PARTE 1 IDENTITÀ, CULTURA E CITTADINANZA
2.2 Cittadinanza Italiana: norme e ottenimento
2.2.2 Acquisto della cittadinanza
Andando nello specifico ad analizzare le modalità di acquisto della cittadinanza, troviamo che l’art. 1 della legge in vigore prevede che è cittadino per nascita “il figlio di padre o madre cittadini”. Quindi, al fine di trasmettere lo status di cittadino italiano dal genitore al figlio, è sufficiente che uno dei due genitori sia cittadino italiano, indipendentemente dal fatto che la nascita avvenga o meno sul territorio nazionale.
Il criterio territoriale (ius soli) è utilizzato solo residualmente per delle situazioni del tutto particolari ovvero: quando i genitori sono entrambi ignoti o apolidi; qualora, in base alla normativa dello stato di provenienza dei genitori, non segua la loro cittadinanza; il figlio di ignoti trovato sul territorio nazionale, se non è possibile provare il possesso di altra cittadinanza.
In base alla normativa vigente è possibile l’acquisto della cittadinanza anche in seguito a riconoscimento o dichiarazione giudiziale di filiazione (art. 2). Nel caso di minore l’acquisto retroagisce dalla nascita, nel caso di maggiore di età, l’acquisizione della cittadinanza non è automatica ma deve essere richiesta entro un anno dal riconoscimento. Il minore adottato da cittadino italiano acquisisce la cittadinanza italiana, anche per le adozioni avvenute prima dell’entrata in vigore della legge121. Tuttavia se l’adozione riguarda un maggiore d’età, l’acquisto della cittadinanza avviene, su richiesta dopo almeno 5 anni di residenza in Italia.
Sempre parlando di minori d’età, l’art. 14 prevede che i figli di chi acquista la cittadinanza italiana, se convivono con esso, acquistino anch’essi, per comunicazione di diritto, la cittadinanza italiana. Al raggiungimento della maggiore età possono rinunciarvi qualora siano in possesso di altra cittadinanza.
La persona nata in Italia, qualora abbia genitori stranieri che rimangono tali fino ai suoi 18 anni, può richiedere di voler acquisire la cittadinanza entro un anno dal compimento dei 18 anni, qualora abbia risieduto “legalmente e senza interruzioni” per tutto il periodo.
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Fioravanti Cristiana, La disciplina giuridica della cittadinanza italiana, in Zagato Lauso, a cura di,
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Tra i casi particolari di figli stranieri ci sono quelli che possono vantare di essere discendenti di italiani emigrati all’estero. Qualora i genitori non abbiano conservato la cittadinanza italiana, ai sensi dell’art. 4 è previsto che i figli possano essere agevolati nel recupero di tale status. In base a tale norma infatti lo straniero e l’apolide che ha un ascendente in linea retta entro il 2° grado che è stato cittadino italiano per nascita, può divenire cittadino italiano se al raggiungimento della maggiore età risiede legalmente sul territorio Italiano da due anni e dichiara entro una anno di voler acquistare la cittadinanza italiana; se presta servizio militare per lo Stato Italiano; o se assume un pubblico impiego alle dipendenze dello Stato.
Un’altra modalità di acquisto della cittadinanza italiana è attraverso il matrimonio, da parte dello straniero o dell’apolide, con un cittadino italiano. Tale opportunità necessita della verifica della validità di tale vincolo e della trascrizione dell’atto di matrimonio nei registri di stato civile. La norma prevedeva inizialmente che gli interessati possano richiedere la cittadinanza dopo 6 mesi di residenza legale in Italia, ora però innalzati a 2 anni con il così detto ‘pacchetto sicurezza’122, o in alternativa, se residenti all’estero, dopo 3 anni, se nel frattempo non è intervenuto scioglimento, annullamento o cessazione degli effetti civili o domanda di separazione. La concessione è subordinata a un iter di accertamento dei requisiti e della sussistenza di un vero e proprio legame coniugale.
Infine, l’ultima opzione per l’ottenimento della cittadinanza è quella per naturalizzazione prevista dall’art. 9. In tale caso viene richiesta normalmente la residenza legale in Italia di almeno 10 anni ininterrotti per i cittadini non comunitari123. Tuttavia sussistono altre situazioni maggiormente favorevoli al richiedente: sono sufficienti 4 anni per i comunitari, 3 anni di residenza legale se la persona è nata in Italia o se i genitori o i nonni siano stati cittadini italiani per nascita e non abbiano voluto o potuto accedere all’acquisto per opzione di cui all’art. 4; 5 anni per lo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiani; sempre 5 anni di residenza legale per chi si è visto riconoscere lo status di apolide o rifugiato politico; non è richiesto nessun anno di residenza legale se la persona ha prestato servizi anche all’estero per
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Legge n.° 94 del 15 luglio 2009 recente il titolo “Disposizioni in materia di Sicurezza Pubblica”. 123
Si tratta, come indica Morrozzo della Rocca Paolo, nel testo citato, del periodo più lungo nei Paesi dell’Unione Europea, che accomuna l’Italia ad altri paesi, quali la Spagna, la Grecia, l’Austria, la Slovenia e la Lituania.
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almeno 5 anni. Come sottolinea Zanfrini, l’anzianità di residenza richiesta varia a seconda della ‘desiderabilità’ dello straniero, andando a costituire una differenziazione unica nel panorama europeo 124.
Tuttavia, quest’ultima possibilità di naturalizzazione delineata, risulta, visti i numerosi casi di rigetto, la via più difficile per l’ottenimento della cittadinanza. Sussiste quindi una grande discrezionalità amministrativa, che oltre ai requisiti specifici, va a valutare l’opportunità o meno della concessione della cittadinanza125. Vengono così presi in considerazione altri fattori quali l’autosufficienza reddituale, la presenza di altri familiari in possesso la cittadinanza, il livello culturale, la presenza di procedimenti penali, etc. Inoltre, a contribuire nella disincentivazione della domande, con il pacchetto sicurezza è stata introdotta una tassa per la presentazione della domanda di cittadinanza. Sono da segnalare, ai fini della disincentivazione alle richieste, anche i lunghi tempi di attesa che intercorrono tra la presentazione della domanda di cittadinanza e la risposta. Vedremo in seguito anche come ci siano diverse proposte di modifica, alcune delle quali sono volte a rendere ancora più difficile l’accesso alla cittadinanza.
Queste sono quindi le vie per ottenere la cittadinanza italiana, vie, che come abbiamo detto, prendono in considerazione il legame di sangue, il legame familiare o che vanno a verificare il reale inserimento nella realtà italiana in maniera piuttosto approfondita e con una buona dose di discrezionalità.