, ma il recupero del credito che c'è, rimane e che il Comune ha il dovere di riscuotere per risarcire la comunità e per adempiere al principio sancito dalla Costituzione – art. 97 – di eguaglianza tra i cittadini. Continueremo quindi sulla strada del recupero credito nei modi che riterremo più rapidi ed efficaci. Ben tornato e ben ritrovato a tutti.

Presidente

Ringraziamo il Sindaco. Consigliere Riganti anch'io Le do il benvenuto a nome del Consiglio Comunale. Mi aveva preannunziato una comunicazione, vuole intervenire subito? Prego.

Consigliere Riganti

Una riguarda il mio reintegro... Comunico il mio recesso dal Gruppo Consiliare “Insieme con Minuti” e rientro nel Consiglio Comunale come Consigliere indipendente. L’altra è in merito all’interrogazione urgente presentata venerdì 12 settembre al Protocollo del Comune, riguarda gli abitanti di via Cellini. Trattandosi di salute di una bambina disabile e di sicurezza dei cittadini e di ordine pubblico, chiedo che la mia interrogazione urgente venga trasformata in mozione o ordine del giorno, ma comunque discussa, altrimenti il Sindaco, come ha già fatto

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dabbasso, li ha incontrati, ma però trovi e dica a questi cittadini che soluzioni propone e bisogna fare.

Il problema è contingente, immediato, la situazione di questa famiglia potrebbe ancora creare problemi, cosa avvenga in questo caso non lo so. Penso che non possa neanche immaginarlo il Sindaco. Abbiamo visto domenica scorsa un’esagerazione della situazione, dalle parole passare alle mani, l’incidente di colpire una persona sulla testa e il fatto poi successivo che un anziano e lì ce ne sono molti, ha avuto un infarto. È una situazione pericolosa, la soluzione potremmo trovarla, di immobili il Comune ne ha, rintracciare quell’immobile potrebbe essere...

abbiamo degli immobili alle bocche del Brembo, c'è là una casa, adattiamola a questa famiglia, portiamola là e poi assistiamo la bambina con i Servizi Sociali e con tutto quanto quello che è necessario. Grazie Sig. Sindaco.

Presidente

Allora Consigliere Riganti le interrogazioni che ha presentato sono state protocollate. Ora mi ha consegnato quella di cui ha parlato poc'anzi, chiedendo la trasformazione dell’interrogazione in ordine del giorno.

Lunedì viene convocata la Conferenza dei Capigruppo, per cui in quell’occasione se Lei porta eventualmente la mozione, così la mettiamo all’ordine del giorno nel prossimo Consiglio Comunale e questo con le altre interrogazioni che nel frattempo sono state presentate. I Capigruppo poi valuteranno anche la costituzione del gruppo misto, il nostro Regolamento non è chiarissimo, ma io ritengo di dargli un’interpretazione estensiva tale per cui Lei da oggi costituisce il gruppo misto di cui è anche Capogruppo.

Consigliere Riganti

Posso dire qualcosa? Sig. Sindaco, cosa possiamo dire a questi cittadini? Che ne discuteremo tra?…

Sindaco

Spetta al Consigliere Pignatelli e quindi al Presidente del Consiglio, mettere all’ordine del giorno di questo Consiglio l’argomento. Mi stupisce parecchio che il Consigliere Riganti che dall’ordine del giorno presentato non è al corrente tante cose, possa cavalcare questa problematica. Dall’ordine del giorno che ha presentato risulta che non conosce i fatti, io ho visto questi cittadini dieci giorni fa, ho avuto i loro ringraziamenti perché me ne sono occupata immediatamente e oggi trovo cavalcata questa situazione. Questi cittadini sanno che basta un colpo di telefono per essere da me ricevuti. In questi dieci giorni tanti

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passi... è successa una brutta cosa in via Cellini, ma noi tanti passi li abbiamo fatti in avanti, di raccordo con le Forze dell'Ordine, di acquisizione di informazione. La bambina non è mai stata abbandonata, è sempre stata seguita dai Servizi Sociali, seguita dalla tutela minorile, i genitori hanno dei comportamenti che spesso ostacolano gli interventi da parte sia della tutela minorile che dei Servizi Sociali. Siamo tutti impegnati da anni, da quando questi problemi erano in Cerreto fino ad un anno fa e abbiamo cambiato casa un anno fa. Quindi siamo tutti dell’avviso che questa situazione debba essere risolta.

Non credo di poter venire in Consiglio Comunale a dare informazioni, sono dati sensibili che non posso assolutamente esporre in pubblico.

Comunque chiedo al Consigliere Riganti, che ha portato qui questi cittadini, secondo me con una strumentalizzazione politica ben chiara, di prendere un appuntamento con me e se vuole con dei rappresentanti dei cittadini, uno o due, ci deve essere il segreto, quindi io preferirei prima parlarne con Lei, dopodiché il 21 abbiamo la Conferenza dei Capigruppo, credo che il Presidente Pignatelli metta all’ordine del giorno la sua richiesta di informazioni che sarà molto limitata, perché all'interno del Consiglio Comunale certi dati non si possono dare, neanche ai Consiglieri Comunali. Per cui non è che sia questione di pubblico o non pubblico. Quindi bisogna Consigliere Riganti che si comporti secondo le norme di buona educazione istituzionale e di cortesia istituzionale che sempre abbiamo usato nei Suoi confronti e che lo faccia davvero senza queste situazioni che davvero non mi toccano la coscienza, perché ho la coscienza davvero molto-molto a posto Consigliere Riganti.

Presidente

Grazie Sig. Sindaco. Consigliera Siliprandi aveva chiesto di intervenire per mozione d’ordine? Prego.

Consigliera Siliprandi

Sì, Presidente, grazie. Con molto stupore non vedo inserita una mia interrogazione che aveva come oggetto eventuali responsabilità del Presidente del Consiglio – Avv. Pignatelli mi riferisco a Lei – e il Segretario, il Dott. Carbonara. Non vorrei che non fosse stato messo all’ordine del giorno proprio perché come oggetto ha Lei, ma io credo che l’onestà intellettuale vorrebbe, visto che l'ho presentato più di otto giorni fa, che se non altro io venissi a conoscenza del motivo per cui non se ne può discutere. Non mi dico che è perché ne ho già un altro, perché abbiamo due Consigli Comunali, uno oggi e uno domani...

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Presidente

Consigliera, i Capigruppo si so riuniti e questa interrogazione non era stata ancora presentata...

Consigliera Siliprandi

... non è mai successo e Lei lo sa, che le interrogazioni non vengono mai discusse in sede di riunioni di Capigruppo. Allora evidentemente ci sono due metodi e due misure a seconda di come a voi aggrada. Qui non c'è democrazia purtroppo in questo Consiglio Comunale e si è visto come avete trattato il Consigliere Riganti.

Segretario Generale

Mi corre obbligo precisare, in quanto nella qualità di Segretario della Conferenza dei Capigruppo, che nella programmazione dei lavori consiliari tutte le interpellanze e interrogazioni vengono portate all’esame della Conferenza dei Capigruppo ai fini dell’inserimento nella convocazione del Consiglio Comunale e copia delle interrogazioni viene individualmente distribuita ad ogni Capogruppo, in sede di Conferenza dei Capigruppo.

Presidente

Prego Sig. Sindaco.

Sindaco

Io personalmente avevo chiesto di discuterla domani sera, non stasera, perché abbiamo i Tecnici del Piano di governo del territorio e mi pare che dobbiamo loro la nostra attenzione, ma il Presidente mi ha detto che non essendo stata vagliata dalla Conferenza dei Capigruppo, andrà discussa a fine mese, dopo la Conferenza dei Capigruppo del 21.

Consigliera Siliprandi, è facile ingannare chi non conosce le regole, le regole dicono che le interpellanze vanno messe all’ordine del giorno quando sono passate dalla Conferenza dei Capigruppo e queste regole sono la vera democrazia. Comunque Consigliera Siliprandi non ufficialmente, ma ufficiosamente, Le consegno la risposta scritta alla Sua interpellanza.

