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Parte II – Metodologia e analisi empirica 122

CAPITOLO 5 La Content Analysis 122

5.1 Le origini della content analysis 122

5.1.2   Alcune definizioni 124

La Content Analysis è stata oggetto di numerosi studi, che hanno contribuito a delinearne l’ambito applicativo e a chiarirne la metodologia di base. In via generale, l’analisi del contenuto può essere definita come l’insieme delle tecniche statistiche e di scomposizione analitica che, applicate a testi e ad altri insiemi simbolici, permettono di verificare le ipotesi fatte in merito a particolari eventi comunicativi, (Rositi, 1988). Tra le numerose definizioni presenti in letteratura, due sono le più accreditate, la prima secondo cui la Content Analysis è una “tecnica attraverso cui fare delle inferenze in modo oggettivo e sistematico al fine d’identificare le caratteristiche specifiche dei messaggi” (Holsti, 1969, p. 14) e la seconda che la considera “una tecnica di ricerca atta a stabilire inferenze valide e replicabili a partire dai dati per arrivare al relativo contesto”, consentendo di ottenere “elementi di conoscenza, nuove capacità di

comprensione, una rappresentazione di fatti e una guida per l’azione” (Krippendorff, 1980, p. 37). A livello nazionale, questa metodologia è stata ampiamente studiata nell’ambito della ricerca sociale, così come testimonia la pubblicazione da parte dell’Enciclopedia delle Scienze Sociali della seguente definizione: “La locuzione ‘analisi del contenuto’ copre un vasto campo di procedure metodologiche che hanno il fine di tracciare con rigore un sintetico profilo di grandi quantità di testi e di altri tipi di comunicazione, da particolari punti di vista, vale a dire avendo in mente una serie d’interrogativi specifici” (Rositi, 1992, p. 370). In letteratura, infine, è stato trovato un accordo sostanziale in merito alle caratteristiche di base da attribuire alla Content Analysis e cioè: oggettività, sistematicità e quantificazione dei risultati, elementi che contribuiscono a renderla uno strumento scientifico valido, attendibile e replicabile (Di Franco, 1995, p. 170). Segue una breve classificazione delle definizioni di content analysis più utilizzate in ambito accademico (Tab.23).

Tabella 23 - Classificazione delle principali definizioni di Content Analysis.

Autore Definizione Riferimenti

Berelson “La content analysis è una tecnica sistematica di ricerca per obiettivi, che fornisce la

descrizione quantitativa del contenuto manifesto di un atto comunicativo”. Berelson, 1952, p. 55. Lasswell “L’analisi del contenuto, non ci dirà se una determinata opera è (un esempio di) buona

letteratura, ma ci dirà se lo stile è vario. Non ci dirà se un articolo è sovversivo, ci dirà se i contenuti si discostano dalla linea di partito. Non ci dirà come convincere i russi, ma quali sono i temi (usati) più frequentemente dalla propaganda sovietica”.

Lasswell et. al., 1952, p. 45. Fearing “L’analisi del contenuto consente di analizzare sia il contenuto latente sia il contenuto

manifesto, (producendo) una serie di giudizi o descrizioni ottenute secondo quanto specificamente definito dagli esperti addestrati all’uso di criteri oggettivamente definiti”.

Fearing, 1953, p.73. Kerlinger “L’analisi del contenuto è certamente un metodo d’indagine, ma anche molto più di questo. È,

piuttosto, un metodo di osservazione, (in base al quale) il ricercatore invece di osservare direttamente il comportamento delle persone, di sottoporgli delle scale o d’intervistarli, analizza la comunicazione da essi prodotta, interrogandosi (sulla natura) della comunicazione stessa”.

Kerlinger 1964, p. 544.

Budd “L’analisi del contenuto è una tecnica sistematica per analizzare i contenuti e gestire i messaggi, è uno strumento attraverso cui osservare e analizzare i comportamenti comunicativi manifesti”.

Budd et. al., 1967, p. 2.

Barcus “Il termine ‘content analysis’ è usato in questo contesto in riferimento all’analisi scientifica dei messaggi comunicativi. […] Il metodo (utilizzato) è, in generale, il ‘metodo scientifico’ che […] richiede un’analisi rigorosa e sistematica”.

