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OLYMPIC REVENUE SORCES

3.4 CONFRONTO CON ALTRI SPORT OLIMPIC

3.4.1 LA FIGC: FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO

3.4.1.1 ALCUNI CENNI STORIC

La Federazione Italiana Giuoco Calcio organizza e gestisce il gioco del calcio in Italia, oc- cupandosi sia dell’attività rivolta ai club dei diversi campionati, sia di quella delle varie squadre nazionali italiane.

Con uno straordinario palmarés, nel quale sicuramente risaltano i quattro titoli mondiali (1934-1938-1982-2006), la FIGC, nata a Torino il 16 marzo 1898, ha nel 1998 festeggiato i primi cento anni di vita.

Ripercorriamo brevemente i principali episodi che hanno contraddistinto la storia di tale or- ganismo, dalla sua nascita ad oggi.

Nel 1898, come anticipato, a Torino nasce la FIGC. In tale occasione viene istituita una spe- cie di Assemblea Costituente, per dirigere i lavori che nomina il primo presidente,

l’ingegnere Mario Vicary. Si procede alla creazione di una struttura formale del sistema cal- cistico italiano, che riesce fina dai primi mesi a creare un importante movimento diffuso in tutta la penisola: Genova, Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo.

Durante lo stesso anno viene disputato, sempre a Torino, il primo campionato: si svolge tut- to in una giornata e lo vince il Genoa, che si aggiudica così il primo titolo tricolore.

La tradizione di tale sport appartiene alla cultura anglosassone, ma trova immediati riscontri e dilaga appena importato dall’Inghilterra.

Nel 1913 si assiste alla disputa del primo campionato su scala nazionale, che presentava al- cune differenze da quello attuale, perché vedeva distinte le squadre italiane in due raggrup- pamenti: quello settentrionale da un lato e quello centro-meridionale dall’altro. A titolo in- formativo, vinse il primo campionato la Pro-Vercelli sulla Lazio con il punteggio di (6-0). Il dato interessante è che il calcio entra subito a far parte della cultura popolare, intricandosi nel tessuto sociale grazie alla passione, alle discussioni e alle accese polemiche che scaturi- sce. E’ anche elemento aggregativo grazie ai primi successi della squadra nazionale, che fomenta sempre più l’entusiasmo della gente tifosa di calcio.

L’impressionante crescita subisce una brusca interruzione a causa del Primo Conflitto Mon- diale, che provoca, uno stop dell’attività dal 1916 al 1919 e successivamente grosse difficol- tà di ripresa a causa dei vuoti creati tra giocatori e dirigenti.

Ma superato tale momento di grossa incertezza, il calcio riprende con un’inaspettata e co- stante spinta a ottenere successi e consensi tra il popolo italiano.

Nel giro di un decennio, quello del calcio si trasforma in un movimento di portata planeta- ria.

Il 1930 è un anno di grandi cambiamenti: nasce il primo Campionato del Mondo, in Italia si vara il primo campionato nazionale a girone unico, e il sistema sportivo calcistico assume i caratteri del professionismo, riconoscendo per la prima volta un rimborso spese ai giocatori. Si apre da questo momento un periodo di grandi successi per la nazionale italiana, che sotto la guida del presidente Giorgio Vaccaro si aggiudica nel 1934 e nel 1938 due edizioni del Campionato del Mondo e nel 1936 anche la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici.

Purtroppo si deve anche rilevare un nuovo e imprevisto momento di stasi del sistema calci- stico, che a causa del Secondo Conflitto Mondiale deve sospendere la sua attività, mandan- do in fumo l’entusiasmo dei numerosi tifosi e i grandi progressi fatti dal movimento federale italiano.

Nel 1945 si assiste alla rinascita del calcio italiano, con la comparsa del grande Torino, di Valentino Mazzola, che si aggiudica quattro titoli nazionali consecutivi. Grande Torino però è anche sinonimo di tragedia, con il disastro aereo di Superga, che cancella in un attimo la squadra e i suoi campioni, decimando anche la squadra azzurra.

Il periodo di buio totale continua e tocca il suo apice negli anni ’50, che rappresentano i peggiori da un punto di vista sportivo: 1950 – 1954 – 1958 sono tre anni da dimenticare con le due brutte eliminazioni ai Mondiali e la mancata qualificazione all’edizione del 1958. La crisi si ripercuote a livello federale, con la dimissione del presidente Ottorino Barassi, e con la guida di un commissario straordinario che compie importanti modifiche al sistema calcistico italiano. Vengono infatti istituite le tre Leghe, la Figc costituisce al suo interno tre Settori separati: il Settore Arbitrale, che incorpora l’Associazione Arbitri, il Settore Tecnico con sede a Coverciano e il Settore Giovanile Scolastico.