Risposta della Consigliera Siliprandi non decifrabile – Presidente

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L’ha chiesta anche scritta Consigliera. Prego Consigliera. Procediamo con l’ordine del giorno.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 16 settembre 2008

Punto n. 1)

COMUNICAZIONE PRELEVAMENTO DAL FONDO DI RISERVA Presidente

Punto n.1 “Comunicazione prelevamento dal Fondo di Riserva”. La parola all’Assessore Stucchi per l’illustrazione del provvedimento. Prego Assessore.

Assessore Stucchi

È un semplice prelevamento di Fondo di Riserva per 56.000 Euro che riguarda delle spese che non erano state previste nel Bilancio di Previsione e che abbiamo dovuto comunque sostenere e che riguardano appunto delle spese per stampati e vario materiale di consumo degli Uffici, dei canoni di manutenzione hardware e altre spese ordinarie che non erano state previste nel Bilancio di Previsione.

Presidente

Assessore ha terminato? Grazie per l’illustrazione. Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Merisi. Prego, ha la parola.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Ma devo far notare un errore grossolano nella documentazione che ci è stata inviata. Il Consiglio Comunale non può deliberare su una comunicazione di un prelevamento del Fondo di Riserva, probabilmente, anzi sicuramente c'è stato un refuso grafico o comunque di battitura. Tant'è vero che questa mia affermazione è confortata dal fatto che 1-2-3-4, alla quinta “considerato che”, l’art. 166, i tempi stabiliti dal Regolamento di contabilità e comunque non oltre il 31.12.2007, la delibera di Giunta è del 28 luglio 2008 e quindi è poi precisato che la proposta deliberativa è stata esaminata dalla Prima Commissione Consiliare permanente nella seduta del... non è stata esaminata perché non deve essere esaminata. Per cui chiedo formalmente che venga stralciata la pagina di schema di deliberazione:

il Consiglio Comunale, richiamato, premesso, delibera...

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Inoltre gli stampati di cancelleria uffici e integrazione stanziamenti per Assessorati vari, questa è una domanda evidentemente, volevo capire nel dettaglio ci sono 56.000 Euro, chiedo conforto all’Assessore, 56.000 Euro per stampati, cancelleria uffici, mentre se per integrazione stanziamento degli Assessorati vari, chiedo conferma ripeto di quello che ho capito, si intendono l’affitto locali del Giudice di Pace e la manutenzione dell’impianto fotovoltaico della Mozzi. Penso che sia un errore mio di comprensione del dettato di quanto è stato scritto. D’altro parte però laddove è scritto: la Giunta Comunale, rilevato, considerato, visto che a seguito si è reso necessario provvedere al prelevamento dal Fondo di Riserva ordinario per un importo di Euro... anche qui chiedo conforto a chi ha dato la validità a questa delibera, è sicuramente sfuggito come battitura. Chiedo solamente la correzione sull’ufficialità di questi 56.020 Euro riferiti e chiedo conferma all’Assessore, al tutto completo. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Zordan. Ne ha facoltà.

Consigliere Zordan

Sì, qualche chiarimento relativamente alla procedura e poi anche di chiarimento sulle variazioni. Relativamente alla procedura ho sempre saputo e chiedo magari una spiegazione, che il prelevamento dal Fondo di Riserva deve essere comunicato, mentre qui dice: si delibera, tra l'altro per alzata di mano dice la delibera, si delibera per alzata di mano e non solo, ma si delibera poi anche la immediata esecutività. Non lo so, forse è una ridondanza. Questo come prima osservazione. Delibera di rettificare le variazioni di Bilancio e la presente deliberazione, dice, immediatamente eseguibile, quindi presuppone due votazioni. Uno.

L’altra era solamente un chiarimento, può darsi che sia la formulazione.

Poi il 31.12.2007, errore di stampa e dal punto di vista invece dei contenuti, vedo che c'è una variazione di più 8.000 Euro per la sede del Giudice di Pace. Era una buona soluzione quella di spostare la sede del Giudice di Pace dalla sede attuale alla futura sede dietro le scuole medie Cameroni, a che punto è quell’operazione e come mai si devono integrare? Mi sembra che la scelta sia buona, a che punto siamo.

Il testo del Regolamento di “gratta e sosta”, anche qui l’applicazione di questo meccanismo a che punto è, quando inizierà, come funziona.

Siccome ne parliamo, siccome ne prendiamo atto, sapere qualche

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notizia in questo senso. Poi mi ha incuriosito all’associazione Protezione Civile Bassa Bergamasca un aumento: 20 Euro. È un arrotondamento dovuto a quale strano problema... e l’ultima questione, ah ecco, la manutenzione a impianto fotovoltaico scuola elementare Mozzi, a che punto è, come funziona, che problemi ci sono. Grazie.

Presidente

Grazie al Consigliere Zordan. Nessun altro è iscritto a parlare, la parola al Segretario per le precisazioni tecniche. Prego.

Segretario Generale

Ciò che viene posto in comunicazione e ovviamente non in votazione, ai sensi dell’Ordinamento finanziario e contabile degli enti locali, è il prelevamento dal Fondo di Riserva. Il prelevamento dal Fondo di Riserva è effettuato con deliberazione della Giunta Comunale che ne ha l’esclusiva competenza. Nella carpetta è stata inserita la delibera della Giunta, perché ciò che viene comunicato è il contenuto della delibera della Giunta. Nella configurazione di tutte le fotocopie per i Consiglieri, per errore materiale è stata messa una pagina che nulla c’entra con la delibera, che non so nemmeno da dove sia stata presa, che è una bozza di deliberazione del Consiglio Comunale. Però al di là di questo la documentazione c'è tutta, perché c'è la delibera di Giunta, la 141 del 28 luglio, con i suoi pareri, il suo dispositivo e i suoi prospetti contabili. Ciò che nulla c’entra è questo foglio qui che è stato messo lì evidentemente per un errore materiale, mentre costruivano i 21 fascicoli da distribuire ai Consiglieri. Questo è l’arcano.

Presidente

Grazie. Assessore Stucchi, prego.

Assessore Stucchi

Per quanto riguarda il discorso dei gratta e sosta per le tessere di abbonamento, partirà da metà ottobre e per le modalità di funzionamento c'è l’Assessore Rigon che è la persona che se ne è occupata. Per quanto riguarda i 20,90 Euro per l’Associazione Protezione Civile, era una mancanza nello stanziamento e il Fondo di Riserva serve proprio per andare anche a prendere i soldi dove mancano gli stanziamenti. Qui mancavano 20 Euro e sono stati stanziati. Per quanto riguarda invece il discorso del fotovoltaico, si tratta del fotovoltaico che è stato messo sopra, o verrà messo, io non so a che punto siano i lavori, sopra le scuole Mozzi e che dovrà essere

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attivato a brevissimo, nel senso che la ristrutturazione delle scuole Mozzi è già a buon punto e credo che sia quasi ultimata, però io non sono al corrente e quindi poi verrà attivato anche l’impianto fotovoltaico. Questi 7.000 Euro tengono conto anche poi della manutenzione che verrà effettuata. Sicuramente magari in sede di equilibri di Bilancio, tra qualche settimana, vi darò spiegazione precisa di tutta l’operazione, magari in Commissione, in modo da entrare un po' nel dettaglio.

Affitto locali Giudice di Pace, l’operazione va avanti, nel senso che si prevede che il Giudice di Pace entri nei nuovi locali per i primi di gennaio e gli 8.000 Euro erano una parte di stanziamento che mancava, perché si prevedeva di riuscire a mandarlo nei nuovi locali per novembre e invece il progetto, i lavori ecc. ecc. e anche gli accordi per i tempi di spostamento hanno portato ad arrivare al primo gennaio, ma comunque c'è un’operazione che va avanti.

Non ho ben capito la domanda del Consigliere Merisi: stampati, cancelleria e materiale di consumo, perché mancano questi soldi.

Allora, perché quando abbiamo fatto il Bilancio di Previsione abbiamo cercato di andare nei vari settori a tagliare gli importi e gli stanziamenti, anche perché se tu dai i soldi ai settori, i settori li spendono sempre.