Barcus, 1959 in Holsti 1969, p. 3. Holsti L’analisi del contenuto è “qualsiasi tecnica oggettiva e sistematica attraverso cui fare inferenze

e identificare le caratteristiche specifiche dei messaggi”. Holsti 1969, p. 14.

Paisley “L’analisi del contenuto è una fase di elaborazione delle informazioni, in cui, attraverso l’applicazione oggettiva e sistematica delle regole di categorizzazione, il contenuto delle comunicazioni è trasformato in dati che possono essere riassunti e confrontati”.

Paisley 1969, p. 133. Rositi L’analisi del contenuto è “l’insieme di metodi che sono orientati al controllo di determinate

ipotesi su fatti di comunicazione (emittenti, messaggi, destinatari e loro relazioni) e che a tale scopo utilizzano procedure di scomposizione analitica e di classificazione, normalmente a destinazione statistica, di testi e di altri insiemi simbolici”.

Rositi, 1971, p. 60. Weber L’analisi del contenuto “può essere una tecnica utile attraverso cui scoprire e descrivere il

focus dell’attenzione d’individui, gruppi, istituzioni o, più in generale, dell’attenzione sociale”. Weber, 1990. Kolbe and

Burnett’s L’analisi del contenuto è “un metodo di ricerca basato sull’osservazione, utilizzato per valutare sistematicamente il contenuto simbolico di tutte le forme di comunicazione registrata. Tali forme possono essere analizzate a diversi livelli (immagine, parola, ruoli, ecc), creando numerose opportunità di ricerca”.

Kolbe and

Burnett’s, 1991, p. 243.

Rositi “La locuzione ‘analisi del contenuto’ copre un vasto campo di procedure metodologiche che hanno il fine di tracciare con rigore un sintetico profilo di grandi quantità di testi e di altri tipi di comunicazione, da particolari punti di vista, vale a dire avendo in mente una serie d’interrogativi specifici”.

Rositi, 1992, pp. 374- 375. Gao “La content analysis permette ai ricercatori di orientarsi tra grandi moli di dati con relativa

facilità e in modo sistematico”. Gao, 1996, p. 20.

Nobile “L’analisi del contenuto nasce come metodologia d’indagine per verificare, previo (uso di) procedure standardizzate, il contenuto di messaggi dal notevole significato sociale, culturale o politico”.

Nobile, 1997, p. 88. Titscher L’analisi del contenuto si basa su un “procedimento di analisi del testo più lungo di tutti gli

altri metodi empirici utilizzati nella ricerca sociale” e che impiega “esclusivamente i metodi che si concentrano sugli elementi direttamente e chiaramente quantificabili di un testo, ovvero sulle frequenze assolute e relative delle parole contenute in un testo o in una delle unità individuate”.

Titscher et al. 2000, p. 55.

Ryan La content analysis è una “metodologia di codifica tradizionale, (in quanto) consente al ricercatore di esprimere giudizi in merito al significato di elementi contigui” e “rappresenta il cuore e l’anima” della più generale analisi del testo.

Ryan and Bernard, 2000, p. 780. Babbie L’analisi del contenuto è “lo studio della comunicazione umana registrata”, che si pone

“essenzialmente (come) un’attività di codifica”, dove per codifica s’intende “il processo di standardizzazione dei dati grezzi”.

Babbie, 2001, p. 309 Stemler L’analisi del contenuto è “una tecnica sistematica e replicabile attraverso cui raggruppare le

molte parole di un testo in poche categorie, definite sulla base di esplicite regole di codifica”. Stemler, 2001, p. Neuendorf La content analysis sintetizzare i risultati ottenuti con l’analisi quantitativa dei messaggi.

Questa tecnica è scientificamente fondata (perché presta attenzione a elementi quali: obiettività, intersoggettività, pianificazione, affidabilità, validità, generalizzabilità, riproducibilità, verifica delle ipotesi), inoltre non è limitata né dalle variabili misurabili, né dal contesto in cui i messaggi sono creati o presentati.

Neuendorf, 2002, p. 10.

Bailey “Lo scopo fondamentale dell’analisi del contenuto è di prendere un testo non quantitativo e di

trasformarlo in dati quantitavi […]”. Bailey, 2006, p. 77.