Esaurito il mandato del commissario straordinario Bruno Zauli, viene eletto presidente della FIGC l’imprenditore torinese Umberto Agnelli, che però deve abbandonare l’incarico per i troppi impegni in Fiat.

Continuano gli insuccessi della nazionale, eliminata anche ai mondiali del 1966.

Finalmente con il nuovo presidente, Artemio Franchi, l’Italia si porta nuovamente alla con- quista di titoli internazionali, laureandosi nel 1968 Campione d’Europa e nel 1970 vice- campione mondiale in Messico.

Nel 1982 arriva il terzo titolo Mondiale, nonostante l’Italia del calcio stesse passando un pe- riodo di grossa crisi a causa dello scandalo scommesse. Da qui in poi si apre un periodo ric- co di rinnovamento istituzionali, per rendere la struttura federale più funzionale e ciò per- mette all’Italia di aggiudicarsi l’organizzazione della fase finale dei Mondiali 1990.

L’edizione di Italia ’90 è stato un grosso successo organizzativo, nonché un’importante op- portunità per lo Stato italiano, anche se lascia l’amaro in bocca dal punto sportivo con il ter- zo posto.

Gli inizi degli anni novanta non verranno sicuramente ricordati per i successi calcistici della nostra nazionale, che attraversa un nuovo momento di crisi: sfuma la qualifica agli Europei

di Svezia del 1992 e il c.t. Azelio Vicini viene sostituito con un nuovo tecnico non più di provenienza del settore tecnico federale, ma allenatore di una squadra del campionato na- zionale: è la volta di Arrigo Sacchi, reduce da trionfi internazionali con il Milan.

Gli anni novanta trascorrono tra alti e bassi, con occasioni di vittorie sfumate ai rigori come gli Europei ’96, e con sostituzioni di commissari tecnici e presidenti.

Il 2000 è un anno intenso dal punto di vista del cambiamento sia mediatico che statutario: diritti televisivi, riforma delle competizioni internazionali per clubs, nuovo regime per gli stranieri.

Dopo un anno di Commissariamento sotto la responsabilità del presidente del Coni Gianni Petrucci viene elette presidente FIGC Franco Carraro, a distanza di 25 anni dalla prima ele- zione. L’Assemblea generale per la prima volta nella sua storia ha attribuito diritto di voto anche alle componenti tecniche del sistema calcio, Associazione dei Calciatori e dei Tecni- ci, che hanno affiancato le tradizionali Leghe: dei professionisti, dei professionisti si serie C e dei dilettanti.

Nel 2002, dal punto di vista sportivo, l’Italia disputa i Mondiali di Giappone e Corea e viene eliminata. Al rientro da tale evento, si apre un periodo di rinnovamento politico, che porta all’emanazione di una disciplina sul trattamento economico dei dilettanti e sulla violenza negli stadi. Inizia anche ad essere prevista una normativa dedicata a rendere più rigoroso il controllo dei bilanci delle squadre.

Nel 2003 arriva il titolo europeo della nazionale di calcio a 5, il bronzo olimpico della na- zionali under 21 e nel 2004 il titolo europeo della stessa. Diversa la sorte della nazionale maggiore, eliminata nei turni iniziali degli Europei in Portogallo.

Con Marcello Lippi l’Italia si qualifica per i Mondiali di Germania 2006, che rappresenterà l’occasione di riscatto allo scandalo del calcio italiano. L’Italia può coronarsi a distanza di ventiquattro anni e per la quarta volte nella sua storia, Campione del Mondo.

La vittoria però non migliora la situazione negli stadi italiani che degenera il 2 febbraio 2007, in occasione del derby Catania-Palermo, in cui rimane ucciso l’ispettore capo di Poli- zia Raciti. Il commissario straordinario Pancalli, alla guida della FIGC, sospende tutte le partite di tutti i campionati di calcio italiani e apre un periodo di rinnovamenti statutari. Il 2 aprile 2007 viene eletto presidente Giancarlo Abete che è tutt’ora alla guida della nostra federazione.

In conclusione di questa seppur breve sequenza di eventi, si può notare come sia fin dai primi anni del ‘900, in cui è avvenuta la sua importazione dall’Inghilterra, il calcio sia sem- pre stato uno sport amato dal popolo. Ha sempre attirato grosse quantità di pubblico e diver- tito intere nazioni. E, nonostante le grosse crisi e gli scandali che ha dovuto affrontare, si è sempre ripresa ed ha cavalcato la cresta dell’onda della scena sportiva nazionale degli ultimi secoli.

Ma perché proprio il calcio?