Per cui in sede di Bilancio di Previsione abbiamo cercato di essere parsimoniosi negli stanziamenti al Bilancio e adesso man mano che servono soldi per pagare gli stampati e tutto il materiale di consumo, vengono dati, però non dico centellinati, però vengono erogati con parsimonia, perché si vuole comunque arrivare entro fine anno a dei risparmi di spesa. Questa è la motivazione. Non ho capito la domanda.

Questi sono un po' i chiarimenti su questa variazione.

Presidente

Consigliere Merisi vuole precisare?

Consigliere Merisi

Sì, grazie Presidente. Prendo atto del mea culpa del Segretario sulla pagina che improvvisamente è comparsa nella documentazione che ci è arrivata e sono contento di aver segnalato questo piccolo errore.

Chiedo di inserire anche nella delibera della Giunta Comunale la previsione di spesa e all’Assessore Stucchi rispondo che in effetti ho capito che non ha capito perché non era questo il senso della domanda.

Il senso della domanda era: abbiamo specificato una spesa ben precisa, chiedevo come mai integrazione e stanziamenti per Assessorati vari, comprendesse le quattro voci di cui abbiamo sentito parlare. Il resto

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nella logica di previsione di spesa l’avevo capito. La domanda era:

perché non scriviamo nella delibera di Giunta “stampati e cancelleria uffici e impianto fotovoltaico, del quale devo dire mi sono preso le mie informazioni, questi 6.000 Euro sono per fortuna in una logica previsionale di cui do atto all’Assessore Stucchi e all’Assessore Quadri che non è presente, ma sarà stato sicuramente presente quando è stata approvata la delibera, dicevo in una logica previsionale questi 6.000 sono solo ed esclusivamente per manutenzione. Ben venga – questo è quanto mi è stato detto dagli Uffici, per cui vedete un po' voi – ben venga una previsione di spesa su una manutenzione di un impianto che magari all'inizio deve partire, magari è delicato e così, mettiamo lì quattro soldi e la cosa funzioni, perché deve funzionare l’impianto fotovoltaico, per carità, ci mancherebbe! Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Prego.

Assessore Stucchi

Allora per quanto riguarda l’impianto fotovoltaico questo riguarda anche parte della manutenzione, ma riguarda anche ... allora l’operazione è stata questa, siccome non erano disponibili le risorse per acquistare direttamente come Comune l’impianto fotovoltaico, quindi è stata utilizzata una modalità diversa. Per cui si pagano circa 7.000 Euro all’anno, comprensivi di manutenzione all’impresa che ce li ha forniti, questi vanno più che a compensare il costo dell’energia elettrica che andiamo a sostenere sulla scuola e fra vent’anni questo impianto sarà nostro. Per cui noi alla fine cosa facciamo? Più che compensiamo il costo dell’energia elettrica, utilizziamo una fonte rinnovabile di produzione di energia elettrica e non sosteniamo costi di manutenzioni che sono contenute in questi 7.000 Euro. Questo è il chiarimento.

Presidente

Assessore ha terminato? Grazie. Procediamo quindi con il punto n. 2 all’ordine del giorno.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 16 settembre 2008

Punto n. 2)

INFORMATIVA SU DOCUMENTO CONOSCITIVO IN MATERIA DI P.G.T. –

Presidente

Punto 2 all’ordine del giorno avente a oggetto: Informativa su documento conoscitivo in materia di P.G.T. – Innanzitutto ringraziamo a nome del Consiglio la presenza dei nostri ospiti, in particolare l’Arch.

Alessandro Benevolo che è il coordinatore del lavoro sul P.G.T., il Dott.

Francesco Manunza che si occupa della Soc. OICOS, il Dott. Francesco Serra, Daniele Gerosa e Marco Vagauti che sono i Geologi, i Dott.

Enrico Antegnati e Federico Blumer che sono gli agronomi, l’Ing.

Claudia Ponti che si è occupata della mobilità. Assessore, do la parola a Lei per un’introduzione preliminare. Prego.

Assessore Adobati

Grazie Presidente. Il tema del Piano di governo del territorio entra in una fase direi cruciale nel senso che dopo il passaggio dello scorso anno di definizione di un documento preliminare di Piano che delineava alcuni scenari di riferimento, i mesi che ci hanno preceduto hanno visto un lavoro da parte dell’Ufficio e dei Consulenti di acquisizione della cartografia numerica, di cui questo Comune non era ancora dotato, ma che è oltre che opportuna, necessaria ai sensi di legge, secondo le disposizioni della Legge 12, quindi volo, restituzione di una carta tecnica comunale e collaudo, un aggiornamento dell’attuale strumento urbanistico, il Piano Regolatore Generale che è stato tradotto in formato digitale, informatizzato proprio per essere meglio gestito nella fase di transizione e per essere utilizzato, per quanto utilizzabile, anche per ciò che verrà sversato nel Piano di governo nel territorio. Una raccolta dei dati che riguarda il Piano dei servizi che sapete essere uno dei tre documenti che fanno parte del documento del Piano di governo del territorio; un lavoro che abbiamo avuto modo di parteciparci in più occasioni, abbiamo nelle diverse sedi di definizione delle diverse infrastrutture che riguardano il territorio trevigliese, l’autostrada BRE- BE-MI, la linea dell’alta velocità, alta capacità, la tangenziale ovest, IPB, che vanno definendosi nella progettazione proprio in questi mesi e

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sulle quali abbiamo avuto modo di maturare alcune riflessioni nostre e di verificarle ai tavoli istituzionali preposti.

Ora siamo in questo momento di presentazione di un quadro conoscitivo e ricognitivo, è una tappa sancita dalla Legge 12 come momento di verifica dell’evoluzione del territorio per come è venuto sviluppandosi e dei nodi problematici aperti, delle potenzialità sulle quali lavorare nella definizione delle scelte di piano. I professionisti che sono già stati presentati e che sono qui al mio fianco, in collaborazione con l’Ufficio di Piano che è qui presente con gli Architetti Assolari, Morabito e Vitale, hanno lavorato nella costruzione di un quadro conoscitivo che è una versione preliminare, era già stato presentato alla Consulta Urbanistica prima della pausa estiva e che arriva in una versione più strutturata all’appuntamento odierno, dando conto del lavoro analitico condotto che rappresenta la base per le riflessioni sulle scelte future.

Rispetto ai prossimi passaggi è già stato comunicato che è stato avviato formalmente il procedimento della valutazione ambientale strategica e che stante un quadro conoscitivo ormai assestato e dei primi orientamenti di riferimento che fanno ancora riferimento al documento preliminare già citato, il prossimo mese di ottobre ci sarà occasione di convocare l’apertura pubblica della prima Conferenza di valutazione prevista appunto dalla valutazione ambientale strategica, che è un’occasione con la quale verificare lo stato di avanzamento del lavoro e le scelte aperte, gli scenari che si aprono, con i soggetti competenti in materia paesistico-ambientale e storica e con i soggetti territoriali che intendessero partecipare.

Ora darei la parola all’Arch. Benevolo per la presentazione più generale dei contenuti del quadro conoscitivo, sarà poi l’Arch. Benevolo a cedere la parola ai consulenti sulle tematiche specifiche naturalistiche, geologo o agronomi, sul tema infrastrutturale e infine sul processo di valutazione ambientale e strategica. Grazie.

Presidente Prego Architetto.

Arch. Benevolo Alessandro

Il quadro conoscitivo che oggi viene riepilogato da questa presentazione e a supporto, come ricordava l’Assessore, del documento di Piano, cioè di quella parte del Piano di governo del territorio che deve delineare l’ossatura del nuovo piano urbanistico. Insieme alla valutazione ambientale e strategica, che ha un suo iter di svolgimento

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parallelo, è lo strumento principale a sostegno delle previsioni di pianificazione, cioè delle indicazioni principali in termini di sviluppo, di nuove previsioni ecc., che compongono il Piano di governo del territorio.

Il quadro conoscitivo è articolato in un primo quadro riguardante il quadro ricognitivo e programmatorio, cioè tutte le previsioni di natura di governo territoriale che dipendono da piani di livello superiore a quello comunale e che vengono qui assunti per una lettura della situazione di contesto entro cui il Comune di Treviglio è inserito. Poi esiste un secondo quadro conoscitivo specificatamente riferito al territorio comunale, anche qui articolato in sistema della mobilità, sistema urbano, sistema del paesaggio, agricolo e aree beni di particolare rilevanza. Poi esiste un terzo quadro che fa riferimento all’assetto geologico, idrologico e sismico di cui poi parlerà il consulente, poi esiste un quarto quadro che definisce lo scenario di riferimento, ovvero produce una specie di radiografia del Piano Regolatore Generale vigente, con particolare riferimento alle previsioni che risultano attuate, quelle che risultano inattuate, le previsioni che sono in corso, le previsioni che non dipendono dal Piano Regolatore Generale vigente, ma da strumenti di pianificazione straordinari, quali i programmi integrati o altro e infine esiste un quinto quadro che stasera ancora non vedrete, ma che comporrà il documento di Piano, che sono le conclusioni, cioè le determinazioni a cui arriva il documento di Piano, ricordando qui che queste determinazioni non assumono un carattere prescrittivo. O meglio, non assumono un carattere conformativo del regime dei suoli, rappresentano delle intenzioni del Piano che però per essere tradotte concretamente hanno bisogno di strumenti successivi.

Per l’area urbana consolidata hanno bisogno del Piano delle regole e del Piano dei servizi, per le previsioni di trasformazione o di ampliamento hanno bisogno di strumenti attuativi idonei, all'interno dei quali dovrà essere definita la disciplina urbanistica specifica. Nel documento di Piano sono rintracciati un sistema di obiettivi, di intenzioni ecc. che però la caratteristica che la nuova legge affida a questo strumento è quella di non assegnare a questa parte del Piano ancora un carattere conformativo del regime dei suoli, come avveniva coi vecchi piani regolatori. È ancora una specie diciamo di indicazione di carattere generale che deve essere tradotta concretamente mediante azioni successive.

Le determinazioni di Piano sono composte da un quadro di sintesi delle strategie di Piano, carta delle classi e sensibilità, ambiti di trasformazione, orientamenti e criteri di attuazione, criteri di intervento negli ambiti di trasformazione, criteri per la compensazione, perequazione, incentivazione.

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Questa articolazione del documento di Piano non è esclusivamente farina del nostro sacco, è in qualche modo rintracciabile attraverso le istruzioni che sono state recentemente emanate dalla Regione Lombardia in attuazione al quadro legislativo.

Passiamo dunque al primo quadro, cioè quello ricognitivo e programmatorio che fa riferimento a un ambito territoriale esteso, non necessariamente riferito al solo ambito comunale. Esistono delle analisi socio-economiche di inquadramento che sono quelle che erano state già studiate e proposte all’epoca del documento preliminare della pianificazione. Sono quegli studi redatti dall’Università di Bergamo e che sono delle relazioni con un numero cospicuo di pagine e qui era impossibile riepilogarle. Facciamo notare che queste relazioni verranno a breve pubblicate sul sito del Comune di Treviglio e quindi dalla pubblicazione sul sito del Comune, sarà possibile una consultazione di queste parti. Ricordo che queste analisi socio-economiche erano due distinte relazioni, una per gli aspetti sociologici-urbani e una per gli aspetti più propriamente economici, sulle dinamiche economiche.

Esisteva poi un terzo rapporto che riguardava gli assetti territoriali nel corso della storia, queste tre relazioni verranno tutte e tre collocate a breve sul sito del Comune.

Le informazioni che ci derivano da questo quadro ricognitivo- programmatorio provengono in larga misura dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, soprattutto per quanto riguarda le indicazioni di tutela, riqualificazione e valorizzazione ambientale e paesistica del territorio e le unità di paesaggio. Ricordo che nella nuova architettura legislativa lombarda i piani territoriali di coordinamento, hanno effetti prescrittivi sui piani di governo del territorio solamente per due materie, per quanto riguarda la tutela del paesaggio e per quanto riguarda il sistema delle infrastrutture. Fatte salve le identità di previsione sotto questi due diversi profili, Piano Provinciale e Piano di governo del territorio conservano una propria autonomia, in ossequio alla legge urbanistica regionale, ma più in definitiva alla riforma del Titolo V della Costituzione, che ha introdotto questo principio della sussidiarietà applicato alla pianificazione territoriale, che vede i diversi gradi di governo del territorio degli enti locali ciascuno operare all'interno di un proprio grado di autonomia.

Queste sono le indicazioni degli ambiti di tutela e valorizzazione ambientale che ci derivano dal P.T.C.P., queste sono le cosiddette unità di paesaggio. Adesso io le faccio passare un po' rapidamente perché non voglio tediarvi con delle rappresentazioni dettagliate. Esiste poi un sistema di vincoli, anche qui risalenti a inquadramenti sovracomunali,

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aree protette e il sistema delle reti a scala locale, cioè i reticoli idrici, acquedotti, insomma delle infrastrutture a rete. Questo è il sistema di vincoli che ci derivano dal livello statale, le aree protette, anche queste risalenti a previsioni regionali, fatte proprie dai piani territoriali di coordinamento provinciale, il sistema delle infrastrutture stradali e ferroviarie ecc. –

Infine conclude questo quadro ricognitivo e programmatorio una serie di istanze prodotte da privati che sono state raccolte, individuate e catalogate, a oggi sono state raccolte 137 istanze che sono state tutte cartografate. Questa è una cartografia in cui sono collocate con un pallino che fa riferimento alla porzione del territorio comunale a cui queste istanze fanno riferimento.

Venendo al quadro conoscitivo del territorio comunale abbiamo un inquadramento territoriale viabilistico in cui esiste un quadro ricognitivo e una individuazione delle reti e dei sistemi, una carta della mobilità comunale di cui parlerà poi Sistematica nella sua relazione di settore.

Questo è il sistema delle principali reti e dei sistemi...

CAMBIO CASSETTA

... abitativa, le soglie storiche dell’urbanizzato, origini e formazioni del centro storico nelle diverse cartografie storiche disponibili, tipologie e valori degli edifici del centro storico, attraverso una individuazione degli isolati e del reticolo edilizio, degli edifici antichi e delle tipologie dell’edificato. Questa è la carta di uso del suolo derivante dal mosaico informatizzato a livello regionale, questa è una tavola di sintesi della ricognizione della struttura demografica e della condizione abitativa effettuata con dei dati proveniente principalmente dalle indagini delle soglie censuarie ISTAT. Queste sono le soglie storiche dell’urbanizzato, ovvero l’accrescimento del centro urbano di Treviglio alle diverse soglie storiche e dei Comuni contermini. Questo è il centro storico, individuazione degli isolati e reticolo edilizio. Queste sono le tipologie dell’edificato e veniamo adesso al sistema del paesaggio che è una componente del documento di Piano che è stata introdotta successivamente e che riguarda un’analisi morfologica e paesaggistica, a scala vasta e a scala locale, con riferimento sia agli ambiti urbani che all’ambito extraurbano.

Questi sono i sistemi dei tipi di paesaggio così come è definito dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale; questi sono gli elementi percettivi di rilevanza paesistica. Questa è la sintesi dell’analisi paesaggistica per l’area urbana, in cui abbiamo provato a individuare le diverse morfologie del tessuto urbano per come si presentano da un punto di vista percettivo nei confronti dello spazio pubblico. Quindi è stata operata una doppia classificazione del

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perimetro dell’isolato, inteso come linea percettiva dallo spazio pubblico della strada e una precisazione sulla natura morfologica e tipologica degli edifici contenuti all'interno di questo perimetro di isolato urbano.

Dall’incrocio di queste due informazioni deriva una differenziazione delle aree urbane che non fa più riferimento ai classici parametri di densità urbana, di densità edilizia o di funzione insediata, ma fa riferimento alla natura del tessuto in cui questi edifici sono collocati.

Quindi avremo dei tessuti a cortina, dei tessuti di origine storica, avremo dei tessuti in cui è privilegiata la funzione in forma di villini, dei tessuti che sono caratterizzati dall’impronta unitaria derivante da un piano attuativo realizzato tutto insieme ecc. e quindi esiste come dire una valutazione nel merito dell’area urbana che fa riferimento più agli aspetti qualitativi che non ai suoi aspetti quantitativi che sono quelli che tutti conosciamo dalla lettura di un qualsiasi PRG.

Questa è una carta condivisa del paesaggio, così come richiedeva la legge, che è desunta da quella rappresentazione dell’area urbana, anche qui facendo riferimento alle diverse entità urbane, il nucleo principale e anche le sue frazioni staccate e poi esiste il quadro conoscitivo del territorio comunale con riferimento al sistema agricolo, poi di questo parlerà separatamente l’agronomo. Anche qui abbiamo l’uso dei suoli agricoli e forestali a scala vasta, rinvenenti anche questi come fonte dal Piano Territoriale di Coordinamento, aree e beni di particolare rilevanza, vincoli monumentali e ambientali nell’area storica, che come vedete sono poca cosa, sono pochi edifici, le principali chiese e qualche edificio e conventi principalmente. Infine l’indagine geologica, anche questa a cura del geologo che lo spiegherà poi dopo meglio il geologo, ma comunque comprende una carta geologica, una carta geo- pedologica, una carta idrogeologica, una carta della pericolosità sismica e una carta di sintesi.

Infine il quarto componente del quadro conoscitivo, cioè lo stato di attuazione del PRG vigente comporta un’indagine sui piani attuativi e le zone di completamento, le tipologie di intervento previste dal PRG vigente, i Piano di recupero per il centro storico, oltre alle sue tipologie di intervento, dotazione di servizi esistenti. Questi sono i piani attuativi e le zone di completamento, piani di recupero per il centro storico e qui passiamo alla quinta sezione del documento di piano, la diapositiva è in rosso, perché è quella sezione che attende di essere mostrata al Consiglio Comunale, una volta in cui potremo beneficiare delle prime risultanze dell’attività della Bassa, che come ricordo, insieme alla costruzione del quadro conoscitivo, è l’elemento costitutivo e a supporto delle scelte della pianificazione. Anche qui, come ricordavo prima, esisterà un quadro di sintesi delle strategie di piano, la carta delle classi

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e di sensibilità, la definizione degli ambiti di trasformazione, cioè di quelle aree la cui attuazione dipenderà da strumenti attuativa da condurre parallelamente e separatamente rispetto al percorso di formazione del P.G.T., gli orientamenti e i criteri di attuazione, i criteri di intervento negli ambiti di trasformazioni, i criteri per l’attuazione delle forme di compensazione, perequazione e incentivazione. Direi di intervenire nell’ordine, magari la componente naturalistica, allora incominciamo dall’agronomo.

Dott. Blumer

Buona sera a tutti. Io faccio parte del gruppo di lavoro che si sta occupando dell’analisi del sistema agricolo e del verde territoriale e quindi in questo momento ovviamente illustrerò la parte del documento di Piano e il programmatorio riferito a questo argomento. Una prima slide è riferita al lavoro che stiamo facendo in questo momento, suddiviso in tre fasi. La prima fase la chiamiamo “analisi della risorsa suolo”, suddivisa a sua volta in vocazione di uso del suolo, cioè capire quali sono le vocazioni d’uso del suolo, sulla base di dati prettamente pedologici; l’uso reale del suolo, cioè qual è l’utilizzo effettivo del suolo oggi sul territorio rurale di Treviglio e questo ci servirà per poi determinare il valore agricolo del territorio, riferito ovviamente sempre al territorio rurale.

Quindi cominciamo ad analizzare il primo punto riferito all’analisi della risorsa suolo e partiamo con la carta pedologica che è stata rielaborata su base cartografica riferita al territorio comunale di Treviglio, partendo da dati dell’ERSAL, dati forniti dall’ERSAL nel 1996. Possiamo vedere che gran parte del territorio di Treviglio, come era logico aspettarsi, presenta suoli con buone caratteristiche dal punto di vista della fertilità, sono per la maggior parte alfisuoli, quindi suoli profondi un metro, a volte un metro e mezzo, con buona capacità produttiva, spesso con dei problemi riferiti soprattutto a eccessiva presenza di scheletro lungo il profilo e in altri casi, in situazioni in cui abbiamo elevata presenza di argilla, a moderato o lento drenaggio.

Dalla carta pedologica, sempre su base ERSAL, si è passati poi a rielaborare, sempre su base riferita al territorio comunale, la carta della capacità di uso dei suoli, basata sul metodo della incapability classification, che è un metodo per tradurre quelli che sono gli aspetti prettamente pedologici, quindi le caratteristiche dei suoli, per capire come questi suoli poi si comportano nei confronti dell’attività agricola.

Per esempio se voi vedete la legenda e spero che si riesca a vedere un pochino, vediamo che la incapability suddivide i suoli in otto classi. Le prime quattro classi sono suoli adatti all’agricoltura, le quattro classi

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successive non sono suoli adatti all’agricoltura, caso mai per usi forestali e quant'altro.

La maggior parte dei suoli del trevigliese sono appunto suoli di seconda e terza classe di capacità d’uso, che sono suoli comunque adatti all’utilizzo agricolo. Abbiamo soltanto alcune zone, riferite soprattutto alle zone per esempio del terrazzo del fiume Adda, dove, proprio per la presenza di notevole quantità di scheletro lungo il profilo, i suoli presentano una classe quarta, cioè presentano limitazioni molto severe all’utilizzo agricolo. Mentre invece abbiamo situazioni dove i suoli presentano classe seconda, cioè queste zone in rosso che sono classe seconda, quindi suoli con buone caratteristiche dal punto di vista produttivo, la maggior parte del territorio sono suoli di classe terza.

Comunque diciamo che le limitazioni che hanno la maggior parte dei suoli sono appunto riferiti a elevata presenza di scheletro lungo il profilo e drenaggio lento.

Diciamo che siamo partiti dalla vocazione dell’uso del suolo per poi passare all’utilizzo reale del suolo. Una prima elaborazione che abbiamo fatto, sulla base di dati SIARL – il SIARL è il sistema informativo-agricolo regionale della Lombardia, cioè il sistema che racchiude tutte le aziende agricole della Regione Lombardia, che le mappa e che permette alle aziende di accedere ai sistemi di contributi della PAC, una prima carta dell’uso del suolo che abbiamo fatto, suolo agricolo, è questa che è stata fatta proprio su dati SIARL. Ovviamente, come era facile aspettarsi, la maggior parte dei terreni, la maggior parte dei suoli, sono utilizzati a seminativo e a prato. In giallo potete vedere il seminativo, in verde il prato, poi in minore quantità, in molto meno diffuso sono sia le colture orticole protette, quindi in serra, sia le colture orticole a pieno campo, per poi arrivare a dei valori bassissimi per quanto riguarda le frutticole e le florovivaistiche, qualcosa c'è. Questo su dati SIARL.

La carta successiva invece è la carta dell’uso del suolo fatta dal nostro team con indagine diretta, partendo dalle immagini aeree, dalle banche dati SIARL, dalle banche dati provinciali e regionali abbiamo elaborato una prima bozza della carta dell’uso del suolo, che poi è stata a tappeto controllata a terra, possiamo dire appezzamento per appezzamento, in modo tale da avere alla fine un’individuazione definitiva dell’uso del suolo agricolo e quindi una sua restituzione cartografica. Anche qui potete vedere che (la legenda purtroppo non si legge) la maggior parte del territorio agricolo anche in questo caso si può vedere che è occupato da seminativi e prati avvicendati, dove per prati avvicendati intendiamo per esempio i medicai, quindi prati che rimangono in terreno 3-4-5 anni, dopodiché vanno in successione con le altre colture. In

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verde abbiamo i prati permanenti, quindi prati che rimangono prati per un periodo presumibile di almeno dieci anni e poi abbiamo colture protette in serra e orticole protette e orticole a pieno campo, molto meno rappresentate. Abbiamo qualcosa di florovivaistico in bluette se non erro e poi poco altro in termini di agricolo, sempre rappresentate le altre categorie molto poco. Andiamo avanti.

Una prima analisi di questa carta ci porta a dire che la superficie agricola utilizzabile, la SAO, corrisponde a circa 2.153 ettari globalmente, di cui il 71%, cioè 1.529 ettari sono appunto seminativo e prati avvicendati, ben rappresentati anche i prati permanenti, quindi abbiamo una situazione in cui sostanzialmente il 97% del territorio è rappresentata da seminativi e prati permanenti. I seminativi sono tre volte in termini di superfici di prati permanenti. Andiamo avanti.

Ecco, il passaggio successivo che stiamo facendo e che abbiamo fatto è quello di sovrapporre la carta dell’uso del suolo, con la carta della capacità di uso del suolo, cioè quello che è l’aspetto della vocazione del suolo con l’uso reale del suolo, per capire insomma se un terreno che ha una buona capacità di uso del suolo oggi è utilizzato in una maniera proficuo, oppure meno, perché un buon terreno che ha una capacità d’uso del suolo potrebbe essere oggi utilizzato per esempio urbanizzato o potrebbe essere utilizzato per usi diversi. Quindi quel terreno è un po' perso per il settore agricolo. Da qui siamo arrivati appunto a redarre questa carta del valore agricolo del territorio che appunto rappresenta una sovrapposizione tra i due tematismi e obiettivi principali di questa carta sono quelli di individuare le aree più produttive dal punto di vista agricolo sulla base delle caratteristiche pedologiche degli effetti utilizzi dei suoli, come dicevo prima, fornire prime indicazioni per definire le aree strategiche da destinare all’agricoltura che dovranno essere recepite dal Piano Territoriale di Coordinamento, nel senso che noi abbiamo usato una procedura che è consigliata dalla Direzione Generale della Regione Lombardia proprio per stabilire quali siano i suoli che è meglio che vengano destinati all’agricoltura e che poi queste aree dovrebbero essere poi recepite a livello di Piano Territoriale di Coordinamento. Ovviamente il tema valore agricolo del territorio, che riguarda aspetti prettamente produttivi, andrà confrontato e incrociato con i tematismi relativi al valore paesaggistico del territorio, paesaggistico soprattutto dal nostro punto di vista, che è, con riferimento al territorio di Treviglio, il sistema del verde territoriale di cui parleremo più avanti.

Il risultato della carta è che sostanzialmente la maggior parte dei terreni agricoli, quindi la parte in giallo, presenta un valore agricolo medio, a seguito di questa rappresentazione, di questa sovrapposizione tra il

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tematismo della carta della capacità di uso del suolo e l’uso reale del suolo. Porzioni più piccole individuate in rosso, presentano invece un valore agricolo alto, mentre le zone con valore agricolo basso sono pochissimo rappresentate e sono le zone in verde. Quindi sono piccoli appezzamenti qua e là, dove c'è un incrocio tra un valore di capacità d’uso basso, con un uso non appropriato dal punto di vista agricolo.

Quindi possiamo dire che la maggior parte del territorio ha un valore agricolo medio e alcune punte di valore agricolo alto. Adesso lascio la parola al Dott. Antignati che invece parlerà più diffusamente dell’analisi del comparto agricolo.

Dott. Antignati

In merito all’analisi del comparto agricolo ci siamo basati su dati SIARL, che già ricordava il Dott. Blumer, sia su dati forniti dall’ASL – Dipartimento prevenzione veterinario - Sezione di Caravaggio.

Abbiamo incrociato questi dati appunto per evidenziare sia le aziende agricole operanti in Treviglio con e senza allevamenti. Per cui abbiamo potuto rilevare che le aziende con sede in Treviglio sono 141, ovviamente quelle significative, abbiamo tralasciato quelle hobbistiche che magari gestiscono duemila metri quadrati o poco più di orti. Per cui sono 141 aziende con sede in Treviglio, che conducono più o meno 1.700 ettari, pari al 78% della SAU globale e aziende con sede fuori Treviglio, ma che utilizzano, conducono terreni in Treviglio, che sono 66 e conducono circa 470 ettari. È evidente che è la preponderanza delle aziende trevigliesi che gestiscono terreni in Treviglio.

Focalizzando l’attenzione sulle aziende agricole con sede in Treviglio, per cui le aziende trevigliesi, abbiamo 99 aziende che hanno terreni praticamente solo in Treviglio e gestiscono circa 970 ettari e aziende con sede in Treviglio, ma che conducono terreni anche fuori, per cui Caravaggio, Calvenzano e Comuni limitrofi, che sono 33, ovviamente sono aziende le più strutturate, le più grandi spesso, che conducono globalmente 1.150 ettari circa e di queste appunto 433 ettari all’esterno.

Aziende senza terra ce ne sono 9, che non gestiscono terreni. In queste rientrano ad esempio la Mauri che non è un’azienda agricola, ma un allevamento, per cui l’abbiamo censita, però non conduce nessun terrena, ma ha una consistenza zootecnica molto importante e poi c'è, adesso lo ricordo a memoria, un altro allevamento di avicole da ripopolamento che è di grande dimensione e anche questo non ha terra in conduzione diretta. E poi altre aziende sono aziende che magari sono censite a SIARL, per cui sono nella banca dati informativa regionale, ma non conducono alcun terreno, sempre su base SIARL.

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Se andiamo a focalizzare l’attenzione sempre sulle aziende trevigliesi, possiamo notare che le abbiamo suddivise per classe di ampiezza. Il dato interessante, come era anche facile attendersi, poche aziende gestiscono la gran parte della superficie agricola trevigliese. Infatti se vediamo le aziende superiori ai 20 ettari, gestiscono circa il 65% della superficie totale. Ben rappresentate sono comunque anche le aziende di piccole dimensioni, magari in cui rientrano anche aziende di una certa rilevanza, come aziende florovivaistiche e aziende orticole che sono di dimensioni ridotte, ma con alto valore aggiunto.

Abbiamo poi preso in considerazione le aziende zootecniche presenti in Treviglio, partendo sempre da dati ASL, incrociati con dati SIARL.

Questa è la consistenza globale del patrimonio zootecnico trevigliese, suddiviso per categoria di animali. Per cui da dati ASL che sono aggiornati al 2007 – ottobre-novembre 2007 – abbiamo circa, perché ovviamente i dati cambiano abbastanza frequentemente, però abbiamo circa 4.400 bovini, 22.000 suini, 112.000 avicoli e poi gli altri che sono 259 ovi-caprini, 160 equini e 400 conigli. Questa è la localizzazione spaziale degli allevamenti più importanti e più rappresentativi. Abbiamo tralasciato gli allevamenti di piccole dimensioni più a carattere hobbistico, insomma abbiamo fatto delle soglie ovviamente per evitare di... comunque l’interessante è notare, a parte alcune eccezioni, che quasi tutti gli allevamenti di una certa rilevanza sono ubicati nella parte est del territorio trevigliese, proprio come disposizione spaziale. È vero che ci sono due o tre allevamenti di una certa rilevanza ubicati nella parte ad ovest e anche a nord, come si può vedere. Quelli gialli sono bovini, quelli rossi sono suini, quelli azzurri avicoli, verdi ovi-caprini, blu equini e verde scuro cunicoli.

Se andiamo ad analizzare le aziende agricole con allevamento presenti in Comune di Treviglio, riferendoci alle aziende con patrimonio bovino, per cui sia a indirizzo da latte, sia a indirizzo da carne, possiamo notare e si vede bene dal grafico, che 7 aziende che è pari al 9% - è la torta interna – detengono il 53% del patrimonio totale. Se andiamo ad aggregare le aziende più grosse, per cui chiamiamole sopra i 50 capi, possiamo facilmente verificare che 22 aziende detengono la quasi totalità del patrimonio zootecnico trevigliese in termini di bovini, carne e latte. Stesso discorso, ancor più accentuato, è per quanto riguarda il comparto suino, in quanto come possiamo facilmente vedere, aziende sopra i 100 capi sono quattro e detengono praticamente quasi il 100%

del patrimonio suinicolo trevigliese. Le più rappresentate sono ovviamente due che tutti conosciamo.

Il patrimonio avicolo, e non ho messo il grafico perché era evidentemente illeggibile, in quanto c'è una sola azienda che ha

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praticamente la totalità del patrimonio avicolo, ove per avicolo si intendono tutte le categorie, a parte galline ovaiole, broiler da carne, starne da ripopolamento ovviamente. Penultima slide rispetto al comparto zootecnico è quella rispetto agli allevamenti equini.

Anche qui la situazione è più diversificata, in quanto l’allevamento equino è spesso legato a situazioni hobbistiche, per cui abbiamo una maggiore rappresentatività, anche se c'è una certa concentrazione, in quanto le aziende più grosse, cioè con più di 20 capi, sono due e con più di 10 capi sono 7 e detengono il 25%. Non è così evidente come negli altri casi. Abbiamo anche inserito, giusto per completezza, il patrimonio cunicolo che è irrilevante, esiste solo un’azienda strutturata che ha 150 capi in allevamento, per cui è un’azienda professionale.

Avrei concluso con la parte relativa al comparto zootecnico.

Per quanto riguarda l’analisi del sistema territoriale, siamo partiti con la raccolta dati esistenti ovviamente, da varie cartografie elaborate sia per il P.T.C.P., sia anche in possesso del Comune di Treviglio, le abbiamo ovviamente verificate in campo, perché spesso erano datate e da questa verifica in campo stiamo redigendo la carta del verde territoriale e la carta del verde urbano. Questo è uno stralcio relativo alla frazione Castel Cerreto della carta del verde territoriale, in cui vendono evidenziati i boschi esistenti e le bande boscate e i filari SP, siepi, campestri. Ovviamente questo è l’elaborato per l’intero territorio comunale. L’obiettivo è quello di suddividere il territorio agricolo- comunale in zone a diversa densità di siepi e campestre. Per cui ci saranno zone ad elevata densità di metri per ettaro di siepi e campestre e altre zone in cui saranno inferiori. Ovviamente una maggior densità di siepi è indice di maggior biodiversità, anche miglior percezione paesistica ecc. –

Questa carta in una fase successiva tenterà anche, questo però sia già in una fase più avanzata, di individuare delle connessioni tra il nostro sistema del verde territoriale, con i grandi chiamiamoli bacini di naturalità. In alcuni casi possono essere così definiti, come ad esempio il Parco Adda Nord, il Parco dei boschi dei fontanili, del PLIS di Lurano- Spirano, il neo PLIS della Gera d’Adda che recentemente è stato istituito e il Parco del Serio e il sistema dei fontanili a sud-est del territorio trevigliese. Ho concluso.

Presidente

Ora l’altra componente naturalistica, il geologo Dott. Serra.

Dott. Serra

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Sarò breve non solo rispetto ai tempi geologici. Io sono Serra, mi onoro di essere il Capogruppo di un team di geologi che comprende anche il Dott. Daguati che è un esperto di idrogeologia, cioè il rapporto fra geologia e acque e il Dott. Gerosa che invece è esperto di geofisica, cioè i rapporti fra geologia e sismica. L’esigenza di comprendere una parte geologica nello studio del P.G.T. deriva da un preciso articolo di legge, che è l’art. 57 della Legge 12 che parla proprio della componente geologica. Diciamo che in Regione Lombardia, ma non solo in Regione Lombardia, già da parecchio tempo – la Regione Lombardia dal 93 con D.G.R e poi con un legge che è la legge 41 del 97 – ha inserito la componente geologica come primo passo per la redazione prima del PRG e adesso del P.G.T. –

Questo perché? E questo ci tengo anche a dirlo, il nostro territorio, inteso come Italia, come paesaggio italiano, che è molto bello, come il paesaggio trevigliese, in realtà non è naturale, ma è proprio il prodotto di due millenni almeno di rapporto, di interazione tra le leggi della natura e quindi la geologia e le esigenze dell’uomo. Quindi se siamo arrivati a vedere il paesaggio come è, è proprio per questo tipo di colloquio che è un incontro e uno scontro. Una volta era magari patrimonio comune che il padre dicesse al figlio lì non costruire perché si sprofonda o perché c'è una frana, ma anche perché avevano preso la mazzolata il bisnonno o il trisavolo e su quella base c’era una memoria che era condivisa, anche perché era vitale; cioè se uno non conosceva dove era, dove abitava, moriva, proprio era una questione vitale.

Adesso uno può vivere tutta la vita senza sapere neanche come è il territorio che lo circonda, si è perso questo rapporto e questa è la causa di tanti problemi. Per cui c'è bisogno di chi, magari immeritatamente, di qualcuno che cerca di rileggere questo tipo di rapporto, per cui ben venga il fatto di mettere una... quindi da questo, dalle mazzolate che sono state prese in Valtellina in seguito, si sono inserite queste cose.

Ai fini del nostro lavoro, del PRG, diciamo che la componente geologica interviene sia nella redazione del documento di Piano, che contiene la definizione dell’assetto geologico, idrogeologico e sismico comunale, sulla base dei criteri emanati dalla Regione, sia nel piano delle regole, il piano delle regole che contiene sia il recepimento e la verifica di coerenza con gli indirizzi e le prescrizioni del P.T.C.P., sia l’individuazione delle aree di pericolosità e vulnerabilità geologica, idrogeologica e sismica, che adesso affronteremo. Da quell’articolo che diceva quelle cose, è stato prodotto un D.G.R., l’ultimo è una versione molto recente del 28 maggio 2008, per intenderci parecchi mesi dopo che noi abbiamo avuto l’incarico, abbiamo incominciato a lavorare, che però nelle sue linee generali non è molto diverso da quello che già era

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vigente, che era del dicembre del 2005, cioè era appena conseguente alla Legge 12.

Nel D.G.R. ci sono alcune fasi, la fase di analisi, cioè vedere dal punto di vista geologico come è diviso il territorio, sia dal punto di vista geologico e geo-morfologico, sia dal punto di vista della carta idrogeologica, quindi dell’acqua sotterranea; la carta della pericolosità sismica e una carta della prima caratterizzazione geotecnica, intendendo come geotecnica la valenza che ha il terreno in rapporto ad eventuali opere e utilizzo del suolo, anche a livello edificatorio- costruttivo. Da tutta questa fase si passa a una fase di sintesi, cioè di valutazione di tutti questi dati, che porta ad avere una tabella sulla base della quale il geologo deve fare una classificazione del territorio molto precisa e puntuale, che io non posso fare sulla base della mia soggettività, ma sulla base di tutti questi elementi, secondo il D.G.R., che mi divide il territorio in quattro classi. Dalla classe uno che vuol dire un territorio che può essere utilizzato senza particolari limitazioni, fino ad arrivare alla classe 4, dove il territorio può essere utilizzato, ma ci sono delle gravi limitazioni e ognuna di queste classi produrrà una serie di regole, che sono le regole che detta il professionista geologico, che devono essere recepito all'interno delle normative, del piano delle regole e tutte le normative del P.G.T. –

Allora la prima carta è la carta geologica e geomorfologica. Per geomorfologico si intende la forma che la geologia prende sul territorio ed è un po' la carta che da noi fa proprio la carta di identità, è la prima carta. Adesso io non entro nei particolari, diciamo che ogni colore rappresenta una modalità di formazione del territorio. Il nostro territorio è formato fondamentalmente da due grossi corpi geologici che sono depositi che noi chiamiamo fluvio-glaciali, cioè sono depositi che derivano ... dovete immaginarvi il periodo glaciale e gli scaricatori glaciali, cioè quei grossi fiumoni che si formavano alla base del ghiacciaio, che non erano come i fiumi che abbiamo adesso, ma che hanno formato questo territorio. I due colori rappresentano le due valli di provenienza e due valli vuol dire anche due composizioni geologiche diverse, quindi possono dare differenze. La valle che diciamo adesso è la Valle del Brembo, quindi il territorio che viene giù dalla Val Brembana da questa parte e la Valle dell’Adda, della Valtellina e Valle dell’Adda.

Val Brembana e Val Seriana sono messe assieme.

La parte invece qua azzurra non sono più i depositi fluvio-glaciali, ma sono depositi alluvionali, cioè sono i depositi dei fiumi, quindi non degli scaricatori glaciali, ma dei fiumi attuali e quindi sono i depositi della Valle dell’Adda. Per un geologo attuale è un termine che è un po' diverso da quello che nella vita normale si utilizza, è abbastanza più

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lungo. In questo caso è qualche migliaio di anni. Allora la differenza fra i terreni fluvio-glaciali e i terreni alluvionali, innanzitutto è una differenza di età, quindi di maturazione del terreno. Il terreno più vecchio è quello che poi è già più alterato, quindi presenta più argilla, presenta meno scheletro, quello che dicevano loro, cioè meno sassi, meno ghiaia e quindi è importante sia dal punto di vista agronomico, ma anche dal punto di vista geotecnico, perché dal punto di vista geotecnico più il terreno è maturo, più il terreno è alterato, più può presentare delle difficoltà e mi fermerei qui, perché comunque ...

Da quella carta della storia geologica in grande, deriva la carta geo- pedologica che è simile alla carta pedologica vista prima, dove si vanno a vedere i vari episodi più nel dettaglio. Per cui la suddivisione del territorio presenta delle conformazioni che per esempio in questo caso possono suggerire che una volta lì passavano determinati corsi d’acqua o naturali o artificiali, piuttosto che delle zone di isole che quindi sono rimaste più a lungo esposte agli agenti atmosferici, per cui sono state più alterate e quindi sono tutti elementi che servono per una ...

La terza carta delle carte sempre di analisi che è molto importante, soprattutto in un territorio di pianura come Treviglio e voi me lo insegnate, è la carta idrogeologica. In questa carta innanzitutto il terreno viene diviso dalla sua capacità di assorbire il suolo, quindi la sua permeabilità, è detto in termini non tecnici, però per capirci, se c'è qualche tecnico mi scuserà. Oltre a quello è molto importante vedere come va la prima falda, la falda è il liquido, l’acqua che passa sotto i nostri piedi, dovete immaginarvi non fiume, ma all'interno della porosità del terreno quest’acqua che pian piano si muove verso il mare, verso valle e definirne la forma è importante. In questa carta definiamo la forma. Ognuna di queste isoline sono come delle isoiste di una carta topografica e rappresentano la quota della superficie media della falda.

Diciamo che parte dai 111-112-113, quindi abbiamo una serie di informazioni. La prima è la direzione della falda che va bene o male da monte verso valle, quindi da nord verso sud, anche con delle variazioni locali – fra l'altro alcune anche provocate dalla presenza di pozzi in prima falda ecc. – quindi questa è la prima informazione e la seconda è la soggiacenza della falda, sulla profondità rispetto al piano campagna, che è un elemento che è importante dal punto di vista urbanistico per esempio o dal punto di vista della difesa del patrimonio acqua, quindi della vulnerabilità dell’acquifero.

I colori che abbiamo messo in questa carta definiscono le classi di soggiacenza, come non si vede da questa carta qua. Comunque diciamo che ci sono delle zone dove la falda è a più di dieci metri dal piano campagna, a zone dove la falda è a pochi metri dal piano

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campagna, 2-5 metri dal piano campagna. Poi ci sono le oscillazioni stagionali, le oscillazioni per l’irrigazione, quindi in grande si può dire che la zona della Valle dell’Adda che è più bassa ovviamente e le zone a meridione, sono quelle più vulnerabili da questo punto di vista.

Questo è un elemento di cui noi siamo obbligati a tener conto nella definizione delle classificazioni di fattibilità finale.

Altro elemento è la carta della pericolosità sismica. Questa è una novità, tra l'altro il D.G.R. è stato ripubblicato per meglio inquadrare questa cosa. Uno dice va be’, a Treviglio terremoti pochi o minga, ce ne sono pochi, non ce ne sono, però in realtà il concetto è un concetto molto giusto, è nato con la disgrazia della scuola elementare del Meridione di qualche anno fa, perché purtroppo noi viviamo da poco sulla terra e i terremoti li stiamo monitorando e li stiamo censendo da non tantissimi anni. Saranno 200, saranno mille, ma rispetto ai miliardi di anni di vita della terra, per cui parlare di zone non sismiche concettualmente è sbagliato. Diciamo che sono zone in cui i terremoti in periodi recenti o a memoria d’uomo, dalle carte che abbiamo, avvengono meno o non sono avvenuti rispetto ad altre zone, però concettualmente è sbagliato. Per cui la nuova normativa giustamente dice no, consideriamo tutti i territori...

CAMBIO CASSETTA

.. che storicamente hanno avuto pochi terremoti. Pochi, qualcuno c'è stato anche nelle nostre zone, nel ‘600 a Caravaggio ci sono stati dei morti, a Rivolta ci sono stati dei morti, per dire. Comunque la carta della pianificazione sismica ha tre livelli, il primo livello è definire il territorio dal punto di vista del comportamento, come risposta a una ---- di terremoto. Treviglio ha una classificazione sola, il che bene, è una classe Z4 che è quella tipica dei territori alluvionali, grossolani, come la nostra. Su questa base bisognerà fare degli studi di secondo e di terzo livello, di secondo e poi, se del caso, del terzo, soprattutto nelle aree che saranno interessate da opere pubbliche o che verranno usufruite dal pubblico. Per questo noi stiamo facendo proprio in questi giorni una campagna di rilevamento sul territorio di sismica molto semplice, ci mettiamo lì un orecchio che sente le vibrazioni naturali che ha la terra quando passano i vari mezzi ecc. e quindi riusciamo a dedurre la risposta che il terreno avrà in caso di un terremoto. Su questa base classificheremo al secondo livello ed eventualmente al terzo il territorio e quindi ci sarà probabilmente qualche differenza rispetto soprattutto a delle aree più giovani, più antiche e con più terreno o meno terreno.

Quindi abbiamo una carta di prima sintesi, di prima, perché a noi manca, oltre a questo riferimento, un'altra campagna che stiamo facendo che è quella... diciamo che noi abbiamo visto il territorio in

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superficie, ma adesso noi faremo delle prove in profondità, oltre a quelle che già ci sono per le varie opere, per vedere il primo livello, quello che interagirà con le opere che si fanno, che sono fatte e che si faranno del terreno, per arrivare alla fattibilità. Come prima sintesi noi abbiamo individuato alcune problematiche che sono riferite alla soggiacenza della falda, quindi alle aree che hanno la falda abbastanza superficiale da poter interagire addirittura con eventuali opere, alla presenza dei pozzi che hanno una loro fascia di rispetto e anche su quelli c'è tutta una tematica che non affrontiamo, ma che è molto importante, soprattutto in un territorio come questo, alla presenza di zone che sono poche di fatto, con delle carenze dal punto di vista geotecnico, quindi delle zone un po' bruttine dal punto di vista geotecnico, sono tutti fattori limitanti che quindi andranno regolamentati, che di loro non ti dicono che un territorio non si può utilizzare in un modo o in un altro, ma che governeranno un po' con delle regole il territorio. Da questa carta di sintesi arriveremo alla carta di fattibilità facendo quell’ultimo tipo di... è un flash di quello che è il nostro lavoro. Se avete domande, poi eventualmente risponderò.

Grazie.

Assessore Adobati

Grazie Dott. Serra. Ora darei la parola all’Ing. Ponte di Sistematica che ci offre un contributo sul tema della mobilità. A questo proposito è stato distribuito questo materiale che costituisce un arricchimento di quanto vi era già stato trasmesso in sede di convocazione di Consiglio e peraltro avremo modo di affrontare in maniera strutturata un tema che come sappiamo ci sta impegnando parecchio in questi mesi. A questo proposito Sistematica costituisce un riferimento importante per il lavoro chiamati a fare nei tavoli istituzionali e tecnici.

Ing. Ponte

Buona sera. Come anticipava l’Assessore questo in effetti è per noi uno stato di avanzamento. Abbiamo già detto una serie di cose nel documento preliminare, per cui io magari oggi questo documento lo scorrerò, anche per non dilungarmi troppo, segnalandovi secondo me alcuni temi che sono molto importanti, premesso che lo studio della mobilità è comunque tema molto articolato e quindi anche difficilmente definibile con delle singole carte. Diciamo che questa fase per noi è stata necessaria per tradurre in modo dettagliato tutta una serie di informazioni che in parte avevamo già raccolto e completato recentemente, sul territorio comunale. Noi normalmente utilizziamo come sistema di riferimento e di ambiti territoriali le stazioni censuarie dell’ISTAT. Questo è comodo perché i riferimenti di dati sono coerenti,

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